Celebrando stamattina presso la basilica di Nostra Signora di Aparecida, in Brasile, papa Benedetto ha parlato del modo in cui “si sviluppa” la Chiesa, segnalando che quella crescita avviene “per attrazione”: ha proposto cioè una delle sue espressioni forti, a volte folgoranti per capacità di sintesi, che mi sono impegnato a segnalare ai visitatori del blog (vedi post del 15 aprile e 19 febbraio). “La missione di Cristo si è compiuta nell’amore (…) La Chiesa si sente discepola e missionaria di questo amore: missionaria solo in quanto discepola, cioè capace di lasciarsi sempre attrarre con rinnovato stupore da Dio, che ci ha amati e ci ama per primo. La Chiesa non fa proselitismo. Essa si sviluppa piuttosto per ‘attrazione’: come Cristo ‘attira tutti a sè’ con la forza del suo amore, culminato nel sacrificio della croce, così la Chiesa compie la sua missione quando, associata a Cristo, compie ogni sua opera in confornità spirituale e concreta alla carità del suo Signore“.
Benedetto: la Chiesa cresce “per attrazione”
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Semplicemente bellissimo, e vero.
Vorrei, in queste ore in cui attendiamo il ritorno del Santo Padre in Italia, dire a Luigi Accattoli tutta la mia stima e il mio rispetto per il suo operato di giornalista-vaticanista in Brasile.
Ho seguito e letto attentamente non solo tutti discorsi e omelie di Papa Benedetto, ma anche le cronache , i commenti che ne hanno fatto i vari vaticanisti.
Non troverò parole sufficentemente forti per descrivere la malafede, la disonestà, l`anticipo di antipatia verso il Papa , di cui hanno fatto prova alcuni.
Fra l`avvenimento, la realtà , la verità delle parole pronunciate, e la cronaca che ne è stata fatta, vi è un solco riempito a fondo,da diventare straripante, dai pre-giudizi negativi verso il Papa.
Si è toccato il fondo, nei commenti di oggi, quello del “vaticanista” di Repubblica va, a mio umile avviso, al dilà di ciò che è permesso dalla sacrosanta libertà, diritto-dovere di informazione.
L`articolo trasuda, di antipatia, disprezzo, ironia, con delle scorciatoie riduttrici e malevolenti. Le parole del Santo Padre si trasformano in” litanie”, la sua analisi “stupefacente”,la partecipazione alla Messa di ieri deludente, sola occasione del resto dove la partecipazione è citata.
Come si può ridurre , liquidare, aggredire il discorso di Papa Benedetto ai Vescovi, discorso denso, articolato, storico, “quasi un`Enciclica”, come ha detto A.Tornielli, con qualche colpo di coltello? Può agire così solo chi è animato da profondi sentimenti negativi.
Le parole del giornalista di “Repubblica”, sono colpi di coltello che lacerano, sfigurano, altrettante catarsis che permettono al suo autore di alleggerirsi , liberarsi dalla sua antipatia verso Benedetto XVI. È la sola spiegazione che trovo a tanto astio, disprezzo,
Vorrei ricordare le parole del Santo Padre: ” la Parola di Dio è viva e più tagliente di una spada a doppio taglio, penetra fino alla giuntura dell`anima, procurandole sollievo e stimolando i suoi servi fedeli” ( cfr Eb 4,12).
Considero Benedetto XVI uno dei più grandi interpreti della Parola di Dio, il Suo fedele custode.
Mi risulta molto difficile ammettere, che un giornalista, imbevuto di lui-stesso, con una arroganza senza limiti, continui nel suo operato,o piuttosto tentativo di operato anti-Benedetto XVI, senza che delle voci si levino per farlo riflettere.
Quando penso che Politi, è ammesso nel cerchio ristretto di coloro che stanno viaggiando sull`aereo con il Papa, non posso che dirmi che c`è dell`incoerenza qualche parte.
Finisco, ringraziando ancora Luigi Accattoli, che, con i suoi commenti oggettivi e istruttivi, ha accompagnato il Papa e ci ha informati.
