“Nel percorso dal palazzo presidenziale di Betlemme alla Piazza della Mangiatoia, Francesco è sceso dalla jeep, si è avvicinato al muro di divisione tra Betlemme e Israele e vi ha sostato davanti in preghiera. Al termine della preghiera, si è appoggiato al muro con la fronte”: così la Radio Vaticana.
Appoggiato al muro con la fronte
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nico ha postato il link con le foto da repubblica nel post precedente
Padre Lombardi ha confermato poco fa che Shimon Peres ed Abu Mazen hanno accettato l’invito del nostro Papa ad incontrarsi presso la sede Apostolica di Roma: è un’altra bella, concreta notizia di questo viaggio di Papa Francesco in Terra Santa, che chiedo a tutti gli amici del “pianerottolo” di continuare ad accompagnare con le preghiere.
Buona domenica pomeriggio.
Roberto 55
http://www.corriere.it/foto-gallery/esteri/14_maggio_25/papa-betlemme-6e32be54-e3dd-11e3-8e3e-8f5de4ddd12f.shtml
Le foto 16, 17, 18 riguardano il gesto del muro.
Dichiarazione comune Papa-Patriarca. “Il nostro incontro fraterno di oggi è un nuovo, necessario passo sul cammino verso l’unità alla quale soltanto lo Spirito Santo può guidarci: quella della comunione nella legittima diversità”: vedi qui il testo completo della dichiarazione comune appena firmata da Francesco e Bartolomeo.
I passi di questi 50 anni. “Ricordiamo con viva gratitudine i passi che il Signore ci ha già concesso di compiere. L’abbraccio scambiato tra Papa Paolo VI ed il Patriarca Athenagoras qui a Gerusalemme, dopo molti secoli di silenzio, preparò la strada ad un gesto di straordinaria valenza, la rimozione dalla memoria e dal mezzo della Chiesa delle sentenze di reciproca scomunica del 1054. Seguirono scambi di visite nelle rispettive sedi di Roma e di Costantinopoli, frequenti contatti epistolari e, successivamente, la decisone di Papa Giovanni Paolo II e del Patriarca Dimitrios, entrambi di venerata memoria, di avviare un dialogo teologico della verità tra Cattolici e Ortodossi”.
Insieme verso l’unità. “Lungo questi anni Dio, fonte di ogni pace e amore, ci ha insegnato a considerarci gli uni gli altri come membri della stessa famiglia cristiana, sotto un solo Signore e Salvatore, Cristo Gesù, e ad amarci gli uni gli altri, di modo che possiamo professare la nostra fede nello stesso Vangelo di Cristo, così come è stato ricevuto dagli Apostoli, espresso e trasmesso a noi dai Concili ecumenici e dai Padri della Chiesa. Pienamente consapevoli di non avere raggiunto l’obiettivo della piena comunione, oggi ribadiamo il nostro impegno a continuare a camminare insieme verso l’unità per la quale Cristo Signore ha pregato il Padre, “perché tutti siano una sola cosa” (Gv 17,21)”.
Chiediamo perdono. Francesco al Santo Sepolcro: “Ogni volta che chiediamo perdono gli uni agli altri per i peccati commessi nei confronti di altri cristiani e ogni volta che abbiamo il coraggio di concedere e di ricevere questo perdono, noi facciamo esperienza della risurrezione! Ogni volta che, superati antichi pregiudizi, abbiamo il coraggio di promuovere nuovi rapporti fraterni, noi confessiamo che Cristo è davvero Risorto!”
Nuova forma di esercizio del primato. Francesco al Santo Sepolcro: “Ogni volta che pensiamo il futuro della Chiesa a partire dalla sua vocazione all’unità, brilla la luce del mattino di Pasqua! A tale riguardo, desidero rinnovare l’auspicio già espresso dai miei Predecessori, di mantenere un dialogo con tutti i fratelli in Cristo per trovare una forma di esercizio del ministero proprio del Vescovo di Roma che, in conformità con la sua missione, si apra ad una situazione nuova e possa essere, nel contesto attuale, un servizio di amore e di comunione riconosciuto da tutti (cfr Giovanni Paolo II, Enc. Ut unum sint, 95-96)”.
bellissima giornata, piena di speranza
“Li condurrò sul mio monte santo
e li colmerò di gioia nella mia casa di preghiera.
I loro olocausti e i loro sacrifici
saliranno graditi sul mio altare,
perché il mio tempio si chiamerà
casa di preghiera per tutti i popoli” Is 56,7.
Nella speranza e nella preghiera, per un viaggio iniziato sotto il mantello di Maria Ausiliatrice.
Che il Principe della Pace guidi i tuoi passi, Francesco.
Mi piace Bartolomeo e amo molto Istanbul, bella e romantica, soprattutto quando scende la sera sul Bosforo,e le urla dei gabbiani si mescolano alle sirene dei vaporetti che viaggiano da una riva all’altra e ai richiami dei venditori e Santa Sofia e le mosche si illuminano ad una ad una nella notte. La nostra casa è a Kadikoy l’antica Calcedonia, vicino a una chiesa ortodossa in cui qualche volta sono andata a messa. Prima c’erano pochi turisti da questo lato del Bosforo, ora sono numerosi.
Bartolomeo al Santo Sepolcro: “Cari amici, cinquant’anni fa, due grandi guide della Chiesa, il Papa Paolo VI e il Patriarca Ecumenico Atenagora, scacciarono il timore, scacciarono via da sé il timore che aveva prevalso per un millennio, una paura che mantenne le due antiche Chiese, quella occidentale e quella orientale, a distanza l’una dall’altra, qualche volta addirittura costituendosi gli uni contro gli altri. Invece, da quando si sono posti davanti a questo spazio sacro, essi hanno mutato la paura nell’amore. E così siamo qui, come loro successori, seguendo le loro orme e onorando la loro eroica iniziativa. Ci siamo scambiati un abbraccio d’amore, per continuare il cammino verso la piena comunione nell’amore e nella verità (cfr Ef 4,15) affinché «il mondo creda» (Gv 17,21)”.
Mi ha profondamente commosso quando Francesco ha detto che quello che unisce oggi cattolici e ortodossi, in tempi in cui in tante aree del mondo si «uccidono e perseguitano i cristiani», è «l’ecumenismo del sangue, che possiede una particolare efficacia non solo nei contesti in cui esso ha luogo ma anche, in virtù della Comunione dei Santi, per tutta la Chiesa».
Bellissimo è inoltre quel passaggio del messaggio congiunto di Francesco e Bartolomeo in cui si dice che un vero ecumenismo non può avanzare a spese della verità.
Il vero dialogo ecumenico «non cerca un minimo comune denominatore teologico sul quale raggiungere un compromesso, ma si basa piuttosto sull’approfondimento della Verità tutta intera, che Cristo ha donato alla sua Chiesa».
Che lo Spirito Santo illumini Francesco e Bartolomeo e ci guidi alla unità!
Parole illuminate e illuminanti quelle del nostro papa citate da Luigi a proposito del primato petrino. In cuor mio credo davvero che stiamo vivendo un periodo di Grazia.