Armando Matteo alla Dottrina della Fede: è una buona sorpresa e vi dico perché
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Luigi Accattoli
Comunicato vaticano. Il Santo Padre ha nominato Sotto-Segretario Aggiunto della Congregazione per la Dottrina della Fede il Rev.do Armando Matteo, finora Professore straordinario di Teologia Fondamentale presso la Pontificia Università Urbaniana e Direttore della Rivista Urbaniana University Journal.
Curriculum vitae. Il Rev.do Armando Matteo è nato a Catanzaro (Italia) il 21 settembre 1970. È stato ordinato sacerdote il 20 dicembre 1997 per l’Arcidiocesi Metropolitana di Catanzaro-Squillace. Ha conseguito la laurea in Filosofia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e il Dottorato in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. Dopo aver svolto diversi ministeri nella propria Arcidiocesi, dal 2005 al 2011 è stato Assistente Ecclesiastico Nazionale della Federazione Universitaria Cattolica Italiana (FUCI) e, nel 2012, Consulente Ecclesiastico Nazionale dell’Associazione Italiana Maestri Cattolici (AIMC).
È Professore straordinario di Teologia Fondamentale presso la Pontificia Università Urbaniana, Direttore della rivista Urbaniana University Journal ed autore di numerose pubblicazioni in ambito teologico.
12 Aprile, 2021 - 20:22
Luigi Accattoli
Bastano i titoli. Per intendere la linea interpretativa di Armando Matteo riguardo alle sfide che deve affrontare oggi la pedagogia cristiana bastano i suoi titoli maggiori:
Il nuovo bambino immaginario – Perché si è rotto il patto educativo tra genitori e figli – Rubbettino Editore, 2020
Eclissi dell’adulto e trasmissione della fede alle nuove generazioni – Ancora 2020
Tutti giovani, nessun giovane. Le attese disattese della prima generazione incredula – Piemme 2018
La Chiesa che manca. I giovani, le donne e i laici nell’Evangelii gaudium – San Paolo Edizioni 2018
Tutti muoiono troppo giovani. Come la longevità sta cambiando la nostra vita e la nostra fede – Rubbettino 2016
La fuga delle quarantenni. Il difficile rapporto delle donne con la Chiesa – Rubbettino 2012
La prima generazione incredula. Il difficile rapporto tra i giovani e la fede – Rubbettino 2009 [nuova edizione 2017]
Come forestieri. Perché il cristianesimo è diventato estraneo agli uomini e alle donne del nostro tempo – Rubbettino 2008
12 Aprile, 2021 - 21:20
Luigi Accattoli
La tesi centrale sviluppata da Armando Matteo nei suoi lavori è questa: “L’unica vera grande urgenza che oggi il cristianesimo ha di fronte a sé, in relazione al suo possibile futuro, è esattamente la questione di come riallacciare significative e fruttuose relazioni con i giovani”. Così la esprime a pagina 7 del volume “Tutti giovani , nessun giovane”, che qui nel blog ho recensito a suo tempo con questo post: http://www.luigiaccattoli.it/blog/armando-matteo-e-la-giustizia-linguistica-verso-i-giovani/
12 Aprile, 2021 - 21:37
Luigi Accattoli
La mia idea è che la chiamata di Armando Matteo alla Dottrina della Fede segnala che l’avvertenza dell’allontanamento dell’umanità del nostro tempo dal cristianesimo, qui in Europa, ormai non è solo dei Papi, che ne erano perfettamente consapevoli, tutti, da almeno mezzo secolo, ma ha raggiunto le antenne assai più lente dell’apparato curiale. Con tutto quel lavoro che ho segnalato sopra, don Armando nel 2018 non fu chiamato al Sinodo sui giovani: allora quell’avvertenza era ancora inadeguata.
Altro aspetto da segnalare per questa nomina è l’organismo al quale don Armando viene chiamato: non l’Ufficio Giovani del Dicastero per i laici la famiglia e la vita, ma la Dottrina della Fede. Come a dire: abbiamo bisogno di idee nuove per la predicazione della fede, perchè non ci dobbiamo fermare alla sua difesa.
