Benedetto ride su “questo mito della mia solitudine”

“Devo dire che mi viene un po’ da ridere su questo mito della mia solitudine: in nessun modo mi sento solo. Ogni giorno ricevo nelle visite di tabella i collaboratori più stretti, incominciando dal Segretario di Stato fino alla Congregazione di Propaganda Fide, eccetera; vedo poi tutti i Capi Dicastero regolarmente, ogni giorno ricevo Vescovi in visita ad Limina – ultimamente tutti i Vescovi, uno dopo l’altro, della Nigeria, poi i Vescovi dell’Argentina … Abbiamo avuto due Plenarie in questi giorni, una della Congregazione per il Culto Divino e l’altra della Congregazione per il Clero, e poi colloqui amichevoli; una rete di amicizia, anche i miei compagni di Messa dalla Germania sono venuti recentemente per un giorno, per chiacchierare con me… Allora, dunque, la solitudine non è un problema, sono realmente circondato da amici in una splendida collaborazione con Vescovi, con collaboratori, con laici e sono grato per questo”: così il papa ieri in aereo, volando verso il Camerun. Per quello che mi riguarda, ricordo di averlo chiamato “solista” e non “solo” o “solitario”. Vedi post del 3 marzo: “L’audacia di un papa solista”.

58 Comments

  1. fiorenza

    Formidabile, geniale Benedetto!

    18 Marzo, 2009 - 16:00
  2. picchio

    “Allora, dunque, la solitudine non è un problema, sono realmente circondato da amici in una splendida collaborazione con Vescovi, con collaboratori, con laici e sono grato per questo”

    Allora, visti i risultati di questa “splendida collaborazione”, la situazione in Vaticano deve essere più grave di quanto si dice.

    A leggere queste cose mi viene spopntaneo chiedere al papa: B16 ci sei? sei connesso?

    18 Marzo, 2009 - 17:02
  3. fiorenza

    Torniamo per un momento a Glenn Gould:
    “Glenn e la spietatezza, Glenn e la solitudine, pensai…
    Dissuadeva di continuo tutti quanti dall’idea che fosse un uomo infelice, era anzi “il più felice, il più fortunato degli uomini”…
    Nella musica si entra come un tutto oppure non si entra affatto, diceva spesso…”
    (T.Bernhard, Il soccombente)

    18 Marzo, 2009 - 17:28
  4. Francesco73

    Sono a favore di una libera discussione sul governo della Chiesa, senza suggestioni (il Papa che mangia da solo e non riceve nessuno) e condotta in modo fraterno.
    Ciò non ci faccia dimenticare, però, che forse c’è qualcuno che crede di poter approfittare di qualche errore, e prova ad assestare colpi ulteriori a un vertice ecclesiastico che si vorrebbe già un pò ammaccato.
    I tempestivi interventi franco-tedeschi sulle dichiarazioni del Papa sui preservativi mi sono sembrati eccessivi, frettolosi, mal posti e fuori luogo.
    Anche qui: confronto aperto, ma quanta fretta di ribattere e contrastare!
    Sarà solo buona fede?

    18 Marzo, 2009 - 17:40
  5. ignigo74

    A Gerry, su liturgia e tv.
    in effetti hai ragione anche tu.
    Però mi pare che gli strumenti utilizzati siano spropositati rispetto agli effettivi fruitori: forse se le cose venissero proposte con più semplicità, sarebbero più chiare per tutti o almeno per me.
    grazie e ciao.

    18 Marzo, 2009 - 18:30
  6. david pierini

    Benedetto XVI continua a fare di tutto per non assomigliare a Gesù…
    ieri ne ha detta un’altra a proposito dell’aids e dell’uso del preservativo…
    mostrando come oggi la chiesa sia più preoccupata di aderire fedelmente alla legge che di usare la carità…proprio come i farisei che il giorno di sabato non avrebbero salvato un bue caduto in un fosso…
    Quanto più vale la vita umana… e se per salvarla occorre un preservativo lasciamo che sia…quello che la pietà verso tanti poveri disgraziati che vivono sotto il calcagno della tentazione sensuale…impone.
    Abbi pietà dei peccatori caro intransigente Benedetto…che per far bella figura con Dio faresti morire mezzo mondo…

    18 Marzo, 2009 - 18:30
  7. discepolo

    Secondo me , lasciando da parte il problema religioso, da un punto di vista
    medico e umano ridurre il problema del contenimento dell’AIDS alla diatriba
    preservativo sì/preservativo no, con è fuorviante.Le cose non sono così semplici, magari lo fossero. in Africa da anni si è cercato di arginare l’epidemia con misure tipo preservativo , distribuendone gratis grossissime quantità, con scarsissimi risultati
    Inoltre l’AIDS non è solo in Africa. Negli USA per esempio, i casi sono in netto aumento soprattutto fra gli afroamericani, eppure li’ i preservativi si usano eccome.. il problema dell’AIDS, come di molte altre malattie
    virali, è che bisognerebbe per fermare l’epidemia cambiare completamente
    quelli che si chiamano”gli stili di vita”. come per il cancro al polmone l’unico
    vero modo per far scendere i casi è stato quello di proibire il fumo di sigaretta
    Sono misure repressive che non piacciono a nessuno ma per essere obbiettivi bsogna guardare in faccia la realta: il sesso promiscuo non è uno stile di vita che faccia bene alla salute e purtroppo questo è sempre stato
    ( ora c’è l’AIDS ma ricordiamoci che prima c’era la sifilide)
    Questo sempre parlando in termini medici e non religiosi. certo io come medico il preservativo lo consiglio eccome , però non basta , non è la panacea , altrimenti l’AIDS si sarebbe già sconfitto da parecchi anni .

    18 Marzo, 2009 - 19:49
  8. Sì, d’accordo, “solista” e non “solo” o “solitario”. Ma una vocazione da solista, ancorché possa procurare anche vasto consenso e immensa popolarità, come ad esempio nel caso di un musicista di eccezionale talento, non implica anche un certo grado di solitudine? Lo sto chiedendo, sia chiaro, non lo sto affermando …

    18 Marzo, 2009 - 19:58
  9. Nino

    X Discepolo

    Due brevi su quanto dici.

    Su Afroamericani e AIDS vs Africani e AIDS
    Secondo te la diffusione ha: motivazioni, storie e stili di vita comparabili e compatibili?

    Secondo me gli africani attraverso i rapporti sessuali fanno i figli e gli afroamericani solo sesso.

    Dal punto di vista medico l’uso del profilattico può proteggere da malattie veneree e dalla diffusione delle stesse?

