Bergoglio contro i muri di paura che dividono l’Europa

“Oltre ad alcuni muri visibili, si rafforzano anche quelli invisibili, che tendono a dividere l’Europa. Muri che si innalzano nei cuori delle persone. Muri fatti di paura e di aggressività, di mancanza di comprensione per le persone di diversa origine o convinzione religiosa. Muri di egoismo politico ed economico, senza rispetto per la vita e la dignità di ogni persona”: così il Papa in un videomessaggio ai partecipanti all’evento “Insieme per l’Europa” che si è tenuta oggi a Monaco di Baviera. Nei commenti altre sue parole.

14 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Tra Cielo e terra. L’Europa è chiamata a riflettere e a chiedersi se il suo immenso patrimonio, permeato di cristianesimo, appartiene a un museo, oppure è ancora capace di ispirare la cultura e di donare i suoi tesori all’umanità intera […]. Quella dell’Europa è la storia di un continuo incontro tra Cielo e terra: il Cielo indica l’apertura al Trascendente, a Dio, che ha da sempre contraddistinto l’uomo europeo; e la terra rappresenta la sua capacità pratica e concreta di affrontare situazioni e problemi.

    3 Luglio, 2016 - 0:20
  2. Luigi Accattoli

    Radici cristiane. Dio porta sempre novità. Quante volte l’avete già sperimentato nella vostra vita! Siamo aperti anche oggi alle sue sorprese? Voi, che avete risposto con coraggio alla chiamata del Signore, siete chiamati a mostrare la sua novità nella vita e a far così fiorire i frutti del Vangelo, frutti germogliati dalle radici cristiane, che da 2000 anni nutrono l’Europa. E porterete frutti ancora più grandi! Mantenete la freschezza dei vostri carismi; tenete vivo il vostro “Insieme”, e allargatelo! Fate che le vostre case, comunità e città siano laboratori di comunione, di amicizia e di fraternità, capaci di integrare, aperti al mondo intero.

    3 Luglio, 2016 - 0:20
  3. Lorenzo Cuffini

    Molto bello il riferimento alle “radici cristiane ” dell’Europa.
    DI per sé non è certo una novità, anzi potrebbe risultare persino scontato.
    Solo che ,invece di usarlo come l’ennesimo chiavistello da piazzare sulla porta del fortino, si mette bene in chiaro cosa significa oggi VIVERE E METTERE IN PRATICA quelle radici:
    ” tenete vivo il vostro “Insieme”, e allargatelo! Fate che le vostre case, comunità e città siano laboratori di comunione, di amicizia e di fraternità, capaci di integrare, aperti al mondo intero.”
    Cavoli. Molto impegnativo- come sempre nelle indicazioni di Bergoglio, per questo sta sulle palle a una quantità di gente -l’ordine in cui sono poste le realtà di convivenza : prima di tutto LE NOSTRE CASE ( leggi: noi, ciascuno preso nel suo mondo), e poi comunità e città.
    Altrettanto impegnativo per tutti noi ( una autentica patata bollente) la modalità che ci viene indicata: ESSERE LABORATORIO DI….
    Che significa: non c’è una ricetta già pronta, due regoline cui attenersi, un precetto da osservare e oplà, la nostra retta coscienza(!!!) di cristiani & cattolici è salva e il risultato portato a casa.
    No, no, no.
    Tutto da ricercare, da sperimentare, da inventarsi, da creare ex novo, perchè la situazione è nuova….questo si fa in un laboratorio.
    “Tenere vivo e allargare il NOSTRO insieme”
    Che significa: se ci tieni alle radici cristiane dell’europa, VIVI TU di conseguenza. Perché sono chiamato io, prima della società, della politica, dell’intelligence, degli eserciti, della Chiesa, a fare germogliare i frutti delle famose radici.
    Nella mia storia e poi a cascata.
    Se mi cullo e trastullo nella illusione di chiudermi a riccio a difesa,povero fesso, le radici le conserverò anche…. ma secche, sterili, inutili.
    Praticamente le getto.

    3 Luglio, 2016 - 12:26
  4. Lorenzo Cuffini

    Non meno doloroso e piantato dritto nel cuore della piaga, il riferimento ai “muri invisibili”, quelli nei cuori delle persone.
    “Muri fatti di paura e di aggressività, di mancanza di comprensione per le persone di diversa origine o convinzione religiosa.”
    Questo è un ritratto perfetto fino nei dettagli.

    3 Luglio, 2016 - 12:30
  5. Clodine

    Dio ci manda solo quello che possiamo sopportare, non permette che nessuno e niente ci tenti oltre misura.

