Molti si meravigliano del fatto che io abbia difeso l’indifendibile Tommaso Stenico (vedi post precedente). Dal modo in cui viene espressa quella meraviglia comprendo di non essere stato abbastanza chiaro. Affermo dunque che trovo tre elementi di credibilità nella versione dei fatti fornita dal monsignore: essa mi appare sorprendente ma non posso tacere quei tre elementi e poco importa che io ci faccia la figura dell’ingenuo. L’elemento più importante l’avevo accennato nel post precedente: se voleva un rapporto omosessuale non c’era motivo che si qualificasse – fin dal contatto internet – come prete. Quella qualifica era invece essenziale nell’ipotesi dell’indagine sulle insidie tese ai preti. Ma ci sono altri due aspetti della vicenda che la rendono meglio compatibile con la versione difensiva. La prima riguarda il fatto che abbia portato il ragazzo in ufficio: comprensibile nel caso dell’indagine, costituisce invece un’incongruenza se il contatto era in vista di un rapporto sessuale. Se voleva portare a letto quel ragazzo, l’ufficio non era adatto! E l’abitazione di Stenico è appena fuori le mura vaticane, dunque non c’è neanche una ragione logistica che possa spiegare quella scelta incongrua. Il terzo elemento lo trovo nel modo in cui il monsignore tronca l’incontro e accompagna il ragazzo all’ascensore. Nel caso dell’inchiesta quella modalità è logica: l’interlocutore non aveva intenzione di passare ai fatti e dunque non c’era spazio all’indagine. Nel caso invece del convegno sessuale non si comprende come il monsignore che ha “finalmente” quel ragazzo a portata di mano non ne approfitti per un vero contatto – non lo abbracci, non tenti di baciarlo – e si limiti a delle provocazioni. – Quando tutti danno addosso a una persona io mi metto dalla sua parte.
Ancora su Stenico e i preti gay
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Ma a che titolo avrebbe condotto l’inchiesta? Perchè non affidarla – semmai – ai magistrati della Chiesa? Comunque una cosa è certa: ha danneggiato infinitamente la madre Chiesa, come per lunghi mesi il materiale scoperto nel computer del sig. Onofri ha danneggiato la credibilità della versione fornita da lui e – soprattutto – dalla moglie.
No, caro Accattoli. Da credente io non amo molto le perifrasi ed i bizantinismi. Le giustificazioni di questo Stenico sono RIDICOLE e lo sappiamo tutti molto bene. Ciò che mi importa – in un clima come viviamo di anticlericalismo ottocentesco e dilagante – è che mentre qualcuno fa lo sporcaccione in Vaticano, ci sono molti sacerdoti SANTI che rischiano la vita nel terzo mondo, e questa non è retorica. E in Cina la libertà religiosa non esiste.
Proprio ieri mi sono recato al Santuario del Colle della Guardia in Bologna e ho visto centinaia di persone davanti all’icona della B.V. di S.Luca a dire il Rosario… che ironia ci sarebbe stata da parte di queste purpuree sottane curiali… ma si sappia che proprio quella è la Chiesa che amo. Dovremmo abbandonare le troppe commissioni pontificie, i dicasteri grondanti di migliaia di euro, le banche vaticane e ritornare alla semplicità ed alla purezza del santo Vangelo.
Con che diritto questi tuonano contro la gente quando fra loro dilagano l’omosessualità e anche la pedofilia?
Poi non andiamo a lamentarci se la setta dei geovisti riesce ad imbrogliare le persone
Un caro saluto
Se in tanti “danno contro” ( secondo la sua espressione) Mons. Stenico , è Stenico lui stesso a essersi dato contro in magistrale maniera!
Stenico non è una vittima, subisce solo le conseguenze logiche,prevedibili e necessarie del suo comportamento azzardato, poco chiaro .
Mi sembra intravedere molto orgoglio prima ,durante e dopo l`incontro , in tutto lo svolgimento di quella che Stenico definisce un`inchiesta.
Pur ammettendo la sua linea di difesa…. che cosa vediamo?….Nessuna informazione ai superiori, e ancor meno autorizzazione, incontro all`interno del Vaticano, e ancora oggi, lungi dal ritirarsi in un silenzio umile e doveroso,Stenico si diffonde su tutti i media italiani e esteri.
