Benedetto alla Porta Santa in nome della Misericordia

Benedetto sarà dopodomani nell’Atrio di San Pietro quando Francesco aprirà la Porta Santa della Misericordia: sarà almeno la sesta volta – e forse la più speciale – nella quale vedremo i due Papi compresenti a un evento. «Misericordia» infatti è la parola chiave che unisce i due Papi e indica il punto della continuità tra i due Pontificati, così diversi per altri aspetti: è il promettente avvio di un mio articolino pubblicato oggi dal Corsera con il titolo Anche Ratzinger alla Porta Santa.

Aggiornamento alla sera del 6 dicembre. Il Papa ai rifugiati: “Alzate la testa”

35 Comments

  1. Grande continuità sul tema della Misericordia [come su quello della Gioia] tra Benedetto XVI.
    Fa bene Luigi a farci osservare che papa Francesco aveva sottolineato nel suo Discorso a chiusura del Sinodo le parole di Benedetto XVI.
    In continuità, e spero per una migliore comprensione, non in polemica, comunque, a me piacerebbe ricordare anche che nella Missa Pro Eligendo Romano Pontefice [ dal cui successivo Conclave sarebbe uscito Eletto Ratzinger] del 2005 l’allora Card. Ratzinger già sottolineò l’importanza della “Misericordia” facendone un punto cardine del successivo pontificato, insieme all’altro punto cardine: la lotta al relativismo.
    In quella Omelia Ratzinger affermò:

    Il Messia, parlando di sé, dice di essere mandato “a promulgare l’anno di misericordia del Signore, un giorno di vendetta per il nostro Dio.” Ascoltiamo, con gioia, l’annuncio dell’anno di misericordia: la misericordia divina pone un limite al male – ci ha detto il Santo Padre. Gesù Cristo è la misericordia divina in persona: incontrare Cristo significa incontrare la misericordia di Dio. Il mandato di Cristo è divenuto mandato nostro attraverso l’unzione sacerdotale; siamo chiamati a promulgare – non solo a parole ma con la vita, e con i segni efficaci dei sacramenti, “l’anno di misericordia del Signore” …
    La misericordia di Cristo non è una grazia a buon mercato, non suppone la banalizzazione del male. Cristo porta nel suo corpo e sulla sua anima tutto il peso del male, tutta la sua forza distruttiva. Egli brucia e trasforma il male nella sofferenza, nel fuoco del suo amore sofferente. Il giorno della vendetta e l’anno della misericordia coincidono nel mistero pasquale, nel Cristo morto e risorto. Questa è la vendetta di Dio: egli stesso, nella persona del Figlio, soffre per noi. Quanto più siamo toccati dalla misericordia del Signore, tanto più entriamo in solidarietà con la sua sofferenza – diveniamo disponibili a completare nella nostra carne “quello che manca ai patimenti di Cristo”

    A seguire, nella stessa Omelia, oltre che alla spiegazione di cosa sia e in cosa consista il relativismo che è fede “piccina” -che è quella che segue ogni moda ideologica e di pensiero- contrario di una Fede veramente adultà, degna di tal nome -che è avere una fede chiara, secondo il Credo della Chiesa– Ratzinger chiarirà definitivamente che:
    La carità senza verità sarebbe cieca; la verità senza carità sarebbe come “un cembalo che tintinna.

    Possa tutto ciò essermi [e se volete, “esservi”] utile promemoria in questi giorni che ci separano dall’inizio dell’Anno Santo Straordinario.
    Buona e santa domenica a tutti

    Qui il link alle parole di Ratzinger sulla Misericordia: http://www.vatican.va/gpII/documents/homily-pro-eligendo-pontifice_20050418_it.html

