“La forza della carità è irresistibile: è l’amore che veramente manda avanti il mondo!” l’ha appena detto il papa a metà dell’omelia davanti alla Basilica di Pompei, dove sono anch’io al caldo sole. La segnalo come una delle parole calde del papa teologo che vado raccogliendo in questo blog e che hanno a filo conduttore il concetto della carità come cuore del cristianesimo (vedi post del 13 settembre). Sempre nell’omelia Benedetto ha avuto quest’altro passaggio forte sul fondamento della carità che manda avanti il mondo: “Il Signore ‘ti rinnoverà con il tuo amore’ dice Sofonia (3, 17) con stupenda espressione rivolgendosi a Gerusalemme. Sì, l’amore di Dio ha questo potere: di rinnovare ogni cosa, a partire dal cuore umano, che è il suo capolavoro e dove lo Spirito Santo opera al meglio la sua azione trasformatrice”.
Benedetto: è l’amore che manda avanti il mondo
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Multo minora canamus: vorrei conoscere la persona che fa i titoli sul sito del Corriere. Quello di oggi è: «Il Papa a Pompei: c’è anticlericalismo. Ma il Pontefice non parla di camorra».
Come diceva Petrolini? Più scemi di così … si muore.
Vorrei conoscerlo, perché diventerebbe subito uno dei miei prediletti punti di riferimento verso il basso.
«È meglio accendere una candela che maledire l’oscurita» ha concluso l’addetto stampa. Paulo maiora canamus.
Che stupido che sono… Leonardo! Ma non avevo capito che sei Leonardo da Vinci! Cazzo tu sei uno che dà lezioni formidabili veramente a tutti! Estetica, Musica, Teologia, Casistica, Filologia Romanza e Paleoslavo, Biblioteconomia e Armonia, Ingegneria idraulica e Cardiologia, Chimica e Veterinaria e tutto lo scibile umano omnia omnium è ben posseduto dal tuo geniale e multiforme sapere… che fortuna averti incontrato qua, caro messer Leonardo e io che stupido come sono ti credevo morto ad Amboise il 2 maggio 1519.
Ecco bravo, sbeffeggia Pasolini e giù a ridere con quella macchietta irresistibile di Petrolini. Più scemi di così… si muore! Ah ah ah che umor sagace, che macchietta biricchina, che spiritello beffardo… stupiscici ancora con i tuoi calembour, con le tue sapide lepidezze linguistiche! Adesso mando subito un fax al Corriere e ti segnalo come direttore di sicuro la realtà raccontata da te sara una realtà più reale!! ah ah ah più scemi di così si muore… che genialità assoluta.
“Ma già volgeva il mio disìo e il velle / sì come rota ch’igualmente è mossa / l’Amor che move il sole e l’altre stelle”.
Prendo spunto dal discorso pronunciato oggi, a Pompei, dal Pontefice per dedicare a tutti gli amici del “pianerottolo” i versi 143, 144 e 145 del 33° Canto del Paradiso della “Commedia” di Dante: credo non servano parole per commentarne la bellezza e lo spirito di fede che li animano.
Con buona pace di Leonardo e con tutta la devota obbedienza di cristiano di cui sono capace, anch’io penso che, oggi, a Pompei, una parola del Santo Padre sulla piaga della criminalità organizzata che sta martoriando quelle terre generose e sfortunate sarebbe stata giusta: evidentemente, sono prevalse altre considerazioni (che non conosco: forse, Luigi può aiutarmi a capire).
Buona domenica sera a tutti !
Roberto 55
“E’ l’amore che veramente manda avanti il mondo”. (A proposito: la carenza di messaggi d’amore dalla Florida lascia un gran vuoto nel blog, non trovate?). Una bella spinta in avanti può darla anche l’ironia. (Il sarcasmo un po’ meno).
Caro Ignigo,
ricordo i tuoi trascorsi col “Foglio” di Ferrara, ma se ti avanza un euro non farti sfuggire il numero di domani, che pubblica uno speciale sulla presa di posizione di Roberta De Monticelli, con interventi di Betori, Mancuso e altri. Ciao. (A tutti).
non capisco l’aggressione di Ignigo – e in che termini – a Leonardo… Fortuna che si parlava di amore e di uno stupendo “rallegrati, figlia di Sion”!
E’ vero, il Santo Padre è stato caldo e luminoso come la splendida giornata!
Ignigo, bambino mio, se ti applichi puoi fare di meglio: in «Cazzo tu sei uno …» metti una virgola dopo «cazzo»; anche «io che stupido come sono» andrebbe corretto in «io che, stupido come sono,» perché uno stupido con le virgole è sempre meglio di uno senza; «birichina» lo scriverei decisamente con una “c” sola, ma a parte questo non c’è male. Lo sfogo è abbastanza divertente, e poi ti fa bene. Più che sufficiente.
Roberto55 sul perchè Benedetto non abbia nominato la camorra ho scritto un articolo per il Corsera e voi sapete che non amo ripetere qui quello che scrivo là: chissà perchè! Voglio dire che non so perchè mi succede. Anch’io penso che avrebbe fatto bene a nominarla. Ma la nominò un anno fa a Napoli e personalmente me ne accontento. Papa Wojtyla ci aveva abituati a un parlare più diffuso e sociale. Ratzinger è un papa teologo: un inedito per la Chiesa dei tempi moderni. Dobbiamo imparare ad ascoltarlo. Egli avverte meno del predecessore le orecchie del mondo. E’ un limite. Per un giornalista è un limite patente. Ma ha tanti altri pregi. Le parole sull’amore che muove il mondo per oggi mi sono bastate. Il tuo raccordo a Dante è stato superbo: non mi era arrivato da solo. Tu sempre mi capisci e dunque confido che anche stavolta. Buona settimana entrante.
A me invece non pare un limite. Benedetto XVI parla di ciò che è essenziale (e di cui quasi sempre si tace). Dire anche tutto il resto toglierebbe forza a quel richiamo.