Lo ringrazio anche per permettermi, grazie allo spazio che ci offre, di esprimere la mia opinione su una persona che so egli considera un suo amico.
Buona settimana a tutti, Luisa
Luisa, non trovo in rete l’articolo di Politi. Per favore, riesci a mettere un link?
Grazie.
P.S.
Luigi, siamo pur sempre a casa sua.
Se queste nostre “denunce” la mettono in difficoltà con i suoi colleghi, ce lo dica e la smettiamo (parlo almeno a nome mio).
Bentornato in Italia,
Fabrizio
http://paparatzinger-blograffaella.blogspot.com/
Caro Fabrizio, troverai l`articolo di Politi ( in realtà ve ne sono due) sul blog di Raffaella, laddove mette la rassegna stampa di oggi, devi cliccare su “rassegna stampa del 14 maggio no 1”
Un caro saluto ,Luisa
Per continuare su una nota positiva e ottimista vorrei segnalarvi sul sito di Gianluca, http://www.papanews.it/, le cronache, gli approfondimenti, fedeli, rispettuosi, completi, scritti da Angela Ambrogetti, e Gianluca , che hanno seguito per noi il viaggio in Brasile del Papa e che giorno dopo giorno ci hanno tenuti informati, con impegno e serietà. Grazie a voi.
Anche per merito vostro, mi riconcilio con i giornalisti….sto scherzando….lungi da me il desiderio di generalizzare.
E condivido il pensiero di Fabrizio: per quel che mi concerne, non continuerò a esprimere la mia opinione su una certa forma di giornalismo….a meno che…
Cari saluti, Luisa
Per fortuna esistono siti paralleli a vatican.va:
il sito ufficialmente preposto alla comunicazione vaticana fino a questa mattina alle 11.00 non aveva ancora inserito nessun discorso o omelia del viaggio in Brasile (esclusa la cerimonia all’aeroporto !!!), lasciandoci in pasto alle ricostruzioni giornalistiche senza poter accedere alle fonti.
Con i tempi che corrono e l’aria che tira, è un ritardo veramente inconcepibile e scandaloso, ma qui il discorso si farebbe molto ma molto lungo.
Grazie di cuore a tutti i volentorosi che colmano questi vuoti.
Fabrizio
Grazie a Gianluca, a Raffaella, a Korazym , a Zenit e a tutti quelli che dimentico o che non conosco!
A Fabrizio. Sulla questione della pubblicazione dei testi papali nel sito vaticano. Durante il viaggio non ho mai visitato il sito, essendo che i discorsi li avevamo la mattina presto, distribuiti dall’efficientissimo Vik Van Brantegem, “assistente del direttore della Sala Stampa vaticana”. Ho chiesto ragguagli al vice direttore della Sala Stampa padre Ciro Benedettini, che presiedeva l’ufficio in assenza del direttore Lombardi che era con il papa in Brasile – e il padre Ciro mi ha detto che “non è vero vi sia stato un tale ritardo” e che alle undici di stamattina mancavano nel sito soltanto due testi del viaggio, quelli rispondenti ai numeri 10 e 11 (Regina Coeli e discorso alla Quinta conferenza dell’episcopato latino-americano). Questi mancavano perchè si attendevano modifiche introdotte dal papa in fase di pronuncia, che tardavano essendo in volo (e quindi non raggiungibile) il personale al seguito del papa. – Nella mia tendenza a costruire ponti invece che polemiche, ho immaginato che sia Fabrizio sia il padre Ciro dicano la verità, ma si riferiscano a due “pagine” diverse del sito vaticano: il padre Ciro a quella della SALA STAMPA – BOLLETTINO e Fabrizio a quella BENEDETTO XVI – DISCORSI, che ha finalità di archiviazione sistematica senza l’obiettivo della tempestività (e infatti neanche in questo momento ha completato l’inserimento dell’intero viaggio: al momento vi figurano nove testi su dodici). Chi vuole i testi subito – se pronunciati conforme allo scritto – o quanto prima, se modificati in fase di pronuncia, deve andare alla prima di queste pagine.