    6 Dicembre, 2015 - 13:03
  2. Clodine

    “La misericordia di Dio è come il cielo che rimane sempre fermo sopra di noi. Sotto questo tetto siamo al sicuro, dovunque ci troviamo”.
    Non ricordo chi disse questa frase, forse Lutero…si, penso Lutero il quale non mi sta particolarmente simpatico . Ma trovo questa frase davvero significativa perché fa concidere il cielo con il tetto che ricopre il mondo e l’umanità, con suoi deliri e la sua follia ma anche con le sue pene e le grida di tante vittime innocenti che gridano al cielo. E “il Signore dal cielo si china sui figli dell’uomo per vedere se c’è un uomo saggio, uno che cerchi Dio” (Salmo 14; 2). Invece ci siano tanti uomini saggi che cercano Dio, mi rifiuto di fare l’eco al salmista quando aggiunge «che essi sono tutti traviati, tutti corrotti» ,(14;3) io non lo credo. No, non lo credo.
    Sono felice di vedere il Papa emerito, grande BenedettoXVI, grande..
    Lunga vita ai nostri Papi

    6 Dicembre, 2015 - 14:15
  3. discepolo

    Ci sara‘anche un grande spettacolo “son et lumiere“con proiezioni. fi foto sulla Basilica di San Pietro , usata come maxi-schermo, dalle 19,30 di domani. Sponsorizzato dalla Banca d‘Italia. e da altri sponsor. qualcosa che cn Cristo non ha nulla a che fare (e questo Luigi Accattoli non puo‘negarlo!)
    Show business ,ex usual.
    Benedetto certon l‘avrebbe permesso. una simile pacchianata.io tutta questa “continuita“ fra i due pontificati non la vedo affatto. Saro‘cieca io….
    comunque godetevi lo spettacolo.

    6 Dicembre, 2015 - 19:08
  4. discepolo

    Lo spettacolo son et lumiere si intitola “Fiat lux“.
    Al kitsch soprattutto pseudoreligioso non c‘e‘mai limite!

    Maria Cristina Venturi

    6 Dicembre, 2015 - 19:12
  5. discepolo

    Scusate lo sponsor. e‘la Banca Mondiale,notorio e benemerito ente dedito alla misericordia’ 🙂
    Mons. Fisichella ,l”organizzatore secondo Repubblica dice che San Pietro sara‘usato quale schermo cinematografico per promuovere i valori dell’ecologia e della fratellanza.
    Woow! Fico!
    Ci aspettiamo altri “effetto speciali”
    Venghino siori venghino…

    6 Dicembre, 2015 - 19:29
  6. Luigi Accattoli

    Ai rifugiati dico: alzate la testa. A tutti i rifugiati dico una parola, quella del Profeta “alzate la testa, il Signore è vicino”. E con lui la forza e la salvezza, la speranza. Il cuore è addolorato, ma la testa alta nella speranza del Signore. A tutti voi rifugiati, a tutti voi guardia costiera vi abbraccio e vi auguro un Santo Natale pieno di speranza e con tante carezze del Signore: così Francesco in un video-messaggio ai partecipanti a una celebrazione di solidarietà con i profughi vittime del mare che si è tenuta ad Assisi con la partecipazione di don Georg Gänswein.

    http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2015/12/07/0964/02155.html

    6 Dicembre, 2015 - 22:12
  7. Luigi Accattoli

    Il comunicato del Sacro Convento sull’incontro di Assisi: Ad Assisi si è svolta la Santa Messa nella Basilica Inferiore di san Francesco presieduta da Mons. Georg Gänswein. Tra i presenti 31 profughi ospitati dalla Caritas Diocesana di Assisi provenienti da Afghanistan, Camerun, Iran e Nigeria e un ufficiale della Marina Militare che ha partecipato alle operazioni di salvataggio dei migranti nel canale di Sicilia e ha raccontato quei drammatici momenti. Con loro anche Nora Shirley fuggita da Boko Haram che ha toccato il cuore di tutti con la sua storia fatta di dolore e sofferenza, ma che guarda a un futuro di amore e solidarietà.

