Benedetto: “Imparare il vero trionfalismo”

Credo che della conversazione del papa in Cadore (vedi post del 25 luglio) resterà il concetto di “vero trionfalismo”, che fino a oggi non mi pare avesse mai usato: “In questi contesti di due rotture culturali, la prima, la rivoluzione culturale del ’68, la seconda, la caduta potremmo dire nel nichilismo dopo l’89, la Chiesa con umiltà, tra le passioni del mondo e la gloria del Signore, prende la sua strada. Su questa strada dobbiamo crescere con pazienza e dobbiamo adesso in un modo nuovo imparare che cosa vuol dire rinunciare al trionfalismo. Il Concilio aveva detto di rinunciare al trionfalismo – e aveva pensato al barocco, a tutte queste grandi culture della Chiesa. Si disse: cominciamo in modo moderno, nuovo. Ma era cresciuto un altro trionfalismo, quello di pensare: noi adesso facciamo le cose, noi abbiamo trovato la strada e troviamo su di essa il mondo nuovo. Ma l’umiltà della Croce, del Crocifisso esclude proprio anche questo trionfalismo, dobbiamo rinunciare al trionfalismo secondo cui adesso nasce realmente la grande Chiesa del futuro. La Chiesa di Cristo è sempre umile e proprio così è grande e gioiosa. Mi sembra molto importante che adesso possiamo vedere con occhi aperti quanto è anche cresciuto di positivo nel dopo Concilio (…) Quindi mi sembra che dobbiamo combinare la grande umiltà del Crocifisso, di una Chiesa che è sempre umile e sempre contrastata dai grandi poteri economici, militari ecc., ma dobbiamo imparare insieme con questa umiltà anche il vero trionfalismo della cattolicità che cresce in tutti i secoli. Cresce anche oggi la presenza del Crocifisso risorto, che ha e conserva le sue ferite; è ferito, ma proprio così rinnova il mondo, dà il suo soffio che rinnova anche la Chiesa nonostante tutta la nostra povertà. E direi, in questo insieme di umiltà della Croce e di gioia del Signore risorto, che nel Concilio ci ha dato un grande indicatore di strada, possiamo andare avanti gioiosamente e pieni di speranza”. Una volta – da cardinale – Ratzinger aveva parlato della necessità di una “restaurazione” nella Chiesa del dopo Concilio e un’altra volta dell’opportunità di una qualche “controriforma” liturgica, ma era stato indotto all’uso di quelle parole proibite dagli intervistatori, stavolta invece è da solo che parla di un “vero trionfalismo” da recuperare. E’ bello avere un papa che non ha paura delle parole.

70 Comments

  1. Luisa

    Ho letto il testo dell`incontro del Papa con i sacerdoti, ho visto alla televisione qualche momento di questo incontro.
    Non dovrei più stupirmi, oramai conosciamo il Papa quando parla a braccio,eppure sono ad ogni volta toccata dalla profonda umanità che si legge nel suo volto, nel suo sguardo.
    È evidente che il Santo Padre ama incontrare i suoi sacerdoti, incontrare i fedeli e poter parlare liberamente con loro, parla con le mani che accompagnano il suo pensiero, lo sostengono, e il suo sguardo è così attento, profondo e dolce.
    Mi sembra ricordare che i suoi allievi dicevano di lui che le sue parole erano come del miele !
    Chi può ancora rinchiudere Benedetto XVI nell`immagine veicolata da tanti, troppi media ?
    Purtoppo ancora si continua a farlo e chi non prende il tempo di interessarsi a chi Papa Benedetto è veramente continuerà a assorbire passivamente e in seguito riprodurre questa falsa immagine.
    E sì Benedetto XVI non ha paura delle parole, anzi il suo carisma della parola è al servizio del suo coraggio .

    28 Luglio, 2007 - 11:18
  2. Caro Luigi, ho fatto un segno (che credo abbia fatto anche tu): che un giorno non lontano, in tanti, in questo blog, la smettano di scoprire l’acqua calda e inizino a confrontarsi sul contenuto delle parole del Papa e non sul suo modo di gesticolare o di esprimersi o di parlare al braccio. Possibile che l’immagine conti più dei contenuti? A me Benedetto XVI piace in primis per ciò che dice, e poi per come lo dice. Ma soprattutto: mi piacerebbe trovare qualcuno pronto a confrontarsi sul pensiero e sul Magistero del Pontefice. Allora, caro Luigi, come Diogene il “cinico” e come te, che non sei cinico affatto, continuo a girare con la lanterna alla ricerca dell’uomo pensatore e non di quello semplicemente osservatore e scontatamente adulatore.
    Cari saluti e buona domenica
    Gianluca

    28 Luglio, 2007 - 11:49
  3. Ops, al primo rigo volevo dire che ho fatto un sogno e non un segno; chiedo scusa per l’errore di battitura.

    28 Luglio, 2007 - 11:50
  4. Luisa

    Gianluca,non è la prima volta che mi prendi come bersaglio della tua ira,senza mai nominarmi. Le ultime volte ho lasciato correre,ma questa volta vai veramente un pò troppo lontano!
    Potrei offendermi, se mi riconoscessi nella tua definizione di adulatrice, non vera cristiana,che si interessa ai gesti e non al pensiero di Papa Benedetto ecc…eccc…
    Non conosco i motivi della tua reazione e al limite non mi interessano, ma vorrei chiedere a colui che dedica non uno ma tre siti al Papa, di rispettare chi come me desidera solo condividere il suo affetto e la sua riconoscenza verso Papa Benedetto,con gli amici di questo blog…e di questi amici sei il solo a reagire così e mi stupisce assai!
    Non ho bisogno di sfoggiare le ore che passo alla lettura del pensiero e Magistero del Papa nè le ore che passo qui in Svizzera per cercare di difenderlo e diffonderlo.
    E anche se avessi voglia solo di dire quanto amo il Papa, senza leggere una sola linea dei suoi scritti, semplicemente perchè è importante per me, ti sarei grata di avere un`attitudine un pò più generosa ,rispettuosa, comprensiva e meno giudicante.
    Ti auguro di trovare persone alla tua altezza con chi finalmente discutere sul contenuto del Magistero del Papa….è strano perchè avevo l`impressione che è quello che da mesi facciamo su questo blog!

    28 Luglio, 2007 - 12:19
  5. Syriacus

    L.: “Mi sembra ricordare che i suoi allievi dicevano di lui che le sue parole erano come del miele !”

    GL: “A me Benedetto XVI piace in primis per ciò che dice…”

    Ricordo che, appena dopo aver sentito l’omelia della sua Messa di inizio Pontificato -benchè da anni ne avessi già letto libri, documenti, omelie e ascoltato interviste- , presso molte persone abbia cominciato ad affermare che “Quest’uomo è proprio un Crisostomo… Un ‘Boccadoro’.” (…E chi ha letto almeno qualche omelia di San Giovanni Crisostomo credo mi capirà…)

    [Buon sabato & Dies Dominica, Stefano

    « Memento, ut diem sabbati sanctifices. Sex diebus operaberis et facies omnia opera tua; septimus autem dies sabbatum Domino Deo tuo est; non facies omne opus » (Ex 20,8-10). 104

    « Sabbatum propter hominem factum est, et non homo propter sabbatum; itaque dominus est Filius hominis etiam sabbati » (Mc 2,27-28).

    http://www.vatican.va/archive/catechism_lt/p3s2c1a3_lt.htm ]

    28 Luglio, 2007 - 12:21
  6. Luisa, qualche anno e chilo fa, coltivavo la passione per il gioco del calcio ricoprendo il ruolo di difensore centrale (all’epoca si diceva ancora stopper) in una squadra giovanile della mia città. Ebbene, pur essendo tra i più scarsi (non a caso ero stato retrocesso in difesa dopo aver iniziato a centrocampo), mi arrabbiavo quando vedevo un compagno di squadra dalle enormi potenzialità non esprimersi al meglio. “Io sono asino – mi dicevo -, ma lui è bravo, non può giocare così male!”. Ecco, facciamo finta che tu sia quel compagno di squadra: so che hai delle grandi doti cristiane, umane e intellettuali ed effettivamente mi urta leggere i commenti in cui ti soffermi solo su dei futili dettagli. E’ come se quel mio compagno, che aveva un piede sinistro d’oro, avesse tirato sempre con la punta della scarpa in porta: una bestemmia! Ecco, tu ora mi dirai che non sono nessuno per arrabbiarmi per ciò che scrivi, e ti dico che hai ragione; per giunta, in campo come nella fede, sono dietro agli altri, sono una schiappa. Ma consentimi di arrabbiarmi se vedo che un compagno nella Fede, che potrebbe illuminarci con le sue osservazioni, si limita alle questioni terra terra. Il mio commento riguardava te ma non solo te. Chi mi dà licenza di giudicare? Sai, l’Italia – per restare in tema calcistico – ha 40 milioni di allenatori…cioè tutti esprimono liberamente la propria opinione in materia pallonara. Certo, la Fede è una cosa seria, e lo sport al pari è solo una barzelletta. Ma non diventano una barzelletta anche certi commenti che non hanno aderenza con la realtà? Tu e qualche altra amica vi rendete conto che a volte scrivete commenti al limite del ridicolo? Sono offensivo? No, obiettivo. Perchè te lo sto scrivendo, e non faccio come tanti che vi prendono in giro via e-mail chiamandovi “le papesse”. io conosco la tua intelligenza e mi spiace che a volte tu scada nelle banalità. Punto. Nulla di personale. Consentimi da “senatore” del blog di muovere una critica; e se proprio non ci riesci, riconoscimi il diritto di critica di cui godono i giornalisti. Scrivi che ho tre siti sul Papa (per la verità uno è un quotidiano regolarmente registrato in Tribunale e gli altri due portali sono sospesi), ma non capisco il paragone: non ricordo di aver mai scritto “oggi il Papa ha parlato a braccio ed ha gesticolato in modo accattivante convincendomi che le sue tesi erano belle e giuste”. Semmai avrò scritto: “Oggi il Papa ha parlato anche a braccio e ciò che ha detto (e non come lo ha detto) l’ho trovato assolutamente giusto, ha penetrato la mia anima e il mio cuore (ho banalizzato ma credo che il concetto sia chiaro”. Nel tuo post fai capire che io mi metta su uno scranno per dare lezioni agli altri o perchè mi senta superiore; stai tranquilla, questo ruolo non mi appartiene, lo lascio volentieri agli altri. Già, non sono Gesù sulla montagna; al massimo potrei essere uno di quelli che lo ascoltavano. Sì, che lo ascoltavano e non si fermavano solo all’apparenza dei suoi gesti.
    Su questo basta (Luigi docet)
    Gianluca