Nessuna parola di rammarico, o scuse per il danno causato, solo parole di rammarico per quello che sta “ingiustamente”succedendo a lui ,vittima immolata,ma abituata alla gelosia ,invidia causata anche dalla sua prestanza! (Mons.Stenico dixit)
Sì ,io vedo molto orgoglio, egocentrismo e individualismo ,la sicurezza di chi si è creduto al di sopra delle “leggi” .
E quella mano sul posteriore del giovane alla fine dell`incontro era veramente necessaria all`inchiesta?
Mi fermo qui, vorrei tanto credere alla versione di Mons. Stenico, ma non ce la faccio. Allora confido nella giustizia vaticana, spero che la verità, tutta la verità sarà fatta.
Mons. Stenico ha fatto male alla Chiesa, spero che nel suo intimo, se ne renda conto , il considerarsi una vittima non lo aiuterà certo a tirare tutte le lezioni necessarie .
Smetto qui,penso aver detto tutto quello che penso al momento, anche perchè , domani recitando il Rosario, chiederò a a Maria di aiutare la Chiesa e i sacerdoti , tutti i sacerdoti, anche Mons. Stenico.
Luigi, vorrei crederti. E’ bello e giusto cercare il buono ovunque e comunque. Ma è pericoloso non voler vedere il male che ci è accanto. Io non so dire. Non giudico. Non condanno, ma non mi sento neanche di assolevere. Resto a disagio come tutti. E prego. Grazie comunque di averci fatto pensare.
effettivamente, caro Luigi, per la stima che ho imparato ad avere di te, ho tentato di considerare di nuovo a freddo le tue e le sue ragioni.
Ma, al momento, sembrano davvero troppe le incongruenze e gli equilibrismi perchè la sua difesa sia credibile. E, chiaramente, non mi riferisco alla sua vera o presunta omosessualità (perchè è chiaro che non sarebbe questa la “colpa”), ma al presunto grave e scandaloso abuso del suo ministero.
Come già detto, resta invece credibile, degna, direi necessaria, la tua amicizia anche in questo momento così delicato.
Infine, non credo che Stenico sia eventualmente colpevole di aver infangato la Chiesa… La Chiesa non viene infangata dal nostro peccato, che è una realtà personale. Mentre la Salvezza è una questione che riguarda tutti e di cui ciascuno è responsabile un po’ anche per gli altri. E poi leggo che erroneamente ci si continua a scandalizzare per il peccatore e non per il peccato (e non mi metto a citare fonti autorevoli a riguardo).
S.
Caro Accattoli, forse non ha visto bene il video, ma quando i due si congedano il Mons. che è seduto mette una mano sul posteriore del ragazzo ed aggiunge “quanto sei bono!”.
E’ letteralmente indifendibile! Ed è pervicace ed ostinato in questa giustificazione assurda ed offensiva dell’intelligenza altrui e del rispetto per l’abito che porta! Senza furori del tipo “dagli all’untore!”, credo piuttosto che vada umanamente aiutato a sopportare e comprendere il senso di una vergogna smisurata di cui è stato vittima a causa di metodi criminali di violazione della sua privacy.
Ciò non toglie però che una volta scoperto questo squallido episodio non possa essere camuffato sotto le sembianze di una improponibile inchiesta…E d’altra parte dire “in fondo non ha fatto nulla con quel ragazzo” è un bel po’ miope data la situazione che emerge dal video.
Sai è come quando sei innamorato e pensi che la tua ragazza non possa mai tradirti e se la trovi per caso con un altro uomo pensi “no, finchè non la vedo a letto con un altro lei è pura come un agnellino”, mentre l’evidenza è così cocente che non riusciamo ad accettarla.
Luigi, guarda che le tue parole non solo sono molto belle ma anche profondamente cristiane. Ribaltano la logica puramente umana del giudizio, della condanna e del corrispettivo, e si situano sul piano della misericordia.
Sono un esempio per noi. E verso la persona in questione, io provo sentimenti analoghi. Cioè, non credo alla sua giustificazione, ma lo amo come peccatore da peccatore e lo difendo se viene perseguitato.
Però condanno l’errore.
Qual è l’errore? Non solo e non tanto il fatto singolo.