Non conosco i libri di questo sacerdote e quindi non esprimo alcuna opinione su di essi, però se tu ne hai correttamente sintetizzato la «tesi centrale» con l’affermazione che «L’unica vera grande urgenza che oggi il cristianesimo ha di fronte a sé, in relazione al suo possibile futuro, è esattamente la questione di come riallacciare significative e fruttuose relazioni con i giovani», mi pare evidente la debolezza di tale posizione. Il più grave problema del cristianesimo, non solo in relazione al suo futuro (perché solo “possibile”? Un futuro ci sarà comunque, se il mondo non finisce oggi), ma anche in relazione al suo presente è la fede degli adulti. Spostare l’attenzione dal problema della (mancanza della) fede a questioni come il rapporto con i giovani rischia di essere ancora una volta un “parlar d’altro“.
13 Aprile, 2021 - 10:24
maria cristina venturi
Come avevo scritto nel mio intervento al post del 2018, resto convinta che il problema e’trasversale e comprende ogni generazione che vive oggi:e”il problema di vivere in una societa’ del tutto materialista, sposandone dunque , a meno di non essere dei veri anticonformisti, i valori predominanti. Insomma come direbbe Lugaresi il problema e’come vivere da cristiani in un mondo non cristiano. C’era un libro che ci facevano leggere al corso di Psicologia dell’eta’evolutiva dal titolo” I giovani imparano cio’ che vivono” . Ed e’proprio cosi’ : i bambini imparano la fede dalla mamma nella piu’tenera eta’, poi dai genitori, infine nell’adolescenza anche dai pari, dagli amici, dagli insegnanti. Come si puo’pretendere che in una societa’ materialista come la nostra, cioe’ immersi in un ateismo non ideologico ma pratico, un bambino diventi cristiano? I bambini vivono il catechismo, la Prima Comunione, la Messa come cose “estranee” alla loro vita, come un corso che devono seguire , ma senza alcun vero significato per la loro vita. E imparano presto che le cose che “contano” sono i beni materiali , il divertimento, la possibilita’ di esaudire i propri desideri. Guardando i genitori si rendono ben conto che non c’e’ alcun nesso fra la religione tradizionale che dicono di seguire e cio’in cui realmente e concretamente credono. Il problema della Chiesa e’ quello denunciato da Benedetto XVI : il vivere come se Dio non esistesse , il materialismo e il relativismo dominante della nostra epoca . L’eclissi di Dio , direbbe Martin Buber. E quando vi e’un eclissi ,non solo i giovani non vedono piu’ la luce del Sole, ma tutti.
13 Aprile, 2021 - 12:26
Luigi Accattoli
A Maria Cristina Venturi e a Leonardo Lugaresi. L’apparente sbilanciamento in chiave giovanile del lavoro di Armando Matteo di interpretazione dell’attuale situazione cristiana è dovuto solo alla mia presentazione sbilanciata. Come si vede dalla maggioranza dei titoli delle sue pubblicazioni che riportavo nel secondo commento (in particolare dai primi due, dal quarto, dal sesto e dall’ottavo) don Armando non restringe affatto l’attenzione ai giovani, ma interpreta la cruciale fuga dei giovani nell’insieme di quella che chiama “estraneità del cristianesimo agli uomini e alle donne del nostro tempo”.
13 Aprile, 2021 - 14:35
Luigi Accattoli
Ecco un testo sintetico di don Armando Matteo. A chi voglia leggere una presentazione breve ma sostanziale dell’interpretazione dell’incredulità giovanile svolta da questo autore, suggerisco un testo che ha scritto per “Note di pastorale giovanile”, che porta il titolo del suo volumetto di maggior successo, “La prima generazione incredula”, e che può essere letto online:
Segnalo in particolare il secondo paragrafo che è intitolato:
“Crisi di fede dell’universo adulto”.
13 Aprile, 2021 - 15:02
Fabrizio Scarpino
Caro Luigi.
Buon lavoro a don Armando Matteo e vive congratulazioni per la sua promozione cui egli saprà sicuramente essere all’altezza.
Io non ho titoli di studio Teologici, ho solo poche conoscenze, ma non posso non rilevare che qualcosa va fatto a livello di evangelizzazione e il problema serio e principale siano anche a mio avviso gli adulti.
Io ho sempre fatto questo esempio: metti in una stanza un Cattolico “medio” persona da sempre frequentatrice di Oratorio e Parrocchia e un Evangelico metodista/battista o pentecostale anch’egli diciamo così “medio” e poni loro domande sulla propria Fede e sulla propria dottrina. Parafrasando il gergo della boxe, il Cattolico “medio” verrebbe messo alle corde.
Non parliamo poi di un confronto con un “libero muratore”.
