“Oggi vediamo e viviamo su diversi fronti come la famiglia venga indebolita e messa in discussione, come si crede che essa sia un modello ormai superato e incapace di trovare posto all’interno delle nostre società che, sotto il pretesto della modernità, sempre più favoriscono un sistema basato sul modello dell’isolamento. E si insinuano nelle nostre società – che si dicono società libere, democratiche, sovrane – si insinuano colonizzazioni ideologiche che le distruggono, e finiamo per essere colonie di ideologie distruttrici della famiglia”: così ha parlato ieri il Papa nello stadio di Tuxtla Guterrez, in Chiapas, a una folla di famiglie. Nei commenti le “testimonianze” che ha ascoltato e altre sue parole appassionate in risposta a esse.
Bergoglio: sì al modello famiglia no al modello isolamento
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Dio che palpita in voi. Si sono strette a Francesco e si sono raccontate una famiglia con cinque figli, una con figlio disabile, una di risposati, una madre sola con figli. Un quadro verace delle famiglie d’oggi che cercano Dio in tribolata consolazione. “Rendo grazie a Dio – ha detto il Papa – per i vostri volti e la vostra presenza, per il palpitare della Sua presenza nelle vostre famiglie”.
Ferite ma famiglie. “Preferisco una famiglia ferita che ogni giorno cerca di coniugare l’amore, a una società malata per la chiusura e la comodità della paura di amare. Preferisco una famiglia che una volta dopo l’altra cerca di ricominciare a una società narcisistica e ossessionata dal lusso e dalle comodità. Io preferisco una famiglia con la faccia stanca per i sacrifici ai volti imbellettati che non sanno di tenerezza e compassione”.
Dare coraggio. Manuel, l’adolescente disabile, ringrazia i genitori, genuflessi davanti alla sua sedia a rotelle per aiutarlo nel saluto al Papa che così li abbraccia: “Non dimenticheremo questa immagine. Questi genitori ci hanno dimostrato che si amano e sono capaci, grazie al loro amore, di mettersi in ginocchio davanti al figlio malato. Un figlio che sa dare coraggio alla vita, alla propria famiglia, agli amici e a noi qui riuniti. Credo che questo sia ciò che lo Spirito Santo vuole sempre fare in mezzo a noi: dare coraggio, regalarci motivi per continuare a scommettere sulla famiglia, sognare e costruire una vita che sappia di casa, di famiglia”.
Beatriz che è sola con i figli: “La tua vita è sempre stata difficile per la precarietà e la solitudine. Sei stata coraggiosa, grazie”. Per “combattere questa precarietà e questo isolamento” Francesco fa appello a “leggi che proteggano e garantiscano il minimo necessario affinché ogni famiglia e ogni persona possa crescere attraverso lo studio e un lavoro dignitoso”; e invita a coinvolgersi “nel servizio e nell’assistenza agli altri”. “Leggi e impegno personale sono un buon abbinamento per spezzare la spirale della precarietà”.
Volto pieno di rughe. Criselda e Aniceto, anziani con cinque figli e nipoti: “Preferisco una famiglia con il volto pieno di rughe per le lotte di ogni giorno, che dopo 50 anni continua a volersi bene”. Le rughe fanno partire un racconto del Papa su un’attrice latino-americana avanti con l’età, che respinge il consiglio di farsi un lifting: “Questa rughe mi sono costate molto lavoro, molto sforzo, molto dolore e una vita piena, nemmeno per sogno le voglio toccare: sono le impronte della mia storia”. Conclude: “Nel matrimonio è lo stesso: le ferite, le cicatrici, le rughe sono frutto di una fedeltà che non è affatto facile, ma che è la cosa più bella che un uomo e una donna possono darsi l’un l’altra: il vero amore per tutta la vita”.
