“Sogno un’Europa giovane, capace di essere ancora madre: una madre che abbia vita, perché rispetta la vita e offre speranze di vita”: così il Papa ieri in risposta al conferimento del Premio Carlo Magno. Nei commenti altre parole dette da Francesco nell’occasione.
Bergoglio: “Sogno un’Europa capace di essere madre”
12 Comments
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Che cosa ti è successo, Europa umanistica, paladina dei diritti dell’uomo, della democrazia e della libertà? Che cosa ti è successo, Europa terra di poeti, filosofi, artisti, musicisti, letterati? Che cosa ti è successo, Europa madre di popoli e nazioni, madre di grandi uomini e donne che hanno saputo difendere e dare la vita per la dignità dei loro fratelli?
Con la mente e con il cuore, con speranza e senza vane nostalgie, come un figlio che ritrova nella madre Europa le sue radici di vita e di fede, sogno un nuovo umanesimo europeo, «un costante cammino di umanizzazione», cui servono «memoria, coraggio, sana e umana utopia». Sogno un’Europa giovane, capace di essere ancora madre: una madre che abbia vita, perché rispetta la vita e offre speranze di vita. Sogno un’Europa che si prende cura del bambino, che soccorre come un fratello il povero e chi arriva in cerca di accoglienza perché non ha più nulla e chiede riparo.
Sogno un’Europa che ascolta e valorizza le persone malate e anziane, perché non siano ridotte a improduttivi oggetti di scarto. Sogno un’Europa, in cui essere migrante non è delitto, bensì un invito ad un maggior impegno con la dignità di tutto l’essere umano. Sogno un’Europa dove i giovani respirano l’aria pulita dell’onestà, amano la bellezza della cultura e di una vita semplice, non inquinata dagli infiniti bisogni del consumismo; dove sposarsi e avere figli sono una responsabilità e una gioia grande, non un problema dato dalla mancanza di un lavoro sufficientemente stabile.
Sogno un’Europa delle famiglie, con politiche veramente effettive, incentrate sui volti più che sui numeri, sulle nascite dei figli più che sull’aumento dei beni. Sogno un’Europa che promuove e tutela i diritti di ciascuno, senza dimenticare i doveri verso tutti. Sogno un’Europa di cui non si possa dire che il suo impegno per i diritti umani è stato la sua ultima utopia. Grazie.
Noto che papa francesco non ha MAI nominato Cristo nel suo discorso ne’ le radici cristiane dell’Europa.
la “sua” Europa è quella umanistica, paladina dei diritti dell’uomo. Quella che può andare bene all’agnostico, al massone,
Del resto era membro del Rotary club di Buenos Aires.
Ma senza Cristo e senza le radici cristiane vediamo , ne siamo testimoni, è sotto gli occhi di tutti cosa è diventata l’ Europa.
l’Europa “umanistica”, l’Europa dei “diritti dell’uomo “, è una sola costruzione umana che crolla ( sta già crollando) come la Torre di babele. Senza Cristo
è solo retorica.
Ma certo se avesse parlato di Cristo e delle radici cristiane non gli avrebbero dato il premio Carlo Magno! sarebbe stato politicamente “scorretto”! non sarebbe piaciuto !
I premi se li danno fra di loro, se la cantano e se la suonano fra di loro, Merkel e Bergoglio, Junker e Renzi. Tutti amiconi.
povero Cristo povera Chiesa!
il re Carlo Magno si rivolterà nella tomba. Lui combattè per la religione cattolica e così facendo contribuì a fondare l’Europa.
Oggi hanno dato il suo nome a un premio che viene dato per coloro che stanno affossando l’Europa e stanno rottamando la religione cattolica.
la Storia ha di queste ironie.
Per Maria Cristina Venturi che scrive: “papa francesco non ha MAI nominato Cristo nel suo discorso ne’ le radici cristiane dell’Europa”. Nel discorso del Papa c’è questo passaggio: Alla rinascita di un’Europa affaticata, ma ancora ricca di energie e di potenzialità, può e deve contribuire la Chiesa. Il suo compito coincide con la sua missione: l’annuncio del Vangelo, che oggi più che mai si traduce soprattutto nell’andare incontro alle ferite dell’uomo, portando la presenza forte e semplice di Gesù, la sua misericordia consolante e incoraggiante. Dio desidera abitare tra gli uomini, ma può farlo solo attraverso uomini e donne che, come i grandi evangelizzatori del continente, siano toccati da Lui e vivano il Vangelo, senza cercare altro. Solo una Chiesa ricca di testimoni potrà ridare l’acqua pura del Vangelo alle radici dell’Europa. In questo, il cammino dei cristiani verso la piena unità è un grande segno dei tempi, ma anche l’esigenza urgente di rispondere all’appello del Signore «perché tutti siano una sola cosa» (Gv 17,21). Buon fine settimana.
