Benedetto XVI sul dolore innocente: non abbiamo risposte

Il 22 aprile 2011, Venerdì Santo, Benedetto affrontò su domanda la questione del dolore innocente di cui ha parlato più volte, ultimamente, Francesco: e diede la stessa risposta: che risposta non c’è, che è un mistero e una prova da accettare nella vicinanza a Cristo sofferente. Nei commenti prima la domanda e poi la risposta di Papa Benedetto. E un bel saluto a Maria Cristina Venturi e ad Aldo Maria Valli (da lei evocato) che nei commenti ad altro post hanno accusato Francesco di misconoscere la risposta che loro avevano pronta.

32 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Mi chiamo Elena, sono giapponese ed ho sette anni. Ho tanta paura perché la casa in cui mi sentivo sicura ha tremato, tanto tanto, e molti miei coetanei sono morti. Non posso andare a giocare nel parco. Chiedo: perché devo avere tanta paura? Perché i bambini devono avere tanta tristezza? Chiedo al Papa, che parla con Dio, di spiegarmelo”.

    6 Gennaio, 2017 - 16:37
  2. Luigi Accattoli

    Non abbiamo risposte. Benedetto XVI: Cara Elena, ti saluto di cuore. Anche a me vengono le stesse domande: perché è così? Perché voi dovete soffrire tanto, mentre altri vivono in comodità? E non abbiamo le risposte, ma sappiamo che Gesù ha sofferto come voi, innocente, che il Dio vero che si mostra in Gesù, sta dalla vostra parte. Questo mi sembra molto importante, anche se non abbiamo risposte, se rimane la tristezza: Dio sta dalla vostra parte, e siate sicuri che questo vi aiuterà. E un giorno potremo anche capire perché era così. In questo momento mi sembra importante che sappiate: “Dio mi ama”, anche se sembra che non mi conosca. No, mi ama, sta dalla mia parte, e dovete essere sicuri che nel mondo, nell’universo, tanti sono con voi, pensano a voi, fanno per quanto possono qualcosa per voi, per aiutarvi. Ed essere consapevoli che, un giorno, io capirò che questa sofferenza non era vuota, non era invano, ma che dietro di essa c’è un progetto buono, un progetto di amore. Non è un caso. Stai sicura, noi siamo con te, con tutti i bambini giapponesi che soffrono, vogliamo aiutarvi con la preghiera, con i nostri atti e siate sicuri che Dio vi aiuta. E in questo senso preghiamo insieme perché per voi venga luce quanto prima.

    6 Gennaio, 2017 - 16:38
  3. Luigi Accattoli

    Aldo Maria Valli e Maria Cristina Venturi, prendete nota: il Papa teologo non ha detto che le risposte sono difficili, difficilissime, ma ci sono. Ha detto che non ci sono. E ha indicato il Cristo in croce. Esattamente come Papa Francesco. Voi che avete le risposte, quali che siano, e che accusate i Papi di tradimento del loro ministero, datele a me. Scrivete qui. Io che ho pianto la morte della madre dei miei quattro primi figli bambini ve ne sarò grato.

    6 Gennaio, 2017 - 16:45
  4. Luigi Accattoli

    Da Aldo Maria Valli ricevo questo messaggio:

    Caro Luigi, sapevo che con il mio articolo avrei urtato la sensibilità di molti, e chiedo scusa a chi può essersi sentito ferito. Sono pienamente consapevole di aver scritto parole urticanti.
    Dunque, perché ho deciso di scrivere? Tu fai riferimento a un gravissimo dolore che hai vissuto. Io invece, mentre scrivevo, pensavo a una grave malattia del mio secondo figlio, e unico maschio. Oggi è un professionista, un marito e un papà. Ma quando era un bambino molto piccolo rischiò la vita a causa di una polmonite rimasta nascosta. I medici ci dissero: l’abbiamo preso per i capelli. Nei lunghi giorni in cui restai in ospedale con lui pregai molto. Pregai e giocai, perché un bambino, per quanto malato, è sempre un bambino, e con le forze che gli restano vuole giocare. Mi inventai un gioco da fare mentre lui stava a letto. Io gli lanciavo un cappello, lui doveva afferrarlo al volo e rilanciarlo a me, mentre io mi spostavo in vari punti della stanza. Come rideva, Giovannino! E io come pregavo! E, mentre pregavo, ringraziavo il Signore per quel dolore, per quella sofferenza. Ebbene sì, ringraziavo. Perché quella sofferenza rappresentava, per dirla con Giovanni Paolo II, un “Vangelo superiore”. Quella sofferenza ci stava unendo. Giovannino, io, il buon Dio, il suo Figlio sulla croce, mia moglie Serena: tutti uniti più che mai, con un forza che non posso definire in altro modo se non come soprannaturale. La sofferenza aveva un senso. Sì, non mi vergogno di dirlo: mentre lanciavo il cappello, sentivo che quella sofferenza aveva un senso. Sentivo la mano del buon Dio su di me, su noi tutti. Non mi sono mai sentito abbandonato.
    Perché le risposte ci sono. Le risposte un cristiano le ha. E non dirlo mi sembra un tradimento della nostra fede. Che è così bella e grande.
    Ora, come puoi ben capire, non voglio sostenere che io ho ragione e tu hai torto. Qui non si tratta di avere ragione o torto. Ciò che mi sta a cuore è dire, con tutto il fiato che ho in corpo, che le risposte, nella fede, ci sono. Ecco perché non mi sembra giusto che il papa, per quanto spinto certamente da umiltà e semplicità, da desiderio di coinvolgersi con il dolore del mondo e di stare dalla parte dei sofferenti, dica che lui non ha risposte e che non vuole vendere ricette. È l’ateo che non ha le risposte, non il credente! E qui, di nuovo, non voglio fare classiche, non voglio dire che qualcuno è migliore e qualcuno è peggiore. Dico solo le cose come stanno.
    Anche perché, caro Luigi, sai bene che al punto in cui ci troviamo, in questa Chiesa che non dice più in che cosa crede ma si compiace di generici richiami alla misericordia e alle periferie, se si continua a non dare risposte si rischia di fare un danno molto grande, che poi qualcuno dovrà riparare, ma non so come e non so con quali risorse.
    Quanto alla risposta di Benedetto XVI alla bambina giapponese, me la ricordo bene. Non mi convinse allora e non mi convince oggi. Ma anche i migliori teologi hanno momenti di scarsa brillantezza!
    Ecco, volevo fare il bravo e invece…
    Grazie Luigi per avermi interpellato. Avresti potuto stroncarmi e basta. Sei un amico. Sappi comunque che qui c’è un cristiano che parla solo per amore della santa madre Chiesa: nessun interesse di parte, nessuna manovra di chissà quale tipo, nessun desiderio di protagonismo. Scrivendo certe cose ho tutto da perdere e niente da guadagnare. Ma sento di non poter stare zitto.
    Ti abbraccio. Aldo Maria

    6 Gennaio, 2017 - 19:23
  5. picchio

    Dire non ho risposte e nello stesso tempo indicare la CROCE è qualcosa di profondamente cristiano, un ateo dice ” non ho risposte ” e là si ferma…sia Benedetto che Francesco vanno oltre…e questo chi soffre o chi assiste alla sofferenza di chi ama lo sa
    Cristina vicquery

