Antonella Lumini: “Sono le donne a dover parlare”

“Oggi è finito il tempo delle mediazioni, dobbiamo ascoltare direttamente la voce dello Spirito e credo che ora siano le donne a dover parlare, perché le donne sono più ricettive, sanno riconoscere la tenerezza di Dio, trasmetterla, raccontarla” parole di Antonella Lumini, una mistica dei nostri giorni. Vive da eremita urbana e dopo lunghi anni di silenzio ha pubblicato “Memoria profonda e risveglio” (Lef 2008), “Dio è madre” (Intento 2013) nei quali parla dell’avvicinarsi del ritorno di Cristo con parole miti e ardenti. Le parole citate sopra sono in un’intervista all’Osservatore Romano del 2 luglio. Le saluto con un bicchiere di Vino Nuovo.

24 Comments

  1. Marilisa

    Non so cosa sia l’esperienza mistica, so che alcuni privilegiati la conoscono bene, e indubbiamente deve essere qualcosa di molto spirituale e, quindi,divino.
    Ma a me non sembra– nella mia opacità potrei però sbagliarmi– che sia “in atto una grande espansione spirituale che può riconciliare l’umanità a se stessa.” Magari lo fosse! Forse è più un pio desiderio per adesso.
    Dice Antonella Lumini: “È giunto il momento in cui l’umanità percepisca Dio come una presenza amorosa, non più giudicante. La condanna ce la diamo noi, non Dio.”
    Queste parole le condivido totalmente. Anche io credo convintamente che, giunto il grande momento, di fronte a Dio sarà la nostra coscienza a rivelare a noi stessi le vere macchie di una esistenza trascorsa non sempre linearmente nella legge dell’Amore. E allora ci sembrerà giusto condannarci da noi stessi, ma spero tanto con qualche possibilità di appello.

    11 Agosto, 2014 - 20:18
  2. elsa.F

    Spiacente, ma del Dio che giudica ne parla in Vangelo, e anche nel brano che a lei Marilisa piace così tanto.

    11 Agosto, 2014 - 20:24
  3. Marilisa

    Ho capito, Elsa. Lei vede Dio su un trono da dove, magari con una bacchetta in mano, sentenzia: tu, miserabile, sei un peccatore (e giù con una lista di peccati lunga come la lista della spesa), va’ via lontano da me. Meriti l’inferno (il primo girone o il secondo o il terzo e così via) o nel migliore dei casi il purgatorio.
    Se a lei fa piacere immaginare tutto questo, padronissima delle sue idee.
    Io la penso diversamente, e se le dispiace non so che farci. A parte il fatto che mi fa un po’ ridere pensare a un puro spirito (Dio) insediato su un trono, con una vaga parvenza umana di giudice.
    Veda, vorrei farle capire–ma so che è impresa vana– che i sacri testi, Vangelo compreso, non devono essere letti in senso strettamente letterale. Questo lo lasci ai TdG, che di cavolate ne dicono parecchie. Esiste un simbolismo che sottintende contenuti ben al di sopra delle parole che scorrono sotto i nostri occhi. Per tutte le opere scritte (quelle importanti, beninteso) è così, tranne che per i romanzetti rosa e per i fumetti tipo Topolino.
    Mi sono spiegata?

    11 Agosto, 2014 - 20:55
  4. Clodine

    Osservi bene quel Giudice tremendo del video postato di sotto. Osservi la torsione fulminea del busto: con una mano solleva i giusti di tutti i tempi mentre , con l’altra, atterra i malvagi che se ne vanno nella dimora dei demoni, in eterno. E a questo dramma partecipano i vivi e i morti. Osservi la madre di Dio, la Vergine, annichilita, anzim impaurita dall’ira del Figlio e niente può, se non tacere,perché l’ora della Misericordia è scaduta. Ciò che potè, lo fece già.

