Appello agli editori di “Famiglia cristiana” e “Jesus”

Come giornalisti che si occupano di informazione religiosa abbiamo deciso di rivolgere un appello agli editori di “Famiglia Cristiana” e di “Jesus” che hanno preannunciato l’intenzione di chiudere la redazione romana delle due testate, oltre che le sedi di Torino, Venezia e Bologna. Tutti ricordiamo la grande tradizione delle due testate e l’autorevolezza che si sono conquistate negli anni sul campo. È difficile credere che un editore tanto rilevante nel panorama dell’informazione italiana scelga di impoverire se stesso sguarnendo la sua presenza sul territorio nel Nord Italia, sua tradizionale roccaforte, e soprattutto rinunciando a quella nella capitale del Paese, cuore della vita politica e sociale e città che ospita le più importanti istituzioni ecclesiali, sia nazionali che della Santa Sede. Ogni ambito dell’informazione è importante, e impoverirlo è impoverire tutti, lettori e non lettori delle due testate, credenti e non credenti. La chiusura della redazione di Roma è difficilmente comprensibile per delle riviste prestigiose come “Famiglia Cristiana” e “Jesus”, che hanno inevitabilmente il loro baricentro nel mondo ecclesiale, civile e politico. La conseguenza di una tale decisione sarebbe quella di emarginare queste testate storiche non soltanto all’interno del variegato panorama giornalistico italiano, ma anche all’interno del pianeta dell’informazione di matrice cattolica. Per questi motivi ci appelliamo ai religiosi della Congregazione Paolina, affinché riflettano sulla scelta che forse, nella contingenza delle attuali difficoltà economiche, non è stata ponderata in relazione alle future conseguenze: la società civile italiana, il mondo cattolico e la Chiesa tutta hanno bisogno di una maggiore ricchezza e varietà dell’informazione, non certo di un suo restringimento, pena la perdita di un ingrediente prezioso per il bene della vita pubblica del nostro Paese.

Luigi Accattoli, Giorgio Acquaviva, Angela Ambrogetti, Bruno Bartoloni, Gabriella Bentivoglio, Angelo Bertani, Lucio Brunelli, Giovanna Chirri, Fulvio Fania, Giacomo Galeazzi, Renzo Giacomelli, Franca Giansoldati, Paolo Giuntella, Ignazio Ingrao, Antoine-Marie Izoard, Salvatore Izzo, Orazio La Rocca, Raffaele Luise, Roberto Monteforte, Elisa Pinna, Marco Politi, Paolo Rodari, Enzo Romeo, Luigi Sandri, Alessandro Speciale, Marco Tosatti, Andrea Tornielli, Aldo Maria Valli, Gian Guido Vecchi, Fabio Zavattaro

55 Comments

  1. alberto bobbio

    Carissimi,
    grazie per l’appello che viene rilanciato anche dall’ottimo blog di Luigi. Grazie a tutti quelli che lo sottoscriveranno. Grazie a Marco Tosatti, naturalmente, che lo ha pensato e lo infilato per primo sul suo blog. Invio anche a te il post che ho scritto a Marco.
    “Grazie a Marco Tosatti e grazie a tutti i colleghi e ai lettori di questo blog, comunque la pensino su Famiglia Cristiana e i periodici paolini. Noi giornalisti abbiamo a disposizione soltanto parole per fare in modo che gli uomini si riconoscano tra loro. Usare bene le parole significa costruire un pezzo importante del bene comune. E’ quello che hanno sempre fatto i giornalisti che lavorano nei periodici paolini, con l’aiuto straordinario di tutti i dipendenti dell’azienda. La nostra è una grande parrocchia di carta, che ha contribuito alla crescita della Chiesa e del Paese, con serietà, impegno e dialogo. Abbiamo fatto e continueremo a fare ciò che Paolo ci ha insegnato: ficcare parole non scontate, libere, illuminanti, parole per cercare interlocutori, parole che offrano criteri di lettura del tempo presente e della memoria del passato. Sant’Agostino, che cita il caro amico e collega Lucio Brunelli, ha detto parole sapienti. Io posso solo aggiungere, in punta di piedi e di penna, ciò che ci invita a fare San Pietro, che è poi una gran bella lezione di giornalismo: rendere ragione della speranza che è in noi. Sempre e comunque”.
    Alberto Bobbio capo della redazione romana di Famiglia Cristiana

    27 Gennaio, 2008 - 17:35
  2. Porgo la mia solidarietà ai giornalisti,
    rifletto perplesso sull’informazione di matrice cattolica che sta regredendo,
    capisco anche che in concreto vi è diminuzione di vendite, (perchè?…..)
    ricordo che “Famiglia Cristiana” e “Jesus” hanno il contributo dello Stato pari a circa 250.000€ mentre “Il Foglio” che è letto dai parenti di Ferrara prende 3 milioni di €.
    MI chiedo, altresì, in che politica editoriale, i Paolini si sono infilati per avere cotanti risultati?