A Fabrizio e Luisa. Le vostre critiche ai colleghi non mi mettono in imbarazzo. Politi e gli altri conoscono il blog e sanno che io – come posso – li difendo in nome della libertà di critica. Ringrazio voi e tutti i visitatori e la combattiva Raffaella per l’apprezzamento nei miei confronti. Continuate pure nella vostra discussione, sapendo bene – a vostra volta – che non considero fuori luogo il registro critico, anche quando non lo pratico.
E’ stato bello avervi accanto durante le cinque giornate brasiliane. Luigi
Luigi, mi spiego meglio:
entro nel sito http://www.vatican.va, clicco su La Santa Sede, entro nella pagina principale, in cui al centro, in bella evidenza, compare FOCUS BRASILE 2007, che è lo speciale sul viaggio, e dove chiunque si immaginerebbe di trovare i testi dei discorsi. Fino a questa mattina alle 11.00 non c’era niente.
Se il sito ha finalità divulgativa per non addetti ai lavori, suggerirei a padre Ciro che i documenti disponibili vengano messi subito anche in pagini più facilmente fruibili che non SALA STAMPA – BOLLETTINO, che non riesco nemmeno a trovare.
La mia è una critica solo costruttiva, e se a volte posso dare l’impressione di essere eccessivamente polemico, me ne scuso e anzi apprezzo la sua tirata d’orecchi.
Per ultimo.
Quando ha un po’ di tempo, le chiedo di farci una riflessione complessiva su questo viaggio, perchè qui in Italia, come avrà capito anche dal blog, tra Family Day e Porta a Porta non ci abbiamo capito granchè.
Un saluto
Fabrizio
Caro Accattoli,vorrei ringraziarla per il suo lavoro puntuale e prezioso.Lei è stato l’unico a farci capire che esiste una differenza fra le coppie di fatto italiane e quelle brasiliane.Nessun altro giornalista ha fatto questa precisazione per cui qui,come dice Fabrizio,non ci abbiamo capito nulla.
Dottor Accattoli,noi eravamo in Italia e le assicuro che il sito del Vaticano veniva aggiornato a giorni alterni(se andava bene).
Purtroppo per leggere direttamente i discorsi ci si deve rivolgere ai siti non ufficiali e la cosa ha poco senso.
Mi chiedo come faccia a passare il messaggio del Papa se nemmeno il Vaticano si preoccupa di pubblicare i suoi discorsi.
Preferisco non commentare il comportamento di Politi.Tutto il viaggio è ruotato intorno alla sua domanda sulla presunta scomunica così come tutto il viaggio in Baviera ha girato intorno alla citazione di Manule II che proprio Politi ha evidenziato su Repubblica.
Ma nessun altro giornalista può fare domande al Papa?
Grazie ancora di tutto,caro Accattoli.
Saluti MG
A Fabrizio sulla mappa del sito vaticano. Quando sei nella Home page vedi una raggera di sei tondi, clicchi sul penultimo in basso, che evidenzia la scritta SERVIZI DI INFORMAZIONE e qui vai su BOLLETTINO. Questo è il luogo dell’informazione veloce. Qui i testi papali vengono messi dopo che il papa li ha pronunciati, se non ha apportato modifiche in fase di “pronuncia”; o appena lo staff della SALA STAMPA ha ottenuto la versione definitiva di come il papa quel testo l’ha realmente pronunciato. Non si deve ricorrere ad altri scomparti del sito, che hanno altre finalità e non quella della tempestività informativa.
Ovviamente io non ho alcun interesse a difendere il funzionamento della Sala Stampa. Do queste informazioni solo per aiutare a intendere la difficoltà reale di dare con correttezza i testi di un papa che sovente li modifica e che non intende “dare comunque per letti” i testi anticipati ai giornalisti per comodità di lavoro. Saluti. Luigi
Grazie Luigi.
Come lei non ha nessun interesse a difendere la Sala Stampa, io non ho nessun interesse ad attaccarla, il mio unico interesse è capire.