    Dio non è il mago di OZ, il “trasmuta” che regna nella città degli smeraldi. Non usa il linguaggio “alchemico”, o “topos”, come sostiene lei che va dicendo ad ogni piè sospinto che la Parola di Dio non va’ letta in senso letterale”.
    Dio non ha bisogno della retorica per sostenere eventuali argomentazioni, né Cristo il suo segugio che deve scoprire chi è buono e chi è cattivo prima che sia troppo tardi.
    Per Lui è tutto chiaro fin dall’eternità. Qui non c’è posto per magie e illusioni . La Parola di Dio è UNA,verace, e lascia ben poco margine a fantasiose interpretazioni…

    “Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà…
    […] Arriverà il padrone quando il servo non se l’aspetta e nell’ora che non sa, lo punirà con rigore e gli infliggerà la sorte che gli ipocriti si meritano: e là sarà pianto e stridore di denti” . Dal vangelo di San Matteo 24; 43-51.
    Questo dice Cristo!

    Se a lei piace cullarsi nell’illusione , nella favoletta, per cui basta un “poco di zucchero “per guadagnarsi il sigillo apocalittico di preservazione, io preferisco indossare gli occhiali verdi per vedere bene e meglio la Via della Salvezza…prima che sia troppo tardi.

    http://youtu.be/yODCz5aJWv0

    12 Agosto, 2014 - 8:29
  5. Clodine

    Non credo proprio ci sia qualcosa nei Vangeli che sia contrario al buon senso e alla logica. Quando questa esiste, o si rileva una certa difficoltà nella loro lettura allora vuol dire che ancora non possediamo le chiavi di comprensione, e non abbiamo capito qualcosa che proviene dal “Primo Testamento”, perchè è nel linguaggio ebraico, cabalistico, alchemico appunto, che si rintracciano certe simbologie di cui anche i Vangeli, per riflesso, saranno venati…
    Ma certe “simmetrie” o associazioni, sono riconducibili solo a precise parole come : cielo,. monte, nube, acqua, vino, fuoco , le nozze/lo sposo e il “profumo” che s’identifica con quest’ultimo ; eppoi la Luce, quale “sfera del bene”, contrapposta alle tenebre: entità perversa e maligna.
    I Vangeli sono testi limpidi come un cielo senza nuvole, ben lungi da quelli cosiddetti “gnostici”: questi si che contengono il linguaggio iniziatico che lasciamo volentieri a Dan Brown .

    12 Agosto, 2014 - 9:38
  6. elsa.F

    Marilisa,
    i troni e le bacchette li sta fantasticando lei. L’uomo si fa immagini simboliche che cercano di rappresentare allegoricamente quanto la parola di Dio afferma.

    L’ho sentita godere come un riccio riferendosi a Matteo 25, quando Gesù parla di un Padre giudice supremo che premia e condanna.

    Adesso invece dice di plaudire all’affermazione secondo cui Dio andrebbe percepito come una presenza amorosa e non giudicante.

    E ho semplicemente messo in evidenza quella che è un’incoerenza palese.

    12 Agosto, 2014 - 11:04
  7. Clodine

    E non è l’unica, incoerenza…troppe ne dice…cara elsa…ma, far capire certe cose “è impresa vana”…