    27 Gennaio, 2008 - 17:43
  3. Luigi Accattoli

    Da Andrea Buoso ricevo questo messaggio:
    Sono amico oltre che collega di Alberto Laggia, inviato per “Famiglia Cristiana” da Venezia e, ovviamente, sottoscrivo l’appello alla congregazione paolina che ho letto oggi sul tuo blog. Andrea Buoso – Ansa Trieste

    27 Gennaio, 2008 - 18:00
  4. LEONE

    Concordo con l’appello, leggo da moltissimi anni Jesus e Famiglia Cristiana e dovrebbero essere potenziati, non ridotti.

    27 Gennaio, 2008 - 18:03
  5. Clodine

    Ho letto con interesse il caloroso appello e la solidarietà che giunge da autorevoli giornalisti del mondo cattolico nei confronti delle testate “Jesus” e “Famiglia Cristiana” . Più che giornali sono vere e proprie pietre miliari, fanno parte della storia d’Italia: della nostra storia! Non sarebbe possibile immaginare una chiesa senza l’angolo riservato alla mitica “Famiglia Cristiana” e “Jesus”, con i suoi argomenti profondi e semplici al contempo, accessibili alla casalinga e al professore per intenderci! Ora, se il problema della chiusura delle testate dipende da difficoltà di ordine strettamente conomico mi chiedo perché il Vaticano non sovvenziona la congregazione Paolina affinché possa continuare a svolgere il suo servizio, un servizio così laborioso, intenso e prezioso per i cattolici vicini e lontani. Lo stesso Benedetto XVI in un suo recente discorso ai media auspicava che l’informazione, all’insegna di una certa purezza e scevra da superficialità si facesse interprete di cultura, di buoni sentimenti, che riflettesse un pochino anche quel mondo nascondo che è la fede. Ora, mi meraviglio che nessuno, nelle alte sfere del mondo cattolico faccia qualcosa per impedirne la fine. E’ una sconfitta per noi !

    In fondo sarebbe giusto un aiuto

    27 Gennaio, 2008 - 19:42
  6. raffaele.savigni

    Mi unisco all’appello ed esprimo anch’io la mia solidarietà ai Paolini (sono abbonato a “Jesus”, ed anche, per conto di mia madre, a “Famiglia cristiana”, mentre mia figlia tredicenne legge “Il giornalino”: quindi il mio contributo l’ho dato…), con l’auspicio che possano proseguire con l’organigramma attuale. Credo che purtroppo certe famiglie in difficoltà taglino per prime le spese per giornali e riviste; e che ci sia nel mondo cattolico (clero compreso) un minore interesse per la cultura ed una scarsa consapevolezza della sua rilevanza.E non aiutano da un lato un certo devozionalismo (certi cristiani preferiscono le trasmissioni televisive o radiofoniche, più rassicuranti), dall’altro una certa subalternità alla mentalità dominante, per cui molti preferiscono leggere riviste più “laiche”.

    27 Gennaio, 2008 - 23:26
  7. E’ forse il risultato su tempi lunghi di quella “normalizzazione” voluta dalla Curia della Santa Sede, sulle testate paoline? (per chi conosce tutta la storia….)

    28 Gennaio, 2008 - 1:28
  8. Mi unisco all’appello e spero che le redazioni citate – conosco un pochino quella di Roma – non chiudano. Sarebbe oltremodo deleterio per le due storiche riviste e per il panorama editoriale italiano in genere.

    28 Gennaio, 2008 - 7:00
  9. Luigi Accattoli

    Il mio benvenuto nel blog al collega Alberto Bobbio, rinnovandogli ad personam la mia solidarietà.
    A Clodine: bada bene che la minacciata chiusura riguarda le redazioni periferiche, non le due testate! Da questo punto di vista il caso richiama quello di Telepace: l’anno scorso di questi tempi maturava la chiusura della sua redazione romana. La dichiarata difficoltà economica lega le due vicende, per tutto il resto imparagonabili.
    A Matteo e Raffaele Savigni. Una normalizzazione non favorisce mai la diffusione, ma credo che le difficoltà siano iniziate prima e siano andate oltre – legate alle ragioni culturali di lungo periodo indicate da Raffele e altre simili. Si tratta di testate miranti a una pedagogia, penalizzate dalla dominante commerciale del momento. I colleghi delle due testate ci potranno aiutare a interpretare l’emergenza che stanno vivendo.