    6 Dicembre, 2015 - 22:15
  8. Il profeta o l’Evangelista?
    Se l’Evangelista, intende che ci siamo quasi …
    (E farebbe il paio con “fratello contro fratello come nel 1914” detto pochi giorni fa)

    6 Dicembre, 2015 - 22:54
  9. Luigi Accattoli

    Fotografi a San Pietro. Lo spettacolo di domani sera a San Pietro – di cui sopra Discepolo – era stato così presentato dall’arcivescovo Fisichella il 4 dicembre in conferenza stampa:

    La sera dell’8 dicembre, si concluderà in Piazza san Pietro con una suggestiva e unica rappresentazione dal titolo “Fiat lux: Illuminating Our Common Home”. Si tratta di una proiezione di fotografie sulla facciata e sulla cupola di san Pietro, tratte dal repertorio di alcuni grandi fotografi del mondo, che presentano immagini ispirate alla misericordia, all’umanità, al mondo naturale e ai cambiamenti climatici. Lo spettacolo è offerto dalla World Bank Group (Connect4Climate), da Paul G. Allen’s Vulcan Productions, dalla Fondazione Li Ka-shing e dall’Okeanos. Tale evento, ispirato all’ultima Enciclica di Papa Francesco Laudato si’, vuole proporre la bellezza del creato, anche in occasione della Ventunesima Conferenza sul Clima delle Nazioni Unite (Cop 21), che è iniziata a Parigi lo scorso lunedì 30 novembre e che terminerà il prossimo 11 dicembre. Lo spettacolo avrà inizio alle ore 19.00. Posso assicurare che è un evento unico nel suo genere e realizzato per la prima volta su uno scenario così significativo. Siamo grati per questo dono e ci auguriamo che possa essere seguito da tante persone nel mondo per poter gustare la bellezza della creazione attraverso la fantasia, la professionalità e l’arte di grandi firme mondiali della fotografia.

    7 Dicembre, 2015 - 8:44
  10. Luigi Accattoli

    Fotografi a San Pietro 2. Nella presentazione dello spettacolo da parte degli enti promotori è detto: “L’installazione di arte architettonica pubblica su grande scala si ispira ai temi del cambiamento climatico, della dignità umana e delle creature viventi sulla terra contenuti nell’Enciclica “Laudato Si'” di Papa Francesco. Programmato per essere proiettato in contemporanea non solo al Giubileo, ma anche al Conferenza di Parigi – COP21, è un’occasione storica per sensibilizzare i cittadini del mondo a creare un movimento globale per proteggere la nostra casa comune”.

    Vedi qui l’intera presentazione: file:///C:/Users/Luigi%20Accattoli/Downloads/Fiat+Lux+Press+Release_ITALIAN_1232015_def.pdf

    7 Dicembre, 2015 - 8:50
  11. discepolo

    La Banca Mondiae emanazione dell’ONU e’in realta’ controllata dagli USA e da Goldam and Sacht. Cosi tanto per chiarire chi sono gli sponsor. Nella festa dell’Immacolata nel cuore della cristianita’si celebrera’?con uno spettacolo che npn ha nulla di sacro nulla di cristiano e nulla di mariano,anziche’ l’Immacolata,la Santa Vergine?l”ultima ideologia mondialista e paganal’ecologismo.
    I massONI,ONU,la Banca Mondiale e gli ambientalisti ringraziano. MNon avrebbero mai sperato di arrivare cosi’infretta nel cuore della cristianita’.
    Paganesimo di ritorno?grande apostasia dei vertici della Chiesa,lImmacolata li aveva giapredetti un secolo fa.Per chi domani festeggeta’l’IMMACOLATA e non il movimentp ambientalista:

    7 Dicembre, 2015 - 10:05
  12. discepolo

    Per chi domani festeggera’L’Immacolata Madre di Cristo e non Gea La Madre Terra

    Del Buon Re Buona Madre
    Maria Immacolata
    rendimi degnoio peccatore che non ho fatto nulla di buono di trascorrere il resto della mia vita terrena senza vizio e di ottenere grazie alle tue preghiere misericordi e perdono

    (Preghiera ortodossa)

    7 Dicembre, 2015 - 10:13
  13. Discepolo, sinceramente ritengo l’argomento da te portato di importanza prossima allo zero.

    Ritengo invece molto più importante mettere l’accento sul Giubileo stesso.
    Cosa è? A cosa serve? Chi ne sono i destinatari? Con quale atteggiamento deve essere affrontato? Quali i frutti può raccogliere il pellegrino?