(Immagino tutti avrete capito che il cattolico “medio” sono io e che le esperienze narrate, per quanto non siano dati scientifici, sono state vissute da me direttamente).
Nulla voglio criticare di quanto mi è stato insegnato in passato da Santa Madre Chiesa nella mia gioventù, ma non posso non rilevare che diverse furono le lacune di Catechesi.
E’ ora di fare le cose sul serio e di studiare la propria Fede sul serio. Lo dico ovviamente in primo luogo a me medesimo.
Un caro saluto e un abbraccio.
Tra le guide vi possono essere spiritualità che faticano a comprendere le persone, le autentiche, a misura, vie della loro crescita, anche con i loro bisogni. Non si tratta di teorie, quando si lascia lavorare chi comprende la gente se Dio vuole essa viene, anche presto in numero fuori dal comune. E di qui allo stesso modo si può non comprendere i punti di sblocco delle situazioni nella società. Come mai tutto ciò? Si è potuto talora vivere a lungo con discernimenti di logica astratta poi per reazione si può passare a mettere le teorie da parte e a cercare vie pratiche di soluzione. Ma l’uomo non ha bisogno di teorie astratte né di vita pratica senza verità ma di un amore, una fede, che si incarnanino a misura. Dobbiamo cercare il discernimento divino e umano di Gesù che capiva e accompagnava a misura le persone specifiche. https://gpcentofanti.altervista.org/una-chiesa-famiglia/
Riccardi ultimo libro sulla Chiesa “Il tramonto della cultura degli obblighi ha condotto a una valorizzazione del giudizio soggettivo del cattolico. O forse la vittoria del soggettivismo ha messo in crisi la cultura degli obblighi”.
Scrivo io: Si comprende che tanti si barcamenano come possono non per una fede fai da te ma perché non trovano un accompagnamento adeguato. La gente potenzialmente è più pronta, per la sua umanità, di certe guide strutturate, a riconoscere il nuovo venire di Gesù. Proprio come allora, nella Sua vita terrena.
La cultura invece rimane nelle gabbie dei ruoli e di altre formalità invece di cercare il vero con l’aiuto di tutti. Si finisce nel paradosso di persone che hanno camminato a lungo nella fede e sono preparatissime culturalmente ma non possono intervenire nel dibattito pubblico perché fuori di questi riconoscimenti formali. Si pensi per esempio a tanti preti che provengono dal mondo della cultura… D’altro canto la esiziale logica degli apparati ha avuto come vittima persino Gesù: da dove gli viene questa sapienza? Non è il figlio del carpentiere e i suoi fratelli e ke sue sorelle non sono tra noi? E si scandalizzavano di lui.
14 Aprile, 2021 - 7:31
maria cristina venturi
Ho letto oggi la bella storia di una ragazza irlandese, suor Clare Crockett, morta a 33 anni nel terremoto che colpi’l’Equador nel 2016. Una consorella ha scritto un libro su di lei ” Sola con il Solo” per raccontare la sua storia.
Clare Crockett a 17 annibers una ragazza molto bella, voleva fare l’attrice, aveva il tipico stile di vita dei ragazzi di oggi (sesso droga and rock n’ roll) poi il Venerdì Santo del 2000 a 17 anni ,in Spagna , durante una settimana di “spiritualità” in un antico monastero , dove aveva accompagnato per curiosita’un’amica, si ritrova da sola con il Solo, con Cristo crocifisso. Nell’attimo di quell’incontro cambio’tutto per lei. Un anno dopo nel 2001 torna in Spagna come postulante nel monastero.
Suor Clare ebbe un’esperienza mistica dell’amore di Gesu’ , visse davvero l’incontro personale con Gesu’ ,che le aveva detto (come poi testimonio’) : Se tu non riuscirai a camminare io ti prendero’in braccio ma tu non mi lasciare.
La sua breve vita, dopo diventata suora, si spese in campo missionario , e mori’appunto nel terremoto in Equador.
Io penso che in ogni ragazzo o ragazza possa avvenire questo incontro con Gesu’ , e possa scattare questo meccanismo di stupore verso l’amore divino che fa cambiare la vita . “E’morto per me!Mi ama,! Perche’nessuno me l’ha detto prima? ” esclamo’Clare Crocket diciassettenne in lacrime dopo l’incontro con Gesu’ crocifisso.Gia’, perche’nessuno dice loro, ai giovani, questo “con le lacrime agli occhi” ?