    28 Gennaio, 2008 - 8:21
  10. bonzieu

    Qualche settimana fa, discutendo con un collega del “sensazionalismo” dilagante nell’informazione e del pessimismo che ne consegue tra chi legge citavo proprio Famiglia Cristiana come esempio positivo e sostenevo che se tutte le famiglie la leggessero (è un’utopia, lo so) anche solo per un paio di mesi all’anno molto probabilmente cambierebbe l’atteggiamento delle persone, il modo di porsi nella vita e nella società e tutti ne trarremmo beneficio.
    Ora questa notizia mi coglie di sorpresa e mi fa male…
    Eugenio

    28 Gennaio, 2008 - 9:45
  11. Bruno

    Ciao a tutti,
    non posso assolutamente esimermi da aderire all’appello lanciato dal Sig. Luigi, anche perche’ da anni sono abbonato alla rivista Jesus.
    Non posso che essere d’accordo con le riflessioni di Matteo; soprattutto con la seconda. Come si dice: ”a pensar male si fa peccato ma…”.

    Bruno
    P.S. Ringrazio Matteo, i suoi interventi molto spesso rispecchiano esattamente il mio pensiero. Mi risparmia un sacco di fatica!

    28 Gennaio, 2008 - 9:51
  12. don78

    A casa eravamo abbonati al “giornalino”, io e i miei fratelli siamo cresciuti con quella rivista, “famiglia cristiana” arriva ancora oggi ogni settimana in casa dei miei genitori, “jesus” l’ho scoperto e molto apprezzato più da grande…
    grazie ai paolini per il loro contributo alla mia formazione umana e cristiana, a loro tutta la mia solidarietà.

    28 Gennaio, 2008 - 10:28
  13. … credo che il punto l’abbia centrato Luigi, rispondendo a raffaele e matteo: le conseguenze della “dominante commerciale”…

    Fisiologiche per un giornale alla “Jesus” ma, secondo me, addirittura malinterpretate negli ultimi anni di “Famiglia Crisiana”… certe copertine di “Famiglia Cristiana” delle ultime annate, confesso, mi hanno lasciato tanti dubbi (scelta soggetti, qualità fotografica etc etc)… per rincorrere i settimanali-guida, si è persa un po’ di peculiarità e qualità? Boh.

    In ogni caso, se c’è crisi… è certo curioso che la crisi colpisca due voci, diciamo, tendenzialmente “liberal” all’interno del panorama ecclesiale: davvero un certo stile non interessa più a nessuno, anche perchè sembra esserci sempre più bisogno di “tinte forti” e “appelli bellicosi” ogni settimana (o ogni mese)? Oppure, ha ragione chi “pensa male” come matteo? Non so.

    Per concludere e a proposito di “fondamentalismi”, riporto con piacere una parte di una recente intervista di Mimmo Muolo (“Avvenire”) a mons. Claudio Celli, recente new entry al “ministero delle comunicazioni” vaticane:

    I media cattolici, ha precisato però Celli , «non sono media per i soli cattolici, ma sono presenza di una verità a disposizione di ogni uomo». Di qui la necessità, per i media cattolici, di «essere ricerca e aiuto nella ricerca: non devono diventare strumento di fondamentalismo religioso o di integralismo culturale», ma strumenti di «diaconia culturale» a servizio della «nostalgia che l’uomo di oggi ha di Dio».
    «La Chiesa – ha proseguito il presidente del dicastero vaticano – non è una torre di avorio che si chiude nel suo possesso per la verità, ma una realtà che sa accogliere, capire, rispettare ».

    scusate la lunghezza.

    28 Gennaio, 2008 - 10:46
  14. … luigi, perdona il mio abuso di tag html. a volte faccio danni…

    28 Gennaio, 2008 - 10:48
  15. Famiglia Cristiana.
    in vendita in tutte le edicole italiane,
    ma con un vantaggio in più,
    una diffusione/vendita capillare in tutte le parrocchie d’Italia,
    (vantaggio non indifferente che non ha alcun periodico laico italiano).

    Come ha fatto a scendere nelle vendite?

    E’ stata capace di comunicare secondo le attuali capacità, nella competizione dell’editoria?
    O si è appiattita a scimmiottare modalità editoriali tipiche degli altri periodici, non esaltando lo specifico delle esigenze e del panorama dei cattolici italiani?

    Doveva forse rispondere soltanto a “UNA VOX” proveniente da chi?

    E’ stata capace di fare informazione guardando al molteplice panorama della realta’ dei cattolici italiani?

    E’ stata capace di solleticare l’attenzione di chi gravitava nel mondo cattolico, tanto da ritenerla voce di profondo riferimento nel variegato panorama cattolico?

    E’ stata capace di mettersi in competizione con le sfide del mondo, non dando risposte preconfezionate ma mettendosi in ricerca coinvolgente?

    A cosa pensavano i Paolini, per valorizzare FAMIGLIA CRISTIANA?

    Certo che quando ho letto la notizia,
    il parallelo con le vicende di Telepace, mi si è immediatamente affacciato alla mente.

