Benedetto saluta Martini “uomo di Dio”

E’ stato un uomo di Dio, che non solo ha studiato la Sacra Scrittura, ma l’ha amata intensamente, ne ha fatto la luce della sua vita, perché tutto fosse «ad maiorem Dei gloriam», per la maggior gloria di Dio. E proprio per questo è stato capace di insegnare ai credenti e a coloro che sono alla ricerca della verità che l’unica Parola degna di essere ascoltata, accolta e seguita è quella di Dio, perché indica a tutti il cammino della verità e dell’amore. Lo è stato con una grande apertura d’animo, non rifiutando mai l’incontro e il dialogo con tutti, rispondendo concretamente all’invito dell’Apostolo di essere «pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi» (1 Pt 4,13). Lo è stato con uno spirito di carità pastorale profonda, secondo il suo motto episcopale, Pro veritate adversa diligere, attento a tutte le situazioni, specialmente quelle più difficili, vicino, con amore, a chi era nello smarrimento, nella povertà, nella sofferenza. – E’ un passo del messaggio del papa per la messa di addio al cardinale Martini che si sta celebrando nel duomo di Milano.

177 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Il messaggio del papa è stato letto dalle 16,05 minuti dal cardinale Angelo Comastri, inviato di Benedetto XVI.

    3 Settembre, 2012 - 16:31
  2. Marco

    “Carissimi, siamo qui non per il tuo passato ma per il tuo presente e per il nostro futuro!” dall’omelia di SE Card. Scola.

    3 Settembre, 2012 - 16:32
  3. Gioab

    “l’unica Parola degna di essere ascoltata, accolta e seguita è quella di Dio, perché indica a tutti il cammino della verità e dell’amore.” ( Benedetto XVI)
    Una grande verità. Peccato che loro non hanno saputo metterla in pratica.

    “ Il pontificato vanta un primato mai eguagliato di crimini, e corruzioni, nei secoli. La vera storia dei papi è fatta di crimini, scandali efferatezze, depravazioni, orrori, guerre e perversioni morali.” ( Tim C. Leedom) e citando un pio vescovo storico cattolico- Frotheringham- scrive:”Molti papi erano uomini che condussero una vita dissoluta. Alcuni erano maghi e occultisti. Altri sono passati alla storia per guerre , massacri, riottosità, costumi libertini, avarizia e simonia….” ( The Craddle of Christ 1877 – Enciclopedia Cattolica XII pp 700-703 con l’imprimatur)

    A conferma si può ricordare Marozia di cui Wikipedia dice :” Appena quindicenne fu la concubina di papa Sergio III, suo cugino, conosciuto quando egli era vescovo di Porto (l’odierna Fiumicino). Dalla loro relazione, vissuta tutta alla luce del sole, si vuole che nacque nel 910 un figlio, Giovanni…. Marozia, da parte sua, pilotò l’elezione dei tre papi successivi: tra il 928 e il 929 furono eletti Leone VI e Stefano VII. Nel 931 riuscì addirittura a imporre sul trono pontificio il suo primo figlio, appena ventunenne, che prese il nome di Giovanni XI….”

    “Il silenzio produce consenso” – Bonifacio VIII – pro veritate !

    3 Settembre, 2012 - 16:50
  4. lorenzo

    Ohilà. Gioab. Ben svegliato.
    “Peccato che loro non hanno saputo metterla in pratica.”
    Loro, chi?

    3 Settembre, 2012 - 17:03
  5. Luigi Accattoli

    Carissimi, siamo qui convocati dalla figura imponente di questo uomo di Chiesa, per esprimergli la nostra commossa gratitudine. In questi giorni una lunga fila di credenti e non credenti si è resa a lui presente: è un brano dell’omelia del cardinale Angelo Scola che qui può essere letta per intero.

    3 Settembre, 2012 - 17:46
  6. Gioab

    @ lorenzo
    “loro chi ?”

    Distinto sig. lorenzo, loro sono tutti quelli che hanno agito in modo diverso dalla Parola di Dio : “l’unica Parola degna di essere ascoltata, accolta e seguita è quella di Dio,” ( BXVI)

    Loro sono quelli di cui parla Marozia, sono anche quelli di cui parla Ipazia, e sono anche quelli che come scriveva il gesuita Francesco Saverio – nel suo Travancore – “Andai di villaggio in villaggio e li feci cristiani. E dovunque andai, lasciai una copia delle nostre preghiere e dei nostri comandamenti nella lingua del posto”.
    scrive Manfred Barthel,“Dopo non molto metà degli studenti d’Europa, ‘in ginocchio e piangendo a calde lacrime’, chiedevano a gran voce di andare in India a convertire i pagani”. E aggiunge: “L’idea che per convertire un intero regno potessero volerci più di un paio di aspergitori d’acqua benedetta non sembra sfiorasse molti in quell’epoca”. — The Jesuits—History & Legend of the Society of Jesus, New York, 1984.

    Così Il gesuita Nicola Lancilloto fece a Roma questo rapporto: “La maggioranza di quelli che si battezzano lo fanno per secondi fini. Gli schiavi degli arabi e degli indù sperano in tal modo di ottenere la libertà o di essere protetti contro le angherie del proprietario o semplicemente di ricevere una veste nuova o un turbante. Molti lo fanno per sfuggire a qualche punizione. . . . Chiunque sia spinto dalle proprie convinzioni a cercare la salvezza nei nostri insegnamenti viene considerato matto. Qualche tempo dopo il battesimo, molti apostatano e tornano alle precedenti pratiche pagane”. – Mai sentito parlare dei “cristiani del riso ?”

    “Loro” sono quelli che battezzano anche i neonati che non sono in grado di scegliere. Si figuri non lo facevano gli adulti e se lo facevano era per convenienza, si figuri se lo possono fare i bambini. Che ipocrisia.

    “Chi non legge non sta meglio di chi non sa leggere!” Thomas Jefferson. – Martini era pure gesuita, vero ?

    3 Settembre, 2012 - 18:24
  7. Leonardo

    Eccellente omelia del cardinale Scola.
    Se non fosse che ha la sua età, e io vorrei che Benedetto XVI regnasse ancora una ventina d’anni (anzi, meglio una trentina), direi senz’altro di fare papa lui la prossima volta.

    3 Settembre, 2012 - 18:37
  8. lorenzo

    Ha ragione Leonardo: bellissima omelia di Scola.
    Bellissime anche le parole del Papa.
    Una funzione bella e giusta.
    Voglio bene alla nostra Chiesa. Sarà anche acciaccata e difettosa, perché fatta da noi, acciaccati e difettosi per natura, ma è la nostra Chiesa ed è la Chiesa di Gesù Cristo.
    Vede, Gioab, questa volta non ho ben capito dove volesse andare a parare.
    Ma se il tentativo era quello di affastellare accuse alla rinfusa a personaggi di Chiesa presi qua e là partendo dai “papi dissoluti” per arrivare ai gesuiti, si affanna inutilmente. Non c’è cattolico che non sappia fin troppo bene che insieme a moltissima e determinante santità nella Chiesa si trovano molte miserie di ogni tipo. Perché mai non dovrebbe essere cosi? Eppure la Chiesa è e resta una , santa, cattolica, apostolica.
    Lieto che anche Lei si trovi d’accordo con le parole del nostro papa Benedetto!

    3 Settembre, 2012 - 18:51
  9. discepolo

    caro Leonardo se davvero la Chiesa è “indietro di 200 anni” come l’intervista postuma al cardinale Martini proclama ( e tale intervista è stata rilanciata dai media di tutto il mondo dalla BBC a LE Monde e ha avuto un successo strepitoso) e se magari queste parole porteranno da parte della gerarchia a un precipitoso “mettersi in pari” con il mondo contemporaneo , a un poderoso balzo in avanti per coprire 200 anni di distanza, temo che Benedetto XVI sarà l’ULTIMO Papa regnante, almeno
    come oggi concepiamo la figura del Papa. Magari un domani il Papa sarà eletto democraticamente dal popolo , come il presidente degli Stati Uniti, dunque lei potrà votare per Scola, se si presenterà candidato!!!

    3 Settembre, 2012 - 19:06
  10. Gioab

    A proposito di omelia, come suggerisce Luigi commentiamo Scola.
    “Il fatto che non sia un luogo fisico, a nostra misura, non ci autorizza a ridurre il paradiso ad una favola. “ Magari è pure vero, ma come può sostenerlo ? Senza nessuna prova ? E’ una speculazione.

    “Il Cardinal Martini, che ha annunciato e studiato la Risurrezione, l’ha più volte sottolineato. Con parole tanto semplici quanto potenti San Paolo ne coglie la natura quando scrive: «Per sempre saremo con il Signore» “(1Ts 4, 17). – Beh, Paolo stava parlando per sé e di sé, non aveva mica incluso tutta la gerarchia cattolica. E’ una pura speculazione. Infatti Gesù parla della risurrezione dei corpi e dell’uscita dalle tombe ( Gv 5.28) e in Mt. 5.5 dice che i “giusti erediteranno la terra” c’è una contraddizione.

    Dice Scola: “Egli, entrando nel Regno partecipa del potere di Cristo sulla morte ed entra nella comunione con il Dio vivente” – Secondo me si è sbagliato, se è vero che il Regno di Dio “è dentro di noi” come la Nuova Diodati traduce Luca 17.21 e come conferma il commentario di Agostino Vedi link qui e come confermano anche i giganti dello spirito Vedi qui , se “il Regno di Dio è in noi”, Martini non ci può proprio andare in nessun modo.

    Infatti lo conferma lo stesso Scola dicendo: “Chi muore nel Signore, col Signore è destinato a risorgere.”
    Se dunque deve risorgere, non c’è alcun motivo che vada nel Regno altrimenti dopo dovrebbe abbandonare quel regno per tornare indietro. Sarebbe una punizione. E lo ha realizzato anche Scola contestando “la dura, sarcastica obiezione di Adorno che liquida la preghiera di Rilke come “«un miserevole inganno con cui si cerca di nascondere il fatto che gli uomini, ormai, crepano e basta»”(T. W Adorno, Minima moralia, Einaudi, Torino 1988, 284). E si potrebbe aggiungere che la manifestazione di affetto e di fede dei curiosi, non dimostra mica che Martini sia in paradiso né da qualche altra parte. Solo speculazioni.

    E qui mi fermo per non occupare troppo spazio. Ricordando che il Vangelo dice “Questo discorso è offensivo; chi lo può ascoltare?” ( Gv. 6.60)

    3 Settembre, 2012 - 19:07
  11. Marilisa

    Caro Luigi, esequie degne di un “principe della Chiesa”. Non una nota stonata.
    Le parole di tutti, Papa compreso, hanno colto in pieno la personalità umana e religiosa di C.M.Martini.
    Del messaggio del Papa mi piace ricordare, perché profondamente vere, queste parole: “Lo è stato (uomo di Dio) con uno spirito di carità pastorale profonda, secondo il suo motto episcopale, Pro veritate adversa diligere, attento a tutte le situazioni, specialmente quelle più difficili, vicino, con amore, a chi era nello smarrimento, nella povertà, nella sofferenza.”
    Ho apprezzato molto anche la parole di commento, durante la telecronaca, di padre Bartolomeo Sorge. Soprattutto quel suo ripetuto “ha dimostrato che il Vangelo è vero”.
    Sentiremo parlare a lungo del cardinale Martini.
    Uomini come lui lasciano tracce profonde. Le loro parole sono destinate a diventare lievito della Chiesa in cammino.

    3 Settembre, 2012 - 19:10
  12. Marilisa

    Discepolo, provi a cogliere il significato della frase “incriminata” detta da C.M.Martini.
    Il cardinale ha detto anche, e giustamente, che oggi lo scorrere del tempo ha dimensioni diverse da quelle del passato, per cui cinquant’ anni del nostro tempo corrispondono a duecento anni di ieri.
    E siccome la vita presenta problemi sempre nuovi, anche la Chiesa deve prendere in considerazione questo aspetto esistenziale e deve mettersi a confronto con i problemi che via via sorgono.
    Il cardinale auspicava che venisse convocato un Concilio ogni cinquant’anni, per esempio.
    Non era lei, discepolo, che l’altro ieri osannava il Cardinale? Ha forse cambiato idea tanto presto?
    Un po’ di coerenza non guasterebbe.

    3 Settembre, 2012 - 19:25
  13. discepolo

    “OUT-of-date” , così traducono i media inglesi le parole del Cardinale , la Chiesa cattolica è out-of-date.. di “”200” anni !!!
    possibile che non vi facciano effetto queste parole????
    e io mi sento colpita da questa parole di Martini.. io sicuramente faccio parte di questa Chiesa out-of-date, antiquata , indietro di 200 anni, perchè contro aborto e divorzio, matrimonio gay ed eutanasia, matrimonio dei preti e femminismo.. insomma io mi sento in colpa, mi sento fra quei retrogradi bacchettoni bigotti che sono “OUT”.
    che fare??? cambiare le mie idee??? diventare favorevole all’aborto , al divorzio , all’eutanasia, al matrimonio gay?? no,non potrei, neanche se mi obbligassero…. OUT- of- date e fiera di esserlo!!!

    http://www.guardian.co.uk/commentisfree/belief/2012/sep/03/out-date-catholic-church-cardinal-martini

    3 Settembre, 2012 - 19:31
  14. discepolo

    cara Marilisa non so chi ha detto che la coerenza è la virtù degli imbecilli.
    Davvero non può ammettere che una persona voglia bene ad un altra ( mettiamo io al cardinale Martini) e nello stesso tempo non sia d’accordo con alcune cose che questa persona ( amata) pensava o diceva???
    Perchè ammiravo il cardinale Martini devo essere d’accordo su TUTTO ciò che ha detto o fatto il cardinale Martini???
    Lei dice “un po’ di coerenza non guasterebbe”
    Io rispondo un po’ di elesticità mentale non guasterebbe!

    3 Settembre, 2012 - 19:39
  15. Leonardo

    Per rispetto nei riguardi del cardinale defunto (che da oggi ammirerò nella versione immaginatane da Scola) ho già deciso in cuor mio che quella sospetta intervista, opera del gesuita notturno e della signora dai tre cognomi, è fasulla.
    In particolare, dire che la chiesa è indietro di 200 anni mi sembra una vacuità che può scappare in una conversazione distratta, oppure troppo affaticata, o magari una sciocchezza che dice l’interlocutore e che si lascia correre.

    Tra l’altro, per dirne una fra le mille: vorrebbe dire che si pensa malissimo del Vaticano II. Se la chiesa è indietro di 200 anni (ma perché proprio 200? Cosa è successo duecento anni fa: la rivoluzione francese, Napoleone, l’idealismo tedesco? Quella sì che è tutta roba morta e sepolta; figuriamoci, il mondo fa la muffa dopo un anno e la chiesa dovrebbe preoccuparsi di essere out-of date? Ma mi faccia il piacere!, direbbe Totò), comunque, se la chiesa è indietro di 200 anni quel famoso concilio di 50 anni fa non sarebbe servito a nulla, sarebbe stato un gigantesco flop … una boiata pazzesca direbbe Fantozzi.

    3 Settembre, 2012 - 19:47
  16. Leonardo

    Chiedo scusa, ho lasciato la frase a mezzo: «In particolare, dire che la chiesa è indietro di 200 anni mi sembra una vacuità che può scappare in una conversazione distratta, oppure troppo affaticata, o magari una sciocchezza che dice l’interlocutore e che si lascia correre, non qualcosa di cui si assume la paternità, men che meno una frase da “testamento spirituale”.
    Detto in termini più chiari: se anche fosse vero che l’8 agosto il cardinale aveva forze e voglia di chiacchierare con il gesuita notturno e la signora dai tre cognomi, e se anche fosse vero che ha detto proprio lui quella frase, e se anche fosse vero che, dal suo letto di dolore, ha avuto il tempo e la voglia di leggere la trascrizione dell’intervista e approvarla in tutti i suoi passaggi, non gli si dovrebbe fare una colpa di questo.

    3 Settembre, 2012 - 19:51
  17. Marilisa

    Cara mia, io l’elasticità mentale ce l’ho sicuramente molto più di lei.
    Lei è di un’incoerenza incredibile.
    Come si fa–mi dica– ad ammirare una persona le cui idee sono completamente diverse dalle proprie? Mi faccia capire questa incongruenza.
    Altro che “alcune cose”!!
    Lei è di una rigidezza che fa a pugni con la tolleranza del cardinale, non se n’è accorta?
    L’impareggiabile Totò direbbe : “ma mi faccia il piacere!!”.

