Anna Nobili che vortica come un alleluja

“Prima danzavo per uomini che volevano il mio corpo e buttavo la mia vita nei locali più trasgressivi. Ora sono come rinata ma non ho smesso di danzare perché danzo per il Signore e così prego anche con il corpo. Non insegna l’apostolo Paolo che il corpo è tempio dello Spirito Santo?”: parlava così a Itri domenica 1° luglio, nella chiesa di Santa Maria Maggiore, Anna Nobili, 42 anni, suora operaia della Santa Casa di Nazaret dal 2008, responsabile di una Scuola di Danza cristiana che ha sede a Palestrina sotto la responsabilità del vescovo Domenico Sigalini (vedi post del 1° luglio). In quella chiesa di Itri Anna ha anche danzato vestita di una tunica bianca e violacea come un angelo del Botticelli o – forse – del Signorelli. Con una Bibbia, un crocifisso, un pane nelle mani vorticava come un alleluja tra l’altare e la navata, pareva potesse essere dappertutto. Silenziosa, felice. C’era una televisione che voleva intervistarla e ha risposto: “Non do interviste”. Lei parla con la danza. – Nei primi tre commenti la storia di Anna danzatrice di Dio.

15 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Storia di Anna Nobili 2. Ho fatto un lungo cammino, partendo da una situazione di sofferenza e da una famiglia in cui è mancato l’amore. Mamma faceva la sarta, decise di divorziare da papà che lavorava come cuoco, e così, all’età di 13 anni con due fratelli sono andata a vivere a Milano. Non pensavo di essere bella, ma avevo capito che piacevo agli uomini. Ho usato la danza come un mezzo di conquista. Tutte le notti le trascorrevo nelle discoteche più in voga di Milano e a fine settimana facevo la cubista e l’intrattenitrice. Ero al centro degli sguardi e la notte era il mio regno ma non ero contenta.

    4 Luglio, 2012 - 8:25
  2. Luigi Accattoli

    Storia di Anna Nobili 3. La conversione è stato un cammino lungo. Alla vigilia di un Natale mi sono trovata seduta sulla chiesa che mia madre aveva cominciato a frequentare. Non so perché piansi tutta la notte. La mia vita, però, non cambiava e chi mi conosceva continuava a reputarmi una donna facile. A 22 anni ho dato a Dio un ultimatum: se ci sei me lo devi dire di persona. Ad Assisi, davanti alla chiesa di Santa Chiara, sono rimasta sorpresa dal cielo, dalle sue nubi e dalle sue luci. Ho sentito la presenza di Dio creatore e mi sono messa a danzare fra lo stupore della gente. In treno, di ritorno a Milano, ho sentito che Dio era dentro di me. Allo specchio della toilette non mi sono più riconosciuta. Non ero più io. Ho danzato ancora una notte sul cubo ed è stato il mio addio.

    4 Luglio, 2012 - 8:25
  3. Luigi Accattoli

    Storia di Anna Nobili 4. I voti perpetui li ho presi nel settembre del 2008 a Palestrina. Ma prima mi è capitato di tutto. Mi ero persino avvicinata al buddismo. Ho tagliato, poco alla volta, tutto. Mi sono riconciliata con mio padre e ho scoperto che Dio è Padre di misericordia. Ho trovato la forza di sostenere il peso del mio peccato in un processo di guarigione da quella vita. Alla fine ho trovato nella spiritualità di una famiglia religiosa quell’esperienza del focolare che mi era mancata. Gesù mi ha ridato la dignità e la verginità del cuore. Ora è il Signore che danza in me. Volevo dargli tutto, a cominciare dalla danza e lui mi ha restituito ogni cosa, persino mio padre e mia madre. Ora danzo l’amore. E mi ingegno a insegnare agli altri la danza della gratitudine e della letizia.

    4 Luglio, 2012 - 8:26
  4. Gioab

    Finalmente una bella esperienza sulla quale commentare. Mi hai offerto uno spunto che mi permette di notare che per essere felici e soddisfatti, per sentire Dio “che danza dentro di me” non c’è bisogno di troppe chiacchiere, misteri incomprensibili, riti, cerimonie, e cantilenanti rosari , ma occorre avere una relazione P=”personale” con Lui e la possono avere tutti a prescindere dalla religione perché la vita è “religione”, il modo di vivere è ciò che caratterizza la religione. E’ un convincimento troppo intimo e personale che nessuno può comprendere né giudicare. E’ il modo di vivere che fa religione come religione dovrebbe essere il modo per insegnare a vivere.

    Vedi, sarebbe sbagliato pensare che possa essere appannaggio solo di un cattolico/a. E’ una possibilità ricorrente, accade spesso in molte persone, che insoddisfatti della loro vita, alla ricerca di un significato che possa dare una risposta soddisfacente sul miglior modo di vivere per essi, improvvisamente realizzano che i valori veri non vanno a braccetto col papa o col vescovo, ma in quel caso con la danza, in altri in modi diversi.

