Benedetto e la rivoluzione cristiana

Segnalo ai visitatori l’angelus di ieri, straordinario esempio della forza di parola di papa Benedetto (vedi post 12 giugno, 9 e 13 luglio, 10 agosto, 24 ottobre, 21 novembre). “Il Vangelo di questa domenica contiene una delle parole più tipiche e forti della predicazione di Gesù: “Amate i vostri nemici” (…) quasi un “manifesto” presentato a tutti, sul quale Egli chiede l’adesione dei suoi discepoli, proponendo loro in termini radicali il suo modello di vita. Perché Gesù chiede di amare i propri nemici, cioè un amore che eccede le capacità umane? In realtà, la proposta di Cristo è realistica, perché tiene conto che nel mondo c’è troppa violenza, troppa ingiustizia, e dunque non si può superare questa situazione se non contrapponendo un di più di amore, un di più di bontà. Questo “di più” viene da Dio: è la sua misericordia, che si è fatta carne in Gesù e che sola può “sbilanciare” il mondo dal male verso il bene, a partire da quel piccolo e decisivo “mondo” che è il cuore dell’uomo. Giustamente questa pagina evangelica viene considerata la magna charta della nonviolenza cristiana, che non consiste nell’arrendersi al male – secondo una falsa interpretazione del “porgere l’altra guancia” (cfr Lc 6,29) – ma nel rispondere al male con il bene (cfr Rm 12,17-21), spezzando in tal modo la catena dell’ingiustizia (…) L’amore del nemico costituisce il nucleo della “rivoluzione cristiana”, una rivoluzione non basata su strategie di potere economico, politico o mediatico. La rivoluzione dell’amore, un amore che non poggia in definitiva sulle risorse umane, ma è dono di Dio che si ottiene confidando unicamente e senza riserve sulla sua bontà misericordiosa. Ecco la novità del Vangelo, che cambia il mondo senza far rumore. Ecco l’eroismo dei “piccoli”, che credono nell’amore di Dio e lo diffondono anche a costo della vita”. Sottolineo quattro motti: Misericordia che si è fatta carne, nonviolenza cristiana, rivoluzione cristiana, rivoluzione dell’amore.

19 Comments

  1. Maria Grazia

    Questo “di più di amore” che Cristo ci chiede non è facile da concedere.Spesso si è troppo egoisti per rispondere al male con il bene.Eppure sarebbe bellissimo poter rispondere ad un’offesa con un sorriso(non ironico ma sentito),ad un torto con una mano tesa.Confesso che fino a ieri il concetto di “porgere l’altra guancia” mi era oscuro,quasi fosse un’indicazione buonista.Ieri il Papa ci ha spiegato che cosa significa esattamente questo concetto:porgendo l’altra guancia non ci arrendiamo al male,ma reagiamo con il bene,che è un atto positivo.
    Visto così il passo del Vangelo assume un significato completamente nuovo,rivoluzionario appunto.
    Sabato sera ho avuto modo di seguire in diretta l’incontro di Benedetto XVI con i seminaristi romani.Credo che mai nella mia vita abbia imparato tanto in una sola ora di ascolto.Il Papa ha il carisma della comunicazione chiara e limpida.
    Saluti MG

    19 Febbraio, 2007 - 13:44
  2. Molto bello l’intervento del Papa (e molto belle e pertinenti le sottolineature di Accattoli). Importante la non-identificazione della nonviolenza cristiana con l’arrendevolezza: la nonviolenza cristiana come forma più alta ed efficace di resistenza e di opposizione al male.

    19 Febbraio, 2007 - 14:25
  3. Approfitto di questo spazio per raccontare un episodio al quale ognuno è libero di non credere. Da diversi anni faccio parte di un gruppo di collaboratori di uno degli esorcisti diocesani. Qualche giorno fa è stato portato all’attenzione di questo sacerdote il caso di un uomo anziano (82 anni) risultato sano di mente dopo diversi consulti medici specialistici. L’uomo – che l’esorcista ritiene posseduto – viene sottoposto ad una prima preghiera di liberazione. Ho visto tanti, tantissimi esorcismi, a dozzine, ma questo vecchietto – che parlava lingue sconosciute e si dimenava come un forsennato – aveva una particolarità: in 7 non riuscivamo a bloccarlo, a tenerlo fermo, ad evitare che prendesse a calci il sacerdote. Una forza davvero incredibile! Come si è calmato? Durante l’esorcismo, il sacerdote ha ordinato al demònio di abbandonare quel corpo mostrando una foto di Giovanni Paolo II. Il demònio alla vista di Papa Wojtyla se l’è data a gambe levate. L’82enne avrà bisogno ancora di preghiere e non è detto che non sia più posseduto, ma il nome e l’immagine del Papa polacco gli ha fatto paura. Ciò mi è rimasto impresso come una particolare forma di bene che vince il male. Non so quanto il mio post sia attinente al topic, ma mi chiedo spesso quanti cristiani credono davvero al demònio. Dio ci ha creati a Sua immagine e smoglianza, cioè belli; siamo noi a diventare delle belve con le nostre azioni. Ma in qaunti credono realmente che molte volte dietro al male ci sia effettivamente il Maligno?