    3 Settembre, 2012 - 19:54
  18. Marilisa

    A questo punto devo proprio ridere.
    Mi accorgo di avere fatto, inconsapevolmente, la stessa citazione del “genio”.
    Me ne fossi accorta prima…

    3 Settembre, 2012 - 19:59
  19. Clodine

    Figurati chi ti sente discepolo. Io non trovo la Chiesa vecchia. Anzi, mi scandalizza sentire autorevoli ecclesiastici, eminenze grigie asserire che la Chiesa- “La sposa senza macchia e senza ruga che scenderà dal Cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo” (Ap 21, 1-2)- diventare all’improvviso una vecchia befana.. Ma non è, forse, la stessa sgorgata dal costato di N.Signore? E non è la stessa che la LG concepisce nella sua realtà quale : Chiesa mistero e Chiesa visibile. Corpo Mistico e Gerarchia; Chiesa popolo di Dio e Chiesa Sacramento? La ragione, cari miei, è che c’è molta cecità: non si da più alcuna separazione e men che meno contraddizione tra i valori naturali della sua istituzionalità e organizzazione terrena e quelli soprannaturali del suo mistero ed efficacia salvifica. Tutto diventa zavorra, e si prendono quali modelli da seguire le istanze di altre istituzioni perché, udite udite, bisogna stare al passo col mondo, capaci di trasformismi, accettare il cambiamento come dato ineludibile altrimenti si è bogotti, non allineati.
    Ergo, si deve dedurre ,che la LG. allora, istituzzionalizzò il mutamento e non -badate bene- perché la Chiesa possa cessare di essere il sacramento eterno, ma perché fosse chiaro, che per dialogare col mondo moderno, con i problemi dell’uomo devesse rinnegare se stessa,protestantizzarsi [perché di questo si tratta] andare incontro all ‘uomo oberato da problemi inenarrabili i quali elencandoli sono : sessualità dei preti, aborto, eutanasia, coppie gay, separati e via discorrendo: temo urgentii, altro che..ehh da affrontare senz’altro altrimenti la Chiesa non da testimonianza, allontana da Cristo e dalla fede! Ma vi rendete conto dell’assurdità!

    3 Settembre, 2012 - 20:26
  20. Clodine

    La Chiesa semmai deve andare incontro a bisogni naturali dell’uomo quali : la fame, la povertà, la pace universale, il conforto all’anima, la vicinanza al debole, la fuga dal peccato chiamando le cose per nome- i”SI” si e il “NO” no- ci si dimentica, forse, che siamo di fronte a una Parola che impegna a vivere secondo la legge di Dio e non la nostra? Io ho l’impressione che ci si stia imbattendo nella ricorrente tentazione di costruire la città degli uomini a prescindere da Dio o contro di lui. E’ vero che tutto è, oggi, in piena trasformazione ma fa parte della storia nel suo divenire. Sempre la Chiesa ha sempre camminato al passo con l’uomo, ora donde questa novità, questa “supposta” incapacità di adattarsi ai tempi. Diciamo che la si vorrebbe “diversa”, ha bisogno del lifting, mettiamola sotto ai bisturi affinché diventi come una qualunque altra istanza. Ebbene io sono certa che questa operazione è impossibile perché va contro la Volontà di Dio e sarebbe destinata al fallimento e quando ciò si verificasse, sarebbe la stessa convivenza umana a conoscere, prima o poi, una irrimediabile sconfitta.

    3 Settembre, 2012 - 20:26
  21. Marilisa

    Del C.V.II il cardinale Martini non pensava malissimo neanche minimamente.
    Si rammaricava, invece, del fatto che in seguito ci fossero state delle “frenate” e non si fosse data voce alle molteplici istanze che da esso venivano.
    Da qui probabilmente quella sua frase sull’arretratezza della Chiesa.
    È lo stesso rammarico di molti cattolici che io definisco postconciliari.

    3 Settembre, 2012 - 20:27
  22. Clodine

    corrige : istituzionalizzò

    3 Settembre, 2012 - 20:47
  23. Luigi Accattoli

    Saluto del card. Tettamanzi a conclusione della Messa di addio:

    Carissimi fedeli e amici tutti, mi è difficile dire una parola in questo momento, tante sono le emozioni, tanti i ricordi che si accumulano, tante le voci ascoltate che si sono riversate in questi giorni come un fiume nel mio cuore. Sì, mi è davvero difficile parlare.
    Il Cardinale Martini mi ha imposto le mani per la consacrazione episcopale. Lui è stato, per me come per tantissimi altri, punto di riferimento per interpretare le divine Scritture, leggere il tempo presente e sognare il futuro, tracciare sentieri per la missione evangelizzatrice della Chiesa in amorosa e obbediente docilità al suo Signore. Il cardinale Martini mi ha accolto come suo successore sulla cattedra di Ambrogio e Carlo consegnandomi il pastorale mentre mi diceva: “Vedrai quanto sarà pesante!”.
    Mi è difficile parlare. Eppure vorrei in questo momento tentare di essere voce di questa Chiesa di cui il Cardinale Carlo Maria è stato, nel nome del Signore, padre, pastore, maestro, servo, intercessore, testimone della verità di Dio e della dignità dell’uomo.
    Che cosa dice oggi questa santa Chiesa di Milano?
    Dice: “Noi ti abbiamo amato! per il tuo sorriso e la tua parola, per il tuo chinarti sulle nostre fragilità e per il tuo sguardo capace di vedere lontano, per la tua fede nei giorni della gioia e in quelli del dolore, per la tua arte di ascoltare e di dare speranza a tutti: a tutti!” .
    Dice ancora questa Chiesa di Milano: “Noi ti amiamo e di fronte al mistero della morte professiamo la nostra fede nella Risurrezione e nella Comunione dei Santi, che non separa coloro che si amano ma li chiama a una più alta partecipazione alla gloria di Dio. Noi ti amiamo e sappiamo che ci sei e ci sarai vicino: sempre!”.
    Dice di nuovo la nostra Chiesa: “Noi diamo lode a Dio insieme con te: ‘Benedetto il Signore, il Dio di Israele, che ha visitato e redento il suo popolo’. Noi diamo lode a Dio che ti ha donato di vivere secondo il tuo motto di Vescovo Pro veritate adversa diligere e che ti ha chiamato ad entrare ora nella gioia senza ombre attraversando nella fede e nella speranza la fatica del soffrire e del morire”.
    Noi ti abbiamo amato, noi ti amiamo, noi ci uniamo ora al tuo canto di lode. Continua a intercedere per tutti noi”.
    + Dionigi card. Tettamanzi

    3 Settembre, 2012 - 21:34
  24. Gioab

    “La chiesa è il Regno dell’ipocrisia” Paolo Gabriele a la 7

    3 Settembre, 2012 - 22:17
  25. Marco

    E tu invece sei un pezzo di merda.

    3 Settembre, 2012 - 22:20
  26. fabi

    Marco! Ma no…

    3 Settembre, 2012 - 22:37
  27. Gioab

    @ Marco
    Consiglio calorosamente un deodorante. Però anche la ripetuta visione de la 7 per capire l’andazzo.
    Notava Nuzzi, che è la prima volta che un monsignore denuncia al papa fenomeni di corruzione…. però non è la prima volta. Basta tornare indietro nella storia. “Simonia” è una parola coniata apposta.

    “La censura manca sempre il suo bersaglio perché crea sostanzialmente una società incapace di esercitare giudizio” Steele Comminger

    3 Settembre, 2012 - 22:39
  28. marta09

    “«Ti chiediamo, Signore, che tu faccia di noi acqua sorgiva per gli altri, pane spezzato per i fratelli, luce per coloro che camminano nelle tenebre, vita per coloro che brancolano nelle ombre di morte. Signore, sii la vita del mondo; Signore, guidaci tu verso la tua Pasqua; insieme cammineremo verso di te, porteremo la tua croce, gusteremo la comunione con la tua risurrezione. Insieme con te cammineremo verso la Gerusalemme celeste, verso il Padre» (Omelia del 29 marzo 1980)

    3 Settembre, 2012 - 22:55
  29. Marcello

    Negli anni abbiamo visto Martini e Ratzinger non nascondere le loro differenze, ma con garbo e sincera stima reciproca farsi anche tanti complimenti.

    E’ un bel modello di convivenza all’interno della Chiesa.

    Ho molto apprezzato il buon Leonardo che si è sforzato di usare questo stesso garbo nei confronti del cardinale che meno gli piaceva.

    3 Settembre, 2012 - 23:00
  30. Marco

    Si spera anche che, finiti i convenevoli, possano essere finalmente prese le decisioni che sono da prendere.

    3 Settembre, 2012 - 23:07
  31. manuel76

    Sinceramente, anche se non ho potuto seguire i funerali perchè ero al lavoro, ho letto ora l’omelia di Scola e non l’ho trovata affatto brillante.
    A parte il paragrafo centrale, che poteva essere adatto alle circostanze, il resto si puo’ applicare a qualunque bravo cristiano.

    Ho apprezzato assai più Tettamanzi, che con l’umiltà del suo servizio pastorale ha fatto fronte egregiamente al macigno dell’eredità del predecessore.

    A proposito di aggiornamenti:
    Una nota che avevo gia espresso in passato. Tutti in viola, i diaconi in dalmatiche tra il viola e il nero. Solo Martini vestito da pontificale pasquale, con il vangelo della risurrezione.
    E’ come andare ad una festa parlando con tono dimesso, vestiti a lutto, annunciando a tutti che è una festa e che bisogna gioire della resurrezione cristiana. Non è solo questione di forma, ma di comunicazione.

    3 Settembre, 2012 - 23:34
  32. Marilisa

    “Ho molto apprezzato il buon Leonardo che si è sforzato di usare questo stesso garbo nei confronti del cardinale che meno gli piaceva.”

    Marcello, lui in realtà ha apprezzato Scola.
    Ha scritto: “da oggi ammirerò (il cardinale defunto) nella versione IMMAGINATANE da Scola”.
    Più chiaro di così?
    Scola avrebbe immaginato una certa “versione” di Martini.
    Inutile commentare.

    4 Settembre, 2012 - 0:31
  33. Mabuhay

    Di corsa, due parole di ringraziamento a Luigi per il suo modo di presentare questo evento e di celebrarlo (incluso il precedente post “Un abbraccio di fratello a Carlo Martini”). Grazie anche per permettermi di avere un’idea di come e’ andata ai funerali. Grazie anche a tantissimi dei commenti dei visitatori: in molti mi sono ritrovato totalmente, condividendo la stessa commozione e ringraziamento al buon Dio. La LEALTA’ di Martini alla Chiesa e al papa e’ semplicemente fuori discussione: un uomo di Dio! Ben detto da Benedetto XVI stesso. Non una lealta’ lecchina, ma cercata e sofferta nella verita’ del Vangelo; verita’ che dovrebbe far “tremare i polsi” a chiunque. Compreso al Papa.

    P.S. Non ho proprio mandato giu’ l’articolo di Socci segnalato da qualcuno nell’altro post. Lui e la sua setta “paramilitare” cattolica (perche’ di questo proprio si tratta) dovrebbero chiedere perdono a Martini, non “insultarlo” usandogli contro la Bibbia Geob/idiotic/style. Incredibile. Senza parlare del riferimento al processo canonico contro due laici “storiografi” …senza dirne il perche’: vuol dire avere di quelle facce da bronzo che neanche Formigoni. Socci, fai pena e vergognati.

    Discepolo: nelle tue eruzioni cerca di usare un po’ di buon senso e di prospettiva, non solo il tuo istinto egolatrico. E’ semplicemente STUPIDO usare una frase che nel suo contesto esprime bene una parte della verita’ circa cio’ che sta succedendo, per imbastire teorie, complotti e giudizi sulla intensissima vita di un 85enne, del calibro di Martini. Dovremmo ormai aver capito che se il Vangelo e’ ancora cosi’ nuovo e rivoluzionario per noi e per la Chiesa, significa che siamo proprio indietro, ma indietro! Non di 200, ma di 2000 anni.

    4 Settembre, 2012 - 2:41
  34. “Dovremmo ormai aver capito che se il Vangelo e’ ancora cosi’ nuovo e rivoluzionario per noi e per la Chiesa, significa che siamo proprio indietro, ma indietro! Non di 200, ma di 2000 anni”.

    Quoto, quoto, quoto.
    Buona giornata, Mabu

    4 Settembre, 2012 - 7:53
  35. Clodine

    E se così fosse, allora vorrebbe dire che il concilio vaticano II ha fallito nella prassi!

    4 Settembre, 2012 - 9:24
  36. Federico B.

    A me sono piaciuti tutti gli interventi e ho trovato grande unità, comunione nella Chiesa.
    Cosa divide allora? Dividono parole provocatorie o semplicemente critiche, pronunciate da una personalità autorevole e strumentalizzate dalla stampa e dai soliti cattolici “progressisti”.
    Ha ragione Discepolo: la Chiesa non deve seguire le mode del momento e le logiche del mondo, ma mettersi all’ascolto del Signore e testimoniare coerentemente la sua Verità. A dispetto di quanti la vorrebbero più “moderna”, più aggiornata”.

    @Mabu, Nico,
    la Chiesa DEVE essere indietro di 2000 anni, perchè deve essere sintonizzata su Gesù Cristo, non sulle modernissime frequenze di questo mondo. Ricordate Gv 17?

    PS: Nico, complimenti per il calice di Vino Nuovo che ci offri. Buona ripresa!

    4 Settembre, 2012 - 9:37
  37. @Federico.B
    è quello che dico, e che credo dica Mabu:
    la Chiesa, NOI, è sempre alla rincorsa del Vangelo, che proprio perchè è Parola di Dio è sempre una meta, mai un possesso. Non lo è stato in nessuna epoca, neppure in quella apostolica (leggansi Atti).
    Se poi aggiungiamo che il Vangelo, la Buona Novella, è Gesù Cristo, in cui Dio si fa vicino, capiamo come raggiungerlo sarà possibile solo nella nostra Pasqua personale.
    Allora ben vengano le critiche (amorevoli, ma per ciò che diceva Martini, o Mabu, l’amore per la Chiesa è fuori discussione), che ci aiutano a non sentirci mai “a posto”.
    @Clo, il Vaticano II, pur con tutti i limiti dei passi umani, è stato uno dei più autentici passi avanti nel cammino verso la Chiesa e il mondo che Dio vuole.
    Su questo non ho dubbi.

    p.s. Federico, grazie
    🙂

    4 Settembre, 2012 - 9:47
  38. Clodine

    In teoria probabilmente si,il CVII contribuì a fare qualche passo avanti, ma anche numerosi indietro, per non parlare delle battute d’arresto clamorose.

    4 Settembre, 2012 - 10:18
  39. Clodine

    Io invece, nico, sostengo il contrario: la Parola di Dio, ivi compresa la Legge di Dio, ci è stata data perché si possa entrare in possesso della Terra promessa, quindi Essa stessa, la Parola ,garantisce l’autentico “possesso” del bene. Forse, la fede, è un dono cui ansimare e ricercare e chiedere sempre, ma non la Parola,” la quale ne viene garantito il possesso quanto più l’uomo si distacca dalla contingenza di una realtà di peccato per aderire a Dio…” Lo ha detto perfino il cardinale Scola nell’omelia esequiale di ieri…
    E su questo non ho dubbi.

    4 Settembre, 2012 - 10:32
  40. Federico B.

    A proposito di quei duecento anni di arretratezza, propongo qui un paio di riflessioni che ho letto sul blog Vino Nuovo e che in buona parte condivido:

    Ma poi, una personalità moderna e aggiornata come il cardinal Martini, che si permette di giudicare la Chiesa vecchia di due secoli, sceglie di farsi seppellire dentro la cattedrale come un vescovo del Medio Evo? Come un principe del Rinascimento? Non poteva, con criteri laici e moderni, scegliere l’umile cimitero di Gallarate?
    Il “vostro” Valli, che ha avuto da questionare sulla pedana mobile dell’ultraottuagenario Benedetto XVI, non ha nulla da obiettare su una sepoltura da ancien régime, fisicamente lontana dai non cattolici?

    I giovani dov’erano ieri? Quei giovani che hanno accompagnato Papa GP2 nell’ultimo viaggio, quei giovani che si sono stretti attorno a Papa Benedetto a giugno, che lo circondano a centinaia di migliaia durante le GMG come facevano con il predecessore. Evidentemente a loro non dispiace che la Chiesa “sia indietro di 2OO anni”, come ripetono a pappagallo sulle orme del defunto cardinale certe cariatidi gesuitiche. Se lo chiede un perplesso Michele Serra incapace di darsi una risposta, forse perché un po’ tanto scomoda per chi vede la Santa Chiesa in un certo modo.

    4 Settembre, 2012 - 10:48
  41. Clodine

    “il credente è già in possesso delle supreme verità, derivate dalla Parola di Dio; è già custode di alcune rivelazioni, che lo invadono e lo dominano; è già felice di alcune certezze che danno al suo spirito una pienezza, una fortezza, una gioia, una voglia di esprimerle e di celebrarle, che alimentano in lui un’interiorità meravigliosa; per il credente è come se nell’oscurità e nella confusione della sua stanza interiore si fosse accesa una luce; egli vede la luce, cioè le realtà divine entrate nel suo spirito, e vede, in virtù di quella luce, se stesso, la sua coscienza; e non solo: vede quanto lo circonda, il suo posto nel mondo, e il mondo stesso. Tutto acquista un senso. Tutto appare per quello che è; e non si può negare che questa prima visione sia magnifica, anche se svela altezze irraggiungibili”
    Paolo VI
    Udienza generale, 10 /7/68

    4 Settembre, 2012 - 10:48
  42. Clodine

    “Diciamo piuttosto una parola, una sola e fugace, sull’altro fenomeno, che si verifica anche negli ambienti, che si qualificano come religiosi e come cristiani: il fenomeno della religione antropocentrica, cioè orientata verso l’uomo come suo principale oggetto d’interesse, mentre la religione deve essere, di natura sua, teocentrica, cioè orientata verso Dio, come a suo primo principio e a suo fine ultimo (cfr. S. Th. II-II, 82) e poi verso l’uomo considerato, cercato, amato in funzione della sua derivazione divina e dei rapporti e dei doveri che da essa scaturiscono. Si è parlato di religione verticale e di religione orizzontale; ed è questa seconda, filantropica e sociale, che oggi prevale in chi non abbia la visione sovrana dell’ordine ontologico, cioè reale e obbiettivo, della religione”

    Sempre Paolo VI, in quella famosa udienza nella quale metti i paletti, puntella, per arginare le derive pericolosissime che già allora, in quel lontano 68 ad una manciata d’anni dalla fine dei lavori, si intra-vedevano [vedero dentro, nelle pieghe] e in prospettiva, e chiaramente, circa le storture e le prese di posizione di una consistente parte della Chiesa .

