Amo l’uomo Wojtyla che non aveva paura delle donne

20 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Le ragazze come figlie. Nel 1995 Giovanni Paolo scrive una «lettera» ai preti intitolata «Il sacerdote e la donna», nella quale tratta dell’«importanza della donna nella vita del sacerdote». In essa il Papa si rifà alle direttive che l’apostolo Paolo dà al discepolo Timoteo nella prima delle lettere che gli scrive: «Tratta le donne anziane come madri, le giovani come sorelle, in tutta purezza». Giovanni Paolo completa quell’insegnamento aggiungendo che il sacerdote anziano dovrà trattare le ragazze come figlie, perché il suo «ministero di autentica paternità spirituale gli procura, “figli e figlie” nel Signore».

    17 Febbraio, 2016 - 13:56
  2. Luigi Accattoli

    Bellezza spirituale della donna. Ogni anno Papa Wojtyla scriveva una lettera ai sacerdoti per il Giovedì Santo: questa sulla donna è la quindicesima di tali lettere, la più personale e la più attraente. Ecco il linguaggio libero di cui è intessuta: «Per vivere nel celibato in modo maturo e sereno, sembra essere particolarmente importante che il sacerdote sviluppi profondamente in sé l’immagine della donna come sorella». Ed ecco le parole intense che trova per dire questo rapporto difficile e alto: «Senza dubbio la “sorella” rappresenta una specifica manifestazione della bellezza spirituale della donna, ma essa è – al tempo stesso – rivelazione di una sua intangibilità».

    17 Febbraio, 2016 - 13:56
  3. picchio

    purtroppo non tutti i preti la vedono così. Tanti anni fa una mia amica consacrata laica aveva una grande amicizia con un sacerdote che andò poi missionario in un altro paese. Quando il suo padre spirituale lo venne a sapere le intimò di troncare l’amicizia e gli scambi epistolari perchè “bisogna amare Dio con cuore indiviso” . Solo anni dopo , invecchiando, quel confessore capìì che possono esistere questi tipi di amicizie e chiese scusa alla mia amica.
    CRISTINA VICQUERY

    17 Febbraio, 2016 - 14:39
  4. Che bella personalità! Karol il Grande.

    17 Febbraio, 2016 - 15:25
  5. maria cristina venturi

    Karol Wojtyla , indipendentemente dal fatto che fosse sacerdote, che fosse papa, era un uomo VERO, intatto, non corrotto..
    E gli uomini veri sono capaci di avere con le donne un rapporto vero, umano, non corrotto. Anche se sono sacerdoti.
    Purtroppo oggi (soprattutto in campo ecclesiastico )abbondano persone che non sono ne’ uomini (veri) ne’ si sa cosa. Diciamo personaggi ambigui, non intatti, non limpidi.
    La corruzione è una cosa subdola, come una muffa che pian piano ricopre ogni cosa, e corrode ogni cosa, ogni rapporto umano. La maggior parte dei rapporti coi sacerdoti oggi sa di “muffa”, di quella indefinibile ma malsana sensazione di aver a che fare non con persona “pura”.

    17 Febbraio, 2016 - 20:42
  6. picchio

    Povera Maria Cristina
    Siete proprio messi male a Milano. Grazie a Dio sia qui in Valle che a Torino la maggior parte dei rapporti con sacerdoti non sa per nulla di “muffa” , al contrario.

    Cristina vicquery

    17 Febbraio, 2016 - 21:17
  7. Lorenzo Cuffini

    Ma quale tipo di preti frequenti mai, Maria Cristina?

    Esperienza personale per esperienza personale , io di questi poveri preti ricoperti di muffa non ne ho incontrati manco mezzo. Diverso è parlare di gusti personali e simpatie….ma è tutt’altra storia.
    E cmq la partita si gioca x forza di cose sui laici, non sui preti.
    Direi di preoccuparci della muffaccia nostra, insomma, quella si tanta e stanti. ..
    🙂

    18 Febbraio, 2016 - 0:44
  8. Clodine-Claudia.F.Leo

    Dove si trova quella sottile linea che divide l’amicizia dall’amore, chi stabilisce dove inizi una e termini l’altra? Spesso le due cose non si escludono. Il buon senso mi fa dire che c’è sempre una sorta di “avvertimento” a livello emotivo che è impossibile eludere. Nelle lettere in questione tra il Papa e la vispa Teresa , a mio avviso, si è oltrepassata abbondantemente la soglia, e il rapporto, la fiducia, la complicità che può escludere il sesso può anche averlo incluso chi può dirlo? Io , tu, voi, Wyszynski, io non c’ero, voi, c’eravate? Wyszynski c’era?
    Allora, non mi piace l’ipocrisia…non mi piace mai!
    Credo che gli equilibrismi a poco servano e che vada sempre instaurato un rapporto di rispetto, amicizia si certo, ma anche prudenza tra il sacerdote e una donna…Di perfetto c’è solo Nostro Signore. Noi non lo siamo e dobbiamo misurarci con il nostro limite.
    Era tanto perfetto il sapiente Salomone eppure, ne fece di cotte e di crude con donne di tutte le risme, bianche nere fino all’idolatria e suo padre Re Davide cadde in basso fino all’omicidio per una donna.Dunque, di cosa stiamo parlando!

