L’avvertenza della preghiera della comunità che non lo “faceva sentire mai solo” e il dono della “pace e serenità” avuto dopo essersi “abbandonato” al Signore: sono i due elementi centrali dell’esperienza del ricovero per Covid – risalente all’aprile 2020 – narrata dal cardinale Angelo De Donatis nella prefazione al volume di Riccardo Benotti, Covid 19 – Preti in prima linea (San Paolo 2021, pp. 460, euro 20.00). Nei commenti due brani della prefazione.
Angelo De Donatis: ho sentito il sostegno orante della comunità
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Preghiera incessante. Durante il ricovero presso il Policlinico Agostino Gemelli di Roma, dopo aver contratto anch’io il Covid-19, ho sentito un forte senso di vicinanza spirituale e di compassione verso tutti coloro che stavano vivendo la malattia. Ricordo che in quei giorni ho vissuto un’esperienza straordinaria della potenza e dell’efficacia della preghiera che la comunità diocesana di Roma innalzava incessante al Signore per me e per gli altri ammalati. Ho sentito gli effetti diretti e vigorosi di questa supplica che mi sosteneva e conso lava ogni giorno, non facendomi sentire mai solo, malgrado l’isolamento radicale del ricovero. Sono molto riconoscente anche a Papa Francesco per la vicinanza e la paternità che mi ha dimostrato anche in quella circostanza.
Dove preparare la Pasqua. Il mio ricovero ha coinciso con gli ultimi giorni della Quaresima, durante i quali ho meditato molto sulla domanda dei discepoli rivolta a Gesù: “Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?” (Mt 26,17). Alla luce della difficile esperienza vissuta, ho compreso che nessuno di noi, in effetti, può preparare la Pasqua, senza riconoscere che in primo luogo è Gesù a desiderare ardentemente di “fare pasqua” con noi. Ma in quei giorni ho sperimentato una profonda pace e una serenità interiore che il Signore mi ha donato, dopo essermi totalmente abbandono a Lui e alla Sua volontà. Ho potuto nuovamente constatare, come al cuore dell’esperienza cristiana, si trovi prima di tutto il dono della Grazia da accogliere, per entrare con la propria vita nel Mistero pasquale di Cristo, “consegnato alla morte per le nostre colpe ed è stato risuscitato per la nostra giustificazione” (Rom 4,25).
Ottantacinque storie. Questa di Angelo De Donatis è l’ottantacinquesima vicenda da Covid – 19 che racconto nel blog. Per vedere le altre vai al capitolo 22 “Storie di pandemia” della pagina “Cerco fatti di Vangelo” elencata sotto la mia foto:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/cerco-fatti-di-vangelo/22-storie-di-pandemia/
Pasqua
Che aria tersa dopo la pioggia di primavera,
che luce viva che tutto mostra non veduta
e dopo la neve quali campi di grano e olivi
e querce portano il mio passo che sempre
ti cerca. E ora anche tu mi sei vicina, così,
senz’ancora dire niente, portata dai gelsomini,
cantata dal vento, lasciando fare al tempo.
Poesia tratta da: https://gpcentofanti.altervista.org/piccolo-magnificat-un-canto-di-tanti-canti/