L’errore è la slealtà e la vita parallela. Bada bene, qualcosa che riguarda molta gente, tanti uomini e donne. Vite sdoppiate, vite nascoste, vite sotterranee.
Nei preti questo si mescola talvolta a un disinvolto senso di potere, il potere di chi dispone delle cose ultime, dei significati e dei criteri di discernimento del Bene e del Male.
I preti sono quelli che possono abusare del potere, perchè il venerdì – pur dovendo mangiare di magro – battezzano la carne come pesce.
“Ego te baptizo piscem”, dicevano i frati anche nel Medioevo. E si pappavano una bella bisteccona.
Capisci la metafora, credo.
Il dramma non è tanto la debolezza umana e la caduta.
Il dramma è l’abuso del potere che deriva dal proprio status. Una disinvoltura che è il vero tradimento dell’ordine sacerdotale.
E’ su questo che la Chiesa deve riflettere. Tantopiù che non riguarda solo il sesso, anzi…
Delle sue obiezioni, mi lasciano perplesso la prima e la terza. Alla prima si può rispondere che si è qualificato come prete proprio per incontrare qualcuno a colpo sicuro senza dover avere a che fare con persone che di fronte alla tonaca potessero inibirsi. La terza obiezione, se è vero quel che qualcun altro ha già fatto notare, è difficilmente plausibile di fronte a parole spinte e palpeggiamenti.
Detto questo, io condivido le parole di vicinanza a chi in questo momento è sotto attacco Ma non posso non rilevare che, se è vera la sua linea di difesa, sia stato un po’ avventato a condurre indagini senza avvisare i suoi superiori. Non è necessario essere esperti di internet o di incontri a luci rosse per sapere che i rischi sono alti: la cronaca ci racconta quotidianamente di giovani che adescano o sono adescati e poi, in casa del loro benefattore, ne approfittano per rubare, magari non senza avere operato gesti violenti. A maggior ragione, in casa di un sacerdote che se denuncia alla polizia un fatto del genere ammette una colpa pregna di conseguenze disciplinari – e quindi potrebbe essere indotto a non denunciare un furto -, mons. Stenico avrebbe dovuto prendere tutte le precauzioni del caso, magari con un aiutante in un’altra stanza pronto a intervenire in caso di pericolo. Ecco, secondo me, dove traballa la sua tesi delle ricerche a fini di studio. O dove, se questo fosse vero – e qui tutti lo vorremmo innocente e in buona fede -, si dimostrerebbe tutta la sua leggerezza nel condurre studi su un tema così insidioso.
Detto questo, sono contro ogni fenomeno di accanimento su un singolo individuo che, nella sua specificità di essere umano, è come tutti fragile e problematico. Quantunque sacerdote.
Mons. Stenico deve essere contento di avere un amico come Te. Prego Dio che nei momenti di bisogno possa trovare anch’io una simile amicizia.
Concordo pienamente con Luisa. Don Stenico sta facendo peggio adesso di prima. Ripeto che quel che impressiona in quei filmati non è il peccato, ma la tranquillità con cui viene commesso, quasi che non vi fosse contraddizione tra l’essere preti e fare quelle cose. Mi viene quasi da pensare – e qui forse Luisa ce lo può spiegare meglio – che ci sia una specie di ‘rimozione’ (non so se è il termine giusto) oppure di scissione della personalità.
Come fa uno ad adescare i ragazzi e poi un’ora dopo andare magari a dir messa e fare una bella omelia edificante, che so, sul valore della castità? Me lo chiedo veramente. Che tipo di meccanismi psicologici si attivano?
Capisco che l’amicizia ti porta a difendere Stenico, ma vorrei farti osservare: a) il dichiararsi prete è una costante anche negli altri incontri proposti da Exit, quindi resta comprovato che la qualifica agevola gli incontri e in ogni caso non li penalizza; b) il fatto che abbia portato il ragazzo in ufficio trova una risposta più che plausibile nella circostanza che l’incontro, nelle condizioni di tempo e luogo, risultava più riservato (negli uffici di solito si riceve per sbrigare questioni connesse alle mansioni quindi la presenza di estranei è fisiologica), nel palazzo ove abita sarebbe stato più visibile ed individuabile (custode, vicini di casa, ecc); c) la circostanza che non l’abbia né baciato né abbracciato è chiaramente connessa alla produzione di un reato, atteso che sussistevano seri dubbi sulla compartecipazione del ragazzo, nel qual caso si rischiava di finire nella violenza sessuale, del che preferisce licenziarlo; la palpazione del gluteo è la manifestazione del suo piacimento fisico qualora fosse avvenuto in seguito un ravvedimento nel ragazzo, che sapeva come contattarlo.
