“Non dobbiamo vivere il singolo caso ma fare delle riflessioni più culturali e meno ideologiche cercando di far sì che in tutto il mondo si rispetti la scelta”: così la presidente dell’ospedale vaticano Bambino Gesù, Mariella Enoc, in un’intervista al Tg2000, dopo che stamane si è recata all’ospedale di Liverpool dove è ricoverato il piccolo Alfie Evans e dove non l’hanno ricevuta. L’Italia intanto concede ad Alfie la cittadinanza. Nei commenti l’intervista della Enoc, la notizia della cittadinanza, un nuovo tweet del Papa.
Bambino Gesù su Alfie: ovunque si rispetti la scelta
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Mariella Enoc: Sento tutta la mia impotenza. Sono qui e sono a disposizione qualsiasi cosa mi chiedano. L’ospedale sa che sono qui ma mi hanno detto che non mi vogliono ricevere. Il Bambino Gesù è un anno e mezzo che segue questa vicenda, cercando sempre di non fare rumore. Il papà di Alfie mi ha chiesto in modo molto convincente di venire e portare loro la nostra solidarietà. Speravo di poter parlare con qualcuno ma questo non è stato possibile. Sono venuta qui con una piccola speranza ma credo che non si possa far niente. È la seconda volta in poco tempo che mi trovo a gestire questi casi. È molto faticoso e doloroso perché alla fine non si riesce a fare nulla. Vivo in una realtà in cui i casi come Alfie sono tantissimi e le mamme dell’ospedale mi hanno chiesto di fare qualcosa. Mi hanno anche detto ‘voi qui i nostri figli li lasciate vivere’. Nessuno di noi vuole fare accanimento terapeutico ma un accompagnamento più sereno potrebbe essere fatto.
Cittadinanza italiana. “I ministri degli Esteri Angelino Alfano e dell’Interno Marco Minniti hanno concesso la cittadinanza al piccolo Alfie. In tale modo il governo italiano auspica che l’essere cittadino italiano permetta, al bambino, l’immediato trasferimento in Italia”. Lo rende noto la Farnesina.
https://www.vaticannews.va/it/mondo/news/2018-04/alfie-evans-cittadinanza.html
«Il Santo Padre mi ha chiesto di fare il possibile e l’impossibile perché Alfie Evans venga al Bambino Gesù»: aveva detto la presidente dell’Ospedale pediatrico della Santa Sede a Vatican News il 20 aprile.
http://www.romasette.it/enoc-per-alfie-il-papa-mi-ha-chiesto-di-fare-il-possibile-e-limpossibile/
In questa vicenda di Alfie c’e’una prova di forza e di orgoglio del Servizio Sanitario Inglese. Probabilmente temono polemiche sul loro operato se il.bambino trasferito per es.al Bambin Gesu’ o al Gaslini dovesse riprendersi o stare meglio o avere una cura anche se palliativa migliore.Conosco imedici, essendo medico. e’una questione di orgoglio. Per questo non hanno voluto neanche parlare con la dott. Enoc. Figurarsi se I medici del famoso Adler Hey Children’s Hospital si abbassano a discutere col direttore di un ospedale italiano.
L unica via e’quella che sta tentando il padre di Alfie consigluato forse dagli avvocati:denunci a re l Ospedale per negligenza e maltrattamenti. Una causa e sempre vista come fumo negli occhi dai dirigenti ospedalieri che tendono ad evitarla in tutti I modi
questa lettera di un inglese al blog di Marco Tosatti spiega bene quale è l’orgoglio del Sistema Sanitario inglese:
Sono un Inglese di origine Italiana che segue il Suo blog da tempo.
Sono rincuorato da come si stanno battendo i cattolici Italiani per Alfie, e mi fa riflettere su come si comporta una società forse meno efficiente di quella Inglese ma tuttavia più umana. Però vorrei raccontare da oltremanica la ragione per cui nessun membro dell’ ‘establishment’ Inglese (vescovi Cattolici inclusi) si sbilancerà mai a favore di Alfie.
L’Inghilterra ha perso la fede in Dio molto tempo fa, nella politica pure, l’impero è sparito e la famiglia reale ha perso molto nella faccenda Lady Diana, il rispetto per l’esercito, la polizia e le istituzioni è crollato sotto accuse di corruzione e razzismo. Allora, cosa ci resta di ‘morale’, di intoccabile di cui essere veramente fieri? Ci rimane solo il nostro sistema sanitario il ‘National Health Service’ (NHS). Questa istituzione con i suoi milione e mezzo di dipendenti può solamente essere osannata e ricoperta d’oro da ogni governo e partito politico, ed i suoi impiegati lodati come santi e taumaturghi dei nostri giorni. A quale potenza possiamo affidare la nascita dei nostri figli e chi può celebrare i riti finali dei nostri genitori? L’NHS! Criticare questa religione di Stato, questa chiesa nazionale è l’ultima blasfemia proibita. Suggerire qualche mancanza (tranne che di soldi) è suicidio politico.
Quindi per proteggere l’onore di questo idolo ed il primato immaginario di un sistema sanitario pubblico mediocre, si dice qualsiasi menzogna.
L’idea che un bambino dichiarato incurabile dagli arcipreti dell’NHS, possa essere curato altrove (addirittura in Italia) è un rischio troppo grosso da correre. Quindi Charlie Gard, Alfie Evans e chissà quanti altri verranno sacrificati sull’altare del NHS perché se no rischierebbe di crollare l’ultimo idolo di un paese ormai smarrito.