    6 Gennaio, 2017 - 20:04
  6. Clodine-Claudia Leo

    Sono d’accordo con Aldo Maria Valli e, a mio sommesso avviso,temo che il danno nella Chiesa sia stato fatto, da tempo, e a questo punto rischia di essere irreversibile. Perché penso questo? Penso questo perché a monte purtoppo ci vedo un’assenza di discernimento, di profezia, la quale grande sopra ogni altra dovrebbe essere quella dei sacerdoti che non sono i ripetitori della Parola, ma amministratori della Parola di Dio, responsabili delle anime e diversi, per essenza, ad ogni altro battezzato, cresimato o diacono e purtroppo c’è una verità difficilmente smentibile: dal peccato dei ministri, come dal peccato di Aronne, tutto il popolo di Dio viene infettato…e lo siamo..
    Ma ancor più assente il senso del discernimento e della profezia è quella che intravedo negli stessi Vescovi, in cui vi è tutto uno scompigliare le carte in questione di fede e morale fomentando dubbi nella comunità sulla conoscenza, l’interpretazione, l’amministrazione delle Verità di Cristo Signore. Se poi ai presbiteri e ai Vescovi ci aggiungiamo pure il Papa il qual, per quanto il pensiero personale non infici tutta la Chiesa (fintanto non parla ex cattedra) tuttavia, essendo la mediazione profetica in ogni sua modalità e differenza di essenza si comprenderà bene come ogni errore introdotto anche per leggerezza, nella comunicazione della Parola di Dio e di Gesù crei un buio non solo veritativo, ma anche etico. Tutta la morale è compromessa quando anche una sola falsità viene immessa nella Parola del Vangelo. Faccio un esempio: se io dico ” chi sono per giudicare tizio o caio quella specifica situazione o l’altra ecc”, di certo si sta dicendo il vero, Gesù stesso lo dice. Se però io intendo:” Chi sono io per discernere se quello che si fa è moralmente corretto o no” allora io pecco contro la profezia perché è del profeta separare la parola vera da quella falsa, la morale secondo Dio da quella falsa, ed è qui, secondo me, che il dramma. Quindi il problema a mio avviso tracima nel momento stesso in cui questo peccato diventa il peccato della Chiesa e dei suoi figli che è il distacco dallo Spirito Santo, il solo “vero Motore della Chiesa, la sola Vera Guida che muove ogni cosa compresa la mente dell’uomo che, come quella di Astolfo, non si sa più dove andarla a raccapezzare se sulla luna o negli abissi.

    6 Gennaio, 2017 - 20:51
  7. maria cristina venturi

    Molto bella la risposta di Aldo Maria Valli .
    da parte mia vorrei solo dire a Luigi che anche io come tutti sono stata provata dalla sofferenza di innocenti a me vicini e inoltre sono provata per la mia professione di pediatra dalla sofferenza di tanti bambini.
    Dal punto di vista puramente umano e se si rimane a un livello del tutto orizzontale ,senza neppure uno spiraglio al di la del “qui e ora”, è ovvio che non c’è risposta. Non solo non c’è risposta ma sembra proprio che non ci sia nessun senso e nessun significato, che sia assurdo, che la vita come dice Shakespeare “sia il racconto di un idiota piena di rumore e furia che non significa nulla”
    ma se si è credenti in Cristo lo spiraglio esiste e la vita ha un senso e un significato, la sofferenza ha un senso e un significato non è assurda.Ecco quello di cui oggi io sento la mancanza in questo mondo è il senso del trascendente. Sembra che siamo racchiusi solo nella dimensione umana, spazio-temporale, qui e ora nell’orizzonte materiale, non ci viene dato nessun soffio di ALTRO, della dimensione spirituale . Se neppure più la Chiesa cattolica ci richiama al soprannaturale, se come dice Aldo Maria Valli la “Chiesa non dice più in che cosa crede ma si compiace di generici richiami alla misericordia e alle periferie, se si continua a non dare risposte si rischia di fare un danno molto grande”
    in un mondo sempre più chiuso in se stesso la Chiesa dovrebbe essere un richiamo forte alla dimensione “altra”. Se non è più questo allora è come il sale che ha perduto il suo sapore.

    6 Gennaio, 2017 - 21:14
  8. picchio

    Speriamo che i danni siano ormai irreparabili
    Cristina vicquery

    6 Gennaio, 2017 - 21:20
  9. maria cristina venturi

    “Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini.”

    Matteo 5,13

    6 Gennaio, 2017 - 21:29
  10. maria cristina venturi

    Mi sembra che siamo già allo stadio che il sale della terra è gettato via e calpestato dagli uomini.
    e c’è anche chi di questo si rallegra….

    6 Gennaio, 2017 - 21:30
  11. Andrea Salvi

    Ma come si può pensare che il nostro sia un Dio cosi crudele da mandare a questo o quello indicibili sofferenze? Facile trovare un senso di fronte a una polmonite, diverso e’ trovarlo di fronte a una leucemia mortale. Dio non manda malattie. Sta accanto a noi e puo’ aiutarci a trarre dal male (che e’ male e tale rimane attenzione!) Il bene, non lascia alla morte l’ultima parola sconfiggendola e accompagandoci verso la
    Resurrezione. Ma la presenza del male rimane un mistero (il mistero del male) e questo non significa che Dio non ci aiuti adi affrontarlo

    6 Gennaio, 2017 - 22:06
  12. Andrea Salvi

    Mi stupisce che Valli non abbia intuito che la risposta dei papi e’ al perché del male. Qui non c’e’ risposta, inutile ricorrere a infruttuosi tentativi apologetici. C’e’ invece una risposta chiara al dolore dell”uomo: non siamo soli e Dio ci strappa agli artigli della morte per portarci con sé. La morte è un nemico ((tale e’ la definizione di S. Paolo). Mi scusi il dr Valli, ma la sua risposta mi ricorda quella dei 3 saggi di Giobbe, fatte le debite differenze.