    La Spagna ha annunciato che invierà un milione di preservativi in Africa, ora se anche un solo africano si salvasse dal contagio e dalla malattia sarebbe cosa buona?

    Infine anche la radioterapia non è la panacea nella lotta ai tumori.
    Allora perché accanirsi con terapie così pesantemente invasive sul corpo umano e a costi esorbitanti per la comunità?
    In fin dei conti per risolvere ad esempio il cancro ai polmoni basta smettere di fumare.

    18 Marzo, 2009 - 20:42
  10. Francesco73

    Bè, l’uso del preservativo presuppone la mancata conoscenza del partner, la non completa fiducia nell’esclusività del rapporto con lui, la promiscuità degli incontri sessuali.
    In Africa, in Europa, in tutte le latitudini del mondo.
    In una prospettiva di lecito indifferentismo morale va benissimo.
    Va bene pure in casi di poligamia accentuata, pluralità deliberata di rapporti sessuali con persone diverse e ignote, oppure in casi in cui uno dei due partner è in posizione di umiliante soggezione, tutto dovendo in esclusiva all’altro e nulla potendo rivendicare.
    C’è poi un’altra ipotesi: abbiamo rinunciato a qualsiasi impegno educativo per l’Africa, non c’è speranza. Quindi, distribuiamo profilattici a pioggia, e accada quel che può.
    Tutto comprensibile. Non capisco però come il Papa o la Chiesa possano accedere a simile visione.
    Come possano dire: visto che siete e resterete promiscui, almeno proteggetevi? 🙂

    18 Marzo, 2009 - 20:49
  11. ignigo74

    mah, io sono perplesso.
    nel mio cuore si era rinforzato un piccolo entusiasmo per Benedetto XVI l’uomo, che già gli voglio bene come vescovo di Roma, ma questo lumicino è particolarmente tremante ora, non spento, ma tremante dopo questa ennesima uscita non necessaria.

    Non ho il coraggio di leggere i commenti alla notizia nel Corriere on line: sono tutti insulti al papa e alla chiesa e questo mi ferisce il cuore.

    Io non credo che il profilattico sia molto dignitoso, però indiscutibilmente salva la vita: questo è un fatto. E’ vero: chi lo utilizza premette una mancanza di fiducia, di reciprocità nel rapporto, è vero. Ma salva la vita e tra popolazioni magari poco come dire, poco riflessive, il profilattico secondo me va distribuito, in particolare alle prostitute che, se non ricordo male, precederanno qualcuno nel regno dei cieli.

    bastava poco: invece che dire “il profilattico non è la risposta” poteva dire “il profilattico non è la sola risposta” e non ho capito cosa voleva dire quando dice che “aumenta il problema”. Il profilattico blocca l’infezione nel senso che impedisce la trasmissione. Non capisco, chiedo lumi anche a Luigi, perchè anche io voglio bene al papa.

    18 Marzo, 2009 - 21:07
  12. Nino

    X Francesco
    “C’è poi un’altra ipotesi: abbiamo rinunciato a qualsiasi impegno educativo per l’Africa, non c’è speranza. Quindi, distribuiamo profilattici a pioggia, e accada quel che può.”
    ———
    Ci mancherebbe, continuiamo pure a studiare modelli di impegno educativo per l’Africa, abbiamo tutto il tempo che vogliamo, e nel frattempo lasciamo che crepino nella pace del Signore con tanto di benedizione papale.
    ————
    “Non capisco però come il Papa o la Chiesa possano accedere a simile visione. Come possano dire: visto che siete e resterete promiscui, almeno proteggetevi? ”

    Non mi pare che i popoli dei subcontinenti con speranza di vita intorno ai 25 anni abbiano chiesto pareri o interventi alla chiesa o ai papi su come risolvere epidemie o problemi sanitari.

    E se invece di giocare per anni e anni al risiko delle ipotesi prendessimo atto della realtà della vita e da cristiani affidassimo alla misericordia di Dio cose e problemi assai più grandi di noi?

    18 Marzo, 2009 - 21:15
  13. lycopodium

    @ Ignigo.
    Per un certo periodo nel cagliaritano si riceveva il segnale della Tv del santuario. C’era una telecamera fissa che riprendeva la tomba del santo.
    Mi capitava di darci un’occhiata intorno alle 5,30 (esordio della mia giornata). Vedevo i fedeli che si accostavano per una breve preghiera.
    Cominciavano la giornata così, in silenzio. Nient’altro.
    Non era male, come esperienza.

    18 Marzo, 2009 - 21:39
  14. lycopodium

    Ops! Parlavo del santuario di Padre Pio.

    18 Marzo, 2009 - 21:39
  15. Francesco73

    per Nino

    “Non mi pare che i popoli dei subcontinenti con speranza di vita intorno ai 25 anni abbiano chiesto pareri o interventi alla chiesa o ai papi su come risolvere epidemie o problemi sanitari.”

    Capisco, il Papa o la Chiesa non dovrebbero quindi parlare dei problemi della sessualità, della vita, della malattia, e di quel che implicano.
    Nemmeno se rispondono a domande di giornalisti.

    Caro Nino, ho passato giorni a dire che in Vaticano hanno sbagliato a gestire alcuni casi, e che hanno problemi nel governo.
    Non sono papista, quindi.

    Ma so distinguere la critica dal malanimo e dal pregiudizio, e in giro ce n’è a iosa.
    Se abbiamo deciso che Ratzinger comunque ci sta antipatico e che la missione educativa della Chiesa debba essere sbaraccata in toto, diciamocelo chiaramente e semmai parliamo di questo.

    Sui preservativi si può ammettere solo una soluzione come male minore, ma il dovere della Chiesa e dei cristiani è quello di educare all’amore fedele e responsabile. L’accento va posto su questo, mentre il solo parlarne urtica i benpensanti. Anche cattolici.
    Trovo contraddittorio che si accusi la Chiesa di occuparsi di cose concrete come la malattia e la salute, e insieme la si rimproveri di non averne cura nel momento in cui riafferma alcuni principi di fondo, esigenti ma ben chiari.

    Che vuol dire affidare alla misericordia di Dio cose più grandi?
    A lui affidiamo anche le cose più piccole, e comunque tutte quelle in cui è più complicato scegliere.
    Ma tra promiscuità e amore fedele, cosa c’è che non è chiaro per un cristiano? Cosa non è testimoniabile per chi ne ha il dovere e l’ufficio?

    La misericordia non viene al posto dell’annuncio, viene insieme e semmai dopo.