A proposito di Mancuso su De Monticelli-Betori ecc., ho letto l’articolo sul Foglio di oggi e mi sono confermato nell’impressione che si stia rapidamente alberonizzando.
Buon giorno a tutti, soprattutto al padrone di casa,
sono stato per un po fuori Roma e mi sono disinteressato completamente del mondo web,
vivendo esclusivamente il reale,
ho ritrovato montagna di e-mail nel mio account,
ma mi sono disintossicato un po’.
@ Ignigo,
peccato una volta che sto dalle tue parti non mi sono potuto soffermare nella cripta di s.Carlo, come mi piaceva in passato. Restauri mi dicevano, spiando attraverso la porta vedevo che avevano a che fare con tessuti d’epoca.
Uno sguardo generale al blog, mi ha fatto pensare: nulla di nuovo sotto il sole,
posizioni per partito preso e varie, per fortuna ci sono anche amplissimi respiri, eppure gli imput di Luigi sono grandi quanto un pirellone.
Con calma mi leggero’ i post passati.
Nei giorni passati,
il pensiero di un amico, mi girava sempre nella testa:
“io non posso cambiare un realtà plurisecolare come la Chiesa,
ma posso cambiiare me stesso”.
ciao a tutti.
“io non posso cambiare un realtà plurisecolare come la Chiesa,
ma posso cambiiare me stesso”.
——————-
giusta riflessione, Matteo; ma in realtà sono in molti che la Chiesa la stanno cambiando alla grande… infatti, più che riformarla, ne stanno cambiando la sostanza, ma c’è chi non se ne accorge e chi forse è d’accordo
Leonardo hai giocato disonesto perchè non posso non amare chi usa il verbo alberonizzare.
Per la serie Rassegna Stampa, oltre al Foglio suggerisco di prendere oggi in edicola il primo numero della new version de Il Rìformista, che esordisce con una lunga e bella intervista a Ruini dal titolo “Come sono diventato prete”.
Quanto al silenzio di Benedetto sulla camorra, penso come Luigi che egli si preoccupi più di rimettere al centro della predicazione i fondamentali della fede, e meno gli echi del mondo.
Non so se è un limite, ma è una scelta in cui si ritrova tutto Benedetto e direi anche la sua azione di progressiva rimodulazione della presenza e del ruolo del Papa, nella Chiesa e sulla scena esterna.
Direi che la bellezza e l’intensità della sua catechesi compensa la voce un pò più bassa e infrequente sul resto.
Non mi spiacerebbe se sentissi più spesso che gli uomini di Chiesa, e il Pontefice in particolare, cercano di far capire che la fede e il rosario e la devozione a Maria o sono incarnati in un contesto culturale e sociale preciso (Il Verbo facendosi carne è venuto ad abitare IN MEZZO a noi, non al disopra), oppure sono parole eterne, che valgono ovunque, e diventano quasi idealismo.
Se il papa va a Pompei che si trova in Campania e non in Norvegia, sarebbe bello che parlasse ai campani, chiedendo loro che rendano a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio: tutti e due i lati delal medaglia, non solo il secondo.
Non è compito del Vescovo o Papa parlare contro la camorra,
ma è compito del Vescovo o Papa, evangelizzare,
ricordare la dignità dell’uomo
a tutti gli uomini di buona volontà.
Uccidere, violare o violentare la persona o la dignità altrui, frodare, truffare, non pagare le tasse per il bene pubblico, o arraffare i soldi pubbllici per privati interessi,
lo fanno tanto la camorra, la mafia, quanto non pochi nella pubblica amministrazione, nel mondo del commercio, dei pubblici servizi, in ogni tipo di assistenza pubblica, privata, religiosa.
Ma Cristo parla a tutti.
Taluni,
invece hanno bisogno di focalizzare sulla camorra o sulla mafia,
per sentirsi a posto con la coscienza dei loro piccoli furti/truffe/disonestà tanto normali da non accorgersene più, ma vissuti ogni giorno,
da un normale buon cristiano, da un normale padre di famiglia, e talvolta da un Padre… sacerdote o vescovo. Tutti gli uomini sono uguali sotto questo cielo….
La stampa fa il suo lavoro,
talvolta estrapolando talune espressioni dal contesto,
collaborando talvolta a formare una coscienza distorta, malata.
Certo è che il costo, poi, lo paghiamo tutti insieme!
@ Maioba
mi è difficile non sottoscrivere quello che affermi.
Pompei non è un’isola sperduta nell’oceano,
vive pienamente nella realtà della Campania,
e anche lì i truffatori, e assassini vanno regolarmente alla s.Messa, si fanno il segno della croce contro la malasorte, regalano pistole vere ai cresimandi….
E’ un punto d’onore affermarsi cristiani per loro.
Non parlare con chiarezza, dell’essere cristiani dinanzi a queste abissali discrepanze,
sembra che appartiene anch’essa a certa cultura…….
le parole fluttuano sopra la testa delle persone.
Per Ignigo: Innamoramento e amore 🙂
vogliamo aprire la comica pagina “signora Alberoni”?
No dai, chiudiamola subito, troppi spifferi.
Ieri sera anche io, come Leonardo, sono rimasto male nel leggere quel titolo. Oggi ho pensato di scriverne due righe sul mio blog, poi son passato di qui e tra le pagine di Andrea Tornielli. Felice di aver trovato qualcuno che condividesse questo mio pensiero.
Visto che, grazie a Dio, in un’omelia il Papa si rivolge ai fedeli prima che alla stampa è stato bellissimo ascoltare di quell'”Amore che manda avanti il mondo” e ancora il riferimento alla città distrutta e rifiorita sulla carità, perchè “Dove arriva Dio il deserto fiorisce”. Questo bastava. (Secondo me)
Un saluto a tutti.
