Pubblicato dal Corsera del 20 agosto a pagina 33 con il titolo “La sovrana libertà di Papa Francesco migliore difesa dagli oppositori”
La conferenza stampa sull’aereo, di rientro dalla Corea, ha aggiunto una manciata di elementi all’immagine di libertà di Papa Bergoglio, già consolidata. Ha detto che se gli fosse possibile andrebbe in Cina “domani”. Ha riferito che Papa Benedetto gli ha mandato ultimamente “uno scritto interessante: mi chiedeva un’opinione”.
Ha confessato la cura con cui si occupa delle sue nevrosi: “Dare loro il mate ogni giorno”. Ha raccontato come sia riuscito a ottenere di poter prendere l’ascensore da solo: “Tu vai al tuo posto che io scendo da solo”. Ha descritto in dettaglio la preparazione dell’enciclica sull’ecologia, che teme venga troppo lunga: “E’ grossa così”.
Ma il segno della libertà l’ha dato soprattutto con due confidenze: una sulla sua “disponibilità” a fare visita – ora ora – ai cristiani perseguitati del Nord dell’Iraq e l’altra sulla sua prontezza a seguire l’esempio di Papa Benedetto nella rinuncia al Papato. Di questi propositi si era avuto sentore, ma l’altro ieri abbiamo saputo di più.
All’intenzione di Francesco di agire a fini di pace “anche con la sua eventuale presenza, magari improvvisata, sui luoghi dei conflitti” aveva accennato in aprile il cardinale Pietro Parolin, che parla poco e perciò va ascoltato molto. Due settimane addietro era poi trapelata l’idea folle di una puntata in Iraq, che era parsa inattendibile a tutti e che invece – vediamo ora – era vera, verissima.
Della probabilità che in futuro vi siano “altri” Papi emeriti aveva parlato in maggio nell’intervista al direttore del “Corriere della Sera” e l’altro ieri abbiamo saputo che egli ritiene normativo per sé l’esempio di Benedetto: “Farei lo stesso”; e che non proietta in un tempo lontano l’avvento di un nuovo Papa. “Io so che questo [ruolo di Papa] durerà poco tempo, due o tre anni, e poi… alla casa del Padre”, ha detto alludendo alla morte.
“Due o tre anni”: ora ne ha 77, guarda dunque agli 80 come a una linea dell’orizzonte e forse non proietta molto più avanti la sua eventuale decisione – se la salute tenesse – di lasciare “perché il corpo si stanca”, come si è espresso l’altro ieri. La sovrana libertà di cui Papa Francesco appare dotato si presenta come la sua migliore alleata di fronte alle opposizioni che si vanno infittendo: non puoi intimorire chi è pronto a lasciare.
Luigi Accattoli
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