Siamo nelle mani del Signore perché cadere nelle mani dell’NHS non lo auguro a nessuno.
Yours F.P.
A margine di tutto. Pensiamo per un attimo alla forza d’animo di questi due genitori di Alfie, due ragazzi ventenni: Noi cinquantenni avremmo la loro forza d’animo nel portare avanti la nostra battaglia? ecco perchè i genitori devono essere giovani, come sostengo io. I figli li si devono fare presto, prima dei trenta anni . non si devono essere dei genitori -nonni, mosci per causa dell’età.
beato il figlio che ha una madre ventenne invece che quarantacinquenne (come la media oggi a Milano)
Questi genitori di Alfie sono poveri ed anonimi, non hanno santi in paradiso, eppure con la loro forza d’animo stanno smuovendo mari e monti! Stanno scuotendo la coscienza ottenebrata di tanti! Stanno testimoniando il Vangelo più di mille vescovi panciuti e seduti!
che esempio per i nostri figli ventenni , cinici e blase’, annoiati e pigri, la generazione dei millennials, sdraiati sul divano…
Papa: tentare nuovo trattamento. Tweet di Francesco delle 21.14: Commosso per le preghiere e la vasta solidarietà in favore del piccolo Alfie Evans, rinnovo il mio appello perché venga ascoltata la sofferenza dei suoi genitori e venga esaudito il loro desiderio di tentare nuove possibilità di trattamento.
https://www.vaticannews.va/it/mondo/news/2018-04/alfie-papa-francesco.html
Rif. 18.05 – Religione di stato
Trovo convincente l’analisi a riguardo del NHS, idolo di stato, chiesa laica nazionale, ultima (o quasi) bandiera identificativa di un popolo senza impero, senza o con poca sostanza di religione, senza effettiva integrazione consolidata, con una famiglia reale simbolicamente dimezzata.
Che Dio la mandi buona ad Alfie e genitori e a tutti noi.
Alfie, anche se sta respirando da solo, send sta andando.
Che vicenda crudele!
Che crudeltà inaudita! Come si fa a non dare l’ossigeno a questo bambino!
Antonella anche senza il loro ossigeno, Alfie ancora adesso e’ vivo e respira dopo 9 ore di distacco dal ventilatore. Naturalmente i medici dell’ Adler Hey Hospital avevano detto ai genitori che senza ventilatore sarebbe durato al massino 15 minuti.
Ma il piccolo Alfie, un vero piccolo guerriero di due anni, ha smentito i dottori infallibili, e nel braccio di ferro con la morte non si e’ ancora arreso.
Il padre ha poi dovuto implorare l’ idratazione e alla fine gliel’ hanno concessa. Forse cominciano a cedere quelli dell’ Adler Hay Hospital di fronte a questa incredibile volonta’ di vivere contro la loro decisione. Se Alfie respira e ed e’ vivo , l’ Ospedale non puo’ piu’ trattenerlo perche’ non e’ un prigioniero. Forse il miracolo avvera’.
Comunque in parte e’ gia’ avvenuto: 9 ore senza il ventilatore!
Dopo nove ore il bambino è ancora vivo!
Accanimento terapeutico? Ma questo è accanimento per farlo morire!
Signore, ti scongiuro! Tocca il cuore del giudice! Non possono permettere uno strazio simile!
Cara Antonella si era capito fin da subito che l’ accanimento in questo caso e’ al contrario: accanimento per far morire un bambino . Accanimento contro i genitori.
Trenta poliziotti che presidiano la camera di Alfie, non sia mai che tentino di scappare, e sfugga l dalle loro grinfie! Una cosa positiva di questa vicenda e’ che ha svelato cosa c’ e’sotto la maschera filantropica dell’ umanitarismo laico che reputa l’ eutanasia il best interest di certi malati e dice di ucciderli per il “ loro bene” . Dietro la maschera c’ e’ il volto mostruoso di Saturno che divora i propri figli : avete presente il quadro di Goya?
Alfie. Enoc: pronti a partire ma serve ok diplomazia:
https://www.vaticannews.va/it/mondo/news/2018-04/alfie-enoc-diplomazia.html
Non mi aspetto gran che dalla nuova udienza fissata dal giudice. Preghiamo.
Capisco la dott. Enoc che non può fare miracoli.
In tutta questa vicenda si manifesta l’azione orribile del principe del male.
Auguriamoci che Dio prevalga su di lui. Ma non è scontato che ciò avvenga.
Incredibile dopo tante ore Alfie e’ stabile respira da solo, con la mascherina di ossigeno.
Dal punto di vista medico, per un bambino che e’ stato mesi e mesi attaccato al ventilatore, e i cui polmoni quindi sono disabituati a respirare, e di cui si aspettava una morte in pochi minuti, questo e’ un miracolo.
Il “ protocollo” di accompagnamento alla morte e’ saltato e ora che faranno?
La maschera filantropica dell’umanitarismo laico… Proprio non si riesce ad evitare di usare a sostegno delle proprie battaglie ideologiche, rigorosamente a buon mercato, perfino tragedie come questa. Non c’è speranza così, per nessuno.