    18 Marzo, 2009 - 21:43
  16. picchio

    Francesco73
    “Non capisco però come il Papa o la Chiesa possano accedere a simile visione.
    Come possano dire: visto che siete e resterete promiscui, almeno proteggetevi?”

    Il Papa o la Chiesa non devono accettare una simile visione, ma non devono neanche parlare di preservativi.

    Cerco di spiegarmi: La Chiesa deve presentare sempre, con forza, la bellezza dell’amore cristiano. Punto. Finito lì. E’ questo il suo compito.

    Chiunque poi per vari motivi non vive questa visione dell’amore usi il preservativo per proteggere se stesso e gli altri. Questo alla chiesa non dovrebbe neanche interessare.
    La chiesa ha sbagliato da decenni immischiandosi in queste cose, ormai può solo perseverare nell’errore di parlare appunto di preservativi.
    Basta.

    E Franceso anche coppie sposate da 20 anni assolutamente fedeli usano il preservativo, cerco non per paura del contagio in questo caso.

    18 Marzo, 2009 - 21:53
  17. ignigo74

    picchio, ti ringrazio per la serenità e per i contenuti che condivido ma che tu dici decisamente meglio.

    un abbraccio.

    18 Marzo, 2009 - 21:55
  18. picchio

    grazie Ignigo un abbraccio anche a te.

    18 Marzo, 2009 - 22:00
  19. lycopodium

    Purtroppo, caro Francesco73, il papa è finito nel tritacarne dei media, dove regolarmente finisce per far aumentare l’appannaggio di Azazel.
    Eppure lui ha solo detto questo (insieme a tanto altro che i media hanno ignorato):

    «Non si può superare questo problema dell’Aids solo con slogan pubblicitari. Se non c’è l’anima, se gli africani non si aiutano con cure gratuite, non si può risolvere il flagello con la distribuzione di profilattici, al contrario, il rischio è di aumentare il problema»

    Il discorso contro gli slogan pubblicitari fine a se stessi non è poi così strano; politicamente in Italia lo è ancora meno.
    Purtroppo sono sempre meno convinto della onestà intellettuale di molti critici, come dell’inanità dell’autolesionistico sfrucugliare nel peggio fra i commentatori. E sono sempre più convinto che per alcuni, anche noti, il problema è la Chiesa in sè, non quello che dice.
    Uno che invece parla forte e chiaro sta qui:
    http://blog.vita.it/lapuntina/2009/03/18/il-papa-l%e2%80%99aids-e-la-malafede-di-francia-germania-e-ue/

    18 Marzo, 2009 - 22:05
  20. Nino

    Lyco
    Ho seguito il consiglio e ho letto.
    Debbo arguire che condividi quanto si dice?

    Sono per la vita e per la dignità della persona senza distinzioni di razza, sesso e religione.
    Ed anche per il rispetto delle tradizioni e della cultura di altri popoli.

    Qui non si tratta solo di avvalersi di tecniche e innovazioni scientifiche per debellare un contagio quasi endemico e mortale che finora si limitano all’uso di un meccanismo che precluderebbe la malattia ma anche la procreazione.

    In ogni caso il problema dell’Africa non è la crescita zero come da noi, paese cattolico, che con o senza anticoncezionali non ha alcuna intenzione di mettere al mondo nuove vite.

    Le popolazioni dei subcontinenti tra soli 40 anni saranno i 2/3 di 9 miliardi e qualche centinaio di milioni di individui. Quanti di questi 6 miliardi di esseri umani saranno portatori di HIV e di altre gravi malattie?
    Stiamo parlando di miliardi di uomini e donne.

    E in tutto questo si ha la presunzione di imporre uno stile di vita e comportamenti sociali all’occidentale a gente che, se e quando riesce a mangiare vive con 150 calorie contro le nostre 2.500-3.000?

    Che praticamente vive nelle discariche delle grandi metropoli da 20-30 milioni di abitanti fin dall’infanzia? A gente che non ha di che vestirsi, e che abita favelas da girone infernale?

    A questa gente spieghiamo l’etica e la morale cattolica in piena crisi nel mondo occidentale in cui si è sviluppata, sul senso e sul valore della vita?

    A queste popolazioni che mancano di tutto, perfino della più semplice farmaceutica per curare malattie debellate da 50 anni nell’occidente, solo perche le grandi multinazionali del farmaco non hanno convenienza a produrre prodotti galenici?
    Oppure quando per dare il latte in polvere ai loro neonati dovrebbero svaligiare una banca per il prezzo di vendita imposto dalla Nestlè e soci?

    Quando una parola forte, dura, evangelica contro, si contro tutto questo?
    Altro che la morale sul profilattico.
    Poi se si preferisce guardare alla pagliuzza?

    18 Marzo, 2009 - 22:12
  21. Francesco73

    «Non si può superare questo problema dell’Aids solo con slogan pubblicitari. Se non c’è l’anima, se gli africani non si aiutano con cure gratuite, non si può risolvere il flagello con la distribuzione di profilattici, al contrario, il rischio è di aumentare il problema»

    Ragazzi, il Papa ha risposto a una domanda di un giornalista, nei termini letterali che riportiamo qui.
    Non è il fatto di non condivide questa visione, caro picchio, in Africa si parla di diverse visioni per affrontare anche il problema aids, e il Papa è stato interrogato su questo.
    Chi usa il preservativo da sposato o da fidanzato, ritengo lo faccia per prevenire gravidanze indesiderate, non malattie trasmissibili.
    Che c’entra con la situazione dell’AIDS e col fatto che il pontefice ha detto che il sesso protetto – laddove manca qualsiasi educazione alla sessualità – non è la prima strada da perseguire?

    Ma se domani io vado a confessarmi da don Ignigo e gli dico che ho una frenetica attività sessuale con una molteplicità di partner, lui che mi consiglia? Mi dice di comprarmi i preservativi? Oppure mi invita a ripensare un pò tutta la mia vita, pur sollecitandomi – nel frattempo – a stare attento anche ai rischi che corro?
    Un cristiano – e anche un prete, un papa – cosa devono dire a chi rischia di ammalarsi di AIDS? Il preservativo è primo rimedio, nella nostra ottica?

    18 Marzo, 2009 - 22:13
  22. lycopodium

    Nino, se tu parti dalla petizione di principio che la Chiesa sbaglia comunque, non chiedermi certo di darti ragione.

    18 Marzo, 2009 - 22:17
  23. nicol

    “Bè, l’uso del preservativo presuppone la mancata conoscenza del partner, la non completa fiducia nell’esclusività del rapporto con lui, la promiscuità degli incontri sessuali.”

