Festa della Repubblica in una Roma incantata

Volteggiano ancora gli elicotteri sui tetti e a mezzogiorno sono sfrecciate le Frecce tricolori. Da giorni abbiamo le prove degli aerei e degli elicotteri. I capi di Stato e la gente entusiasta per via. I tanti che sono venuti dalla Lombardia e dalla Puglia – a giudicare dai dialetti sentiti sul bus 70 il pomeriggio – a vedere la parata. La gran luce sulle case. Una pioggerella che ha fatto svolare le rondini – tantissime – su tutta la città. Per partecipare alla festa ho visitato il Museo Barracco – statuaria antica – che non avevo mai visto.

39 Comments

  1. Gioab

    Ma che ci faceva il cardinale alla sfilata degli ordigni mortali ? Voleva capire come si sono specializzati nel tempo ? Avrà mica avuto voglia di benedirli ? E Bertone alla cena dei capi di stato al Quirinale ? Controllava che avessero recitato la preghiera prima del pranzo !

    2 Giugno, 2011 - 20:05
  2. Luigi Accattoli

    Comitive di persone di ogni età scorrono vocianti per via Cavour verso Termini, tirandosi dietro i trolley, impegnate nel rtorno a casa dopo la festa di ieri. Sono contento di abitare qui e di vederle.

    3 Giugno, 2011 - 9:27
  3. fiorenza

    “L’uomo abita poeticamente su questa terra” (F. Holderlin)

    3 Giugno, 2011 - 9:30
  4. Clodine

    ..anch’io abitando in prossimità della Metropolitana ho visto tantissime persone con i trollerr..rrullanti al seguito! Ho fatto la stessa riflessione tua Luigi: mi sono sentira fortunata di viveve a Roma, così ben collegata al centro storico che, nel giro di 10 minuti al massimo sono dinnanzi allo spettacolo del Colosso, che si spalanca in tutta la sua maestà così vicino da sentirsene schiacciati non appena si sbuca dall’uscita Metro…
    Ieri Roma era più splendida che mai, con quel ponentino friciccarello che è una vera goduria. Credo sia la più bella città del mondo!

    3 Giugno, 2011 - 11:30
  5. fiorenza

    Prosaicamente, invece, Firenze aveva già festeggiato giorni fa la sua italianità proclamandosi “capitale” per via della indiscussa e storica fiorentinità del gelato nel corso dell’ indimenticabile “Firenze Gelato Festival”. Una sfilata irresistibile. Comitive minimamente vocianti gustavano. Io con loro.

    3 Giugno, 2011 - 11:37
  6. Gioab

    In tema di trolley che tornano a casa, anch’io mi immagino secondo, il sogno di Martin Luther King :

    ” Like an unchecked cancer, hate corrodes the personality and eats away its vital unity. Hate destroys a man’s sense of values and his objectivity. It causes him to describe the beautiful as ugly and the ugly as beautiful, and to confuse the true with the false and the false with the true. “

    “Come un cancro nascosto l’odio divora la personalità e l’unità. Distrugge il senso dei valori e l’obiettività. Gli fa vedere ciò che è bello come se fosse disgustoso e ciò che lo è come se fosse piacevole, gli fa confondere il vero con il ciò che è falso e il falso con ciò che è vero”
    Martin Luther King Jr.

    che l’ignoranza e superstizioni fomentate dalle religioni oggetto di fanatismo e divisioni, vengano impacchettate tutte in un bel trolley, e con tutti i loro sostenitori se ne tornino da dove sono venuti come è stato promesso:

    E su questo monte egli certamente inghiottirà la faccia dell’avvolgimento che si avvolge su tutti i popoli, e l’opera tessuta che si intesse su tutte le nazioni. Egli effettivamente inghiottirà la morte per sempre, e il Sovrano Signore Geova certamente asciugherà le lacrime da ogni faccia. E toglierà il biasimo del suo popolo da tutta la terra, poiché Geova stesso ha parlato.” ( Isaia 25.7-8; Zaccaria 5.1-4)

    3 Giugno, 2011 - 13:27
  7. Nino

    A proposito dell’invito della gerarchia all’impegno dei cattolici in politica.

    http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna&currentArticle=10ULR2

    E’ un articolo di Franco Garelli.