Pensare che ci possa essere una prassi senza un pensiero che la sostiene è pura illusione. Il dramma – ancora non è una tragedia , perché Alfie resistente oltre ogni aspettativa – è una sconfitta per lo “umanitarismo laico” che afferma che il “best interest” quando si soffre senza speranza di guarigione sia il morire e che su tale assunto ha preso le sue decisioni irrevocabili.
Stabilire se c’è o no un “best interest” in assoluto o, Qualora non ci sia, chi è che è autorizzato a definirlo non è questione “ideologica” ma cosa di importanza capitale non soltanto per coloro che sono affetti da malattie inguaribili ma anche per noi che ci stiamo avvicinando a rapidi passi a quello “stato” inguaribile che è la senescenza.
Pare che lo rimandino a casa! Purché esca da lì dentro! Certo, è tutto più complicato.
Penso che ora Mariella Enoc avrà il suo da fare per organizzare questa assistenza.
Il giudice: Alfie può andare a casa, ma non in Italia. Il giudice Hayden ha chiesto ai medici dell’Alder Hey Hospital di valutare se Alfie Evans può tornare a casa, ma ha escluso la possibilità che possa essere portato a Roma. I sanitari di Liverpool chiedono però almeno 3-5 giorni per decidere, e si dicono spaventati dall’ostilità dei manifestanti pro-Alfie fuori dall’ospedale. Il bimbo, intanto, continua a respirare con l’aiuto dell’ossigeno
https://www.vaticannews.va/it/mondo/news/2018-04/alfie-distacco-ventilazione.html
Durante l’ udienza di ieri pare che il giudice fosse possibilista sul trasferimento di Alfie ma sono stati i medici ad escludere questa possibilita’. Un medico ha detto finalmente la verita’ : che i medici dell’ Adler Hay Children’s Hospital hanno “paura” per il clima di ostilita’ verso di loro. Hanno anche definito il padre di Alfie un “ fanatico” dal comportamento rozzo.
Secondo me l’ Ospedale e’ rimasto scioccato dalla ostinata volonta’ dei genitori di Alfie di rifiutare quello che per i medici e il ‘ trattamento migliore” per Alfie cioe’ l’ eutanasia.
Non si aspettavano questa ribellione, questo tumulto di popolo. Abituati alla docilita’ e al rispetto del popolo ignorante verso la loro “ scienza” e la loro professionalita’ , si sono trovati a gestire una situazione a cui nessuno si era preparati.
La gente fuori dall’ Ospedale coi cartelli, i colpi di scena della cittadinanza italiana e della visita di Mariella Enoc sono situazioni inverosimili ed assurde per i medici dell’ Adler Hay Hospital.
Leopoldo Calo’ mi accusa di fare dell’ ideologia se parlo di “ maschera umanitaria” che cela una realta’ profonda non troppo bella da vedere: no caro Leopoldo semmai sto facendo della psicoanalisi del profondo. Le parole sono rivelatrici dell’ inconscio: la parola “ futile” usata dal giudice Hayden per definire la vita di Alfie , la parola “ deprimente” usata da un medico per definire lo spettacolo delle proteste , la parola “ paura” sfuggita ad un altro medico. Dietro la facciata, credimi, che si sta sgretolando, c’ e’ il volto pauroso di un nichilismo o cultura della morte spacciata per “ scienza” .
Il popolo, di cui il padre di Alfie e lo stesso Alfie, sono due combattivi e ostinati esponenti non se la beve questa “ scienza” e si ribella.
Se Alfie rimarra’ ancora tre o cinque giorni all’ Ospedale lo faranno morire , come gia’ deciso : i modi sono tanti per accompagnarlo “ pietosamente” alla dolce morte come viene chiamata pudicamente l’ eutanasia. Il comunicato di ieri alle 23 e’ agghiacciante: si ribadisce la volonta’ di assicurare il “ best interest” di Alfie cioe’ la morte e l’ Ospedale finisce con queste sinistre parole:
“Daremo ad Alfie la cura che si merita”
http://www.lanuovabq.it/it/la-dignita-di-alfie-da-speranza-tra-udienze-farsa-e-vittimismo
Intanto secondo le ultime notizie Alfie respira ancora, di notte ha avuto una crisi respiratoria e non volevano dargli piu’ ossigeno ma il “rozzo e fanatico” genitore Tom ha insistito e glielo hanno dato, le infermiere poi sono state beccate di notte sempre dal rozzo ma vigile Tom a togliere la glucosata ( il glucosio per flebo ) e anche li’ hanno dovuto desistere dal praticare il loro accompagnamento al “ best interest”
Infine nota ironica : hanno impedito di dare ad Alfie il ciuccio con un po’ di zucchero
“ perche’ fa venire la carie dentale “ Insomma come se a un condannato a morte che chiede una sigaretta pochi minuti prima dell’ esecuzione gliela si negassse perche’ “ fa venire il cancro” .
“A margine di tutto. Pensiamo per un attimo alla forza d’animo di questi due genitori di Alfie, due ragazzi ventenni: Noi cinquantenni avremmo la loro forza d’animo nel portare avanti la nostra battaglia? ecco perchè i genitori devono essere giovani, come sostengo io. I figli li si devono fare presto, prima dei trenta anni . non si devono essere dei genitori -nonni, mosci per causa dell’età.”
Mah, questa è una generalizzazione che lascia il tempo che trova. Prima di tutto tra fare un figlio a 20 anni e a 45 ci sono molte vie di mezzo, in secondo luogo oggi non siamo più nel XVI secolo, dove a neanche 40 anni si era vecchi sia fisicamente che mentalmente.