    Ma chi lo ha detto?
    Il preservativo è un anticoncezionale scelto da moltissime coppie stabili, perchè abbastanza sicuro, poco invasivo, privo di conseguenze fisiche e compatibile con patologie femminile che impediscono l’uso della pillola o della spirale. Inoltre è uno dei pochissimi anticoncezionale che dà una responsabilità (e uno svantaggio) agli uomini.

    L’uso del preservativo-per-proteggersi-dalle-malattie presuppone la mancata conoscenza del partner, semmai, doversi proteggere dalle malattie presuppone la mancanza di conoscenza (oppure la conoscenza e la fiducia in una/o che sa di essere malata/o ed evita gentilmente di contagiarti), e magari fossero di più a presupporla invece di “fidarsi” di uno che poi magari contagia.

    A me queste storie sembrano fuori dal mondo e dall’uso dell’inteligenza che il Signore ci ha dato. Benvengano gli sforzi per eliminare la promiscuità, soprattutto in paesi dove il degrado ha portato a violenze paurose, benvengano i missionari che convincono ad astenersi chi ne condivide gli ideali, benvenga una sana edicazione sessuale fin dall’infanzia che aiuti a collegare le azioni alle loro conseguenze possibili; ma non vedo la contraddizione con la prevenzione immediata e spicciola delle malattie.

    Se poi, come è evidente dalla citazione precisa, il papa ha detto o intendeva dire una cosa ben più significativa e pregnante, meglio. Non mi interessa prendermela con il papa, mi bastano i suoi epigoni, spesso più realisti del re.
    Condivido l’asserzione che il preservativo in sè non costituisce una soluzione ai problemi dell’Africa, ma chi lo aveva mai sostenuto? In che senso i preservativi dovrebbero aumentare il problema?
    Inoltre non parlatemi del papa nel tritacarne dei media: è il suo ruolo, lo conosce, lo sapeva e ha esperienza sufficiente ad evitare di farsi tritare. A ciascuno il suo.

    Infine l’educazione dell’Africa: in che senso? Agli Africani dobbiamo giustizia, equità, soliderietà…ma l’educazione dell’Africa mi sembra un concetto da colonialismo de noatri (la grande proletaria si è mossa?).

    18 Marzo, 2009 - 22:21
  24. Francesco73

    Peraltro, Benedetto ha parlato di aiuto alle popolazioni africane, aiuti grutuiti.
    Ha detto che la Chiesa deve fare ancora di più per aiutare concretamente gli stessi ammalati di HIV.
    Ha ricordato come tante, tante iniziative ecclesiali siano già all’opera in questo e in altri campi dell’assistenza, ma certo si tratta sempre di troppo poco.
    Ha fatto, ora e in mille altri casi, molteplici richiami ai doveri del nostro mondo verso quelli sottosviluppati, ricordandone le attese di giustizia e carità.
    Non ci piace il fatto che abbia detto quello che ciascuna persona di buon senso potrebbe dire, ovvero: il mondo ricco si impegni a sostenere l’educazione e la dignità di questi popoli, e in essi (ad esempio) della donna. Lavarsi la coscienza distribuendo rimedi immediati senza preoccupazioni di lungo periodo, senza influire su modelli comportamentali, non porterebbe ad alcun vero miglioramento.

    A me pare buon senso, diciamo con tutto il rispetto che è un discorso che potevo fare anche io stamattina dal mio barbiere.
    Per l’urrà al preservativo occorre chiedere ad altri, non a Ratzinger e manco a un povero cattolico della domenica.

    18 Marzo, 2009 - 22:23
  25. marta09

    Picchio:
    ………………………………………………………………..
    “La chiesa ha sbagliato da decenni immischiandosi in queste cose, ormai può solo perseverare nell’errore di parlare appunto di preservativi.
    Basta.”
    …………………………………………………………………
    E’ vero quanto dici, ma che fare quando la Chiesa è interrogata su questo dai cattolici (o anche simil-cattolici)?
    Che può fare la Chiesa? Tacere? Far finta di niente? 🙁

    La Chiesa non è un popolo di perfettissimi ed è fatta anche da povera gente.
    Anche Gesù è stato interrogato sul “ripudio” della propria moglia e – pur essendo un argomento da prendere in consdierazione – Lui ha risposto.

    Non è che mi piaccia molto una Chiesa disincarnata, ma stimo una Chiesa che cerca di portare, di accompagnare (anche con motivazioni) ad abbracciare una scelta precisa.
    Poi, certo, c’è sempre la libertà.

    E non diamo per certo che coppie cristianamente coniugate rispettino “la Legge della Chiesa” come continenza, come rispetto del corpo altrui ecc. Non diamolo per certo e , nello stesso tempo, non “buttiamo nel rogo” queste persone. 😉

    Per il “solista” in mezzo a tanta gente … credo che sia solo un’immagine che è stata forzatamente imposta. Si può ascoltare, si può condividere un problema, si può discutere, ma – poi – quando una persona è chiamata a porre una decisione, lo deve fare ben sapendo che non potrà accontentare tutti, ma lo deve fare per il bene di tutti (o almeno di tanti). Se non fosse un “solista” il Papa (cone qualsiasi altro uomo in posizione di guida) non potrebbe prendere decisioni perchè per 100 che ne sente, avrebbe 100 pareri diversi. 🙂

    18 Marzo, 2009 - 22:25
  26. marta09

    Scusate … la frase esatta era
    “Anche Gesù è stato interrogato sul “ripudio” della propria moglia e – pur NON essendo un argomento da prendere in considerazione – Lui ha risposto.”
    scusate ancora

    18 Marzo, 2009 - 22:27
  27. lyco,
    per amore della verità stamani ho letto nel sito di vatican.va-sezione viaggi, il testo integrale dell’incontro Benedetto-giornalisti.

    Occorre documentarsi direttamente sulle fonti originarie.

    Dopo averlo letto condivido anche io l’opinione di Picchio.

    Il Papa è chiamato a riproporre la fedeltà di Cristo per la sua Chiesa.

    Il preservativo non appartiene alla sua disciplina.

    I cittadini hanno la liberta’ di farne l’uso che credono opportuno, tenendo presente per i soli cristiani se vogliono credere che per loro valga nel’affettività o sessualità il discorso Cristo-Chiesa.

    ps.
    La sessualità come la si intende oggi era concetto sconosciuto ai tempi di Gesù.

    Certo questo non è discorso facile da metabolizzare.

    Comunque resta utile leggere sempre le fonti prima di giudicare, e Benedetto ha deciso di essere molto chiaro, pienamente cosciente delle sue parole nella dinamica esplosiva delle notizie giornalistiche.

