Pubblicato dal “Corriere della Sera” del 13 gennaio 2014
CITTA’ DEL VATICANO – Francesco fa cardinale ad honorem l’arcivescovo Loris Capovilla, 98 anni, per amore a Papa Giovanni, ma di mezzo c’è anche una telefonata che risale all’inizio di aprile: il nuovo Papa è appena eletto e chiama senza preannuncio il quasi centenario arcivescovo che fu segretario di Roncalli. Conosciamo il contenuto della conversazione da varie interviste di Capovilla.
“Preghi Papa Giovanni perché io diventi più buono” gli dice il Papa, che lo chiama per ringraziarlo dell’invito alle celebrazioni per il cinquantenario della morte di Roncalli che erano in preparazione a Sotto il Monte (paese natale di Giovanni XXIII dove Capovilla risiede) e a Bergamo. “La vedo con gli occhi del cuore” gli dice ancora Francesco, ringraziandolo delle parole con cui nella lettera di invito gli aveva parlato del “suo” Papa: “Ogni parola che lei ha scritto è preziosa come un’omelia”.
Capovilla aveva mandato al Papa una sua pubblicazione per l’Anno della fede con in copertina la scritta “Con Papa Francesco celebriamo il cinquantesimo dell’enciclica Pacem in Terris, 11 aprile 2013, e del transito di Giovanni XXIII 3 giugno 2013” e due citazioni dall’Apocalisse di San Giovanni: “Le cose di prima sono passate” e “Ecco, io faccio nuove tutte le cose”.
Capovilla, benchè abbia quasi un secolo di vita, ancora partecipa a dibattiti e scrive. Più volte ha dichiarato la sua ammirazione per il Papa argentino, segnalandone la somiglianza con Papa Giovanni: “Come lui quando incontra le persone non dà l’impressione di chiedersi se siano cattoliche ma per prima cosa vede in loro delle creature di Dio che hanno diritto all’ascolto e al rispetto, al tentativo dell’amicizia”.
La visita di Francesco al carcere di Casal del Marmo il Giovedì Santo e le sue parole sulla Chiesa “povera e per i poveri” sono tra le mosse di Francesco che Capovilla vede in continuità con il Papa bergamasco: “Al termine della vita tocco con mano che alcune sue intuizioni vengono oggi riprese da Francesco”.
La fama di Capovilla è dovuta alla sua collaborazione con Roncalli. Nativo di Pontelongo in provincia di Padova e prete veneziano dal 1940, conosce Roncalli al suo arrivo a Venezia come Patriarca nel 1953, ne viene scelto come segretario e gli resta a fianco per dieci anni, seguendolo a Roma dopo l’elezione a Papa.
Dopo la morte di Giovanni XXIII Paolo VI lo manda come arcivescovo prima a Chieti (1967) e poi a Loreto (1971). Nel 1988 si ritira a Sotto il Monte e si dedica a coltivare la memoria di Papa Giovanni, che il prossimo 27 aprile sarà proclamato santo da Papa Francesco.
Luigi Accattoli