Luigi, fatti una ragione, Stenico è proprio indifendibile.
Ho notato che il comportamento della gerarchia ecclesiastica in merito non è stato proprio lo stesso tenuto nei confronti di Mons. Paul Marcinkus. Sarà che la chiesa (quella con la “c” minuscola, perchè poi esiste anche la Chiesa, quella di Gesù Cristo) non appena sente parlare di questioni dalla vita in giù subito inorrodisce….,straparla e strafà!
Benvenuto a Donato Cassano: il fatto che io dica parole in difesa non significa che contesti la sospensione di Tommaso Stenico dall’ufficio – o magari, domani, il licenziamento, o addirittura la sostensione a divinis. Dico solo che occorre prendere in esame seriamente la sua difesa. Il paragone con Marcinkus – quanti articoli tra il 1982 e il 1985! – non mi pare aiuti a nulla. Luigi
Mi risulta difficile Leonardo, dare spiegazioni in italiano avendo fatto i miei studi in francese…..
Ed è anche difficile non conoscendo la persona, porre un`analisi sensata e giusta. ….che resterebbe poi sempre un`interpretazione soggetta all`errore! Detesto rinchiudere le persone in una definizione, in una scatola con una bella etichetta incollata sopra, in una diagnosi che è sovente fatta più per rassicurare il terapeuta che curare il paziente.
Posso solo dire quello che osservo, e senza tirarne conclusioni, dire: è come se….poi solo S.conosce la verità.
Mi sembra che siano in atto diversi fenomeni psichici di reazione ad uno choc.
Da noi esiste un termine che non so tradurre: “le déni”, il diniego ,il rifiuto di riconoscere l`evidenza, una reazione che si osserva in diverse situazioni della vita. Escludendo la schizofrenia….perchè S. non è certo tagliato dalla realtà….non mi sento nemmeno di andare in una forma di dissociazione , come una doppia personalità.
Certo che la cosa esiste, se così fosse S. sarebbe veramente malato e avrebbe bisogno di cure, perchè sarebbe nell`impossibilità di riconoscere la realtà dei fatti e dunque la sua responsabilità .
È possibile che S. abbia da sempre questo lato oscuro, nel senso che è vissuto nell`ombra, ma non un`ombra rimossa inconscia,ma qualcosa di conscio, ma vissuto e gestito al riparo dello sguardo di coloro ai quali offriva la facciata onorevole, ammirevole, e stimabile di chi in più si occupava dell`inconscio altrui.
Del resto mi sembra ricordare un uomo dinamico, estroverso, volubile, da noi si direbbe ” il en mettait plein la vue”, appariscente e volendolo essere. Un personaggio ben collaudato e forse una maschera costruita ad hoc, alla quale si era identificato, in un certo ambiente.
E poi lontano da certi sguardi ,dietro la facciata irreprensibile, forse un`altra vita.
Se così è quest`edificio costruito con tanti sforzi , probabilmente un certo piacere, soddisfazione e “orgoglio”….si è frantumato, è volato in mille pezzi!
E con esso è tutto l`edificio interiore che è a terra .
Quello che osservo è che S. non ha una sola parola di rammarico,per il male causato, solo parole per lui, di nuovo in una forma di egocentrismo presuntuoso che lo ha portato a fare quello che ha fatto,e ciò nelle due versioni dei fatti inchiesta o attività sado-maso.
Probabilmente S. è nel “déni” delle sue responsabilità e ci vorrà del tempo.
Forse ancora non si rende conto che il castello è distrutto, si sta ancor battendo, forse gli ci vorrà del tempo per accettare di essere stato smascherato. Non sarà facile perchè il meccanismo,se così fosse ,era collaudato, sembrava sicuro.
Allora si pone in vittima e accusa…in piena coerenza con quello che ha mostrato fino ad ora.