    4 Settembre, 2012 - 10:59
  43. Clodine

    All’epoca non seguii molto il pontificato di Paolo VI, anzi, me ne estraniai totalmente forse perché coincise con un periodo buio della mia vita. Tra l’altro troppo giovane per entrare in certe dinamiche. Anche in seguito, negli anni a venire, fino alla sua morte avvenuta nel 78 -mi sembra- rimase marginale, anche durante il periodo degli studi teologici non attinsi molto dal suo pontificato,fagocitato, probabilmente, dall’ascesa di GPII che ne oscurò il messaggio. Un messaggio che riscopro profetico, adamantino…lungimirante…

    4 Settembre, 2012 - 11:12
  44. Gioab

    Di tutti i commenti che ho letto, mi colpisce quello di FedericoB.
    “Ha ragione Discepolo: la Chiesa non deve seguire le mode del momento e le logiche del mondo, ma mettersi all’ascolto del Signore e testimoniare coerentemente la sua Verità. A dispetto di quanti la vorrebbero più “moderna”, più aggiornata”.”

    Il Signore, è stato semplice e chiaro. “Badate che nessuno vi svii; poiché molti verranno in base al mio nome” ( Lc 21.8) “Andate dunque e fate discepoli di persone di tutte le nazioni” ( Mt 28.19). Tutte le discussioni che si fanno evidentemente stanno a significare che non è facile capire questa semplice cosa.

    Di marta09 mi colpisce l’omelia del 29 marzo 1980. Bella la richiesta, non c’è dubbio, ma dimentica che i miracoli Dio non li fa più. E se non si va a comprare l’olio come le vergini “stolte” si rimane fuori. Se si nasconde il talento l’esito sarà sempre lo stesso.
    Tutti i ragionamenti sono rivolti alla liturgia, a chi la fa come, alla politica, a chi la comprende come, a cosa fa quel papa o quel cardinale. Nessuno che si interroga su ciò che lui stesso sta facendo per accumulare quella riserva di olio, o cosa lui sta facendo per essere coerente con quel comando.

    Tutti molti orientati all’estasi della “funzione” e alla discussione su chi la fa meglio. Tutti molto orientati nell’attesa di prodigi che non vengono e nessuno fa ciò che dovrebbe fare. – “Discepoli x Cristo.”

    “E la parola di Jehovah continuò a essere indirizzata per mezzo di Aggeo il profeta, dicendo: “È il tempo per voi stessi di dimorare nelle vostre case rivestite di pannelli, mentre questa casa è devastata ? E ora Geova degli eserciti ha detto questo: ‘Ponete il cuore alle vostre vie. Avete seminato molto seme, ma si riporta poco. Si mangia, ma non a sazietà. Si beve, ma non fino al punto di essere inebriati. Si indossano vesti, ma nessuno si riscalda; e chi lavora per un salario lavora per una borsa che ha buchi’”.
    Jehovah “Geova degli eserciti ha detto questo: ‘Ponete il cuore alle vostre vie’. “‘Salite al monte, e dovete portare legname. Ed edificate la casa, affinché io me ne compiaccia e sia glorificato’, ha detto Geova”. “‘Si cercava molto, ma, ecco, c’era solo un poco; e [lo] avete portato nella casa, e io vi soffiai sopra: per quale ragione?’ è l’espressione di Geova degli eserciti. ‘Per la ragione che la mia casa è devastata, mentre voi vi date da fare, ciascuno per la sua propria casa”
    ( Aggeo 1.3-9)

    “il credente è già in possesso delle supreme verità, derivate dalla Parola di Dio;..” Gli manca solo la voglia di farlo e di perdere tempo in discussioni per la difesa dell’istituzione che non conta nulla.

    4 Settembre, 2012 - 11:26
  45. Leggendo, sia pure superficialmente, la cosiddetta “ultima intervista” del cardinale Martini credo di poter notare due cose: 1. le parole del cardinale sono mosse da immenso amore per la Chiesa; 2. nel testo è vivissima la convinzione che nella Chiesa c’è la salvezza. Altrimenti perché prendersela tanto?

    4 Settembre, 2012 - 11:26
  46. Clodine

    Esattamente; cara Antonella, ci sono persone che hanno una tale abilità nel manipolare i pensieri e le parole altrui, che riescono perfino a sintonizzarle sulla loro frequenza …incredibile!

    4 Settembre, 2012 - 11:33
  47. Mabuhay

    Clo, non arrabbiarti,
    ma ti chiederei -per favore- di non fare un “geob” cattolico con i testi del magistero dei papi… (mi riferisco ai tuoi interventi dalle 10:12 alle 11:18).

    4 Settembre, 2012 - 11:37
  48. Clodine

    ?

    4 Settembre, 2012 - 11:38
  49. Clodine

    C’hai detto…non comprendo Mabu (?)

    a) e chi s’arrabbia…non ho motivo…ma veramente non avrei alcuno. E questo in primis.

    b) in secundis: se tu, con le parole di un papa ti pulisci il sedere non altrettanto clodine. Da quando si ritiene sconveniente attingere dalla parola di un papa?
    Dovresti sapere, caro Mabu, che coloro i quali rinnegano il Magistero del Papa e della Chiesa nella interpretazione della scrittura, pecca di orgoglio e anche contro lo Spirito Santo. Le udienze dei papi non sono forse una grande lectio divina che traendo spunto dalla Bibbia e dalla Parola di Dio sono necessarie alla crescita umana e spirituale del Popolo di Dio?
    Io sono ignorante, se sbaglio, correggimi, sono disposta ad essere bacchettata!

    4 Settembre, 2012 - 11:50
  50. Francesco73

    Il cardinale Siri diceva: “La Grazia aiuta, ma noi dobbiamo fare la nostra parte”.
    Questo per dire che non è vero, come molti sostengono, che nella Chiesa contano solo i sacramenti e i ministeri ma, paradossalmente, non molto le persone che li esercitano.
    Le persone contano eccome, e i credenti sono chiamati a Cristo proprio dalle grandi personalità: Martini, Ratzinger, Scola, Biffi, Wojtyla, Lustiger, e alcuni altri, anche la comunità cristiana vive di leadership e non bisogna aver paura dei leader, pur diversi tra loro. E’ un certo grigiore rassicurante, invece, che può far deperire d’inedia.

    4 Settembre, 2012 - 11:57
  51. Mabuhay

    Amen.

    4 Settembre, 2012 - 12:02
  52. E comunque non dimentichi, Francesco73, la testimonianza silenziosa dei “piccoli”, che ritengo la più importante. Ieri sera sono andata a trovare una anziana parente, che vive assistita da una badante e la cui memoria sta vacillando. Infatti non ricordava i nomi dei nipoti (figli del fratello e della sorella). Eppure mi esprimeva la sua volontà accorata di far superare a questi nipoti le “ruggini” che col passare dei decenni si sono accumulate tra loro. Veramente un grande esempio, mi pare.

    4 Settembre, 2012 - 12:04
  53. Federico B.

    Non sono lieto del commento di Gioab.
    Timeo Danaos et dona ferentes.

    4 Settembre, 2012 - 12:10
  54. Luigi Accattoli

    Don Carron rende omaggio a Martini:

    Nel suo cuore di pastore sempre c’è stato spazio per noi (…). E come l’arcivescovo Montini, che inizialmente confessava di non capire il metodo di don Giussani ma ne vedeva i frutti, anche il cardinale Martini ci incoraggiava ad andare avanti. Mi commuovono ancora le parole che rivolse a don Giussani nel 1995, durante un incontro di sacerdoti, quando ringraziò «il Signore che ha dato a monsignor Giussani questo dono di riesprimere continuamente il nucleo del cristianesimo. “Ecco, tu, ogni volta che parli, ritorni sempre a questo nucleo, che è l’Incarnazione, e – con mille modi diversi – lo riproponi”». Per questo ci rincresce e ci addolora se non abbiamo trovato sempre il modo più adeguato di collaborare alla sua ardua missione e se possiamo aver dato pretesto per interpretazioni equivoche del nostro rapporto con lui, a cominciare da me stesso.

    Qui l’intera lettera di don Juliàn Carròn presidente della Fraternità di Cl al Corsera.

    4 Settembre, 2012 - 12:23
  55. Nino

    “Ho apprezzato assai più Tettamanzi”

    Concordo.

    4 Settembre, 2012 - 12:25
  56. Francesco73

    @ Antonella

    Certo, non la dimentico. Ma io parlo dei ruoli visibili e di guida, per i quali è importante selezionare grandi personalità, esemplari e capaci di significato, senza timori.

    4 Settembre, 2012 - 12:28
  57. Gioab

    “Timeo Danaos et dona ferentes.”

    “Non c’è timore nell’amore” – recita 1 Gv 4.18 – “ma l’amore perfetto caccia via il timore, perché il timore esercita una restrizione.”

    Così gliene aggiungo un’altra. Tanto per riflettere.
    Dice il Maestro : “ Chi ha più affetto per padre o madre che per me non è degno di me; e chi ha più affetto per figlio o figlia che per me non è degno di me.” ( Mt 10.37)

    E come si vede, tutti continuano a fare una difesa per il cardinale, una falsa lode solo dopo la morte all’amico, al compagno, al papa più o meno democratico, più o meno “pastore”. Tutti vogliono “sostenere” con il loro calore e la loro interpretazione dei fatti, questo o quello. Tutti ipnotizzati dalla “funzione” e dalla liturgia.
    Domando: E’ questo l’affetto di cui il Maestro parlava ?

    La Verità sta sempre nelle cose semplici. “Per questo ci rincresce e ci addolora se non abbiamo trovato sempre il modo più adeguato di collaborare alla sua ardua missione” Eh si, ce n’è proprio di che essere rammaricati e dispiaciuti. Tutti cristianamente ma non adeguatamente.

    4 Settembre, 2012 - 14:56
  58. Clodine

    Anche a me è piaciuto molto Tettamanzi.

    4 Settembre, 2012 - 14:58
  59. Gioab

    @ antonella lignani
    “Ma io parlo dei ruoli visibili e di guida, per i quali è importante selezionare grandi personalità, esemplari e capaci di significato, senza timore”

    Già proprio così dato che c’è un unico Maestro, un unico Pastore, un sola Guida. E’ proprio un peccato se non riesce a vederla e confondendosi ne cerca un’altra più visibile. Proprio un peccato.

    4 Settembre, 2012 - 15:00
  60. Leonardo

    Dice (e dice bene) il reverendo padre MAbuhay: «Dovremmo ormai aver capito che se il Vangelo e’ ancora cosi’ nuovo e rivoluzionario per noi e per la Chiesa, significa che siamo proprio indietro, ma indietro! Non di 200, ma di 2000 anni.»

    Gli farà piacere sapere che la stessa cosa l’ha detta ieri sera Antonio Socci da da Gad Lerner.
    (Sospetto tuttavia che in questo caso Socci sapesse che cosa stava dicendo più di quanto non lo sappia il reverendo padre sullodato)

    4 Settembre, 2012 - 15:59
  61. Gioab

    @ Leonardo
    Spiacente di contraddire Mabuhay. Socci non ha detto che la chiesa è indietro di 2000 anni, ha detto che dovrebbe tornare indietro di 2000 anni.
    Non è proprio la stessa cosa. E non è nemmeno una bella cosa per la chiesa odierna.

    4 Settembre, 2012 - 16:11
  62. fabrizio

    Piccola (o grande) precisazione di Federica Radice Fossati Confalonieri sul “La Chiesa è rimasta indietro di 200 anni”:
    “(Martini) Non ha parlato di persone. L’attacco, semmai, è alla struttura rigida che vincola la Chiesa, i vincoli dell’istituzione. La necessità di fare breccia, di aprirsi.”
    Se capisco bene, il riferimento è all’apparato, alla forma, al modo di comunicare, non ai valori che la Chiesa professa.
    Purtroppo però di questa sottolineatura non rimarrà traccia e la frase sarà utilizzata per delegittimare tout court tutto il Magistero dal Concilio ad oggi, Concilio compreso. “L’ha detto anche il Cardinal Martini…”

    4 Settembre, 2012 - 16:30
  63. Gioab

    @ fabrizio
    “non ai valori che la Chiesa professa.”
    E quali sarebbero questi valori ?

    4 Settembre, 2012 - 16:54
  64. Francesco73

    Ogni volta che qualcuno, parlando della Chiesa, risponde conclusivamente che parte dei suoi problemi non sono in chi, ai diversi livelli, la guida sulla Terra, perchè tanto la Guida è solo Cristo, a me viene da pensare che al Signore facciamo fare proprio delle pessime figure, e che lo utilizziamo per coprire le nostre insufficienze, le nostre miopie e pure qualche scandalo e qualche vergogna.
    Basterebbe recuperare occhi normali, umani, non falsati dall’orgoglio di un’escatologia equivoca, viziata, o di uno spiritualismo buono solo per evadere e parlare d’altro, per vedere che il livello umano, incarnato della Chiesa, è fatto di uomini, e che questi uomini – soprattutto coloro che hanno compiti di responsabilità, di servizio, di presidenza – dobbiamo sì sostenerli, aiutarli, ma anche attenderli in modo esigente, e saperli scegliere tra i grandi. Come era grande, appunto, Martini.
    Tutto il resto, mi pare, è trastullo intellettuale, almeno al nostro livello qui.

    4 Settembre, 2012 - 17:21
  65. Marilisa

    Ci sono alcuni nel blog, ma anche fuori, che quando sentono parlare di arretratezza della Chiesa, si mettono in allarme e immediatamente pensano ad un attacco verso la Chiesa della Tradizione.
    E partono, lancia in resta, in una appassionata, quanto inutile, difesa della “loro” Chiesa.
    Lo stesso ha fatto ieri Antonio Socci nel programma di Lerner. Mi dispiace per lui: non ha capito.
    È evidentissimo che queste persone fanno una enorme confusione di termini.
    Chiesa della Tradizione e Chiesa arretrata, infatti, non sono la stessa cosa, non sono sinonimi, tanto per intendersi.
    Un aggiornamento–doveroso– della Chiesa non rinnega la Chiesa della Tradizione. Proprio per niente.
    La Chiesa degli antichi padri, nei princìpi desunti dalle sacre scritture, sarà sempre alla base dell’Istituzione; in questo senso la Chiesa può dirsi indietro, per usare un paradosso, di 2000 anni. Questo hanno detto alcuni autorevoli commentatori, non volendo parlare però, negativamente, di una Chiesa arretrata.
    L’aggiornamento, invece, ha il ben preciso significato di liberare da una cristallizzazione fuori luogo e ingiustificabile che imprigiona la struttura dell’ Istituzione ecclesiale, che non risponde più all’uomo dei nostri tempi.
    È quel che ha voluto fare il Concilio Vaticano II. Solo in parte è riuscito a raggiungere lo scopo.
    Ecco, anche molti uomini di Chiesa ( per non parlare dei laici) dovrebbero capire questo, come lo aveva capito molto bene il cardinal Martini. Ed anche altri, per esempio Tettamanzi, ma anche tanti semplici vescovi e preti, lo hanno capito.
    Se l’umanità procede nel cammino verso l’attuazione del Regno di Dio, anche la Chiesa ha il dovere di camminare in avanti seguendo l’ umanità, cercando di cogliere i segni dei tempi con sapiente discernimento. Altrimenti resta “arretrata”( di 200 o più anni) e non più seguibile dalle generazioni future.
    Il Vangelo è valido per tutti i tempi, i suoi valori sono universali, ma non sono rigidamente schematici, e va saputo leggere alla luce di una realtà che non potrà mai essere rigida proprio perché sempre in divenire. Questo lo capisce anche un bambino.
    “Aggiornarsi” è questo, e non vuol dire “modernizzarsi” nel senso più negativo del termine, ciò che temono tanti fedeli.
    Avere la mente aperta significa saper valutare i dettagli sempre nuovi che la realtà di ogni giorno che viene ci propone di volta in volta; e saperli confrontare con la Parola, facendosi, innanzi tutto, “prossimi” all’uomo, che di tale realtà è protagonista.

    4 Settembre, 2012 - 17:44
  66. fabrizio

    @Gioab:
    i valori e il credo della Chiesa sono quelli che trovi nel Catechismo e più in generale nel Magistero degli ultimi 50 anni.

    4 Settembre, 2012 - 18:12
  67. Gioab

    @ fabrizio
    Questo Catechismo ?