    Che possano esistere buoni rapporti di amicizia tra sacerdoti e donne è normale ed è fuori di dubbio. Io stessa nel periodo in cui studiai teologia instaurai rapporti duraturi con alcuni preti. Tra loro ci furono personalità balorde e deludenti , altre edificanti. Tutto dipende da chi si è, dal grado di maturità, dal carattere,dalla sincerità e bontà dell’anima perché non c’è amicizia che prescinda dalla bontà! E ci sono preti ipocriti e laici ipocriti, preti stronzi piacioni e insulsi che pugnalano alle spalle -latet anguis in herba direbbe Virgilio- e laici malvagi , perfidi e stronzissimi …ma se di questi riesci a giustificare di quelli ci si resta malissimo perché non te lo aspetti…

    18 Febbraio, 2016 - 6:47
  9. Clodine-Claudia.F.Leo

    1 Re 11:1-8
    “Ma il re Salomone, oltre la figlia del Faraone, amò molte donne straniere, moabite, ammonite, idumee, sidonie e hittee, appartenenti ai popoli di cui l’Eterno aveva detto ai figli d’Israele: «Voi non vi unirete in matrimonio con loro, né essi con voi, perché essi faranno certamente volgere il vostro cuore verso i loro dèi». Ma Salomone si unì a tali donne per amore. Egli ebbe settecento principesse per mogli e trecento concubine; e le sue mogli gli pervertirono il cuore. Così, quando Salomone fu vecchio, le sue mogli fecero volgere il suo cuore verso altri dèi; e il suo cuore non appartenne interamente all’Eterno, il suo DIO, come il cuore di Davide suo padre. Salomone seguì quindi Ashtoreth, la dea dei Sidoni, e Milkom, l’abominazione degli Ammoniti. Così Salomone fece ciò che è male agli occhi dell’Eterno e non seguì pienamente l’Eterno, come aveva fatto Davide suo padre. Allora Salomone costruì sul monte di fronte a Gerusalemme un alto luogo per Kemosh, l’abominazione di Moab, e per Molek, l’abominazione dei figli di Ammon. Così fece per tutte le sue mogli straniere, che bruciavano incenso e offrivano sacrifici ai loro dèi.”

    18 Febbraio, 2016 - 8:35
  10. picchio

    caspita Clodine mi fai venire la curiosità di andare a sbirciare questo ormai famoso carteggio pur non essendo mai stata particolarmente interessata a Giovanni Paolo II.
    ho trovato comunque di pessimo gusto che la tipa non abbia trovato di meglio di vendere una parte delle lettere, le più neutre suppongo, ad un giornale per far cassa.
    Ricordo che come tutti sanno ci sono stati molti esempi di amicizie nella Chiesa come per esempio San Francesco di Sales e Santa Chantal pure sepolti fianco a fianco.
    cristina Vicquery

    18 Febbraio, 2016 - 8:44
  11. Federico Benedetti

    Io trovo vergognoso che alcuni giornali abbiano proposto questa notizia con allusioni maliziose, come se si trattasse di amanti.

    18 Febbraio, 2016 - 10:28
  12. picchio

    Federico, come ha detto Clodine “si è oltrepassata abbondantemente la soglia, e il rapporto, la fiducia, la complicità che può escludere il sesso può anche averlo incluso chi può dirlo?”
    Poi la tipa era veramente un giglio di campo, muore l’amato e vende le lettere al giornale..
    cristina vicquery

    18 Febbraio, 2016 - 10:35
  13. Federico Benedetti

    picchio,
    forse è meglio che continui a non interessarti a San Giovanni Paolo II.