Grazie a Luisa per i complimenti, che come al solito non merito, e un bentornato di cuore dal Brasile a Luigi, nonchè un salutio speciale a tutti i blogger, in particolare all’amico tonizzo. Buona settimana!
Gianluca
Avevo detto che non sarei più intervenuta..ma troppo è troppo….o ci si fa una bella risata o si reagisce, , perchè qui il torrente dell`astio sta straripando:
Eccovi, un assaggio dell`analisi di Politi sul Pontificato di Papa Benedetto, aprite bene i vostri occhi e prendete una buona respirazione :
Riferendosi alle parole del Papa sulla scomunica, domanda che P. stesso fece:
……”Una dichiarazione pesante, gravida di conseguenze al di là del caso messicano. Il Vaticano se ne è reso subito conto sterilizzando nel bollettino ufficiale le parole papali, cercando di attutire il placet alle minacce dell´episcopato messicano. Ma papa Ratzinger non fa gaffe – non la fece nemmeno a Ratisbona evocando l´attacco a Maometto di un imperatore bizantino – parla e manda segnali precisi.
In due anni di pontificato è venuta emergendo una teoria dei Due Regni. C´è il regno delle scelte socio-economiche, in cui Benedetto XVI rispetta la laicità dello Stato, sottolineando che l´attività politica non è competenza della Chiesa e che essa «non deve trasformarsi in soggetto politico», perché snaturerebbe la sua missione. E poi c´è il regno dell´esistenza umana – la nascita, la sessualità, le relazioni di coppia, la paternità, la maternità, la genetica, la morte – su cui in nome della legge naturale e divina la Chiesa proclama il suo potere di intervento totale. Qui non vale la libertà di coscienza e di mediazione dei deputati cattolici. Qui il “diritto” della Chiesa esige sottomissione assoluta. Nasce da questa concezione il revival della scomunica sulla bocca del Papa. Il cattolico che non ubbidisce è “fuori”. Mentre la Chiesa può usare tutte le armi: dalle sanzioni canoniche alle manovre politiche dirette come si vede in Italia. È un gioco pericoloso. Pretendere di porre la dottrina religiosa come criterio assoluto della legislazione significa entrare nella logica della sharia, che equipara la parola di Dio alla legge civile. Così è lo scontro tra tribù religiose.”
..SHARIA…avete letto bene, io ho dovuto riprendermi a due riprese per essere sicura di quello che i miei occhi stavano leggendo.
Mi astengo da ogni commento.
A questo punto preferisco farmi una bella risata, sperando, anzi confidando nell`intelligenza dei lettori .
Cari saluti a tutti, Luisa
Molto bello questi dibattito sul lavoro di un buon “vaticanista” e, più in generale, di un buon giornalista. E’ vero, verissimo che in giro c’è che fa dis-informazione!
E trovandomi a collaborare anche io col mondo giornalistico, trovo sia invece importantissimo il cercare di essere il più aderenti possibili alla verità.
A proposito di “verità scomode” (perchè al fondo di queste polemiche lanciate dai media c’è proprio questo: la scomodità di una cosa!) linko per chi fosse interessato un mio articolo sull’argomento uscito come Editoriale per le pagine genovesi de il Giornale.
http://www.ilgiornale.it/pag_pdf.php?ID=49465
http://www.ilgiornale.it/pag_pdf.php?ID=49466
A mio giudizio è proprio così: quando una cosa è per una persona “scomoda” si vorrebbe non essere i soli a pensarlo e allora si indirizza l’opnione pubblica affinchè la pensi come fa comdo a me e la mia “scomodità” sia cosi attenuata. E’ certo un lavoro “politicamente scorretto” ma lo vediamo in atto spessissimo.