    28 Luglio, 2007 - 12:53
  7. Maria Grazia

    Le papesse?Visto che non molte donne scrivono in questo blog,credo di fare parte della categoria di coloro che vengono prese in giro.
    Un bel chissenefrega ti basta?Fino a prova contraria questo è un paese libero e chiunque può lasciare un pensiero in un blog a patto che il dottor Accattoli sia d’accordo.E poi sai una cosa Gianluca?Non scrivo tanto per te e nemmeno per il blog che può vantare frequentatori di prim’ordine.No,scrivo anche per il semplice lettore che passa e va,ma può restare colpito dalle nostre impressioni sul Papa e spinto a leggere per intero i suoi discorsi.
    Una papessa?ME NE VANTO.
    Ultima cosa:decido io che cosa è terra terra e che cosa non lo è.
    Saluti LA PAPESSA

    28 Luglio, 2007 - 14:06
  8. Luisa

    Ahimè amici di questo blog,dovrete abituarvi ai miei commenti simili a barzellette banali e ridicole !
    Per fortuna che da noi si dice che ” le ridicule ne tue pas”…resta da vedere dove si piazza il ridicolo, tutto questione di orientamento di sguardo!

    E gli amici che si riconoscono nei “machos” autori dei mails di cui è fatto menzione…. come chiamano i maschi, che su questo blogs e altrove hanno sovente espresso il loro affetto e ammirazione per Benedetto XVI ?
    ..papessi…papi bis….vice-papi ?

    Mah… 😉

    28 Luglio, 2007 - 14:34
  9. A Maria Grazia: non capisco come mai ti sia sentita chiamare in causa… e poi cosa vuoi da me? Ho solo riportato ciò che dicono altri, non io: per abitudine non dò definizioni delle persone, ma delle cose sì, e alcuni commenti sono effettivamente terra terra. E non ho dubbi che tu non scriva per me, infatti ho smesso di leggerti da un pezzo.
    Scusa la franchezza, ma solo qualche giorno fa ho letto un tuo bel commento e mi sono anche complimentato.
    Comunque, su questo basta.
    Buona domenica a tutti
    Gianluca

    P. S.: la bocca dello stolto è il suo castigo…e lo stolto sono io…facevo prima a tacere

    28 Luglio, 2007 - 14:58
  10. Leonardo

    Il mondo è bello perché è vario. A chi piace in un modo a chi in un altro. Il bello di Chez Luigi è che ognuno arriva, dice quel che vuole e sa, ascolta quel che gli altri hanno da dire e poi riparte. La miscela è: 1/3 di rispetto, 1/3 di cordialità, 1/3 di ironia, agitare bene e servire freddo.

    28 Luglio, 2007 - 18:08
  11. Leonardo, io sono astemio;-)

    28 Luglio, 2007 - 19:36
  12. Leonardo

    Astemio astemio? È un difetto, una menomazione; oppure un errore.

    28 Luglio, 2007 - 22:37
  13. Diciamo che è una virtù:-)

    28 Luglio, 2007 - 22:53
  14. Leonardo

    Spiacente, una virtù è la sobrietà. Essere astemi andrà bene per i musulmani, o per certi protestanti, ma non è una virtù cattolica.

    28 Luglio, 2007 - 23:12
  15. Luigi Accattoli

    Neanche io lodo gli astemi – non avrebbero composto il “Cantico dei cantici”: “dolci come vino le tue parole” – e se uno all’Ultima Cena diceva “non bevo vino”?
    Non lodo neanche le parole ebbre – e tu Gianluca che ho visto astemio a tavola qualcuna qui sopra ne hai scritta. Come il vino le parole ebbre allietano le nostre giornate e vivacizzano i blog, lo so. Veicolano anche briciole di verità. Ma nonostante questi meriti ugualmente non le amo.
    Credo che Gianluca e Luisa quanto ad atteggiamento nei confronti del papa siano i più vicini in questo blog eppure non è la prima volta che si scontrano. Io stesso che sono così renitente ai duelli mi sono scontrato una volta o due sia con l’uno sia con l’altra. Non dico perciò una parola di più su quest’ultima fiammata polemica e la guardo come si guarda a una grandinata estiva, mentre saluto tutti con la simpatia di sempre.
    Invito invece chi ne ha l’attrezzatura ad approfondire l’espressione così insolita – già dal punto di vista linguistico – di papa Benedetto “imparare il vero trionfalismo”. Il Battaglia (GRANDE DIZIONARIO DELLA LINGUA ITALIANA – UTET) registra come recentissima la voce “trionfalismo” e la riconduce espressamente – con una citazione da Silone risalente agli anni Sessanta – ad “alcuni padri conciliari”. In esso e negli altri esempi, tutti più recenti e presi da Belestrini, Pasolini, Vattimo, Arbasino, la parola e i suoi derivati (trinfalista, trionfalisticamente, trionfalistico) hanno sempre un’accezione negativa. Ecco invece un papa che è stato al Vaticano II e che la ripropone in positivo e lo fa ricollegandosi all’esperienza conciliare: “Anch’io ho vissuto i tempi del Concilio, essendo nella Basilica di San Pietro con grande entusiasmo e vedendo come si aprivano nuove porte e pareva realmente essere la nuova Pentecoste”. Immagino che quel meraviglioso dizionario in una nuova edizione avrà a riportare questa accezione positiva, che costituisce un’oggettiva innovazione linguistica, citando la conversazione papale di Auronzo di Cadore. Luigi

    29 Luglio, 2007 - 8:17
  16. Luisa

    Beh, caro Luigi,io la grandinata me la sono presa a ciel sereno,ed ero fuori allo scoperto senza protezione !
    Le assicuro è abbastanza sgradevole, allora si corre in fretta ai ripari,quando ci sono….e si aspetta che il cielo con i suoi tuoni e fulmini si calmi!
    La sola traccia che resta è l`impressione sgradevole che Gianluca l`abbia preso lei Luigi, a testimone di un giudizio negativo su chi, come me, s`interesserebbe più alla forma che al fondo (secondo Gianluca) e di un diritto di critica=verità detenuto da voi giornalisti…
    Spero che le “briciole di verità” lei non le veda solo nei propositi “ebbri ” di Gianluca…. :)e=)
    Spero che qualcuno di attrezzato potra ben presto discutere con lei sulla parola “trionfalismo”!
    Buona domenica a tutti!

    29 Luglio, 2007 - 9:52
  17. Leonardo

    Quand’ero piccolo, in chiesa si cantava spesso, alla fine della messa un inno che diceva: “Nobile santa chiesa, regno d’amor, / dona alla terra Cristo trionfator!”. La musica era un po’ da fanfara e ricordo che su quel “trionfator” era come se risuonase uno squillo di tromba. Roba da vergognarsi, penserebbero molti. A me piaceva. Ma noi eravamo una generazione di bambini che si esaltava con i film storici che vedevamo la domenica pomeriggio, dopo la dottrina (film ai quali peraltro attribuiscono una parte del merito per il mio successivo interesse per la storia) inoltre giocavamo senza complessi con armi di ogni tipo …
    Il ricordo infantile è per dire che c’è tutto un apparato, che poi dopo il concilio è sembrato scandalosamente kitsch, e che ora, passato un adeguato lasso di tempo, forse riscopriamo con animo più benevolo. Nel ripostiglio di tutte quelle “buone cose di pessimo gusto” c’è anche l’orgoglio di essere cattolici.
    Forse nell’uso innovativo del termine trionfalismo che l’ha colpita, Luigi, conta qualcosa anche il fatto che Ratzinger parla sì l’italiano in modo eccellente ma dopotutto non è di madrelingua, però in ogni caso anche la valorizzazione di questa parola possiamo vederla come un altro piccolo segno di un clima più sereno e più accogliente nei confronti di tanti aspetti della tradizione cattolica che questo pontificato sta instaurando.

    29 Luglio, 2007 - 11:32
  18. Luisa

    Armata solo con il mio umile Larousse vi leggo: “Triomphalisme : attitude de confiance absolue ou excessive en la réussite.”
    Partendo da lì mi dico che quel termine,va benissimo con Papa Benedetto e la sua fiducia così illimitata e assoluta, da sconfinare nella certezza che Dio ci porta e avrà “le dernier mot” ( se oso esprimermi così) .
    Dunque leggo quel trionfalismo della cattolicità come un pieno di speranza e fiducia…”andiamo avanti gioiosamente e pieni di speranza”.
    Questo è il trionfalismo di Papa Benedetto e a me piace questa visione fiduciosa che unisce l`umiltà della Croce e la speranza gioiosa della Risurrezione !

