“Doccione zoomorfo con donna”: nuda sotto un dragone in volo, a lui abbrancata con braccia e gambe, la pelle alle scaglie, i seni dall’alto, spensierata nei capelli. Poche meraviglie ho visto così bene scolpite in vita. La trovi nella zona dei doccioni, per me la più appigliante del rinnovato Museo del Duomo di Milano. Correte a stupirvi. L’ho visto ieri e qui ne parlerò ancora avendo altre esclamazioni da smaltire.
Andate al Museo del Duomo e stupitevi
12 Comments
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Nulla m’attira quanto un doccione. Ma stanno lontani. Neanche col binocolo. Solo salendo la torre campanaria. Ma dall’altra parte come lo vedresti? E tutti gli altri che quello ti copre? Finisce che ti accontenti delle foto, che sarebbe come accontentarsi del sesso virtuale, o delle trasmissioni sui cibi. Al Museo del Duomo, che Dio li benedica, hanno messo i doccioni originali, sostituiti da copie, ad altezza d’uomo, e così gli giri intorno e gli parli.
Io trovo straordinaria la cura dei particolari nell’architettura delle grandi cattedrali. Pensare alla cura che uno scalpellino ignoto ha dedicato a scolpire, rifinire e levigare un singolo doccione è bellissimo. In fondo, si potrebbe pensare che la cura dei particolari che si trovano a decide di metri di altezza sia un esercizio inutile. E invece queste opere d’arte sono la dimostrazione di quanto sia il tutto – anche quello più esterno, più estremo, meno visibile, più apparentemente inutile – a formare l’armonia della bellezza.
Splendida metafora anche per la chiesa.
Sì, ma tutti i soldi che sono costate quelle opere? Non si dovevano dare ai poveri? Non ci pensate? Il nostro godimento estetico pagato con la fame dei bambini del medioevo …
http://www.adelphi.it/libro/9788845909634
bellissimo.
Doccione: “Elemento di tubo o di canaletto di varia forma, che conclude le gronde sporgendo dalla parte del muto, e attraverso cui vengono scaricate liberamente, il più lontano che sia possibile dall’edificio, le acque piovane raccolte nella gronda stessa (e nelle opere di maggiore importanza architettonica diede origine a elementi decorativi di grande bellezza: teste di lupo e di leone, draghi, mostri, ecc.)”. Così iL GRANDE DIZIONARIO DELLA LINGUA ITALIANA, UTET
@ Luigi Franti: la costruzione di una cattedrale nel medioevo era spesso lo sforzo consapevole di un’intera comunità. Una sorta di preghiera collettiva fatta per sè e, a giudicare dai risultati, per i posteri.
La preghiera degli avi per noi figli distratti.
Il museo nel suo nuovo allestimento è splendido. Però…
Ci sono stato con alcuni bambini e l’ho trovato un po’ “snob”, se mi è consentito. Poco descritto. Pochi cartellini. Per esempio sarebbe utile una tavola cronologica. Per esempio sarebbe bello avere una corrispondenza delle opere con il duomo: questa è la prova, o la copia, o l’originale: guarda sul Duomo dov’è adesso: sopra il portale, in quel finestrone…
Come se si dovesse sapere tutto prima di entrare. O come se si dovesse per forza chiedere una guida, il che è molto costoso.
Proprio perché il Duomo è – tuttora – uno sforzo per l’intera comunità della città e della diocesi, trovo che dovrebbe essere più attento nell’ “insegnarsi” alle nuove generazioni.
E’ vero, c’è poco accompagnamento del visitatore. Non ci sono cartoline, se vuoi il libro IL NUOVO GRANDE MUSEO DEL DUOMO devi andare ad acquistarlo nel Bookshop in Duomo, ma se hai con te un trolley non potrai entrare nel Duomo e se chiedi al custode che ti ferma di prendertelo lui, ché gli darai il denaro, giustamente ti risponderà che lui non può muoversi da dove sta. Aspetterò un anno e poi andrò a vedere se avranno messo le giuste istruzioni e anche le foto del doccione e d’altro, com’erano, poniamo, sul Duomo, o come vi sono ora in copia, dopo che l’originale è stato portato nel Museo.
Più che distratti, ignorantemente assenti, caro Hagakure, e incapaci di osservare gli inverni della storia. Inverni che investirono ,e investono, intere società di cui ci si rende conto se non dopo. Nel medioevo le epidemie di peste nera, le carestie ,che falcidiarono il nord europa con milioni di vittime tanto da indurre al cannibalismo. Le grandi guerre, le rivoluzioni sociali: non sono “inverni ” per la storia dell’uomo? il periodo del “Terrore”, la I e II guerra mondiale, i campi di sterminio e ce ne sarebbe troppo e tanto da non essere contenuto.
Anche noi, oggi, siamo nell’inverno e non ce ne accorgiamo! Le trame politiche che muovono i popoli come pedine sullo scacchiere, la globalizzazione, l’immigrazione, i cambiamenti climatici. Penso che questo “bestiario” che popola le facciate delle cattedrali gotiche, celtiche, più che frutto di una fantasia gioconda, esorcizzano le paure sempre vive nei recessi dell’anima. La presenza del male, individuale e collettiva, agisce continuamente e quei “mostri” che la simboleggiano dovrebbero indurci a profonda riflessione, soprattutto nei confronti delle nostre bestie interiori: si sconfigge solo ciò che si conosce.
Caro Franti, chi non comprende che l’ombra del mondo passa ma la Chiesa resta…chi non comprende questo mistero, dubito che possa comprendere e credere nell’ azione di Dio nella storia !
“Poche meraviglie ho visto così bene scolpite in vita”
Perdonami, Luigi. Dichiaro apertamente che non sono una intenditrice di doccioni, ma, sinceramente, quelle sculture più le guardo e più brutte mi sembrano.
Tutte le volte che mi capitano davanti, ne prendo uno spavento.
“ma la Chiesa resta”
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Chissà quale Chiesa ?
quella dei Borgia ?
dei Della Rovere ?
dei Colonna ?
L’istituzione Chiesa ha sempre cambiato
adattandosi ai tempi e poteri
solo il Popolo del Signore è rimasto sempre lo stesso e povero.
Abbiamo un unico sacerdote
e
quello non è mai cambiato
insieme al suo popolo.