Comunicato vaticano. Il Santo Padre ha nominato Sotto-Segretario Aggiunto della Congregazione per la Dottrina della Fede il Rev.do Armando Matteo, finora Professore straordinario di Teologia Fondamentale presso la Pontificia Università Urbaniana e Direttore della Rivista Urbaniana University Journal.
Curriculum vitae. Il Rev.do Armando Matteo è nato a Catanzaro (Italia) il 21 settembre 1970. È stato ordinato sacerdote il 20 dicembre 1997 per l’Arcidiocesi Metropolitana di Catanzaro-Squillace. Ha conseguito la laurea in Filosofia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e il Dottorato in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. Dopo aver svolto diversi ministeri nella propria Arcidiocesi, dal 2005 al 2011 è stato Assistente Ecclesiastico Nazionale della Federazione Universitaria Cattolica Italiana (FUCI) e, nel 2012, Consulente Ecclesiastico Nazionale dell’Associazione Italiana Maestri Cattolici (AIMC).
È Professore straordinario di Teologia Fondamentale presso la Pontificia Università Urbaniana, Direttore della rivista Urbaniana University Journal ed autore di numerose pubblicazioni in ambito teologico.
Bastano i titoli. Per intendere la linea interpretativa di Armando Matteo riguardo alle sfide che deve affrontare oggi la pedagogia cristiana bastano i suoi titoli maggiori:
Il nuovo bambino immaginario – Perché si è rotto il patto educativo tra genitori e figli – Rubbettino Editore, 2020
Eclissi dell’adulto e trasmissione della fede alle nuove generazioni – Ancora 2020
Tutti giovani, nessun giovane. Le attese disattese della prima generazione incredula – Piemme 2018
La Chiesa che manca. I giovani, le donne e i laici nell’Evangelii gaudium – San Paolo Edizioni 2018
Tutti muoiono troppo giovani. Come la longevità sta cambiando la nostra vita e la nostra fede – Rubbettino 2016
La fuga delle quarantenni. Il difficile rapporto delle donne con la Chiesa – Rubbettino 2012
La prima generazione incredula. Il difficile rapporto tra i giovani e la fede – Rubbettino 2009 [nuova edizione 2017]
Come forestieri. Perché il cristianesimo è diventato estraneo agli uomini e alle donne del nostro tempo – Rubbettino 2008
La tesi centrale sviluppata da Armando Matteo nei suoi lavori è questa: “L’unica vera grande urgenza che oggi il cristianesimo ha di fronte a sé, in relazione al suo possibile futuro, è esattamente la questione di come riallacciare significative e fruttuose relazioni con i giovani”. Così la esprime a pagina 7 del volume “Tutti giovani , nessun giovane”, che qui nel blog ho recensito a suo tempo con questo post: http://www.luigiaccattoli.it/blog/armando-matteo-e-la-giustizia-linguistica-verso-i-giovani/
La mia idea è che la chiamata di Armando Matteo alla Dottrina della Fede segnala che l’avvertenza dell’allontanamento dell’umanità del nostro tempo dal cristianesimo, qui in Europa, ormai non è solo dei Papi, che ne erano perfettamente consapevoli, tutti, da almeno mezzo secolo, ma ha raggiunto le antenne assai più lente dell’apparato curiale. Con tutto quel lavoro che ho segnalato sopra, don Armando nel 2018 non fu chiamato al Sinodo sui giovani: allora quell’avvertenza era ancora inadeguata.
Altro aspetto da segnalare per questa nomina è l’organismo al quale don Armando viene chiamato: non l’Ufficio Giovani del Dicastero per i laici la famiglia e la vita, ma la Dottrina della Fede. Come a dire: abbiamo bisogno di idee nuove per la predicazione della fede, perchè non ci dobbiamo fermare alla sua difesa.
https://gpcentofanti.altervista.org/le-spiritualita-odierne-e-le-vocazioni/
https://gpcentofanti.altervista.org/nuove-vie-di-rinascita-personale-e-sociale/
https://gpcentofanti.altervista.org/ormai-solo-un-dio-ci-puo-salvare/
Al link qui sotto il video di un interessante intervento di don Armando. Matteo:
https://cercogesu.altervista.org/don-armando-matteo/
Non conosco i libri di questo sacerdote e quindi non esprimo alcuna opinione su di essi, però se tu ne hai correttamente sintetizzato la «tesi centrale» con l’affermazione che «L’unica vera grande urgenza che oggi il cristianesimo ha di fronte a sé, in relazione al suo possibile futuro, è esattamente la questione di come riallacciare significative e fruttuose relazioni con i giovani», mi pare evidente la debolezza di tale posizione. Il più grave problema del cristianesimo, non solo in relazione al suo futuro (perché solo “possibile”? Un futuro ci sarà comunque, se il mondo non finisce oggi), ma anche in relazione al suo presente è la fede degli adulti. Spostare l’attenzione dal problema della (mancanza della) fede a questioni come il rapporto con i giovani rischia di essere ancora una volta un “parlar d’altro“.