    29 Luglio, 2007 - 11:55
  19. bianca

    andiamo Gianluca…falle in primis a certi tuoi colleghi vaticanisti certe rimostranze. Quelli che scrivono del Papa per professione e non giusto per passare il tempo e parole (che dovresti saperlo, spesso fanno male).
    Quelli che ” le folle, il sorriso, l’abbraccio al bambino, i fuori tema, le dirette che duravano di più, il modo di indossare i cappelli” …e che con questi luoghi comuni ci hanno riempito pagine di giornali (e non solo) dal primo giorno di pontificato. Forse il gioco l’hanno iniziato loro e, semplicemente, si partecipa, purtroppo cadendo un pochino nella trappola o semplicemente per far capire agli altri che c’è anche qualcuno che la pensa diversamente.
    Si può discutere dei valori e del messaggio cristiano finchè si vuole senza dimenticarsi mai però di rispettare la sensibilità altrui. D’accordo i contenuti, ma ridere degli altri o non leggere ciò che scrivono perchè ci si ritiene in qualche modo più vicini al cielo ….mi fermo qui.
    Saluti

    29 Luglio, 2007 - 12:07
  20. Luigi Accattoli

    I “trionfi” del Petrarca, la “Chiesa trionfante”, i “trionfi della fede della Chiesa e del papato” che sono illustrati nella Sala Regia del Palazzo apostolico, questo passo della “Supplica alla Regina del Santo Rosario di Pompei: “Ai trionfi del tuo Rosario, onde sei chiamata regina delle vittorie, aggiungi ancor questo, o Madre: concedi il trionfo alla religione e la pace all’umana società”. Sono spunti per tracciare lo sfondo su cui intendere il recupero in positivo della parola “trionfalismo”. Penso anch’io – come Leonardo – che a un orecchio tedesco qualche parola suoni molto diversa, ma queste tre sono parole chiare e anche in tedesco e anche in tedesco marcate da una storia condivisa con noi: restaurazione, controriforma, trionfalismo. Questo mi colpisce: uno può dire i tre concetti senza usare la parola proibita, il cardinale Ratzinger e papa Ratzinger invece la usano. Credo che questa audacia vada segnalata e studiata. Luigi

    29 Luglio, 2007 - 12:11
  21. A Leonardo: non mi era mai capitato di sentirmi dire – anche se non lo hai detto esplicitamente ma lo hai lasciato intendere – di non essere cattolico perchè astemio; tuttavia, anche se non sono tenuto, ti spiego che non posso assumere alcool a causa di alcuni problemi epatici e all’impiego di medicinali.
    A Luigi: al ristorante ho barato, la sete era talmente elevata e il cameriere così in ritardo con la mia minerale, che quando sei andato a lavarti le mani in bagno, ho attinto alla tua brocca di rosso, trasgredendo per un attimo alle indicazioni dei medici; quanto alle mie parole ebbre, sono lieto di scriverle in quanto è noto che l’ebbrezza, nel senso figurativo al quale ti riferivi tu, è “l’offuscamento dell’intelletto cagionato da qualche fiera e veemente passione”. Già, il mio intelletto si offusca quando leggo descrizioni del Papa più simili a quelle di una marionetta (si è mosso così, parlava così, gesticolava così etc etc) che non del Vicario di Cristo in terra.
    A Luisa: se è vero che gli opposti si attraggono, siccome noi da un po’ non ci attraiamo più, vuol dire che siamo davvero molto simili; avrà ragione Luigi, e allora accettiamo il contraddittorio, anche se intenzionalmente provocatorio come il mio, senza rabbia, livore o vittimismo.
    Buona Domenica del Signore
    Gianluca

    29 Luglio, 2007 - 12:24
  22. A bianca: non ti lasciare ingannare dalla disponibilità e dall’umanità di Luigi Accattoli; lui rappresenta una delle pochissime eccezioni tra i vaticanisti, la maggior parte dei quali non si lascerebbe avvicinare da me neanche per farsi dire buongiorno, figurarsi per farsi muovere qualche critica. Comunque, per quanto riguarda la parte iniziale del tuo commento, mi trovi perfettamente d’accordo; per quanto riguarda la parte finale, chi mi conosce sa che mi considero, e che sono effettivamente, solo un povero verme di terra, un piccolo asinello, una bestia da soma (e non lo scrivo per falsa modestia): il cielo è troppo in alto per me e da tempo mi sono rassegnato all’idea del Purgatorio. Mi accusi di ridere degli altri…ma non ti accorgi che con le tue ultime righe ti comporti con me peggio di me con gli altri, lanciandomi un’offesa gravissima per chi si professa cristiano. E poi, consentimi, se mi confronto con qualche amico/a del blog, saranno pure nostre questioni e non tue: non credo che nessuno abbia bisogno di un avvocato difensore.
    Anche a te buona domenica
    Gianluca

    29 Luglio, 2007 - 12:33
  23. bianca

    che il signor Accattoli fosse una persona molto ospitale e tollerante nei confronti dei visitatori del suo blog l’avevo capito, altrimenti non credo mi sarei mai permessa, io così lontana dagli addetti ai lavori e dalle cose divine di soffermarmi ogni tanto per lasciare una mia impressione. E il mio non è un ruffiano gesto di carineria, visto che mi reputo utente molto di passaggio e assolutamente disinteressata.
    Non sono avvocato difensore di nessuno ma con la sincerità con cui spesso fai tu ho espresso una mia opinionie e talvolta può capitare di dispiacersi quando si ritiene che un’amica venga ingiustamente attaccata. Tuttavia, non sono una di quelle che ci tengono ad avere l’ultima parola a tutti i costi nè a tirare l’ultimo colpo. E se e quando sbaglio, semplicemente, chiedo scusa.
    Buon proseguimento nelle vostre questioni

    29 Luglio, 2007 - 13:19
  24. Luigi Accattoli

    Continuando quanto dicevo nell’ultimo commento, ecco questi versi del Manzoni, presi dal “Cinque maggio”, come altro esempio della radice positiva della parola trionfalismo riproposta ora da papa Benedetto:
    Bella Immortal! benefica
    Fede ai trionfi avvezza!
    Scrivi ancor questo, allegrati;
    ché più superba altezza
    al disonor del Gòlgota
    giammai non si chinò.
    Luigi

    29 Luglio, 2007 - 14:42
  25. Luigi Accattoli

    Da Bruno Volpe (vedi post del 20 luglio) ricevo questo messaggio:
    Caro Accattoli,amico e singor giornalista, vorrei spendere due parole in difesa del Collega Barile ingiustamente attaccato da qualche blogger e non certo da lei Maestro di eleganza. Conosco barile ed un fiorndi galantuomo e giornalista. Ora sono in aeroporto,ma non mancherà il tempo di ampliaare il tema. Cordialità Bruno Volpe “Milenio”

    29 Luglio, 2007 - 14:51
  26. Grazie Bruno:-)

    29 Luglio, 2007 - 16:59
  27. Francesco73

    Io invece porterei in trionfo i vaticanisti tutti, per il solo fatto di seguire le tematiche religiose.
    Per me sono giornalisti con le loro idee, non apologeti. Da loro non mi aspetto una difesa della fede, e nemmeno mi interessa. Mi aspetto il racconto dei fatti e qualche analisi apprezzabile, che non vuol dire condivisibile. Li leggo tutti, dal Secolo d’Italia al Manifesto. Ho i miei preferiti, e non lo nascondo (Accattoli, Tornielli, Politi, Zizola, tutti piuttosto diversi tra loro), ma sdrammatizzerei, non scambiamoli per araldi del Vangelo. Sono professionisti dell’informazione e dell’approfondimento, e mi piacerebbe che si dedicassero al secondo non meno che alla prima.
    Talvolta temo che noi cattolici abbiamo il problema di produrre o cercare un approccio devoto a questo mestiere. Secondo me è sbagliato, la fede si nutre più di provocazioni intelligenti e al limite urticanti che di nuvole di incenso.
    E non litigate! 🙂

    29 Luglio, 2007 - 17:01
  28. Luigi Accattoli

    Francesco grazie per il trionfo, l’ortica e tutto il resto! Luigi

    29 Luglio, 2007 - 17:39
  29. Siccome so che non tutti possono accedere alle agenzie di stampa, copio e incollo quanto rilanciato dall’Adnkronos (e anche dall’Ansa)
    Vediamo che dibattito ne scaturisce nel blog…

    CRO 29/07/2007 17.48.07 Titoli Stampa
    CHIESA: CARD. MARTINI, NON CELEBRERO’ LA MESSA IN LATINO
    CHIESA: CARD. MARTINI, NON CELEBRERO’ LA MESSA IN LATINO Roma, 29 lug. – (Adnkronos) – Si sente legato alla liturgia preconciliare, che ha vissuto dalla prima comunione all’ordinamento sacerdotale, ma non celebrera’ la messa in latino. Ad affermarlo in un intervento sul supplemento de ‘Il Sole 24 Ore’ e’ il cardinale Carlo Maria Martini spiegando che tre motivi lo spingono a questa decisione. “Primo, perche’ ritengo che con il Concilio Vaticano II si sia fatto un bel passo avanti per la comprensione della liturgia e della sua capacita’ di nutrirci con la Parola di Dio, offerta in misura molto piu’ abbondante rispetto a prima”, afferma il cardinale. “Di fatto bisogna riconoscere che per molta gente la liturgia rinnovata – continua il card. Martini – ha costituito una fonte di ringiovanimento interiore e di nutrimento spirituale”. “In secondo luogo – sottolinea il cardinale – non possono non risentire quel senso di chiuso, che emanava dall’insieme di quel tipo di vita cristiana cosi’ come allora lo si viveva, dove il fedele con fatica trovava quel respiro di liberta’ e di responsabilita’ da vivere in prima persona di cui parla san Paolo ad esempio in Galati 5,1-17”. “Sono assai grato al Concilio Vaticano II perche’ ha aperto porte e finestre per una vita cristiana piu’ lieta e umanamente piu’ vivibile”, precisa. “In terzo luogo, pur ammirando l’immensa benevolenza del Papa che vuole permettere a ciascuno di lodare Dio con forme antiche e nuove – conclude il cardinale Martini – ho visto come vescovo l’importanza di comunione anche nelle forme di preghiera liturgica che esprima in un solo linguaggio l’adesione di tutti al mistero altissimo”. “E qui confido nel tradizionale buon senso della nostra gente, che comprendera’ come il vescovo fa gia’ fatica a provvedere a tutti l’Eucaristia e non puo’ facilmente moltiplicare le celebrazioni ne’ suscitare ministri ordinati capaci di venire incontro a tutte le esigenze dei singoli – conclude il cardinale – Ricavo come valido contributo del ‘Motu propio’ la disponibilita’ ecumenica a venire incontro a tutti , che fa ben sperare per un avvenire di dialogo fra tutti coloro che cercano Dio con cuore sincero”. (Rre/Col/Adnkronos) 29-LUG-07 17:50 NNNN