Nell’articolo pubblicato oggi a pag. 18 del “Corriere”, Luigi ricorda l’omelia di papa Benedetto un anno fa a Napoli in piazza Plebiscito (21 ottobre): “C’è poi il triste fenomeno della violenza. Non si tratta solo del deprecabile numero dei delitti della camorra, ma anche del fatto che la violenza tende purtroppo a farsi mentalità diffusa, insinuandosi nelle pieghe del vivere sociale, nei quartieri storici del centro e nelle periferie nuove e anonime, col rischio di attrarre specialmente la gioventù, che cresce in ambienti nei quali prospera l’illegalità, il sommerso e la cultura dell’arrangiarsi”.
Sulla stessa lunghezza d’onda, ieri Benedetto proponeva l’unica possibile soluzione del problema: “Pompei è un esempio di come la fede può operare nella città dell’uomo, suscitando apostoli di carità che si pongono al servizio dei piccoli e dei poveri, ed agiscono perché anche gli ultimi siano rispettati nella loro dignità e trovino accoglienza e promozione. Qui a Pompei si capisce che l’amore per Dio e l’amore per il prossimo sono inseparabili. Qui il genuino popolo cristiano, la gente che affronta la vita con sacrificio ogni giorno, trova la forza di perseverare nel bene senza scendere a compromessi”.
Se uno, di fronte alle limpide argomentazioni di papa Benedetto, proprio non può fare a meno di esprimere l’autunno del proprio scontento, faccia pure: ma a me sembra che occorra una gran “buona” volontà per autoconvincersi che ci sia qualcosa da eccepire.
“Dove arriva Dio il deserto fiorisce”.
“… Or tutto intorno
una ruina involve,
dove tu siedi, o fior gentile, e quasi
i danni altrui commiserando, al cielo
di dolcissimo odor mandi un profumo,
che il deserto consola…”
(Leopardi, “La ginestra o il fiore del deserto”, 1837).
Grazie Sump.
La Circumvesuviana – che ho preso sabato sera per andare da Napoli Centrale a Pompei – ha una fermata che si chiama “Villa delle ginestre” e un’altra “Leopardi”.
La fermata della Circumvesuviana intitolata a Leopardi sorge nell’area dove il poeta soggiorno’ varie volte per le sue vacanze e dove ebbe l’ultimo malore prima di morire. Nelle cronache dell’epoca, sono famose le sue escursioni a Napoli , al caffe’ Gambrinus,dove divorava chili di gelato. Era anche ghiotto della pasta di Gragnano (una ventina di km distante) e dei confetti di Sulmona.
Ho utilizzato la Circumvesuviana – la linea Napoli/Sorrento – per meta’ della mia vita, tra scuola, lavoro,tempo libero.
Consentitemi solo una parola su ieri a Pompei.
Noi tutti che abbiamo vissuto e viviamo nell’area ( la mia famiglia e’ di Castellammare di Stabia, ormai senza piu’ confine con Pompei, e’ tutto un susseguirsi di case) portiamo nel cuore la cittadina di Pompei e il Santuario mariano come un’isola felice. Di sicuro non distaccata dalla realta’, non isolata dal mondo, ma e’ come se ci si trovsse su un altro pianeta quando si sta li’. La citta’ e la sua gente sono la personificazione degli insegnamenti di Cristo resi visibili, sia per accoglienza che per condivisione.
Ci sono quelli, come me, che hanno lasciato il posto e quelli , coraggiosi, che continuano la loro battaglia quotidiana. Bisogna viverci per capire……Pero’ io ho apprezzato che i “riflettori papali” di ieri siano stati puntati sugli uomini e donne “silenziosamente onesti” che ogni giorno “vivono” in una realta’ indicibile e che non fanno rumore, come purtroppo fa la criminalita’ organizzata sempre all’onore delle cronache.
Un abbraccio a tutti
“Sull’amore”
“E’ difficilissimo morire per un amico,ma morire per dei nemici è ancora più difficile. Cristo però è morto per noi quando noi eravamo ancora suoi nemici.
Dio ci rimane sempre accanto, è la costanza dell’amore fino all’estremo limite, anzi senza limiti.
Ecco il motivo della nostra gioia.
(Padre Pino Puglisi, caduto sotto i colpi della mafia il 15 Settembre 1993).
Un’altra figura molto bella di evangelizzazione, e di impegno cristiano e civile è quella di Don Peppino Diana, Parroco di Casal di Principe, ucciso dalla camorra.
Memorabile il suo documento: “Per amore del mio popolo non tacerò”.
Stasera voglio pregare perchè, come ha detto Benedetto XVI, il deserto possa fiorire.
“A noi non è dato eliminare il male. Tocca a Dio. Ma a noi spetta vincere la paura. E non è poco. Anzi è tutto. Perciò prego con il Padre Nostro: Liberaci dal male. E’ l’invocazione finale di quella decisiva orazione che segna il nostro rapporto con Dio. Perchè solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso e il drago ha vinto davvero.
Prego che non ci venga mai strappata la speranza che ci fa vedere Dio. Che il male non ci impedisca mai lo sguardo su Dio”
(da IL Tulipano Giallo, di Giancarlo M. Bregantini, Arcivescovo Metropolita di Campobasso-Bojano).
Ciao Luigi, ciao a tutti voi, amici e amiche del pianerottolo.
F.
Casualmente il Vangelo di ieri proponeva il “Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare”..
Lungi da me il voler provocare un certame tra esegeti sull’interpretazione autentica di quella frase di Gesù. Mi limito a quella più comunemente recepita e diffusa per cui personalmente mi auguro che il Papa, come ha taciuto sulla camorra, voglia mantenere in futuro altrettanto silenzio anche sul resto delle cose che riguardano Cesare.
Nino, francamente, questa te la potevi risparmiare!
Gia’ mi sembra incredibile che si sta a sproloquiare su qualcosa di NON detto, invece di leggere e ascoltare cio’ che e’ stato detto, che – insieme al riconoscimento per gli onesti – aveva forse anche piu’ forza della attesa condanna della criminalita’.