    12 Agosto, 2014 - 11:12
  8. Marilisa

    Posso solo prendere atto delle differenze che separano me e le due signore che mi contestano, e tuttavia non mi sorprendo affatto.
    Solo che non capisco per niente quel “L’ho sentita godere come un riccio riferendosi a Matteo 25, quando Gesù parla di un Padre giudice supremo che premia e condanna.” Lo dice Elsa e francamente non ne comprendo neppure il senso. Quando avrei “goduto” della condanna da parte del Padre?
    Ho idea che lei, signora, mi confonda con discepolo, che in effetti ci gode un mondo nel sentir parlare di punizione divina.
    Certo è che non vedo alcuna contraddizione nelle mie parole, posto che altre volte ho asserito che il giudizio–secondo le mie convinzioni– saremo noi stessi a sentirlo nella nostra coscienza, alla luce della piena Verità di Dio che avremo ben presente dopo il nostro trapasso.
    Mi preme però far presente che fra quello che io ho detto nel post precedente che tanto scandalo ha prodotto, e le convinzioni di Elsa e Clodine, peraltro rispettabilissime, sul Giudizio di Dio nei nostri confronti, non c’è il divario abissale che loro hanno colto. Capisco bene che quando si va sul piano escatologico la maggior parte delle persone abbia in mente quelle straordinarie e poderose immagini del Giudizio Universale di Michelangelo come punto fermo di riferimento. Difficile staccarsene: rimarranno per sempre come universale monito per l’Umanità intera. E non si può scherzare su di esse, né ho l’intenzione di farlo.
    Ritengo però che noi uomini, fatti di corpo e di anima o spirito, per comprenderci abbiamo l’esigenza di ricorrere a elementi materiali e corporei per trasmettere visibilmente i nostri pensieri. Non siamo puro spirito, e ciò che è spirituale rientra in una dimensione che in questa vita non può essere rappresentato allo stato puro. Diverso sarà nell’aldilà, almeno così io credo, stante che nessuno è venuto da quelle regioni ultraterrene a dirci come stanno le cose veramente. Dubito però fortemente che il Giudizio divino riproduca alla lettera le stupende (artisticamente) immagini affrescate nella Cappella Sistina. Michelangelo era un uomo, e come tale,”vedeva” le azioni umane come anche noi oggi le vediamo in veste tutta terrena, da valutare in maniera assai simile ai giudizi che avvengono in un tribunale umano. Non vedo niente di strano in tutto ciò. Tutt’al più ci vedo qualcosa di molto terreno con qualche aspetto di immaturità, comprensibile per quei tempi appena usciti dal medioevo. Meno giustificabili oggi.
    Dopo la morte io ritengo che si dovrà passare su un piano tutto spirituale.
    Ritengo dunque che nel momento cruciale, se così mi è lecito definirlo, il giudizio divino coinciderà alla perfezione con quello che la nostra coscienza (tutta spirituale) vedrà rispecchiato nella pura luce spirituale di Dio. Cadranno le scorie materiali che fino ad allora, in questa vita, avevano ottenebrato e nascosto anche i più piccoli dettagli del male che ci aveva coinvolti, e saremo in grado di capire finalmente la Verità in tutta la sua limpidezza. E noi stessi vedremo con piena consapevolezza le nostre colpe; le vedremo forse anche più gravi se considerate alla luce della bontà e della tenerezza materna di Dio. Al Quale non potremo avvicinarci se non dopo un periodo di necessaria purificazione desiderata da noi stessi. E, per carità, non pensiamo al fuoco così come una certa iconografia l’ha presentato per secoli( anche nel Vangelo se ne parla). Oggi, grazie a Dio, si è arrivati a dare un altro significato a questa immagine che,se presa come entità fisica, è fatta apposta per terrorizzare i piccoli e gli ingenui. Il fuoco è un simbolo di quella purificazione che ci deve portare alla perfezione spirituale degna di Dio.Il fuoco sarà, forse,il dolore acuto per il male commesso. Del resto, già in questa vita a volte lo si prova e ci tormenta.
    Il regno di Dio infatti già ora, e non aspettando il futuro, lo si deve leggere nella dimensione spirituale da realizzarsi nel massimo grado possibile.
    Nel quarto Vangelo è scritto: ” È giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità, perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità”(Giovanni 4,23-24).
    Mi pare che ci sia un salto di qualità, in termini di maturità spirituale, fra i tre sinottici e il quarto Vangelo.
    E ribadisco che non tutto quello che sta scritto nei testi sacri deve essere preso alla lettera. Vero è inoltre che in essi, a conoscerli bene, ci sono passi che si contraddicono.
    C’è un solo concetto che va tenuto presente come immutabile e vero e giusto: l’amore. Non l’amore come sentimentalismo, ma l’amore come scintilla divina che fa amare la vita e fa crescere spiritualmente.
    E con questo rimando alle parole di Antonella Lumini da cui hanno preso avvìo questi interventi.

    12 Agosto, 2014 - 13:58
  9. Clodine

    ma per carità!