    29 Luglio, 2007 - 18:08
  30. Mattia

    Premetto che il cardinal Martini non mi è mai piaciuto, sempre a fare l’anti-papa…o meglio, l’anti-ratzinger!! (sig. Accattoli, chi è che aveva scritto sul “Corriere”, all’indomani dell’elezione di Papa Benedetto, che questo “principe” della Chiesa, aveva dato il suo consenso ad altri cardinali a votare Ratzinger?? Mah…a me non sembra proprio!! 😉 )…poteva pure risparmiarsela questa uscita…
    A proposito di messa in latino e motu proprio…
    sono appena rientrato da un paio di giorni di riposo al mare…nella località vicino a dove eravamo noi c’era una chiesetta, così ieri siamo andati ad ascoltare la messa della domenica…MAMMA MIA!! Non ho mai assistito a nulla del genere (per fortuna)…sembrava un talk-show…ha fatto recitare a tutti alcune parti della messa che (penso) solo il sacerdote può recitare…aiuto!
    Ora ho capito cosa significa “liturgia-show” e “abuso della liturgia”…vabbè che eravamo in una località marina…però…

    29 Luglio, 2007 - 19:04
  31. Luigi Accattoli

    Non fu il Corriere ma la Repubblica con un articolo intitolato “La vittoria del Grande Favorito con la benedizione di Martini. Decisivo dopo i primi scrutini il via libera dell’ ex arcivescovo di Milano. le ultime resistenze superate durante il pranzo seguito alla terza votazione“. Impossibile verificare quell’interpretazione. Che resta un’interpretazione, non una notizia, ma che è ragionevole, o quantomeno non inverosimile. Diversamente da te, a me il cardinale Martini è sempre piaciuto e se vuoi conoscere la mia idea riguardo ai suoi rapporti con il cardinale e il papa Ratzinger la trovi nella serie di post intitolata “Se Martini sia un antipapa” che ho pubblicato tra marzo e aprile. L’articolo di ieri apparso sul Sole non modifica la mia opinione, naturalmente va letto per intero e non nel riassunto dell’agenzia riportata da Gianluca. Egli dice che non userà il vecchio rito e ciò facendo fa esattamente quello che fa papa Benedetto che anche usa il nuovo. Per quello che mi riguarda non vedo alcuna necessità di rilanciare – e respingere – la questione dell’antipapa. Luigi

    29 Luglio, 2007 - 19:46
  32. Syriacus

    Ubi cáritas et amor, Deus ibi est.
    Congregávit nos in unum Christi amor.
    Exsultémus, et in ipso jucundémur.
    Timeámus, et amémus Deum vivum.
    Et ex corde diligámus nos sincéro.
    Simul ergo cum in unum congregámur:
    ne nos mente dividámur, caveámus.

    Cessent júrgia malígna, cessent lites.
    Et in médio nostri sit Christus Deus.
    Simul quoque cum beátis videámus.
    Glorianter vultum tuum, Christe deus.
    Gáudium, quod est imménsum, atque probum,
    saécula per infiníta saeculórum.
    Amen.

    29 Luglio, 2007 - 20:14
  33. LEONE

    Io invece ho sempre apprezzato Martini e i miei intrevnti lo dimostrano ed anche stavolta mi sento vicino a lui.
    Con questo chi vorrà risentire in partcolari occasioni la messa in latino, penso che troverà il modo, su questo è stata molto interessante l’articolo di Enzo Bianchi che è stato un po’ ignorato e criticato a priori nel Blog, senza entrare nel merito delle questioni da lui poste, e cioè se quelli che vogliono la messa in latino accettimo o meno la Chiesa del Post Concilio.
    Per quanto riguarda il Papa ho letto il discorso ai preti trentini e mi è piaciuto molto, comincio ad apprezzarlo, e mi sforzo di volergli bene e di pregare per lui anche se sinceramente avrei voluto Martini papa.
    Sul trionfalismo della Chiesa, io la preferisco umile, mite e plurale, ma se è riferita a Cristo allora sono d’accordo, quando vado ogni anno ai corsi di iconografia, la prima icona che ho dipinto è quella del Cristo Pantocreatore, che è il sovrano ed il giudice celeste del creato, e la Chiesa ne è il corpo mistico, ( un concetto su cui devo ancora riflettere e pregarci sopra).

    Per farvi partecipi di un bellissimo avvenimento, ieri con mia moglie a C astione della Presolana, (Bg), abbiamo assistito ad una belllissima conferenza di MASTERBEE, un mistico ed artista tedesco che abita e vive come un eremita in bergamasca e che ha scritto un libro che ha avuto moltissimo succeso MENDICANTE DI LUCE, delle edizioni SANPAOLO, con prefazione di Padre Raniero Cantalamessa, che vi invito caldamente a leggere.
    Questa persona, ha passato la sua vita alla ricerca di Dio, e per tanti anni ha ignorato la Chiesa Cattolica, è passato da Buddismo allo zen alla meditazione Yogica ed ha conosciuto i più grandi maestri spirituali dell’asia ed ad un certo punto del suo percorso è approdato alla fede cattolica, lui nato in una famiglia calvinista dove il Papa e la Chiesa di Roma erano considerati quasi il Diavolo, ora è pienamente nella Chiesa e parla con entusiasmo della preghiera del Cuore e della MEDITAZIONE CRISTIANA sulla preghiera di Gesù che pratica da anni, e delle sue opere che hanno reinterpretato la tradizione iconografica orientale.
    Ha anche un sito internet che vi invito a visitare, http://WWW.MASTERBEE.COM.
    Cordiali saluti Leone.

    29 Luglio, 2007 - 20:16
  34. Mattia

    No no, per carità, non voglio sicuramente aizzare i lettori del blog contro il cardinal Martini…e che dopo le sue uscite dei mesi scorsi, riguardanti questioni tipo i Dico (“La Chiesa deve smetterla di parlare dall’alto”..mi sembra sia una frase pronunciata da lui), mi sembrava che stesse facendo tutto il contrario di ciò che dovrebbe fare un Cardinale di Santa Romana Chiesa, ovvero essere al fianco e sostenere il Papa (qualunque esso sia)..avrò piacere di leggermi con calma i suoi commenti e le sue riflessioni…
    Comunque, ho ripreso in mano il Corriere del 20 Aprile 2005, che custodisco gelosamente, e ho trovato pure qua questa interpretazione in un articolo di Gian Guido Vecchi intitolato “E il > Martini dà il via libera”… 🙂

    29 Luglio, 2007 - 20:17
  35. Mattia

    “rivale”…si è dimenticato una parola 😉

    29 Luglio, 2007 - 20:19
  36. Luisa

    Beh, se in precedenza si poteva dar credito al cardinale Martini di una cattiva interpretazione delle sue parole da parte di giornalisti,questa volta mi sembra che i suoi propositi siano fin troppo chiari.
    Con quest`intervento Martini si mette in diretta opposizione al Santo Padre e trattandosi di un documento che ha forza di legge, lo trovo particolarmente grave.
    Documento che, lo ricordo, il Santo Padre ha affidato “con animo grato e fiducioso” al cuore di Pastori dei suoi confratelli.
    Potrei riprendere punto per punto le affermazioni di Martini, potrei dare la testimonianza di una cattolica che non si è sentita nè più libera, o ringiovanita o più lieta, nè più responsabile con il NOM…ma mi sono sufficentemente espressa su questo punto e non mi ripeterò.
    Trovo in particolare stupefacente il consiglio che Martini da ai fedeli di non disturbare i Vescovi già sovraccarichi di lavoro,contando sul loro buon senso !
    Martini avrebbe potuto legittimamente esprimere la sua posizione e, nello stesso tempo, incoraggiare i Vescovi a rispettare il Motu Proprio.
    Non lo ha fatto.
    Ma……dopo aver detto tutte le sue riserve , concede magnanimamente un contributo valido al Motu proprio….signé cardinale Martini…alla fine sei obbligata di rileggere per essere sicura di avere capito bene…. talvolta il dubbio resta.
    Stronco qualcosa…e poi passo generosamente un pò di crema emmoliente.
    Preferisco fermarmi qui.

