Apro giusto perchè siete donne

Scusi ci fa scendere? Non c’eravamo accorte della fermata.

– Ma signora, così un problema vostro diventa un problema mio…

– Sia gentile e ci apra!

– Apro giusto perché siete donne. Ma guarda tu che cosa non si fa per le donne.

Scambio di battute udito a Roma sul bus 71 ieri pomeriggio in via Milano. Mi pare interpreti per una buona metà il dibattito di questi giorni sulle quote rosa nelle liste elettorali. Bella poi la protesta sul “problema vostro” che diventa “problema mio”: quasi una definizione della cortesia..

21 Comments

  1. … ma l’autista lo diceva per evitare le grane che senz’altro le donne gli avrebbero procurato… 🙂

    ho un grave problema con le quote rosa…

    22 Febbraio, 2008 - 10:29
  2. Luigi Accattoli

    Caro moralista, lo diceva al negativo ma lo possiamo voltare al positivo: in questo cambio di segno vedo l’essenza stessa del moralismo.
    Quanto al tuo problema posso darti un aiuto ma ovviamente solo “morale”. Tu ora sei due a tre, se calcolo bene. Io sto tre a quattro e mi trovo benissimo. La natura insegna che una leggera prevalenza del femminile giova alla sussistenza della specie.

    22 Febbraio, 2008 - 10:56
  3. infatti, la frase “così un problema vostro diventa un problema mio…” è degna delle prima pagina della mia enciclopedia moralistica… un po’ riadattata potrebbe essere il motto educativo della (nascente?) Terza Repubblica: “un privilegio per pochi è un problema per molti (o per quelli che non sono amici dei pochi)”.

    sul rosa, mi rimetto alla priorità della sussitenza della specie… però la fissazione della politica per le quote mi sembra quindi ancor più paradossale. La politica delle “riserve indiane”, anche cattoliche, mi sembra degna degli zoo… O no?

    22 Febbraio, 2008 - 11:59
  4. Clodine

    Vi ho mai detto che siamo 6 sorelle -io la quinta- e quando nacqui mio padre si accasciò, deluso e disfatto sulla poltrona e con voce inespressiva disse :”…a….un’altra…!!!! Che bella accoglienza! Ma possiamo dargli torto pover’ uomo?????

    22 Febbraio, 2008 - 12:14
  5. una volta (ero in un villaggio in Mozambico, vicino a Maputo) un’amica ci raccontò che nella sua famiglia i genitori avevano avuto 7 figlie femmine, ogni volta con l’aspettativa che arrivasse finalmente il maschio… l’ottavo fu maschio e lo chiamarono Milagre (Miracolo)… il vero miracolo è stato sopravvivere (a parte la povertà endemica della zona) con 7 sorelle… 🙂

    22 Febbraio, 2008 - 12:28
  6. mi dispiace, ma devo contraddirvi. Se l’autista fosse stato un vero moralista, oppure mettiamo fosse proprio il Moralista, avrebbe prima chiesto e verificato che le signore avessero timbrato il biglietto, poi – ovviamente – le avrebbe multate perchè “non si parla con l’autista”, ma soprattutto non avrebbe mai e poi mai aperto le porte dell’autobus fuori dalle zone previste di fermata! Semmai avrebbe rifatto di nuovo, di corsa, senza aprire mai le porte, tutto il percorso del 71 per riportarle alla fermata giusta. Così il “problema loro” diventava non solo “problema suo”, ma problema di tutti i passeggeri dell’autobus…

    22 Febbraio, 2008 - 12:31
  7. Clodine

    Ma Alessandro, essere moralisti non è che sia così semplice sa’! Essere moralisti ti complica non poco la vita sa’. Ehh il moralista è uno tutto d’un pezzo con a uno schema mentale ben preciso, ordinato..

    Esempio: “se alla guida ci fosse stato IL MOralisSTa -senza far nomi, indico col naso- avrebbe separato gli uomini dalle donne con uno specie di separè..poi.. su corsie preferenziate avrebbe fermato -in modo alterno- prima gli uni e poi le altre…per non creare quella, diciamo, ehm ehmm promiscuità imbarazzante!!!

    22 Febbraio, 2008 - 13:04
  8. ah no, mi spiace cara Clodine, io il moralista lo conosco bene, non utilizzerebbe mai le corsie “preferenziate” (i tuoi refusi sono sempre fantastici 🙂 ). Il moralista è contro tutti i privilegi….

    22 Febbraio, 2008 - 13:25
  9. Clodine

    oiioiooo Dio mio!!! Come faccio con questi refusi, eppure mi ci impegno….niente da fare, che dispiacere !!! rassegnati Iapino…

    Mi fanno un sacco ridere le tue battute, sei una forza, come pure moralista e sump -mamma mia, sump è uno spasso- ma tutti su questo blog, soprattutto dopo i litigi, quando esce sul pianerottolo il dott.Luigi con i bignè di s.Giuseppe!! Ahh Guarda, credimi, ci sono dei momenti in cui collegarsi vale veramente la pena…ci si guadagna in serenità! ( a parte ignigo..certe volte..gulp)

    22 Febbraio, 2008 - 13:40
  10. mi dispiace Clodine, ma il mio genere di moralismo – putroppo – è quello descritto da Alessandro (sia nella ipotesi A che nell’ipotesi B, a seconda della simpatia delle donne in questione)… quello che descrivi tu è il moralismo d’antan 🙂