Mio figlio è nato che io avevo 38 anni (ora lui ne ha 23) e posso garantire che di certo non avrei avuto meno energia di quei ragazzi per fare ciò che andava fatta.
Poi affermare che addirittura farli a 30 anni sarebbe troppo tardi (“I figli li si devono fare presto, prima dei trenta anni”) in un’epoca come la nostra dove a 30 anni, nella stragrande maggioranza dei casi, hanno appena appena iniziato a guadagnare qualcosa, è davvero anacronistico. Concordo che 45 anni sia tardi(specie per una donna), ma fino a 35 anni per le donne e 40 per gli uomini non è tardi.
Detto questo, ciò che sta accadendo con Alfie è davvero satanico, e infatti l’orgoglio che stanno mostrando nel volerla avere vinta è tipicamente satanico, la superbia satanica.
Marco Porfiri
Non ci sono parole.
Pare che stiano emergendo responsabilità molto grosse a carico dell’ospedale.
Interessante la lettura della lettera di F.P. sul blog di Tosatti: anche io mi ero chiesto quale chiave di lettura sociologico-poltica dare alla cosa visto che mi sono fatto un giro nelle news one britanniche e nessuno ma proprio nessuno accenna a qualche dubbio o questione o soltanto qualche domanda nei confronti dell’operato dell’ospedale. Si limitano solo a riferire asetticamente i fatti.
Evidentemente la U.K. è un paese in crisi e la Brexit è parte di questa crisi. Ma chi non lo è, per un motivo o per un altro, in Europa?
Antonella leggi sul.sito di Aldo Maria Valli “Alfie e l’ospedale degli orrori”ka testimonianza di unamadre a cui all’Adler Hey Hospital restituirono la salma del suo piccolo figlio dopo avergli tolto,senza aver chiesto il permesso ai genitori, cervello, cuore e organi genitali per “ricerche scientifich” peraltro mai pubblicate .
C e’del marcio tanto marcio dietro la apparenza.
Faber un bel saluto. Tu non intervieni da tanto e forse non sai che qui da più di due anni vige la regola della firma con nome e cognome: puoi rispondere a questo mio saluto firmandoti per esteso, o puoi scegliere di non intervenire più. Comunque tu scelga, grazie della visita.
L’ opinione della scrittrice Michela Murgia sul caso Alfie:
“La vicenda del piccolo Alfie, il bambino inglese a cui lo stato italiano ha appena concesso la cittadinanza perché venga trasferito all’ospedale Bambin Gesù, sta straziando l’Europa intera.
Alfie è al centro di una contesa legale tra i giovanissimi genitori – che non vogliono sia staccato dalle macchine che lo
tengono in vita a dispetto della malattia rara e incurabile di cui soffre – e i giudici e o i medici che ritengono che le sue sofferenze fisiche siano tali da considerare una violenza indebita il lasciarlo senza speranza attaccato ai macchinari.
Dal punto di vista giudiziario la vicenda è chiara: per il giudice inglese la malattia del bambino, essendo irreversibile e incurabile, trasforma ogni assistenza palliativa in accanimento terapeutico e la equipara a violenza su minore, categoria che autorizza lo stato a bypassare la potestà genitoriale. Se è inquietante che sia uno stato ad assumersi la decisione di una eutanasia, non meno discutibile è l’atteggiamento dei genitori, che si ostinano contro ogni logica a tenere in piedi una situazione dove il loro bambino non può dire basta da solo alla sua infinita agonia. Offrendo al bimbo la propria cittadinanza l’Italia si è messa di mezzo aprendo di fatto un conflitto diplomatico, nonché medico, e la corte inglese ha comprensibilmente vietato il trasferimento. Se i giudici lo avessero autorizzato- oltre a prolungare l’agonia del piccolo che la sentenza puntava a interrompere- avrebbero permesso al mondo intero di pensare che l’Italia misericordiosa stesse concedendo la cittadinanza al bambino perché l’inclemente Regno Unito voleva staccargli a tutti i costi i tubi.
I medici inglesi ovviamente non ci stanno a passare per carnefici contro i medici italiani che invece avrebbero un cuor d’oro, né il sistema giudiziario di Sua Maestà può accettare l’idea che una sua decisione sia commissariata da un altro stato. Se domani la Farnesina decidesse per atto umanitario di dare la cittadinanza italiana a tutti i detenuti americani nel braccio della morte, non vorrebbe dire che gli USA li manderebbero a scontare la pena qui, né del resto l’Italia penserebbe mai di fare una cosa simile, perché tra paesi amici vige il rispetto per gli ordinamenti altrui anche quando permettono cose che altrove sono illegali. L’accostamento bambino/detenuti non è equiparante moralmente, ma giudizialmente il principio è identico: offrire ad Alfie e ai suoi genitori la cittadinanza per motivi umanitari implica che essi di fatto siano considerabili rifugiati politici che il regno inglese sta perseguitando, una lettura inaccettabile sul piano diplomatico. Anche sul fronte medico le cose non sono facili. Sarebbe infatti grave che con l’invito italiano passasse l’idea che i genitori possano decidere i trattamenti sanitari dei figli sulla base dei loro soli desiderie credenze; sarebbe allora sensato che i testimoni di Geova negassero le trasfusioni ai figli minori, i vegani dessero loro solo vegetali e gli antivaccinisti li mandassero in giro non protetti dai virus, unti e untori allo stesso tempo. Non è mai facile capire dove si ferma la potestà genitoriale e dove comincia il dovere dello Stato di proteggere il minore contro le convinzioni lesive dei suoi stessi genitori.