    6 Gennaio, 2017 - 22:14
  13. maria cristina venturi

    Sicuro Andrea Salvi che la fede cristiana non abbia nessuna risposta da dare al problema del male nel mondo?
    Il Catechismo della Chiesa cattolica insegna che il male e la sofferenza sono entrati nel mondo dopo la caduta del primo uomo Adamo. Il Creatore aveva creato l’uomo, Adam, a sua immagine e lo aveva posto nell’Eden, ma Adam disobbedì al suo Creatore e per questo fu scacciato dal Paradiso e insieme a sua moglie Eva cominciò a vivere in questo mondo, mondo non più perfetto ma segnato dal male, dalla sofferenza e dalla morte.
    Non fu il creatore a volere il male la sofferenza la morte dell’uomo . fu l’uomo stesso a procurarsi tutte queste cose per la sua disobbedienza.
    nella dottrina cattolica si chiama “peccato originale”.

    6 Gennaio, 2017 - 22:54
  14. maria cristina venturi

    Sempre che lei ci creda a questi antichi “miti” ebraici.

    6 Gennaio, 2017 - 22:55
  15. picchio

    Certo, alla mamma del figlio di 22 mesi morto di cancro la prossima volta ricorderò che è morto a causa del peccato originale, le sarà di conforto.
    Cristina vicquery

    6 Gennaio, 2017 - 23:01
  16. Andrea Salvi

    Certo che non è Dio che vuole il male, e’ quello che sto dicendo. Del resto Gesù opero’ molte guarigioni scacciando spiriti immondi. Ma perché il male colpisce alcuni, credenti e non credenti, e non altri? E perché non è ancora stato sconfitto? Questo è un mistero troppo grande per me, che io non comprendo.

    6 Gennaio, 2017 - 23:08
  17. maria cristina venturi

    cara Cristina Viquery , è ovvio nessuno dice di sbattere in faccia in modo villano ad una madre a cui è morto il figlio una predica , dico solo che quello che ha detto Andrea Salvi che cioè non c’è una riposta nella fede cattolica al problema del male non è vero , la risposta c’è e si chiama peccato originale. Che poi vuol dire semplicemente che ciascuno di noi uomini quando nasce, nasce limitato e soggetto alla sofferenza alla malattia e alla morte. Non siamo superuomini, non siamo imbattibili, non siamo immortali Un microbo ci può uccidere, un cancro ci può uccidere, una brutta caduta ci può uccidere, un infarto ci può uccidere noi, i nostri figli, le nostre figlie, i nostri cani e nostri gatti.. Lo si sa da sempre, da quando è iniziata l’umanità, solo che un tempo gli uomini se ne facevano una ragione. Oggi no, non ce ne facciamo una ragione. Ci incazziamo . Come? Un microbo , un cancro un infarto? A me? A mio figlio? a mia figlia? Che ingiustizia!
    il catechismo della Chiesa cattolica insegna la verità sul peccato originale, fonte di ogni sofferenza che da allora in poi ha colpito l’umanità, , certo per chi ci crede, chi non ci crede non ci crede, affari suoi .
    Ma i papi almeno ci crederanno????????