    12 Agosto, 2014 - 14:17
  10. Clodine

    In primis la Cappella Sistina è uno scrigno -prima ancora che di mirabile ingegno artistico- di altissima Teologia, anzi, diremmo che è ” il santuario della teologia , stiamo parlando della “Cappella Papalis”, al quale collaborarono i migliori studiosi, filosofi e teologi del tempo e alla cui fonte attinge a tutt’oggi l’intero patrimonio della Chiesa . Per cui merita di essere meditata, non guardata…
    Mi sembra di avere scritto che alcune categorie di linguaggio : cielo, monte, nube, acqua, vino, fuoco , luce- tenebre, rimandano ad un ordine metafisico facilmente rintracciabile nell A.T e nel N.T. e non lo smentisco.
    Ma per mettere a fuoco quelle specifiche categorie -fuoco, acqua ecc- si deve entrare in un’ottica di fede, perché è la fede a farci entrare nel pensiero di Dio il quale ci svela il senso della scrittura, qualora ce lo conceda, non l’amore, come dice lei…perché prima viene la fede, poi l’amore…se proprio vogliamo parlare di maturità spirituale, che non corrisponde affatto alle nostre “umane” misurazioni.
    Inoltre non è affatto vero che l’anima è così immateriale come afferma lei, sembra abbia addiruttira un peso specifico, e questo rafforza la tesi dell’ ‘Aquinate il quale dice che “l’anima, per quanto incorporea, proprio come l’intelletto che pensa, si adira, ama, anche lei, similmente può conseguire tutta la perfezione sostanziale e accidentale , ovvero: la conoscenza intellettiva attraverso i sensi”. Vi accede in virtù della sua intrinseca unione alla materia corporea e agli organi preposti alla percezione. Perciò l’anima e il corpo formano una cosa sola, una unità psicofisica per cui non è diversa, nella forma, rispetto al contenitore al quale è legata strettamente. Per questo noi Crediamo ” la Resurrezione della Carne e la vita eterna”.
    “DElla carne”, dunque, nella carne, non si parla di spirito né anima incorporea.
    Papa Francesco ammonisce di non prestere fede a quei teologi che negano la resurrezione della carne, ma comprenderla come un vero evento futuro, fattuale e storico…a Dio nulla è impossibile!

    12 Agosto, 2014 - 15:18
  11. discepolo

    Poiche‘Marilisa mi chiama on causa dicendo che io godo del giudizio severo..vorrei risponderle che non si tratta di preferenze individuali.. si tratta dell‘oggettivita‘della dottrina cattolica. E al dila‘dei gusti e delle opinioni individuali esiste un Magistero. Mi pare che Elsa e Clodine siano semplicemente delle persone che credono nella dottrina e nel Magistero cattolico. Leii invece cara Marilisa sembra credere in una religione soggettiva,fai da te,dove quella che e‘una sua personalistica opinione diventa la Parola di Dio. Cara Marilisa,npn se la prenda ma a volte e‘cosi‘vero e bello affidarsi alla Dottrina e al Magistero della Chiesa cattolica. invece di credere in una religiobe tarocca faida te. Bisogna fare solo un piccolo sforzo:rinunciare al proprio EGo ed accogliere il LOGOS la Verita‘nel proprio cuore.
    Per finire cara Marilisa non solo ionon godo affatto l‘idea di un Dio giudice dei vivi e dei morti,ma semplicemente mi affido a cio‘che mi hanno insegnato,alla Tradizione,al Vangelo?alle parole di Gesu‘che parla di gente gettata nel fuoco eterno. Io credo in quel che la Santa Chiesa Cattolica ha sempre tramandato. Le moderne religioni soggettovistiche e fai da tenon mi convincono

    12 Agosto, 2014 - 17:47
  12. discepolo

    Per tornare pero‘al tema di questo postt, vorrei fare osservare che i mistici e soprattutto le Mistiche di i tutti i tempi nelle loro esperienze hanno sempre,sempre parlato di una realta‘luminosa che e‘il Paradiso ( Luce intellettual piena d‘amore/amor di vero ben pien di letizia/letizia che trascende ogni dolzore) ma anche di una realta‘tenebrosa e tremenda in cui cadono le anime chenon sono in grazia di Dio. I mistici e le mistiche di tutte. le epoche non hanno mai parlata di “grazia a buon mercato“ ma anzi sono sempre stati prima che mistici degli asceti:la rinuncia,i sacrifici,la mortificazione del proprio io carnale edei suoi desideri e‘sempre sato il PRESUPPOSTO di ogni esperienza mistica.