    Allora ritengo importante più che il contorno scenografico o mediatico, mettere l’accento sulla dottrina che sottende il Giubileo.
    La “Misericordia” di Dio nei confronti del peccatore (non del peccato …); l’atteggiamento di penitenza-contrizione-preghuera-gioia che deve avere colui che vuole “giubilare” le pene previste per i peccati compiuti;
    da sottolineare quindi la dottrina riguardante il “peccato”, gli effetti che esso produce e la dottrina riguardante le “pene”, temporali e/o eterne a cui esso induce;
    quindi la dottrina riguardante il destino finale dell’anima; il Purgatorio o l’Inferno;
    la remissione delle pene che si ottiene con l’Indulgenza;
    la dottrina delle Indulgenze stessa;
    il sottolineare che, nello spirito della Comunione dei Santi, l’Indulgenza (cioè “remissione della Pena) può lucrarsi ed applicarsi alle Anime dei Defunti (quelle in “Purgatorio);
    che essa può essere lucrata una volta al giorno o per se stesso o per i defunti.

    Di questo dovremmo parlare (e non voglio esprimermi sul fatto se sia, l’argomento, oscurato o no ultimamente).

    7 Dicembre, 2015 - 11:02
  14. Questo commento disgiungo da quello sopra qualora Luigi ritenga censurabile.
    Ho ritenuto utile elencare quanto sopra poichè è quello il compito e lo scopo stesso del Giubileo: chiamare a conversione i peccatori, che possono trovare nella gratuità e infinità bontà compassionevole di Dio, Misericordia, la cancellazione del loro “debito” verso Dio, e la Grazia per affrontare, rinnovati nella veste che diverrà immacolata, il prosieguo della loro vita.
    Non spiegata cosi, per alcuni potrebbe sembrare un semplice evento festaiolo, l’occasione di una gita fuori porta;
    in molti atei e/o anticlericali (o semplicementi in alcuni che “ignorano) potrebbe fare intendere che è l’occasione in cui la Chiesa chiede alla gente “portaci i danari”.
    Saluti a tutti.

    7 Dicembre, 2015 - 11:14
  15. Lorenzo Cuffini

    “Di questo dovremmo parlare”?!
    Dio ci scampi da uno tsunami di parole NOSTRE lungo un anno.
    Una sindrome da sinodo moltiplicata dodici mesi?Un incubo.
    Perché sottosotto, o meglio soprasopra, soprissima, si è convinti che solo noi possediamo la verità sulla sostanza- in questo caso – del giubileo e il mondo intero deve essere messo al corrente delle nostre “perle” ?
    Ma perfavore.
    Tutto è chiarissimamente spiegato, illustrato e proposto da chi di dovere.
    Cosa assai piu’ incasinata: a noi tocca viverlo, se ci crediamo e ne abbiamo voglia, e viverlo per davvero.
    Il che vuol dire: un piolo che piantato nella mia storia ne determina un punto di svolta, una curva a u.La mia vita cambia.
    Se passa il giubileo, e io resto come prima, personalmente avrò sprecato una ennesima occasione,e, quel che è ancora peggio, avrò dato la mia ennesima brava controtestimonianza militante.

    7 Dicembre, 2015 - 11:41
  16. roberto 55

    Mi sembra di capire che anche Sara e Nino potrebbero, a seguito dell'”avviso – choc” del nostro padrone di casa, lasciare il “pianerottolo”, e questo mi rattrista: di questa vostra decisione – se è già presa, o se, comunque, la prenderete – non resta, ovviamente, che prendere atto e rispettarla, ma permettetemi, però, di sperare che ci ripensiate; in questi anni siete state e siete tutt’ora due belle “voci”, e mi spiacerebbe non leggervi più (e non credo d’essere l’unico).

    Buona festività di Sant’Ambrogio a tutti.