    29 Luglio, 2007 - 20:20
  37. QUESTA E’ UNA VERGOGNA, LEGGETE BENE

    CRO 29/07/2007 15.58.31 Titoli Stampa

    MADONNA PIANGE SPERMA: PROCURA BOLOGNA, NON C’E’ REATO
    MADONNA PIANGE SPERMA: PROCURA BOLOGNA, NON C’E’ REATO AL MASSIMO E’ ‘CONTRARIO A DECENZA’, GARAGNANI RICORRERA’ (ANSA) – BOLOGNA, 29 LUG – Nella mostra ‘La Madonna piange sperma’ prevista a Bologna a meta’ giugno (e poi annullata) non c’e’ vilipendio della religione cattolica perche’ manca l’offesa a immagini o persone rappresentative del culto. Per questo, cadendo anche l’ipotesi di un’accusa per bestemmia (vale per le divinita’ ma la Madonna non lo e’), non resta che l’archiviazione. Questo il ragionamento seguito dal procuratore capo di Bologna Enrico Di Nicola nei confronti dell’esposto per vilipendio presentato dal parlamentare di Forza Italia, Fabio Garagnani sulla mostra tanto contestata. E la polemica si riapre. A giugno nell’occhio del ciclone fini’ la performance promossa dall’associazione gay ‘Carni scelte’ e prevista nella sede del quartiere San Vitale, che suscito’ lo sdegno della Curia e le critiche del sindaco Cofferati. Alla querelle si aggiunse il parlamentare bolognese con una denuncia contro gli organizzatori della mostra in nome dell’articolo 403 del codice penale (‘Offesa a una confessione religiosa mediante vilipendio di persona’). Un mese dopo la decisione della procura, anticipata oggi da alcuni quotidiani: ”Non c’e’ stata offesa ne’ a persone (intese come sacerdoti, ministri di culto o un credente mentre prende l’Eucarestia) ne’ a cose (statue, immagini o reliquie) – ha spiegato il procuratore, in ferie ma raggiunto al telefono dall’ANSA -. A quel punto non potendo ipotizzare il vilipendio, ho valutato se si poteva configurare la bestemmia ma in base a una sentenza della Corte costituzionale, questa concerne la divinita’ mentre anche nel Concilio Vaticano II e’ stabilito che per la cristianita’ la Madonna e’ qualcosa di piu’ e di diverso dalla divinita”’. Secondo Di Nicola quindi resta in ballo solo l’ipotesi di pubblicazione contraria alla pubblica decenza che, essendo una violazione amministrativa, puo’ essere applicata solo dal prefetto. Sconcertato per una decisione ”capziosa e risibile”, Garagnani promette di fare ricorso al piu’ presto. ”Con tutto il rispetto per la magistratura ma l’archiviazione mi sembra risibile. Il vilipendio va inteso come offesa al sentimento religioso e non si puo’ negare che per tutti la Madonna e’ la madre di Dio. E’ un culto talmente comune, basta pensare alla Madonna di San Luca a Bologna..”. Una decisione che secondo il deputato e’ ”in linea con la delegittimazione della tradizione cristiana del nostro Paese in atto negli ultimi tempi”. Da qui la provocazione: se la stessa manifestazione avesse toccato Maometto, cosa avrebbe fatto la procura? ”Ho molti dubbi che avrebbe deciso l’archiviazione”, ha aggiunto. Poche le parole della Curia, che chiede tempo per fare le proprie valutazioni. ”Dobbiamo rifletterci sopra, sono cose troppo delicate..”, si e’ limitato a dire monsignor Ernesto Vecchi, vicario di Bologna. Intanto in attesa di vederci chiaro il responsabile dell’Osservatorio giuridico della Conferenza episcopale regionale, Paolo Cavana, fa notare come ”il procuratore sembra abbia dato piu’ peso alla mostra che aveva un titolo molto sgradevole, e nessuno alla contestazione che c’e’ stata tempo fa davanti alla cattedrale di Bologna con offese ai fedeli chiamati ‘fascisti’. Forse anche quel fatto era meritevole della stessa attenzione”. (ANSA). KUC 29-LUG-07 15:56 NNN

    29 Luglio, 2007 - 20:40
  38. Leonardo

    Tre osservazioni rapidissime su quanto ho letto del commento di Martini:
    1) Martini è un biblista, ed è comprensibile che valorizzi, giustamente, quello che senza dubbio è uno dei punti forti della ‘nuova liturgia’ (chiamiamola così per comodità), cioè la maggiore ricchezza di testi della Scrittura.
    2) Martini è una persona anziana, e vado notando da un po’ di tempo che qui c’è di mezzo anche una questione generazionale. È la generazione che ha vissuto la chiesa preconciliare e poi la stagione del concilio da giovane che fa più fatica oggi a comprendere un certo disagio verso la ‘nuova liturgia’ e una certa nostalgia per la ‘vecchia’, che invece spuntano tra i giovani, che conoscono solo il postconcilio. (Questo ci ricorda che il Vaticano II si è chiuso 42 anni fa: pochi per le abitudini della chiesa di un tempo, moltissimi per i ritmi del mondo di oggi)
    3) Martini è un gesuita (formato quando i gesuiti erano i gesuiti) e conosce perfettamente l’arte di criticare, anche duramente, con soavità di tocco, avendo l’aria di lodare. Più ancora che in questa circostanza, la esercitò presentando il libro del papa a Parigi. Mi pare comunque che non abbia nessuna simpatia per Benedetto XVI.
    Detto ciò, nulla da eccepire sul suo commento.

    29 Luglio, 2007 - 22:42
  39. Luisa

    Grazie al Cardinal Martini adesso so che il popolo cattolico italiano è spaccato in due categorie: da una parte i cattolici dotati di buon senso e dall`altra parte quelli che ne sono sprovvisti.
    Dobbiamo includere fra quest`ultimi anche il Papa che ha chiesto ai Vescovi di far prova di comprensione e generosità’ ?
    Sappiate dunque voi Italiani che desiderate domandare ai vostri parroci (…e non ai vescovi…cardinal Martini…) di poter celebrare la Messa Tridentina che siete degli insensati !
    L`intervento di Martini è ancor più fonte di divisione quando si sa l`influenza che egli esercita su una parte del clero.
    A quando il prossimo parroco o vescovo che si sentirà autorizzato a rispondere ai fedeli…suvvia fate prova di un pò di buon senso!
    Capisco meglio perchè una mia cara amica che ha scritto alla sua diocesi di Milano…per avere informazioni sul rito tridentino, è sino ad oggi restata senza risposta….
    Strana concezione della sollecitudine pastorale.
    Allora non mi si venga a dire che è Benedetto XVI a creare divisioni, con il suo intervento il cardinal Martini ha di nuovo seminato confusione e divisione.

    30 Luglio, 2007 - 8:42
  40. Francesco73

    Questo intervento di Martini conferma che la pubblicazione di questo Motu Proprio sulla Messa è stata meno indolore e problematica di quanto non ci si aspettasse.
    Purtroppo – come dimostrato anche dalla polemica sulla preghiera per gli ebrei – sul punto si incrociano due livelli. La preoccupazione del Papa di mostrare la fondamentale continuità della storia e della liturdia della Chiesa, contro le arbitrarie ed eccessive intepretazioni di rottura, di “nuovo inizio” ecc.
    La considererei una preoccupazione sul “metodo”.
    Poi però c’è il problema del merito, e cioè il rischio di rimettere in circolo una ecclesiologia e un sistema generale del cattolicesimo – simboleggiato appunto dalla liturgia – che è stati davvero aggiornati e superati, non solo dal Concilio ma anche dalla migliore compresione del Vangelo e della Tradizione che il tempo offre agli uomini. Su questo secondo aspetto, purtroppo, le preoccupazioni di Martini mi paiono fondate, come sempre sono fondati i suoi contributi al dibattito e alla riflessione ecclesiale.
    Mi preoccupa molto il rischio che per affermare un giusto metodo riabilitiamo ciò che nel merito e nei contenuti si rischia di non comprendere più.

    30 Luglio, 2007 - 9:16
  41. fabrizio

    Francesco, io invertirei i titoli delle due problematiche: la preoccupazione del papa mi sembra sul “merito”, perchè nasce dalla necessità di mostrare la continuità della storia della liturgia e di ristabilire la verità storica che ciò che era sacro prima oggi non può essere dannoso.
    Mi sembrano invece di “metodo” le preoccupazioni (comunque fondate) sollevate da Martini.

    30 Luglio, 2007 - 10:18
  42. Luisa

    Qualcuno potrebbe dirmi che cosa significa la “disponibilità ecumenica” di cui parla il cardinal Martini ?
    Pensavo che questo termine non si applicasse fra cattolici…devo capire che, secondo Martini, i cattolici restati fedeli al rito tridentino non sono in comunione con la Chiesa cattolica,con Roma e il suo vescovo?

    30 Luglio, 2007 - 10:39
  43. Francesco73

    Non so, Fabrizio.
    A me quella del Papa sembra una preoccupazione di approccio, che naturalmente ha a che fare anche con una visione teologica (che io condivido appieno).
    E cioè: come si può essere credibili se nella storia della Chiesa si enfatizzano i momenti di rottura, si demonizza il passato, si gettano via secoli di tesori?
    Il suo mi pare un richiamo a come leggere, giudicare, vivere e scrivere la storia.
    Questo però produce una conseguenza sui contenuti, e cioè: se io rimetto in auge il rito tridentino, quale immagine di Chiesa, quale sostanza teologica, quale visione del mondo riporto in circolazione?
    Qui si muove appunto quel difficile confine tra continuità/aggiornamento/cammino storico, elementi che per me non dovrebbero stare in contraddizione.
    Nel senso che da una parte trovo inaccetabile l’idea che il pre-Concilio sia una stagione negativa e solo negativa di cui liberarsi. Dall’altra, però, penso pure che il Concilio ha aggiornato tanti aspetti fondamentali del modo in cui la Chiesa comprende sè stessa, aspetti che sempre dobbiamo ricomprendere ma che sono comunque storia fondamentale di oggi, che definiscono il nostro essere cristiani oggi. Come possiamo – tramite una scelta litugica – tornare a un contenuto di fede che – nell’identità permanente di fondo – è stato superato da un lavoro di riflessione, di preghiera, di studio, di attenzione pastorale, il tutto sancito da un Concilio e da quattro decenni di vita ordinaria della Chiesa?
    E’ questo che intendevo per merito. E’ il merito, appunto, che rende problematico il metodo.