    12 Agosto, 2014 - 17:57
  13. Marilisa

    Io l’ho chiamata in causa, discepolo, solo perché Elsa ha detto una falsità su di me. Ha detto qualcosa che mi pare attenga più al suo modo di vedere che al mio.
    Per il resto, non posso che dire che la mia tutto è tranne che una religione soggettivistica e “fai da te”. E non ho mai parlato di una grazia “a buon mercato”.
    La vostra però è una religione tutta sulla linea di una Tradizione cristallizzata in un passato lontano e mai attualizzata per timore di andare contro l’autorità ecclesiastica.
    La religione non è una scienza, i contenuti della fede hanno sì dei capisaldi, ma non sono alieni da qualche ripensamento, dato che l’essere umano, inteso come Umanità, è in cammino e perciò stesso deve seguire un percorso logico di maturazione intellettuale che lo porti ad interrogarsi SEMPRE sulla propria fede e sulla verità, per trovare punti di maggior comprensione e contatto con il proprio Dio.
    Lei pensa che solo i grandi teologi del passato (Agostino, Tommaso) abbiano visto giusto? E che non abbiano sbagliato mai? Io non lo credo.
    E infatti da sempre la storia della teologia è stata segnata da divisioni e polemiche. E infatti è in atto una divisione dei cristiani in molteplici confessioni non in comunione fra loro. E infatti anche fra di noi, in questo blog, siamo in disaccordo.
    Clodine dice che prima viene la fede e poi l’amore. Io, al contrario, sostengo che l’amore, in quanto Essenza di Dio, viene prima della fede. Ne sono profondamente convinta, tanto è vero che ritengo, e l’ho detto tante volte, che anche chi non ha un Dio, si salva se pratica l’amore disinteressato nei confronti del prossimo. Discorso che meriterebbe molto spazio e tempo.
    Questione di punti di vista, comunque.

    12 Agosto, 2014 - 18:43
  14. Sara1

    Teologia vuol dire parlare di Dio (logos ovviamente è un parlare con l’intelletto e
    quindi anche uno “studio) se dico Dio è amore faccio già teologia infatti la prima enciclica di Benedetto si intitolava Deus Caritas est.
    Marilisa parla di amore disinteressato verso il prossimo però nel matrimonio secondo lei l’amore muore quindi l’amore è disinteressato solo fino ad un certo punto.
    E poi amore come si attua?
    Cioè se tuo figlio piccolo piange per avere il 4 gelato è amore darglielo o negarglielo?

    Se il mendicante mi chiede i soldi, io glieli do e li spende per bere faccio bene o male?

    Amore e riflessione vanno di pari passo.

    (se Dio non voleva avessimo un cervello non ci avrebbe fatto la testa mi immagino)

    12 Agosto, 2014 - 19:04
  15. Sara1

    Io ad esempio ho una certa antipatia per la mistica non mi ci trovo più di tanto, la mistica presuppone un salto e a me piace più esplorare il cammino piano piano.

    In pratica le donne non sono tutte uguali, quando si parla di dare voce alle donne bisognerebbe sempre tenerne conto.

    12 Agosto, 2014 - 19:08
  16. Marilisa

    “però nel matrimonio secondo lei l’amore muore quindi l’amore è disinteressato solo fino ad un certo punto.”(Sara1)

    Ma cos’è questa stupidaggine? Quando avrei scritto quella assurdità ?
    Sara, fammi il piacere di non attribuirmi anche tu pensieri e parole mai espressi. Per carità di Dio! Ma è proprio impossibile non travisare quello che gli altri dicono? A chi giova?
    Certo che l’amore e la riflessione vanno di pari passo. Mi credi tanto stupida da metterli in alternativa?
    Praticare l’amore disinteressato non significa essere cretini patentati.

    12 Agosto, 2014 - 19:29
  17. Sara1

    Non se la ricorda la discussione sul matrimonio? Disse che se il marito non va bene uno si può sentire libero di lasciarlo quindi l’amore è disinteressato fino ad un certo punto.

    Cioè ci abbiamo discusso quasi una settimana.

    Se l’amore è disinteressato lo è pure se tuo marito è alcolizzato e poveraccio in teoria (ed era quello che dicevo io prendendomi della bigotta reazionaria come il soltio).