    Roberto Caligaris

    7 Dicembre, 2015 - 11:47
  17. giosal

    Cara Discepolo (10,05; 10.13). Certo, l’Immacolata si presta a molteplici interpretazioni. Compresa quella di molti piccoli bancarellari romani che l’aspettano sperando di ricavarci qualcosa da mettere nello stomaco. Io, ad es, la ricordo perché in una sua ricorrenza – avevo diciassette anni – una ragazzina di quindici, di cui ero innamorato, mi sorrise per la prima volta all’uscita della Messa.
    A me, il tuo, pare un modo sofferto e ombroso di vivere la religiosità. Perfino Francesco, nella sua scelta di povertà, si manifestò sempre gioioso. Perché non ti sciogli, qualche volta, in un piccolo sorriso?
    Un caro saluto al Pianerottolo- Giorgio Salvatori

    7 Dicembre, 2015 - 12:39
  18. Caro Lorenzo, come tu ben sai, io sono una “maschera” (caso strano, la signora Lignani mi correggera, in latino maschera si traduce con “persona).
    In qualità di maschera impenitente non posso dire “DOVREBBERO parlare” (maiuscolo da intendersi a sottolineatura).
    Lo volevo semplicemente far presente, perchè, almeno a me, pare che sul sito Vaticano dedicato al Giubileo della Misericordia, di cui metto al termine del commento il link, ad ogni buon fine, e per chi voglia controllare, sembra, e dico sembra, poi più occhi vedono meglio dei soli due miei, manca il riferimento alle Indulgenze e al modo con cui si possono lucrare.
    Se tu vuoi controllare, fai pure, cosi se trovi la pagina, mi fai una grossa cortesia, poichè cosi posso linkarla dal mio blog.

    Questo il Sito Ufficiale del Giubileo:
    http://www.iubilaeummisericordiae.va/content/gdm/it.html

    P.S. Speo non essere noioso nel ripetermi che l’importanza dell’evento Giubileo non è legato a genere modaiolo-festaiolo, alla gita semplice o al semplice pellegrinaggio -che può semple svolgersi- nè al semplice perdono dei peccati, che è sempre ottenibile, in qualunque momento, con la Confessione sacramentale. E’ invece legato alla possibilità della remissione delle pene.
    Questo intendevo sottolineare.

    7 Dicembre, 2015 - 13:02
  19. Cmq per chi voglia approfondire, la dottrina delle Indulgenze è mirabilmente trattata dal beato Paolo VI nella Costituzione Apostolica “Indulgentiarum Doctrina” (ed è ovvio il valore dottrinale e vincolante di tale documento, senza il bisogno che stia a sottolinearlo):