    Lo suggerisce anche il Vangelo : “… nel presente sistema di cose dà ordine di non essere di mente altera, e di riporre la loro speranza non nelle ricchezze incerte, ma in Dio, che ci fornisce riccamente ogni cosa per nostro godimento; di fare il bene, di essere ricchi di opere eccellenti, di essere generosi, pronti a condividere, tesoreggiando sicuramente per se stessi un eccellente fondamento per il futuro, perché afferrino fermamente la vera vita.” ( 1Tim 6.17-19)
    Sono le stesse parole ripetute che insegnò Gesù : “Piuttosto, accumulatevi tesori in cielo, dove né la tignola né la ruggine consumano, e dove i ladri non sfondano né rubano. Poiché dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.” ( Mt 6.20.21)

    Se posso sussurrarti il mio modesto parere, sai qual è il segreto ? Questo : “Fui trovato da quelli che non mi cercavano; mi sono manifestato a quelli che non chiedevano di me” ( Ro 10.20) – “Mi son lasciato ricercare da quelli che non avevano chiesto [di me]. Mi son lasciato trovare da quelli che non mi avevano cercato. Ho detto: ‘Eccomi, eccomi!’ a una nazione che non invocava il mio nome.” ( Isaia 65.1)

    Una curiosità però me la devi togliere: “Ma prima mi è capitato di tutto. Mi ero persino avvicinata al buddismo.” – Perché si era avvicinata al buddismo ? Perché proprio quello ?

    4 Luglio, 2012 - 10:52
  5. Marilisa

    “Ad Assisi, davanti alla chiesa di Santa Chiara, sono rimasta sorpresa dal cielo, dalle sue nubi e dalle sue luci. Ho sentito la presenza di Dio creatore e mi sono messa a danzare fra lo stupore della gente. In treno, di ritorno a Milano, ho sentito che Dio era dentro di me.”

    Ecco cosa significa essere “toccati” da Dio. Da qui scaturisce la vera fede. Ma non tutti hanno avuto questo privilegio.

    4 Luglio, 2012 - 12:34
  6. mamma

    tra le parole della nobili e un gioab positivo e costruttivo….(la prima decina quasi da leggere sul serio), mamma mia che brividi, da non crederci!!!!! Allora Dio che esiste, si fa sentire!

    4 Luglio, 2012 - 15:22
  7. Gioab

    Devo anche ammettere che sei pieno di sorprese:
    “Anna Nobili che vortica come un alleluja

    “Alleluia è composto da Hallelu e Yah. Si traduce letteralmente dall’ebraico “Lodate Yah!”, dove Yah è la forma abbreviata di Yahweh (Dio, il cui nome è indicato con il tetragramma ????” Wikipedia
    Come vortica un “allelujah” ?

    4 Luglio, 2012 - 17:04
  8. Clodine

    Ho seguito con interesse anche la conversione della Nobile: affascinante, senz’altro. Tuttavia mi ha coinvolta di più della Koll, per via della “rivoluzione” che ha subito la personalità di questa bellissima attrice all’apice del successo. Come ogni conversione [la parola esprime bene il concetto: “convertire” “mutare” “cambiare “, nel senso che ciò che prima era ora non è più perchè ricapitolato in forma e in qualità!] quella della Koll è stata totale, nel senso che non c’è nulla della donna di prima. Da questo punto di vista, la danza della Nobile con i veli e i capelli al vento che attraversava le navate [l’ho vista su you tibe] non mi ha tanto convinta. Ormai lei è una suora, ha pronunciato i voti e, la danza può usarla a livello di insegnamento ma basta. Se proprio vuole danzare per il Signore lo faccia in privato. Non mi sembra opportuno durante una funzione liturgica: in primis perché la Chiesa non si è mai pronunciata sulla danza nella liturgia anche se un articolo orientativo (Notitiae 106-107, 1975) esclude la danza dalla messa. È chiaro che non tutto ciò che qualcuno definisce danza va bene per la Chiesa. Ci può essere una danza che può andare bene in alcune culture e ci può essere una danza che invece non può in alcun posto essere ammissibile. E quella praticata dalla Nobile in quel contesto, a mio sommesso avviso, non mi sembrò opportuna.
    Ci sono culture- dervisci rotanti, i mistici sufi o i poveri “cercatore di porte” – che attraverso i movimenti e la musica sviluppano una comunicazione con il divino tale da raggiungere un’estasi mistica. Ma qui ci troviamo di fronte ad una pratica -la celebre danza dei Dervisci Rotanti- che è un’arte praticata nei secoli da sapienti e monaci utilizzando tecniche raffinate. Gli insegnanti imprimono nei discepoli le varie posture che dovranno assumere durante lo svolgimento del rito della danza sufi: i movimento sono assolutamente naturali e “sentiti” frutto di una ferrea disciplina mentale oltre che fisica, costituita da penitenza, digiuni e meditazione. Ora, quando la Nobile improvvisa la danza dei veli, francamente, non mi appassiona, né mi convince. La trovo una forma di esibizionismo e…sarebbe il caso chiudesse in un baule il passato e gettasse via senza indugio le chiavi.