Ma se poi cominciamo pure a voler dare lezioni su qualcosa che la Chiesa fa da secoli – mostrare una strada – allora e’ vero che vogliamo prendere solo quello che ci interessa dagli insegnamenti cristiani!!
Ma perche’ dovrebbe tacere sugli aspetti della vita che interessano tutti? ma, scusate, siamo in democrazia solo quando fa comodo a voi?
Ne sentiamo talmente tante di balle dalla mattina alla sera, che ascoltare ( se lo facessimo davvero) le parole del Papa dovrebbe essere un tonico.
questa te la potevi risparmiare!
Come un istante deja vu, ombra della gioventù, ci circondava la nebbia.
Ciao Principessa! Sottoscrivo le tue considerazioni.
A me non sembra che papa Benedetto abbia mai rotto il silenzio sulle cose che riguardavano Cesare, a meno che tali cose non riguardassero anche Dio, protagonista della seconda parte della citazione evangelica ricordata da Nino.
Ma sai, è sempre questione di punti di vista: hai sbagliato perché hai rotto il silenzio, oppure – changez les dames! – hai sbagliato perché non hai rotto il silenzio. Ogni tanto mi viene in mente un cattolico molto adulto, un tale Romano Prodi, che da presidente del consiglio ebbe a lamentarsi (sulla base di una citazione biblica peraltro imprecisa) perché le omelie delle messe domenicali trascuravano un po’ troppo (a suo parere) l’obbligo dei fedeli di pagare regolarmente le tasse…
Grazie, intanto, all’amico Fabricianus per la felicissima citazione di don Pino Puglisi ed il ricordo di don Peppino Diana.
Grazie anche a Targum55 per la (più “laica” ma azzeccata) citazione di Francesco Guccini.
Chi – come me – s’aspettava dalla visita a Pompei del nostro Papa una parola sulla piaga della camorra che flagella quelle terre e quella gente che ivi abita conservava, credo, nella mente il ricordo dell’urlo straziato (provo ancora i brividi quando ci penso) gridato da Papa Giovanni Paolo II quando, il 9 maggio del 1993, inveì (è la parola) contro i mafiosi (“Uomini della mafia: convertitevi ! Verrà, un giorno, il giudizio di Dio !”), nonchè della requisitoria, meno “spettacolare” (vi prego, amici, di non fraintendermi) ma egualmente forte ed intensa, pronunciata, l’anno scorso, a Napoli, da Papa Benedetto XVI contro la camorra.
Luigi, pure, ha espresso il pensiero dell’opportunità d’un suo accenno, anche ieri, a Pompei: ma, evidentemente, il contesto era (od è stato ritenuto) diverso e tanto vale prendere atto, senza rinunciare al proprio libero pensiero donatoci da Nostro Signore, ma con spirito di devota obbedienza, della scelta, certamente meditata, del Santo Padre.
Tutto ciò posto, io non vedo, Matteo, contraddizione tra il compito di evangelizzazione svolto dal Papa e la condanna della criminalità organizzata (qui, mi ritrovo nelle osservazioni di Maioba): credo – e penso ne converrai – che l’insegnamento del Vangelo (che, per me, e, sono certo, anche per te, è carne viva, sangue, dolore, fatica, gioia, liberazione: non – solo – “verità” astratta ed “oggettiva”) “passi” anche, tra l’altro, per l’educazione dei fedeli alla legalità ed al loro rispetto verso lo Stato e le sue norme (“dare a Cesare quel che è di Cesare”, abbiamo sentito rammentarci nelle nostre Chiese tra sabato e domenica: giusto ? Quindi, ed a proposito della “provocazione” di Sump, anche l’obbligo di pagare le tasse) e, ove necessario, per la lotta ed il contrasto ai fenomeni di violenza e di criminalità.
Per l’egual motivo, Nino, non ho capito – scusami – la tua “uscita”: non è certo questo il senso della separatezza tra “quel che è di Cesare” e “quel che è di Dio” di cui abbiamo parlato nelle nostre, rispettive comunità lo scorso fine – settimana.
Saluto Principessa (ci sei mancata, nei giorni scorsi) cui rivolgo una domanda: a chi ti riferivi, con quel “voi”, quando hai chiesto a Nino “siamo in democrazia solo quando fa comodo a voi ?” ? E’ una curiosità, niente di più.
Un abbraccio anche a Sump: sei sempre nei nostri pensieri e nelle nostre preghiere.
Buona notte a tutti !
Roberto 55
Francamente non capisco la levata di scudi, e per la precisione il mio augurio non riguardava esclusivamente questo o un Papa. Scusate ma dov’è lo scandalo? Forse la frase di Gesù è estensiva per il clero e restrittiva per il popolo?
Principessa: Ma perche’ dovrebbe tacere sugli aspetti della vita che interessano tutti? ma, scusate, siamo in democrazia solo quando fa comodo a voi?
Forse la frase è un tantino contradditoria.
Infatti la camorra non interessa nessuno, quindi non ne ha parlato.
Il fatto che dopo 50 anni di silenzio su camorra e altri sistemi malavitosi, da una settimana in Italia e nel mondo si fanno pubbliche letture di Gomorra e che solo 6 o 7 premi Nobel abbiano dichiarato la loro solidarietà a Saviano e si siano raccolte decine di migliaia di firme per sostenerlo è effettivamente un fatto del tutto irrilevante.
Siamo in democrazia? Sai che non me ne sono accorto!
E poi chi sarebbero i voi?
Forse volevi dire che fa comodo a me. Si effettivamente ne ricaverei grandi benefici.
SUMP
ma sai è sempre questione di punti di vista: hai sbagliato perché hai rotto il silenzio, oppure – changez les dames! – hai sbagliato perché non hai rotto il silenzio.
Per me vale quello che ho detto sul primo post e che ribadisco in questo.
O mi sono distratto e siamo in uno stato teocratico? Ti dirò a me che vivo a Roma andrebbe benissimo tornare suddito, pardon rimanere suddito di Pietro anziché del caimano.