    “DIO VIENE INCONTRO ALL’UOMO
    50 Per mezzo della ragione naturale, l’uomo può conoscere Dio con certezza a partire dalle sue opere. Ma esiste un altro ordine di conoscenza a cui l’uomo non può affatto arrivare con le sue proprie forze, quello della Rivelazione divina [Cf Concilio Vaticano I: Denz. -Schönm., 3015]. Per una decisione del tutto libera, Dio si rivela e si dona all’uomo svelando il suo Mistero, il suo disegno di benevolenza prestabilito da tutta l’eternità in Cristo a favore di tutti gli uomini. Egli rivela pienamente il suo disegno inviando il suo Figlio prediletto, nostro Signore Gesù Cristo, e lo Spirito Santo.”

    Non lo trova contraddittorio quando dicono che il progetto di Dio è un mistero ?

    51 “Piacque a Dio nella sua bontà e sapienza rivelare se stesso e far conoscere il mistero della sua volontà, mediante il quale gli uomini, per mezzo di Cristo, Verbo fatto carne, nello Spirito Santo hanno accesso al Padre e sono così resi partecipi della divina natura” [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 2].

    Se è un mistero come la può comprendere ?

    4 Settembre, 2012 - 18:24
  68. Marco

    Perché ci sia in giro un coglione come te è un vero mistero.

    4 Settembre, 2012 - 18:26
  69. Gioab

    @ Marilisa
    Il Vangelo è valido per tutti i tempi, i suoi valori sono universali, ma non sono rigidamente schematici, e va saputo leggere alla luce di una realtà che non potrà mai essere rigida proprio perché sempre in divenire. Questo lo capisce anche un bambino.
    “Aggiornarsi” è questo, e non vuol dire “modernizzarsi” nel senso più negativo del termine, ciò che temono tanti fedeli. Avere la mente aperta significa saper valutare i dettagli sempre nuovi che la realtà di ogni giorno che viene ci propone di volta in volta; e saperli confrontare con la Parola, facendosi, innanzi tutto, “prossimi” all’uomo, che di tale realtà è protagonista.”

    Combacia ?
    “ Ma siano rese grazie a Dio che sempre ci conduce in trionfale processione in compagnia del Cristo e per mezzo nostro rende percettibile in ogni luogo l’odore della conoscenza di lui!” ( 2Cor 2.14)

    4 Settembre, 2012 - 18:29
  70. Gioab

    @ Marco
    “Perché ci sia in giro un coglione come te è un vero mistero.”

    Vede che ho ragione io a dire che è difficile capire i misteri ? Non ci riesce nemmeno lei.

    4 Settembre, 2012 - 18:30
  71. lorenzo

    Dunque non si affanni a capire e a domandare, caro Gioab.
    I misteri, se li contempli. Serenamente.

    4 Settembre, 2012 - 18:41
  72. Gioab

    @ lorenzo
    Il fatto è che io misteri non ne conosco ! Ma sono sereno ugualmente.

    4 Settembre, 2012 - 19:26
  73. Marilisa

    Gioab, in un certo senso sì, combacia.
    Vede che a volte è possibile intendersi?

    4 Settembre, 2012 - 19:57
  74. Gioab

    @ Marilisa
    Non ho sempre sostenuto che il Giudice non sono io ?

    4 Settembre, 2012 - 21:04
  75. Alexandros

    Un breve aneddoto riguardante il card. Martini, raccontato da lui stesso

    http://www.youtube.com/watch?v=QRqWQ03QTsg

    Ho trovato l’articolo di Socci davvero irritante. Mi ha fatto venire alla mente una vecchia intervista a un vescovo lombardo, prima dell’elezione di Benedetto, che si riferì a Martini, e a quanti la pensano come lui, definendoli la gramigna nella Chiesa. Di fronte a un simile atteggiamento, che allora mi lasciò interdetto, anziché reagire con sdegno e rendere la pariglia, padre Carlo ci lascia anche come insegnamento questo, lo stile con cui sopportare le parole ostili.

    5 Settembre, 2012 - 9:55
  76. Marilisa

    “Non ho sempre sostenuto che il Giudice non sono io ?”

    Gioab, questa sinceramente non l’ho capita.

    5 Settembre, 2012 - 12:49
  77. Federico B.

    Non scandalizzarti per le polemiche e le critiche: ci sono state anche per il Beato Giovanni Paolo II e Madre Teresa di Calcutta…

    5 Settembre, 2012 - 14:02
  78. Non so niente di Lazzati e de “Il Sabato”, ma fino a un certo punto il testo segnalato da Marilisa non mi sembra del tutto sbagliato.

    5 Settembre, 2012 - 16:08
  79. Gioab

    @ Marilisa
    “Gioab, questa sinceramente non l’ho capita.”
    Quando non ci intendiamo significa che lei ha torto, ma io non la condanno. Tutto Qui. Il Giudice non sono io.

    Tanto le donne hanno sempre torto, nella chiesa. Altrimenti non ci sarebbe stato bisogno del movimento per la liberazione della donna.
    (piccola provocazione)

    5 Settembre, 2012 - 16:29
  80. Marilisa

    Antonella, quel testo lo ha segnalato Marco.

    Gioab, ancora non riesco a capire.
    ” Il Giudice non sono io”. Che significa? Certo che non è lei.
    E ci mancherebbe pure che lei mi condannasse. Per che cosa poi? A che cosa si riferisce?

    5 Settembre, 2012 - 16:42
  81. Marilisa

    Dire che l’articolo di Socci su “Libero” (2 settembre) è irritante, come ha osservato Alexandros, è poco. Io direi piuttosto che fa pena.
    Ecco, a me pare proprio che Socci sia un non-pensante.
    La sua è una invettiva rancorosa, anticristiana ( vedi un po’ la contraddizione), nei confronti del card. Martini.
    È tutto volto a cercare di dimostrare, poveretto!, che Martini era una specie di anticristo.
    Il suo livore è paragonabile a quello di Ferrara. Da voltastomaco.
    Socci e tanti altri non hanno capito un tubo della religiosità e della cattolicità di Martini.
    Pace all’anima loro.

    5 Settembre, 2012 - 17:06
  82. Federico B.

    Ma il diritto al dissenso esiste solo quando pare a voi?
    Socci, Ferrara e molti altri hanno espresso “dissenso” rispetto a quella che Marilisa chiama la “religiosità” e la “cattolicità” del Card. Martini, come anche la sua visione del cattolicesimo e della Chiesa.
    Tutti i personaggi pubblici sono esposti ad approvazione e critica, anche una personalità autorevole come il Card. Martini. Dispiacerà, sarà irritante, ma se si rivendica il diritto di dissentire e criticare la Chiesa, la gerarchia cattolica e persino il Papa, bisogna anche accettare il diritto di altri di non essere d’accordo con noi e con i nostri paladini.
    Altrimenti la coerenza va a farsi benedire…

    5 Settembre, 2012 - 17:26
  83. giorgio

    Delle commemorazioni funebri in Duomo, l’unica sincera ed umana mi è parsa quella del cardinale Dionigi; le altre potevano essere lette ai funerali di qualsiasi importante prelato.Comunque al di là delle parole di circostanza degli uomini di Chiesa, il card.Martini lascia un patrimonio culturale imponente che sarà fonte di studio ed approfondimento anche in futuro.

    5 Settembre, 2012 - 17:30
  84. Gioab

    @ FedericoB.
    “ Dispiacerà, sarà irritante, ma se si rivendica il diritto di dissentire e criticare la Chiesa, la gerarchia cattolica e persino il Papa, bisogna anche accettare il diritto di altri di non essere d’accordo con noi e con i nostri paladini.”

    La logica non le fa difetto, ma la società incapace di logica pretende di “contestare” e di restare in famiglia.
    Non sembra che il figlio prodigo insegni così, fu mandato via. Neanche la storia di Adamo. Quando volle contestare l’autonomia fu “buttato fuori”.
    Tutti hanno diritto a restare in famiglia e seguirne le regole. Ma se devono contestare le norme della famiglia, sarebbe meglio che lo facessero stando fuori. E se il capofamiglia si dimostrasse debole o incapace, non facendo rispettare le norme della famiglia perderebbe il rispetto.

    Capisco che la modernità non ama la rigidità perché fa sempre comodo, aggiustarsela come conviene, ma la storia non è così.
    Impareranno, oh si, impareranno.
    Condivido la sua logica.

    5 Settembre, 2012 - 17:41
  85. Gioab

    @ Marilisa
    “La sua è una invettiva rancorosa, anticristiana ( vedi un po’ la contraddizione), nei confronti del card. Martini.”

    Vedi che succede quando si mettono insieme il diavolo e l’acqua santa ?
    “Ora vi esorto, fratelli, a tenere d’occhio quelli che causano divisioni e occasioni d’inciampo contro l’insegnamento che avete imparato, ed evitateli.” ( Rm 16.17)

    “Ora vi esorto, fratelli, per il nome del nostro Signore Gesù Cristo, a parlare tutti concordemente, e a non avere fra voi divisioni, ma ad essere perfettamente uniti nella stessa mente e nello stesso pensiero.” ( 1 Cor 1.10)

    “Se, però, continuate a mordervi e a divorarvi gli uni gli altri, badate di non annientarvi gli uni gli altri.” ( Gal 5.15)
    Ormai questo pericolo non c’è più ! Siamo arrivati alla frutta. Tra Tradizionalisti e modernisti, martiniani e benedettini, francescani e domenicani…..ciellini e catecumenali, per non menzionare tutti gli altri “cristiani” Tutti cristiani ! Giocano a chi lo è di più, ma non hanno letto:
    “voi siete tutti fratelli” ( Mt 23.8) – “e quando avete fatto tutte le cose assegnatevi, dite: ‘Siamo schiavi buoni a nulla. Abbiamo fatto ciò che dovevamo fare’”. ( Lc 17.10)

    5 Settembre, 2012 - 17:55
  86. Nino

    05 september 2012 12:08
    Cosa ci lascia Martini, intervista a padre Sorge
    Che cosa ci insegna l’ultima scelta del Cardinale Martini?

    Risponde a Corradino Mineo, Padre Bartolomeo Sorge

    http://www.rainews24.rai.it/it/video.php?id=29434

    5 Settembre, 2012 - 17:56
  87. lorenzo

    Questa volta la vis polemica le fa difetto, caro Gioab.
    Il figlio prodigo fu mandato via un par de ciufoli. Se ne andò, dopo aver ottenuto la sua parte e senza essere fermato.
    E pure sul povero Adamo l’esempio che porta è farlocco. Fu buttato fuori, sì: ma non si sognò mai di contestare l’autonomia di alcunché. Si ribellò direttamente, senza contestazione alcuna….
    Continui a mostrarsi ” non d’accordo” liberamente e come puo’… non c’è bisogno di costruirsi alcuna legittimazione tarocca nei sacri testi , per questo!
    🙂
    ” E se il capofamiglia si dimostrasse debole o incapace, non facendo rispettare le norme della famiglia, perderebbe il rispetto. ” Ma lei è un perfetto fratello maggiore della parabola !!!
    🙂

    5 Settembre, 2012 - 18:01
  88. Gioab

    @ lorenzo
    “La vis polemica…”
    Magari ha ragione lei, La parabola la può leggere in Lc 15.11-32.
    Ma la domanda è:
    ” Perchè aveva peccato contro il Padre ? In che cosa consisteva il peccato ? Perché non era più degno ? In fondo aveva solo fatto un viaggio all’estero. Perché questo non lo rendeva degno ?

    “ Ma lei è un perfetto fratello maggiore della parabola !!!”
    Lei ritiene che il fratello maggiore avesse torto ? Ritiene che abbia continuato a provare rancore per il fratello, o pensa che lo abbia riaccolto anche lui felicemente una volta capito il problema ? E pensa che sia da biasimare chi è fedele e ubbidiente, e pur avendo ragione, è capace di perdono ?
    “ci sarà più gioia in cielo per un peccatore che si pente che per novantanove giusti che non hanno bisogno di pentirsi.” ( Lc 15.7)

    Ma la questione è sempre la stessa: o si rimane, o si ritorna umilmente in famiglia disposti ad essere considerati “come un servitore, senza pretese”, rispettando le regole della famiglia, o si va all’estero. Ma pretendere la protezione della famiglia quando arriva la carestia è avidamente egoistico. E’ una questione di scelte, non di vis polemica.- 😉
    “Chi si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato.” ( Mt 23.12)
    Secondo lei il figlio maggiore si è esaltato ? E’ stato umiliato ?

    5 Settembre, 2012 - 19:10
  89. Non sono intervenuto nè mi interessava intervenire.
    Però alla fine una parolina la devo dire… a FEDERICO… che scrive:
    “Socci, Ferrara e molti altri hanno espresso “dissenso” rispetto a quella che Marilisa chiama la “religiosità” e la “cattolicità” del Card. Martini, come anche la sua visione del cattolicesimo e della Chiesa.
    Tutti i personaggi pubblici sono esposti ad approvazione e critica, anche una personalità autorevole come il Card. Martini.”

    Caro Federico, si ha perfettamente diritto al dissenso, ma esistono anche delle opportunità!
    Innanzitutto le persone (e più che altro le idee delle persone…)si dovrebbero criticare (altro appunto: una cosa è la “critica”, altra il “giudizio”) quando sono in vita. Quando sono defunte NO e poi NO!
    Primo per rispetto cristiano: per i morti si prega!
    Secondo perchè non hanno l’opportunità di poter meglio spiegarsi o difendersi.
    Terzo, ed è la cosa piùsquallida che io aborro, e chi mi segue sul blog lo sa, quelle critiche (cosi come le lodi, anche questo va detto…) sono fatte solo in funzione politica. Squallida propaganda politica sia le lodi che le critiche (giudizi più che altro…).
    Io, come già detto, aborro tutto ciò.
    Un cristiano per i morti prega e basta!

    5 Settembre, 2012 - 19:22
  90. E chiarisco ancora meglio meglio il mio pensiero.
    Le critiche perfetto benissimo, basta che non avvenganoo in contesto che abbia a che fare con la politica o categorie assimilabili alla politica, altrimenti, ripeto, dubito della buona fede e penso che sia propaganda.

    5 Settembre, 2012 - 19:26
  91. Gioab

    @ lorenzo
    “E pure sul povero Adamo l’esempio che porta è farlocco. Fu buttato fuori, sì: ma non si sognò mai di contestare l’autonomia di alcunché. Si ribellò direttamente, senza contestazione alcuna….”

    Non si sognò mai di contestare l’autorità ? Ma se si ribellò !
    Ribellarsi = “1 – insorgere, sollevarsi contro un’autorità costituita; 2 opporsi risolutamente o violentemente; dissentire aspramente “– diz. Italiano
    Cos’è una ribellione non direttamente ?

    Dice un commentario biblico : “ La ribellione a Dio ebbe inizio nel reame invisibile. Una creatura spirituale, in seguito nota come Satana il Diavolo, tentò per mezzo di un serpente di far ribellare la prima donna, Eva, al suo Creatore. Rese attraente la ribellione, presentandola come una condotta che poteva illuminarla. Eva cedette all’ambizione egoistica di essere ‘simile a Dio’,…. Più tardi suo marito, Adamo, cedette alle sue insistenze e si unì alla ribellione. Lo fece non perché fosse stato indotto con l’inganno a credere che il serpente dicesse la verità, ma perché preferì egoisticamente la compagnia della moglie peccatrice all’approvazione di Dio.

    Magari è una ribellione farlocca, ma lei ospiterebbe qualcuno a casa sua che le frega l’argenteria e magari poi l’aspetta dietro la porta per rubarle pure il portafoglio ? Poi perché è “buono” lo ospita una seconda volta. Funziona cosi ?

    5 Settembre, 2012 - 19:31
  92. lorenzo

    Personalmente, caro Giaob, io detesto il fratello maggiore, e mi spiace che lei lo incarni alla perfezione, almeno in questo ruolo che si ritaglia.
    Ma questo è un mio parere personale.
    Lei puo’ anche moltiplicare domande e sottodomande e subsottodomande, ma resta il fatto che quelle di partenza, non stavano in piedi.
    Nè per the young son, né per il povero Adamo.
    Il castello di carte( sempre di carte è ) le si è sfarinato in mano, amico mio.
    I giochi finiscono qui.

    P.S.Per la cronaca, guardi che tra quelli “che fregano l’argenteria e poi pure il portafoglio” c’è pure lei, insieme a me beninteso.
    E da dove ha avuto lo scoop dei millenni, il matrimonio tra Adamo ed Eva?
    Ha ritrovato le partecipazioni dal ” reame invisibile” ?!
    🙂

    5 Settembre, 2012 - 20:13
  93. Gioab

    @ Ubi humilitas ibi sapientia
    “per i morti si prega!”
    E a che serve ? magari una raccomandazione per una riduzione di pena ? Ma la scrittura dice:
    “Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole.”</i< (Mt 6.7 CEI)

    “Chi volge altrove l’orecchio per non ascoltare la legge,
    anche la sua preghiera è in abominio.”
    ( Prov 28.9)
    Invece il catechismo dice :
    “Per quanto riguarda alcune colpe leggere, si deve credere che c’è, prima del Giudizio, un fuoco purificatore; infatti colui che è la Verità afferma che, se qualcuno pronuncia una bestemmia contro lo Spirito Santo, non gli sarà perdonata né in questo secolo, né in quello futuro (? Mt 12,31). Da questa affermazione si deduce che certe colpe possono essere rimesse in questo secolo, ma certe altre nel secolo futuro”
    [San Gregorio Magno, Dialoghi, 4, 39]. Catechismo della chiesa n. 1031

    Matteo 12,31-32
    ”Perciò io vi dico: Qualunque peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata. A chiunque parlerà male del Figlio dell’uomo sarà perdonato; ma la bestemmia contro lo Spirito, non gli sarà perdonata né in questo secolo, né in quello futuro.”
    Qualcuno ha toppato !