    30 Luglio, 2007 - 10:58
  44. Luisa

    Apparentemente questo contenuto di fede come lo chiama Francesco non è stato superato ma è ancora ben vivo e domanda rispetto.
    Ne sono la prova i seminari pieni, le chiese affollate in Francia da coloro che amano e rispettono la tradizione della Chiesa e sono restati fedeli al vescovo di Roma. Non sono fedeli di serie B, e sono riconoscente al Santo Padre per la sua sollecitudine pastorale nei loro confronti.
    Con il motu proprio non si ritorna a qualcosa che sarebbe superato,si integra finalmente un`espressione della fede , patrimonio della Chiesa, si va in avanti,non si lascia più indietro tanti e rispettabili fedeli cattolici!
    Ripongo la mia domanda sulla “disponibilità ecumenica”…

    30 Luglio, 2007 - 11:09
  45. Onestamente non ho mai sentito parlare di disponibilità ecumenica… Luigi, sapresti dirci qualcosa tu?

    30 Luglio, 2007 - 11:11
  46. Francesco73

    Luisa, il rispetto è massimo, e ci mancherebbe.
    Dobbiamo però anche riflettere insieme su cosa si intenda per unità nella Chiesa, intorno al Papa e ai Vescovi. E’ un tema che tu e altri qui sollevate sempre, e fate bene perchè è importante.
    Io – come sai – credo nell’unità, non nell’uniformità. Credo nella sintesi, che è un lavoro difficile. So che – per usare un pò di ecclesialese – ci sono nell’ambito cattolico tanti “carismi” diversi, e tutti – debitamente vagliati – hanno la loro legittimità. La loro enfatizzazione non mi piace, quando porta a troppe dispersioni centrifughe, o anche a settarismi di tutti i tipi e gusti.
    Ma a te che sei sempre (giustamente) sensibile al tema dell’unità, chiedo: non ti pare che questi (vasti?) settori di affezionati al Rito Tridentino possano correre il rischio di essere un pò eccentrici rispetto a ciò che il Magistero insegna? Di collocarsi cioè in una nicchia dove si trovano anche cose che la Chiesa non predica più, che ha superato con atti e documenti, che sono Tradizione che non è più viva per decisione e discernimento motivati?
    Io credo sia questo il problema. Qui come ci si regola con la preoccupazione dell’unità intorno al Magistero? Basta un Motu Proprio per risolvere tutto?
    Secondo me, no.

    30 Luglio, 2007 - 11:25
  47. Luigi Accattoli

    Da Bruno Volpe ricevo questo messaggio:
    Ritorno alle scehermaglie polemiche tra il collega Gianluca e alcune lettirici ed un lettore. E’ ovvio de ogni lettore possa dire letitimamente la sua e nessuno lo censura. Però, francamente ho notato in alcuni interventi una certa dose di acredine ingiustificata che ci si poteva risparpamiare. Non e’ sicuramente colpa del moderatore del blog, un signor giornalista ed un giornalista signore. Ma vorrei spendere, se mi viene consentito e annoiando il caro Accattoli, alcune cosette: il collega Barile e’ un giornalista che fa degnamente il suo lavoro, dirige un giornale on line “Petrus” che sarebbe opportuno visionare, lo fa del tutto gratuitamente, per amore verso la Chiesa e il papa, è stato caccito dal posto di addetto stampa del suo comune. Ciò detto, apprezzo molto quanto il blog ha fato per gli sfortunati bravi colleghi di una Tv messi alla porta senza giustificato motivo, ma sarebbe ora anche di valorizzare fenomeni di apostolato degnissino e ammirevole cone quello di Gianluca Barile. Poi ognuno e’ libero, sempre con stile e garbo, di esprimere le sue opioni. Saluti tutti con affetto invitando tutti ad abbassare i toni. Grazie della cortese ospitalità, Bruno Volpe

    30 Luglio, 2007 - 11:34
  48. Luisa

    Per me questa Tradizione è viva, non sono atti e documenti ad averla superata, per me non c`è superamento o arretramento, ma la grazia di professare la stessa fede e di esprimerla con un rito liturgico che è poi stato quello della Chiesa cattolica per più di 500 anni!
    Come potrebbe un documento decidere di rompere con la Tradizione dichiarandola morta o non più viva ? Non lo ha fatto facendo prova di discernimento. E il Santo Padre ce lo ha ricordato.
    È mai possibile che la virtù dell`obbedienza sia a questo punto relativizzata che l`opinione del singolo,che sia prete o vescovo, conti di più della decisione del Papa a rischio di creare divisioni e incomprensioni?

    30 Luglio, 2007 - 11:43
  49. Riporto i due approfondimenti pubblicati su http://www.papanews.it in merito alle ultime dichiarazioni di Martini…fate voi

    di Bruno Volpe
    CITTA’ DEL VATICANO – Ho letto con attenzione sul Sole 24Ore l’intervento del Cardinale Carlo Maria Martini sul motu proprio di Benedetto XVI in tema di liberalizzazione della Messa in latino. Ovviamente, e ci mancherebbe altro, rispetto l’opinione dell’Arcivescovo emerito di Milano, vero uomo di cultura e di Chiesa, ma non la condivido. Credo, infatti, che il Cardinale parta da un presupposto viziato, e cioe’ l’associazione tra motu proprio e Concilio Vaticano II. Non e’ cosi. Il Papa ha solo voluto predere atto che il rito tridentino non e’ mai stato eliminato dalla Chiesa, e con buon senso ha dato ascolto a quella parte di cattolici ancora affezionati al Messale di San Pio V semplicifando le procedure per chiedere ed ottenere in parrocchia la celebrazione della Messa in latino. Ad ogni buon conto, fa piacere constatare che lo stesso Martini riconosca che dopo il Concilio Vaticano II ci sono stati degli abusi liturgici e teologici, anche gravi. Ma spiace vedergli scrivere che il rito tridentino è veicolo di “senso del chiuso”, perché riteniamo che non lo sia. Il rito tridentino, al pari del Novus Ordo al quale il Papa non ha tolto nulla, e’ parte integrante della tradizione e dei tesori della Chiesa, e come tale va rispettato, così come va rispettato il legittimo dissenso del Cardinal Martini. Preme solo sottolineare, ma la circostanza sarà evidentemente uno sfortunato caso del destino, che negli ultimi tempi, sia pur con il garbo e la signorilità che lo contraddistinguono da sempre, il Cardinale ha assunto un ruolo molto critico nei confronti del Papa. Ora, con umiltà, mi permetto di dire ad un Principe della Chiesa: caro Cardinale, se ha da obiettare qualcosa sull’operato del Santo Padre legittimamente eletto dal Conclave su indicazione dello Spirito Santo, scelga i canali canonici, e cioe’ il riserbo delle lettere e degli incontri privati, e non la cassa di risonanza dei giornali. Solo così potrà liberarsi dell’etichetta di “antipapa” che in molti, erroneamente, Le stanno affibiando nell’opinione pubblica.

    di Monsignor

    Tommaso Stenico

    CITTA’ DEL VATICANO – E’ davvero triste quando anche i Vaticanisti seminano zizzania. Non tutti in verità! Nel gergo giornalistico il vaticanista è colui che informa dal Vaticano. “Il Messaggero” di Roma riferisce dell’articolo pubblicato sul supplemento domenicale de “Il Sole 24 ore” a firma del Cardinale Carlo Maria Martini. Il Vaticanista in parola parte già all’arrembaggio nelle prime 5 righe della prima colonna del quotidiano, dove orienta il suo dire: “Il cardinale Martini torna a farsi sentire… per farsi portavoce … dei tormenti del mondo cattolico… L’influente gesuita che diede del filo da torcere all’allora Cardinale Ratzinger durante il conclave (era presente il vaticanista in parola???) riflette… sollevando dubbi e mettendo alcuni paletti”. Dove vuole arrivare il vaticanista de “Il Messaggero” con queste premesse? Intende forse – come scrive – cooperare “ad alimentare … un vago sapore anti-conciliare”? Strano modo di dar conto dal Vaticano! Ah! Dimenticavo il contesto, che è il Motu proprio “Summorum Pontificum” sulla concessione della celebrazione della Messa secondo il rito approvato da San Pio V. “Il gesuita (Martini) critica la decisione del Papa che ha dato via libera ai tradizionalisti. Dalla sua anche molti teologi e sacerdoti”. Il titolo poi è un capolavoro di oggettività e di equilibrio. Titola il quotidiano romano: “Martini dà voce al dissenso: Non dirò la messa in latino!”. In sostanza, poi, anche il vaticanista che semina zizzania deve arrendersi all’evidenza e alle dichiarazioni reali dell’arcivescovo emerito di Milano, il quale dice la sua e ben motiva il perché egli non stimi di dover riesumare il rito straordinario (come lo definisce Benedetto XVI) e continui a preferire il rito ordinario dell’unico rito romano della Chiesa cattolica. Per completezza diremo quali sono i tre motivi che il Cardinale Martini considera importanti per la scelta di non celebrare il rito tridentino:

    1. ”Perché ritengo che con il Concilio Vaticano II si sia fatto un bel passo avanti per la comprensione della liturgia e della sua capacità di nutrirci della Parola di Dio, offerte in misura molto più abbondante rispetto a prima”… La liturgia rinnovata ha costituito una fonte di ringiovanimento interiore e di nutrimento spirituale”.