Ma queste sono solo ipotesi, solo Mons. Stenico,conosce la verità, io rifiuto solamente di considerarlo irresponsabile. La sua responsabilità è piena e intera. Qualunque sia la gravità dei suoi atti.
Luisa, grazie delle spiegazioni.
Drastico o giustificato che sia stato in questo caso il comportamento delle gerarchie, almeno, se posso dire, mi pare dare un segnale inequivocabile in una direzione. Ovvero che l’omosessualità – in quanto comportamento, non stato – non si può accettare. E di fronte al totale disastro anglicano almeno quello è un punto fermo.
Sempre prendendo spunto dalla situazione anglicana, il fatto che la fermezza nel rimarcare lo stesso punto fermo venga dalla chiesa africana, unito alla sempre maggiore presenza di sacerdoti africani nella mia diocesi, mi lascia sperare che – come accadde dall’Irlanda del primo medioevo – una nuova evangelizzazione ci possa venire dai confini di quello che è il nostro mondo.
Ultimo punto rimane la natura da attribuire alla omosessualità: patologia psicologica? situazione – come si vuole da alcune parti – determinata geneticamente? Mi pare che sia più che mai necessario in questi casi trovare un punto chiaro, che unisca la tradizione biblica a dati scientifici, per evitare una deriva irrazionale.
Cari amici, volevo intervenire la sera in cui avevano messo in onda il programma, ma poi avendolo trovato abbastanza superficiale non ho ritenuto opportuno farlo.
lo faccio adesso dopo aver letto molti interventi, tutti interessanti per dire qualcosa anch’io sperando di arricchire il dibattito:
il programma per quanto riguarda i filmati è stato abbastanza realistico, ma il dibattito è stato parziale e continuamente interrotto:
c’era un vaticanista M. Politi che sostanzialmente affermava che i filmati erano la punta di un fenomeno molto più vasto,
il direttore di una rivista cattolica vicina a CL che sosteneva che denunciare episodi dopo tanti anni non aveva alcun senso, invece di domandarsi se tali episodi fossero accaduti o meno, e se erano passibili di denuncia, diomanticando che talvolta persone abusate hanno faticosamente trovato la forza di denunciare abusi subiti solo dopo aver superato momenti molto difficili, e dopo molto tempo,
poi c’era Don Franco barbero, prete della comunità di Base di Pinerolo ridotto allo stato laicale dopo aver benedetto e difeso le coppie omosessuali e l’omosessualità in generale e coerente con le sue idee, ha affermato che quello che conta è l’amore al di là degli orientamenti sessuali della persona,
infine c’era una persona molto preparata e che mi è piaciuta molto e che è un importante psicoterapeuta cattolico che ha avuto parole molto belle e di misecordia nei confronti dei preti in oggetto pur non approvandone l’operato.
Mancava un esponente della Chiesa cattolica e questo si può anche comprendere visto che il dibattito è stato parziale e poco approfondito, ma avrei preferito che ci fosse.
Al di là dell’episodio di Monsignor Stenico, che a mio avviso era un semplice aggancio come gli altri due casi, e quindi non vi vedo alcuna ricerca, anzi le domande le poneva il ragazzo, osservo che il problema che non si è affrontato o che si è affrontato solo parzialmente è il seguente :
nessuno dei presenti ha presentato la posizione ufficiale della Chiesa che ritiene l’omosessualità un comportamento moralmente disordinato ed un peccato grave, anzi una volta mi pare si diceva che era uno dei peccati più gravi che si potessero commettere, è ancora così anche oggi? e’ ancora uno dei peccati che grida vendetta al cospetto di Dio?
Quindi come considerare l’omosessualità, una malattia curabile?, uno dei tanti comportamenti sessuali possibili? una tendenza che bisogna contenere?
Personalmente, non ho nulla contro gli omosessuali ma penso che la sessualità sia tra un uomo ed una donna.
Provo molta compassione per chi vive la situazione omosessuale e mi domando e mi sono domandato:
se mi capitasse un figlio omosessuale, come mi comporterei, gli vorrei meno bene, di un altro figlio?
Probabilmente gliene vorrei di più perchè penso alla difficoltà di vivere questa condizione e soprattutto alla difficoltà di viverla credendo e rimanendo nella nostra fede.
Vorrei il Vostro parere.
Grazie Leone
Concordo anche con i quesiti di Alessandro.