    Quindi il santo Padre sapeva perfettamente il rilievo che avrebbero avuto le sue parole.

    Ratzinger è’ da troppo tempo che sta in vaticano, ha seguito bene Woitila, per non conoscere le dinamiche della stampa.
    Benedetto non è l’ultimo pervenu.

    18 Marzo, 2009 - 22:27
  28. Francesco73

    Nicòl, l’uso del preservativo era qui evocato solo con riferimento alla prevenzione dall’AIDS e dalle malattie in genere.
    In tal senso le coppie stabili e ventennali, consentimelo, non c’entrano un tubo.
    Se io e te stiamo insieme, possiamo usare tutti i mezzi che vogliamo, ma si presuppone che quel che ciascuno sa di sè stesso lo condivida con l’altro, e che se si hanno dubbi sulla propria sanità fisica ci si faccia controllare.

    La Chiesa può promuovere questo tipo di rapporti qui, da noi e in Africa.
    Se le chiediamo altro, è molto più onesto – come d’altra parte tanti fanno – invitarla a tacere.

    18 Marzo, 2009 - 22:30
  29. Nino

    Lyco
    “Nino, se tu parti dalla petizione di principio che la Chiesa sbaglia comunque, non chiedermi certo di darti ragione.”
    —-
    Ti prego Lyco, parliamo dei fatti, guardiamo alle cose reali e confrontiamoci su queste, certamente con orientamenti e posizioni diverse. Per una volta lasciamo fuori la Chiesa dal preservativo roba del genere.

    Non parto da petizioni e non penso che la Chiesa sbaglia comunque, sono gli uomini che sbagliano ed è nella storia della chiesa che sta scritto.

    18 Marzo, 2009 - 22:33
  30. Francesco73

    sempre per Nicòl:

    ti debbo anche una precisazione sull'”educazione dell’Africa”
    nessun colonialismo de noantri, semplicemente dovere dei cristiani di testimoniare e proporre un modello di dignità umana

    in Africa, come altrove, e con la stessa urgenza qui da noi
    giorni fa ho persino detto che Milingo – folklore a parte – ha posto problemi importanti al modello eurocentrico di Chiesa

    figurati se voglio colonizzare alcunchè

    ma la promiscuità sessuale, o la soggezione alla violenza, o tutti i comportamenti a rischio da cui derivano tragiche malattie, no, quelli non mi pare che la Chiesa li possa ignorare o risolvere dicendo: distribuite i preservativi

    il dovere di educare c’è eccome, altrochè

    18 Marzo, 2009 - 22:36
  31. fiorenza

    “Per chi abbia un minimo di conoscenza, e magari anche un minimo di frequentazione con i progetti di sviluppo e di assistenza sanitaria in Africa, queste parole di Ratzinger appaiono più di buon senso che di dottrina”:
    a me queste parole di Riccardo Bonacini su blog.vita. it sembrano, in tutto questo polverone, anch’esse di limpido “buon senso”.

    18 Marzo, 2009 - 22:36
  32. Francesco73

    infatti, sono parole di semplice buon senso, direi da conversazione dal barbiere

    lo ripeto, con tutto la mia riverenza da crociato per l’amatissima Santità di Nosto Signore

    18 Marzo, 2009 - 22:39
  33. lycopodium

    La questione del preservativo mi ammorba assai, è la solita trappola dei media e il solito miele che attira quelli che “lasciamo fuori la Chiesa comunque”. Null’altro.

    18 Marzo, 2009 - 22:42
  34. nicol

    Per Francesco73: per cominciare non ho l’accento sulla o.
    Poi, come ho già detto in un modo frettoloso e incomprensibile (e con diversi errori, scusate non avevo riletto), avevo capito che il riferimento era alle coppie che usano il preservativo per evitare il contagio e non come anticoncezionale, ma mi sembra che in quel caso sussistano due possibilità:
    1. i due si conoscono, sono stabili, sanno che uno è malato e cercano di evitare il contagio senza rinunciare al rapporto (cristiani o meno che siano). In questo caso usare il preservativo è sacrosanto quanto evitare di tossire addosso al parner se ho il raffreddore.
    2. i due non si conoscono, hanno un rapporto casuale e usano il preservativo. In quel caso maglio che evitino di contagiarsi no?

    Certo che sarebbe meglio se le persone avessero rapporti solo in contesti di amore, meglio ancora se stabile. Certo che sarebbe meglio se l’AIDS non esistesse, certo che sarebbe meglio risolvere il problema della povertà, delle guerre e del’ingiustizia in Africa. Certo che sarebbe meglio se le donne potessero scegliere il proprio partner.
    Ma continuo a non capire: dove sta la contraddizione? Se io intanto, non dico promuovo ma sto zitto sul tema del preservativo, e contemporaneamente faccio una bella azione pastorale di “evangelizzazione e promozione umana”, non è meglio?
    Perchè da vent’anni a questa parte la chiesa ufficiale continua a incartarsi su questo assurdo tema della contraccezione?
    E se in fondo ci fosse una difficoltà strutturale ad accettare il mondo ed il suo continuo mutare? Ed in particolare, se ci fosse una difficoltà ad accettare ciò che nella pratica, libera l’uomo e la donna, da una soggezione psicologica e spirituale?

    18 Marzo, 2009 - 22:49
  35. Francesco73

    Mi scuso ovviamente per la ò con accento.
    Il tema della contraccezione non è assurdo, a mio avviso, tuttavia la Chiesa segue e accompagna, nella pratica pastorale quotidiana, tanti casi difficili e anche irrimediabili, in Italia, in Africa e nel mondo.
    Il Papa in aereo non ha risposto sulla contraccezione, ma sulla pandemia dell’AIDS.
    Il preservativo, in quel caso, non è solo un contraccettivo, ma appunto un mezzo di autoprotezione.
    Nella pratica, penso non ci sia nessun cristiano e nessun Papa che suggerisca di mettere a rischio la vita.
    Sulla questione generale dei rimedi all’epidemia, Benedetto ha parlato della necessità che i ricchi del mondo offrano all’Africa prospettive di conoscenza, educazione, consapevolezza e rispetto della dignità umana. Ovviamente, dal suo punto di vista, tutto questo nella prospettiva dell’antropologia cristiana.
    E ha aggiunto che il preservativo non è un rimedio, con ciò stigmatizzando la tentazione di concentrarsi su quella soluzione immediata piuttosto che su quelle – più impegnative e difficili, ma più serie e vere – di cui sopra.
    Dove sta lo scandalo?
    Credimi, non l’ho capito.
    Tu non avresti detto la stessa cosa?