    Telepace ha licenziato i giornalisti,
    dice per motivi di problemi economici,
    e ora fa tutto don Guido Todeschini,
    lo si vede quasi durante tutta la giornata in video alternandosi con filmati di repertorio a go go sui viaggi di Giovanni Paolo II o su Benedetto XVI,
    però, la sera collegamento (a costo zero?) con Fatima per pregare tutti insieme a mezzo video
    (modalità che sa tanto di certi network evangelici USA…)

    Cosa sta accadendo al mondo dei media cattolici italiani ?

    Carissimi amici virtuali, qualcuno ha idea che io pensi a male,
    mi spiace, non è così.
    Io prendo dei dati di fatto,
    e cerco di leggerli, o provo a fare un analisi dei dati, semplicemente.
    Altri, potranno dare altre e diversificate letture dei fatti.
    Non c’è problema.
    Scusate la lunghezza della riflessione.
    Matteo

    28 Gennaio, 2008 - 11:43
  16. Per quel poco che può servire, sottoscrivo l’appello.
    Antonino D’Anna – Affaritaliani.it

    28 Gennaio, 2008 - 13:00
  17. Sottoscrivo con entusiasmo il vostro appello, a titolo personale, come giornalista.

    Conosco e apprezzo la grande professionalità e rara competenza sui temi ecclesiali dei colleghi delle redazioni romane della Periodici San Paolo.

    28 Gennaio, 2008 - 15:07
  18. raffaele.savigni

    Non condivido l’analisi di Matteo. Sono abbonato a “Jesus” sin dall’inizio (ricordate quel Gesù con la cravatta, che scandalizzò qualcuno?) e ho quindi seguito la sua evoluzione: qualcuno dei protagonisti della prima ora purtroppo se n’è andato (ad esempio Vittorio Messori, un tempo più vivace, curatore di rubriche indimenticabili, ed ora approdato a posizioni conservatrici su “Il timone”); ricordo che all’inizio degli anni ’90 ambienti del centro-destra considerarono troppo “progressista” la rivista, e qualche abbonato se ne andò per questo motivo. La rivista ha per me il pregio (comune anche a “Famiglia cristiana”, sia pure nel quadro di un taglio più “popolare”) di unire fedeltà sostanziale al magistero e capacità di dialogo con le diverse componenti del mondo cattolico (e non solo), “non dando risposte preconfezionate ma mettendosi in ricerca coinvolgente” (come vuole Matteo), anzi privilegiando se mai le voci “critiche” rispetto all’attuale linea della CEI. Ad esempio a me è capitato recentemente di inviare una lettera con rilievi critici nei confronti di un articolo di Maria Cristina Bartolomei (vicina alle posizioni di Melloni) sulla Rivoluzione d’Ottobre. Il dibattito quindi non manca, non vedo un appiattimento. Seguo in modo meno continuo, ma comunque con una certa periodicità “Famiglia cristiana”: in questo caso la rivista mi sembra vittima del prevalere del modello televisivo di comunicazione (mia madre ottantenne dice che non ce la fa a leggerla tutta e che la sera preferisce guardare la TV…) e anche dell’accentuarsi della contrapposizione, nell’opinione pubblica, tra laicisti e cattolici integralisti, che taglia un po’ le gambe alle posizioni “dialogiche”.Per quanto mi riguarda non mollo: per mia scelta non leggo “Il timone”, non ascolto “Radio Maria” e ho deciso di mollare il quotidiano troppo laicista “Repubblica”.

    28 Gennaio, 2008 - 15:12
  19. neapolis

    mi sento anche io vicino agli impiegati delle sedi che saranno chiuse. Ed ai loro famigliari.

    28 Gennaio, 2008 - 15:22
  20. Matteo mi pare completamente fuori strada. Sembra non conoscere la grande crisi che attraversa tutta l’editoria dei periodici. Ignora gli enormi passi avanti fatti da Famiglia Cristiana negli ultimi anni a livello di contenuti e professionalità. Deve essere uno dei tanti che non la legge da anni. Immagina fantascentifiche trame vaticane contro i Paolini sottovalutando che l’attuale Papa abbia un rapporto personale stretto proprio con questo settimanale, dove scriveva. Credo che cercare le cause di questa scelta in errori editoriali o interventi censori dall’alto sia troppo facile. Il problema, che si vuole non vedere, è che non ci sono più i lettori di una volta.