    Sulla nostra Roma, celebrazioni o feriale rimane sempre la più bella città del mondo incluso i romani.

    Sulla trasmissione di ierisera Annozero sul nucleare.

    Quello che mi fa inc..re è che nessuno degli intervenuti, tecnici o politici consideri la possibilità di cambiare il modello sociale adeguando il fabbisogno di risorse energetiche a nuovi stili di vita basati sull’essenzialità e non sull’eccesso, lo spreco e il surplus di produzione come avviene da decenni.

    L’assurdo è che allo scienziato che insisteva sul come risolvere il problema del “picco” di richiesta energetica nell’ora punta dimentica che da almeno 2 anni la produzione industriale italiana è calata di quasi 4 punti.

    Ma a lui e agli altri non passa per l’anticamera del cervello che la produzione e i consumi sono legati al mercato e quando questo è fermo o ridotto l’energia segue.

    3 Giugno, 2011 - 13:36
  8. elsa.F

    I soldati che sfilano con i loro strumenti di morte. Poi le autorità, gli inni, i soliti proclami, le bandierine, le frecce tricolore.
    E io che mi chiedo il senso di tutto questo e osservo la libertà delle rondini.
    Vorrei essere come una di loro e godermi un volo basso sotto la pioggia e fare i miei bisognini sopra quelle teste pelate coi sederi bn appoggiati ai loro sedili e i piedi così ancorati per terra.

    3 Giugno, 2011 - 15:12
  9. Clodine

    Non è rispettoso nei confronti del presidente della repubblica Giorgio Napolitano dire queste cose: è un galantuomo, una personalità degna di fiducia, stimata da capi di stato di tutto il mondo. E’ grazie a lui se l’Italia trova ancora un minimo di credibilità all’estero! Se proprio vuoi trasmutarti in piccione e cagare sulla testa di qualuno, beh ce ne sono di testoline di pirla sulle quali sbizzarrirsi…e non sempre pelate. Dalla chioma della Santanchè, passando in rassegna un intero serraglio, fino al pelo rosso della Brambilla ce n’è per tutti i gusti. Hai voglia a librarti garrula e felice, e liberarti delle scorie…mia cara!

    3 Giugno, 2011 - 15:29
  10. Marco

    Au village, sans prétention,
    J’ai mauvaise réputation.
    Qu’je m’démène ou qu’je reste coi
    Je pass’ pour un je-ne-sais-quoi!
    Je ne fait pourtant de tort à personne
    En suivant mon chemin de petit bonhomme.
    Mais les brav’s gens n’aiment pas que
    L’on suive une autre route qu’eux,
    Non les brav’s gens n’aiment pas que
    L’on suive une autre route qu’eux,
    Tout le monde médit de moi,
    Sauf les muets, ça va de soi.

    Le jour du Quatorze Juillet
    Je reste dans mon lit douillet.
    La musique qui marche au pas,
    Cela ne me regarde pas.
    Je ne fais pourtant de tort à personne,
    En n’écoutant pas le clairon qui sonne.
    Mais les brav’s gens n’aiment pas que
    L’on suive une autre route qu’eux,
    Non les brav’s gens n’aiment pas que
    L’on suive une autre route qu’eux,
    Tout le monde me montre du doigt
    Sauf les manchots, ça va de soi.

    Quand j’croise un voleur malchanceux,
    Poursuivi par un cul-terreux;
    J’lance la patte et pourquoi le taire,
    Le cul-terreux s’retrouv’ par terre
    Je ne fait pourtant de tort à personne,
    En laissant courir les voleurs de pommes.
    Mais les brav’s gens n’aiment pas que
    L’on suive une autre route qu’eux,
    Non les brav’s gens n’aiment pas que
    L’on suive une autre route qu’eux,
    Tout le monde se rue sur moi,
    Sauf les culs-de-jatte, ça va de soi.

