Il papa a piazza di Spagna, oggi pomeriggio, ha invitato ad aprire gli occhi per vedere le “persone invisibili” che popolano le nostre città, le quali “sono fatte di volti” che non sappiamo percepire nella loro “profondità” perché non li guardiamo “con amore”. Parole parlanti, che dedico ai miei visitatori come un dono di intelligenza alla sera di questo giorno di festa. “Nella città vivono – o sopravvivono – persone invisibili, che ogni tanto balzano in prima pagina o sui teleschermi, e vengono sfruttate fino all’ultimo, finché la notizia e l’immagine attirano l’attenzione”. Nel breve discorso c’è stata infatti anche una critica allo sguardo falsante e violentatore dei media. “La città è fatta di volti, ma purtroppo le dinamiche collettive possono farci smarrire la percezione della loro profondità. Vediamo tutto in superficie. Le persone diventano dei corpi, e questi corpi perdono l’anima, diventano cose, oggetti senza volto, scambiabili e consumabili”. Trovo creativa l’espressione “la città è fatta di volti”. La conclusione è in forma di preghiera ed è un’istruzione su come camminare per via: “La Madonna ci insegna ad aprirci all’azione di Dio, per guardare gli altri come li guarda Lui: a partire dal cuore. E a guardarli con misericordia, con amore, con tenerezza infinita, specialmente quelli più soli, disprezzati, sfruttati”.
Benedetto: la città è fatta di volti che non vediamo
26 Comments
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Ti ringrazio per questo “dono di intelligenza”. Sapessi in quanti guai mi sono cacciata nella mia vita per il potere di seduzione che l’intelligenza ha su di me! Eppure, porto con fierezza le cicatrici che me ne sono rimaste e continuo a temere la stupidità molto più che la cattiveria. Quando, però, (chissà perché avviene così di rado) l’intelligenza genera “parole parlanti”, vere parole, e accende occhi che guardano -e invitano a guardare- “con misericordia, con amore, con tenerezza infinita”, allora, oh allora è davvero “giorno di festa”, momento di riposo in Dio.
“La Madonna ci insegna ad aprirci all’azione di Dio, per guardare gli altri come li guarda Lui: a partire dal cuore”.
Bellissimo!
La sola cosa che mi dispiace è che il Papa si trova nella situazione di ribadire concetti elementari, fondamentali della Fede.
E giustamente deve farlo.
Perchè capisce e sembra sapere da come si esprime, che troppa gente sta “sbandando”.
Che giudica dal colore della pelle, dal passaporto (e dal non avercelo sopra tutto), dalla provenienza geografica, dalla condizione sociale, dall’estetica, dall’appartenenza politica, dai soldi, dal vestito…
insomma l’immagine trasformata in stereotipo (come in Tv lo stereotipo diventa immagine).
Ma alla sostanza pochi vogliono (e molti meno sanno) guardare.
Buona notte.
Cari amici, ci vuole un pianerottolo in festa, oggi: è il compleanno di Luigi!
AUGURI, auguri, auguri, Luigi!
Grazie Fiorenza. Ieri sono venuti a pranzo – per festeggiarmi – i figli e i nipotini. Con i piccoli, nel pomeriggio, ho fatto il presepe.
Auguri, Luigi !!!! I dicembrini sono forti !!!
Grazie della tua ospitalità.
Auguri Luigi!
Di cuore.
“Nella città vivono – o sopravvivono – persone invisibili, che ogni tanto balzano in prima pagina o sui teleschermi, e vengono sfruttate fino all’ultimo, finché la notizia e l’immagine attirano l’attenzione”.
Questo passo mi fa pensare alla triste attualità degli scandali romani delle ultime settimane.
Mi sa che pure il Papa ci pensava, quando lo ha scritto.
Auguroni affettuosi a Luigi!
Il passaggio del Papa è bellissimo e commovente. Proprio la settimana scorsa, senza ancora conoscere le parole del Papa, nel gruppo universitari della mia parrocchia – dopo adeguate riflessioni, peraltro molto simili a quelle che leggo da BXVI, abbiamo mandato i ragazzi in giro per le strade del nostro quartiere di sera, ognuno da solo, pregando per le persone che incontravano e con il compito di amare tutte le situazioni nascoste che pullulavano dentro alle alte palazzine.
Buon compleanno, Luigi!
mannu e bonu, si dice in sardo!
🙂 auguri Luigi!
Caro Luigi,
purtroppo ti devo disubbidire.
Il mio Sindaco, la signora Letizia Moratti, con l’assegnazione recente degli Ambrogini, mi ha fatto chiaramente capire che la bontà, il sacrificio nascosto, l’eroismo degli umili, non contano un frisbee.
Conta essere VIP, VIP, VIP. Anche se, come VIP, non hai fatto nient’altro che il tuo business (sì, certo, i posti di lavoro bla bla bla).