    2. ”Non posso non risentire quel senso di chiuso che emanava dall’insieme di quel tipo di vita cristiana così come allora si viveva, dove il fedele con fatica trovava quel respiro di libertà e di responsabilità;

    3. ”Pur ammirando l’immensa benevolenza del Papa che vuole permettere a ciascuno di lodare Dio con forme antiche e nuove, ho visto come vescovo l’importanza di una comunione anche nelle forme di preghiera liturgica che esprima in un solo linguaggio l’adesione di tutti al mistero altissimo”.

    Tuttavia, il Cardinale Martini non manca di sottolineare in termini convinti il valido contributo del motu proprio “alla disponibilita’ ecumenica a venire incontro a tutti, che – osserva – fa ben sperare per un avvenire di dialogo tra tutti coloro che cercano Dio con cuore sincero”. Per completezza di informazione mi preme offrire un termine di paragone relativo allo stesso argomento. Coloro che davvero amano la Chiesa e a essa intendono fare un servizio di verità – come “Petrus” – hanno iniziato il “pezzo” così: “Mi sento molto legato alla messa preconciliare e al latino della mia prima comunione e dei miei primi 35 anni di fede, ma non celebrero’ la messa con l’antico rito”. Questo, in sintesi, quanto scrive il cardinale Carlo Maria Martini sul supplemento domenicale del Sole 24 Ore a proposito della liberalizzazione della messa tridentina concessa dal recente ”motu proprio” di Benedetto XVI. L’arcivescovo emerito di Milano, dopo aver descritto a lungo il suo amore per il latino liturgico e le sue esperienze in quel settore, elenca tre motivi per la scelta di non celebrare il rito tridentino…”. Una bella differenza, non vi pare?

    30 Luglio, 2007 - 11:47
  50. Luigi Accattoli

    A Mattia. Hai avuto migliore memoria di me, grazie e tanto di cappello!
    A Luisa e a Gianluca. Credo che Martini abbia usato l’espressione “disponibilità ecumenica” in senso lato e non tecnico, cioè come sinonimo della “immensa benevolenza” del capoverso immediatamente precedente. Una riprova di questa intenzione “larga” si ha nel giro della frase che suona “disponibilità ecumenica a venire incontro a tutti”. Voglio dire cioè che il cardinale non voleva qualificare come privi di “comunione con la Chiesa cattolica” i “fedeli al rito tridentino”, come si dovrebbe concludere se l’aggettivo “ecumenica” fosse da intendere in senso tecnico. Va aggiunto però che questo senso “lato” del termine non è ingiustificato, in quanto il papa nella lettera di accompagnamento al “motu proprio” definisce l’intento che l’ha guidato come “riconciliazione interna nel senso della Chiesa” e fa riferimento in particolare alla Fraternità lefebvriana osservando che occorre aiutarla a “ritrovare la piena unità con il successore di Pietro” e che questa “riconciliazione” già cercata da Giovanni Paolo con le norme sull’indulto “finora non è riuscita”. Ci sono dei vescovi colpiti da scomunica e c’è una notificazione di scisma, dunque il senso lato ci sta bene. Almeno per quanto riguarda la comunità lefebvriana e altri gruppi similari, pur non trattandosi di “altro” rispetto alla Chiesa cattolica, non abbiamo a che fare con realtà “in piena unità”. Essendoci una situazione almeno oggettivamente scismatica, non è improprio farla oggetto di “disponibilità ecumenica”. Luigi

    30 Luglio, 2007 - 12:16
  51. Leonardo

    “Immensa benevolenza”: il veleno sta nell’aggettivo, tanto enfatico da far trapelare, ma appena appena, l’ironia.

    30 Luglio, 2007 - 13:52
  52. fabrizio

    a Mattia: che Martini abbia dato il via libera o un avvallo all’elezione di Ratzinger mi sembra che siano i numeri a dirlo. Non credo che senza il si di Martini si potessero raggiungere i 2/3 già il secondo giorno.
    Caso mai c’è da chiedersi come mai abbia dato il suo avvallo a Ratzinger, se poi ogni volta lo “corregge” pubblicamente in maniera sostanziale, pur accompagnando le critiche con delle lodi incondizionate.
    Forse quel via libera razionalmente quasi inspiegabile è proprio la prova più convincente della presenza dello Spirito Santo in quel conclave.

    30 Luglio, 2007 - 14:33
  53. Mattia

    Fabrizio, non avevo neanche messo in dubbio che Martini, con il suo si, abbia contribuito all’elezione di Ratzinger (una cosa buona l’ha fatta, però! 😉 ), che ritengo opera dello Spirito Santo…però, dopo questa sua ennesima uscita, mi chiedo: per quale motivo?…Forse pensava che sarebbe durato poco e che si sarebbe preoccupato soltanto di svolgere le normali attività di governo?
    Boh…per fortuna Papa Benedetto guiderà ancora per molto ed egregiamente la barca della Chiesa, che con lui non affonderà tra le onde del nostro tempo…
    Sig. Accattoli, è un onore essere lodato da lei! Sono io a doverla ringraziare per la possibiltà di esprimere le mie idee e riflessioni (non di alto livello) sul suo blog e soprattutto per la possibilità di apprendere e di conoscere… 🙂

    30 Luglio, 2007 - 14:51
  54. Diego Ruggiero

    A proposito del tuo commento all’articolo del card. Martini, vi riporto il commento di Paolo Rodari, vaticanista del Riformista, che si era espresso in senso più critico di Luigi sul medesimo punto:

    “# 11
    Il “maestro” Accatoli, come lo hanno giustamente chiamato sul suo blog (http://www.luigiaccattoli.it/blog/)i suoi tanti lettori qualche giorno orsono, è sempre un passo avanti. Accolgo le sue considerazioni rilevando che, a conti fatti, forse il termine “disponibilità ecumenica” poteva essere spiegato meglio dal cardinale Martini nel suo pezzo.
    Grazie comunque a Diego per il post.
    Di P. Rodari (inviato il 30/07/2007 @ 15:13:44) ”

    ciao

    30 Luglio, 2007 - 15:10
  55. LuigiM

    Caro Dott. Accattoli,

    posso chiederele una cortesia?

    Visto i suoi ottimi rapporti con il Card. Martini, perchè non gli suggerisce di rendere testimonianza, ogni tanto, – alla luce della sua posizione privilegiata a Gerusalemme – dei perseguitati (cristiani e non) in Terra Santa?

    Sono sicuro che eventuali prese di posizione del Cardinale, a sostegno delle ricorrenti segnalazioni di Padre Pierbattista Pizzaballa, non passerebbero inosservate…

    30 Luglio, 2007 - 20:07
  56. Già che ci sono, vi segnalo che nell’area approfondimenti del quotidiano on-line “Petrus”, all’indirizzo http://www.papanews.it, è consultabile e scaricabile direttamente dalla home page l’Ordinario, con traduzione in italiano, della Messa in latino.
    Saluti a tutti
    Gianluca

    30 Luglio, 2007 - 21:24
  57. FABRICIANUS

    Sono cresciuto seguendo le LECTIO-DIVINE del Card. Martini, e non penso che l’Arcivescovo emerito di Milano voglia ergersi ad Anti-Papa.
    Sono spesso i media che tendono a fare in modo che la CHIESA DI MILANO sia “L’altra Chiesa”, quella non Ruiniana-Raztingeriana….Lo fanno anche con il card. Tettamanzi su argomenti come i Dico o l’immigrazione etc..etc…

    In realtà sono spesso due facce dello stesso prisma.
    Ora il Card. Martini ha affermato di amare il rito Tridentino, ma di avere alcune personali riserve…E che male c’è in ciò?
    Lo stesso Benedetto XVI ha ascoltato molti Vescovi e Cardinali prima di emanare il Motu Propriu, e le resistenze più forti provenivano dalla CONFERENZA EPISCOPALE FRANCESE…..Anche il Papa in alcuni momenti avrà avuto dei dubbi sulla liberalizzazione. Non pensate?
    Ritengo quindi che la contrapposizione BENEDETTO XVI-CARLO MARIA MARTINI sia molto enfatizzata dai MEDIA….
    Come mai la stessa enfasi non si è avuta per le riserve che ha espresso sul RITO TRIDENTINO l’Arcivescovo di Pisa?
    Un cordiale saluto a tutti.

    30 Luglio, 2007 - 23:22
  58. FABRICIANUS

    Anti-Papa è forse un’espressione un pò esagerata, ma concedetemela….

    30 Luglio, 2007 - 23:23
  59. LEONE

    Concordo con Fabricianus, molto efficace l’esempio del prisma, i prismi hanno molte facce, così anche la Chiesa con i suoi membri, e lo Spirito soffia dove vuole, (anche fuori della Chiesa).

