“Nel nono mese Anna partorì e domandò alla levatrice: Che cosa ho partorito? – Questa rispose: – Una bambina. – In questo giorno – disse Anna – è stata magnificata l’anima mia – e pose la bambina a giacere. Quando furono compiuti i giorni, Anna si purificò, diede poi la poppa alla bambina e le impose il nome di Maria (…). La bambina si fortificava di giorno in giorno e, quando raggiunse l’età di sei mesi, sua madre la pose per terra per provare se stava diritta. Ed essa, fatti sette passi tornò in grembo a lei che la riprese (…). Anna innalzò quindi un cantico al Signore Iddio, dicendo: Chi mai annunzierà ai figli di Ruben che Anna allatta? Ascoltate voi, dodici tribù di Israele: Anna allatta!“: “Protoevangelo di Giacomo”, capi 5 e 6. Tanta esultanza per la nascita di una bambina è una primizia storica cristiana. Ammirevole è il concerto dei nove visi di donna qui ammirati da Giotto [vedi post del 19, 20, 21 dicembre].
Anna dà la poppa alla bambina che chiama Maria
21 Comments
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Si può immaginare con quali occhi gioiosi e stupefatti i contemporanei di Giotto che affollavano i luoghi sacri guardassero le sue immagini: mai si era visto in pittura nulla di simile. Né nulla sarebbe stato più come prima.
A me pare che Luigi riesca a porsi in quell’origine: a guardare queste scene con la stessa emozione di quelli a cui fu dato di vederle per la prima volta .
Siamo alla Vigilia del Santo Natale.
Veramente affascinato (dai racconti e) dalle immagini di Giotto, vorrei rivolgere a Luigi e a tutti gli amici del blog, un augurio sincero di giornate serene e luminose, facendo mie le parole che Charles Dickens fa pronunciare a Ebenezer Scrooge nel suo «Canto di Natale»:
«Onorerò il Natale nel mio cuore e cercherò di tenerlo con me tutto l’anno.»
Auguri!
Luca
Nove volti di donna…
Buon Natale, Luigi e tutti, che sia davvero un Natale gravido di vita nuova.
Da un visitatore un tempo assiduo e ora fugace ricevo il dono di uno stupendo RORATE COELI DESUPER che trasmetto a tutti.
Ma stavolta, Signore, vieni per davvero!
I gemiti stanno cessando, lasciando il posto ad un oscuro silenzio!
Vieni!
Ricevo ora, e con gioia condivido con voi:
Quando inizia Natale?
Quando il debole
perdona al forte la sua debolezza,
quando il forte
ama le abilità del debole,
quando quello che ha
condivide con quello che non ha,
quando il rumoroso
si ferma presso il muto
e comprende
quello che il muto gli vuol dire,
quando il silenzio
si trasforma in rumore
e il rumore
tace,
quando il significativo
diventa insignificante
e l’apparentemente irrilevante
acquista importanza e grandezza,
quando in mezzo all’oscurità
una piccola luce
promette accoglienza,
e una vita luminosa,
e tu, senza indugio,
tu,
le vai
incontro,
così come sei,
è allora,
sì, è allora
che inizia Natale.
Rolf Krenzer
I miei migliori auguri per un buon Natale a Luigi e a tutti i lettori, assidui o fugaci, di questo blog.
Li porgo di tutto cuore attraverso del parole di Benedetto XVI, a commento di un’antica antifona liturgica:
“O Emmanuele, nostro re e legislatore, speranza e salvezza dei popoli: vieni
a salvarci, o Signore nostro Dio!”
Questo significa il nome di quel Bambino, il nome che, per volere di Dio, gli hanno dato Maria e Giuseppe: si chiama Gesù, che significa “Salvatore”.
Egli è stato inviato da Dio Padre per salvarci soprattutto dal male profondo, radicato nell’uomo e nella storia: quel male che è la separazione da Dio, l’orgoglio presuntuoso di fare da se’, di mettersi in concorrenza con Dio e sostituirsi a Lui, di decidere che cosa è bene e male, di essere il padrone della vita e della morte.
Questo è il grande male, il grande peccato da cui noi uomini non possiamo salvarci se non affidandoci all’aiuto di Dio, se non gridando a Lui: Vieni a salvarci!
Benedetto XVI.
Vieni!
Che sia buono il Natale, ma anche tutti gli altri giorni. Per tutti.
A Luigi,
e all’irrequieto condominio:
AUGURI.
Vieni Signore Gesù
A Luigi e a tutti i frequentatori di questo blog l’augurio di un sereno Natale e di giorni interessanti e belli nel nuovo anno.
Con immutato affetto
Cinzia
A Luigi e, a tutti gli amici e, le amiche del blog: buon Santo Natale.
E il Verbo si fece carne (Gv)
Ciao principessa…Un bel regalo ritrovarti qui sul pianerottolo.
Abbacchio, oliva e pesce
Ustacchio, la víggija de Natale
Te mmettete de guardia sur portone
De quarche mmonzignore o cardinale,
E vederai entrà sta prícissione.
Mo entra una cassetta de torrone,
Mo entra un barilozzo de caviale,
Mo er porco, mo er pollastro, mo er cappone,
E mmo er fiasco de vino padronale.
Poi entra er gallinaccio, poi l’abbacchio,
L’oliva dolce, er pesce de Fojjano,
L’ojjio, er tonno, l’anguila de Comacchio.
Insomma, inzino a nnotte, a mmano ammano,
Te llì tt’accorgerai, padron Ustacchio,
Cuant’è ddivoto er popolo romano.
G.G. Belli
BUON NATALE A TUTTI VOI nella gioia del BAMBINELLO!!!
Buon Natale a Luigi e ai suoi cari.