    28 Gennaio, 2008 - 16:50
  21. ignigo74

    Io invece sono concorde con lo spirito dell’intervento di Matteo.
    Apprezzo particolarmente il taglio di Jesus, l’impostazione generale e particolare, il coraggio di raccontare la chiesa e il cristianesimo in modo radicale senza nascondere le ombre (per molto tempo, in epoche non sospette – prima di Boston… – Jesus era l’unica rivista che informava sull’agghiacciante tema clero-pedofilia). Ma non venitemi a dire che Famiglia Cristiana è analoga… sembra anzi editata da altri a volte, non sembra nemmeno la stessa casa editrice. Jesus non avrebbe mai fatto un servizio devozionalistico e acritico su STRISCIA LA NOTIZIA! (Una trasmissione particolarmente idiota e farisaicamente moralistica dalla quale con sagace ironia ogni cristiano dovrebbe prendere le distanze in modo deciso…). No: Per non parlare sei servizi cine-televisivi sempre devozionalistici, di bassissimo profilo culturale a tal punto che gli interventi di Ravasi o quelli di alto livello su FC appaiono come pioppi in un campo di insalata. Per non parlare dei fenomeni alla suor Germana o altro. Leggo sempre FC tra una messa e l’altra in sacrestia… e boh: che mi resta? Che raccolgo? Mi ha stupito, e lo ripeto, l’articoletto non firmato sulla rubrica SETTE GIORNI dell’ultimo numero di FC (tra p. 16 e 17) se il tono fosse quello in tutto il giornale credo proprio che FC farebbe il suo dovere, ma ahimè…Un particolare apprezzamento a Matteo per avere messo a tema lo SCANDALO GROTTESCO DI TELEPACE: un orrore, un orrore, un orrore di pessimo gusto che quando non sa cosa trasmettere infila lì una ripresa del Santissimo Sacramento in modo che i devoti telespettatori possano adorare… UN PIXEL! In ginocchio davanti allo schermo!! Pensiamo mai ai soldi che costa un’operazione PESSIMA e CONFUSA come quella di Telepace !!? Un’emittente desueta a partire dalla formula del nome (T-E-L-E-P-A-C-E!!!!!) un presidio ultracostoso e autocelebrativo di una voce clericalissima che rappresenta – spero – solo se stessa, di sucuro non me. Le trasmissioni sul Santo Padre… i commenti e le telecronache: spesso opere teatrali di grottesco comico involontario, spesso buon materiale per chi volesse sbeffeggiare i credenti. Certo che i semplici seguono Telepace ci sono: ma si meriterebbero qualcosa di più, O NO?

    28 Gennaio, 2008 - 17:47
  22. lazzaro

    La mia solidarietà ai giornalisti delle redazioni in pericolo di Jesus e Famiglia Cristiana.

    28 Gennaio, 2008 - 17:49
  23. Caro Iginio,

    anch’io apprezzo molto più JESUS che FC, ma credo che quest’ultima si rivolga a lettori meno colti e più ‘semplici’. Forse li sottovaluta. E in ciò hai ragione.

    28 Gennaio, 2008 - 17:59
  24. mi unisco anch’io , amo tantissimo Jesus e la Famiglia Cristiana ha accompagnato la vita della mia famiglia da sempre. Spero davvero che le difficoltà possano risolversi al più presto, perchè sarebbe davvero una grande perdita. con amicizia

    28 Gennaio, 2008 - 18:23
  25. Luigi Accattoli

    Da Gian Mario Gillio e da Fabio Colagrande ricevo questi messaggi:

    Con la dovuta preoccupazione per questa assurda decisione, invio la mia adesione all’appello. Gian Mario Gillio – direttore di “Confronti”

    Caro Luigi, sottoscrivo il vostro appello a titolo personale come giornalista della Radio Vaticana. Lo faccio anche sulla base della fruttuosa collaborazione che la nostra redazione di 105live ha messo in piedi da circa 8 nni con FAMIGLIA CRISTIANA e JESUS. Un abbraccio, Fabio Colagrande

    28 Gennaio, 2008 - 19:02
  26. Mattia

    In questi ultimi giorni, tra impegni vari e studio, non sono potuto intervenire assiduamente in questo eccezionale blog…
    Voglio chiedere a tutti coloro che interagiscono qui e a coloro con cui ho avuto il piacere di confrontarmi una preghiera: mercoledì ho l’esame di teoria per la patente…so che è una richiesta ‘inusuale’, però, essendo per me un periodo un pò così, passare quest’esame così importante mi farebbe bene e mi darebbe un pò di stabilità…Grazie a tutti quanti, in particolare al sig. Accattoli per la sua ospitalità! A presto… 😀

    28 Gennaio, 2008 - 19:25
  27. angela

    Caro Luigi,
    avrei voluto firmare anche io l’ appello…
    ma ho saputo solo ora che esisteva!!!
    Comunque lo firmo due volte vista la mia vicenda a Telepace
    Ho parlato a lungo con Alberto e con altri della redazione.
    Una cosa assurda.