Humberto e Claudia sposati civilmente da 16 anni, raccontano che lui era celibe e lei divorziata con tre figli e insieme hanno poi avuto un bambino che «ora ha 11 anni e è chierichetto». Frequentano un gruppo parrocchiale di divorziati risposati: «Non possiamo accedere all’Eucaristia ma possiamo comunicare attraverso il fratello in necessità, il fratello malato, il fratello privato della libertà. Noi cerchiamo di trasmettere l’amore di Dio, che abbiamo sentito». «È meraviglioso avere un matrimonio e una famiglia in cui il centro è Dio», hanno detto. E il Papa nella sua risposta li ha citati in riferimento all’impegno per il prossimo: “Quando ci hanno detto che stavano cercando di trasmetterci l’amore di Dio che avevano sperimentato nel servizio e nell’assistenza agli altri. E voi vi siete fatti coraggio; e voi pregate, voi state con Gesù, voi siete inseriti nella vita della Chiesa. Avete usato una bella espressione: ‘Noi facciamo comunione con il fratello debole, il malato, il bisognoso, il carcerato’. Grazie, grazie”.
OT
domani è l’anniversario della morte sul rogo di Giordano Bruno
“Forse tremate più voi nel pronunciare contro di me questa sentenza che io nell’ascoltarla”
Cristina Vicquery
almeno Giordano Bruno non usava l’utero in affitto , come fanno invece i vostri beniamini “cattolici e gay”:
http://www.repubblica.it/politica/2016/02/16/news/vendola_figlio-133519196/
non dubito che Cristina Vicquery apprezzerà molto la libertà di spirito del cattolico Vendola nel pagare una povera donna per fargli portare avanti una gravidanza ( NOVE MESI; cara Cristina, non un giorno, nove mesi dura il rapporto madre-figli nel ventre materno1) e poi appena n ato prenderglielo e dichiararlo proprio figlio.
Tutto “perfettamente legale”! Evviva la legalità!
se questa non è un azione che grida vendetta al cospetto di dio, non so quale lo sia.
eppure sono sicura che il cattolico Vendola sarà molto apprezzato dai cattocomunisti!
http://www.lastampa.it/2016/02/13/blogs/san-pietro-e-dintorni/la-fiera-dei-bambini-venduti-4EM2SLD8yWCom06ZGDjeWJ/pagina.html
Su aspetti strettamente ecclesiali della visita del Papa nel Chiapas [la preghiera sulla tomba del vescovo Samuel Ruiz, il ruolo dei diaconi in quella comunità] ho trovato utile questa intervista al padre Lombardi trasmessa ieri dalla Radio Vaticana:
http://it.radiovaticana.va/news/2016/02/16/p_lombardi_il_papa_%C3%A8_vicino_a_tutti_e_prega_per_tutti/1208936
mi sembra di ricordare che uno dei punti di atrito tra il Vaticano e Samuel Ruiz fosse proprio l’alto numero dei diaconi sposati indigeni. Il Vaticano gli intimò di stoppare le ordinazioni di diaconi permanenti che sono ricominciate solo sotto Francesco.
cristina vicquery
A parte il problema che erano indigeni ed erano troppi, forse il problema era anche perchè qui in Europa e in certi posti in America latina i diaconi sono ancora visti “male”. nè carne nè pesce e si preferisce e fare affidamento sui laici e sulle suore. Negli USA è diverso, nella diocesi dello Utah sono adirittura tanti quanti i preti, e così in altre diocesi.
cristina vicquery
maria cristina venturi scrive,
17 febbraio 2016 @ 10:21
… se questa non è un azione che grida vendetta al cospetto di dio, non so quale lo sia.
Concordo pienamente. L’utero in affitto, al di là del credo religioso è una pratica di un’immoralità rivoltante. Non finisco di stupirmi che ci sia chi difende o anche solo chi si limita a borbottare senza indignarsi.
il papa in preghiera davanti alla tomba di Samuel Ruiz. Nel servizio c’è anche una bella foto di un ‘ordinazione diaconale fatta da Ruiz:
http://www.periodistadigital.com/religion/opinion/2016/02/16/tatic-el-obispo-de-los-indios-rehabilitado-por-francisco-iglesia-religion-dios-jesus-papa-obispo-chiapas-samurl-ruiz-indios.shtml
cristina vicquery
” El Papa se mueve en México de periferia en periferia.”
….emmenomale che lo fa lui, indipendentemente dalla paracarrite di chi strepita e si lagna….
🙂
Verissimo Lorenzo. E stasera c’ la messa a Juarez sul confine 🙂