C’è infine la questione della politica interna italiana, che in questo momento rende assai pelosa la concessione di questa cittadinanza. Per capire quanto sia strumentale basta vedere che a caldeggiarla sono politici come Giorgia Meloni, che se governassero cambierebbero domani la legge 194 sull’interruzione di gravidanza, ma che giammai per salvargli la vita darebbero la cittadinanza a un bambino che arrivasse qui dalla parte sbagliata dei confini. Perché dunque l’ospedale Bambin Gesù si fa avanti, se non c’è niente da fare per Alfie? A chi giova questo trasferimento? Il Bambin Gesù non è un ospedale qualunque, ma una struttura nella giurisdizione piena ed esclusiva della Santa
Sede. Agli effetti pratici è un’area extraterritoriale vaticana al pari di un’ambasciata straniera. Ci lavorano uomini e donne di scienza, ma non sono immuni alle pressioni politiche e agli orientamenti delle proprie dirigenze. In fila c’è una serie di fattori facili da sommare: un caso mediatico molto toccante, un ospedale della Santa Sede, il Papa che si interessa personalmente al caso, un ministro degli esteri ben lieto di fare il gesto che lo colloca tra le grazie vaticane e l’addizione è presto fatta. Peccato
che in tutto questo il bene di Alfie non c’entri assolutamente niente.”
Non è vero che il bene di Alfie non c’entra assolutamente niente. Staccare la spina? Non è come girare l’interruttore e spegnere la luce. L’altro bambino ha dovuto sopportare sette ore di agonia.
Scrive Tosatti su sul blog:” Quella di Alfie è una storia che va contro la corrente di morte ed eutanasia in cui navigano i padroni della politica e dell’informazione…L’idea che un bambino dichiarato incurabile dagli arcipreti dell’NHS, possa essere curato altrove (addirittura in Italia) è un rischio troppo grosso da correre. Quindi Charlie Gard, Alfie Evans e chissà quanti altri verranno sacrificati sull’altare del NHS perché se no rischierebbe di crollare l’ultimo idolo di un paese ormai smarrito”.
A questo breve stralcio di articolo associo il mio “J’accuse”
” La verità è in cammino e niente potrà fermarla. Il caso comincia soltanto oggi, poiché oggi soltanto le posizioni sono nette: da una parte i colpevoli i quali non vogliono che sia fatta luce; dall’altra, i giustizieri i quali daranno la vita perché luce sia fatta. Del resto, l’ho detto e lo ripeto: quando la verità viene rinchiusa sotto terra, vi si ammassa, acquista una forza di esplosione tale che, quando scoppia, tutto salta in aria. Poi vedremo se non è vero che si sono create le premesse di un’esplosione che, quando avverrà, sarà totale».
Ho trovato molto interessante, tra le lettere al direttore di Avvenire, una lettera di Vannino Chiti, che per chi non lo sapesse, ha alle spalle una lunga militanza nel PCI prima, nel partito democratico poi.
Di seguito il link alle lettere al direttore do oggi tra le quali, verso la fine, prima della risposta del direttore, quella di Vannino Chiti.
https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/ci-che-si-fa-di-buono-per-la-vita-nulla-mai-sottrae-ad-altre-vite
E’ una lettera sul caso Alphie, ovviamente.
Al di là di ogni altra considerazione io non so come stiano le cose quando qualcuno è in coma. Non so se ci sia una qualche sensibilità oppure no. Penso però che tenere in vita una persona tramite macchinari varî non serva a niente; sia cioè prolungare un’agonia.
L’unica cosa utile per non fare soffrire un corpo ai limiti della vita è, a mio avviso, l’idratazione, fino allo spegnimento che verrà da sé.
Questo può avvenire anche in casa e dovrebbe essere permesso.
Certo, staccare una spina dà emotivamente l’ impressione di un taglio netto al filo della vita, ed è crudele.
La lotta di Alfie contro la cultura dello scarto: nuovo no dei giudici
I giudici inglesi hanno detto un altro no alla richiesta dei genitori di Alfie che chiedevano il suo trasferimento in Italia. Il bimbo intanto resiste contro chi ha deciso che deve morire anzitempo e sta lanciando un messaggio importante ad una società dominata dall’utilitarismo
https://www.vaticannews.va/it/mondo/news/2018-04/alfie-evans-papa-francesco-cultura-scarto.html
Comunque vada a finire, c’è da augurarsi che in Gran Bretagna il clamore enorme di questa vicenda, accompagnata dalle proteste di mezzo mondo, induca i legislatori di quel Paese a rimuovere una legge così disumana.
Non può essere che uno Stato civile entri a gamba tesa nel privato dei cittadini, prevaricando la volontà di coloro che hanno generato con AMORE un figlio e che legittimamente vogliono seguirlo in tutto il percorso della sua fragile vita.
Questo è uno scandalo che ripugna alle coscienze degli esseri umani che vogliano riconoscere nella pietas, umana e divina, il loro punto di forza, distintivo, fra tutte le creature della Terra.