    19 Febbraio, 2007 - 14:56
  4. fabrizio

    Approfitto anch’io del tema di oggi per ringraziare Gianluca, perchè ieri sera cercavo l’intervento del Papa all’Angelus e l’ho trovato solo nel suo sito. Grazie e complimenti.
    Fabrizio

    19 Febbraio, 2007 - 15:02
  5. Grazie a te, Fabrizio, grazie davvero di cuore sia per i complimenti, sia per aver visitato il mio giornale. Grazie anche perchè mi dai l’opportunità di segnalare un piccolo disagio per chi, come me, scrive di Vaticano: ancora oggi, a due giorni di distanza, non è pronta la trascrizione delle risposte date dal papa sabato ai seminaristi. Per fortuna, io ho riportato tutto già la stessa serata di sabato, ma mi domando e chiedo se non sia il caso di iniziare a pensare a piccoli sabotaggi dall’interno ai danni del Papa sul fronte della comunicazione istituzionale. Luigi mi ha insegnato a pensar bene sempre e comunque (anche se a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca, Andreotti docet), quindi allontano da me ogni pensiero malizioso. Ma voi quale interpretazione date sui ritardi nella pubblicazione di numerosi testi del Papa?

    19 Febbraio, 2007 - 15:39
  6. Francesco73

    Gianluca, un fuori tema: quando parte la tua Associazione intitolata ai due amati pontefici? Sarebbe molto bello farne il luogo di un approfondimento e di un’amicizia nata attorno alle loro figure, al loro insegnamento e alle loro vite.

    19 Febbraio, 2007 - 15:54
  7. bianca

    Non so cosa pensare di certi ritardi nella divulgazione dei discorsi papali, negligenze, distorsioni mediatiche, errori. Una volta è un caso, la seconda idem, la terza comincio a ragionarci su.
    Cosa può essere più controproducente per un Papa che affida gran parte del proprio magistero alla parola scritta e parlata? La mancata divulgazione degli scritti e la distorsione delle parole pronunciate, come avviene quotidianamente sui grandi quotidiani, mi dispiace dirlo, nessuno escluso. Belle le parole pronunciate all’Angelus di ieri ma non mi sarebbe dispiaciuto torvarle menzionate anche sul Corriere, almeno in un trafiletto. Invece, a meno che non mi siano sfuggite (e nel caso me ne scuso) si parla solo di Dico e patti lateranensi, giusto per permettere ai soliti frettolosi di lamentarsi anche stamattina al bar del fatto che “questo Papa” non parla mai di Dio.

    19 Febbraio, 2007 - 16:06
  8. Francesco, la mia associazione cattolica è già partita dal mese di giugno del 2005. Inizialmente era intitolata al solo Benedetto XVI, poi abbiamo deciso di dedicarla anche a Giovanni Paolo II. Il Presidente Onorario è il Cardinale Francesco Marchisano, che è stato Vicario di Wojtyla per il Vaticano e suo amico personale dal 1962, attuale Presidente dell’Ufficio del Lavoro della Santa Sede. Grazie a Dio, abbiamo quasi 5.000 iscritti in tutto il Mondo, sedi sparse un po’ ovunque, sosteniamo due mese dei poveri, abbiamo adottato 133 bambini a distanza (ai maschietti abbiamo dato i nomi di Karol e Joseph, alle famminucce quello di Maria) e siamo riusciti ad ottenere l’intitolazione alla memoria di Giovanni Paolo II di due aule pubbliche, la sala cerimonie del Comune di Battipaglia (Sa) e la sala convegni della Polstrada di Eboli (Sa). L’iscrizione è assolutamente gratuita, chiediamo solo di fare un’opera di bene a piacere: un’adozione a distanza, un’offerta a un mendicante, noi non accettiamo nulla. Come vedi, l’Associazione è attiva. Aspetto davvero con ansia e interesse tue proposte per farne, come hai bemn scritto, il luogo di un’amicizia e di un approfondimento sulle figure di questi grandi Papi.
    Un abbraccio