    5 Settembre, 2012 - 20:43
  94. Marco

    Tuo padre, quella sera, con tua madre… No, non dovevano metterti al mondo. Qualcuno ha toppato.

    5 Settembre, 2012 - 20:45
  95. Gioab

    @ lorenzo
    “io detesto il fratello maggiore, e mi spiace che lei lo incarni alla perfezione, almeno in questo ruolo che si ritaglia.”

    Lei ha tutto il diritto di pensare come preferisce. Il dialogo serve appunto a confrontare le idee. Del resto non può comprendere appieno la questione se non conosce gli aspetti che erano legati all’eredità e al possesso della terra in Israele. Le dico solo che la terra non poteva essere venduta. Era un possedimento ereditario che Dio aveva fatto al suo popolo. Le basti ricordare che quando avveniva il giubileo (ogni 50 anni) la terra tornava in possesso di chi l’aveva dovuta vendere. Quindi si trattava in realtà di un affitto e il prezzo era conteggiato in base a quanti anni mancavano al Giubileo. E’ questione complessa. Consulti un enciclopedia della Bibbia alla voce Eredità e Giubileo.
    I racconti della Bibbia sono legati ad aspetti che non appaiono a prima vista.

    La questione si riduce in fondo in fondo a questo.
    C’è chi legge facendosi prendere dall’emotività e cade in errore perché fa prevalere i sentimenti. Invece andrebbe letta come un giudice leggerebbe i documenti per un processo. Con freddezze e distacco.

    “l’uomo di discernimento è freddo di spirito.” (Prov. 17.27) Non per nulla Gesù parla dei giusti, non dei buoni. Il sentimento porta fuori strada.
    “State svegli, siate fermi nella fede, comportatevi da uomini, divenite potenti” ( 1Cor 16.13)
    “La perspicacia di un uomo certamente rallenta la sua ira,” ( Prov 19.11)

    Il figlio minore aveva peccato contro Dio dividendo la terra ( la sua eredità). Era suo dovere far rimanere il possedimento all’interno della famiglia.

    5 Settembre, 2012 - 21:01
  96. Gioab

    @ lorenzo
    “E da dove ha avuto lo scoop dei millenni, il matrimonio tra Adamo ed Eva?”

    Perché quando un uomo e una donna stanno insieme e fanno dei figli secondo lei cos’è ? Un fidanzamento ? Un’accoppiata ?

    Genesi 2,22-24
    “22 Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo. 23 Allora l’uomo disse:
    «Questa volta essa
    è carne dalla mia carne
    e osso dalle mie ossa.
    La si chiamerà donna
    perché dall’uomo è stata tolta».
    24 Per questo l’uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne.”
    ( Gen 2.22-24 CEI)

    Gliel’ho detto che si fa prendere dall’emotività ! C’è scritto “moglie” !
    Ma lei è cristiano ?

    5 Settembre, 2012 - 21:08
  97. lorenzo

    Io sì, caro Gioab.
    E’ lei, per sua ammissione, a non essere cristiano.
    Si dia pace: ha toppato. E continua a toppare.
    Chi di citazione ferisce, di citazione perisce.
    Per me non cambia nulla.
    Ma se qualcuno dei suoi capita bazzicare per di qua, per lei la vedo maluccio….stia in campana!

    🙂

    5 Settembre, 2012 - 21:35
  98. Gioab

    @ lorenzo
    Non deve fare confusione distinto sig. Lorenzo. Io non sono cattolico. E’ diverso. Non credo ai dogmi, non credo alla trinità, non credo all’inferno, non credo agli uomini che si vestono da donna, sa, la palandrana. Non credo che Dio possa essere commestibile, perchè poi si trasformerebbe in materia fecale, non credo al paradiso…. sa com’è sono rimasto alla vecchia maniera. Con i piedi piantatai per terra. Però lei può credere anche all’angelo custode che custodisce poco se poi Satana si impossessa di quelli che lui dovrebbe custodire.
    Però se lei crede in quelle cose è un vero credente. Io no.

    5 Settembre, 2012 - 21:44
  99. Marco

    Zitto! Bestia!!!

    5 Settembre, 2012 - 21:49
  100. Gioab

    @ Marco
    Perchè si fa prendere dall’emotività ? Anche lei manca di freddezza ?

    “Chi presto si adira commetterà stoltezza, ma l’uomo che ha capacità di pensare è odiato.” ( Prov 14.17)

    5 Settembre, 2012 - 22:21
  101. Marco

    “Anche chi rompe il cazzo a colui che gli è prossimo è odiato” (Marco – Aforismi)

    5 Settembre, 2012 - 22:24
  102. lorenzo

    Sia piu’ sintetico, Gioab. Accetti un consiglio, visto che poi non ci saranno piu’ occasioni per darglielo : non parli di cose che mostra di non conoscere.
    Lei non crede a Cristo , altro che palandrane!
    Detto questo, detto tutto.
    Non sarebbe piu’ a suo agio a non credere del tutto?
    Comunque :impari dagli atei, se non dai cattolici ( che vi sono sempre straordinari maestri) ad essere un minimo piu’ convincente.
    Che non osiate dire apertamente quello in cui credete, è naturale: sareste sommersi da un coro di pernacchie. Ma anche per negare e demolire, ci vogliono argomenti con un mimimo di sostanza.
    Se il meglio che si sa trovare è il reame invisibile, quella degli uomini che vestono da donna, e quella che ” se un uomo e una donna stanno insieme per lei cosè? ” …c’è di chescrivere una lettera di lamentela alla Torre di Guardia!
    Comunque: mi sono divertito, sinceramente.
    Il guaio è che non credendo lei alla vita eterna, non posso nemmeno congedarmi con un ” ci rincontreremo un giorno”….
    Stia bene

    5 Settembre, 2012 - 22:27
  103. Mabuhay

    Antonella L. 16:18. – Buon Giorno!
    “Non so niente di Lazzati e de “Il Sabato”….” .
    Se chiedi a Luigi, magari ti puo’ fare un bel riassunto -comprehensive and very helpful- per capire a cosa ci si riferisce. E magari, forse, precisi un po’ meglio la tua opinione…(circa qualcosa che non conosci…). Spero che i neocatecumenali non diventino anche loro una setta “paramilitare” cattolica.

    – Ancora circa l’intervista “famosa” sulla quale non capisco perche’ noi cattolici continuaimo a fare tanto can-can…quando nella Bibbia si trovano testi ben piu’ aggressivi e profetici, compreso nel NT. Lasciamo che facciano tutto il casino che vogliono coloro che -piu’ spesso che no- non sanno nemmeno di cosa stanno parlando. Io sto con le parole e l’atteggiamento di Benedetto XVI su Martini.
    Anche Martini stava diventando vecchio…inevitabile…quando cioe’ si tende a far prevalere la nostalgia sulla speranza e i rimpianti sui sogni. Persino il povero Mose’ ha passato qualcosa del genere. Speriamo che tutti i dietrologi, i teorici della cospirazione e tutti coloro che non si fidano di una critica onesta, fatta con amore, passione e sofferenza…non abbiano mai posto nella Chiesa. Continuo a pensare che quell’intervista e’ vera, sfidante e se funziona da calcio nel sedere, meglio ancora. E non e’ “contro” nessuno, ma a favore del Vangelo e della sua liberta’, piena di amore per la Chiesa.

    – Bellissima anche l’intervista di P.Nicolas, il generale dei gesuiti, missionario per tanti anni in Giappone. Tutta ‘sta paura, sto innalzamento di muri ha poco a che fare con il Vangelo e meno ancora con l’impronta abramitica che ogni credente e cristiano dovrebbe avere “stampata” sul cuore e nella mente. Uno dei peccati delle nostre comunita’ cristiane/della nostra Chiesa e’ che continuiamo a sentirci “potenti”, ad essere troppo autoreferenziali… Come possiamo avere ambizioni di “leadership” morale e spirituale se non usciamo dai nostri recinti…? A volte ho proprio l’impressione che noi siamo “altrove”…che non siamo -per quello che siamo- dove dovremmo essere. Il Card.Martini in questo aspetto ci insegna molto; ed e’ stato anche un grande missionario. Buona giornata a tutti.

    Saluti a Nico con un bel 🙂 . Ciao.

    6 Settembre, 2012 - 6:37
  104. Federico B.

    @Gioab,
    non mi lusinghi con complimenti che non apprezzo. In ogni caso non ho fiducia in quello che dice e chiudiamola qui.

    @Ubi humilitas,
    anche a me hanno insegnato a rispettare i morti e a parlarne sempre bene, ma il Card. Martini non era un parroco di campagna o un docente universitario in pensione: era un personaggio (absit iniuria verbis) pubblico, ha scritto e rilasciato interviste sino quasi alla fine dei suoi giorni. Per quanto sgradevole a chi, come te e come me, ha ricevuto un’educazione che impone un rispetto assoluto per chi muore, un bilancio “pubblico” è inevitabile: non si giudica l’uomo Carlo Maria Martini, ma le parole e le azioni del Cardinale ed Arcivescovo emerito della diocesi di Milano, gli insegnamenti dell’esperto biblista, le dichiarazioni di una personalità autorevole, ascoltata e amata da cattolici e non cattolici. Fatto salvo il rispetto per la persona, che comunque dovrebbe esserci anche per i vivi, non vedo scandali. L’eccesso di lodi (io stesso qui avevo usato l’espressione “beatificazione in vita”) probabilmente ha provocato per reazione anche forti critiche. Ci sta tutto, tanto poi tra pochi giorni sarà tutto dimenticato.
    I cattolici pregano per i morti, ma sanno anche perdonare le offese ricevute (opera di misericordia spirituale). Sono certo che il Card. Martini conoscesse le perplessità e le riserve di un certo mondo cattolico nei suoi confronti: non ha voluto replicare, ha perdonato, forse addirittura ha apprezzato (azzardo troppo?) alcune critiche che avrà preso in considerazione nei suoi esami di coscienza… Vogliamo essere da meno noi?

    6 Settembre, 2012 - 9:30
  105. Federico B.

    @Mabuhay,
    non mi è piaciuta la tua risposta ad Antonella e specialmente la frase: “Spero che i neocatecumenali non diventino anche loro una setta “paramilitare” cattolica”.
    Devi per forza classificare le persone per gruppi?
    Dare ragione ai ciellini (o a un articolo scritto da uno di loro) significa rischiare di diventare una setta paramilitare cattolica?
    Con pregiudizi di questo calibro pensi di essere migliore di loro (ciellini, neocatecumenali e chiunque altro non la veda come te)?
    Dulcis in fundo: è necessario aver scritto una tesi di laurea sulle conflittualità tra il Card. Martini e il Sabato perchè una persona istruita e intelligente come Antonella (ma lo stesso vale per chiunque di noi) possa permettersi di esprimere sommessamente un’opinione personale sulla vicenda dell’articolo su Lazzati? O dobbiato chiedere il nulla osta a te?
    E meno male che scrivi:
    “Uno dei peccati delle nostre comunita’ cristiane/della nostra Chiesa e’ che continuiamo a sentirci “potenti”, ad essere troppo autoreferenziali… “!

    6 Settembre, 2012 - 9:40
  106. Leonardo

    All’umiltà ha già risposto molto bene Federico B. Credo perciò di poter aggiungere, alla piccola antologia che siamo venuti raccogliendo in questi giorni, l’articolo di Sandro Magister e soprattutto la meditata analisi di Pietro de Marco, che raccomando vivamente:
    http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350318

    6 Settembre, 2012 - 10:19
  107. Marco

    Don Gianni Zappa: “Eminenza: come si sente per Milano? Più padre o più pastore?”
    SE Card. Martini: “Né l’uno né l’altro. Il Padre è uno solo. Il pastore mi dà l’idea di un padrone, di un governante…”
    Don Gianni Zappa: “Ma allora come si sente per Milano?”
    SE Card. Martini: “Mi sento come l’amico dello Sposo.”

    6 Settembre, 2012 - 11:35
  108. Leonardo

    «Il pastore mi dà l’idea di un padrone, di un governante …»

    Gv. 10.1-16! Alla faccia del biblista …

    (Marcolino, lo vuoi un consiglio? ti conviene non citare più nulla …)

    6 Settembre, 2012 - 11:48
  109. Marco

    Leonardo,

    “Parlava non solo all’uomo d’oggi, ma da uomo d’oggi.”

    6 Settembre, 2012 - 12:02
  110. Marco

    “Riusciva a dialogare con tutti perché dialogava anzitutto con sé stesso”.

    6 Settembre, 2012 - 12:03
  111. fiorenza

    ” Nel Deuteronomio -diceva BenedettoXVI nell’omelia di Domenica scorsa commentando la I Lettura- vediamo la ‘gioia della legge’: legge non come vincolo, come qualcosa che ci toglie la libertà, ma come regalo e dono”.
    Questa “gioia umile” di “ricevere un dono da Dio”, questa saggezza, egli metteva a confronto con il “trionfalismo” e “l’orgoglio di ciò che viene da se stessi”.
    Eccoci, così bene descritti dalle sue parole:”preoccupati di lodare solo noi stessi”, nella “presunzione” del “noi l’abbiamo inventato!”. “E ci viene guastata la gioia della fede”.
    Saggezza perduta -sprecato e perduto dono della Sapienza- , umile gioia perduta.
    http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/homilies/2012/documents/hf_ben-xvi_hom_20120902_ratzinger-schuelerkreis_it.html

    6 Settembre, 2012 - 13:06
  112. Federico B.

    Anche l’immagine dell'”amico dello sposo”, che richiama Giovanni il Battista nei confronti di Gesù, non mi sembra calzante. Molto meglio l’immagine del “padre” che ama e cura i suoi figli e o del “pastore” che conosce e si occupa del suo gregge. L’amico dello sposo è solo un amico che, pur amando lo sposo, fa un passo indietro per lasciare spazio alla sposa: immagine originale, calzante per Giovanni Battista, non per l’Arcivescovo di una grande diocesi…

    6 Settembre, 2012 - 13:57
  113. Marco

    “Le guide spirituali sono amici nel senso evangelico: accompagnano, fanno domande, sostengono, ma non si mettono mai tra il singolo e Gesù, anzi promuovono questo dialogo.”

    In questo senso SE Card. Martini è uomo d’oggi che parla all’uomo d’oggi.

    6 Settembre, 2012 - 14:05
  114. Federico B.

    Tutti gli accidenti che qualcuno, anche qui, ha mandato a Giuliano Ferrara hanno avuto effetto: Giulianone è ricoverato al Gemelli di Roma per un malore.
    Soddisfatti?

    6 Settembre, 2012 - 14:17
  115. Marco

    No, non siamo meschini come te.

    6 Settembre, 2012 - 14:19
  116. Federico B.

    Non è questione di meschinità. Magari prima di esprimere livore e disgusto nei confronti di una persona per il solo motivo che la pensa in modo diverso da noi, dovremmo ricordarci che parliamo di un essere umano (tra l’altro un nostro fratello in Gesù Cristo) che vive quotidianamente le sue difficoltà.

    Da parte mia, faccio gli auguri di pronta guarigione al direttore del Foglio Giuliano Ferrara.

    6 Settembre, 2012 - 14:32
  117. Marilisa

    Federicvo B., lascia che ti dica, anch’io, che sei piuttosto meschino.
    Mi dispiace per Ferrara, però mi è antipatico lo stesso.

    6 Settembre, 2012 - 15:18
  118. Marilisa

    È proprio vero che nella persona di C.M.Martini ognuno ci vede quello che vuol vedere.
    Io consiglio a tutti di riguardare l’intervista– postata ieri da Nino– fatta da Corradino Mineo al padre Bartolomeo Sorge.

    L’ analisi di Pietro de Marco può essere “meditata” quanto si vuole, ma resta sempre, con evidenza lapalissiana, quella di un cattolico retro. Come quella di Antonio Socci, per esempio.
    Propongo queste parole, di un’altra “parrocchia”:
    “Il Card. Martini non era parte del cosiddetto “cattolicesimo critico” (o del “dissenso”); di esserne espressione fu accusato spesso da ambienti clericali di ogni tipo. Ma resta il fatto che il suo magistero ha indicato, direttamente o indirettamente, il percorso per una vera riforma della Chiesa cattolica, in coerenza con le indicazioni e con lo spirito del Concilio Vaticano II. Egli è stato così un punto di riferimento di grande autorità con posizioni diverse da quelle prevalenti a Roma, e l’ascolto delle sue riflessioni di uomo di fede ha avuto eco in tutto il mondo, non solo tra i cattolici. I suoi testi sono tradotti e letti dovunque.

    Ci sembra poi giusto ricordare che il magistero del Card. Martini si sia sempre differenziato da quelle importanti realtà presenti nella diocesi di Milano (“Avvenire”, Università Cattolica, Comunione e Liberazione) che, con diverse forme e contenuti, propongono un cattolicesimo dell’identità e di acritica accettazione di qualsiasi posizione sia proposta dal vertice della Chiesa.”[Noi siamo Chiesa]

    Allora, il punto è che quando qualcuno si distingue, in virtù della sua intelligenza ed apertura mentale, da una massa indistinta acquiescente fa sempre “scandalo”, ovvero è “pietra d’inciampo”, ovvero provoca un enorme fastidio. Sempre stato così, a partire da Gesù.
    Tutti, o quasi, addosso a chi osa dire qualcosa di diverso, senza neanche provare a chiedersi: ma avrà qualche ragione?