    4 Luglio, 2012 - 20:39
  9. Clodine

    Non mi sembra che Lola Falana [altra celebre ballerina] si sia messa, un volta presi i voti, si sia scatenata in un Krumping in Chiesa. Allora, chiamiamo le cose con il loro nome: diciamo che più che conversione interiore, qui, l’unica cosa che la Nobile è riuscita a convertire è lo stile del ballo: dalla lap dance è passata ad un genere più “nobilitante”, ma non meno attrattivo circa gli sguardi…eh…diciamola tutta suvvìa.

    4 Luglio, 2012 - 21:02
  10. Gioab

    Cara mamma, confesso,ho pensato prima di replicare ma alla fine non ce l’ho fatta e mi sono lanciato. Sono grato per i brividi, non pensavo di poter fare così tanto. Poiché non mi ritengo capace di giudicare il prossimo, di solito mi limito a citare la scrittura inerente l’argomento che lo approva o che lo condanna e poi lascio che ciascuno si confronti con quella. In fondo io sono stato costituito unicamente come “un rammemoratore” non sono stato costituito giudice di nessuno dato che c’è chi se ne dovrà occupare. “ smettete di giudicare, e non sarete affatto giudicati; e smettete di condannare, e non sarete affatto condannati. Continuate ad assolvere, e sarete assolti.”</i< ( Lc 6.37) Mi piace questo “continuate ad assolvere e sarete assolti” non pensa anche lei che dovrebbe essere così.
    Comunque che Dio esiste lo hanno dimostrato anche gli scienziati, oggi proprio hanno fatto la comunicazione ufficiale della scoperta della particella di Dio al CERN, quindi il problema è ormai risolto,ma mi rimane un pensiero:
    “E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariota. E allora, dopo il boccone, Satana entrò in quest’ultimo.” ( Gv. 13.26-27)
    Secondo lei, è possibile che Satana entri in qualcuno così a suo piacimento ? o c’è un preciso invito a priori ? Perché se è così facile come potremmo mai proteggerci ? Tenendo la bocca chiusa ? o ci sono altri luoghi da cui potrebbe entrare ?
    Lei come la vede ?

    4 Luglio, 2012 - 22:13
  11. Clodine

    Chiedo venia : “Tuttavia mi ha coinvolta di più QUELLA della Koll”…circa la conversione. Mi era sfuggito un importante termine di paragone.

    Approfitto per ricordare che anche Antonio Gramsci ricevette i sacramenti cristiani sul punto di morte. A rivelarlo è Mons. De Magistris, penitenziere emerito della Santa Sede, il quale racconta con dovizia la conversione del fondatore del PCI -anche se i “compagni” preferirono sempre rimuovere questa realtà, scomoda in tempi in cui al comunismo ben si coniugava il lemma materialismo, e ateismo-
    E invece, proprio il Monsignore emerito ci descrive un uomo che durante la malattia si faceva portare dalle suore l’immagine di Gesù Bambino, per baciarlo con devozione. E ci descrive l’interno di una stanza dove campeggiava grande un crocifisso e un’immagine di Santa Teresa del Bambino Gesù [particolare amabile, forse perché anche io sono devotissima al Santo Bambino e a Santa Teresina] prediligendo l’aspetto adamantino e semplice della fede, accolta con lo stupore di un bambino. Morì , Antonio Gramsci, serenamente, con il conforto della fede.

    5 Luglio, 2012 - 13:47
  12. discepolo

    “morì, Antonio Gramsci, serenamente, con il conforto della fede”
    beato lui! Vissuto e morto in un epoca in cui la parola Fede aveva ancora un senso semplice ed univoco !
    nel nostro mondo post-moderno,post-conciliare , post- dogmatico, ecumenico , non si potrebbe dire più una frase simile. Sarebbe ridicola!
    Oh, la tristezza e lo squallore di una epoca dove morire “col conforto della Fede” (quale fede??? )è una frase ridicola e vecchio stampo.

    5 Luglio, 2012 - 22:04
  13. Clodine

    Come è ridicolo e di vecchio stampo avvertire la propria finitudine, la propria incompiutezza, la nullità della realtà umana: oggi ci siamo, domani chissà, e il terremoto in Emilia è così recente da farci ragionare un bel po’ in merito al tema della precarietà del nostro stare in questo mondo. Siamo creature bisognose di Dio, perciò la fede. Perfino gli Angeli Angeli nella loro forma totalmente spirituale, pur essendo privi di corpo e di gran lunga più perfetti dipendono da Dio e solo a Lui sono ordinati, immagianiamo quanto più noi, atomi opachi di male
    .Lucifero peccò volendo negare questa subordinazione e dipendenza da Dio pensando di potere bastare a se stesso e di essere il suo Fine ultimo. Il mondo ne segue la scia, mula il progetto dell’infingardo, del distruttore per antonimasia, caro discepolo. Parvus error in principio fit magnus in fine.

    6 Luglio, 2012 - 8:43
  14. Clodine

    corrige : emula

    6 Luglio, 2012 - 8:44
  15. Clodine

    antonomasia [quanti refusi]

    6 Luglio, 2012 - 8:44

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