Sweet dreams
Mio caro Roberto, l’espressione che ho usato ” solo quando fa comodo a voi?” e’ un modo di dire con il quale sono cresciuta e che non voleva assolutamente riferirsi a “voi” come amici del pianerottolo; si usa anche quando siamo solo in due a parlare, per voler sottolineare cio’ che tu stai dicendo e che a me appare come una discrepanza con il pensiero che ti conosco. Tutto qui.
Nel mio post delle 17,46 ho spiegato l’apprezzamento per le parole del Papa e per i mancati accenni alla camorra e quindi non mi ripeto. Pero’ voglio aggiungere una cosa: GPII non c’e’ piu’ e credo che siano del tutto inutili sia le aspettative di discorsi come i suoi che le attese di incisivita’ e forza che il Papa polacco sapeva instillare nelle sue parole. Facciamocene una ragione e impariamo a vivere nella realta’,apprezzando anche BXVI che parla in maniera diversa, e con differenti modalita’ ci mostra comunque la stessa strada. Il Salvtore e’ uno soltanto, i pastori che ci accompagnano verso di Lui sono molteplici e ciascuno con una personalita’ differente. ( e te lo dice una che ha sofferto e ancora piange perche’ GPII non e’ piu’ con noi).
Io ho impressione che una moltitudine di giornalisti avesse gia’ pronti i titoli e gli articoli sul viaggio del Papa e percio’, nominata o meno, la camorra ci doveva entrare per forza. Sono stati pochissimi i giornalisti che hanno ASCOLTATO davvero le parole del Papa e dalle quali si puo’ desumere con grande chiarezza sia la condanna della criminalita’ che l’affetto per coloro che quotidianamente convivono con questo fenomeno, testimoni onesti in cammino cristiano.
Un grazie a Sump per le parole affettuose e per essersi ritrovato con i miei pensieri.
Mio caro Nino, tu mi sei molto simpatico – lo dico davvero – e mi piace molto il tuo modo di ragionare. Nessuna levata di scudi e ti chiedo scusa se hai potuto leggere troppa irruenza nel mio intervento. Non era affatto voluta.
Quello che volevo dire e’ semplicemente che anche il Papa, come tutti quanti in democrazia, ha il diritto di parlare o no di cio’ che gli aggrada. Siccome sappiamo tutti che cio’ che Egli dice non sono mai sciocchezze, forse gli andrebbe riconosciuto un ascolto attento , anche quando non siamo d’accordo. Il mio accenno agli aspetti della vita su cui a volte il Santo Padre si pronuncia intendono racchiudere tutto e non limitarsi solo ad alcuni soggetti.
Per quanto riguarda la camorra e Saviano e la solidarieta’ mondiale, vorrei ricordarti che e’ stato proprio Saviano – nei giorni scorsi – a dire che non e’ lui ad avere smosso le acque, ma e’ la coscienza dei lettori e di quanti hanno riconosciuto la propria condizione a fare alzare FINALMENTE un velo dai silenzi perenni.
A me fa molto piacere leggere del tuo coinvolgimento sentito per la vicenda di Saviano. Qualunque espressione di solidarieta’, credetemi, da’ un alito di speranza in piu’ alla gente che vive da quelle parti. Pero’ vorrei che si comprendesse anche un’altra cosa, prima di dire che sono 50 anni di silenzio sulla malavita locale. Conosci il detto” una sola noce nel sacco non fa rumore”? bene!, dalle mie parti anche una decina di noci nel sacco non fanno rumore, anche un quartiere intero o una citta’ non riescono a fare rumore senza aiuto. Ci sono state persone, come me, che dopo aver combattuto le ingiustizie, lottato per i propri diritti, non accettato soprusi di alcun genere, alla fine hanno dovuto andarsene… io l’ho fatto nel mio piccolo, non certo con il clamore di uno scrittore come Saviano. Ma c’e’ gente, credimi, di cui non si sa nulla, che ogni giorno insegna ai figli l’onesta’, lo spirito cristiano, la rettitudine, e lo fa in una condizione dove se i ragazzi vengono su bene il lavoro che hai svolto vale il doppio. Onestamente, non ci trovo niente di male se Sua Santita’, per una volta, ha voluto dare onore e riconoscimento anche agli eroi silenziosi… che sono la maggioranza,tra l’altro!
Augurarsi che il Papa (passato,presente e futuro) non intervenga in cio’ che e’ di Cesare significa non comprendere la sua opera di pastore per la nostra vita soprattutto spirituale prima che pratica. Anche perche’ non credo che il Papa o il Vaticano abbiano la possibilita’ di far cambiare idea ai caimani o alle mortadelle, dei quali ascoltiamo e abbiamo ascoltato oceani di parole inutili senza alcuna levata di scudi.
Percio’ mio caro amico Nino (mio padre si chiamava Nino, e questo ti rende ancora piu’ caro ) stai sereno! dimmi cio’ che pensi… ti ascolto
Mi auguro di essere stata piu’ chiara adesso, ma resto comunque aperta a qualsiasi altra spiegazione possa chiarire il mio pensiero.
Abbracci a tutti, a domani
Pero’ prima di andarmene a dormire devo dire un’altra cosa. Vorrei ( e lo desidero ardentemente) che qualcuno di coloro veramente preparati mi spiegasse una cosa: Come mai se il Papa non parla di camorra diventa quasi uno scandalo, ma se invece interviene sull’eutanasia o l’aborto o su altre questioni tutti quanti a tacciarlo di ingerenza e ad invitarlo a farsi gli affari suoi?
Per favore, datemi una spiegazione…
@ Nino
sono per la libertà di pensiero in tutti i casi senza eccezioni.
Detto questo,
B16, ha il diritto come ogni cittadino di parlare o ammaestrare secondo il proprio compito.
Se B16, non ha parlato di camorra, ma ha parlato di molto altro, non significa assolutamente che la stia passando sotto silenzio,
non si può seguire la moda o l’agenda che dettano alcune agenzie di “informazione”.