    18 Marzo, 2009 - 23:02
  36. nicol

    Ripeto: non me la prendo con il papa che non mi sembra affatto nè il peggior papa che abbiamo avuto, nè una cattiva persona. Non penso nemmeno che spetti a me giudicarlo (per fortuna).
    Io però non avrei detto la stessa cosa.
    Io avrei detto all’incirca: “E’ necessario che i paesi ricchi si impegnino in prima persona nella lotta alla povertà e all’ingiustizia, che ha le sue radici nel commercio di armi e nello sfruttamento. La Chiesa si propone di offrire prospettive di conoscenza, consapevolezza, rispetto della dignità umana anche attraverso la risposta ai bisogni primari (ovviamente nella prospettiva dell’antropologia cristiana).
    I preservativi possono essere un utile strumento nella lotta quotidiana ed immediata ma non possono essere nè una foglia di fico per coprire le responsabilità e mettere a tacere la coscienza, nè uno strumento di lotta di lungo periodo.
    Peraltro gli strumenti sanitari di prevenzione, come le zanzariere e i vaccini, vanno studiati, nella loro efficacia e pertinenza dagli specialisti del settore”
    Io avrei risposto così, ma io non sono il papa, per fortuna mia e di molti altri.

    18 Marzo, 2009 - 23:21
  37. marta09

    Una curiosità:
    ma perchè su 6 domande tutti si sono fiondati solo sulla 5°?
    Eppure i temi trattati prima e dopo questa domanda sono ben importanti e pure “coinvolgenti” … Come mai?
    Non è che stiamo tutti lì a guardare “la frase più adatta per …” giusto per dare contro?
    E come mai, si è arrivati al tema dell’AIDS (scavallando tutto il resto) quando Luigi ha messo in luce solo il tema del “solista”?
    Curiosità, semplice curiosità … ma che mi lascia molto perplessa, anche perchè un discorso leale avrebbe preso tutti gli argomenti o anche solo il primo, giusto perchè è “di apertura” e non si sarebbe soffermato in modo tale che – pare – tutta l’intervista sia stata fatta solo su quel tema.

    Ma tolgo il disturbo immediatamente.
    Buonanotte

    18 Marzo, 2009 - 23:29
  38. non sparate sulla croce rossa.
    Propongo una moratoria sul papa…
    E mi compiaccio della saccenza di Ue, Francia, Germania, & C.
    E’ una polemica pretestuosa, come lo fu quella alla Sapienza.

    Scusate ma finora il papa aveva mai pensato di dire qualcosa di diverso su questi argomenti? no. e allora qual è il problema?
    Sapete che in molti posti in Africa il preservativo è usato come talismano? lo appendono alla spalliera del letto, credendo che scacci i demoni dell’aids…

    18 Marzo, 2009 - 23:32
  39. marta09

    Solo per ringraziare maioba per la risata che mi ha fatto fare :-))))

    18 Marzo, 2009 - 23:43
  40. Francesco73

    In queste pagine accattoliane si discute sempre con una pluralità e una libertà che dicono molto del padrone di casa e dei suoi ospiti.
    Basti pensare – lo ripeto – a tutto quello che abbiamo detto sui lefebvriani, la liturgia, e la gestione di tali pratiche da parte del governo ecclesiastico.
    Ma proprio per questa leale franchezza dovremmo avere anche la responsabilità di reagire all’ondata di strumentalizzazioni e di distorsioni delle parole della Chiesa.
    Una stampa mondiale che prende solo una risposta a una lunga intervista.
    Governi europei che reagiscono ancor prima di averla letta tutta, si direbbe.
    Cristiani informati e attenti che subito precisano che il pontefice non dovrebbe parlare di contraccezione, malattie, sicurezza sanitaria.
    Ho sempre detto che un Papa deve avere senso delle parole e dei gesti.
    Qui però ora si esagera, lo si vuole silente e basta.
    A questo no, ragazzi, non ci si può stare.
    Mi spiace.

    18 Marzo, 2009 - 23:45
  41. Gerry

    Volevo ringraziare ignigo74 per il post delle 18.30 su liturgia e tv: parlando con calma si vede sempre più quello che unisce e anche quando ci si divide (non sul fine, ma sui mezzi) comunque si cammina insieme.
    Sul tema presarvativo consentitemi una parola: la posizione ufficiale della Chiesa la conoscono tutti, come tutti sanno che il Papa non presiede l’OMS; poi le reazioni di ministri degli esteri (Francia, Germania) sono, come dire, inusuali. Credo che una grande intolleranza viaggi per il mondo e che si possa dire solo ciò che vuole il “pensiero unico”

    18 Marzo, 2009 - 23:49
  42. Massimo D

    Provo a riassumere l’idea che mi sono fatto:
    – i giornali hanno ingigantito la questione, e si sono concentrati su quella risposta perché sapevano di giocare sul sicuro, visto che è nota la posizione ufficiale della chiesa in materia, e il papa difficilmente l’avrebbe smentita
    – d’altra parte, Benedetto avrebbe potuto sottrarsi alla domanda o svicolare più furbamente, ma evidentemente gli è mancato il colpo di genio che ebbe Gesù interrogato dai farisei
    – questa dell’uso del preservativo è evidentemente una posizione che l’opinione pubblica trova incomprensibile, e quindi i giornalisti e i detrattori della chiesa hanno facile gioco; devo dire che anche a me suona un po’ incomprensibile: una cosa è affermare il modello cristiano di amore, un’altra è opporsi all’uso del preservativo anche in un contesto in cui qualche effetto positivo in termini di salute può produrlo – resta vero che il preservativo probabilmente non è la soluzione al problema dell’AIDS
    – rilancio l’idea di una moratoria sulle affermazioni del papa, e in particolare su questa specifica questione del preservativo. Ci sono cose ben più importanti.
    – se poi anche il papa aderisse a questa moratoria, e smettesse di parlare di sesso omosessuali contraccezione ecc, evitando così di alimentare l’idea che il cuore del messaggio cristiano abbia a che vedere con la contraccezione e le abitudini sessuali, sarei ancora più contento. [Rilevo comunque che su questo specifico punto c’è stato un passo avanti rispetto a Giovanni Paolo II]

    19 Marzo, 2009 - 0:41
  43. lycopodium

    Il termine “moratoria” (buona l’idea di Maioba) è per me ancora troppo poco, troppo settoriale. C’è un conflitto tra la molta stampa, con gli interessi che questa esprime, e la Chiesa (quindi, non solo col Papa, ma con ognuno di noi).
    Un conflitto che si esprime con la logica farisea (ok MassimoD!) dei colpi a tradimento e della sistematica inversione delle priorità. Dove l’opinione pubblica, già predeterminata da un lungo lavoro ai fianchi, funziona come una totalitaria “volontà generale”: i poveri, gli ultimi (l’hanno notato in molti, qui) servono solo come carne da cannone.
    Il colpo di genio del Papa che MassimoD avrebbe voluto, in questo quadro, sarebbe stato comunque occultato.
    Dunque, oltre alla moratoria, ci vorrebbe (anche se so impossibile) qualcosa di più: tacito ritiro degli accrediti, fine delle interviste, silenzio stampa?
    O che altro?
    Che ne pensa il padrone di casa?

