Per la forza delle parole che caratterizza la predicazione di papa Benedetto (vedi post del 13 maggio, 15 aprile, 19 febbraio…), segnalo un passo del discorso che ha fatto giovedì 21 all’assemblea delle “Opere per l’aiuto alle Chiese orientali”: “Insieme a ciascuno di voi desidero bussare nuovamente al cuore di Dio per chiedere con immensa fiducia il dono della pace. Busso al cuore di coloro che hanno specifiche responsabilità perché aderiscano al grave dovere di garantire la pace a tutti, indistintamente, liberandola dalla malattia mortale della discriminazione religiosa, culturale, storica o geografica“. Trovo nelle parole “bussare al cuore di Dio” e “busso al cuore” degli uomini la stessa dinamica della preghiera per avere preti che papa Ratzinger aveva proposto il 14 settembre nella cattedrale di Frisinga: “Scuotere il cuore di Dio e con Dio toccare nella nostra preghiera anche i cuori degli uomini” (vedi post del 19 settembre 2006).