    Scrive il sopra citato De Marco:
    “Che cattedrali, paramenti e ordinamenti siano un peso per la vitalità della Chiesa è un pensiero ottocentesco, un po’ da socialismo utopistico cristiano, un po’ da primato liberale della coscienza, del sentire interno: sensibilità diverse che suppongono entrambe un precedente smarrimento della verità del segno e del sacro.
    Al contrario, edifici sacri e splendore liturgico parlano di Dio, con un potere di trascendimento della chiusura soggettiva che nessuna parola consolatoria, nessuna umana “vicinanza” hanno.”
    Queste parole sono, a mio avviso, discutibilissime e perfino irritanti.
    A parte il fatto che Gesù era ben lontano da magnificenze di qualsiasi tipo ( cattedrali, splendore liturgico etc…), come è possibile affermare con sicumera che tali dettagli esteriori parlino di Dio più delle parole consolatorie e della umana “vicinanza”?
    Mi piacerebbe sapere a quale tipo di cristianesimo fa riferimento De Marco. A quale Dio?
    Non certo–a me pare– a quello di Gesù Cristo, il quale parla sempre sempre sempre di prossimità all’uomo.
    Inoltre, sono certa che questo signore non è a conoscenza–ma proprio per niente– che il Magistero della Chiesa di cui si presenta quale strenuo difensore, parla espressamente di “primato della coscienza” nell’uomo, contro la quale non è lecito andare.
    È quello che intendeva dire, io credo, il cardinal Martini quando parlava di “interiorità dell’uomo”.
    –A motivo della dignità personale, l’uomo non deve essere costretto ad agire contro coscienza e non si deve neppure impedirgli, entro i limiti del bene comune, di operare in conformità ad essa, soprattutto in campo religioso. ( 373- compendio catechismo della Chiesa cattolica).
    –La dignità della persona umana richiede che in materia religiosa nessuno sia forzato ad agire contro la propria coscienza, né impedito… di agire in conformità ad essa…(444 –compendio catech. Chiesa cattolica).
    Come al solito, sono troppi quelli che parlano di Chiesa un po’ a vanvera, tirando l’acqua al proprio mulino, abbandonandosi a ragioni di simpatie o antipatie, e senza conoscere davvero gli insegnamenti della Chiesa, di cui però la Chiesa stessa a volte sembra essersi dimenticata.

    6 Settembre, 2012 - 15:22
  119. Federico B.

    Decisamente è molto più facile chiamare meschino me piuttosto che scusarsi per una cattiveria gratuita. L’ennesima occasione persa.

    6 Settembre, 2012 - 15:24
  120. Gioab

    Lo scopo di Martini ? Lo scopo di Martini non poteva che essere quello di far accrescere il prestigio dell’istituzione chiesa, della quale lui era parte integrante. Tutti coloro che ne fanno parte hanno lo stesso scopo. L’alternativa sarebbe l’abbandono dell’istituzione, ma sarebbe stato un suicidio, la dichiarazione di un fallimento. Come in tutte le organizzazioni di peso, ci sono sempre tante idee e modi diversi per raggiungere lo stesso scopo, probabilmente anche Martini aveva una sua idea per accrescere il prestigio facendo dimenticare una storia di orrori e di ingiustizia.
    Si sente spesso dire “E’ meglio il bastone o la carota ?” E’ chiaro che la scelta è dettata dalla personalità di chi sceglie, ma c’è un detto popolare che dice : “se vuoi prendere il miele, non deve dare calci all’alveare”. Evidentemente Martini conosceva questo tipico sistema per sottrarre alle api il loro prodotto e lo preferiva ad altri più sbrigativi.
    C’è chi pensa invece che le imposizioni sono modi più semplici e diretti per raggiungere lo scopo e c’è chi per raggiungere lo stesso scopo usa la furbizia, la gentilezza, la lusinga, i complimenti, la falsa umiltà, proprio come coloro che si vogliono prendere il miele. Lo fanno con delicatezza per non contrariare le api. Non le trattano male e loro sono felici di farsi derubare.
    Poiché non è sempre facile capire le motivazioni degli uomini, la Scrittura viene in aiuto invitando a non farsi ingannare dicendo che ci sarebbero stati : “ uomini, apostoli falsi, operai ingannevoli, che si trasformano in apostoli di Cristo. E non c’è da meravigliarsene, poiché Satana stesso continua a trasformarsi in angelo di luce. Perciò non è nulla di grande se anche i suoi ministri continuano a trasformarsi in ministri di giustizia…(2Cor 11.13-15) e spiega : “affinché non siamo sopraffatti da Satana, poiché non ignoriamo i suoi disegni.” ( 2 Cor. 2.11)
    Vero è che Martini disse :” Lo scopo è far arrivare a Cristo».” ma non sembra che una volta arrivato Cristo, la chiesa” si sia tirata indietro” (vedi la storia di Lutero per es.) o abbia intenzione di farlo, come lui suggerisce, al contrario la sua presenza continua ad essere sempre invasiva, incalzante, insistente, prepotente, sempre pronta a pontificare su come ci si deve comportare, come si deve vivere e come morire, applicando poi a se stessa regole diverse da quelle indicate agli altri, confermando le parole del Vangelo: “non fate secondo le loro opere, poiché dicono ma non fanno. Legano gravi carichi e li mettono sulle spalle degli uomini, ma essi stessi non li vogliono muovere neppure col dito. Tutte le opere che fanno le fanno per essere visti dagli uomini;” ( Mt 23.5-8)
    In fondo che differenza c’è tra un lupo gentile e un lupo cattivo ? Nessuna. Tutti e due si voglio mangiare la pecora. E se le pecore si fanno ingannare da quei lupi travestiti, poi non possono lamentarsi.
    “Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in manto da pecore, ma dentro sono lupi rapaci. Li riconoscerete dai loro frutti ( Mt 7.15-16)

    6 Settembre, 2012 - 15:58
  121. manuel76

    @ FedericoB.
    Anche io vedendo la citazione di Marco “pastore come governante” ho pensato in un primo tempo all’immagine del pastore che si prende cura del gregge…
    Ora riflettendo mi viene che “Padre” era il termine che dopo il conciclio usavano per sostituire il principesco “sua eccellenza” e pastore l’analogo di matrice protestante.
    Forse la risposta di Martini, che in genere non rispondeva per frasi fatte ma “improvvisava” una risposta pensata, poteva significare che era vicino allo Sposo, era testimone del messaggio.

    Una domanda che mi viene: uno che ha dimestichezza coll’etimo delle parole e nomina “eu-tanasia”, se si staccasse dal significato che i media e la politica danno al termine, e volesse intendere tutto ciò che rende più dolce un passaggio terribile da pensare?

    Alcuni elementi dalla lettera della nipote: chiede di essere assopito nella sofferenza, chiede la lettura della bibbia, chiede il contatto fisico, supplica che gli tengano la mano, chiede aiuto, sostegno, vicinanza.

    6 Settembre, 2012 - 16:04
  122. Gioab

    @ lorenzo
    1.“impari dagli atei, se non dai cattolici ( che vi sono sempre straordinari maestri) ad essere un minimo piu’ convincente.”

    Vede che non capisce o non ricorda ?
    Io non devo convincere nessuno. Ma devo rendere testimonianza. Devo ricordare. Ciascuno si convince da sé se crede. Se lo convincessi io sarebbe un povero credulone. Non le pare ?

    2.“Se il meglio che si sa trovare è il reame invisibile, quella degli uomini che vestono da donna, e quella che ” se un uomo e una donna stanno insieme per lei cosè? ” …c’è di chescrivere una lettera di lamentela alla Torre di Guardia!” – Può sempre farlo. E’ sua facoltà. Ma lei dimentica la Scrittura : “Chi potrebbe infatti disprezzare il giorno delle piccole cose” ( Zac. 4.10) La Cei traduce “Chi oserà disprezzare il giorno di così modesti inizi? “ Sembra che lei si ! E’ la scrittura che le da torto. Mica io.

    6 Settembre, 2012 - 16:06
  123. Gioab

    @ Marco
    Tra chi rompe e chi si fa rompere, il più scadente è chi si fa rompere. Ne conviene ?

    “La calma della lingua è un albero di vita, ma la distorsione in essa significa abbattimento di spirito.” ( Prov 15.4)

    6 Settembre, 2012 - 16:12
  124. Gioab

    @ FedericoB.
    “ prima di esprimere livore e disgusto nei confronti di una persona per il solo motivo che la pensa in modo diverso da noi,”
    Ogni serpente, anche se cambia pelle, rimane serpente e sputa veleno. Dovrebbe cambiare cervello. Ma non può ! Non è capace !

    6 Settembre, 2012 - 16:21
  125. Marco

    “Il modo migliore per mettere a tacere la forza di un “profeta” è infatti quello di trasformarlo in un idolo”.

    6 Settembre, 2012 - 16:34
  126. Marilisa

    E di quale cattiveria parli, Federico B.?
    Di quale “ennesima occasione persa”?, Guarda, e cerca di vedere, la trave nei tuoi occhi.
    “Tutti gli accidenti che qualcuno, anche qui, ha mandato a Giuliano Ferrara hanno avuto effetto. Soddisfatti?”
    Vergognati di aver detto queste parole.
    Credi di essere buono per gli auguri di pronta guarigione? Ma neanche un po’, credimi.
    Anche tu, fratello caro, le perdi le “ennesime occasioni”, e anche spesso.

    6 Settembre, 2012 - 16:43
  127. Federico B.

    “E di quale cattiveria parli, Federico B.?”
    Se non lo capisci da sola, è inutile insistere…

    “Credi di essere buono per gli auguri di pronta guarigione? ”
    No, i miei auguri sono sinceri. Non ho bisogno di fingere di essere buono. Certo però che tu non ci provi nemmeno…

    “Vergognati di aver detto queste parole.”
    E tu, di aver scritto certe cattiverie gratuite, non ti vergogni?

    6 Settembre, 2012 - 17:00
  128. Federico B.

    “Fratello caro”?
    Mo va là.

    6 Settembre, 2012 - 17:02
  129. Marco

    Manuel76,

    attenzione a non ridurre l’imponente lascito spirituale martiniano ad un insieme di rivendicazioni etiche ed organizzative.
    Di queste cose ha scritto il 5-10% delle sue pagine.
    SE Carlo Maria Martini è stato soprattutto il Vescovo che ha insegnato a meditare i testi biblici:
    1) lectio: cosa dice il testo?
    2) meditatio: cosa dice a me, a noi?
    3) contemplatio: cosa dico io al Signore?
    Padre Martini ha proposto la contemplazione, il silenzio alla città più frenetica d’Italia. Insomma, padre Martini è soprattutto un maestro di spiritualità, di introduzione all’amicizia fraterna con Gesù e con gli uomini pensanti.

    6 Settembre, 2012 - 17:11
  130. Marilisa

    Ma va’ là tu, Federico.
    Io non scrivo cattiverie gratuite. Sei tu che vedi ciò che vuoi vedere, semplicemente perché non sono sulla tua linea. Né mai lo sarò.

    6 Settembre, 2012 - 17:13
  131. Federico B.

    @Marilisa, che scrive:
    “non sono sulla tua linea. Né mai lo sarò”.
    E questo, credimi, è per me di grande consolazione.

    PS: pur non essendo un “martiniano” e/o un ambrosiano mi permetto di precisare che nella tua risposta a Manuel76 hai dimenticato:
    4) actio: cosa posso fare di concreto per mettere a frutto questa lectio divina.
    Padre Martini era un buon maestro, ma gli allievi…
    A proposito, perchè chiamarlo “padre” se il Card. Martini non lo riteneva un titolo adatto per se’? Cardinale è una parola troppo poco martiniana?

    6 Settembre, 2012 - 17:33
  132. Marco

    Padre era il titolo scritto sul suo campanello nella residenza di Gerusalemme e di Gallarate. Padre è l’appellativo di qualsiasi sacerdote gesuita, l’unico che abbia voluto conservare.

    La lectio divina non aveva il 4° punto da te citato. Lectio significa “lettura”, divina sta per “della parola di Dio”.

    6 Settembre, 2012 - 17:41
  133. Marco

    Fu Sant’Ignazio di Loyola ad inventare questa modalità di lettura biblica e di preghiera.
    Essere o non essere ambrosiani non è rilevante. Qualsiasi cristiano può adottare questo metodo.
    Anche tu, Federico.

    6 Settembre, 2012 - 17:49
  134. Gioab

    @ Marco
    “Essere o non essere ambrosiani non è rilevante. Qualsiasi cristiano può adottare questo metodo.”

    Qualunque ambrosiano non è rilevante, ma può essere cristiano,….. Allora gli ambrosiani non sono cristiani….?

    6 Settembre, 2012 - 18:22
  135. Gioab

    “Padre è l’appellativo di qualsiasi sacerdote gesuita, l’unico che abbia voluto conservare.”

    Davvero ? Ma è evangelico ?
    “non chiamate nessuno padre vostro sulla terra, poiché uno solo è il Padre vostro” ( Mt 23.9)

    6 Settembre, 2012 - 18:25
  136. lorenzo

    A proposito di Padre, Pastore, principe della chiesa ecc ecc, vi giro alcune parole scritte da un neoeletto vescovo alla vigila della ordinazione episcopale ( che sarà sabato 8) ai fedeli della sua diocesi.
    Evidenzia bene, mi sembra, quello che è il tratto piu’ specifico e piu’ importante della figura di un vescovo, prima e aldilà della sua attività stessa: la catena ininterrotta che lo riporta a Cristo. (… e che Cristo fosse tenacemente e cocciutamente piantato al centro di tutto il suo ministero da Martini mi pare sia innegabile).
    Mi piace anche sottolineare il tono semplice e domestico di queste parole e il loro stupore felice. Forse tutti quanti finiamo per avere un’immagine in qualche modo distorta di questi uomini. Talora ne facciamo dei solenni uomini di Spirito, talaltra degli astuti uomini di apparato.
    Ma io credo fermamente che siano davvero uomini di Chiesa e uomini di Dio, e prima di tutto che restino uomini, con tutta la loro umanità splendente e fragile.
    Come gli Apostoli, e in certo senso, come Gesù stesso.

    ” Che dirvi? Che continuo ad essere stupito di quel “ Ehi tu! ” che il Signore mi ha detto chiamandomi ad essere Successore degli Apostoli e vostro Vescovo.
    Gli Apostoli. Mi hanno sempre affascinato le loro figure, per quello che il Nuovo Testamento di essi ci dice, e per quello che anche la Tradizione e
    le tradizioni ci tramandano. Ogni giorno da tanti anni dico nella preghiera:
    “ Omnes sancti Apostoli et discipuli Domini, orate pro nobis” e ne invoco
    alcuni in particolare: Pietro e Paolo, Giovanni,Andrea, Giacomo… Ma tutti quanti mi sono cari. Credo di aver iniziato a conoscerli ed amarli –
    anche se in modo alquanto inconsapevole – nel giorno in cui (avevo forse sei anni: avrei fatto la Prima Comunione e la Cresima a sette) vidi un Vescovo per la prima volta e mia nonna mi disse: “ Baciagli la mano. E’ un successore degli Apostoli” Non so che cosa ho capito in quel momento circa il
    “ successore degli Apostoli”; forse nulla, ma quella frase non me la son più scordata. Ed ogni volta che ho incontrato un Vescovo – in questi ultimi
    anni ne ho incontrati davvero tanti – la prima cosa che mi veniva in mente, quale che fosse la questione che dovevo trattare o il motivo dell’incontro,
    era proprio quella frase di nonna Maddalena…
    Ora capite il mio stupore dinanzi al fatto che fra pochi giorni mi troverò ad essere uno di questi uomini che il Signore della Chiesa ha scelto come
    successore di quei Dodici!
    In questi giorni non mi sono limitato a invocare i più cari: li ho invocati tutti, per nome, come fa il Canone Romano. Uomini – ognuno con la sua personalità, i suoi limiti e la sua grandezza, i suoi slanci ed i suoi cedimenti – chiamati dal Signore a stare con Lui (“ li chiamò perché stessero con Lui”) a
    diventare pescatori di uomini, ad essere il fondamento della Chiesa la quale è “ una, santa, cattolica ed apostolica “.
    Il Rito dell’Ordinazione – che ho meditato in questi giorni – con le sue preghiere e le sue domande rivolte all’ordinando è di stupefacente bellezza…
    Una mia ex-allieva, da venticinque anni monaca clarissa ad Assisi, mi ha scritto: “ Meditando la Liturgia dell’Ordinazione, mi sono resa conto di
    quale grazia immensa riceverai con la consacrazione episcopale, grazia che trasformerà realmente la tua umanità! Che dono grande per la Chiesa il
    ministero episcopale!”.
    Ne sono convinto anch’io.
    Ma ciò che mi commuove è il pensare alle mani che sabato saranno posate sul mio capo: una ininterrotta serie di mani che, dal cardinale Bertone, risalgono fino agli Apostoli, trasmettendo il dono che Cristo ha fatto a quei primi chiamati sulle rive del mare di Galilea e per le strade della Palestina! E il “Mandato Apostolico” dato dal Successore di Pietro, da Pietro vivente oggi (ricordate la frase, umile e fortissima, di Paolo VI di fronte alle diverse Confessioni cristiane? “ Il nostro nome è Pietro”) mi darà la certezza che Cristo Gesù ancora una volta, si è degnato di dirmi: “ Ehi tu!”
    Pregate per me affinché io viva nella quotidianità dell’esistenza quel “Signore, Tu sai tutto, Tu sai che ti amo” che il primo degli Apostoli rispose al Risorto, quando il Maestro, anziché rinfacciargli il tradimento della notte della Passione, gli propose di ricominciare dal punto in cui tutto comincia.
    A presto, fratelli e sorelle.
    Con amicizia, nel Cuore di Cristo,
    vostro affezionatissimo
    † edoardo, vescovo eletto

    6 Settembre, 2012 - 18:28
  137. Gioab

    @ lorenzo
    “con tutta la loro umanità splendente e fragile.Come gli Apostoli, e in certo senso, come Gesù stesso.”