Sorprende leggere stamane che il bambino NON soffre!
Ma non era lo evitargli inutili sofferenze la principale motivazione della sospensione dei sostegni vitali?
Oggi si legge invece che è “perché non potrà godere della vita” o qualcosa di simile.
Il discorso è sempre più paradossale.
In realtà si sta affermando il principio della “qualità della vita” : se non posso avere una vita “qualitativa” il mio “best interest” è non vivere affatto.
Già il fatto che si prenda in considerazione un principio di questo genere rappresenta una sconfitta per l’umanità, figurarsi poi se questo principio prevale.
“Cultura dello scarto” e “principi non negoziabili” due modi di dire per intendere la stessa cosa.
È necessario contradtare questa deriva con tutte le possibili energie .
Bene ha fatto papa Francesco a intervenire con franchezza, anche se dal punto di vista della “correttezza politica” il suo è stato uno “sgarbo” al Regno Unito.
E Alfie respira ancora.
Il Protocollo del,’ Ospedale non lo prevedeva , ma alla fine sara’ il Protocollo dell’ Ospedale ad avere la meglio se non interviene qualche escamotage per sottrarre Alfie Alcuni si chiedono ancora ingenuamente ma perche’ l’ Ospedale non lascia almeno che Alfie muoia a casa sua visto che deve morire ? La risposta e’perche’ il Protocollo dell’ Ospedale deve essere eseguito. E perche’ deve essere eseguito? Perche’ e’ stato stabilito che il best interest per Alfie. Ma se il best interest per Alfie e’la morte ,perche’ l’ Ospedale non lo dimette cosicche’ possa morire a casa sua? La risposta , circolare, che rimanda al punto di partenza e’perche’il Protocollo deve essere seguito.
Questa circolarita’ e’ quello che Borges chiamava “labirinto”. Alfie e’ perduto nel labirinto circolare da cui non puo’ uscire.
Nell’ Antico Labirinto quello di Cnosso a Creta dicevano i miti che stava una creatura mostruosa il Minotauro, mezzo uomo e mezzo toro. Ad esso per placarlo si davano in sacrificio fanciulli e ragazze che venivano ciclicamente introdotte nel Labirinto da cui poi non facevano piu’ritorno.
Al moderno Minotauro hanno dato Alfie come sacrificio umano. I suoi coraggiosi genitori non si piegano alla non-logica del labirinto, alla sua agghiacciante circolarita’ e lottano ,ma invano.
Perche’Alfie non puo’uscire dall’ Ospedale? Perche’deve essere applicato ilProtocollo. E perche’deve essere applicato il Protocollo.? Per il suo best interest. E chi decide il best interest?L ‘ Ospedale. …. Ecosi’via all’ infinito
Ora i genitori si stanno attivando per portare il bambino a casa. Speriamo che l’,infedele protocollo non li insegua anche lì.
Penso di avere scritto “infernale”, non “infedele”. Scusatemi.
Il bambino in realtà non respira in modo completamente autonomo, ogni tot di ore si interviene con la respirazione meccanica.
Cristina Vicquery
http://www.patriarcatovenezia.it/site/dichiarazione-del-patriarca-sul-caso-del-piccolo-alfie-mai-venire-meno-al-dovere-diritto-di-prendersi-cura-e-di-accompagnare-la-persona-malata-umilmente-fieri-dellumanita-dellitalia/
https://costanzamiriano.com/2018/04/26/alle-22-00-preghiera-in-piazza-san-pietro-per-alfie-evans/
https://pellegrininellaverita.com/2018/04/25/santo-padre-ce-ancora-tempo-per-fare-il-possibile-e-limpossibile-per-salvare-alfie/
Il padre di Alfie è stufo delle truppe cammelllate italiane e di altre parti del mondo.Potete ritirarvi nelle retrovie.
https://uk.news.yahoo.com/alfie-evans-family-build-bridge-doctors-171600344.html
Cristina Vicquery
“We would now ask you to return back to your everyday lives and allow myself, Kate and Alder Hey to form a relationship, build and bridge and walk across it.”
Cristina Vicquery
Intanto l’ unico prete che e’ stato fisicamente vicino alla famiglia Evans, che ha pregato con loro nella stessa stanza, che si e’ prodigato NEI FATTI NON NELLE PAROLE, che Ha dato loro conforto spirituale ,che ha somministrato i sacramenti, insomma l’ unico prete in tutta l’ Inghilterra che abbia fatto il suo dovere di prete, Padre Gabriele e’ stato richiamato alla propria sede e ha dovuto abbandonare gli Evans senza neppure salutarli su richiamo del proprio parroco, certo su richiamo dell’ arcivescovo.
Intanto l’ ipocrita vescovo di Liverpool che si e’ persino rifiutato di parlare con gli Evans definendoli “ non cattolici” vola a Roma per dire al papa come il “ cuore dei cattolici di Liverpool sia spezzato da questa commovente vicenda”
Sepolcri imbiancati e ipocriti vestiti da vescovi possono ingannare gli uomini ma non Dio.
Onore al bravo padre Gabriele ( che non credo fara’ carriera in questa Chiesa) e disonore perpetuo al mellifluo vescovo di Liverpool e a tutti quei preti bravi solo a parlare: bla – bla- bla- bla. E che poi diventano cardinali …
Tomas chiede silenzio. Si profila un accordo con l’ospedale.