Quindi d’ora in poi girerò per Milano cercando di non vedere i pezzenti, ma esigerò almeno un Rolex d’oro per posare il mio sguardo e conferire mentalmente la dignità umana. ;-)))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))
Buon compleanno da parte mia Luigi. So che è bello, oltre che festeggiare, essere festeggiati. Riempie il cuore, e che il tuo cuore straripi di gioia!!!
Mi associo alle parole di Mamma (d’altronde la mamma dice cose giuste e va ascoltata…) e mi unisco ai festeggiamenti del padrone di casa e di pianerottolo, pianerottolo che per tutti quelli che lo frequentano è un po’ una seconda casa. Grazie di questo, Luigi
P.S. Ieri, dopo la rituale visita all’altare della Madonna del miracolo, a S. Andrea delle Fratte, sono andato ad aspettare il Papa sotto la vicina statua dell’Immacolata, “invisibile” anch’io tra i fedeli, i turisti, i curiosi. Ma persona per Colei che, dall’alto di quella colonna, su tutti veglia e maternamente conosce ogni cosa di me, i miei dolori e le mie speranze.
Quando ci vuole….. ci vuole…..
spingo un poco…. e mi infilo anche io nel coro….
Tanti auguri a teeeeee……………………..
qui sembra primavera forse è uno dei tanti scherzi della natura.
Più tardi, all’ora del te, farò ugualmente le caldarroste accompagnandole con un brindisi alla tua salute.
Auguri Luigi.
Auguri e buon compleanno Sig. Luigi.
A Luigi, che mi ha commossso e mi ha fatto pensare agli anni lontani menzionando la costruzione del presepe il giorno dell’Immacolata, gli auguri piu’ cari di tanta serenita’ e buona salute per moltissimi anni a venire. Un bacio
E’ luogo comune pensare che l’amore sia cieco., invece credo che sia l’unico che ci veda benissimo! L’amore purifica lo sguardo, lo rende limpido, rende bella, penetrante e speciale tutta la persona. Forse è la parte che più mi affascina degli esseri umani: gli occhi, lo sguardo. Dove un occhio indifferente, distratto, non trova che stupidità, oscurità, fango, invero un occhio attento, compassionevole, profondo, che sa andare oltre la vernice vi scopre la ricchezza che ciascuno ha dentro. Superato il tunnel oscuro che ci separa dai fratelli rendendoceli –come dice il papa- invisibili , gli occhi si posano su qualcosa di “intatto”che ci consente di stabilire un contatto.Non è un caso che il Signore si fermi all’altezza degli occhi di Zaccheo ad esempio, vedendoci quello che altri non vedono; come pure nella Samaritana piuttosto che in Maria Maddalena. Se riusciamo a spingere il nostro sguardo “dentro”, oltre la barriera della diffidenza e dell’apparenza riusciremmo a disseppellire tesori insperati . Personalmente non mi sento attratta dall’intelligenza , poiché questa qualità -densa di numerosi significati- risulta essere , talvolta, l’esatto contratto di ciò essa è o di ciò che ci si potrebbe aspettare….
Auguri Luigi. Ti abbraccio forte.
Claudia
Auguri ed un grato ricordo nella preghiera
Mattlar, quell’inziativa di mandare i ragazzi “in giro per le strade”, ognuno da solo, in preghiera per le persone che incontrano e per quelle “invisibili”, mi pare entusiasmante, quasi più delle attività delle “Sentinelle del mattino”.
In ritardo, mi associo agli auguri.
Cara Fiorenza, è stato così come dici. I ragazzi sono tornati entusiasti. La maggior parte di loro sono fuorisede e spesso non conoscono (e, reciprocamente, non sono conosciuti) nemmeno quelli che abitano nella loro scala.
Mi suggerisci qualche stimolo delle sentinelle, che volentieri vorrei conoscere per essere maggiormente in comunione? grazie
Grazie a tutti degli auguri, che ricambio con un bacio.
Vi saluto da Fano, dove sono per una conferenza. La Rocca Malatestiana, l’Arco di Augusto, il sole e il vento davanti al mare che schiuma. Un freddo lucente. Parlo stasera ma sono venuto presto per girare la città. Il mio ospite mi ha servito un pranzo di pesce coronato dalla Moretta, tipico caffè fanese all’anice e al rum.
Ripeto il concetto: non c’è mestiere migliore di quello del conferenziere.
Perdona il ritardo, Luigi, ma, egualmente, e con tutto il cuore, B U O N C O M P L E A N N O !
Roberto 55
Delle Sentinelle del Mattino (il mattino di Pasqua), Mattlar, mi piace il nome che hanno scelto per la loro “evangelizzazione di strada”: “Una Luce nella notte”. Mi piacciono le chiese che rimangono aperte di notte, con preti nei confessionali, quando loro partono per invitare altri ad entrare dicendo “c’è Gesù che ti vuole incontrare”. A Firenze sono i francescani della basilica di Santa Croce che li accolgono, e credo che Francesco, grande “evangelizzatore di strada”, ne sia contento.
Immagino che tu conosca il loro sito: http://www.sentinelledelmattino.org