    Beh, sostenere che l’umanità di Gesù era “fragile” mi sembra una stonatura !

    Anche : “mia nonna mi disse: “ Baciagli la mano. E’ un successore degli Apostoli”” Ecco perché anzichè essere loro a lavare i piedi, si fanno baciare la mano. Hanno imparato dalla nonna Maddalena.

    “In questi giorni non mi sono limitato a invocare i più cari: li ho invocati tutti, per nome, come fa il Canone Romano. Uomini – ognuno con la sua personalità, i suoi limiti e la sua grandezza, i suoi slanci ed i suoi cedimenti – chiamati dal Signore a stare con Lui”

    Strano davvero forse la Scrittura si sbaglia dicendo di pregare il Padre. “È meglio rifugiarsi in Jehovah Che confidare nell’uomo terreno.” ( Sal 118.8) “È meglio rifugiarsi in Geova Che confidare nei nobili.” ( Sal 118.9) “Non confidate nei nobili, Né nel figlio dell’uomo terreno, a cui non appartiene alcuna salvezza.” ( Sal. 146.3)
    Dovrebbe dirglielo a edoardo, forse non lo sa.

    6 Settembre, 2012 - 19:05
  138. Marilisa

    Federico B.,
    a chi stai rivolgendo queste parole :”PS: pur non essendo un “martiniano” e/o un ambrosiano mi permetto di precisare che nella tua risposta a Manuel76 hai dimenticato:
    4) actio: cosa posso fare di concreto per mettere a frutto questa lectio divina.
    Padre Martini era un buon maestro, ma gli allievi…
    A proposito, perchè chiamarlo “padre” se il Card. Martini non lo riteneva un titolo adatto per se’? Cardinale è una parola troppo poco martiniana?”

    Mica ho scritto io quelle parole.
    E comunque approfitto per chiederti : da chi hai sentito dire che il card. Martini non riteneva il termine “padre” adatto a sé? Vedi che non sei a conoscenza dei fatti riguardanti l’ illustre Martini?
    Era di una tale umiltà che, invece, voleva essere chiamato semplicemente “padre”, dopo essere stato cardinale. Informati bene prima di parlare.
    Quanto alla tua ” consolazione” per non essere, io, sulla stessa tua linea, sappi che per me la cosa è del tutto irrilevante e che perciò mi lascia altrettanto indifferente.

    6 Settembre, 2012 - 21:06
  139. Marilisa

    Mi piace riportare queste belle parole che un vescovo della mia terra ha scritto sul card. Martini:
    “Il Papa, nel messaggio scritto di suo pugno e letto ai funerali del cardinale, lo indica semplicemente (e l’avverbio è davvero d’obbligo!)come”uomo di Dio”. E solo un uomo di Dio riesce a prendere sul serio l’umano, ogni umano, tutto l’umano.
    Solo un uomo di Dio riesce ad indicare che ciascun umano è reale presenza del «Dio assente». Solo un uomo di Dio può ancora ripeterci che «nessun uomo può mai essere considerato totalmente perduto, secolarizzato, ridotto al punto di poter tranquillamente vivere senza Dio, perché lo Spirito Santo continua a fasciarlo della sua presenza e dunque permane radicalmente in lui l’anelito, la nostalgia di un vero dialogo comunicativo con la Parola» (“Intimità e futuro”, 1988).
    Solo un uomo di Dio riesce a desiderare i desideri di Dio e a farli desiderare alla sua gente. E solo un uomo di Dio può permettersi di desiderare i desideri dell’umano cogliendo in essi l’inespresso divino.
    Papa Paolo VI suggeriva alla Chiesa questa riflessione valida, credo, in ogni atto educativo, in ogni relazione dialogica e per ogni tipo di magistero: «L’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri, o se ascolta i maestri, lo fa perché sono testimoni».
    La non scontata pluralità di ambiti culturali che in questi giorni si è fatta altamente eloquente intorno a Carlo Maria Martini, ci porta ad indicarlo maestro certo perché credibile testimone.
    Solo un testimone, senza pose e “umilmente”, riusciva a muoversi, senza incagliarsi, dal confronto con il mondo “laico” (ma pensante) della “cattedra dei non credenti” al carcere, dalle povertà che
    una città come Milano poteva partorire al dialogo con le Religioni.
    Solo a un testimone si potevano consegnare le armi, quasi ancora fumanti, come fecero il 13 giugno 1984 gli uomini delle Brigate Rosse. Da testimone è restato fedele al suo motto episcopale tratto dalla Regula pastoralis di papa Gregorio Magno: «Per la Verità amare
    anche le avversità». Lo ha fatto anche quando ha dovuto
    pagare un costo molto alto. Lo ha fatto lo stesso.”

    Queste parole contengono una verità assoluta che non può essere messa in discussione in alcun modo dai detrattori (non pensanti?) del Cardinale.

    6 Settembre, 2012 - 22:42
  140. Caro Mabu, non sono affatto turbata perché hai detto che i NC non devono diventare una setta para-militare cattolica. Il nostro responsabile è in effetti un tenente colonnello dell’esercito, ed è molto preciso e circostanziato negli spostamenti e nelle organizzazioni!!
    Penso che abbia ricevuto il mio messaggio, non è tonato indietro.

    6 Settembre, 2012 - 23:54
  141. Federico B.

    @Lorenzo,
    mi unisco alla festa della tua diocesi nel benvenuto a S.E.R Mons. Edoardo Aldo Cerrato. Che il Signore lo aiuti nel suo nuovo compito e gli conservi quello spirito pronto e amichevole che traspare dalle sue parole.

    @Marco,
    anni fa, proprio a Milano, ho sperimentato attraverso l’AC cosa intendeva il Card. Martini per scuola della Parola: lectio, meditatio, contemplatio e actio. C’era anche l’actio e il predicatore ha insistito molto proprio su quest’ultima. Comunque non insisto oltre.

    @Marilisa/Marco,
    sulla questione “padre” Martini anzichè Cardinal Martini, rimando a un intervista che Carlo Maria Martini diede nel giugno del 2002, in occasione del cinquantesimo di sacerdozio; alla domanda se si sentisse più “padre” o più “pastore”, rispose così:

    «Non amo molto questi termini. Il termine “padre” non mi ha mai detto molto perché mi ricorda molto la frase di Gesù: “Non chiamate mai nessuno padre sulla terra”… Ritengo che ci sia sicuramente una certa paternità e responsabilità, ma non è il titolo che evangelicamente mi pare più adatto. Rido un po’ quando si rivolgono a me dicendo: “Non la chiamiamo Eminenza, ma padre, perché è più evangelico”. Anche il termine pastore non mi convince fino in fondo, mi fa un po’ paura. I titoli che personalmente preferisco sono due: uno è quello di Giovanni (3, 29-30), “l’amico dello sposo”: l’amico dello sposo gode alla voce dello sposo, lui deve crescere, io diminuire. Mi pare molto importante, in questo senso sono in polemica con quelle forme di dominio, di paternità, di possesso, di plagio. Sono contento invece quando un prete o un laico ha incontrato Gesù. L’altro termine è simile, si trova nella seconda Lettera ai Corinti, là dove si dice: “Io provo per voi una specie di gelosia divina, avendovi promessi a un unico sposo, per presentarvi quale vergine casta a Cristo” (11,2). Questa è la cosa che più mi piace: le persone devono incontrare Cristo, uno serve per far incontrare Cristo bene, poi si deve tirare indietro. Lo scopo è far arrivare a Cristo».

    7 Settembre, 2012 - 9:26
  142. Federico B.

    Avrei altre cose da dire sull’argomento, ma sinceramente non voglio passare per quello che non sono, cioè per “anti-martiniano”, e non mi va di alimentare altre polemiche intorno al Card. Martini e ai martiniani.
    Preferisco chiudere qui.

    7 Settembre, 2012 - 9:31
  143. Certo, Federico B., non alimentiamo le polemiche, anzi sveleniamole. Non siamo di Martini, di Ruini o di Biffi, ma seguiamo la 1° Lettera ai Corinzi (!, 12).

    7 Settembre, 2012 - 10:47
  144. Il Vangelo di oggi:

    Luca 5, 35 – 39: “Diceva loro anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo su un vestito vecchio; altrimenti il nuovo lo strappa e al vecchio non si adatta il pezzo preso dal nuovo. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri, si spanderà e gli otri andranno perduti. Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi. Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: “Il vecchio è gradevole!”».

    Non si può mettere vino nuovo in otri vecchi! Ma di quale rinnovamento si parla qui? Della conversione del cuore. Se ci rendessimo conto di avere tutti bisogno di conversione, non ci divideremmo in martiniani ed anti-martiniani, ma ci “esorteremmo a vicenda, finché dura quest’oggi” (Liturgia delle Ore).
    Scusate la predica; ma in fondo un blog è un diario. E’ bello annotare quello che proviamo e crediamo di raggiungere, anche per lasciare un appunto personale. E poi questo trhread appartiene al passato, ed è, per così dire, “freddo”; mi sembra proprio, quindi, di scrivere nel mio diario personale.

    7 Settembre, 2012 - 12:17
  145. Gioab

    @ antonella lignani
    “E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri, si spanderà e gli otri andranno perduti. Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi. Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: “Il vecchio è gradevole!”».”

    Distinta sig. antonella, è piacevole questo suo invito a riflettere sul vangelo. Ed è interessante anche la sua applicazione circa il rinnovamento del cuore. Però dovrebbe spiegare un po’ meglio perché c’è un dilemma:
    Se il cuore vecchio deve rinnovarsi per divenire un cuore nuovo, perché mai “il vecchio è gradevole ?” Se è + gradevole “il vecchio” non ha bisogno di rinnovarsi, se invece deve rinnovarsi significa che non è gradevole.

    La sua predica è scusata, ma dovrebbe chiarire meglio il significato del rinnovamento altrimenti non si capisce. E’ una contraddizione. Magari però lei ha un’altra spiegazione !

    7 Settembre, 2012 - 14:27
  146. Rinnovamento = abbandonare gli idoli.
    E poi nessuno lo sapeva meglio di Giovanni Battista, che predicava: “Convertitevi! Metanoeite!”.

    7 Settembre, 2012 - 17:49
  147. Marilisa

    “Se ci rendessimo conto di avere tutti bisogno di conversione, non ci divideremmo in martiniani ed anti-martiniani, ma ci “esorteremmo a vicenda, finché dura quest’oggi” (Liturgia delle Ore).”

    Giusto, Antonella. Il fatto è che sono ancora parecchi quelli che non si rendono conto di avere bisogno di conversione, e–guarda caso– stanno da “quella” parte. Dove i cristiani (?) si lasciano stordire dalla forma e dall’apparenza esteriore.
    Quando qualcuno scrive che la magnificenza delle chiese rimanda a Dio più del prossimo nostro, ti sembra che senta di avere bisogno di conversione? A me non pare proprio.
    È un’ aberrazione insultante nei confronti del vero cristianesimo. Non si possono accettare tranquillamente, neanche per amore del quieto vivere, stupidaggini del genere, che mettono sotto i piedi le parole del Cristo.
    “Esortare”, cara Antonella, significa anche sapersi indignare di fronte agli sproloqui di chi legge il Vangelo capovolgendone il messaggio.

    7 Settembre, 2012 - 20:39
  148. Marilisa, ammiro la passione.
    Mi piace quella frase di Gibran che dice “Nella ragione riposa Dio, nella passione si muove Dio”.
    A volte però la passione rende un pochino ipovedenti: ci accorgiamo solo di un aspetto della realtà.
    Per tua serenità, ti assicuro che non tutto il bene sta da una parte, come non tutto il male dall’altra.
    Se un fratello ha una sensibilità diversa dalla mia, io sono chiamata non a correggerlo, ma a domandarmi dove il mio sguardo può essere ampliato dal suo.
    Senza insegnare nulla: mi piacciono le risonanze (@Manuel76, 3 settembre 9.34)
    http://www.youtube.com/watch?v=2R_80n4ztf4&playnext=1&list=PL1152A1457D04194C&feature=results_main

    7 Settembre, 2012 - 21:05
  149. Magnificenza forse no, cura e decoro estremo senz’altro sì. Mi sono commossa quando le suore mi hanno detto le cure infinite che presano alla loro piccola chiesa, così poco frequentata, tra l’altro. La cura delle chiese è anche rispetto per chi le frequenta.

    7 Settembre, 2012 - 22:04
  150. Gioab

    @ antonella lignani
    “Rinnovamento = abbandonare gli idoli. E poi nessuno lo sapeva meglio di Giovanni Battista, che predicava: “Convertitevi! Metanoeite!”.

    Apprezzo la sua disponibilità, ma non ha risposto al quesito. “se il vecchio è gradevole, che bisogno c’è di un vino più giovane ? Rinnovato ?”

    Quanto poi alla “conversione,” altre traduzioni parlano di “pentimento” non di conversione
    Matt 3.2
    3:2 [kaˆ {3:1/14}] lšgwn {3:1/15}, metanoe‹te {ravvedetevi}: ½ggiken {è vicino} g¦r {perché} ¹ {il} basile…a {regno} tîn {dei} oÙranîn {cieli}.

    3:8 poi»sate {fate} oân {dunque} karpÕn {dei frutti} ¥xion {degni} tÁj {del} metano…aj {ravvedimento
    Lei è abbastanza intelligente da non sapere che ravvedimento o pentimento sono diversi da conversione come è intesa la conversione nel linguaggio moderno.

    7 Settembre, 2012 - 22:21
  151. Marilisa

    Cara Nico, so bene che “non tutto il bene sta da una parte, come non tutto il male dall’altra.”
    Certamente non tutti i cristiani, o sedicenti tali, possono sostenere di essere sempre coerenti con gli insegnamenti del Vangelo. Su questo non c’ è alcun dubbio.
    I cristiani, a qualsiasi “corrente” appartengano, sono uomini come tutti gli altri, dunque soggetti a manchevolezze di vario genere che fanno dubitare, ahimè, della loro cristianità.
    Tuttavia, mi capita troppo spesso di leggere commenti e articoli di cristiani che sembrano più attenti ai riti e alle formalità della religione, ivi compresi splendore liturgico e paramenti, piuttosto che all’ essenziale che viene proposto dal Vangelo, cioè l’ attenzione somma per l’uomo.
    Gesù era un Uomo semplice e non ha fatto altro che proporre “la religione dell’uomo”, ovvero il legame con l’uomo.
    L’ uomo è il vero tempio di Dio, non le splendide cattedrali, non i paramenti pomposi, non le liturgie complesse. Tutto questo è un apparato eccedente, che gli uomini nel corso dei secoli hanno costruito intorno alla “Chiesa” del Cristo.
    Quando perciò certi credenti sembrano vedere Dio nell’esteriorità e si sentono attratti dalla magnificenza che era del tutto estranea a Gesù e ai discepoli, mi vien fatto di chiedermi se hanno capito davvero il cuore del messaggio evangelico.
    Hanno capito davvero qual è il Dio di Gesù?
    Sì, senza dubbio ciò che bello, in qualsiasi campo, ci rimanda con naturalezza a Dio. Chi può negarlo?
    Ma quel Dio è, in un certo senso, generico, indefinito.
    È certamente molto importante sentirne la presenza in tutto ciò che ci muove a stupore.
    Ma il Dio di Gesù è molto, molto di più, anche se non altrettanto gratificante.
    Egli è ben specificato nell’Amore per il prossimo. È la vicinanza al fratello, soprattutto quando questi è in difficoltà o sopraffatto dalla sofferenza e sente il bisogno di avere vicino qualcuno che gli faccia sentire di meno quel peso insopportabile.
    Altrimenti, che cosa distinguerebbe la nostra religione dalle altre?
    Detto questo, cara Nico, sentire dei cristiani che non riescono a capire le ragioni di chi si riconosce in questo “cristianesimo”, e magari lo giudicano male, mi indigna.
    E non mi piace l’atteggiamento buonista di chi non prende decisa posizione, ritenendo che una tolleranza, che in questo caso definirei a buon mercato, sia la cosa migliore. Non fa bene a nessuno, io ritengo.
    Le proprie ragioni necessitano di una difesa ben determinata, senza ovviamente sconfinare nella scorrettezza e nell’offesa.