Alfie, Iss: “Così medicina diventa disumana. Inglesi hanno etica diversa”
https://ilsismografo.blogspot.it/2018/04/italia-alfie-iss-cosi-medicina-diventa.html
Niente di peggio che dipendere dagli altri che sono convinti di sapere solo loro quale sia il tuo bene.
Non si tratta di avere un’ etica diversa. Si tratta di stabilire su quali valori poggia il pensiero etico anglosassone, protestante, laddove l’obiettivo economico ha sempre la meglio sulle norme morali e perciò la stessa logica dell’amore -che dovrebbe governare l’etica quotidiana- lascia il passo al principio secondo il quale il problema del “bene” è completamente ignorato. Ciò che conta non è il bene della persona con i suoi bisogni, ma la governance, con le sue politiche sempre bisognose di riconquistare legittimità ad un sistema socio-economico costretto a negare il riconoscimento di ogni diritto, per cui anche un bambino malato è un’inutile astrazione a fronte di quell’ individual/liberismo economico al centro del quale è sempre l’interesse della nazione, mai della persona. Non si tratta di avere un’etica diversa ma di stabile se esiste veramente un’etica quando la politica assume un carattere egemone anche sul piano umano,spirituale per cui al concetto di persona viene sostituito quello di “individuo” privo di autocoscienza che non esiste se non come mero “personale di fabbrica”: un anonimo senza volto tra la massa dei consumatori.
Checché si possa dire, a me piace questo ultimo articolo di Aldo Maria Valli.
http://www.aldomariavalli.it/2018/04/27/intervista-a-berlicche/
Avete poi visto le ultime foto del bambino? Sorride! (Spero di non essermi ingannata)
Mi sembra interessante leggere quanto pubblicato da “Il Fatto Quotidiano”.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/04/27/alfie-evans-quanta-ridicola-ideologia-da-parte-dellitalia/4319512/#cComments
L’articolo illustra la posizione del giornale, che non è la mia, ma d’altronde non tutti la possiamo pensare allo stesso modo.
E’ interessante comunque leggere i commenti dei lettori, molto equilibrati secondo me, e favorevoli per lo più alla posizione dei genitori.
De gustibus…A me questo.genere di racconti alla Valli, sia per la forma, sia per il contenuto, fanno venire il latte alle ginocchia
Caro Andrea, sono sullo stile delle Operette Morali di Leopardi, che a sua volta si ispirano ad un tardo scrittore e!lenista, Luciano di Samosata.
Si ispirano….ma con pessimo risultato…a mio parere
…quelle di Valli, ovviamente, non quelle di Leopardi..
Per carità, Antonella.
Lo stile di Valli è talmente scipito che metterlo vicino a Leopardi è un peccato mortale.
Qualcuno dovrebbe dirglielo che fa ridere anche i polli con i suoi dialoghi penosi e pelosi.
Le truppe cammellate di Alfie , cara Cristina Viquery, almeno un risultato l’ hanno ottenuto. Con proteste pacifiche, preghiere petizioni,mostrando che e’ possibile opporsi
all’ eutanasia “ imposta” contro il parere dei genitori su un piccolo bambino. Certo Alfie
non appartiene alle categorie demagogiche per cui tu per esempio ti batteresti. Se fosse stato un cagnolino o un piccolo migrante magari avresti fatto parte anche tu delle truppe cammellate.
Ma e’ pur un essere umano o no? O la vostra misericordia e’ ormai talmente ideologizzata e a senso unico che di Alfie c’è ne dovremmo fregare, cara Cristina Viquery?
Quelli che si dicono sensibili alla sorte degli “ ultimi” dovrebbero ricordarsi che non esistono ultimi piu’ ultimi dei bambini indifesi, che chiunque puo’ uccidere, sia prima che nascano , con l’ aborto , sia dopo nati con l’ infanticidio, cosa che stanno tentando di fare con Alfie. Non esiste ultimo piu’ ultimo che un bambino indifeso e Gesu’ stesso nel Vangelo ha detto che chi fa del male ai bambini merita di mettersi una macina da mulino intorno al collo ed essere gettato in mare. Dunque la “ Chiesa degli ultimi” non puo’ ignorare questi ultimi fra gli ultimi, non puo’ fregarsene di aborto e infanticidio, non puo’ ignorare il dramma di Alfie e dei suoi genitori, concentrandosi solo su migranti, barboni, e problemi sociali. Gesu’ chiedera’ conto a ciascuno di noi : conto anche della nostra ironia verso coloro che tentano di difendere i valori della vita . Sbeffeggiare chi si e’ battuto per la vita di Alfie e’ una infamia, Cristina Viquery , paragonabile ad altre infamie a cui purtroppo certi uomini di Chiesa ci hanno abituato.
Adesso riponi il moschetto e togliti l’elmetto Mcv ….
Cristina Vicquery
Signora Venturi, Gesù ha detto che ” chi dà scandalo ai bambini, dovrebbe mettersi una macina al collo e precipitarsi in mare”. Quindi il paradigma è diverso da quello da lei segnalato.
Però è vero che, se è un male l’ uccidere un essere vivente, è addirittura atroce decretare la morte per un bimbo indifeso che non può esprimere nessun parere e che, se potesse farlo, si aggrapperebbe alla speranza. In articolo mortis la speranza è sempre l’ ultima a morire.
