Bergoglio: urge fare qualcosa di inedito

Varcare la soglia della fede comporta la costante trasformazione dei nostri atteggiamenti, modi e regole di vita; spingerci a fare qualcosa di inedito per la società e per la Chiesa; perché se uno è in Cristo, è una nuova creatura“: parole di Jorge Mario Bergoglio quand’era cardinale, consegnate all’ultima lettera pastorale riguardante l'”Anno della fede”, tradotta ora in italiano dalla Libreria Editrice Vaticana. E’ il più interessante tra i testi brevi del futuro Papa che mia sia capitato di leggere. Gli dedico un bicchiere di Vino Nuovo.

21 Comments

  1. La Chiesa dalle porte aperte per uscire fuori, è purtroppo già una tragica realtà.
    Tragica perchè le porte sono aperte e la gente esce, ma non nel senso che intende Papa Francesco.
    Cmq io sono in attesa di eventuali ordini e contrordini (i disordini invece sono palpabili…).
    Poi mi adeguerò di conseguenza, tanto qualche prete ancora tale lo si trova ancora. Piccoli (grandi) preti che hanno il coraggio della scomoda verità r-esistono ancora.

    5 Maggio, 2013 - 23:19
  2. Ovvio che quando dico “tanto qualche prete ancora tale lo si trova ancora”, intendo preti in piena comunione nella Chiesa Cattolica, ed in essa incardinati.

    (Che poi vorrei chiedere a chi ne capisce più di me: ma i conviventi more uxorio possono far da testimoni ai matrimoni ?) (giusto per curiosità…)

    5 Maggio, 2013 - 23:25
  3. Giorgio Licini

    Certamente. Il Canone 1108 parla solo di “due testimoni”, che,come in altri casi, si suppone solo siano di eta’ legale, capaci di intendere e di volere e d’accordo di svolgere la funzione richiesta specialmente se per il matrimonio in questione sono previsti anche gli effetti civili. Anzi, in casi gravi i due testimoni sono sufficienti per la celebrazione del matrimonio (Can. 1116). La legislazione ecclesiastica in materia di matrimonio e’… larga per favorire la celebrazione del medesimo e non imporre limiti che non hanno un’imprescindibile ragione di esistere. Un “testimone” deve solo dar ragione di un fatto; neanche di essere d’accordo col medesimo (il “testimone” di un furto infatti normalmente non lo e’). Il testimone di matrimonio non e’ come il padrino/madrina di battesimo, confermazione, comunione che poi ha una responssabilita’ morale e pastorale per la crescita nella fede del candidato. Evidentemente poi una piu’ o meno saggia saggia ed opportuna designazione dei testimoni dipendera’ dalla discrezione dei nubendi.

    6 Maggio, 2013 - 1:00
  4. Federico B.

    Confermo. Mi è capitato di assistere ad alcuni matrimoni assolutamente canonici con testimoni non credenti, mon battezzati o aderenti ad altre religioni. Il problema si pone nella scelta dei padrini e delle madrine per battesimi e cresime, non per la scelta dei testimoni di nozze.
    Credo che, oltre alle sensatissime considerazioni di Giorgio Licini, vada aggiunto che il matrimonio canonico è sottoposto alla disciplina del Concordato e alle leggi italiane che regolano il matrimonio civile.

    6 Maggio, 2013 - 9:20
  5. Nino

    (Che poi vorrei chiedere a chi ne capisce più di me: ma i conviventi more uxorio possono far da testimoni ai matrimoni ?) (giusto per curiosità…)

    —-
    Che poi vorrei chiedere a chi ne capisce più di me: ma i preti pedofili, possono celebrare i battesimi? (giusto per curiosità…)

    6 Maggio, 2013 - 9:46
  6. Giorgio Licini

    Nino…non so se sono io nel blog quello che in materia “ne capisce piu’ di te”…, comunque visto che e’ il mio mestiere credo di poter dire che:
    1. “I conviventi more uxorio” POSSONO fare da testimone ai matrimoni per i motivi ed in base ai criteri gia’ esposti.
    2. Solo un prete “sospeso” e’ tecnicamente/giuridicamente impedito dall’amministrare il battesimo; salvo naturalmente il pericolo di morte nel qual caso CHIUNQUE (anche un non battezato) amministra validamente il battesimo a condizione di fare cio’ che col gesto intende fare la Chiesa.

    6 Maggio, 2013 - 10:07
  7. Nino

    Caro Giorgio,
    la mia risposta ironica era rivolta al grande e umilissimo Ubi, che presumibilmente si riferiva a te.