non credo che Maria Cristina legga i discorsi papali, si limita a ripetere quello che altri, che a loro volta non leggono, affermano riguardo al papa ogni volta che questi apre bocca.
cristina Vicquery
Buon giorno, Maria Cristina.
Lei alle ore 19,39 del 6 maggio “ha gridato” un MAI riferito al supposto silenzio di Papa Francesco (da lei scritto in minuscolo) su Cristo e le radici cristiane dell’Europa. Dopo la precisa puntualizzazione dell’insonne Luigi delle ore 0,11 della notte scorsa, lei sarà così gentile da prendere atto che è incorsa in uno svarione, onorando anche Papa Francesco almeno delle maiuscole che gli devono, se non altro, la grammatica italiana? Sono sicuro di sì.
Buon fine settimana a Luigi, a lei e a tutti anche da parte mia.
E’ molto probabile, Cristina / Picchio, che la signora Venturi non legga i discorsi del Papa ma si limiti a “copiare&incollare” da chissà dove, ma, Giuseppe, è anche molto probabile (sarò felice di sbagliarmi) che la stessa signora Venturi si guardi bene dal riconoscere la figuraccia rimediata: proprio per questo, amici (ed è un invito che rivolgo prima di tutto a me stesso, e, poi, al “pianerottolo”), io credo che queste sue “irruzioni” nel blog non meritino neppure d’essere considerate ma vadano solo ignorate; occupiamoci, piuttosto, e se siete tutti d’accordo, dell’importante argomento propostoci dal nostro “padrone di casa”, e, cioè, delle belle, alte e forti parole pronunciate ieri da Papa Francesco (e di cui Luigi ci ha fornito un sunto delle parti più “succose”).
Provo io ad aprire (indegnamente) il dibattito, e dico che anche questa volta il nostro Papa non ha tradito le attese del “popolo di Dio” con un discorso in cui, ancora una volta, lo stesso Papa ha saputo interpretare al meglio non solo l’autorità religiosa di cui è investito ma anche il ruolo politico che in questi anni ha saputo conquistarsi, ed in forza del quale ha denunciato l’esito fallimentare (così, almeno, io l’ho inteso) delle politiche tecnocratiche condotte dagli organismi europei in questi anni.
Interessante, anche (ma non sono certo di capirci abbastanza: lascio, piuttosto, spazio a chi ne sa più di me), la riflessione di Papa Francesco sull'”identità dinamica e multiculturale” (mi pare abbia usato quest’espressione) dell’Europa, e di cui l’esperienza cristiana – mi sembra di cogliere dal messaggio del Papa – è parte integrante ed irrinunciabile.
Non ho letto, infine, di particolari reazioni dei leaders europei presenti all’incontro (se non di Junker e Schultz): ma, forse, Luigi ha informazioni più complete in merito.
Buon sabato !
Roberto Caligaris
Mi collego all’intervento dell’amico Roberto.
Ascoltando il resoconto del discorso papale in occasione del premio Carlo Magno sulla Radio Vaticana ho subito avvertito una sensazione di grandissima altezza nelle parole del Pontefice e ne ho respirato il profumo di aria fresca e pulita.
Ne sono poi ulteriore testimonianza le parole riportate da Luigi.
Penso che la Santa Sede stia tornando in maniera positiva al centro dello “scacchiere internazionale”: speriamo che gli Stati possano far tesoro di questa nuova rinascita diplomatica vaticana.
Buona Domenica a tutti. (Ascensione di Nostro Signore Gesù Cristo per chi di rito Romano, I^ Domenica dopo l’Ascensione per chi di rito Ambrosiano).
Ciao.
Francesco agli utenti della Rete – nella giornata dell Comunicazioni sociali:
A te, che dalla grande comunità digitale, mi chiedi benedizione e preghiera voglio dire: tu sarai il dono prezioso nella mia preghiera al Padre. E tu non dimenticarti di pregare per me e per il mio essere servo del Vangelo della Misericordia. Franciscus