    28 Gennaio, 2008 - 20:26
  28. angela

    Mi permetto di aggiungere la difficoltà che trova chi vorrebbe dare voce e professionalità alla Chiesa, quasi che i preti fossero i primi a non crederci e a non volere che si possa incidere nella società!
    Per questo dopo un anno dalla fine di Telepace con molte difficoltà di lavoro, mi impegno molto come volontaria dei media perchè cfredo sia ormai l’ unica speranza per i credenti visto che le istituzioni non ci supportano!
    un abbraccio a tutti i colleghi e auguri anche a…me!
    Angela Ambrogetti

    28 Gennaio, 2008 - 20:36
  29. psico scrive, – 28 Gennaio 2008 @ 16:50
    Matteo mi pare completamente fuori strada. Sembra non conoscere la grande crisi che attraversa tutta l’editoria dei periodici. Ignora gli enormi passi avanti fatti da Famiglia Cristiana negli ultimi anni a livello di contenuti e professionalità. Deve essere uno dei tanti che non la legge da anni. Immagina fantascentifiche trame vaticane contro i Paolini sottovalutando che l’attuale Papa abbia un rapporto personale stretto proprio con questo settimanale, dove scriveva.
    =====================================
    mi spiace deluderti,
    ma fai affermazioni che non rispondono affatto a quello che ho scritto,
    ma se ti diverte
    puoi tranquillamente polemizzare,
    non è il mio problema
    ciao

    28 Gennaio, 2008 - 21:40
  30. mi unisco a quanti hanno sottoscritto l’appello ad evitare ogni forma di ridimensionamento. Spingerei, però, per una ripresa delle vendite. Leggo abitualmente sia Jesus che Famiglia Cristiana e spero che altrettanto facciano un numero sempre crescente di amici. Un impegno concreto può essere non solo quello di formare l’appello ma anche quello di far crescere i lettori di queste due preziose riviste. Speriamo insieme…

    28 Gennaio, 2008 - 22:31
  31. Posso chiedere se si tratta di altre ragioni oltre alle presunte scelte dettate dalle linee editoriali?
    Io compro pubblicità – fa parte del mio lavoro.
    Nel mio settore, pure in crescita, la pubblicità sulla stampa costa sempre meno perchè si fa fatica a vendere riviste come le si vendeva anni fa.
    So che l’informazione specializzata segue canali sempre più lontani dalla stampa periodica.
    Chi ricorda come erano grossi Panorama e Espresso 10-15 anni fa?
    E in fondo non siamo tutti qui invece che davanti alla copia di una rivista?

    28 Gennaio, 2008 - 22:49
  32. Non mi deludi affatto, caro Matteo. Evidentemente sono incapace di interpretare la tua prosa. Comunque scrivo per dialogare e non per divertirmi. Se non ami la dialettica non è un mio problema. Baci

    29 Gennaio, 2008 - 7:37
  33. Luigi Accattoli

    Psico, Ignigo74 e Matteo, figli del tuono, hanno dato vita a una girandola di fuoco a sostegno e a denuncia. Io sempre ammirato di convincimenti tanto reattivi. Sarei meno severo con Famiglia cristiana: non siamo qui per un gesto di solidarietà? Una diffusione di quel livello richiede che si vada incontro a un pubblico largo. E cercherei di capire la particolare collocazione di Telepace. Del resto sono un operatore dei media e tra noi vale – e come se vale! – il detto evangelico “con il metro con cui giudichi sarai giudicato”. Non ci metto nulla a sentirmi dare del banale e dello scontato e regressivo dal primo che mi legge e – poniamo – ritiene di sapere da sempre come si possa parlare di Chiesa sul Corsera.

    29 Gennaio, 2008 - 9:26
  34. Mi scuso con Ignigo74 che ho erroneamente chiamato Iginio.

    29 Gennaio, 2008 - 10:17
  35. @ Luigi
    Sarei meno severo con Famiglia cristiana: non siamo qui per un gesto di solidarietà? Una diffusione di quel livello richiede che si vada incontro a un pubblico largo
    _________________________________________________
    io non sono severo con famiglia cristiana, ma mi pongo domande a cui non trovo risposta e che in fondo, anche tu riconosci l’espressione che anche io mi ponevo altrimenti…. nel variegato mondo cattolico:
    “Una diffusione di quel livello richiede che si vada incontro a un pubblico largo”

    quindi le mie domande non sono così peregrine ….
    un saluto
    =======
    @psico
    con rispetto seriamente,
    rappresento che io non ho affatto proferito espressioni che tu mi appropri, ma hai semplicemente interpretato le mie domande di fondo dandogli un senso di polemica, che io non avevo assolutamente.
    Perchè interpretare il pensiero altrui?
    Contribuisci con il tuo pensiero !

    Questo,
    a me pare,
    non è dialettica………………………………….
    comunque se lo è per te,
    io mi dico,
    pazienza!

    Non siamo fatti con lo stampino,
    e mi puoi far dire tutto quello che vuoi,
    ma ogni tanto permettimi di dirti
    che la cosa non mi sembra correct.

    Non abbiamo necessità di essere in polemica ad ogni costo.
    ciao

    29 Gennaio, 2008 - 11:43
  36. Non ho interpretato, caro buon Matteo, ho solo mal compreso, evidentemente. E sulla base di ciò che avevo capito ho ribattuto. Le parole che scriviamo a volte svelano il nostro pensiero, a volte lo tradiscono. Resta il rispetto e il gioco dialettico che va preso anche con un po’ di leggerezza. Comunque accetto il rimbrotto. Abbracci.