    Catechismo Chiesa cattolica:
    398 Con questo peccato, l’uomo ha preferito se stesso a Dio, e, perciò, ha disprezzato Dio: ha fatto la scelta di se stesso contro Dio, contro le esigenze della propria condizione di creatura e conseguentemente contro il suo proprio bene. Costituito in uno stato di santità, l’uomo era destinato ad essere pienamente « divinizzato » da Dio nella gloria. Sedotto dal diavolo, ha voluto diventare « come Dio » (Gn 3,5), ma « senza Dio e anteponendosi a Dio, non secondo Dio ». 518

    399 La Scrittura mostra le conseguenze drammatiche di questa prima disobbedienza. Adamo ed Eva perdono immediatamente la grazia della santità originale. 519 Hanno paura di quel Dio 520 di cui si sono fatti una falsa immagine, quella cioè di un Dio geloso delle proprie prerogative. 521

    400 L’armonia nella quale essi erano posti, grazie alla giustizia originale, è distrutta; la padronanza delle facoltà spirituali dell’anima sul corpo è infranta; 522 l’unione dell’uomo e della donna è sottoposta a tensioni; 523 i loro rapporti saranno segnati dalla concupiscenza e dalla tendenza all’asservimento. 524 L’armonia con la creazione è spezzata: la creazione visibile è diventata aliena e ostile all’uomo. 525

    LA CREAZIONE VISIBILE E’ DIVENTATA ALIENA E OSTILE ALL’UOMO!

    capito? il Meningococco C ci è ostile! Se ci piglia si muore di meningite!
    Di chi la colpa? di Dio ? No!

    6 Gennaio, 2017 - 23:20
  18. Andrea Salvi

    A Maria Cristina Venturi: eviti per favore certe frasi oltraggiose tipo i papi ci crederanno????

    6 Gennaio, 2017 - 23:28
  19. LuigiMortari Fides

    Sono anch’io dell’idea che non vi sia risposta adeguata alla sofferenza di un innocente.
    Ma al tempo stesso credo sia un problema non banale il fatto che la dottrina non dia risposte. Soprattutto considerando che nel Regno annunciato duemila anni or sono i sordi doveva sentire, i muti parlare e gli zoppi camminare. Dunque?

    6 Gennaio, 2017 - 23:40
  20. Andrea Salvi

    Avverrà pienamente al ritorno del Signore. Noi cristiani non possiamo non crederlo e non attenderlo. Forse è questo che ci siamo dimenticati

    6 Gennaio, 2017 - 23:44
  21. giuseppe di melchiorre

    Caro Luigi, tu un po’ mi conosci, e sai che non occupo nessuna cattedra reale e nemmeno metaforica, manco quella bloggettara. Perciò, dalla mia sedia davanti al computer, ti dico solo che per me non esiste nemmeno un dolore colpevole, tantomeno un dolore innocente. Quando tu hai pianto la morte della madre dei tuoi quattro primi figli bambini, Gesù piangeva con te, come pianse per la morte del suo amico Lazzaro. Non ha detto mai che Dio condanna alla sofferenza l’uomo. Ha condiviso anche il dolore degli altri. E alla fine si è lamentato, molto umanamente, con il Padre perché lo aveva abbandonato. Ma non ha nemmeno accennato alla sua innocenza.
    Ma allora perché si soffre? Perché esiste il male? Perché siamo fatti di terra (“homo” ha la radice in “humus”), quindi siamo esseri necessariamente finiti e imperfetti. Per non farci soffrire, Dio avrebbe dovuto crearci dei. Ma lo poteva fare? Secondo me no. E, per “farsi da noi perdonare” questa sua “impotenza”, Dio si è fatto come noi, fino a condividere il dolore più atroce, quello della crocifissione. Dopo di che, però, è risorto, per dirci che la resurrezione è la “toppa” con la quale Dio supplisce, a beneficio delle sue creature, proprio alla sua “impotenza” iniziale.
    Caro Luigi, tu non l’hai visto, non l’hai sentito, ma Gesù era vicino a te, ha pianto con te. E le tue lacrime… hanno fatto uscire della forza da Lui…
    Parole di non-cattedratico… Buona notte!

    7 Gennaio, 2017 - 0:07
  22. Giuseppe, grazie del tuo commento, delle tue parole “non colte”, del tuo pensiero dall’ultimo banco! Grazie!
    Cio’ che tu dici accade ogni giorno e non e’ altro che quanto entrambi Benedetto e Francesco hanno sempre affermato. Non hanno risposte, vere e crudeli, da dare a chi chiede ragione del male, ma sicuramente, da uomini di fede, indicano la strada per attraversarlo il male, il sentiero che ti fa andare avanti ogni giorno.
    Con buona pace di MCV.
    E di Aldo Maria Valli ( ma si puo’? uno che commenta le Messe del Papa, uno che lavora per aiutarci a comprendere il linguaggio papale e della Chiesa in generale?……….ma si puo”?)