    19 Marzo, 2009 - 6:10
  44. lycopodium

    p.s.
    Il profilattico, emblema dello “scisma sommerso”?
    Niente di più sbagliato.
    Una generazione è stata concepita “nonostante” il profilattico …
    e “con” il profilattico è nata, come un tempo si nasceva con la camicia.
    Questa generazione chiede un segno,
    che le venga battezzato il suo amuleto.
    Ma l’unico segno che le serve è quello di Giona.

    19 Marzo, 2009 - 7:23
  45. raffaele.savigni

    Concordo con Discepolo e Francesco73. Possibile che di tutto ciò che il papa ha detto (appello a combattere la povertà, a camminare con chi soffre…) sia rimasta, sulla grande stampa, solo la frase del papa sul preservativo? Perchè non concentrare piuttosto la riflessione sulla lotta alla povertà? Evidentemente questo sarebbe assai più scomodo per i grandi padroni della stampa ed i gopverni europei.
    Credo che la Chiesa debba essere “sobria” nel parlare di sesso, preservativi ecc., e concentrare l’attenzione sui grandi valori spirituali, sulla preghiera, sulla sequela, sulla donazione di sé a Dio ed al prossimo: a quel punto si respirerà un’aria diversa e non ci sarà più bisogno del preservativo. In ogni caso si può chiedere alla Chiesa di fare discorsi spirituali piuttosto che precettistica morale: non le si può chiedere di “legittimare” il preservativo, ed ancor meno la promiscuità e l’omosessualità.

    19 Marzo, 2009 - 8:30
  46. Massimo D

    Giusto per esprimermi ulteriormente su questo punto (e venendo meno alla moratoria che proponevo io stesso):
    – ho sempre trovato poco convincente l’obiezione della chiesa “ufficiale” (perdonatemi il distinguo, ma credo che qui ci sia una distinzione netta tra posizione ufficiale e convinzioni diffuse nel “popolo”) all’uso del preservativo come metodo di contraccezione all’interno della coppia, perché trovo forzata la distinzione tra metodi naturali/artificiali
    – comprendo l’obiezione al preservativo come simbolo del rapporto facile e occasionale al di fuori del rapporto di coppia, che è poi un’obiezione allo svilimento generale delle relazioni sessuali
    Sono d’accordo con Raffaele. Il preservativo non dovrebbe essere “battezzato”. Ma -aggiungo- forse nemmeno esorcizzato in sé.

    19 Marzo, 2009 - 8:53
  47. mamma

    mi sembra che anche la chiacchierata qui segua la scia dei media.
    un mio OT: sentendovi parlare di africa mi sono ricordata di una messa a cui ho partecipato alcuni anni fà in africa. Io piangevo per tutta la povertà che avevo intorno e soffrivo di non aver portato più soldi e aiuti di quelli che avevo dietro, e intanto all’offertorio vedo che tutte le persone che partecivano alla messa davano un’offerta dentro i catini di raccolta. Erano molto poveri, occhi languidi dalla fame, sporcizia; e la suora mia amica mi spiegò che “tutti” durante la messa danno un’offerta per i poveri”. mi disse che c’è sempre qualcuno più povero del povero, il misero. Grande!! Ero arrivata lì chiedendomi Si, Deus est quid malum, e sono ripartita con la gioia nel cuore.una passeggiata in africa è come un’abbuffata di fede

    19 Marzo, 2009 - 11:01
  48. mamma

    il problema dei preservativi, aiuti umanitari, e dell’educare in africa: concordo che è solo una parte di ciò che si può fare, perchè del resto credo che più che esportare i nostri beni, la nostra cultura i nostri aiuti lì, forse possiamo inportare un pò di africanità qui da noi.Parlo di un’inversione nell’idea che noi “diamo”, e loro ricevono; se il mondo ricco corre per essere sempre più ricco dà ma non molla sul suo arricchimento, se il mondo ricco smette di rincorrere per l’avanzamento e l’arricchimento viene da sè che avanza per l’altro. trovo riferimento nella vedova che offre al tempio tutto ciò che ha rispetto al fariseo che dà il suo giusto.In ultimo, il sesso in africa è un comportamento che ha a che fare con il senso di appartenenza e di realizzazione sociale, diverso dalla valenza che ha nella nostra vita, perciò non può essere trattato lì secondo le nostre regole e principi.
    Gli amici del pianetottolo mandano qualcosa con il prossimo pacco in africa?
    aspetto adesioni

    19 Marzo, 2009 - 11:29
  49. Nino

    Ciao cara mamma,
    solo ora facendo “marcia indietro” ho letto il tuo post, con cui concordo al 100%.
    Ho da anni carissimi amici sacerdoti e laici missionari in Africa, nel sud est asiatico e in America latina.
    Avendo visto di persona luoghi e volti degli ultimi della terra faccio sempre fatica a stabilire la priorità degli aiuti in cui coinvolgo parrocchie, amici, e conoscenti.
    Tuttavia sento forte il senso del limite e la vergogna di non riuscire talvolta a rispondere alla richiesta di aiuto.
    In questo mi viene sempre in mente sant’Agostino alle prese con un bambino che rimuove l’acqua del mare con una conchiglia;