Vorrei ringraziare tutti coloro che si sono riuniti in preghiera ieri sera.
Per una “strana”coincidenza ieri sera abbiamo meditato i misteri dolorosi.
Caro Leone,
lo psicanalista a cui facevi cenno – e che è intervenuto nel programma EXIT – si chiama Tonino Cantelmi.
Ecco qui sotto cosa dice il catechismo della chiesa cattolica. In sintesi essere omosessuali – per la dottrina cattolica – non è un peccato in sè. Sono gli atti omosessuali a essere immorali.
Castità e omosessualità
2357 L’omosessualità designa le relazioni tra uomini o donne che provano un’attrattiva sessuale, esclusiva o predominante, verso persone del medesimo sesso. Si manifesta in forme molto varie lungo i secoli e nelle differenti culture. La sua genesi psichica rimane in gran parte inspiegabile. Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, 238 la Tradizione ha sempre dichiarato che « gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati ». 239 Sono contrari alla legge naturale. Precludono all’atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati.
2358 Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali profondamente radicate. Questa inclinazione, oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro una prova. Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione. Tali persone sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita, e, se sono cristiane, a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà che possono incontrare in conseguenza della loro condizione.
2359 Le persone omosessuali sono chiamate alla castità. Attraverso le virtù della padronanza di sé, educatrici della libertà interiore, mediante il sostegno, talvolta, di un’amicizia disinteressata, con la preghiera e la grazia sacramentale, possono e devono, gradatamente e risolutamente, avvicinarsi alla perfezione cristiana
Porto i saluti e la preghiera di mons. Bagnasco che ho visto ieri sera alla proiezione del filmato “Credo” sul pontificatodi Giovanni Paolo II (molto suggestivo, con le arie sacre di Andrea Bocelli inframezzate da parole molto significative del grande Papa). Mons. Bagansco ha raccomandato molto di pregare per la Chiesa….
Andrea
ciao a tutti,
leggo come questa vicenda tiene tutti incollati.
In questa vicenda vedo diverse prospettive:
1) la persona interessata
2) il sacerdote
3) lo psicologo
4) l’omosessualità
5) la Chiesa Gerarchica
6) la Chiesa Magistero con il suo insegnamento
7) la Sacra Scrittura
Mi colpisce che molti, di tutte queste prospettive fanno una immenso mixage,
senza analizzare le diverse parti che interagiscono,
Mi aspetterei dalle persone molta più intelligenza, che fuoriuscita di umori ee emozioni incontrollate, in cui si incollano tanti pezzi insieme (scrittura, magistero, omosessualità etc….) senza capire fondamentalmente la persona, base su cui interagiscono i diversi aspetti in questione.
Parlare/scrivere è facile!
Ma analizzare?
Benvenuto Alfonso! Grazie della provocazione a fare chiarezza. E’ vero che la via del blog è quella dell’immediatezza, me ne rendo conto ogni giorno di più. Ma si può imparare a percorrerla con un minimo di calma, senza eccedere in mixage. Luigi
il primo impatto che ebbi quando seppi dello scandalo che vedeva coinvolto don Stenico fu di grande ribellione, soprattutto durante la messa in onda del video su LA7, quando ancora non era reso noto il nome del sacerdote in questione.
Lo seguivo, avevo stima di lui e fu come se fosse crollato un mito.
Eppure, ora, provo per lui una sincera e profonda compassione. Immagino la grande vergogna e senso d’impotenza di fronte alle accuse che lo inchiodano alle sue responsabilità. Credo che il suo cuore sia dilaniato.
Non mi piace il linciaggio, a mio sommesso avviso si sarebbe dovuto procedere diversamente, continuando a tenere eclissato il nome, come è costume negli ambienti eclesiastici (di cose ben più gravi si dovrebbe parlare, eppure si tace!) non impartava a nessuno saperlo e non ritengo fosse necessario.
Credo ci sia stato un complotto ai suoi danni, magari era mal visto o forse odiato per motivi a noi tutti ignoti.
Voglio inviare a monsignor Stenico il mio “in bocca al lupo” e fargli sapere che prego per lui.