    Qualcosa in materia ne so anch’io e conconcordo con quanto dici.

    Il punto è che qui interloquiscono super garantisti CATTOLICONI veri testimoni della fede.
    Quelli che sferzano con la morale e il moralismo pseudoteo-tuttologi da 4 coins privi di misericordia.

    6 Maggio, 2013 - 10:23
  8. germano turin

    Il “feticcio” degli ultimi secoli

    è stato (e continua ad essere) “il profitto”.

    Credo infatti che, quando Papa Francesco diceva che deve essere “rivisto” il concetto di “lavoro” (e di IOR) cominciasse a parlare proprio di quello: de-mitizzare il rpofitto.

    Anni fa un industriale diceva che “la sua prima preoccupazione è la continuazione dell’Azienda” della quale, in quel momento, era Amministratore elegato.

    Sarebbe ora di cominciare a parlare, assieme alla preoccupazione delle Aziende, anche dell’Uomo, del suo diritto alla vita, ad un reddito dignitoso derivante da un lavoro altrettanto serio, dignitoso e proficuo. Non come fanno tanti (cosiddetti) industriali i quali, invece di “fare industria” preferiscono “fare finanza”.

    Ma chi ha il coraggio di “rischiare” qualche soldino per “fare industria” tenendo presente che “fare industria”, se da una parte fa vivere la gente dall’altra parte comporta anche qualche piccolo rischio?

    Chi ha il coraqggio di seguire Papa Francesco che ha fatto il primo passo?

    6 Maggio, 2013 - 11:19
  9. Giorgio Licini

    Beh.. io non colgo certamente piu’ tutte le sottigliezze della lingua, della cultura e dell’incedere mediatico dell’animo italico… Non sono via da una vita, solo da una ventina d’anni, ma certo le cose cambiano… Che la verita’ e la misericordia non siano in contraddizione tra loro a me pare comunque gia’ assodato da prima di Gesu’ Cristo. Il pio ebreo non rinuncia ad uno iota della verita’, ma sa di dover essere misercordioso col forestiero: “Perche’ anhe TU sei stato straniero in terra d’Egitto”. Il pio ebreo poi apparentemente lapida LE (non I) responsabili di adulterio. Ma quando si presenta Gesu’ di Nazareth le cose cambiano ancora. Preti e vescovi (compresi quelli di Roma) sono ministri di misericordia. E’ vero tuttavia che alcuni riescono ad esprimere la cosa in modo piu’ evidente per doti personali o per il proprio personale cammino spirituale. Alcuni colgono piu’ di altri allo stesso tempo la grandezza e la fragilita’ della realta’ umana. Altri forse hanno anche fatto tesoro di sbagli personali, hanno compreso attraverso il loro limite il limite dell’animo umano, sono diventati misericordiosi ed in questo modo piu’ capaci di salvare anche gli altri… Leggo che, ad esempio, sono aumentate le confessioni dall’inizio del ministero di Papa Francesco… E poi la stampa ha ora tutto un altro approccio. Ottimo! Stessa affermazione della verita’, immagino; migliore comunicativa spirituale e pastorale. Proprio quello che Benedetto con le sue dimisssioni voleva conseguire: Il bene della Chiesa.

    6 Maggio, 2013 - 12:38
  10. discepolo

    “Urge fare qualcosa di inedito per la società e per la Chiesa”.
    Ma esiste ancora qualcosa di “inedito”? Tutto è già stato fatto e detto e sperimentato , nelle diverse epoche storiche gli uomini hanno sperimentato tutto quello che è umano fare o sperimentare. Tutto ciò che è umano: è proprio qui il limite, il confine.. anche gli uomini di oggi, come quelli di duemila o ottomila o 100.000 anni fa, non possono valicare questo confine questo limite: l’uomo può esplorare fino in fondo le sue possibilità, ma può fare solo ciò che è UMANO.
    e se invece di porre l’accento sull’umo e sulla sua capacità, pur sempre limitata, di sperimentare “cose inedite”, riscoprissimo di nuovo su DIo?
    “Non dimentichiamoci di Dio” , è i l titolo di un libro appena pubblicato dal Card. Scola.
    La scelta è fra il nostro IO e Dio, ha detto in uno dei suoi ultimi interventi èubblici Papa Ratzinger.
    E allora anche se il mio IO è così smisurato e orgoglioso da pensare di poter fare cose “inedite” ed inaudite, se davvero crediamo che il nostro IO contenga possibilità infinite, vuol dire che abbiamo fatto del nostro IO il nostro Dio. Adoriamo noi stessi.
    Adorare sé stessi è tentazione antichissima. Per questo Lucifero , l’angelo più bello, fu buttato giù dal Cielo…

    6 Maggio, 2013 - 14:27
  11. Luigi Franti

    Scrive Luigi: «E’ il più interessante tra i testi brevi del futuro Papa che mi sia capitato di leggere». Non un gran complimento, mi sembra.

