Perché Papa Francesco parla in italiano a Gerusalemme

 

Pubblicato dal Corriere della Sera del 27 maggio 2014 a pagina 44 con il titolo “La scelta linguistica di Papa Bergoglio ambasciatore dell’italiano nel mondo”

 

Come mai Francesco parla in italiano a palestinesi e israeliani? Perché non è poliglotta, perché l’italiano è la lingua d’uso della Santa Sede, perché ama presentarsi come vescovo di Roma. La sistematica preferenza per l’italiano non è nuova negli atti pubblici di Papa Bergoglio, fa così quand’è in Vaticano e così aveva fatto nel viaggio dello scorso luglio in Brasile. Ma stavolta è stata notata di più, stante la lontananza linguistica dei mondi con i quali è venuto a contatto.

Per primo viene il fatto che Bergoglio non ha pratica di lingue che non siano lo spagnolo e l’italiano. Il francese l’ha studiato a scuola ma poco l’ha usato. I predecessori s’impegnavano a parlare le lingue degli ospiti, Wojtyla con versatilità slava, Ratzinger con disciplina tedesca e con migliori risultati. Francesco preferisce evitare la fatica di esprimersi in lingue che non padroneggia. E’ un elemento di quella che chiama “grammatica della semplicità”: ama essere se stesso e apparire per quello che è.

Non disponendo dell’inglese, che è la lingua franca del mondo d’oggi, egli ripiega sull’italiano, che è la lingua franca della Santa Sede e della Chiesa cattolica, essendo la più parlata negli ambienti vaticani ed ecclesiastici, anche se formalmente il latino è ancora la lingua ufficiale.

L’italiano era da sempre la lingua d’uso della Santa Sede, se si esclude il periodo avignonese, ma con Francesco quest’uso è divenuto quasi esclusivo. Nei messaggi “Urbi et Orbi” (alla città di Roma e al mondo) dei giorni di Natale e di Pasqua Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI facevano gli auguri in sei lingue, Wojtyla e Ratzinger sono arrivati a farli in 65 lingue. Francesco li fa solo in italiano.

Alle udienze saluta i gruppi in italiano e poi gli addetti della Segreteria di Stato traducono il saluto in sette lingue: francese, inglese, tedesco, spagnolo, portoghese, arabo, polacco. Nello stesso numero di lingue vengono dati alla stampa i suoi discorsi più importanti ma egli li propone solo in italiano ed è così diventato il primo ambasciatore della nostra lingua nel mondo.

Luigi Accattoli

www.luigiaccattoli.it

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