    Claudia Leo

    3 Luglio, 2016 - 16:30
  6. Clodine

    Chiedo venia@: quanto detto è in riferimento al post precedente.
    Claudia Leo

    3 Luglio, 2016 - 16:39
  7. roberto 55

    Concordo, al solito, con l’amico Lorenzo.
    Io credo che dobbiamo essere grati al Santo Padre per aver, finalmente !, e giustamente, ricondotto a verità il concetto di “radice cristiana dell’Europa”, che, negli anni scorsi, era stato degradato a slogan elettorale dalla lobby clericale di casa nostra: ora Papa Francesco – che si conferma sempre più, oltre che guida del “popolo di Dio”, anche leader politico di statura mondiale – traccia il cammino che noi cristiani siamo chiamati a compiere per mettere nella pratica, ogni giorno, la parola del Vangelo, ed abbattere, dentro di noi, quei “muri invisibili”, tanto più difficilmente valicabili perché, appunto, presenti dentro di noi.
    Ciao a tutti !

    Roberto Caligaris

    3 Luglio, 2016 - 17:43
  8. Lorenzo Cuffini
    3 Luglio, 2016 - 18:56
  9. Lorenzo Cuffini

    Ok, funziona anche “diretto”.

    3 Luglio, 2016 - 18:57
  10. picchio

    A proposito di malati : un vescovo in USA in una visita in ospedale a portare conforto ai malati non trovava niente di meglio di ripetere senza molta empatia quelle generiche frasi che si ripetono in quelle occasioni. Una donna nel sentirsi dire :” le sono vicino so quello che prova” gli rispose ” anche lei ha avuto una isterectomia ?”
    Cristina vicquery

    3 Luglio, 2016 - 20:48
  11. Lorenzo Cuffini

    :)!!!

    3 Luglio, 2016 - 21:25
  12. Clodine

    “Dopo queste cose vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide, e tenevano rami di palma nelle loro mani. E gridavano a gran voce: «La salvezza appartiene al nostro Dio, seduto sul trono, e all’Agnello ]….
    Uno degli anziani allora si rivolse a me e disse: «Questi, che sono vestiti di bianco, chi sono e da dove vengono?».
    Gli risposi: «Signore mio, tu lo sai».
    E lui: «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell’Agnello».

    Ap 7,2-4,9-14

    Anche al dolore incomprensibile e alla tribolazione più ingiusta c’è un “senso nascosto” . Che non è un’automatica” attribuzione di senso né un’utopica “trasfigurazione” del dolore: una sorta di “tranquillante” psichico o un ‘escamotage per procurare una facile consolazione.
    Si può rifiutare questo “senso nascosto” con dispetto, cinismo o disperazione. Ma si può anche accettarlo consegnandolo, con fede fiduciosa in Colui che ha conferito un senso all’assurdo soffrire e morire di Gesù.
    In questa prospettiva,solo e soltanto in questa prospettiva si rivela, allora, l’inutilità di ogni sghignazzo, di ogni protesta e di ogni indignazione. ..

    Claudia Leo

    4 Luglio, 2016 - 5:37
  13. Lorenzo Cuffini

    Personalmente non vedo cosa ci sia di strano nell’incocciare sghignazzo, protesta o indignazione al parlare di Dio da parte di chi soffre sulla propria carne, o nella propria anima, tutta la Sua assenza.
    Per grazia particolare uno puo’ certamente arrivare a trovare il ” senso nascosto” del soffrire e soprattutto, la via per unire il suo soffrire al Suo.
    Ma, in generale, io parto dal presupposto che quando incontro una persona che soffre, è prima di tutto lui che mi porta Cristo: non per sdolcinatezza devota, ma per rivelazione evangelica.
    Quello in cui lui mi permette di entrare è letteralmente “terreno sacro”, da calcare a calzari tolti, per capirsi.
    Ed è tale indipendentemente dalla natura, dalla fede, dal credo, dalla sensibilità di chi soffre.
    Quindi il rischio di entrarci con gli anfibi da palude o con le zampe da elefante , lo trovo sempre altissimo. Anche se sono anfibi e zampe a forma di frasette pronte all’uso di cui i prontuarietti cattolici, specie di una volta, abbondano a dismisura.

    4 Luglio, 2016 - 15:56
  14. Lorenzo Cuffini

    E comunque, lo sghignazzo, la protesta, l’indignazione, ma io dico anche le lacrime, le proteste, le imprecazioni, persino certe bestemmie : nella sofferenza credo che nulla sia mai “inutile”.
    Perché rivela , magari oscuramente, un modo di rivolgersi a Dio,e quindi, una fede , magari solo implicita?, nella sua esistenza.
    Che in certi contesti e in certe situazioni, è già tanto, ma veramente tanto, che resista e sopravviva e si manifesti.

    4 Luglio, 2016 - 16:01

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