    22 Febbraio, 2008 - 13:41
  11. comunque concordo che essere moralisti, ti complica la vita… tipo essere cristiani!

    22 Febbraio, 2008 - 13:43
  12. Sumpontcura

    Sì, cara Clodine, alle 15.31 di ieri l’altro avevi scritto: “Pure io ero gelosa di mio fratello, di quattro anni più giovane di me, nato maschio dopo 5 femmine (io la quinta in ordine, la più piccola)”.
    Naturalmente ho visto, in un lampo, la scena: l’ostetrica che esce dalla sala parto, con un bel sorriso tirato, e tossicchiando fa: “Tutto bene! Tutto bene!… (ehm) … una bella femminuccia!”. E tuo padre, con le gambe molli, che scivola a terra mormorando: “Macché macché! Non ce la faremo mai!”.
    Ho avuto la tentazione di scrivertene, ma poi ho pensato che -chissà – per qualche motivo poteva dispiacerti e ho preferito lasciar perdere. Vedo, invece, che le cose sono andate proprio così e tu ce lo racconti tutta divertita.
    D’altronde, la vecchia espressione proverbiale: “Auguri, Provvidenza e figli maschi!” è stata da tempo sostituita dal cinematografico “Speriamo che sia femmina!”.

    22 Febbraio, 2008 - 15:52
  13. Sump, ci sono consigli di lettura per te sul vecchio post

    22 Febbraio, 2008 - 15:58
  14. Sumpontcura

    E siccome abbiamo sfiorato i proverbi e la cultura contadina, vorrei regalare alla Clodine di qualche anno fa e alla Miriam di oggi tre stornelli di mietitura raccolti a Capranica Prenestina, nel basso Lazio:

    “E quando nascesti tune nacque ‘na rosa,
    nascesti dentro al fiume all’acqua chiara.

    E quando nascesti tune nacque un bel fiore,
    la luna si fermò di camminare.

    La luna si fermò di camminare,
    le stelle lo cambiarono colore.”

    Questo, invece, è toscano, del Mugello:

    “Quando nasceste voi nacque un giardino,
    di tutte qualità c’erano i fiori,
    l’odore si sentiva di lontano
    e specialmente odore di gelsomino.”

    22 Febbraio, 2008 - 16:05
  15. Sumpontcura

    Grazie, moralista, vado subito.

    22 Febbraio, 2008 - 16:06
  16. neapolis

    tempo fa, di sera, ero su un autobus a Napoli.
    Un signore sulla quarantina chiese di salire fuori fermata, l’autista rifiutò.
    Dopo un po’ a fare tale richiesta fu una donna, l’autista aprì. Spiegando che per una donna può essere rischioso camminare da sola la sera.

    22 Febbraio, 2008 - 17:28
  17. Anastasio

    se per questo a Napoli, molti anni fa, un autista portò a casa le signore cambiando percorso …

    22 Febbraio, 2008 - 17:58
  18. Clodine

    Ma grazie mitico Sump per i bellissimi versi, ti ringrazio anche a nome della piccola Mirian !

    infatti hai indovinato la scena: mia sorella di qualche anno più grande di me racconta che neppure mi guardò, erano le 5 del mattino e se ne andò a lavorare con un muso da coccodrillo..!!!

    x il moralista: ahhhh..il moralismo d’antan…capisco (?)..forse…(che vuol dire d’antan, dimmelo all’orecchio)

    22 Febbraio, 2008 - 18:02
  19. Sumpontcura

    Mi sa che noi, maschi più o meno moralisti, siamo portati ad ammirare le quote rosa di una volta (alla francese: les dames “d’antan”, cioè “d’un temps”, che si pronuncia più o meno uguale).
    A partire dal grande Villon: “Ballade des dames du temps jadis”, con l’ultimo verso di ogni strofa che suona: “Mais où sont les neiges d’antan”? Clodine, se ti piacciono i versi, te ne trascrivo una traduzione che ho trovato in Internet, nel sito del grande Mario Moretti (Teatro dell’Orologio):

    Ditemi dove sono, in che paese
    Flora, la bella romana,
    Aspasia, o Taide la puttana
    che fu sua sorella germana,
    Eco, la cui voce rimbombava
    al di sopra di un fiume o di uno stagno,
    e che fu di bellezza più che umana.
    Ma dove sono le nevi dell’altr’anno?

    Dov’è la dottissima Eloisa,
    per lei Pietro Abelardo fu castrato
    e in convento entrò, a Saint Denis.
    Per amor suo subì questo destino.
    E ditemi ancora, dov’è la regina,
    quella che ordinò che il saggio Buridano
    fosse in un sacco gettato nella Senna?
    Ma dove sono le nevi dell’altr’anno?

    La Regina Bianca come un giglio
    che cantava con voce di sirena,
    dov’è? E Berta dal gran piede, e Alice,
    Eremberga che il Maine governava, e Beatrice?
    Dov’è Giovanna d’Arco di Lorena
    che gli inglesi bruciarono a Rouen?
    Dove sono, dove, Vergine Sovrana?
    Ma dove sono le nevi dell’altr’anno?

    22 Febbraio, 2008 - 18:47
  20. Anastasio

    certo che questo blog è veramente spassoso !

    22 Febbraio, 2008 - 19:16
  21. visto che io sono di sangue toscano, mi prendo lo stornello mugellese e lo recito a Miriam (e agli altri due, se no, me menano!)…

    d’antan? e che ne so! Si usa… 🙂 Per fortuna che c’è Sump a spiegare.

    (ps. volevo dire che chi mette i mutandoni ai quadri o mette separè tra uomini e donne è moralista per definizione… io sono un moralista un po’ diverso…)

    25 Febbraio, 2008 - 11:16

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