“Anche se non verrete più so che mi sarete sempre accanto“: scritto a grandi lettere con spray bianco, sul marciapiede davanti al liceo Tasso in via Sicilia, a Roma. – Non so immaginare l’autore. Un ragazzo del liceo che si rivolge ai compagni che non vanno più a trovarlo, costretto a casa da un malanno duraturo. O qualcuno che ha scritto impersonando la scuola che si rivolge agli alunni del terzo, che a luglio se ne andranno. Opto per la seconda.
Anche se non verrete più
16 Comments
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Penso che fosse un professore o magari una professoressa sentimentale ad avere scritto queste parole. A proposito di scuola, cosa ne pensi Luigi dell’inchiesta sui libri di testo? Penso che i libri di testo siano veramente partigiani, (a quello che posso giudicare dal dopo-scuola dove faccio volontariato), almeno qualche volta ma sarebbe meglio che le case editrici di un certo orientamento producessero buoni libri di testo non partigiani. Magari una qualche Fondazione potrebbe istituire un premio per i libri di testo imparziali, ma fare una lista dei reprobi mi sembra un’idea perdente in partenza. E poi, tutti abbiamo studiato su libri di testo partigiani, e alla fine siamo rimasti con le nostre idee. In quanto a me, penso di avere abbastanza “spirito di contraddizione” per pensarla sempre al contrario dei libri di testo. E in quanto ai manuali di storia, possono essere giudicati solo immergendosi negli archivi …
“Anche se non verrete più so che mi sarete sempre accanto” – Pensa se lo beccavano quelli della municipale, che multa e poi tanto olio di gomito. 🙁
Però è maleducazione e mancanza di rispetto, anche danneggiamento e presunzione, poi arroganza e menefreghismo. Un pessimo esempio da censurare !
Oggi ci sono i blog, i Forum, Tweeter, la e-mail, i fax, il telefono, il cellulare anche gli sms ti pare che per mandare un messaggio si debba scrivere per terra ?
E poi ? “so che mi sarete sempre accanto” …. che sogno… una pia illusione ! >:-(
Gli insegnanti hanno la responsabilità dell’educazione, non uso il termine a caso, degli alunni, e la scelta dei libri di testo spetta a loro.
Ai miei tempi girava voce che la preside del Tasso fosse completamente pazza e che, con una candela in mano, girasse di notte per i corridoi della scuola, nel tentativo di evocare lo spirito del poeta de “La Gerusalemme Liberata”.
La storia (sopratutto nelle aule del rivale liceo “Giulio Cesare”) veniva data per certa da persone molto serie e poco propense al pettegolezzo.
Qualcuno mi sa dire se avesse un fondo di verità?
Quoto l’interpretazione di Luigi.
Lasciare le superiori è un momento di passaggio molto importante per i ragazzi, che lo sentono con trepidazione venata di nostalgia. Spesso l’anno dopo tornano a scuola a salutare i professori, a rivedere i corridoi e le aule, a sorridere per quanto sono piccoli i “primini”. In fondo con gli esami di maturità si lascia definitivamente un mondo, è uno strappo non da poco…
Antonella Lignani mi interroga sui libri di testo, se a mio parere siano partigiani: non sono competente. Penso che accada. Un premio per i testi imparziali mi pare una buona idea.
Marcello trovo avvincente il fantasma della “preside del Tasso che gira di notte per i corridoi della scuola con una candela in mano”. Andrò a vedere in via Sicilia dopo la mezzanotte. Mi ricorda “madama Mirena”, musicata dal Palazzeschi in “Palazzo Mirena”: “Nessuno più vide madama Mirena, / padrona, rimase al suo posto, /strisciando alle fiamme l’inchino infinito“.
Il fantasma, gentile nostro ospite, era quello del Tasso. La preside, che tentava di evocarlo, potrebbe essere ancora viva.
Madama Mirena invece non può essere ancora viva. Con i fantasmi faccio confusione.
All’esistenza dei fantasmi non credo, anche se affascinano pure me.