    Pas besoin d’être Jérémie,
    Pour d’viner l’sort qui m’est promis,
    S’ils trouv’nt une corde à leur goût,
    Ils me la passeront au cou,
    Je ne fait pourtant de tort à personne,
    En suivant les ch’mins qui n’mènent pas à Rome,
    Mais les brav’s gens n’aiment pas que
    L’on suive une autre route qu’eux,
    Non les brav’s gens n’aiment pas que
    L’on suive une autre route qu’eux,
    Tout l’mond’ viendra me voir pendu,
    Sauf les aveugles, bien entendu.

    3 Giugno, 2011 - 16:21
  11. elsa.F

    Ho detto una rondinella, non un vitello alato!
    Che vuoi che sia mai un piccolo bisognino di uccello, con tutto il letame che questa classe politica ci ha gettato addosso!
    Non se la prenderà anche il buon presidente che mi fa sorridere con quelle sue espressioni un po’…. pompose così diverse dalle secche battute del vecchio caro Sandro Pertini e dalle velenose frecciatine di Francesco il picconatore.

    3 Giugno, 2011 - 16:36
  12. Marco

    L’escremento della rondine sulla pelata dei potenti, dei presidenti e dei re intoccabili…
    elsa.F usa la più classica delle tecniche satiriche per ridimensionare lor signori.
    BRAVA!

    Inutile dire che si troverà come il personaggio della canzone di George Brassens da me copia-incollata.

    Tutti la criticheranno. Tranne i muti.
    Tutti le punteranno addosso il dito. Tranne i monchi.
    Tutti la caricheranno. Tranne i paralitici.
    Tutti verranno a vederla impiccata. Tranne i ciechi.

    3 Giugno, 2011 - 16:49
  13. Marco

    …quello che non capisco è: perché se faccio la tua stessa cosa con don Joseph t’arrabbi, elsa.F???

    3 Giugno, 2011 - 17:08
  14. elsa.F

    Touchée!
    Facciamo che l’incontinente rondinella, finito il tour dei Fori Imperiali, faccia una breve capatina anche di là dal Tevere…

    3 Giugno, 2011 - 17:27
  15. Marco

    No, coraggiosa rondinella!
    Scaricati tutta sui potenti terreni ma lascia strare il Santo Padre, per amor del Cielo… è tanto bravo e mite!
    Dolce rondinella!
    Vieni piuttosto a rallegrare le mie giornate solitarie.
    Fai il tuo nido sul tetto della mia stanza e tienimi compagnia almeno finché non arriva il maturo autunno.
    Poi ti lascerò andare.

    3 Giugno, 2011 - 17:37
  16. Gioab

    @ Nino
    Se me lo permette, quando si chiede di cambiare l’esistente, bisognerebbe dire anche con che cosa lo si vorrebbe sostituire. Dovrebbe per es. spiegare cos’è, quand’è che è spreco e cos’è surplus. Inoltre potrebbe anche raccontare a quali nuovi stili di vita si ispira, forse tornare alla società contadina con la candela ?

    L’assurdo è che anche se la produzione italiana è calata di 4 punti, lei non spiega con che cosa vorrebbe sostituirla sapendo che il solare di notte non funziona sia che siano 64 o 60 i GW necessari.

    E andrebbe anche detto perché la produzione è calata di 4 punti ? Perché è troppo cara e tutti cercano di risparmiare anche usando le famose lampadine a basso consumo. Ma andrebbe ricordato che quando una economia si restringe non c’è crescita mentre avendo il surplus ci sarebbe la crescita.
    Qualcosa è sempre meglio di niente perché quando si hanno pochi mezzi si è poveri. Chissà perché in ambito cattolico si pensa sempre che Dio è strano, ha creato il sesso ma non lo si può usare e si preferisce il celibato, forse avrà creato anche il nucleo per non essere usato.
    Ma stando allo scritto dice :” Dio vide poi tutto ciò che aveva fatto, ed ecco, [era] molto buono” ( Genesi 1.31)
    Se era molto buono ? include anche l’atomo o è stato proibito come il sesso ?