In ogni caso, in questa vicenda la Chiesa ha fatto tutto ciò che poteva fare, per cui lanciare accuse contro di essa è un atteggiamento incongruo e irresponsabile. A chi e per che cosa giova?
Alfie e’morto stanotte nell’amorevole ospedale pediatrico Adler Hey di Liverpool.
Non e’stato il primo (ricordiamo Charlie Gard e Isaaih) e non sara’ certo l’ultimo bambino destinato all’eutanasia dalle disumane leggi di questo mondo Riposi in pace.Preghiamo per I suoi genitori.
E che dal cielo preghi lui per noi presso il Padre e intercedadi per noi
Per questo mondo che si crede progredito e civile e sta sprofondando nelle tenebre.
Alfie e’morto stanotte nell’ospedale pediatrico Adler Hey di Liverpool in cui era prigioniero.
Non e’stato il primo (ricordiamo Charlie Gard e Isaaih) e non sara’ certo l’ultimo bambino destinato all’eutanasia dalle disumane leggi di questo mondo Riposi in pace.Preghiamo per I suoi genitori.
E che dal cielo preghi lui per noi presso il Padre e interceda per noi spprattutto per quelli di noi che hanno contribuito alla sua morte, per quelli che sono stati complici, per quelli che hanno.giustificato , per quelli che si sono voltati dall’altra parte, per quelli che hanno persino insultato come fanatici I suoi genitori e il popolo che si e’battuto per lui. Padre perdona loro.perche’non sanno quello che fanno.
“In questa vicenda la Chiesa ha fatto tutto ciò che poteva fare”
Papa Francesco ha fatto gesti importanti e significativi ( aver ricevuto il padre, avere messo in moto il Bambin Gesu’ )
I vescovi inglesi dichiarazioni che cercavano solo di non scontentare nessuno e gesti quanto meno poco caritatevoli ( stando alle ricostruzioni fornite dalla NBQ , che non abbiamo motivo di ritenere non veritiere ).
Complessivamente la Chiesa istituzione ( che non è rappresentata solo dal Papa ) non ha fatto una “bella figura”, ma al contrario. Almeno, secondo me.
La Chiesa inglese non ha fatto nulla per Alfie. E l’unico prete che e’stato vicino alla famiglia Evans, Don Gabriele, e’stato richiamato dal suo parroco cosicche non potesse essere vicino ad Alfue e alla famiglia nel momento della morte.
Per l Ospedale era persona non gradita e certo un testimone scomodo che hanno allontanato al momento cruciale in accordo con le autorita’ecclesiastiche. Non risulta che nessun altro prete o cappellano abbia portato conforto agli Evans. Il vescovo di Liverpool che abita a 7 km dall’Ospedale in una sontuosa villa non e’mai dicasi mai andatoa visitare gli Evans.In compenso dopo una sua telefonata Don Gabrie l e e’stato allontanato.
Questi sono I fatti.Ma chi.siamo.noi per giudicare . Dio giudichera’ azioni e le omissioni, le intenzioni del cuore e le ipocrisie, e la Sua giustizia sara’ vera.
Abituiamoci caro Beppe Zezza perche’il futuro che ci si prospetta e’questo: mercenari non pastori.
Macabra vittoria per chi ha voluto il best interest of the child! Padre, perdona loro! Un abbraccio ai genitori.
Preghiamo per la Chiesa! Mercenari e non pastori! E dovremo.ringraziare anche per i mercenari, perché tra poco non avremo più neanche quelli!
“…perche’il futuro che ci si prospetta e’questo: mercenari non pastori.”
Pessima previsione che non condivido.
I pastori ci sono e ci saranno anche se non corrispondono alle aspettative di questo o di quello o di quell’altro.
Dio scrive giusto anche fra le righe storte. Lo Spirito Santo è sempre in azione anche quando sembra non esserci; anche quando molti vorrebbero bloccarlo.
Il grande C.M. Martini diceva: ” Cercare di vedere in tutto l’azione dello Spirito che opera incessantemente”.
Alleniamoci a questo esercizio che molti ignorano.
Lo Spirito Santo, questo sconosciuto!
Grazie, Victoria, di averci ricordato che bisogna avere fede.
La mamma di Alfie ha pubblicato questa poesia per ricordare il suo bambino:
http://www.repubblica.it/esteri/2018/04/29/news/_mamma_non_piangere_la_madre_di_alfie_pubblica_poesia_su_facebook-195113463/
Ho trovato da qualche parte questa preghiera-speranza assai consolante:
Noi li rivedremo
Un giorno rivedremo coloro che ci hanno lasciati,
perché la separazione non è definitiva,
ed i più grandi addii sono solo un arrivederci;
nessun legame è spezzato.
Rivedremo coloro che se ne sono andati
a prepararci il posto, e che vegliano su di noi
con sollecitudine: impazienti essi attendono
che li raggiungiamo.
Rivedremo tutti quelli che abbiamo amato,
dei quali non abbiamo dimenticato l’affetto,
tutti quelli il cui volto ha impresso i lineamenti
nel profondo del nostro cuore.
Li rivedremo tutti; la ferita causata
dalla loro scomparsa sarà rimarginata;
la gioia di rivederli sarà ancora più viva
di quanto il lutto fu penoso.
Li rivedremo tutti nella felicità perfetta,
e più ancora di noi, ti rallegrerai,
Padre, di riunire i tuoi figli per sempre
nel tuo unico amore.
Bello.