    19 Marzo, 2009 - 14:58
  50. Syriacus

    “Nel punto più nobile dello scudo, vi è una grande conchiglia di oro, la quale ha una triplice simbologia. Essa dapprima ha un significato teologico: vuole ricordare la leggenda attribuita a sant’Agostino, il quale incontrando un giovinetto sulla spiaggia, che con una conchiglia cercava di mettere tutta l’acqua del mare in una buca di sabbia, gli chiese cosa facesse. Quello gli spiegò il suo vano tentativo, ed Agostino capì il riferimento al suo inutile sforzo di tentare di far entrare l’infinità di Dio nella limitata mente umana. La leggenda ha un evidente simbolismo spirituale, per invitare a conoscere Dio, seppure nell’umiltà delle inadeguate capacità umane, attingendo alla inesauribilità dell’insegnamento teologico. La conchiglia, inoltre è da secoli usata per rappresentare il pellegrino: simbolismo che Benedetto XVI vuole mantenere vivo, calcando le orme di Giovanni Paolo II, grande pellegrino in ogni parte del mondo. La casula da Lui usata nella solenne liturgia dell’inizio del suo Pontificato, domenica 24 aprile, portava con evidenza il disegno di una grande conchiglia. Essa è anche il simbolo presente nello stemma dell’antico Monastero di Schotten, presso Regensburg (Ratisbona) in Baviera, cui Joseph Ratzinger si sente spiritualmente molto legato.”

    http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/elezione/stemma-benedict-xvi_it.html

    21 Marzo, 2009 - 10:03
  51. Syriacus

    “I do not know what I may appear to the world, but to myself I seem to have been only like a boy playing on the sea-shore, and diverting myself in now and then finding a smoother pebble or a prettier shell than ordinary, whilst the great ocean of truth lay all undiscovered before me.”

    ~Isaac Newton

    (Una fra le varie versioni di una frase il cui concetto-base comunque è il medesimo, resa in italiano generalmente come:

    “Non so come il mondo potrà giudicarmi ma a me sembra soltanto di essere un bambino che gioca sulla spiaggia, e di essermi divertito a trovare ogni tanto un sasso o una conchiglia più bella del solito, mentre l’oceano della verità giaceva insondato davanti a me.”)

    [Nota: Quando , ai margini del Festival della Scienza, chiesi ad un esperto italiano di Newton, se non solo Joseph Ratzinger ma anche Isaac Newton si sia ispirato a quel bambino di Sant’Agostino, egli mi rispose che le probabilità sono elevate, che il fisico-matematico e molto altro, con la passione per la Teologia, certamente ebbe fra le sue letture il Vescovo d’Ippona, prime fra tutte le Confessioni.]

    21 Marzo, 2009 - 10:23
  52. Syriacus

    [Da ragazzino avevo tentazioni faustiane, poi venne -anche grazie agli studi principalmente scientifici e alle esperienze di ricerca sia scientifica che introspettiva che esistenziale- il “so di non sapere” socratico. Entrambe permangono in me e confliggono tuttora, come in un incontro di lotta grecoromana… Ma, alla fine, cristianamente, la sintesi me la dà proprio quel bimbo di Sant’Agostino, Isaac Newton e Joseph Ratzinger. Più cose scopro, più l’universo attorno a me si espande e si complica. Ma anche la consapevolezza della pochezza mia personale e del mio ‘sapere’ aumenta. E aumenta così, paradossalmente, la curiosità. Accoppiata alla sempre più profonda conspevolezza di non aver capito ancora niente, e di non poter capire che (poco più di) nulla, in termini mondani, né ora né mai. Io sono, spero di essere, alla radice, un cristiano, per cui non cerco più né disperati patti col diavolo, né pongo il dubbio come misura di tutto ( chè per almeno alcune questioni che ci riguardano da vicino, c’è pur stata una Rivelazione..). Cerco di essere invece, pur nel coacervo di estasi e lacrime che è questo mondo, sempre il bambino curioso che si meraviglia e si chiede “perche?”, “come mai?”. Fiducioso che, mentre non potremo mai ingollare il Mare, quell’oceano -il Mare della Verità- tuttavia esiste. E così mi accodo, verso la spiaggia, a quella carovana di bestie da some di Conoscenza, Scienza, Sapienza…non pretendendo altro. Davvero. Ma è ciò che -in termini umani e feriali, non domenicali e misticamente pasquali- mi salva. Di più non so balbettare.

    E saluti di cuore a tutti – soprattutto chi può essersi sentito offeso da Stefano (Syriacus) . ]

    21 Marzo, 2009 - 10:53
  53. Luigi Accattoli

    Syriacus: “spero di essere, alla radice, un cristiano”. Mio gemello.

    22 Marzo, 2009 - 0:23
  54. lycopodium

    Super Syr!

    22 Marzo, 2009 - 7:18
  55. roberto 55

    Sinceramente, fatico a spiegarmi tutte le (ennesime) polemiche “mediatiche” sorte a seguito dell’affermazione del Pontefice sulla “non utilità” (chiamiamola così) del preservativo con la “cattiveria” o la, come dire ?, malevola disposizione dei “media” stessi: non vorrei che ci comportassimo alla stregua del nostro Capo del Governo che, ogni volta che gli scappa una scemenza, se la prende con i giornalisti, con le sinistre, con l’opposizione, etc. etc.; non sarà, voglio dire, che ci mettiamo pure “del nostro” nel complicarci la vita ?
    Non sarà che, forse, ed anche stavolta, Papa Benedetto – come ipotizzato da MassimoD. – s’è dimostrato – lo dico con disagio, ed anche con intimo, profondo dispiacere – comunicatore non proprio abilissimo ?
    Non sarà, appunto, che anche in questa circostanza s’è data l’impressione – pure qui concordo con MassimoD. – di occuparsi soprattutto dei costumi sessuali delle popolazioni africane e molto meno della loro povertà e delle sue cause ?
    Tutto ciò posto, il preservativo, sì, certo, da solo non sconfigge l’AIDS ma, amici miei, evitiamo anche di ricorrere al “benaltrismo” e di liquidare il ricorso al profilattico limitandoci ad affermare che “il problema è ben altro”: il preservativo non è “la” soluzione, e, forse, nemmeno una delle principali soluzioni ma, per quel che può servire, perchè metterlo “all’indice” ?

    Un saluto a tutti !

    Roberto 55

    22 Marzo, 2009 - 17:07
  56. adriano

    @ Syriacus
    E Nietzsche: “Come potemmo vuotare il mare bevendolo fino all’ultima goccia?” (L’uomo folle, Gaia Scienza, fr125).
    Nei suoi commenti, Heidegger lo collega all’intera storia del pensiero. Ma non si fa venire in mente un possibile riferimento polemico al bambino (che pure, nello Zarathustra, incarna il culmine delle trasformazioni…).
    (Che viaggio…)

    23 Marzo, 2009 - 8:23
  57. fiorenza

    Anche Sapienza, nella carovana?
    Insieme a Conoscenza e Scienza? In cammino? Come mai? Credevo che stesse ferma, sola, sul trono glorioso. O anche in fondo al pozzo con noi, ma sempre sola. Come la Musica. Non è così? Perché no?

    23 Marzo, 2009 - 22:32

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