Comunque io cristiano, sono tenuto, a fare le distinzioni tra il bene e il male, si parli o meno di camorra.
Cristo è contro il regno di Satana, e la camorra è nel regno di satana.
I vescovi eredi degli Apostoli, annunciano il Cristo, il re della pace, il Signore della vita.
Non è tutto?
Certo,
se il Papa, non deve entrare in temi precipuamente che attengono la vita politica dei cittadini dove vige la libertà di coscienza, non ha bisogno di parlare di camorra, che è realtà che attiene ai doveri dello Stato di difendere i cittadini, vorrei che si astenesse anche dal commentare il libero esercizio di uno Stato di fare proprie leggi politico-sociali, anche se non sono secondo il gradimento di Santa Sede.
La coerenza non dovrebbe essere solo un mio dovere a 360° gradi, ma anche un LORO dovere, ma da cui vedo che derogano tranquillamente ogni giorno, sulla base di negoziabilità varie, a seconda del clima politico.
I concordati tra i vari Stati del mondo e la Santa Sede, sono dei veri e propri negoziati.
Però,
poi si fanno lezioni di non-negoziabilità.
Detto questo,
mi sembra molto più costruttivo, cercare, nelle parole dei nostri vescovi,
quello che alimenta la propria vita cristiana.
Cerchiamo di ascoltare quel che il papa ha detto, invece di cercare quel che NON ha detto (ma l’aveva detto chiaramente un anno fa, e il card. sepe si è molto impegnato su questo terreno).Condivido la prima parete dell’ultimo intervento di Matteo (non la seconda: per me la Chiesa sente il bisogno di ribadire ciò che il “mondo” non capisce – come il no all’aborto, all’eutanasia ecc. – piuttosto che ciò che risulta comprensibile anche da non credenti di buona volontà).Certo, non si può “negoziare” con la camorra, come non si può negoziare sul diritto alla vita: ma per il primo punto c’è già il Codice penale…
X Principessa,
Cara che dire, sull’argomento la tua esperienza vale più di mille parole. Io posso solo segnalare la mia. Negli anni 80 avevo una casa in affitto nell’area di Marina del Cantone – Sant’Agata sui due golfi, là io e la mia famiglia, all’epoca 2 figli piccoli, facevamo le vacanze. Successe un giorno che sulla spiaggia di Nerano due individui si spararono e uno morì. Tutto accadde a pochi passi dalle nostre sdraio sotto i nostri occhi e peggio sotto a quelli dei mie figli.
“Pero’ vorrei che si comprendesse anche un’altra cosa, prima di dire che sono 50 anni di silenzio sulla malavita locale.”
Io intendevo dire che il silenzio ovvero la non presenza è stata dello Stato, poi il detto aiutati che Dio t’aiuta, vale sempre.
Il caso Saviano così come l’opera di Don Ciotti con Libera, mi appassionano per l’alto valore civico che rappresentano e per l’esempio alle nuove generazioni.
Purtroppo fatalmente in casi come il sistema malavitoso che è una vera multinazionale del crimine, per tentare di sconfiggerlo non bastano i numerosi martiri tra giudici, forze dell’ordine e semplici cittadini inermi, occorre ripristinare coscienza civile, dignità, rispetto e cultura del bello e della vita.
Un papa poco può fare, che ne parli o meno. La Sicilia stà li a dimostrarlo.
Servono fatti e fatti di popolo meglio di un’intera nazione come mi pare stia finalmente accadendo qui.
X Matteo
In uno dei miei primi post sostenni, e lo sostengo tutt’ora che il Papa e tutti quelli che vivono sotto questo cielo hanno il diritto di dire ciò che vogliono. Ribadisco, per me parli pure quando, come e dove vuole, io come sempre interrogherò la mia coscienza.
L’intervento era un po’ più sottile ed ironico verso quelli del pianerottolo che sulla mancata uscita di B16 sulla camorra avevano iniziato la solita tiritera, che si risolve sempre sul nulla di fatto e su luoghi comuni del tipo: se parla di cose non va bene e se non parla di cose non va bene lo stesso.
Forse nel mezzo c’è una virtù.
Nel caso in questione, poi, nessuna analisi sull’anticlericalismo che ha detta di B16 dominerebbe l’Italia e su cui a mio avviso vi sarebbe molto da dire.
Ad maiora
Cara Principessa, scusami andavo di corsa e mi accorgo che ti devo una risposta su:
“Come mai se il Papa non parla di camorra diventa quasi uno scandalo, ma se invece interviene sull’eutanasia o l’aborto o su altre questioni tutti quanti a tacciarlo di ingerenza e ad invitarlo a farsi gli affari suoi?
Per favore, datemi una spiegazione…”
Vedi a me ad esempio non sta bene per nulla che al suo Vicario Card Ruini consenta di invitare alla disobbedienza civile contro la Costituzione e le leggi in materia di diritto al voto dei cittadini, finanziando con l’8×1000 poderose e costose campagne per far mancare il numero legale a un referendum sancito e garantito dalla nostra Costituzione.
Forse la gerarchia non si fida della maggioranza dei cattolici italiani sulla libera espressione del voto su temi di rilevanza? Siamo imbelli? E infine questo cosa che fare con Pietro?
Salutissimi.
@ Nino,
l’esperienza che racconti mi ha dato la pelle d’oca.
Siamo in una realtà umana satura di contraddizioni, e in questo non si salva nessuno, compresa l’istituzione religiosa per eccellenza, che comunque è formata da uomini e lo stesso Spirito ha mostrato che nella storia umana si è adattato con il materiale che aveva…….
Sono perfettamente consapevole della affermazione che fai relativamente alla coscienza, è l’ultima e più alta parte più vera di sè stessi che risponde a Cristo sino al momento del Giudizio. Nessun altro può farlo per me!