    18 Febbraio, 2016 - 11:38
  14. picchio

    federico io ho riportato quanto ha detto Clodine appena sopra, prenditela con lei.
    Cristina Vicquery

    18 Febbraio, 2016 - 12:10
  15. Lorenzo Cuffini

    Si è a tal punto incrostati di pruderie e di buon senso ( due tratti completamente mancanti in Gesù raccontato dal Vangelo e sulla cui base infatti viene ripetutatmente beccato, criticato, gossipato da ogni lato ) da voler giudicare un rapporto di questo tipo?
    La cosa migliore sull’argomento mi pare che l’abbia detta Dziwisz , ricordando – di GPII – che era un uomo libero, trasparente e privo di qualunque complesso.
    Punto.
    Esiste una ” soglia” che, in questo caso, sarebbe stata abbondantemente sorpassata? Mah. Se esistesse, questa fantomatica “soglia”, Gesù stesso l’avrebbe oltrepassata innumerevoli volte, e in modo assai piu’ clamoroso.
    Il che mi spinge a credere che questa “soglia” sia una nostra idea e nulla più.
    Sui ” rapporti” con i preti, fermo restando che ne esistono d’ogni tipo, e sempre ne esisteranno, in tutta la gamma possibile e immaginabile, e nessuno gioca a fare la violamammola idealista, mi limito a divertirmi sempre su un fatto. Ho sentito assai spesso, da devotissime e piissime e dottissime anime cattoliche, uscire giudizi ipertrancianti su quasi tutti i preti con cui entrano in contatto…salvo alcuni che vengono -dalle stesse anime – tout court santificati in vita , in modo altrettanto tranciante. Sempre che non si determini qualcosa ( ” guarda, è stato una tal delusioooooooooone!!!!!!” è la frase tipica) per cui , patatrac, il santificato cade dagli altari provvisori alla polvere definitiva in men che non si dica. E così via….
    La domanda è: ma che metro di giudizio si adotta?
    Risposta.
    Le proprie aspettative. Il proprio autocentrismo. In una parola , se stessi.
    E allora, tutto diventa chiaro.
    🙂

    18 Febbraio, 2016 - 12:28
  16. Luigi Accattoli

    Cristina Vicquery: “muore l’amato e vende le lettere al giornale”. Da dove sappiamo questo?

    18 Febbraio, 2016 - 15:17
  17. Federico Benedetti

    Immagino che abbia dato credito a certi pettegolezzi anticlericali che sono circolati nei giorni scorsi.

    19 Febbraio, 2016 - 13:30
  18. picchio

    Luigi
    la signora non ha venduto le lettere al giornale, ma vendute ( non donate) alla Biblioteca Nazionale Polacca, che le ha fatte vedere alla BBC

    http://www.latimes.com/world/europe/la-fg-pope-john-paul-letters-20160218-story.html

    Quindi veramente poco rispetto per l’amore della sua vita….ma d’altra parte già il segretario ha disubbidito alle volontà del papa. Questi lasciò detto di bruciare molti documenti e lui ci ha fatto libri ed articoli.
    saluti
    cristina vicquery

    19 Febbraio, 2016 - 14:37
  19. picchio

    Sono venuta qui per sbaglio, volevo aprire il post sopra, se mi devi fare domande su cose vecchie mandami una mail, altrimenti rischi di restare senza risposta…
    grazie
    Cristina vicquery

    19 Febbraio, 2016 - 14:40
  20. Clodine-Claudia.F.Leo

    Vede, Cuffini, il buon senso è l’istinto del vero, nessuno fu più maestro di Nostro Signore nel proporcelo e farcelo applicare nelle situazioni della vita di tutti i giorni. Il Vangelo è un compendio di buon senso, probabilmente lei lo ha letto poco, evidentemente, per azzardare l’idea che Gesù ne fosse privo e dunque stolto in una parola! Ma capisco la sua difficoltà: il buon senso evangelico non è applicabile alla cultura dei nostri giorni specie se la si osserva nell’ottica contemporanea occidentale. Dispiace constatare come lei, Cuffini, abbia la tendenza ad impostare un suo programma a senso unico_ schiaccia il pilota automatico e ci da giù “ndo’ cojio cojio”, diciamo noi capitolini.
    Ecco, è un’ operazione che non andrebbe mai fatta , non è di ” buon senso” né di buon gusto e fa dire anche cose sgradevoli. Vede, la “soglia”, in modo simbolico, rappresenta una linea di separazione, un passaggio tra due livelli: il noto e l’ignoto, il profano e il sacro. Un concetto assolutamente scevro da “pruderie” , l’assicuro, ma soprattutto molto ben lungi da “giudizi” o insinuazioni che mi si vogliono attribuire.
    Ho letto molto in proposito. La visione di Karol, che ha sempre vissuto l’amore come un’entità metafisica, non combaciò con quella di Anna Teresa la quale, non possedendo quel grado di perfezione che è solo dei santi, la portò a soffrire immensamente . Varcò, suo malgrado, “Il Rubicone”, la soglia appunto, e abbondantemente assumendosene le conseguenze.

    20 Febbraio, 2016 - 18:51

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