    19 Febbraio, 2007 - 16:06
  9. Maria Grazia

    Ciao Gianluca,sai quanto io sia critica nei confronti di coloro che tentano maldestramente di mettere i bastoni fra le ruote al Papa,tuttavia occorre,in questo caso(e solo in questo),tenere presente che Benedetto ha parlato a braccio per un’ora e che forse i trascrittori sono ancora al lavoro 🙂
    Io apprezzo i tuoi articoli sempre puntuali ma mi chiedo un’altra cosa:perchè domenica nessun quotidiano(proprio nessuno!!!)ha parlato dell’incontro del Papa con i seminaristi?La cosa mi ha lasciata di stucco,non è la prima volta,ma il fatto che io cominci ad abituarmi all’atteggiamento dei media non è certamente un fatto positivo.
    Qualcuno si lamenta,prendendo una colossale cantonata,perchè il Papa non si occupa di Dio,ma è lecito pensare alla malafede di costoro visto che,quando il Pontefice fa discorsi teologici,lo si ignora…
    Saluti MG

    19 Febbraio, 2007 - 16:16
  10. Su vatican.va ho appena scorso il testo delle risposte ai seminaristi.

    Certo che il demonio c’è. Non bisogna esserne ossessionati (buon Dio, stavo per scrivere ‘non bisogna demonizzarlo’ 😉 ) ma neanche pensare che non ci sia o che non sia all’opera. L’episodio di cui sei stato testimone mi conforta ma non mi stupisce.

    P.S. il messaggio del papa al card. Martini è da considerarsi un messaggio privato (a parte i passi resi pubblici) o verrà pubblicato da qualche parte?

    19 Febbraio, 2007 - 16:28
  11. A bianca: sottoscrivo tutto ciò che hai scritto, complimenti!

    A Maria Grazia: la prima cosa che mi hanno insegnato quando ho iniziato a fare il giornalista è che “non fa notizia un cane che morde l’uomo, ma un uomo che morde un cane”. Questo per dire che la stampa italiana dà per scontate le parole del Papa su Dio, le Sue catechesi e le Sue lezioni a braccio, nell’auspicio di gesti più folkloristici e mediatici. Molti quotidiani per dedicare un titolo di prima pagina al Papa vorrebbero che questi si dicesse, ad esempio, favorevole ai DICO! Prima pensavo che la poca attenzione dei media potesse giovare al Papa; ora sono convinto che volontariamente molti giornali ignorino le catechesi del Papa. A tal proposito mi piace dire che se Wojtyla è stato il Papa “Santo subito”, tra 100 anni Benedetto XVI dovrà essere quantomeno il Papa “Dottore della Chiesa subito”. Per qnt concerne il discorso sui seminaristi, è questione di buona volon tà: non solo i media non hanno dato peso e risalto alla catechesi del Papa, ma vista l’ora non si sono voluti scomodare a trascrivere le risposte a braccio. Io le ho trascritte e riportate già sabato sera, non me ne vanto, ma se ci sono riuscito io che sono un asinello, potevano ben farlo anche i giornalisti di molti quotidiani nazionali.

    A Luca Grasselli: risposte pubblicate? bene: meglio tardi che mai:-) Ma dopo due giorni che senso ha? La pensiamo allo stesso modo sul Diavolo: mai ignorarlo, mai porlo troppo al centro dell’attenzione. A tal proposito ricordo le parole pronunciate da Paolo VI nel 1972: “Chi non crede nel Diavolo, è fuori dalla Chiesa cattolica”. Per qnt riguarda il telegramma a Martini, lo stesso è stato letto pubblicamente durante la messa per gli 80 anni del Cardinale a Galloro (Luigi ne è buon testimone) e lo stesso Pontefice ne ha illustrato ampi stralci. Non credo verrà pubblicato sul sito vaticano, ma il fatto che sia stato reso pubblico per altre vie è servito al Papa e a Martini a smentire le voci che li davano in contrasto o che additavano addirittura il Cardinale come un “antipapa”.
    Un abbraccio a tutti
    Gianluca

    19 Febbraio, 2007 - 16:41
  12. Maria Grazia, nella peggiore delle ipotesi, compreremo Avvenire, ma io il mio sdegno lo scriverò via e-mail a tutti i direttori di giornale che dovessero trattare il compleanno del Papa come una notizia qualunque!

    19 Febbraio, 2007 - 17:04
  13. Francesco73

    Oddio, sulla copertura mediatica degli 80 anni del Papa non avrei troppi timori.
    Per quel che ne capisco, di “primi piani” giornalisticamente vendibili ce ne saranno a bizzeffe: l’infanzia in Baviera, i ricordi del fratello, la nostalgia per la sorella defunta, le persone che oggi vivono con lui, e la torta preferita, e la giornata del Papa, e qualche vecchio amico da intervistare, ecc.ecc.
    Sarà tutto interessante e bello, perchè anche gli aspetti umani possono essere trattati in modo efficace, rispettoso, adeguato.
    Sono certo che nei confronti di Benedetto le cose andranno così, in misura largamente prevalente.