    È dottrina divinamente rivelata che i peccati comportino pene infinite dalla santità e giustizia di Dio, da scontarsi sia in questa terra, con i dolori, le miserie e le calamità di questa vita e soprattutto con la morte, sia nell’aldilà anche con il fuoco e i tormenti o con le pene purificatrici. Perciò i fedeli furono sempre persuasi che la via del male offre a chi la intraprende molti ostacoli, amarezze e danni. Le quali pene sono imposte secondo giustizia e misericordia da Dio per la purificazione delle anime, per la difesa della santità dell’ordine morale e per ristabilire la gloria di Dio nella sua piena maestà …
    …Inoltre l’esistenza e la gravità delle pene fanno comprendere l’insipienza e la malizia del peccato e le sue cattive conseguenze. Che possano restare e che di fatto frequentemente rimangano pene da scontare o resti di peccati da purificare anche dopo la remissione della colpa, lo dimostra molto chiaramente la dottrina sul purgatorio: in esso, infatti, le anime dei defunti che “siano passate all’altra vita nella carità di Dio veramente pentite, prima che avessero soddisfatto con degni frutti di penitenza per le colpe commesse e per le omissioni”, vengono purificate dopo morte con pene purificatrici
    è questo l’antichissimo dogma della comunione dei santi, mediante il quale la vita dei singoli figli di Dio in Cristo e per mezzo di Cristo viene congiunta con legame meraviglioso alla vita di tutti gli altri fratelli cristiani nella soprannaturale unità del corpo mistico di Cristo, fin quasi a formare una sola mistica persona …
    …L’uso delle indulgenze, propagatosi un po’ alla volta divenne nella storia della chiesa un fenomeno di notevoli proporzioni soprattutto allorché i romani pontefici stabilirono che alcune opere più convenienti al bene comune della chiesa “potessero sostituire tutta la penitenza” e ai fedeli “veramente pentiti e confessati dei loro peccati” e che avessero compiute tali opere concedevano “per la misericordia di Dio onnipotente.., confidando nei meriti e nell’autorità degli apostoli”, “usando la pienezza della potestà apostolica”, “il perdono non soltanto pieno ed abbondante, ma anche pienissimo dei loro peccati”. “L’unigenito Figlio di Dio, infatti… ha procurato un tesoro alla chiesa militante e lo ha affidato al beato Pietro, clavigero del cielo, e ai successori di lui, suoi vicari in terra, perché lo dispensassero salutarmente ai fedeli e, per ragionevoli cause, lo applicassero misericordiosamente a quanti si erano pentiti e avevano confessato i loro peccati, talvolta rimettendo in maniera parziale la pena temporale dovuta per i peccati, sia in modo generale che particolare (come giudicavano opportuno nel Signore) …
    Detta remissione di pena temporale dovuta per i peccati, già rimessi per quanto riguarda la colpa, con termine proprio è stata chiamata “indulgenza”. Essa conviene in parte con gli altri mezzi o vie destinate ad eliminare ciò che rimane del peccato, ma nello stesso tempo si distingue chiaramente da essi. Nell’indulgenza, infatti, la chiesa facendo uso del suo potere di ministra della redenzione di Cristo signore, non soltanto prega, ma con intervento autoritativo dispensa al fedele ben disposto il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei santi in ordine alla remissione della pena temporale. Il fine che l’autorità ecclesiastica si propone nella elargizione delle indulgenze, è non solo di aiutare i fedeli a scontare le pene del peccato, ma anche di spingere gli stessi a compiere opere di pietà, di penitenza e di carità, specialmente quelle che giovano all’incremento della fede e al bene comune. Se poi i fedeli offrono le indulgenze in suffragio dei defunti coltivano in modo eccellente la carità e, mentre elevano la mente al cielo, ordinano più saggiamente le cose terrene. Il magistero della chiesa ha difeso ed esposto questa dottrina in vari documenti …
    La chiesa pertanto invita anche ai nostri giorni tutti i suoi figli a valutare in pieno e a riflettere quanto l’uso delle indulgenze sia di aiuto per la vita dei singoli e di tutta la società cristiana. L’uso salutare delle indulgenze, tanto per ricordare le cose più importanti, insegna in primo luogo quanto sia “triste e amaro l’aver abbandonato il Signore Dio”. I fedeli, infatti, quando acquistano le indulgenze, comprendono che con le proprie forze non sarebbero capaci di riparare al male, che con il peccato hanno arrecato a se stessi e a tutta la comunità e perciò sono stimolati ad atti salutari di umiltà. Inoltre l’uso delle indulgenze ci dice quanto intimamente siamo uniti in Cristo gli uni con gli altri e quanto la vita soprannaturale di ciascuno possa giovare agli altri, affinché anche questi più facilmente e più intimamente possano essere uniti al Padre. Pertanto l’uso delle indulgenze eccita efficacemente alla carità e la fa esercitare in modo eminente, allorché viene offerto un aiuto ai fratelli che dormono in Cristo …

    N. 1. L’indulgenza è la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa, che il fedele, debitamente disposto e a determinate condizioni, acquista per intervento della chiesa, la quale, come ministra della redenzione, autoritativamente dispensa ed applica il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei santi.

    N. 2. L’indulgenza è parziale o plenaria secondo che libera in parte o in tutto dalla pena temporale dovuta per i peccati.

    N. 3. Le indulgenze sia parziali che plenarie possono essere sempre applicate ai defunti a modo di suffragio.

    N. 4. L’indulgenza parziale d’ora in poi sarà indicata con le sole parole “indulgenza parziale”, senza alcuna determinazione di giorni o di anni.

    N. 5. Il fedele, che almeno col cuore contrito compie una azione, alla quale è annessa l’indulgenza parziale, ottiene, in aggiunta alla remissione della pena temporale che percepisce con la sua azione, altrettanta remissione di pena per intervento della chiesa.

    N. 6. L’indulgenza plenaria può essere acquistata una sola volta al giorno, salvo quanto è disposto al n. 18 per coloro che sono in punto di morte. L’indulgenza parziale invece può essere acquistata più volte al giorno, salvo esplicita indicazione in contrario.

