“Nulla imponiamo, ma sempre proponiamo, come Pietro ci raccomanda in una delle sue lettere: «Adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi» (1Pt 3,15). E tutti, alla fine, ce la domandano, anche coloro che sembrano non domandarla”: così papa Benedetto stamane, nell’omelia di Porto. Sulla base della mia esperienza, essendo sempre vissuto in Babilonia (così chiamo gli ambienti della Repubblica e del Corriere della Sera), confermo che alla fine tutti la domandano, quella ragione: “Ma tu ci credi davvero? Dio c’è realmente?” Un collega che mi appariva ateo, o almeno indifferente, poco tempo prima che un tumore lo stroncasse ebbe a dirmi: “Prega tu a nome mio, perchè ultimamente io sono un poco arrabbiato con Cristo e vedo invece che tu hai pazienza con lui”.
Benedetto: “Nulla imponiamo ma sempre proponiamo”
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[Segue dal post] Ecco un altro brano parlante dell’omelia di questa mattina: “Dobbiamo vincere la tentazione di limitarci a ciò che ancora abbiamo, o riteniamo di avere, di nostro e di sicuro: sarebbe un morire a termine, in quanto presenza di Chiesa nel mondo, la quale, d’altronde, può soltanto essere missionaria nel movimento diffusivo dello Spirito. Sin dalle sue origini, il popolo cristiano ha avvertito con chiarezza l’importanza di comunicare la Buona Novella di Gesù a quanti non lo conoscevano ancora“. Siamo ormai tutti nel Portico dei Gentili. Occorre prenderne atto e camminarvi con veracità.
Ho letto la prima volta – seguendo una segnalazione apparsa qui – la conversazione Scalfari-Martini lo stesso giorno (mi pare) in cui le letture ci riportavano Paolo nell’Aeropago.
E sempre lì siamo! Allo scandalo della Risurrezione!
Ma sempre guardando avanti, mai come la moglie di Lot…
PS: ma non doveva essere la personificazione del retrogrado quest’uomo?
Ieri sono stata ad un piccolo ricevimento – come accade ogni mese alla YMCA (Young Male Christians of America) nata per i giovani Cristiani ma ormai aperta a tutti – e, di solito, prima del pranzo viene recitata una preghiera comune, anche se ciascuno parla al proprio Dio.
Invece della preghiera, ieri ci è stato raccontato un anneddoto che è molto bello e che mi piace condividere con tutti voi.
“Un ragazzino cammina per strada con una gabbia in cui ha 4 o 5 uccelli che ha catturato.Un Pastore lo ferma e gli chiede che cosa ne vuole fare di quei poveri animali. Il ragazzino risponde che ci giocherà,gli strapperà le penne,ci farà il tiro al bersaglio…..Il Pastore gli propone di venderglieli e il ragazzino risponde che non saranno buoni per lui perchè sono selvaggi, ma dopo le grandi insistenze del Pastore accetta una decina di dollari e lascia gli uccelli al Pastore. Costui prende la gabbia, si avvicina ad un boschetto e la apre lasciando liberi gli uccelli imprigionati.
————–
Un giorno Gesù incontra il Diavolo che ha una gabbia piena di esseri umani e gli chiede che cosa vuole farne. Il Diavolo risponde: “Gli insegnerò a sposarsi e a divorziare,ad uccidere bambini prima che nascano,ad uccidersi tra loro, a costruire ordigni che spazzano via interi popoli, ad adorare il dio denaro, a pensare alle carriere prima che agli altri esseri umani, a rovinare il mondo che hanno avuto in prestito,a scordarsi del loro Creatore.”
Gesù gli chiede di dare a Lui la gabbia con gli esseri umani, ma il Diavolo dice che non lo farà perchè essi non sono buoni a nulla e probabilmente lo derideranno, non lo rispetteranno e, magari, lo ammazzeranno pure. Ma Gesù, testardo, gli chiede ancora di dargli gli esseri umani nominando qualunque prezzo il Diavolo voglia. A questo punto il Diavolo dice:” Va bene, voglio il tuo sangue e la tua vita.” E Gesù risponde: “Affare fatto! “.
Il resto lo conosciamo tutti.
Mi pare un anneddoto bello per far comprendere a chi non crede la speranza che vive nel cuore dei Cristiani.