    29 Gennaio, 2008 - 13:44
  37. purtroppo sono passionale,
    anche se cerco di gestirmi al meglio.
    accetto la “leggerezza” del gioco.
    un saluto virtuale

    29 Gennaio, 2008 - 14:13
  38. Iginio

    Visto che sono stato evocato, ecco un mio commento.
    E’ un po’ paradossale il fatto che, dopo che per decenni si e’ sbandierato il principio secondo cui bisognava “agire da Cristiani’ anziche’ “agire in quanto cristiani” (contrapposizione che peraltro e’ del tutto opinabile), adesso improvvisamente ci si viene a dire che bisogna sostenere a ogni costo una data rivista perche’ “cattolica”. In altri tempi non lo si e’ fatto, basti pensare alla scomparsa dell'”Italia” di MIlano e del “Quotidiano”, organo dell’Azione Cattolica ritenuto (colpa gravissima!) filoGedda e dunque obbrobrioso, malgrado vi scrivessero bravi giornalisti come Nino Badano (mandato al confino dal fascismo, per inciso, cosi’ evitiamo la solita balla del Gedda clericofascista). Certo, una rivista “cattolica” italiana senza redazione romana e’ un controsenso, ma per il resto (copie vendute ecc.) lasciamo che siano i lettori a decidere. Di riviste cattoliche in passato ce n’erano tante, la maggior parte e’ scomparsa e non mi pare che nessuno se ne sia mai scandalizzato

    29 Gennaio, 2008 - 15:31
  39. Bruno

    Prima di ogni altra considerazione, vorrei esprimere la mia vicinanza e solidarieta’ alle persone che lavorano nelle suddette redazioni. Posso ben immaginare il loro stato d’animo da quando la notizia ha iniziato a circolare.
    Spero che una soluzione alternativa possa essere ancora trovata.
    Mi dispiace contraddire Iginio; e’ triste dirlo (alla faccia delle liberta’ di stampa!), ma e’ ormai noto che i lettori hanno solo un peso limitato nel decidere delle sorti di una rivist; tutta la carta stampata vive solo per mezzo dei contributi. Devo altresi’ dargli ragione quando dice che una rivista “cattolica” italiana senza redazione romana non ha senso.
    E’ bene ribadirlo. Sia FC che Jesus non scompaiono!

    Saluti a tutti.

    29 Gennaio, 2008 - 18:10
  40. FABRICIANUS

    Mi unisco all’appello.
    Un caro saluto,
    F.

    29 Gennaio, 2008 - 21:15
  41. Massimo D

    Aderisco con convinzione all’appello. Famiglia Cristiana e Jesus, lungi dall’essere semplicemente riviste cattoliche, sono una voce insostituibile, espressione di un punto di vista che purtroppo ha sempre meno voce nel panorama civile ed ecclesiale attuale.
    Massimo D’Antoni

    29 Gennaio, 2008 - 21:57
  42. ignigo74

    Confesso che sono un pò perplesso e desidero riflettere con voi sul tema della cosiddetta “editoria cattolica”. Mi pare che Avvenire sarebbe incisivo come nessun altro quotidiano italiano se riuscisse a unire in se le decine di testate cattoliche locali: ma questo non è possibile perchè ciascuno ritiene di essere unico ed indispensabile irripetibile bla bla.
    Forse per l’editoria cosiddetta cattolica vale quella provocazione fatta da una lucidissima Eminenza nei riguardi della Scuola cosiddetta “cattolica”: non farebbero meglio i signori professori e docenti credenti a portare la propria testimonianza al vangelo tra le mura della scuola statale invece che chiudersi in un hortus conclusus nel quale ci saranno anche vantaggi ma ci sono anche molti limiti? Ha senso oggi una editoria cattolica generalista alla FC? Le riviste teologiche o scientifiche (Jesus è questo…) hanno certo una potenza formativa. Ma FC? Perchè nessuno mi ha risposto sugli errori/orrori della serie intervista al cantante-attorucolo che FC ogni tanto propone?

    29 Gennaio, 2008 - 23:54
  43. Concordo pienamente su quanto scrive Ignigo74. I cattolici, se ci sono ancora, dovrebbero testimoniare la loro fede sotto qualsiasi testata giornalistica.

    Poi, un mezzo d’informazione cattolico che dà voce alle testate cattoliche locali c’è ed è l’agenzia S.I.R., http://www.agensir.it, del buon Paolo Bustaffa.

    Per quanto rigurda i servizi di musica e spettacolo di FC sono scritti da gente come Gigi Vesigna e, pur essendo un po’ generalisti hanno una qualità indiscutibile, secondo me.