    Se le parole citate (“Varcare la soglia della fede comporta la costante trasformazione dei nostri atteggiamenti, modi e regole di vita; spingerci a fare qualcosa di inedito per la società e per la Chiesa; perché se uno è in Cristo, è una nuova creatura“) sono il fior fiore del breve testo che, a sua volta, è il fior fiore della produzione bergogliana … insomma …

    Luigi, se mi deperisci così nel tuo rigoglio filobergoglio, finisce che davvero divento più bergogliano io di te (quod Deus avertat!).

    6 Maggio, 2013 - 14:46
  12. Federico B.

    Concordo con la riflessione di Discepolo.

    6 Maggio, 2013 - 15:05
  13. Ringrazio gli amici che hanno voluto rispondere alla mia lecita “curiosità da nobile”.
    Ho poi trovato su Cattolici Romani un topic che mi ha pienamente chiarito le idee.

    6 Maggio, 2013 - 16:15
  14. In merito alla “Conferenza di Aparecida” (perchè in realtà sarebbe questo il tema) ho cercato nel web. Risultato: un “mattoncino” di 190 e passa pagine…
    Manco il reader ce la fa a caricarla, figurarsi io a leggerla…

    6 Maggio, 2013 - 16:19
  15. All’utente che parlava di “da 4 coins” rispondo volentieri che è molto meglio
    “da 4 coins” che “da trenta coins” (sarà poi robusto il ramo?)…

    6 Maggio, 2013 - 16:44
  16. (Che poi è curioso: uno si pone e pone una domanda, dove alcuni gentilmente rispondono; altri leggono la stessa domanda e ti rispondono con una loro pippa mentale che non c’entra nulla).
    Che tempi…

    6 Maggio, 2013 - 16:53
  17. lorenzo

    Esiste ancora qualcosa di “inedito”?
    Certamente. Almeno due, che non ho ancora fatto.
    Prendersi una croce addosso, e lasciarsi consumare.
    O lasciarcisi piantare sopra.
    Vedi come va a farsi rapidamente fottere il superpompato IO.
    Vedi come ci si lascia cambiare in una creatura nuova.
    La costante trasformazione che inevitabilmente opera Cristo , porta proprio lì.

    6 Maggio, 2013 - 17:22
  18. Papa Francesco scende sempre nella profondità della testimonianza cristiana. Le sue non sono parole di riflessione e di meditazione, ma sempre testi regolativi. Fare qualcosa di inedito, cioè seguire il Vangelo;

    6 Maggio, 2013 - 22:50
  19. Sara1

    Il libro sul Popolo che ho indicato qualche post fa è molto interessante.
    E tra tutto quello che ho letto di Bergoglio quello che mi ha colpito maggiormente è un accenno al fumetto Mafalda (Quino è argentino) in cui una dei personaggi, Susanita, immagina di organizzare un grande pranzo caritatevole in cui mangiare pollo e dolci e squisitezze così da avere i fondi per le schifezze che mangiano i poveri. Aggiungendo: “questa beneficenza non è cristiana né sociale e allontana dalla fede. Se oggi un prete tenesse una predica sul profeta Amos gli darebbero del comunista, del terzomondista, per poco non cercherebbero di arrestarlo. In fatto di giustizia sociale, la parola di Dio è molto più forte”

    Tra l’altro già il cardinal Biffi aveva citato Mafalda. (in conclave con la frase: “Il mondo è pieno di problemologi, ma scarseggiano i soluzionologi?».

    6 Maggio, 2013 - 23:30
  20. Luigi Accattoli

    Vedo che hanno dato un premio al Padre Lombardi come “migliore comunicatore dell’anno”:

    http://www.mi-lorenteggio.com/news/23549

    Condivido l’apprezzamento.

    7 Maggio, 2013 - 13:17
  21. Sono contenta per padre Lombardi. All’inizio sembrava impacciato, non all’altezza di Navarro – Valls. Ora si è sciolto, dimostrando di essere quello che è, un uomo intelligente e di valore.

    7 Maggio, 2013 - 22:32

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