…Non sempre essere praticanti, non mancare alle celebrazioni, andare a Messa la Domenica e rispettare i santi precetti, è sinonimo di fede. Tra le fila dei cosidetti cristiani, mi chiedo, quanti abbiano hanno la sindrome di Tommaso apostolo, quanti si chiedono cosa significhi avere fede e cos’è la fede… Quanti di noi su questo blog potrebbero dire con sicura certezza di possedere quella fede che sposta la montagna: avete mai spostato una montagna? Quella fede che trionfa sulle necessità o che riesce a trasformare le persone: pochi. Quanti cristiani credono veramente e quanti invece credono di credere: recitano l’atto di fede migliaia di volte sono capaci anche di imbastire una dotta disquisizione sul Filioque, ma non hanno la fede. Quanti .dal più fine teologo, e alti prelati fino al più piccolo prete e ancota al più umile dei devoti non ha la fede: lo si evince dai mali che la Chiesa ha sempre sperimentato e che ora sta attraversando. Vuol dire che si è lasciato libero il diavolo di accamparvi la sua tenda e prorpio sulla sommità di quella montagna che invece andava spostata.
Riflettevo, [anzi, rifletto tantissimo su questo aspetto rivolgendolo a me in primis ma dovremmo tutti esaminarci] : quanto la nostra fede è zeppa di scorie, amor proprio, conformismo, presunzione, abitudine, intellettualismo sterile, falsa sicurezza. Quante volte confondiamo “le verità della fede” con la fede, e c’è un abisso tra le due cose. Non spostiamo la montagna perché non crediamo, e siccome abbiamo paura di fare fiasco stiamo fermi al bivio in attesa del miracolo, ghiotti di miracoli, e stolti perchè la fede è la molla che fa scattare l’Onnipotenza. La nostra incredulità ha raggiunto una forza talmente spaventosa, che quello che accade nel mondo: le lordure,gli orrori e scempi di cui parla principessa nel suo spendido aneddoto, ne sono una prova. E’ talmente forte e spaventosa l’incedulità nella chiesa che è riuscita a paralizzare l’ Onnipotenza di Dio!
Molto bella la stotia principessa, grazie.
Clodine, spieghi un sintomo. Io ti dico quale è la malattia:
manca la Preghiera!!!
Non si prega più, la gente non prega!
Il prino pilastro della Fede è la preghiera, abbandono ed ascolto in Dio.
Credi tu che magari tutti noi che scriviamo su questo blog preghiamo assiduamente?
Lo spero…
Eppure ti dico che manca la Preghiera. La Preghiera distrugge a poco a poco i vizi e fa rinascere le Virtù. La preghiera è ascolto di Dio.
Insomma chi non prega non crede.
Poniamoci tutti questa domanda: Io prego?
Se la risposta è positiva abbiamo la Fede.
Se negativa, no! Chi non prega non è cristiano, e non ha la Fede.
Comunque però è oggetto dell’amore di Dio, e deve esserlo di noi fratelli che dobbiamo pregare per il suo ritorno…
Ps. Non è scritto, ma è facile immagginare che il padre che aveva perduto il figlio pregasse con Fede tutti i giorni affinchè facesse ritorno…
tornò e sifece festa grande…
Che poi i simboli non li capiamo…
il figlio chiede al padre l’eredità (le Virtù) e parte rivestito di esse…
a causa delle dissipazioni le perde, se ne spogli aivestendosi di stracci (i vizi).
si nutriva bene alla mensa del padre (la Parola, l’Eucaristia)…
ora si nutre di carrube (cibo non spirituale)…
pentito decide di ritornare (Fede e pentimento, penitenza)…
il padre lo vede di lontano (pregando ha fede che ritornerà e lo attende, è nell’attesa del compimento della Fede, che è la Fede stessa)…
il padre lo fa spogliare degli stracci (i vizi) e lo fa rivestire con calzari, sandali, anello al dito (le virtù)…
ed offre il sacrificio per lui (il vitello grasso)…
Mi ritrovo nei pensieri di Clodine: l’Onnipotenza di Dio non sarà certo paralizzata ma la nostra, chamiamola così, “incredulità” ci pesa come il piombo sulla strada del nostro cammino di speranza.
Buona domenica a tutti !
Roberto 55