    31 Luglio, 2007 - 6:01
  60. angela

    Solo una noticina. Seguire il Papa per me non è solo un lavoro: è il modo per poter leggere con calma testi e parole che mettono in modo il cervello. Personalamte trovo la schiva umanità di Ratzinger amabile come la irruenza un pò guascona di Woytjla. Ma quallo che amo è poter leggere, studiare, imparare e anche criticare. Poi c’è Martini. Ha delle idee che spesso non condivido e mi è personalmente antipatico. Ma è un cardinale, uno studioso, e anche le sue tesi vanno studiate. Certo è un gesuita. Ma la Chiesa è fatta di tante persone, idee. L’ unica cosa che non si tocca è Cristo. Il nucleo della fede è l’ Eucaristia, cioè l ‘ Amore assoluto.
    Poi ci sono i media. Che d’ estate non sanno che scrivere. I media italiani soprattutto che a volte sembrano usare il mestiere solo per ottenere polemiche e visibilità. Magari è per questo che le interviste più interessanti le fanno i colleghi d’oltralpe?
    Angela

    31 Luglio, 2007 - 7:58
  61. Luigi Accattoli

    A LuigiM. Non ho mai dato suggerimenti al cardinale Martini. Potendo gli ho fatto delle domande, anche sul Medio Oriente e sul conflitto israelo- palestinese. L’ultima mia intervista, maggio del 2004, era su questo. Risponde che ha scelto di essere presente e silente nel luogo del conflitto, per incontrare le persone nella quotidianità e svolgere in essa un’opera nascosta di inter-cessione, che descrive etimologicamente come “camminare in mezzo” ai fratelli presi nella lotta. Quando sento queste parole i consigli, se pure ne avevo, mi vengono meno. Nè mi sento responsabile di un mancato soccorso, come si vede anche da questo blog non sono certo i suggerimenti che potrebbero venirgli a mancare. Luigi

    31 Luglio, 2007 - 9:49
  62. … torno da un po’ di ferie e vi trovo davvero infuocati… Comunque, nel mio piccolo, a proposito dei dubbi di LuigiM, posso confermare lo stile di presenza di Martini a Gerusalemme e il senso che lui gli sta dando, così come lo spiega Luigi Accattoli.
    L’ho potuto costatare anche da una registrazione audio di un suo incontro recente (ed eccezionale) con un gruppo giovanile in pellegrinaggio a Gerusalemme.

    … lo confesso, sono abbastanza appassionato da Martini… di cui, peraltro, mi colpisce tutto tranne che la vena intellettuale. Ma, francamente, vivo sereno nella mia fede e nella mia Chiesa anche se lui non è stato fatto Papa. Anzi, forse è meglio così.

    31 Luglio, 2007 - 12:55
  63. Luigi Accattoli

    Al Moralista e a Leone. Non ho mai immaginato che Martini potesse essere papa. Che le sue parole non abbiano il consenso della “maggioranza qualificata” è lampante. Sono contento di quello che è. Luigi

    31 Luglio, 2007 - 16:35
  64. Luigi Accattoli

    Da Bruno Volpe ricevo questo messaggio:
    Caro dottor Accattoli,mi scuso per tornare sul tema cardinal Martini,ma solo per una battuta sdrammatizzante: a furia di parlare di Martini ci stiamo ubriacando tutti. Il cardinala e’ libero di celebrare come gli pare, del resto vi e’ la facolta di usare dal 14 di settembre il Novus ordo e il rito tridentino, forse aveva altri canali per discutere di questa faccende, ma vorrei sottolineare alla sua intelligenza e senso giornalistico altra situazione che meriterebbe dibattito. In Italia, giustamente, si tanto parlato di padre Bossi (non quello verde, ma il missionario), e sta bene. Ma nessuno riprende la notizia che in messico i sacerdoti non possono parlare fuori dalla Chiese e che nella ultima settimana ne sono stati uccisi due e non rapiti, uccisi? Grazie per la cortese ospitalità, Bruno Volpe

    31 Luglio, 2007 - 16:40
  65. Luigi Accattoli

    Caro Bruno Volpe ci informi lei sul Messico. Mandi un pezzo asciutto e completo e lo pubblicherò come nuovo post con un proprio titolo. Condivido la sua impressione che si parli troppo di Martini, anche in questo blog. Avrà visto che non è quasi mai per mia iniziativa. Luigi

    31 Luglio, 2007 - 16:44
  66. Luigi Accattoli

    Sui fatti messicani Bruno Volpe invita a riprendere la notizia della Radio Vaticana. Eccola:
    Uccisi due sacerdoti cattolici a Città del Messico nell’ultima settimana
    l corpo senza vita di un missionario degli Oblati di Maria Immacolata (OMI), padre Ricardo Junious, è stato trovato ieri nella casa sacerdotale di una chiesa cattolica, nel quartiere di San Rafael a Città del Messico. Secondo le prime informazioni diffuse dalla polizia locale, un confratello della vittima avrebbe trovato il cadavere riverso a terra, con le mani e i piedi legati, senza ferite visibili. Sul caso indaga la polizia criminale, la polizia scientifica e la procura della repubblica. Intanto la polizia ha arrestato due uomini, di cui uno reo confesso, accusati di essere coinvolti nell’omicidio di padre Fernando Sánchez Durán, il sacerdote ucciso lo scorso 22 luglio. Il prete, morto apparentemente per asfissia, venne trovato dalle forze dell’ordine giovedì scorso in uno stagno di Tepejí del Río, a nord della capitale. Secondo il procuratore generale José Rodriguez Calderón si sarebbe trattato di un assassinio a scopo di rapina. Sale così a due, il numero dei sacerdoti uccisi a Città del Messico, nell’ultima settimana.

    Alla notizia Bruno Volpe aggiune questo commento: Negli ultimi 10 giorni nel ex cattolicissmo Messico sono stati uccisi due sacerdoti cattolici,uno a Citta del Messico,un missionario,mentre a Pachuga un parroco diocesano. Come sempre,la stampa ha dato scarso o nulla risalto alla notizie ed un quotidiano a tiratura nazionale, pur con prove di  corde, bavaglio e strumenti di tortura ha insinuato che uno dei sacerdoti vittima aveva attiduni sessuali “strane”.Ovvio: un morto non si puo difendere.Il tutto si inserisce in un quadro ormai allarmante di intolleranza religiosa in Messico che, a parte qualche lodevole eccezione,la stampa europea ed Italiana sta sottovalutando. Spiego: la massoneria juarista sta prendendo sempre piu piede,si publicano libri che incitano ed insultano il Papa,accusando il Vaticano di avere” imprese di preserevativi, riciclare il denaro sporco dei narcotrafficanti e cosi via”,la popolarita del papa Benedetto XVI e prossima allo zero,i cardinali sandoval Iniguez e Norberto carrera Rivera sono stati penalmente denunciati per aver fatto i… preti cioe per aver espresso in atti liturgici opioni che criticavano l’aborto e le coppia di fatto, ai sacerdoti e’ vietato per legge parlare di temi che incidano nella poltica fuori della Chiesa: insomma la intoleranza piu totale. In piu,la teologia della liberazione risulta in forte crescita, le celebrazioni liturgiche sono infarcite di abusi,ne sintetizzo solo alcuni: in due messe durante la cosacrazione il prete ha portato girando per la Chiesa pisside e calice con banda militare, in altra messa il sacerdote ha permesso di far salire sul presbiterio giovani danzatrici quasi nude e ballare con loro lodando il Signore,in altra chiesa si fa la omelia con personaggi animati e infine  un sacerdote dice ai fedeli: daro la comunione alla fine della messa cosi chi ha fretta se ne va e chi e’ interssato alla comunione resta. E’ noemale tutto questo? Le assicuto che sono testimone oculare Bruno Volpe

    31 Luglio, 2007 - 17:28
  67. Domenico

    Dolorose notizie dal Messico di violenza e persecuzione. Purtroppo il Messico ne ha già una storia. Avevo letto – tuttavia non ricordo dove – che in Messico ci sia una chiesa con i seminari pieni tanto da esportare sacerdoti.
    Corriamo in soccorso di Abele, rispondendo all’appello del Signore “Dov’ è Abele, tuo fratello?” (Gen 4,9) E la prima cosa che dobbiamo ad Abele è la nostra stima.
    Vorrei fare una piccola precisazione. Qui si parla di messa tridentina, ma il Motu Proprio “Summorum Pontificum” parla invece del Messale del beato Giovanni XXIII, di indimeticabile memoria.
    A buona ragione perchè il Messale cosiddetto di Pio V, era un cantiere a cielo aperto. L’ultima edizione era quella di Pio X, il quale favorì anche la riforma della musica sacra incluso il Gregoriano con un motu proprio. Ma nel frattempo era variato l’elenco dei santi con nuovi nomi (san G. Bosco, ecc.); nei primi anni ’50 Pio XII aveva riformato i Riti della Settimana Santa; Giovanni XXIII di suo modificò il Canone Romano della Messa (nientemeno!) aggiungendo la menzione di ‘Giuseppe suo castissimo sposo’ nell’elenco dei santi, e così via. L’edizione del Messale di Giovanni XXIII fu il messale con cui si fece il Concilio, perché ogni mattina i lavori erano aperti dalla celebrazione della messa secondo quel messale. Si può dire forse che la riforma liturgica sia parte della vita della Chiesa.
    Tuttavia la riforma indotta dal Vat.II non ha prodotto ancora una cosa: un innario che si imponga nell’uso. Cosa che invece fecero con ogni energia, e con del genio, i Riformatori Protestanti, a partire da Lutero. Si è perso il gregoriano ma non è stato sostituito da altro.

    31 Luglio, 2007 - 18:28
  68. LEONE

    Caro Luigi, io non ho mai scritto che lei immaginasse Martini papa, ma che io avrei preferito che fosse eletto papa Martini, ora sto iniziando ad apprezzare il pensiero di Benedetto XVI anche se su molte questioni le mie opinioni sono più vicine al cardinale Martini o ad Enzo Bianchi o a Luigi Bettazzi o a Raimon Panikkar
    Questo non significa che non apprezzi il Papa, anzi mi pare che ora stia cominciando a distanziarsi maggiormente dal ruolo che aveva in precedenza
    di Prefetto della Congrezazione per la dottrina della fede, e che lo rendeva sempre molto prudente…. è il termine esatto?
    Vorrei salutare tutti i partecipanti al Blog, perchè mi pare che ci arricchisca
    reciprocamente.
    Saluti Leone.

    31 Luglio, 2007 - 19:35
  69. Luigi Accattoli

    Mi era chiaro, parlavo per me stesso come aggiunta alla sua battuta! Luigi

    31 Luglio, 2007 - 20:11
  70. LEONE

    Chiedo scusa, Luigi, mi sono preso un po’ troppo sul serio.

    31 Luglio, 2007 - 20:43

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