    3 Giugno, 2011 - 18:21
  17. fiorenza

    Non c’è alcun bisogno dell’ “escremento della rondine sulla pelata dei potenti, dei presidenti e dei re intoccabili”: se le parate militari non ci piacciono, ma si abita “in una Roma incantata”, si partecipa comunque alla festa. Come si fa? Ce ne sono tantissimi, di modi. Uno è, per esempio (grazie, Luigi) visitare il museo che non avevi mai visto (Geoge Brassens sarebbe d’accordo). Altro che “la più classica delle tecniche satiriche”! Quello sì che è un modo efficace “per ridimensionare lor signori”!

    3 Giugno, 2011 - 22:05
  18. fiorenza

    Il segreto è abitare in una città incantata. Ho letto poco fa su “Toscana Oggi” una delle cose che diceva Michelucci sulla città: “Questo sogno, quest’idea, questa cosa, la città! Non la città che si disfà, che urla, che fa le cose più stupide del mondo. Ma una vera città, perché la città è un’altra cosa…La città esplode dall’animo, è una preghiera. La nascita di una città è una preghiera, una preghiera meravigliosa, a chi? Al mondo, al mondo che c’è d’attorno…”.

    3 Giugno, 2011 - 22:15
  19. elsa.F

    Nella liturgia civile del 2 giugno anche la mente più sprovveduta non poteva evitare, dito la tenue patina di euforia e spirito di appartenenza,
    La marcescente putrefazione di una classe politica che non ha più nulla da comunicare col suo popolo se non le solite ipocrisie, le solite frasi fatte.
    Forse ancora oggi qualcuno spera di ubriacare le giovani generazioni con i bei concetti di patria, bandiera, divisa.
    Quegli stessi concetti che per secoli hanno strappato giovani dalle loro terre, dai loro amori per portarli a sacrificarsi su frontiere, in prima linea. Giovani le cui ossa riempiono cimiteri di guerra e ossari. Giovani che potendo urlerebbero la loro rabbia per cotanta disillusione.
    E così, mentre va in scena sui Fori imperiali la assurda processione dei mezzi di guerra, i nostri uccelli d’acciaio scaricano le loro interiora sul centro di Tripoli … Semi di pace e comunione di questo terzo millennio.
    Sì, la citta

    4 Giugno, 2011 - 7:04
  20. elsa.F

    La città e una preghiera. Una preghiera di liberazione. Di liberazione dal demone del potere, dell’oppressione, dell’ipocrisia.
    Dio, tu che ci sei, ascolta questa città.

    4 Giugno, 2011 - 7:06
  21. Luigi Accattoli

    Le parole di Fiorenza e di Elsa mi hanno ricordato il titolo di un libretto di Giorgio La Pira, che è un’antologia di suoi scritti da sindaco di Firenze: “Le città sono vive”. L’ho preso ora dalla libreria, salendo su una scala. E’ della Scuola Editrice, pubblicato nel 1957: in quella data La Pira era sindaco (lo è stato nel 1951-58 e nel 1961-65). Ad apertura del volumetto trovo la data dell’acquisto: Recanati 7 novembre 1964. Avevo vent’anni. Ho conosciuto La Pira ai congressi della Fuci e una volta andai a parlarci a Firenze, a San Marco. Avevo trent’anni.

    4 Giugno, 2011 - 7:31
  22. Luigi Accattoli

    Ho pensato che La Pira poteva unire Fiorenza ed Elsa.

    4 Giugno, 2011 - 7:32
  23. Luigi Accattoli

    Dedico ai visitatori qualche motto di Giorgio La Pira.