Io fossi stato il papa avrei detto che esiste un solo Signore e a lui renderemo conto di ogni azione e in modo particolare delle azioni che fanno male.
Io l’avrei detto ma forse per questo non sono il papa. Tra fare un accenno e non dire nulla ci sono infinite sfumature: io amo il papa Benedetto XVI, tanto e davvero, ma credo che sia talmente in buona fede da fidarsi troppo di alcuni pavidissimi collaboratori che gli stanno attorno.
Comunque il padre nostro dice “allà rusai emàs apò tou ponerou”.
E questo è stato detto e questo in certo senso basta.
“Repubblica” di oggi: intervista di Concita Sannino a don Antonio Palmese, presentato (giustamente) come “referente campano di Libera, braccio destro di don Luigi Ciotti”:
“Don Antonio Palmese, un prete come lei, impegnato nella trincea culturale e pastorale dell’ antimafia, si riconosce nella scelta di Papa Ratzinger?
«Questo silenzio sulla camorra, in un momento di massima esposizione mediatica, io lo colgo come carezza e balsamo. Carezza perché è quel sostegno che si fa percepire al di là della parola. E balsamo: perché la Parola che Ratzinger ci ha consegnato, “non stancatevi di lavorare con passione in questa terra”, è uno sprone a fare che va al di là della denuncia, cioè verso la giustizia. Che coincide, per noi, con il regno di Dio».
“Solita tiritera”, “nulla di fatto”, “luoghi comuni”…
“Alcuni pavidissimi collaboratori che gli stanno attorno”…
Allora lo vedi che ad una attenta lettura e con la comprensione giusta le parole ci sono state, e anche piu’ “forti” di quelle che avrebbero potuto essere pronunciate apertamente?
C’e’ un proverbio cinese che dice:”Dimenticherai certamente con chi hai riso, ma non potrai mai dimenticare con chi hai pianto”.
Un po’ meno fumo e un po’ piu’ di arrosto non guasterebbe ( che tradotto vuol dire: meno parole e piu’ fatti!).
Sump un bacio e un grazie. Sempre nei pensieri e nelle preghiere.
Caro Nino,
ti ringrazio della tua articolata risposta che chiarisce un po’ di piu’ il tuo pensiero. Ti capisco … eccome se ti capisco! specie per la tua esperienza shock a Nerano.
Per quel che riguarda il tuo post delle 12,21, prendo atto che ci sono alcune cose che non ti stanno bene, pero’ , FORSE, il tuo disappunto andrebbe indirizzato piu’ verso i nostri connazionali che decidono di non presentarsi alle urne, piuttosto che verso campagne contro i referendum.
E’ finito il tempo in cui si minacciava la scomunica per il voto comunista!! Suvvia, vogliamo essere maturi cittadini del mondo e non riusciamo ancora a fare analisi critiche che non coinvolgano le mancanze di altri e pongano invece il dito sulla vera confusione imperante odierna?
Mi auguro anch’io che le nuove generazioni imparino ad essere Cittadini con la “C” maiuscola… in tutte le sfere della loro vita
Un abbraccio
Caro Ignigo,
con internet, ormai ci si può aggiornare in tempo reale,
e se si parla di quanto dice il Papa, c’è il sito vaticano e l’osservatore romano on-line.
Personalmente, quando leggo le bordate della stampa, vado sui siti di riferimento, come si fa con la bibliografia in un libro per accertarsi della sincerità della fonte.
B16, ha parlato, e lo ha fatto con chiarezza, basta leggersi le sue omelie,
poi si puo’ discutere se il suo, sia un approccio pastorale che buca il video e anche la carta stampata…..,
si può discutere sulle parole che ha usato.
Io non mi fido di alcune tirate urlate da agenzia di stampa.
Sono certo che concorderai.
Io stesso mi sono rigirato tra le parole del papa per capire dove stava tutto sto’ accenno all’anticlericalismo, e sono rimasto di stucco nel rendermi conto come una semplice espressione relativa alla vita di un uomo sia diventato così focale nella stampa, da far gettare qualche kilo di inchiostro.
Insomma,
personalmente,
io credo che devo sempre usare il cervello che mi ha donato il Signore,
senza atteggiamenti devozionistico-fondametalistici, che in questo periodo sono tanto trendy.
So che mi comprendi.
Ciao e non volermene, è solo una mia riflessione, e sai bene che non sono un baciapile….. 🙂
io credo che le osservazioni di quel sacerdote di Libera, proposte da SumPontCura siano basate su solidi argomenti. Pertanto non mi pento di avere condiviso con voi il mio pensiero e anzi, raccolgo il frutto di questa esposizione: nel mio caso una correzione di opinione. Ritengo che don Antonio Palmese abbia detto il vero, più vero del mio e pertanto ringrazio e “andiamo avanti” (Benedetto XVI pochi minuti dopo l’elezione).
Cara Principessa,
scusami ma la tua risposta mi pare una elegante virata.
Forse perchè non sono stato chiaro.
La nostra Costituzione tutela e garantisce diritti uguali per tutti i cittadini incluso quelli meno avvertiti sui sistemi di democrazia popolare.
Quello che tu sostieni vale per le campagne elettorali nella contrapposizione democratica tra partiti legalmente e legittimamente costituitisi e in caso di referendum per sostenere il pro o il contro ma non il non voto.
Allora vado dritto al nocciolo della questione e ti chiedo se secondo la Costituzione le leggi Americane vigenti, in caso di referendum popolare, una chiesa o un partito politico o un’associazione possono legittimamente promuovere campagne pubbliche che invitano a disertare le urne per non consentire il formarsi del quorum del 50%+1?
Ad maiora
Nino, perdonami la brevita’ ma sono di corsa.
Da queste parti succede anche di peggio. Mai sentito parlare di lobbies o di grandi gruppi che, legittimamente, riescono a “guidare” il voto? … e anche il non-voto?