A me, per esempio, hanno colpito molto le parole di Benedetto XVI in Brasile a proposito della castità e della santità di vita. Parole belle, parole di luce. E invece tanti “media” le hanno riportate solo con l’intento di mostrare un Papa che dice cose che dan fastidio e fuori dai tempi…Come dimostra ad esempio un articolo sul Secolo XIX di Genova che commenta aspramente le parole ddel Papa. Dunque non c’è purtroppo solo Repubblica a marciare contro…
La liturgia di oggi ci presenta un Gesù che promette quello “Spirito in grado di guidarci alla Verità tutta intera”. preghiamolo, che venga davvero lo Spirito di Verità in mezzo a noi.
Andrea Macco
http://feynman82.spaces.live.com/
Hai ragione cara Luisa.
Non credevo che si potesse usare il termine sharia per un pontificato aperto al mondo come quello di Benedetto XVI.
Mi sembra che in Politi il pregiudizio contro Ratzinger si autoalimenti.
Seguo il tuo consiglio,cara Luisa: ahahahahahahahahahahahahahahahahahha (una bella e sonora risata).
Saluti MG
Spero che Politi si faccia spiegare da Mastrogiacomo come si vive nei paesi mussulmani e cos’è la sharia. Il bravo vaticanista, tanto acclamato anche all’estero, specie nell’ambito progressista germanofono, si è talmante inebriato della bella domanda fatta sull’aereo, che non finisce di sbrodolarsi e ha arruolato al suo fianco anche l’ottimo Cordero. Il mio parroco, da sempre, non permette ai divorziati di fare da padrini e ricevere la comunione, figuriamosi per chi sostiene pubblicamente l’aborto. Poi è chiaro che se una donna abortisce e si pente è un altro discorso. Non capisco tutta sta smania di ricevere sacramenti e avere funerali religiosi da parte di chi non segue nemmeno il decalogo.
Politi potrebbe fare domande allusive e tendenziose a esponenti di altre religioni?E soprattutto gli esponenti di altre religioni sarebbero disposti a rispondergli in assoluta buonafede come ha fatto Papa Ratzinger?
Ho come la sensazione che tutti si stiano approfittando della disponibilità e della gentilezza del Papa.Non vorrei che per colpa di qualcuno si arrivasse al punto di impedire a Benedetto XVI di parlare liberamente per paura delle strumentalizzazioni dei media.
Questo sì che sarebbe grave,non il pericolo inesistente di sharia cattolica.
Saluti MG
E potrebbe viaggiare sull`aereo dell`ayatollah ponendogli domande provocatorie?
E in seguito pubblicare liberamente articoli critici, offensivi ?
Non posso che consigliare al giornalista per le sue prossime vacanze di fare un soggiorno in un Paese dove vige la sharia , osservi un pò in quali condizioni lavorano i suoi fratelli giornalisti, veda un pò se gioiscono della sua stessa libertà di parola.
Da noi si dice ” le ridicule ne tue pas” ovvero ” il ridicolo non uccide”. Per fortuna.
Non temere Maria Grazia, osservo con piacere che tante voci si levano , voci di incomprensione, di rifiuto di entrare in un discorso da censore moralizzatore, siamo in tanti ad aver smascherato le “litanie” ( ritorno a P. il complimento che aveva fatto al Papa) . Nessuno impedirà mai a Papa Benedetto di parlare con voce chiara, coraggiosa e forte .
Di questo sono sicura, sono nettamente meno sicura che i suoi detrattori si stanchino di sgranare le loro litanie.
Un caro saluto, Luisa
Anche la Reuters si è messa a pontificare sulle religioni precolombiane e ovviamente ha intervistato Paulo Suess, che già aveva fatto perdere la pazienza anche al cardinale Hummes. Poi, date un’occhiata alla foto che la Stampa di oggi mette sul servizio al Family Day. Meno male che Fulvio Fania su Liberazione ha una bella intervista al vescovo Ramazzini durante la Celam. Cordiali saluti.
I media fanno l`amalgama fra “evangelizzazione” e ” oppressione coloniale” riattivando la ” leggenda nera”. Ciò non mi stupisce affatto.
Suggerisco a coloro che leggono il francese di consultare il sito di Patrice de Plunkett , giornalista e scrittore : http://plunkett.hautetfort.com/ , eccellente e coraggioso con i tempi che corrono.