    In una città un posto ci deve essere per tutti: un posto per pregare, la chiesa; un posto per amare, la casa; un posto per lavorare, l’officina; un posto per pensare, la scuola; un posto per guarire, l’ospedale“. Pagina 31

    4 Giugno, 2011 - 7:39
  24. Luigi Accattoli

    La Pira: “Le città restano come libri vivi della storia e della civiltà umana, destinati alla formazione spirituale e materiale delle generazioni venture“. Pagina 30

    4 Giugno, 2011 - 7:39
  25. Luigi Accattoli

    La Pira: “Le città dell’uomo sono abbozzi e prefigurazioni della città di Dio“. Pagina 32

    4 Giugno, 2011 - 7:40
  26. Marco

    “Lei che lo amava
    aspettava il ritorno
    di un soldato vivo.
    Di un eroe morto
    che ne farà
    se accanto nel letto
    le è rimasta la gloria
    di una medaglia alla memoria?”

    4 Giugno, 2011 - 7:41
  27. Luigi Accattoli

    La Pira: “Le città non possono morire. La minaccia della guerra atomica ha fatto scoprire il valore misterioso e in certo modo infinito della città umana“. Pagina 27

    4 Giugno, 2011 - 7:42
  28. Marco

    Ma a me chi mi raccorda?

    4 Giugno, 2011 - 7:42
  29. Luigi Accattoli

    Io, naturalmente. Mica unisco solo chi nomino.

    4 Giugno, 2011 - 7:52
  30. Luigi Accattoli

    Michelucci (ricordato sopra da Fiorenza) ha preso da La Pira e La Pira da Michelucci. Uno arriva alla stazione di Santa Maria Novella, costruita da Michelucci e a piedi va a San Marco da Giorgio La Pira.

    4 Giugno, 2011 - 7:57
  31. Luigi Accattoli

    Negli anni in cui Michelucci progettava la stazione di Firenze La Pira all’Università di Firenze insegnava Diritto romano.

    4 Giugno, 2011 - 7:59
  32. Luigi Accattoli

    C’era il fascismo. Ma le costruzioni di Michelucci e le lezioni di La Pira lo contraddicevano efficacemente.

    4 Giugno, 2011 - 8:04
  33. fiorenza

    Ma lo sai , Luigi, che quando ritorno a Firenze in treno e rivedo la stazione, mi si allarga il cuore?
    Uno arriva, saluta Michelucci, poi a piedi va a San Marco da La Pira fermandosi, a metà strada, in San Lorenzo dal Brunelleschi.

    4 Giugno, 2011 - 8:11
  34. fiorenza

    Li sento uniti -raccordati- , questi tre (Michelucci, La Pira e Brunelleschi), dal fatto che l’invito “va’ e ripara la mia casa” – che è rivolto a tutti- a loro giungeva come un “va’ e ripara la mia città” : la mia città “che, come vedi, è tutta in rovina”.
    Il nostro compito, diceva La Pira, è “trasformante”. Riportare Cristo nelle città…

    4 Giugno, 2011 - 8:48
  35. …Trolley… Treno… Stazione S. Maria novella… …Firenze…

    sembra vi stiate divertendo alle mie spalle… sigh !

    4 Giugno, 2011 - 9:07
  36. Non ne parliamo poi della sfilata…
    chi la vede da “fuori” è bella…
    ma dietro c’è tanta fatica e sudore…

    4 Giugno, 2011 - 9:10
  37. Nino

    Grazie Luigi per aver ricordato frasi da un libro che non conoscevo di Giorgio La Pira .

    Per lui un altro mondo non solo era possibile ma realizzabile solo che l’umnità lo voglia, dalla pace alla difesa della terra e di tutto il suo patrimonio umano e ambientale in onorando così la gratuità della Creazione e dell’amore di Dio. Tutti figli dell’unico Padre senza distinzioni

    4 Giugno, 2011 - 9:40
  38. Luigi Accattoli

    Ubi quando il treno sta entrando in stazione, guarda sulla sinistra, verso la Fortezza da Basso e osserva come le strutture della stazione si sposino umilmente alla Firenze antica. La vista ti ripagherà dei passi.

    4 Giugno, 2011 - 9:49

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