    Psico

    30 Gennaio, 2008 - 9:56
  44. caro ignigo74 ti “consiglio” di non fare di codeste affermazioni (quelle sulla testionianza dei docenti cattolici), anche se avallate da qualche lucidissima Eminenza!
    Che poi ti tocca sentire che sei un cattolicuccio debole (anzi, no, un pericoloso valdese) che predica l’irrilevanza… sei forse pazzo? 🙂

    30 Gennaio, 2008 - 12:44
  45. ignigo74

    caro moralista… penso di poterti rasserenare: mi so difendere.

    30 Gennaio, 2008 - 14:43
  46. raffaele.savigni

    A Ignigo: una rivista, per farsi leggere da un pubblico più vasto, non può restare sempre ad un livello “alto” e trattare solo questioni strettamente religiose. Del resto, se Gesù frequentava pubblicani e prostitute (ovviamente per spingerli a riflettere sul senso della loro vita ed aprirli all’incontro con Lui), non dobbiamo scandalizzarci se un settimanale cattolico intervista anche attori e cantanti: l’importante è il fine, ossia aprire un discorso sull’uomo, porre delle domande, suscitare degli interrogativi. Mia figlia tredicenne legge “Il Giornalino” (altro periodico dei Paolini): ci trova i poster dei cantanti o attori, ma anche i fumetti che aiutano a riflettere e le rubriche che l’aiutano a guardare alla realtà con occhi nuovi.

    2 Febbraio, 2008 - 21:52
  47. edo

    Sono solidale con questa situazione di difficoltà, però ho una domanda:
    pare che i giornalisti della S.Paolo fossero soliti a non aderire mai o raramente agli scioperi di categoria, non manifestando quindi la loro solidarietà a dei colleghi che magari prima di loro si sono trovati in difficoltà.
    Non so se questo sia vero. …ma se fosse, come mai?

    4 Febbraio, 2008 - 11:16
  48. Luigi Accattoli

    Il mio benvenuto nel blog a Edo: non credo sia vero che non facessero scioperi, ma anch’io mi rimetto a loro. Per esempio Alberto Bobbio, che ha già lasciato un commento, che ne dice?

    4 Febbraio, 2008 - 15:14
  49. annachiara

    Per edo,
    ho letto il tuo commento sugli scioperi e posso chiarirti subito il tutto. Noi giornalisti della Periodici San Paolo (Jesus, Famiglia cristiana, il giornalino, ecc…) abbiamo sempre aderito agli scioperi di categoria. Spesso abbiamo utilizzato il sistema della devoluzione al fondo di solidarietà. Il che vuol dire che, pur lavorando, ci veniva detratto dallo stipendio – sotto la voce sciopero – l’equivalente delle giornate di sciopero. Tale cifra, però, invece che restare nelle tasche dell’azienda, veniva versate al fondo di solidarietà della categoria. Questa modalità di sciopero è stata adottata per la particolarità della nostra azienda, che prevede il lavoro anche di giornalisti religiosi che naturalmente non scioperano, e per la conseguente difficoltà di “far saltare” i numeri in programmazione. Ci è sembrato perciò più solidale con la categoria versare al fondo le nostre giornate di sciopero. Tuttavia, anche in tempi recenti, c’è stata occasione per aderire allo sciopero “classico” con astensione dal lavoro…
    grazie a tutti voi per la solidarietà, i commenti e il dibattito molto interessante
    annachiara valle
    cdr Periodici San Paolo

    4 Febbraio, 2008 - 16:13
  50. Luigi Accattoli

    Da Davide Romano ricevo questo messaggio:
    Aderisco all’appello ai religiosi paolini per non chiudere le redazioni romane di Fc e Jesus. Davide Romano

    4 Febbraio, 2008 - 18:06
  51. aledibu

    Un saluto a tutti i membri di questa comunità non tanto “virtuale”!
    Mi sono riaffacciato solo oggi, per precedenti preoccupazioni familiari, a questo blog che finora mi piaceva “sfogliare” solo da semplice spettatore.
    La notizia di Famiglia Cristiana è però troppo grave, e mi colpisce anche personalmente, dato che conosco molti giornalisti delle due testate (ho collaborato ad entrambe, un po’ di anni fa…). Mi sono così convinto a registrarmi.
    Per quello che può servire, e spero che davvero ci sia la possibilità di modificare questa assurda decisione, i colleghi di “Famiglia Cristiana” e “Jesus”, e le loro famiglie, hanno tutta la mia solidarietà.

    Alessandro Di Bussolo, giornalista del Centro Televisivo Vaticano

    13 Febbraio, 2008 - 19:02
  52. Luigi Accattoli

    Al caro Alessandro, simpatico collega delle tarsferte papali, il mio benvenuto! Ora che ti sei registrato lascia un biglietto ogni tanto…

    13 Febbraio, 2008 - 19:21

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