    N. 7. Per acquistare l’indulgenza plenaria è necessario eseguire l’opera indulgenziata e adempiere tre condizioni: confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del sommo pontefice. Si richiede inoltre che sia escluso qualsiasi affetto al peccato anche veniale. Se manca la piena disposizione o non sono poste le predette tre condizioni, l’indulgenza è solamente parziale, salvo quanto è prescritto al n. 11 per gli impediti.

    N. 8. Le tre condizioni possono essere adempiute parecchi giorni prima o dopo di aver compiuto l’opera prescritta; tuttavia conviene che la comunione e la preghiera secondo le intenzioni del sommo pontefice siano fatte nello stesso giorno, in cui si compie l’opera.

    N. 9. Con una sola confessione sacramentale si possono acquistare più indulgenze plenarie; ma con una sola comunione eucaristica e una sola preghiera secondo le intenzioni del sommo pontefice si lucra una sola indulgenza plenaria.

    N. 10. Si adempie pienamente la condizione di pregare secondo le intenzioni del sommo pontefice, recitando secondo le sue intenzioni un Pater e un’Ave; è data tuttavia ai singoli fedeli la facoltà di recitare qualsiasi altra preghiera secondo la pietà e la devozione di ciascuno verso il romano pontefice.

    Questo il link: http://w2.vatican.va/content/paul-vi/it/apost_constitutions/documents/hf_p-vi_apc_01011967_indulgentiarum-doctrina.html

    P.S. Mi auguro che quanto riportato non abbia motivo alcuno di far pensare a militanze -brutte sporche e cattive- preconciliari, o peggio, anticonciliari; o peggio ancora militanze in schieramenti avversi al regnante pontefice.
    Mi sono permesso il tutto per sola completezza d’informazione rispetto al “fatto” più importante del Giubileo.
    Spero, mi auguro, mi si perdonerà l’aver avuto a cuore tale argomento, e avere rubato qualche bit di spazio internet.

    7 Dicembre, 2015 - 14:17
  20. Lorenzo Cuffini

    Bravo Ubi. Credo che ti sia permesso bene, ed in modo esaustivo, riportando nel modo piu’ autorevole le “istruzioni per l’uso” relative al lucrare l’idulgenza.
    Il link che riporti, mi pare ottimo.
    Ai lettori, ad esso affiancherei per gli usi didascalici che ti prefiggi anche il seguente:
    /w2.vatican.va/content/francesco/it/apost_letters/documents/papa-francesco_bolla_20150411_misericordiae-vultus.html
    che vale altrettanto la pena di essere letto e rimuginato a titolo di vademecum per il periodo giubilare tutto.

    7 Dicembre, 2015 - 14:55
  21. Bene Ubi, quello che dici è molto utile.

    7 Dicembre, 2015 - 15:02
  22. Nino

    roberto 55 scrive,
    7 dicembre 2015 @ 11:47

    Colgo la decisione di Luigi come un “segno” per un tempo di meditazione e silenzio, e per questo lo ringrazio.
    Ti saluto con affetto augurandoti ogni bene e un Buon Natale.

    7 Dicembre, 2015 - 16:58
  23. Luigi Mortari

    N. 9. Con una sola confessione sacramentale si possono acquistare più indulgenze plenarie; ma con una sola comunione eucaristica e una sola preghiera secondo le intenzioni del sommo pontefice si lucra una sola indulgenza plenaria.

    Dico boh … e la chiudo qui

    7 Dicembre, 2015 - 19:42
  24. “Credo che ti sia permesso bene, ed in modo esaustivo”

    Grazie! L’opera di divulgazione è compiuta: il link al sito ufficiale del Giubileo che contiene le istruzioni -almene quelle generali- l’ho messo.
    Il link alla Indulgentiarum Dottrina l’ho messo, per la dottrina delle Indulgenze l’ho messo…
    mezza opera buona l’ho fatta, il resto …

    7 Dicembre, 2015 - 20:14
  25. Fabrizio Scarpino

    Buona festa di Sant’Ambrogio a tutti (un po’ in ritardo) e buona Solennità dell’Immacolata Concezione.

    Mi unisco al saluto di Roberto nei confronti di Nino e Sara1.

    7 Dicembre, 2015 - 20:59
  26. Rosa

    Very OT : consiglio a tutti la trasmissione appena cominciata di Semprini su Dante: ogni lunedì sera su TV2000.