Come avevo scritto nel mio intervento al post del 2018, resto convinta che il problema e’trasversale e comprende ogni generazione che vive oggi:e”il problema di vivere in una societa’ del tutto materialista, sposandone dunque , a meno di non essere dei veri anticonformisti, i valori predominanti. Insomma come direbbe Lugaresi il problema e’come vivere da cristiani in un mondo non cristiano. C’era un libro che ci facevano leggere al corso di Psicologia dell’eta’evolutiva dal titolo” I giovani imparano cio’ che vivono” . Ed e’proprio cosi’ : i bambini imparano la fede dalla mamma nella piu’tenera eta’, poi dai genitori, infine nell’adolescenza anche dai pari, dagli amici, dagli insegnanti. Come si puo’pretendere che in una societa’ materialista come la nostra, cioe’ immersi in un ateismo non ideologico ma pratico, un bambino diventi cristiano? I bambini vivono il catechismo, la Prima Comunione, la Messa come cose “estranee” alla loro vita, come un corso che devono seguire , ma senza alcun vero significato per la loro vita. E imparano presto che le cose che “contano” sono i beni materiali , il divertimento, la possibilita’ di esaudire i propri desideri. Guardando i genitori si rendono ben conto che non c’e’ alcun nesso fra la religione tradizionale che dicono di seguire e cio’in cui realmente e concretamente credono. Il problema della Chiesa e’ quello denunciato da Benedetto XVI : il vivere come se Dio non esistesse , il materialismo e il relativismo dominante della nostra epoca . L’eclissi di Dio , direbbe Martin Buber. E quando vi e’un eclissi ,non solo i giovani non vedono piu’ la luce del Sole, ma tutti.
A Maria Cristina Venturi e a Leonardo Lugaresi. L’apparente sbilanciamento in chiave giovanile del lavoro di Armando Matteo di interpretazione dell’attuale situazione cristiana è dovuto solo alla mia presentazione sbilanciata. Come si vede dalla maggioranza dei titoli delle sue pubblicazioni che riportavo nel secondo commento (in particolare dai primi due, dal quarto, dal sesto e dall’ottavo) don Armando non restringe affatto l’attenzione ai giovani, ma interpreta la cruciale fuga dei giovani nell’insieme di quella che chiama “estraneità del cristianesimo agli uomini e alle donne del nostro tempo”.
Ecco un testo sintetico di don Armando Matteo. A chi voglia leggere una presentazione breve ma sostanziale dell’interpretazione dell’incredulità giovanile svolta da questo autore, suggerisco un testo che ha scritto per “Note di pastorale giovanile”, che porta il titolo del suo volumetto di maggior successo, “La prima generazione incredula”, e che può essere letto online:
https://www.notedipastoralegiovanile.it/index.php?option=com_content&view=article&id=5770:la-prima-generazione-incredula&catid=469&Itemid=1055
Segnalo in particolare il secondo paragrafo che è intitolato:
“Crisi di fede dell’universo adulto”.
Caro Luigi.
Buon lavoro a don Armando Matteo e vive congratulazioni per la sua promozione cui egli saprà sicuramente essere all’altezza.
Io non ho titoli di studio Teologici, ho solo poche conoscenze, ma non posso non rilevare che qualcosa va fatto a livello di evangelizzazione e il problema serio e principale siano anche a mio avviso gli adulti.
Io ho sempre fatto questo esempio: metti in una stanza un Cattolico “medio” persona da sempre frequentatrice di Oratorio e Parrocchia e un Evangelico metodista/battista o pentecostale anch’egli diciamo così “medio” e poni loro domande sulla propria Fede e sulla propria dottrina. Parafrasando il gergo della boxe, il Cattolico “medio” verrebbe messo alle corde.
Non parliamo poi di un confronto con un “libero muratore”.
(Immagino tutti avrete capito che il cattolico “medio” sono io e che le esperienze narrate, per quanto non siano dati scientifici, sono state vissute da me direttamente).