Io voglio credere che il mio voto conti qualcosa ( ancora). Ma a guardare il mondo intero, forse i giochi sono fatti prima di indire le elezioni.E se qualcuno si lascia guidare anche negli ultimi pochi diritti che ci rimangono, non credi che bisogna prendersela con coloro – cittadini come me e te – che rinunciano all’unico modo di far sentire la propria voce? Il cervello che il Padreterno ci ha donato e’ e rimane sempre uno strumento da utilizzare in ogni istante della nostra vita. Farselo “rubare” e’ anche un peccato…..
Nino io penso che l’invito al “non voto” fosse legittimo: in altri referendum era stato praticato da altri. La consultazione referendaria è promossa da un gruppo di cittadini che dice “venite a votare per ottenere questo effetto legislativo” e un altro gruppo dice “non andiamo a votare per Impedire quell’effetto”: ci vedo parità. La questione la sposterei all’interno della comunità cattolica: spetta all’episcopato indicare le modalità di partecipazione a un referendum? Io credo di no. Ritengo che all’episcopato spetti l’indicazione valoriale, mentre la scelta dei modi e degli strumenti per dare attuazione a quell’indicazione dovrebbe restare affidata alla responsabilità dei cristiani comuni. Aggiungo che io ero per il “non voto” prima che lo dicesse il vertice della Cei e in fine non sono andato a votare – ma avrei preferito che a tale scelta fossimo arrivati per libera concertazione tra elettori, ascoltata anche la sollecitazione dei vescovi.
Concordo con te sull’atteggiamento passivo di chi si fa condizionare.
La “virata” a cui mi riferivo, era per la tua non espressa opinione circa il fatto, per me assai grave e significativo, che nella fattispecie la CEI abbia utilizzato i fondi dell’8×1000 per attività prettamente politiche anziché benefiche – assistenziali e peggio ancora destinando parte di quei fondi provenienti dai cittadini contribuenti, incluso quelli che come me che invece “fanno sentire la loro voce”, addirittura contro le leggi di quello Stato da cui prendono i soldi.
Non ti pare che almeno in questo vi sia una stridente contraddizione con la missione e la vocazione della chiesa? E che forse nella prassi siano stati alterati la lettera e lo spirito tramutando quel “date a Cesare” in “prendete da Cesare”?
Un abbraccio.
Nino quella cosa che dici non è del tutto vera: un piccolo gruppo di fanatici ha prodotto del materiale di ambigua paternità che sembrava essere stato pagato dalla CEI ma in realtà non era così… dai non esagerare altrimenti sembri Odifreddi che vede e ascolta solo se stesso.
X ignigo74
Ciao carissimo,
la finisco subito ma non sopporto la beffa. Ammesso che autonomi fanatici abbiano prodotto materiali, è vero o no che Ruini ha pubblicamente sostenuto la renitenza al voto?
Non mi costringere a fornirti documentazione a riguardo.
Sugli Odifreddi andrei cauto.
Un caro amico tuo confratello che mi riferiva di un battesimo alla figlia di un noto artista ateo con moglie cattolica, quando gli ho chiesto se lo stava accompagnando in un percorso di avvicinamento alla fede, mi ha risposto: sarai mica matto, se non avessimo loro non potremmo misurare l’autenticità della nostra fede. Loro comunque si salvano lo stesso. A me ha convinto e a te?
Nino,
chi e’ senza peccato scagli la prima pietra…..
Caro Nino,
a me non sembra di vedere beffe, beffatori o beffati.
– Sul cardinal Ruini e il referendum, mi ritrovo nella posizione espressa da Luigi, stamane alle 7:13.
– En passant: le posizioni e le iniziative “politiche” della CEI, del tutto legittime pur se a volte inopportune o sbagliate, non coinvolgono affatto l’attività pastorale del Papa.
– La frase del tuo caro amico, riportata nell’intervento delle 14:55, mi convince solo di una cosa: che (fatta salva la buona fede dei singoli) c’è qualche prete che lavora per il nemico. O magari ho capito male? Un prete dice, di fatto: non voglio convertire un ateo a Cristo perché intendo utilizzare il suo ateismo per misurare la mia fede? Scusami, ma mi sembra di sentire un po’ di quel famoso fumo di cui parlava Paolo VI…
X Luigi, scusami ma apprendo ora da SUMP del tuo post delle 7:13 che non ho proprio visto e che solo ora ho letto. Colgo l’occasione per segnalare a te e agli altri amici che in questi ultimi giorni ho dovuto reinviare dei post perchè non recepiti dal sistema. Forse c’è qualche piccolo intoppo tecnico, non saprei. Personalmente ho sempre esercitato il diritto di voto, ho qualche difficoltà a comprendere l’esercizio del “non voto”. Non concordo con la prima parte del tuo post sul “pareggio”, il discorso sarebbe troppo lungo; semplifico per non irritare ignigo74. Mentre su : spetta all’episcopato indicare le modalità di partecipazione a un referendum? Io credo di no” Concordo totalmente.
AdM
XSUMP
per la parte che ritengo problematica (Card. Ruini e referendum) , leggo che concordiamo.
Riguardo alla indipendenza della CEI rispetto al Papa o al Vaticano, ho delle riserve.
Anche per la Civiltà Cattolica i più, parlo dei laici, hanno la convinzione che sia indipendente. Così non è.
Per la frase del mio amico, ho dovuto semplificare al massimo e sintetizzare quello che all’epoca fu un interessante, lunghissimo e complesso discorso che aveva a che fare con la testimonianza e i rischi del protagonismo nella testimonianza. Attraverso quel caso particolare, ristretto proprio a quella persona, nota ma estremamente riservata, mite, caritatevole e positiva nella vita professionale e nel privato si volevano evidenziare aspetti che hanno a che fare comunque con una sorta di fede, altra, da rispettare e con cui potersi misurare e confrontare senza necessariamente ricorrere a iniziative di conversione. Scusa ma la materia è tosta e nessun post può sostituire l’efficacia di quel “prendere un caffè con un amico”.
Adm.