    7 Gennaio, 2017 - 4:49
  23. Andrea Salvi

    Anch’io sono rimasto scandalizzato. Ma oramai criticare il papa, anche dal punto di vista teologico, anzi i papi e’ diventato elemento essenziale di un buon vaticanista. Buone intenzioni a parte.
    E’ una sorta di contagio a cui pochi resistono

    7 Gennaio, 2017 - 8:40
  24. picchio

    il problema della Venturi, come di altri è che sanno a memoria il catechismo, e puntellano tutta la loro vita di credenti tramite quello..ma il catechismo senza il Vangelo cos’è?? Saremo giudicati sull’ amore non sulla conoscenza del catechismo…..
    E l’amore ci aiuta a cercare di lenire le sofferenze di quelli intornio a noi e aiuta loro a sopportarle e trovarne un senso, non 4 paragrafi del catechismo…e l’amore più grande è quello che ci hanno indicato francesco e benedetto: Gesù in croce

    cristina vicquery

    7 Gennaio, 2017 - 9:22
  25. picchio

    cinzia ti quoto al 100 per 100..
    cristina vicquery

    7 Gennaio, 2017 - 9:23
  26. Clodine-Claudia Leo

    “Allora Erode, vedendosi beffato dai magi, si adirò moltissimo, e mandò a uccidere tutti i maschi che erano in Betlemme e in tutto il suo territorio dall’età di due anni in giù” (Mt 2:16).Quanti furono quei bimbi uccisi? La liturgia etiopica, richiamandosi all’Apocalisse (Rivelazione), ne fissa il numero in 144.000.
    Vittime innocenti, piccoli martiri di un Erode che si perpetua nella storia…”

    https://youtu.be/0ykVlb35iL0

    Si potrebbe spiegare tutto questo!?

    7 Gennaio, 2017 - 9:27
  27. giuseppe di melchiorre

    Intanto, secondo molti studiosi, Gerusalemme, ai tempi di Gesù, contava circa 120.000 abitanti. Come poteva Erode far assassinare 144.000 bambini a Betlemme, che era una cittadina? Secondo altri studi i bambini uccisi sarebbero stati da 20 a 40. Ma sarebbe stato troppo anche un solo bambino vittima. Quanto all’innocenza non è dubitabile, ma di sicuro la loro morte non è ascrivibile a una condanna di Dio… Tu, Clodine, che saluto con stima e che hai studiato molto più del catechismo, prova a dare una risposta al tuo esclamante interrogativo… Potresti essere costretta a non trovare una risposta, come succede perfino al Papa… Cordialmente…

    7 Gennaio, 2017 - 9:58
  28. Clodine-Claudia Leo

    No! Non si può spiegare tutto questo, così come non si può avere ragione del dolore, penso a quello patito da Luigi Accattoli, o dai miei genitori quando hanno perso il figlio. Il lutto, la morte, il dolore fisico, la fame schifosa, la povertà, le ingiustizie sociali non hanno senso. Ma in questo contesto allora neppure la vita ha senso visto che siamo destinati a morire, o no!
    Solo in prospettiva di fede, allora, e in questo ha ragione Aldo Maria Valli, si può dare un senso all’assurdo con un atteggiamento di fondo che non può essere né scetticismo né rassegnazione, siccome non si può restare neutrali dinnanzi a tutto ciò occorre decidersi e credere , sospendere ogni ragionamento e fidarci.
    In verità penso sommessamente che il cuore dell’uomo sia per natura un cuore di pietra, ce l’ha dal peccato di Adamo -altrimenti come spiegare Auschwitz,i Gulag, le stragi di innocenti il cui sangue grida al cielo dalla terra dall’inizio della creazione ai nostri giorni incessantemente- dico che al cuore di pietra a noi, credenti in Cristo, a noi battezzati nello Spirito Santo è stato trapiantato un cuore di carne e come ogni trapianto anche quello dei battezzati è destinato al rigetto e il rigetto rende vana ogni risposta possibile…
    Solo un cuore che batte dentro il cuore di Cristo potra opporsi al ragionamento logico, quello che vuole capire tutto con una sola occhiata…