Nulla voglio criticare di quanto mi è stato insegnato in passato da Santa Madre Chiesa nella mia gioventù, ma non posso non rilevare che diverse furono le lacune di Catechesi.
E’ ora di fare le cose sul serio e di studiare la propria Fede sul serio. Lo dico ovviamente in primo luogo a me medesimo.
Un caro saluto e un abbraccio.
Come riallacciare le relazioni con i giovani? Esigendo molto, non facendo sconti sul Cristianesimo!
Tra le guide vi possono essere spiritualità che faticano a comprendere le persone, le autentiche, a misura, vie della loro crescita, anche con i loro bisogni. Non si tratta di teorie, quando si lascia lavorare chi comprende la gente se Dio vuole essa viene, anche presto in numero fuori dal comune. E di qui allo stesso modo si può non comprendere i punti di sblocco delle situazioni nella società. Come mai tutto ciò? Si è potuto talora vivere a lungo con discernimenti di logica astratta poi per reazione si può passare a mettere le teorie da parte e a cercare vie pratiche di soluzione. Ma l’uomo non ha bisogno di teorie astratte né di vita pratica senza verità ma di un amore, una fede, che si incarnanino a misura. Dobbiamo cercare il discernimento divino e umano di Gesù che capiva e accompagnava a misura le persone specifiche. https://gpcentofanti.altervista.org/una-chiesa-famiglia/
Il Sismografo ha ripreso oggi questo mio post:
https://ilsismografo.blogspot.com/2021/04/vaticano-armando-matteo-alla-dottrina.html
Riccardi ultimo libro sulla Chiesa “Il tramonto della cultura degli obblighi ha condotto a una valorizzazione del giudizio soggettivo del cattolico. O forse la vittoria del soggettivismo ha messo in crisi la cultura degli obblighi”.
Scrivo io: Si comprende che tanti si barcamenano come possono non per una fede fai da te ma perché non trovano un accompagnamento adeguato. La gente potenzialmente è più pronta, per la sua umanità, di certe guide strutturate, a riconoscere il nuovo venire di Gesù. Proprio come allora, nella Sua vita terrena.
La cultura invece rimane nelle gabbie dei ruoli e di altre formalità invece di cercare il vero con l’aiuto di tutti. Si finisce nel paradosso di persone che hanno camminato a lungo nella fede e sono preparatissime culturalmente ma non possono intervenire nel dibattito pubblico perché fuori di questi riconoscimenti formali. Si pensi per esempio a tanti preti che provengono dal mondo della cultura… D’altro canto la esiziale logica degli apparati ha avuto come vittima persino Gesù: da dove gli viene questa sapienza? Non è il figlio del carpentiere e i suoi fratelli e ke sue sorelle non sono tra noi? E si scandalizzavano di lui.
Ho letto oggi la bella storia di una ragazza irlandese, suor Clare Crockett, morta a 33 anni nel terremoto che colpi’l’Equador nel 2016. Una consorella ha scritto un libro su di lei ” Sola con il Solo” per raccontare la sua storia.
Clare Crockett a 17 annibers una ragazza molto bella, voleva fare l’attrice, aveva il tipico stile di vita dei ragazzi di oggi (sesso droga and rock n’ roll) poi il Venerdì Santo del 2000 a 17 anni ,in Spagna , durante una settimana di “spiritualità” in un antico monastero , dove aveva accompagnato per curiosita’un’amica, si ritrova da sola con il Solo, con Cristo crocifisso. Nell’attimo di quell’incontro cambio’tutto per lei. Un anno dopo nel 2001 torna in Spagna come postulante nel monastero.
Suor Clare ebbe un’esperienza mistica dell’amore di Gesu’ , visse davvero l’incontro personale con Gesu’ ,che le aveva detto (come poi testimonio’) : Se tu non riuscirai a camminare io ti prendero’in braccio ma tu non mi lasciare.
La sua breve vita, dopo diventata suora, si spese in campo missionario , e mori’appunto nel terremoto in Equador.
Io penso che in ogni ragazzo o ragazza possa avvenire questo incontro con Gesu’ , e possa scattare questo meccanismo di stupore verso l’amore divino che fa cambiare la vita . “E’morto per me!Mi ama,! Perche’nessuno me l’ha detto prima? ” esclamo’Clare Crocket diciassettenne in lacrime dopo l’incontro con Gesu’ crocifisso.Gia’, perche’nessuno dice loro, ai giovani, questo “con le lacrime agli occhi” ?