Cinque agosto: ancora una volta ho visto piovere fiori bianchi durante il canto del Gloria dal quarto rosone centrale del soffitto dorato di Santa Maria Maggiore. La tradizione vuole che la Basilica sia sorta sul luogo di una nevicata agostana al sommo dell’Esquilino. Una leggenda delicata come un verso del Petrarca: “Da’ bei rami scendea – dolce nella memoria – una pioggia di fior sovra il suo grembo”. In ottimo italiano il cardinale Law arciprete rievoca intrepido la neve, la visione avuta in quella notte da papa Liberio (352 -366), “la reliquia della mangiatoia che qui è custodita”. Tra la folla col naso al cassettone sollevato per il lancio dei fiori c’eravamo Sandro Magister ed io, genitori di figli nella carne e perciò trepidi scommettitori sulla tenuta delle tradizioni.
Ancora piovono fiori a Santa Maria Maggiore
Commento
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.
Intressante quanto dice su San Giovanni in Laterano il prete-giornalista-blogger (con Licenza in Patristica) Don Zuhlsdorf (il quale in un post precedente aveva anch’egli parlato di Santa Maria Maggiore) :
http://wdtprs.com/blog/2007/08/a-little-know-roman-fact-about-the-feast-of-the-transfiguration/