“Forza don Stenico, il Signore è vicino a chi lo invoca, Lui ti ama, non ti abbandonerà mai”
Claudine
Claudine benvenuta nel blog! Trovo nelle tue parole un sentimento simile al mio. Anch’io ho voluto far sapere a Tommaso Stenico la mia vicinanza nella sofferenza. Luigi
Capisco la tristezza, l`incredulità di chi ammirava Stenico .
Ma trasformarlo in una vittima di non so quale complotto sarebbe il peggior servizio da rendergli.
Penso che i suoi superiori gli hanno ordinato di tacere, ma abbiamo vsto,nelle numerose dichiarazioni rilasciate, che S.non ha avuto una sola parola di scusa o rammarico, anzi, si è presentato come un “crociato” missionato (da lui stesso) per salvare la Chiesa da complotti esterni .
Preferisco non soffermarmi sull`articolo di Panorama , che da una versione dei fatti che, se contiene anche una sola parcella di verità, sarebbe gravissima.
Sono soddisfatta che il silenzio sia caduto su quest`affare, il tempo delle indagini, ma spero che la responsabilità di Stenico sia chiaramente definita, perchè con il suo comportamento ha contribuito a portare acqua al mulino di chi si diletta a discreditare la Chiesa.
“Darebbe prova di scarsa maturità chi, davanti ai difetti e alle miserie di coloro che appartengono alla Chiesa, chiunque essi siano — e per quanto alte siano le loro funzioni —, sentisse diminuire la sua fede nella Chiesa e in Cristo. La Chiesa non è governata né da Pietro, né da Giovanni, né da Paolo; è governata dallo Spirito Santo, e il Signore ha promesso che rimarrà al suo fianco «tutti i giorni fino alla consumazione dei secoli» [Mt 28, 20].
Ascoltate ciò che dice san Tommaso, insistendo su questo argomento, a proposito della ricezione dei Sacramenti, che sono causa e segno della grazia santificante: «Chi si accosta a ricevere i Sacramenti, li riceve dal ministro della Chiesa, non in quanto è quella data persona, ma in quanto è ministro della Chiesa. Perciò finché la Chiesa lo tollera nel ministero, chi da lui riceve i Sacramenti, viene a comunicare non con il peccato di costui, ma con la Chiesa che lo presenta come ministro» [SAN TOMMASO, Summa theologiae, III, q. 64, a. 6, ad 2]. Quando il Signore permette che la debolezza umana appaia, la nostra reazione deve essere quella di chi vede la propria madre ammalata o maltrattata: deve amarla di più, moltiplicare le manifestazioni esterne e interne di affetto.
Se amiamo la Chiesa, non sorgerà mai dentro di noi l’interesse morboso di presentare come colpe della Madre le miserie di alcuni suoi figli. La Chiesa, Sposa di Cristo, non ha motivo di intonare alcun mea culpa. Noi invece sì: «Mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa!». Questo è il vero «meaculpismo», quello personale, e non quello che infierisce contro la Chiesa, indicando ed esagerando i difetti umani che, in questa Madre santa, derivano dalle azioni che vi compiono gli uomini, fin dove gli uomini possono arrivare, ma che non giungeranno mai a distruggere — anzi neppure a toccare — quella che è la santità originaria e costitutiva della Chiesa.
Dio nostro Signore ha paragonato infatti la Chiesa a un’aia, dove si ammucchia la paglia assieme al frumento, dal quale verrà poi il pane per la tavola e per l’altare; ha paragonato la Chiesa a una rete da pesca «ex omni genere piscium congreganti» [Mt 13, 47]: che raccoglie pesci buoni e cattivi, e questi ultimi verranno buttati via!”
(San Josemaria)
http://it.escrivaworks.org/book/chiesa_nostra_madre-capitolo-2.htm
Ho appreso oggi e da questo blog per la prima volta la notizia, ormai vecchia di quattro mesi, del signor Stenico.