    12 Agosto, 2014 - 19:35
  18. discepolo

    Hai ragione Sara la mistica presuppone un “salto“ Un salto ontologico. Come puo‘infatti un essere limitato nel tempo e nello spazio (come e‘un uomo o una donna) fare esperienza dell‘Essere illimitato nel tempo. e nello spazio se non facedo un “salto“ontologico cioe‘di “essenza“
    Un salto ontologico. e‘sempre difficile da ammettere. E infatti molti mistici o mistiche sono stati mal giudicati anchedai cristiani contemporaei ,sono stati ritenuti dei visionari,delle persone non del tutto sane di mente. Ricordo di aver lettun libro su Santa Teresa de Avila,scritto da un prete cattolico,in cui inpratica si prospettava la santa mistica spagnola come una isterica ne vrotica che forse al giorno d‘oggi con la psicanalsi,avrebbe potuto essere curata. La Chiesa ufficiale ha sempre avuto un atteggiamento “sospettoso“ nei riguardi dei mistici. E a ragione. Perche‘ indubbamente quel salto ontologico che presuppone a vera mistica e‘cosa rara.. qualche raro caso.. come. i santi …….tutto il resto e. davvero pseudomistica,paccottiglia, isterismo..

    12 Agosto, 2014 - 19:40
  19. Sara1

    Anche Kierkegard che le piace ha un atteggiamento più “mistico” che intellettuale.

    La mistica (questo parlare direttamente con il divino) può sembrare più liberante ma a mio modo di vedere è un po’ “antimoderno”.

    Oggi incontra un po’ il gusto postmoderno anche se sembra in contrasto con la visione scientifica dell’uomo.

    Dipende un po’ da come la guardi.

    12 Agosto, 2014 - 19:51
  20. Marilisa

    “Non se la ricorda la discussione sul matrimonio?”

    Sì che me la ricordo, Sara, e constato che tu hai la memoria corta, bella mia.
    Fai qualcosa per rafforzarla, la memoria.
    Io dicevo, per l’esattezza, che è lecito lasciare il coniuge se questi si rivela persona diversa da quella che si era conosciuta, perché si era ben guardato dal rivelare pecche molto gravi. Ovvero aveva dato di sé un’immagine diversa dalla realtà, un falso. Il che è una colpa.
    Se io ho sposato un uomo che mi ha nascosto determinati vizi che poi rivela e che rovinano l’unione matrimoniale, io ritengo che sia lecito interrompere tale unione. Questo sostenevo, cara Sara, e l’amore disinteressato qua non c’entra un bel niente.
    Ricordo anche che era intervenuto Manuel76 a spiegarti il mio pensiero.
    Ci siamo capiti? Cerca di non fraintendere per portare l’acqua al tuo mulino. Non è onesto, mia cara.

    12 Agosto, 2014 - 20:57
  21. Sara1

    Si ma l’amore disinteressato (e ripeto disinteressato) va al di la’ dei limiti e delle mancanza della persona amata.
    Perché l’amore non è solo sentimento ma anche una promessa.
    Poi è meglio lasciare perdere.

    12 Agosto, 2014 - 21:09
  22. Marilisa

    No, non ci siamo capiti. C’è un fraintendimento molto grosso.
    L’amore disinteressato non è dabbenaggine. L’ho detto prima.
    Considero un tradimento della fiducia quello che porta una persona (uomo o donna) a nascondere la propria vera personalità per legarne a sé un’altra.
    Per esemplificare: uno ha il vizio del gioco,o di spassarsela con altre donne, o di drogarsi, o di riempirsi di debiti, o di bere troppo fino ad abbrutirsi, e via discorrendo.
    Starci accanto per una vita non è amore disinteressato, è stupidità, e la promessa si scioglie da sé. Può essere anche paura di restare soli( dipende dai casi).
    Disinteressato è l’amore,in senso lato e non necessariamente coniugale, quello che porta a FARE DEL BENE ad un’altra persona senza interessi egoistici, senza cercare utilità propria. Ce ne sono tante di persone che hanno davvero bisogno di un amore così. Basta guardarsi intorno per vederle.
    Quello di cui parli tu, invece, è vocazione al martirio o, nei casi patologici, masochismo. Tutta un’altra cosa.

    12 Agosto, 2014 - 22:17
  23. elsa.F

    no, no. non ci siamo…

    13 Agosto, 2014 - 13:22

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