Nelle Giornate mondiali della gioventù – che durano una settimana – il venerdì è dedicato alla Via Crucis. Per quella che si è fatta oggi a Lisbona, il Papa ha svolto un saluto introduttivo di appassionata presentazione della figura di Gesù e della sua offerta della vita per noi. Lo riporto per intero nei commenti e lo segnalo, oltre che per il suo valore oggettivo, direi per la sua esemplarità omiletica e cristologica, anche come risposta a quanti sempre ripetono che questo Papa non parla di Gesù: una critica semplicemente insensata, dal momento che ormai disponiamo di oltre un migliaio – secondo il mio calcolo – di sue omelie e angelus che sono sempre e tutti incentrati sulle narrazioni evangeliche della figura di Cristo. Valga come esempio questa luminosa presentazione della Via Crucis di oggi pomeriggio.
Bergoglio alla Via Crucis: “Gesù è la Via e noi cammineremo con Lui”
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E’ Dio che esce da sé stesso e cammina con noi. Cari fratelli e sorelle, buona sera! Oggi camminerete con Gesù. Gesù è la Via e noi cammineremo con Lui, perché Lui cammina. Quando era tra noi, Gesù ha camminato, ha camminato curando i malati, assistendo i poveri, facendo giustizia… ha camminato predicando, insegnandoci. Gesù cammina, ma il cammino che più è inciso nel nostro cuore è il cammino del Calvario, la via della Croce. E oggi voi, noi, io pure, con la preghiera rinnoveremo la via della Croce. E guarderemo Gesù che passa e cammineremo con Lui. Il cammino di Gesù è Dio che esce da sé stesso, esce da sé stesso per camminare tra noi. Quello che ascoltiamo tante volte nella Messa: “E il Verbo si fece carne e camminò tra noi”. Ricordate? E il Verbo si fece uomo e camminò tra noi. E questo lo fa per amore. Lo fa per amore. E la Croce che accompagna ogni Giornata Mondiale della Gioventù è l’icona, è la figura di questo cammino. La Croce è il senso più grande dell’amore più grande, l’amore con il quale Gesù vuole abbracciare la nostra vita. La nostra? Sì, la tua, la tua, la tua, quella di ciascuno di noi. Gesù cammina per me. Dobbiamo dirlo tutti. Gesù intraprende questo cammino per me, per dare la sua vita per me. E nessuno ha più amore di chi dà la vita per i suoi amici, di colui che dà la vita per gli altri. Non dimenticate questo: nessuno ha più amore di chi dà la vita, e questo lo ha insegnato Gesù. Per questo, quando guardiamo il Crocifisso, che è tanto doloroso, una cosa così dura, vediamo la bellezza dell’amore che dà la sua vita per ciascuno di noi.
Gesù cammina e aspetta la nostra compagnia. Diceva una persona molto credente una frase che mi ha colpito molto. Diceva così: “Signore, per la tua ineffabile agonia posso credere nell’amore”. Signore, per la tua ineffabile agonia posso credere nell’amore. E Gesù cammina, ma aspetta qualcosa, aspetta la nostra compagnia, aspetta che guardiamo… Non so, aspetta di aprire le finestre della mia anima, della tua anima, dell’anima di ciascuno di noi. Come sono brutte le anime chiuse, che seminano dentro e sorridono dentro! Non ha senso. Gesù cammina e aspetta con il suo amore, aspetta con la sua tenerezza, per darci consolazione, per asciugare le nostre lacrime.
Ora vi faccio una domanda, però non rispondete a voce alta: ciascuno risponda dentro di sé. Io piango, qualche volta? Ci sono cose nella vita che mi fanno piangere? Tutti nella vita abbiamo pianto, e piangiamo ancora. E lì c’è Gesù con noi, Lui piange con noi, perché ci accompagna nell’oscurità che ci porta al pianto.
Facciamo un po’ di silenzio, e ciascuno dica a Gesù per che cosa piange nella vita; ciascuno di noi lo dica a sé stesso, adesso, in silenzio.
[momento di silenzio]
Gesù ci spinge al rischio di amare. Gesù, con la sua tenerezza, asciuga le nostre lacrime nascoste. Gesù vuole riempire, con la sua vicinanza, la nostra solitudine. Come sono tristi i momenti di solitudine! E Lui è lì, Lui vuole colmare questa solitudine. Gesù vuole colmare la nostra paura, la tua paura, la mia paura, quelle paure oscure vuole colmarle con la sua consolazione; e aspetta di spingerci ad abbracciare il rischio di amare. Perché, voi lo sapete, lo sapete meglio di me: amare è rischioso. Bisogna correre il rischio di amare. È un rischio, ma vale la pena correrlo, e Lui ci accompagna in questo. Sempre ci accompagna, sempre cammina, sempre, durante la vita, è vicino a noi.
Non vorrei dire tante cose in più. Oggi faremo il cammino con Lui, il cammino della sua sofferenza, il cammino delle nostre ansie, il cammino delle nostre solitudini.
Adesso facciamo un secondo di silenzio e ciascuno di noi pensi alla propria sofferenza, pensi alla propria ansia, pensi alle proprie miserie. Non abbiate paura, pensateci, e pensate anche al desiderio che l’anima torni a sorridere.
[momento di silenzio]
E Gesù cammina con la Croce, muore sulla Croce, perché la nostra anima possa sorridere. Amen.
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