Buon Natale al pianerottolo e a tutti i suoi frequentatori: occasionali e stanziali, fugaci e fuggiaschi, vivaci e redivivi.
Giuseppe
Un bambino che succhia il latte della madre.. quante volte si sarà ripetuto nel mondo? un milione ? Un miliardo ? un milione di miliardi di volte?
eppure E’ sempre la prima volta. E’ sempre il primo bambino. E’ sempre la prima madre, E’ sempre il medesimo identico amore. E’ sempre lo stesso atto.
Che il Bambin Gesù sia per noi il bambino universale, che la sua Mamma sia la mamma universale che qualsiasi bambino nasca, anche in condizioni disagiate, sia per noi il Bambin Gesù!
baciamogli il piedino, come in tanti antichi quadri facevano i Re magi.
Fa tenerezza vedere questi vecchi dignitari, vestiti magnificamente, colla barba, baciare il piedino del bambin Gesù! L’augurio è che possiamo anche noi essere come i Re magi, magari vecchi, dignitosi , un pò incartapecoriti, un po’ dolenti nel piegare le ginocchia, colla barba ( o magari per le femmine, senza barba) ma baciamo il piedino nudo del Bambin Gesù!
non è sentimentalismo senile, è la nostra unica salvezza!!!
Daipan, una sopravissuta, mamma, all’ultimo tifone che ha colpito Davao Est, al Sud delle Filippine:
“…Ma stiamo cercando davvero di non permettere che questa catastrofe rovini la nostra celebrazione della nascita di Cristo”… “Come durante il tempo in cui Gesù bambino è nato dove ha dato speranza per l’umanità, la celebrazione del Natale è anche un simbolo di speranza per noi di ricostruire e recuperare la nostra vita.”
BUON – e santo – Natale a tutti!
Nel segno della speranza. Nella gioia per questa Nascita.
Mi sono commossa nel leggere le vostre parole. Buon Natale a tutti. Grazie a tutti.
Buon Natale, Luigi. Grazie di tutto quello che fai per noi.
A proposito di bambini che succhiano il latte della madre, trascrivo qui di seguito quanto scritto dal card. Ravasi in un articolo del domenicale de Il Sole24Ore del 23 dicembre:
È il Natale del 1940 e nello Stalag nazista XII D di Treviri i detenuti decidono di allestire una sorta di dramma sacro. A stenderne il testo incaricano uno di loro, il francese Jean-Paul Sartre, e colui che diverrà poi uno dei filosofi più acclamati del Novecento compone Bariona o il figlio del tuono. In quella sceneggiatura a un certo punto entra in scena anche Maria che ha appena dato alla luce Gesù.
«Cristo è suo figlio, carne della sua carne e frutto delle sue viscere. Ella lo ha portato per nove mesi e gli darà il seno e il suo latte diventerà il sangue di Dio… Ella sente insieme che il Cristo è suo figlio, il suo piccolo, e che egli è Dio. Ella lo guarda e pensa: “Questo Dio è mio figlio. Questa carne divina è la mia carne. Egli è fatto di me, ha i miei occhi e questa forma della sua bocca è la forma della mia. Egli mi assomiglia. È Dio e mi assomiglia!”. Nessuna donna ha avuto in questo modo il suo Dio per lei sola. Un Dio piccolissimo che si può prendere tra le braccia e coprire di baci, un Dio tutto caldo che sorride e respira, un Dio che può toccare e vive».
Il cardinale scriveva sull’importanza di riscoprire la tenerezza. E quanta tenerezza ispirano quella giovanissima Mamma e quel Bambino!
Con uno stralcio del messaggio natalizio del nostro nuovo vescovo ( arrivato, domenica 16), vi auguro un sereno Natale:
il Principe della pace regni nei nostri cuori!
“La venuta di Cristo non è assolutamente senza efficacia
nella nostra vicenda terrena.
Il Signore Gesù porta a noi la FEDE, cioè un nuovo sguardo sulle cose del mondo,uno sguardo che sa vedere in profondità, che sa riconoscere la presenza di Dio provvidente, che sa affidarsi a Lui.
Cristo porta la CARITA’, il perdono dei peccati attraverso i sacramenti, porta la grazia che rinnova il cuore e ci rende capaci di amare.
Porta la SPERANZA,
la forza ragionevole per continuare a vivere, a lavorare, a costruire.”
(Vescovo Massimo Camisasca, messaggio per il Natale 2012)
Che giorno meraviglioso è questo ! E quanto ancora significa (e ci mancherebbe !) per tutti noi il messaggio di liberazione e di riscatto dell’uomo che la venuta in terra di Nostro Signore ha portato al mondo.
Grazie all’amico Mabuhay, al “compagno di banco” Lazzaro, ed a Fabi per i loro contributi: io cercherò di farmi aiutare dalle parole di Don Primo Mazzolari, alfiere di quel valore della pace così ben ricordato stanotte dal nostro Papa Benedetto:
“Egli viene.
E con Lui che viene, viene la gioia.
Se lo vuoi ti è vicino.
Anche se non lo vuoi ti è vicino.
Ti parla anche se non Gli parli.
Se non l’ami, Egli ti ama ancora di più.
Se ti perdi, viene a cercarti.
Se non sai camminare, ti porta.”
Buon Natale all’intero “pianerottolo”, ma, specialmente, a quelli con cui mi sono “scontrato” (e con cui, magari, capiterà di “scontrarsi” ancora) Marilisa e FedericoB., e buon Natale a Principessa (davvero, come ha detto Fabricianus, un bel regalo), al grande Sump (sei sempre con noi, e questo è l’importante), ed a Leonardo, che sono certo ci legge ancora.
Santo Natale a tutti !
Roberto 55