    19 Febbraio, 2007 - 17:41
  14. Andrea Zambrano

    A proposito di magie dei mezzi di comunicazione. I primi lanci di agenzia sull’incontro Italia-Vaticano sono discreti in quanto a manipolazione.
    Le posizioni sono tutte concordi nel riportare le parole della delegazione italiana. Prodi: “E’ andata bene”.
    Diverso il caso di quella vaticana dove il primo a parlare è il Card Bertone. Sul sito di Repubblica la home page attribuisce a Bertone “Ci siamo chiariti”, strizzando l’occhio al lettore, che così pensa che la querelle di questi giorni sia finita a tarallucci e vino. Sul Corriere invece la frase che campeggia nel titolo della home è: “Abbiamo chiarito le rispettive posizioni”, dove in quel “rispettive” io vedo un “ben distinte” e in “chiarite“ vedo un ribadire le posizioni con ancora maggiore…. chiarezza. Come quando noi diciamo: “allora non sono stato chiaro?”

    Non so voi cosa ne dite…forse sono troppo dietrologo?

    a.z.

    19 Febbraio, 2007 - 19:32
  15. Sì, sì, tranquilli, mediaticamente il papa “tira”. Uno dei più grossi problemi del papato è proprio che perlopiù i giornalisti fanno di tutto per inventarcisi sopra delle notizie anche quando non non ce ne sono, e naturalmente spesso non parlano di quello che dice davvero perché non fa notizia.
    D’altra parte non possiamo neanche aspettarci che i quotidiani pubblichino tutto il magistero del papa. L’Osservatore lo fa… gli altri hanno altri target, e va poi bene così. Sarebbe già molto che riferissero correttamente quando riferiscono qualcosa.

    19 Febbraio, 2007 - 19:38
  16. Maria Grazia

    Vedremo…dobbiamo solo aspettare i quotidiani in edicola dal 15 al 20 aprile 2007 🙂
    Per quanto riguarda il “vertice” Italia-Vaticano di stasera,trovo che la frase del cardinale Bertone sia più che eloquente.
    Mi ha colpito particolarmente la manifestazione della Rosa nel pugno(un pugno di manifestanti,in verità):c’è molta intolleranza in chi predica la libertà di espressione.
    Saluti MG

    19 Febbraio, 2007 - 21:07
  17. A proposito di perdono…
    Dal giornale “Petrus” – http://www.papanews.it

    Lettera di perdono del Papa a Monsignor Wielgus, l’arcivescovo polacco accusato di essere una spia

    Papa Benedetto XVI ha scritto una lettera a monsignor Stanislaw Wielgus, che di fatto riabilita l’arcivescovo polacco, accusato di aver collaborato per oltre vent’anni con i servizi segreti comunisti di Varsavia. “Dal cuore – scrive il Papa nella lettera pubblicata dall’agenzia Pap – le voglio assicurare la mia vicinanza spirituale e la mia comprensione fraterna per le sofferenze che ha dovuto patire nel corso della sua vita da cappellano e da arcivescovo, fino alla recente rinuncia all’Arcivescovado di Varsavia. Le mando una particolare benedizione, auspicando che possa presto tornare a servire la Chiesa”, prosegue nella lettera Benedetto XVI. Monsignor Stanislaw Wielgus all’inizio di gennaio sarebbe dovuto diventare il nuovo Arcivescovo di Varsavia, ma sull’onda dello scandalo ha deciso di dimettersi nel giorno fissato per l’insediamento. Wielgus, pur ammettendo di aver avuto contatti con i servizi segreti durante i suoi viaggi all’estero, ha sempre negato di essere stato un agente segreto dei SB. “Sono conscio delle particolari condizioni nelle quali sua Eccellenza (Wielgus, ndr) ha dovuto operare, – scrive ancora il Papa – quando il regime marxista in Polonia utilizzava tutti i mezzi per soffocare la libertà dei cittadini e in particolar modo degli uomini di Chiesa”. “Ho apprezzato – conclude la lettera – la sensibilità e il senso di responsabilità nei confronti della Chiesa polacca, quando il mese scorso ha deciso di rinunciare al suo incarico dato che la situazione creatasi avrebbe messo in discussione l’azione e l’autorità dell’Arcivescovado”. Intanto, padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede, riferendo che si tratta di una “lettera di conforto e di sostegno spirituale, in cui il Papa si augura che mons. Wielgus possa riprendere la sua attività in modo che la sua cultura e la sua pietà sacerdotale possano portare i frutti nella Chiesa”, sottolinea l’importanza del gesto compiuto dal Papa con l’invio di questa lettera. Una lettera, dunque, “di apprezzamento e di incoraggiamento”, precisa ancora il gesuita padre Lombardi. “Una lettera molto bella ed affettuosa, di conforto e di augurio”.

    20 Febbraio, 2007 - 18:47

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