Mi riesce più facile credere all’esistenza di una preside pazza, al cui fascino -invece- sono totalmente immune.
A Perugia è famosa una preside che chiamerò M. che, non volendo assolutamente andare in pensione, ha continuato ad andare a scuola anche dopo il pensionamento. Questo atteggiamento può essere chiamato “sindrome M.”. Anche io ne sono stata affetta, solo che sono andata in pensione dall’IRRSAE, che ho continuato a frequentare per un paio di anni. La stessa sindrome ha ora una mia collega, che continua frequentare il luogo di lavoro e non ha pace se non fa tutti i giorni qualcosa. Le reazioni ai fatti della vita sono veramente molteplici.
“Anche se non verrete più so che mi sarete sempre accanto“
la fantasia mi spinge a pensare ad un bidello, che così dice del suo affetto per i scalmanati ragazzi, che passano davanti alla sua postazione ogni giorno, ci si affezziona per qualche anno, e poi li perde di vista, ma non nel cuore.
Luigi fa psicologia…
Interessante questo suo stimolare “proiezioni”.
Risultato:
La signora Lignani “proietta” il suo forte senso di analisi.
Leopoldo “proietta” il suo senso di puntualità.
Marcello “proietta” il suo senso di ricerca.
Nico “proietta” un senso di responsabilità (e pure una certa ansia).
Mamma “proietta” un forte senso di affettività.
Un altro proietta … omissis…
“I libri di testo imparziali”.
Sarebbero quelli che riabilitano il fascismo, il nazismo?
Quelli che equiparanto la Resistenza ai repubblichini di Salò?
Quelli che per imparzialità propongono l’inno di Mameli e il Nabucco?
Ma si! in fin dei conti Mussolini era una brava persona, come disse il caimano.
E’ stata una tale brava e onesta persona che ha promulgato leggi razziali e che pover’uomo, ha lasciato ai suoi figli immobili di interi quartieri romani: Parioli, Nomentano, Trieste, Flaminio, Della Vittoria, Prati.
Ed altre notevoli proprietà terriere e immobiliari sparse in tutt’Italia e all’estero.
Altro che Mubarak, Gheddafi e dintorni.
Antonella Lignani. La “sindrome m” è terribile. L’ho sempre combattuta, prima e dopo il pensionamento. Ho presenti i colleghi che andati in pensione continuavano a venire al giornale non sapendo che altro fare nella vita. Il mio motto è sempre stato: “Cerco pensionati felici”. Quando lo mettevo a titolo di un paragrafo di uno dei miei libretti – quello intitolato IO NON MI VERGOGNO DEL VANGELO – aggiungevo: “Spero di mantenere questa idea quando sarà il momento”. Ebbene ora posso dire di esserci riuscito: sono un pensionato contento di essere in pensione. Su questo puoi leggere qui qualche spiritosaggine sfusa.
sono in sintonia con la prof Antonella Lignani quando dice ” E poi, tutti abbiamo studiato su libri di testo partigiani, e alla fine siamo rimasti con le nostre idee. In quanto a me, penso di avere abbastanza “spirito di contraddizione”.
Mi ricordo ache al Liceo classico da me frequentato (a Milano dalle suore marcelline ) nel corso di filosofia erano “censurati ” alcuni filosofi non graditi…
non Marx o Hegel (che anzi erano ampiamente insegnati), ma Kierkegaard, Nietzsche , e tutti gli esistenzialisti.
nel libro di testo di filosofia adottato dalle suore tali filosofi erano liquidati in poche righe, come secondari.
ma noi alunne abbiamo fatto, di nostra iniziativa ,una ricerca sul libro “DON GIOVANNI” di Kierkegaard , un meraviglioso commento al Don Giovanni di Mozart, e alla fine la prof di filosofia ci ha elogiato…
insomma ,chiedo alla prof Lignani, , a volte la censura scolastica di certi autori, può servire a farli amare di più dagli alunni e a far nascer in loro quello spirito critico, che è la cosa più importante al di là del nozionismo.
MC