In quanto omosessuale praticante amerei dire la mia. Penso che Tommaso Stenico sia stato vittima di un’ingiustiza certa, ossia quella di essere stato filmato a sua insaputa da qualcuno che, perdippiù, era riuscito a riceverne fiducia e confidenze. Trovo in sé molto vile quello che ha fatto la giovane esca col signor Stenico. Io mi sarei sentito male al primo secondo, nel fare una cosa del genere. Penso anche che Stenico, che è stato riconosciuto malgrado le precauzioni di La 7 nel mascherare viso e alterare voce, dovrebbe, ed è ancora in tempo, esporre denuncia presso la giurisdizione appropriata (Città del Vaticano? Procura di Roma?) per violazione con l’inganno della propria sfera personale e diffusione a mezzo stampa non consentita di un video riguardantelo. Al posto suo io innescherei il processo, che potrebbe vincere, per risarcirmi su La 7, del danno subito dall'”agguato” mediatico della rete televisiva e del giovane complice. Perché La 7 ci ha guadagnato sullo scoop (ci ha fatto una trasmissione), dunque che ora paghi il signor Stenico per danni e conseguenze arrecategli!
Penso che però Stenico dovrebbe riconoscere ormai pubblicamente la natura della suoi desiderî e cercare di lavorare insieme a quella minoranza di preti, come il vescovo francese Jaques Gaillot, che non vedono alcun peccato teologico nella condotta omosessuale. Non sarebbe ascoltato dal Ratzinger, ma almeno ritroverebbe dignità intellettuale, invece di produrre dei falsi evidenti come scuse e di coinvolgere quindi degli amici personali come il signor Accattoli che non si dovrebbe prestare al gioco della menzogna un solo attimo…
Dal punto di vista della Chiesa, era giusto sospenderlo. Ma da un punto di vista esterno e laico no, perché almeno, nella conversazione, il pover uomo ha dato consigli liberatorî e sinceri all’infido giovane, ancorché dei consigli contrarî alla dottrina ufficiale (questo è poco ma sicuro) del cattolicesimo.
Provo compassione per chi si sia visto distruggere una carriera nell’umano tentativo di portare un po’ di ricreazione ai proprî sensi, come tutti noi esseri umani siamo spinti dalla natura a fare (o quasi tutti). Un momento ch’egli s’è rilassato, ed ecco i progetti d’una vita volati in aria (per quanto già abbia la sua brava sessantina…). Mi spiace. Tanto più che non è toccata questa sorte al papa, come invece sarei stato ultrafelice che accadesse, il quale perseguita con la sua azione di lobby e di teologia i diritti dei gay. Invece è toccata ad un prelato che, voglio presumere, non ha partecipato se non passivamente, per non rovinare la propria posizione, all’andazzo anti-omosessuale nella Chiesa.
Tuttavia, la Chiesa merita cento, mille di questi filmati, affinché essa decida infine di smetterla di chiedere all’uomo l’impossibile: la castrazione di una delle cose più belle, la gioia del sesso senza legami; che essa la smetta di additare gli omosessuali come dei contorti mentali e di screditarne pubblicamente la costituzione mentale, allorché la loro intelligenza è promossa sin nelle più alte cariche del Vaticano; che infine i preti omosessuali la smettano di far credere alla gente di non esserlo, anche quando lo si sa ufficiosamente in giro, finché non ci sia un giorno una bella prova come questa che li inchiodi e li metta dinnanzi alla falsa immagine che danno, o che sono costretti a dare, di sé stessi.
Se poi il signor Tommaso Stenico decidesse di uscire proprio dalla Chiesa, stavolta senza essere cacciato da nessuno ma per proprio ragionamento da uomo, lo ammirerei di più: una persona dal pensiero razionale non può troppo essere imbrigliata dalle fantasie teologiche (avviso personale che Accatoli non condividerà, certo).
Distinti saluti.
Marco Cosentino
Non condivido ma le do ugualmente il benvenuto nel blog, come faccio con ogni nuovo visitatore. Vedremo se Stenico seguirà il suo consiglio.
Grazie del benvenuto, anche se, come Lei sa, questo non è esattamente il primo mio commento: un altro se n’è perso per strada prima…… Ma vabbè. Invece, insista con Stenico a sporgere denuncia, perché una sua vittoria legale aiuterebbe a ridurre il numero di ulteriori vittime di camere nascoste in futuro. D’accordo che si è gay e spesso pesantemente discriminati o trucidati dalle religioni monoteistiche di tipo bibblico, però chi si crede di essere quel ragazzo per filmare ed incastrare così un altro essere umano? E vedere come lo interrogava in dottrina col doppio scopo! Se Stenico porta avanti la cosa, La prego Accatoli di darne notizia in questo blog.
Distinti saluti.
Marco Cosentino