    7 Dicembre, 2015 - 21:50
  27. Luigi Mortari scrive, 7 dicembre 2015 @ 19:42

    Rispondo: per acquistare l’Indulgenza, plenaria o parziale c’è bisogno di essere in “Grazia di Dio”, ovvero avere adempiuto alla Confessione sacramentale, necessaria al perdono dei peccati e ad ottenere quella Grazia.
    Posto che oggi si confessa, e mantiene la “Grazia” non commettendo nessun Peccato Mortale, lei può ogni giorno acquistare l’indulgenza Plenaria, fino a quando non compia “Peccato mortale”. Ciò perchè se ne compie di veniali essi sono perdonati all’atto del Confiteor durante la Messa. Con quella Confessione, e fino a quando rimane “in Grazia di Dio” lei può lucrare l’Indulgenza.
    Perchè una volta al giorno? Perchè di norma non ci si può Comunicare più di una volta al giorno.

    Spero di essere stato utile

    7 Dicembre, 2015 - 22:44
  28. Buonasera a tutti.
    Mancano poche ore all’inizio dell’Anno Santo straordinario.
    Volevo augurare a tutti gli amici del pianerottolo, a chi ci legge, a chi è solo di passaggio di celebrare un felice Giubileo.
    Che sia un anno di pace, speranza, riconciliazione.
    Riconoscono fortemente a questo Papa il coraggio di rimettere al centro la Misericordia, che si ottiene con la Riconciliazione. Ha fatto proprio bene a ridare fiato ad un Sacramento che sembrava quasi sparito. Gliene sono molto, molto grato.
    Perché, come mi spiegava un sacerdote in un vecchio confessionale “alla San Carlo”, cioè in ginocchio e con la grata, andare a inginocchiarsi e chiedere perdono è già atto di umiltà. Si passa da IO a DIO, e non è un gioco di parole. Si abbandona un piano orizzontale per quello verticale, per guardare all’Alto.
    E, aggiungo io, all’altro.
    “Il Signore ti conceda il perdono e la pace”. Quanto balsamo c’è in questa frase?
    Quanto ne ha bisogno questo mondo?
    Allora faccio un augurio che sia anche preghiera:

    O Dio Padre Onnipotente,
    che hai voluto donarci tuo Figlio
    e che hai effuso lo Spirito Santo per la remissione dei peccati,
    così Ti preghiamo:
    Donaci un Anno in cui sapremo perdonare,
    come noi chiediamo perdono a te ed a chi
    abbiamo ferito,
    umiliato,
    ucciso,
    offeso
    abortito,
    straziato,
    mutilato,
    abbandonato,
    scartato,
    allontanato
    diffamato
    tradito
    rinnegato
    e quant’altro male possiamo aver fatto
    in pensieri, parole, opere e omissioni.
    Donaci, o Signore, la possibilità di chiedere perdono
    e di fare pace. Ma anche di saper perdonare.
    Aiutaci, o Signore, a ringraziarTi, come suggeriva
    la Tua Serva di Dio Natuzza Evolo,
    per ogni volta in cui potremo fare del bene.
    E Tu, Maria, Madre della Chiesa e Madre nostra,
    guidaci verso la via del perdono
    e implora con noi il perdono dei nostri peccati.
    Amen.

    Auguri. Buon Anno Santo a tutti e un fraterno abbraccio!

    7 Dicembre, 2015 - 22:54
  29. Grazie Tonizzo.dello splendido messaggio.

    8 Dicembre, 2015 - 0:02
  30. Lorenzo Cuffini

    mezza opera buona l’ho fatta, il resto…

    ….non preoccuparti Ubi, il resto lo faranno altri.
    🙂

    8 Dicembre, 2015 - 2:00
  31. roberto 55

    Grazie, Tonizzo: messaggio bellissimo; mi unisco ai tuoi auguri a tutto il “pianerottolo”.

    Roberto Caligaris

    8 Dicembre, 2015 - 9:53
  32. Fabrizio Scarpino

    Grazie tonizzo , ricambio l’augurio.

    8 Dicembre, 2015 - 16:36

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