    7 Gennaio, 2017 - 10:09
  29. roberto 55

    Io, certo, non mi permetto di criticare Aldo Maria Valli, nè di condannarne le riflessioni che gli sono sorte in seguito a quella difficile prova personale che ha avuto la forza, Luigi, di raccontare a te, e, quindi, a tutti noi: oltretutto, la cara amica Cinzia sa (ci siamo già confrontati in passato, ricordi, Cinzia ?) come a me Alda Maria Valli sia sempre piaciuto nei suoi servizi giornalistici, ragione di più per sentire estremo rispetto per la sua esperienza; poi, come diceva quel vecchio proverbio (indiano, mi pare), per giudicare una persona devi calzare le sue scarpe e camminarci per tre giorni.
    Ciò premesso, però, anch’io – giusto per andare sul punto – credo che risposte “umane” al male ed al dolore non ve ne siano, ed il mio compagno di banco Giuseppe ha già detto tutto quel che, molto più confusamente, penso anch’io; personalmente, conosco una sola “ricetta” (l’ho già scritto di recente nel “blog”, e mi perdonerete se mi sto ripetendo), ed è l’invito che Jean-Marie Baptiste De Vianney rivolgeva al Signore in questi casi: “aumenta la nostra fede” !
    Questa ritengo sia la nostra strada.

    Buon sabato a tutti (nelle mie campagne, per la cronaca, siamo “sottozero” !).

    Roberto Caligaris

    7 Gennaio, 2017 - 10:37
  30. Enrico Usvelli

    ‘Ma anche i migliori teologi hanno momenti di scarsa brillantezza!’
    Quando due Papi dicono la stessa cosa, che mi sembra diversa da quella che penso io, invece di ritenere loro poco brillanti in certi momenti, dovrei provare a cercare di capire se non sto sbagliando io o semplicemente non ho capito cosa volevano dire.
    Il male viene dal peccato originale, è vero, se i due Papi non lo dicono non è perché non lo sanno, ma perché ritengono che questa cosa la conoscano anche gli interlocutori. Perché questa domanda viene posta ripetutamente? Nessuno legge il Catechismo? Perché il difficile è spiegare come mai il dolore tocchi Luigi o Claudia mentre un Pinochet campa fino a 90 anni. O perché è annegato Aylan mentre il bimbo Adolf Hitler si è salvato. La casualità del male è un mistero, c’è poco da fare, ecco perché i due Papi non possono far altro che consigliare di guardare a Gesù crocifisso.
    Al di là delle divergenze, ho trovato comunque bello lo scambio di idee tra Luigi Accattoli e Aldo Maria Valli.

    7 Gennaio, 2017 - 17:05
  31. maria cristina venturi

    “Il male viene dal peccato originale, è vero, se i due Papi non lo dicono non è perché non lo sanno, ma perché ritengono che questa cosa la conoscano anche gli interlocutori”

    caro Enrico Usvelli non lo darei per scontato.
    varie inchuieste hanno rivelato che i corsi di “catechismo” odierni non parlano quasi mai di nessuna della verità fondamentali della fedele. io stessa sono testimone del fatto che i miei figli a catechismo( e si parla di venti e più anni fa oggi la situazione è ancora peggiore) non abbiano mai sentito parlare:
    1) del Purgatorio
    2) della Presenza reale di Gesù nell’Eucarestia
    3)della dottrina del peccato originale.
    alla mia richiesta di cosa avevano parlato ogni volta che tornavano da cathechismo i miei figli mi rispondevano che avevano fatto dei ” disegni” e che era stato loro insegnato che Gesù era buono ed voleva loro molto bene. Chi fosse poi questo Gesù, cosa avesse detto e fatto, mistero assoluto.
    se una verità di fede non viene ISEGNATA di generazione in generazione priam o poi si perde.
    questo è il significato della parola Tradizione: tradere vuol dire tramandare.
    se tu non tramandi più le verità della fede nel tempo queste prima o poi svaniscona dalla cultura e dalle cose conosciute.
    tante verità di fede, non più tramandate, sono ormai svanite nella cultura delle nuove generazioni cattoliche.
    il peccato originale, il purgatorio, la presenza reale…

    9 Gennaio, 2017 - 17:38

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