A Pompei – vedi post precedente – ho seguito in serata il concerto di Angelo Branduardi che l’arcivescovo Carlo Liberati, dotato di buona intonazione, ha chiamato a chiudere il Meeting dei giovani. Erano dieci anni che ascoltavo in automobile la leggenda francescana del ricciuto menestrello mai udito dal vivo. Me ne è venuta la conoscenza di una nuova canzone, IL DENARO DEI NANI “che può essere letta in due chiavi”, ci ha avvertiti l’autore: “Come richiamo alla leggenda celtica del tesoro che ammalia e avvelena ma anche come denuncia dei cultori della finanza creativa che hanno costruito la loro ricchezza derubando la gente che vive del proprio lavoro”. “Paura te la canto, canta che io conto“. “Butta quel tesoro, il denaro dei nani in fumo finirà“. Scommetto che questa canzone piacerebbe a papa Ratzinger. Gli piacerebbe anche il saluto di Angelo alla folla giovanile di Pompei: “Se immaginiamo dei bambini in una stanza buia li sentiremo dapprima piangere e poi, inevitabilmente, cantare. Perchè il canto caccia la paura e a esso ricorriamo tutti per cacciare la più grande di tutte le paure che è quella della morte“.
Angelo Branduardi contro il denaro dei nani
16 Comments
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“Il denaro
dei nani
non
vale niente”.
…perchè… i nani valgono qualcosa?
Dipende dai…… nani!
Ne “Le persone inutili” di Paolo Vallesi, quelli che agli occhi degli altri sono “persone inutili”, miserande, Vallesi le definisce “nani in mezzo ai guai col cuore di giganti”.
Ps un saluto a tutti e un grazie particolare, con l’invito a continuare, a chi ha giunto le sue mani in preghiera per me.
Ti ricambio il saluto e ti abbraccio, amico Ubihumilitas: le mie preghiere, per quel che possono valere, continueranno.
Roberto 55
Bella canzone, very Branduardi…
Una delle passioni delle mie bambine.
Furto, cupidigia e … the gold delusion, per parafrasare Dawkins!
Per chi non la conoscesse:
http://www.youtube.com/watch?v=VoLTBmVHyGE
C’è anche il testo
INNERES AUGE
come un branco di lupi
che scende dagli altipiani ululando
o uno sciame di api
accanite divoratrici di petali odoranti
precipitano roteando come massi da
altissimi monti in rovina.
uno dice che male c’è a organizzare feste private
con delle belle ragazze
per allietare primari e servitori dello stato?
non ci siamo capiti
e perché mai dovremmo pagare
anche gli extra a dei rincoglioniti?
che cosa possono le leggi
dove regna soltanto il denaro?
la giustizia non è altro che una pubblica merce…
di cosa vivrebbero
ciarlatani e truffatori
se non avessero moneta sonante da gettare come ami fra la gente.
la linea orizzontale
ci spinge verso la materia,
quella verticale verso lo spirito.
con le palpebre chiuse
s’intravede un chiarore
che con il tempo e ci vuole pazienza,
si apre allo sguardo interiore:
inneres auge, das innere auge
la linea orizzontale ci spinge verso la materia,
quella verticale verso lo spirito.
la linea orizzontale ci spinge verso la materia,
quella verticale verso lo spirito.
ma quando ritorno in me,
sulla mia via, a leggere e studiare,
ascoltando i grandi del passato…
mi basta una sonata di corelli,
perché mi meravigli del creato
battiato.
http://www.youtube.com/watch?v=pvEbyhfuKkU
sarà anche da intellettualoidi, sarà anche che molti che idolatrano battiato sono generalmente antipatici e radical chic, sarà anche che molto spesso chi lo ascolta o dice di ascoltarlo non lo capisce, però a me piace specialmente nel passaggio sui (nani) rincoglioniti che vogliono pagarsi gli extra con i nostri soldi.
Notizia di oggi:
gli autisti dei politici, se sgarrano in strada, non subiranno riduzione dei punti patente.
Avanti così!
Sì, Ignigo, tutto giusto, però a me piace di più Branduardi.
Amate, amatissime filastrocche: amate come tutto ciò che è “l’infinitamente piccolo”. Io voglio molto bene ad Angelo Branduardi. E’ vero, Alessandro Canelli: la “bella canzone” “Il denaro dei nani” piace molto ai bambini.
Io sono contenta che piaccia ai bambini e che, misteriosamente, piaccia anche a me -e a tanti- come piace ai bambini.
dal giorno in cui ho un’amica affetta da nanismo (nana) non ho mai più utilizzato questo sostantivo in forma dispregiativa o per caratterizzare qualcosa di negativo…
e odio vederlo applicato in questo modo
“Maioba, Maioba.
bai a Casteddu a soba,
bittimi un ‘oneddu
un ‘oneddu po coiai
Maioba torr’a ‘ndai.”
Fiorenza,
seu a Casteddu, immò!
Dalla pedofilia all’O-nanismo:
Messa in memoria di Mussolini
Protesta l’Anpi: “Sorpresi e turbati”
E’ accaduto a Riposto (Catania), per l’anniversario della morte del dittatore
Il parroco di San Giuseppe ha dedicato la funzione al “fratello Benito”
Nino,
pur comprendendo,
prenderei le notizie con le pinze.
Nessun dubbio che Mussolini,
ha fatto occupare nazioni varie,
ha mandato in querra e a morte sicura centinaia di migliaia di italiani,
e altro ancora….
Non vorrei che fosse accaduto semplicemente,
che anche fosse qualche nostalgico,
abbia chiesto l’applicazione della messa pro-defunctis,
per il fratello Benito.
E’ legittimo.
Anche nel male, siamo tutti affratellati…..purtroppo…
Ecco, Maioba (12.55), bravo. Grazie. Non sapevo come dirlo … anch’io, che mi dedico alle persone con varie disabilità gravi, non riesco a sentire (o leggere) quella parola in forma dispregiativa … mi si accappona la pelle 🙁
Grazie a Maioba e Gabriella.
Mi ricorda, quando a scuola sentivo insultare “mongoloide”,
e non credevo che avrei risentito quel motto d’insulto ancora qualche settimana fa…..
Comunque bisogna mettersi d’accordo….
Che parola usare
nei confronti dei piccoletti…. (e lo sono anche io…)
che vogliono anche sentirsi dei padreterni ?
Verticalmente svantaggiati?
Diversamente alti?
(Se fossi nano, penso che vorrei essere chiamato nano. E – dedicata a Matteo – se fossi frocio mi piacerebbe chiamarmi frocio).
Longanesi, che era quasi un nano, aveva coniato per sé la meravigliosa definizione di “carciofino sott’odio”.
Matteo,
il punto è la pubblicità.
Poteva il parroco pretendere e chiedere all’eventuale nostalgico la riservatezza?
—–
Domani andrò a chiedere al mio parroco una messa per Hitler.
Spero che mi sputi in faccia!
Ma si può andare avanti così?