    Antonella, sulla cura e sul decoro degli edifici religiosi, ma direi di qualsiasi ambiente, sono perfettamente d’accordo con te.

    7 Settembre, 2012 - 23:34
  152. Gioab

    @ Marilisa
    “E non mi piace l’atteggiamento buonista di chi non prende decisa posizione, ritenendo che una tolleranza, che in questo caso definirei a buon mercato, sia la cosa migliore. Non fa bene a nessuno, io ritengo.”

    Mi permetterà di dire che sono completamente d’accordo con lei ? Ho apprezzato molto l’uso e la correttezza delle parole e dei significati.
    Davvero complimenti.

    “Altrimenti, che cosa distinguerebbe la nostra religione dalle altre?”
    Beh, intanto col dire che la spiritualità non si esercita negli edifici ma nella vita.

    8 Settembre, 2012 - 12:21
  153. Gioab

    @ antonella lignani
    “E poi nessuno lo sapeva meglio di Giovanni Battista, che predicava: “Convertitevi! Metanoeite!”.
    Non è proprio così distinta antonella.

    pentimento (s. m.) ?????????, -??, ? [epistrofe]
    pentimento (s. m.) ??????????, -???, ? [metagnosis]
    pentimento (s. m.) ????????, -??, ? [metanoia]

    Diz. Greco Italiano vedi.
    Il pentimento è una conversione al cattolicesimo ?

    8 Settembre, 2012 - 12:40
  154. Nino

    Una chiosa al post di Marilisa che saluto.

    La lezione di San Bernardo a Papa Eugenio… e a tutti noi!
    San Bernardo, uno dei più eminenti personaggi del suo tempo, abate cistercense, fu consigliere di papi, re ed imperatori, scrisse la regola dei Templari, i famosi monaci che difesero la Terrasanta. predicò la II Crociata.
    Fu uomo pio, dedito alla preghiera ed allo studio. Quando il suo discepolo sali al soglio pontificio col nome di Eugenio III, alla richiesta di fornirgli alcuni consigli per l’adempimento di questo incarico inaspettato e per il quale non si sentiva preparato, S. Bernardo gli inviò una lunga lettera che per il contenuto è sempre attuale tanto da ritenere una lettura che ogni Papa (ma non solo!) dovrebbe conoscere.
    Riporto qui di seguito alcuni stralci dai quali si evince il carattere forte e il senso di giustizia di San Bernardo di Chiaravalle.

    “Vorrei che stabilissi come regola generale di ritenere sospetto chiunque abbia paura di dire in pubblico ciò che sussurra all’orecchio; se poi rifiutasse di ripeterlo davanti i tutti, consideralo alla stregua di un calunniatore, non di un accusatore.
    Il flusso delle cose temporali corrode la coscienza. Molte devi ignorarle, parecchie trascurarle, alcune dimenticarle.
    Ve ne sono alcune che non vorrei fossero sconosciute.

    Tu non devi essere l’ultimo a conoscere i disordini che avvengono nella tua casa (la Chiesa).

    Alza la mano sul colpevole. L’impunità provoca temerarietà ed apre la via ad ogni eccesso. Con chi hai dimestichezza, o sono più onesti degli altri, o riempiono di chiacchiere la bocca di tutti. Non ti consiglio tuttavia di essere severo, ma grave.
    La severità è costante per chi è un po’ debole, mentre la gravità mette a freno chi è sventato. La prima rende odiosi, ma se manca la seconda si diventa oggetto di scherno.

    Comunque, è più importante in ogni caso il senso della misura.
    Io ti vorrei né troppo severo, né troppo debole. Nel palazzo comportati da Papa, tra i più intimi da padre di famiglia.
    Riepilogando, la Chiesa romana che governi per volontà di Dio, è madre delle altre chiese, non la loro padrona, di conseguenza tu non sei il padrone dei vescovi, ma uno di essi.
    Per il resto considera che devi essere modello esemplare di giustizia, lo specchio della santità, l’esempio della pietà, il testimone della verità, il difensore della fede, il maestro delle genti, la guida dei cristiani, l’ordinatore del clero, il pastore dei popoli, il maestro degli ignoranti, il rifugio dei perseguitati, il difensore dei poveri, l’occhio dei ciechi, la lingua dei muti, il sacerdote dell’Altissimo, il Vicario di Cristo, l’unto del Signore,e da ultimo, il re”.

    Ed inoltre ( mia aggiunta ripresa dall’intervista a Padre Sorge su Rainews 24 di pochi giorni fa)
    “Ricordati che non sei un imperatore ma il successore di un pescatore”

    8 Settembre, 2012 - 16:16
  155. Clodine

    “Come nella nostra chiesa Gesù Sacramentato è l’oggetto primo e centrale del culto, così nella Chiesa Cattolica egli vedeva la dignità del Vicario di Gesù Cristo grandeggiare su tutto e su tutti: di qui proveniva il non volere che si sciorinassero in pubblico i difetti dei Papi. Non già che temesse la verità; ma, distinguendo in essi l’eccelsa dignità e la comune condizione umana, stimava cosa abbominevole mettere in vista le debolezze dell’uomo a detrimento dell’ufficio apostolico, che nessuna fragilità personale valeva ad obliterare”

    San Giovanni Bosco

    8 Settembre, 2012 - 16:47
  156. Gioab

    @ Nino
    “Vorrei che stabilissi come regola generale di ritenere sospetto chiunque abbia paura di dire in pubblico ciò che sussurra all’orecchio; se poi rifiutasse di ripeterlo davanti i tutti, consideralo alla stregua di un calunniatore, non di un accusatore.”

    Nessuna meraviglia se poi i templari li hanno fatti fuori tutti.

    “Nella Lettera 1, spedita verso il 1124 al cugino Roberto, Bernardo mostra di considerare la vita monastica dei benedettini di Cluny, allora all’apogeo del loro sviluppo, come un luogo che negava i valori della povertà, dell’austerità e della santità; “– Wikipedia

    8 Settembre, 2012 - 20:52
  157. Marcello

    Confermo il mio apprezzamento al buon Leonardo per i suoi sforzi nel dare qualche onore al merito al card. Martni, ma non mi trattengo dal notare che, pur di buttare giù una qualche critica, si avventura nell’uso delle citazioni bibliche in stile Gioab.

    9 Settembre, 2012 - 10:55
  158. Nino

    Come volevasi dimostrare.

    http://www.vitomancuso.it/2012/09/09/loperazione-anestesia-sul-cardinal-martini/
    Vito Mancuso, “la Repubblica” del 9 settembre 2012

    « Un uomo di Dio
    L’operazione-anestesia sul cardinal Martini

    Mi riferiscono che già in alcune facoltà teologiche è iniziato lo smantellamento degli studi sulla teologia della liberazione.

    Ma lo Spirito va dove vuole e stavolta non lo fermeranno 4 pelandroni restauratori, lecchini e atei devoti e teocon alla Tornielli.

    9 Settembre, 2012 - 15:19
  159. Marilisa

    Nino, come hai osato postare un link ad un articolo di V. Mancuso, il teologo relativista per eccellenza?
    Le operazioni-anestesia non funzioneranno, puoi crdermi.
    Gli uomini di Chiesa eccellenti, come del resto tutti gli uomini insigni, sono destinati a rimanere nel tempo, nonostante i reflussi di corrente.
    Hanno insegnato molto e chi ha raccolto ed ereditato proseguirà nella loro azione.
    La storia dell’umanità procede, si evolve e va pian piano a compimento in questo modo: guardando avanti e selezionando quel che è giusto per il bene dell’uomo. Assistita dallo Spirito Santo, appunto.
    È nell’ordine naturale delle cose.

    9 Settembre, 2012 - 17:50
  160. Marco

    Suscita sempre ilarità constatare come chi giustamente afferma che “lo Spirito soffia dove vuole” in genere ritenga di avercelo in poppa.

    9 Settembre, 2012 - 17:59
  161. Nino

    @Marco,
    non sono un teologo ma credo che lo Spirito, per sua natura, cioè per natura divina soffi sempre in favore di poppa, tanto che lo invochiamo definendolo
    Paraclito, Difensore, Consolatore.
    Potrei sbagliare l’interpretazione dell’azione dello Spirito, ma immagino che questi attributi siano in particolare vicini a chi ha sete di giustizia e verità.
    Appunto come recita il motto sceto dal Venerabile e carissimo padre Carlo.

    Poi c’è l’azione pervicace e incessante di chi lo scherma deviandolo, lo Spirito, pensando di rallentarne l’efficacia se non addirittura di farlo cessare.
    .
    Credo che lo Spirito debba essere “aiutato” a spirare nel senso giusto dalla preghiera di chi lo invoca.

    Per questo prego e ho già cominciato a dedicare Celebrazioni Eucistiche in suffragio dell’anima santa del Padre Carlo.

    9 Settembre, 2012 - 19:39
  162. Marco

    Nino e nico: lo yin e lo yang.
    Due grandi!!!
    Mitici!!!

    9 Settembre, 2012 - 20:20
  163. @Marco
    🙂

    9 Settembre, 2012 - 20:30
  164. Clodine

    Quella vecchia volpe di Mancuso farebbe un gran servizio al compianto cardinale e alla Chiesa se riuscisse a tacere!
    “La Chiesa che è sotto il primato di Dio Padre universale sente il dovere, anzi il bisogno, di essere ospitale, paziente, longanime, lungimirante. Certamente rimangono valide le prescrizioni disciplinari e canoniche che stabiliscono che cosa è e che cosa non è compatibile con la piena appartenenza alla comunità cristiana, e però sentiamo che la Chiesa è come una grande rete che raccoglie ogni sorta di pesci (cfr. Matteo 13,47-50), un grande albero presso cui nidificano a loro vantaggio molte specie di uccelli (cfr. Matteo 13,31-32). Non può arrogarsi il giudizio definitivo sulle persone e sulla storia, che spetta soltanto a Dio. La Chiesa è una grande città, le cui porte non devono essere chiuse a nessuno che chiede sinceramente asilo”.
    Carlo Maria Martini
    “Ritrovare se stessi”

    9 Settembre, 2012 - 20:59
  165. Clodine

    E se qualcuno volesse asserire il contrario che lo dimostri. La Chiesa non chiude le porte, non le ha mai chiuse…
    Ha forse mai chiuso le porte ad alcuno, la Chiesa? No! La Chiesa E’ quella grande città citata dal cardinale le cui porte non sono mai state chiuse a nessuno che chiede sinceramente asilo. Lo stesso non possiamo certo dire del nostro stato [e non solo del nostro] cosiddetto ” di diritto ” dove la corruzione ne ha sovvertito l’ordine. Ebbene, questo nostro stato laico [ di diritto ] non è riuscito, ha fallito su tutti i fronti; magari fosse riuscito almeno un’opera grande come la caritas, ad esempio [ e cito questa entità per non imbattermi nel ginepraio di opere assistenziali nel mondo] in 40 anni di servizio sul territorio senza pretendere nulla, operando nel silenzio.

    9 Settembre, 2012 - 21:28
  166. Clodine

    E’ il servizio caritas che tutte le mattina a Roma, quando ancora è buio, apre i battenti e sfama,disseta, veste, un esercito di diseredati di ogni etnia, età, uomini e donne buttai come cenci sotto i ponti, dentro ai cassonetti, dentro le gallerie della metro…Io li vedo dirigersi, tutti, questi zombi che fanno una pena incredibile andare, ciondoloni, verso i punti di ritrovo dei centri. E’ la Chiesa che va incontro alla povertà, non lo stato, quello, semmai, l’ha creata la povertà..

    9 Settembre, 2012 - 21:36
  167. Clodine

    “Certamente rimangono valide le prescrizioni disciplinari e canoniche che stabiliscono che cosa è e che cosa non è compatibile con la piena appartenenza alla comunità cristiana”…

    vorrei vedere!!!!

    9 Settembre, 2012 - 21:37
  168. Clodine

    Lo Spirito Santo, caro Nino, non è come lo spirito dell’uomo, è lo Spirito Santo di Dio che è sovrano e del Figlio: un dinamismo circolare eccelso. La Chiesa non lo possiede per diritto ma da 2000 anni il celebrante s’inchina umilmente e lo invoca incessantemente ” Veni Sancte Spiritus” Sanctifica… hujus oblationis hostiam, et per eam nosmetipsos tibi perfice munus æternum”….

    9 Settembre, 2012 - 21:48
  169. Nino

    Clo, ti voglio bene.

    Ma le chiacchiere stanno a zero ed anche gli interludi del latinorum, time out,
    il re è nudo e la “famiglia umana” si è strarotta di linguaggi autorefernziali e volutamente ambigui che consentono ai vertici dell’establischement ecclesiale, politico, economico e finanziario che rappresenta 1/100 esimo della popolazione mondiale di dominare il globo a detrimento degli ultimi.

    Cristiani e non , atei o agnostici si devono misurare su due o tre cosette come

    “Mi angustiano le persone che non pensano, che sono in balìa degli eventi. Vorrei individui pensanti. Questo è l’importante”

    “Né il clero né il Diritto ecclesiale possono sostituirsi all’interiorità dell’uomo. Tutte le regole esterne, le leggi, i dogmi ci sono dati per chiarire la voce interna e per il discernimento degli spiriti”.

    Il resto sono esercizi di stile alla Quenod.

    Serena notte.

    9 Settembre, 2012 - 23:36
  170. Nino

    eppoi, visto che ci sono:
    “E’ la Chiesa che va incontro alla povertà, non lo stato, quello, semmai, l’ha creata la povertà.”

    La chiesa, come tu dici, si è appropriata del ruolo, ma i volontari sono laici cristiani, cattolici e non cristiani, non cattolici ed atei, che rappresentano il 99,99% della “forza lavoro della carità” e che contribuiscono a sostenenere strutture ed opere finanziandole al 99,99% , oltre all’8×1000.

    9 Settembre, 2012 - 23:43
  171. Clodine

    Nino, anche io ti voglio bene, e te lo dico sommessamente:

    la Chiesa – in primis- non ha mai preteso sostituirsi alla coscienza di chicchessia. Ma questo non può, nè deve escludere che su questioni fondamentali ogni individuo -in grado di intendere e di volere- ne risponderà in prima persona compreso il riferimento alla religione, o alle istanze religiose cui farà riferimento nonché civili, etiche e morali.Anzi, ti dirò di più -e l’accenno alla laicità del volontariato Caritas cui ne tratteggi le caratteristiche ne testimonia la validità- c’è stata una grande apertura [per me eccessiva] della Chiesa negli ultimi 50 anni la quale ha preso atto [pressata da ogni parte, stritolata da continue sollecitazioni] che non sempre e non tutto della legislazione civile le compete o corrisponde alla visione cattolica: ne ha prese le distanze. Ma questo può forse togliere ad Essa il compito assegnatole di giudicare la propria coscienza morale? glie lo vogliamo concedere a questa benedetta Chiesa o no!? O deve restare zittita e supina mentre si fa scempio di ogni valore che Essa ritiene capitale!?

    Certamente-aggiungo-che la morale cattolità parlarà alla coscienza di ciascuno, viceversa non potrebbe inficiare in alcun modo la leggi di uno stato, che è diritto e vale per tutti.
    Ma sarà altrettanto vero che ciascun individuo ha il diritto di giudicare dinnanzi alla propria coscienza la validità d una legge, mi sembra ovvio; in questo, se permetti, la Chiesa ha il diritto e il dovere di fare riferimento ad Essa e alla dottrina che rappresenta,e questa non è ingerenza, ma un dovere che DEVE esercitare!
    In secundis Il contributo dell’ 8×1000 è un’offerta volontaria non imputabile ad alcuna forzatura; ciascuno può devolvere l’offerta a chi vuole…

    10 Settembre, 2012 - 9:01
  172. Nino

    “In secundis Il contributo dell’ 8×1000 è un’offerta volontaria non imputabile ad alcuna forzatura; ciascuno può devolvere l’offerta a chi vuole…”

    Salvo che siccome quella percentuale è applicatasul gettito totale
    dell’IRPEF e partecipa al cumulo del totale anche la quota parte dell’8×1000 di chi non ha espresso-indicato alcuna scelta, questa parte di quota che oscilla intorno al 30% circa ( quelli che non indicano ) va ripartita comunque ed in proporzione tra gli enti religiosi che partecipano alla suddivisione.
    Per questo oltre il 90% di questa quota viene assegnata automaticamente alla chiesa cattolica per effetto del peso preponderante che ha nei confronti delle altre istituzioni.

    Cioè, non è che se non inchi, quella quota va allo Stato, come sarebbe sacrosanto

    (Regoletta e mormetta suggerita da Tremonti al Vaticano all’epoca della recente revisione di alcune norme del concordato.)
    ———
    Sulla “della Chiesa negli ultimi 50 anni la quale ha preso atto [pressata da ogni parte, stritolata da continue sollecitazioni]”

    Pressata, si fa per dire, dalla DC e dai suoi governi fino agli anni 90′, per motivi di scambio, esattamente come avviene oggi con le sovvenzioni milionarie ai vari San Raffele, Fatebenefratelli, Policlinico Gemelli, Tor Vergata

    10 Settembre, 2012 - 14:51
  173. Nino

    Segue,
    pressata, si fa per dire, da CL, Opus Dei, e compagnia bella.

    Mi viene un dubbio, ma non è che chi pressa è il pressato?

    10 Settembre, 2012 - 14:52

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