“Interventi di manutenzione / dei tratti maggiormente ammalorati. / Determina dirigenziale di approvazione progetto / numero 109 del 2 febbraio 2016”: così un cartello a un angolo di Piazza Venezia dove sono ruspe e trattoretti. Ammalorati: malandati. Determina: decisione. Se giri con un buon dizionario potrai capire quello che avessero a dirti le autorità.
Ammalorati assai e in attesa di una pronta determina
20 Comments
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Milano non è da meno di Roma:
Dal sito della costruenda Metro 4: “Da mercoledì 7 settembre, nell’ambito dei lavori per la realizzazione della futura stazione Segneri, sarà necessario intercludere la porzione di marciapiede che insiste tra i civici 8 e 6 di via P. Segneri”
Dal che si capisce che c’è un marciapiede che insiste (insìstere v. Perseverare in un’azione o in una richiesta) e va intercluso (intercludere v.tr. chiudere dentro, includere). Qui anche il dizionario non è di grande utilità.
Giuseppe Zanotto
In realtà il problema di una maggiore e migliore semplificazione del linguaggio amministrativo e pubblico è noto da tempo. Segnalo, a titolo di esempio, questi due progetti varati entrambi, in periodi diversi, dal Dipartimento della Funzione Pubblica:
http://www.funzionepubblica.gov.it/articolo/dipartimento/08-05-2002/direttiva-semplificazione-linguaggio
Prima ancora, nel 1993, fu varato il
“Codice di stile delle comunicazioni scritte ad uso delle Amministrazioni Pubbliche”, Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per la Funzione Pubblica, edito dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.
Anni diversi, problema ancora di difficile risoluzione.
Problema antico (nel gergo della Pubblica Amministrazione, “risalente”, mentre, parlando “come se magna”, si direbbe “vecchio come il cucco”) ma tutt’oggi irrisolto: anche queste Direttive, Circolari, etc., finiscono per ricordarmi le famose “grida”, citate da Alessandro Manzoni ne “I Promessi Sposi”, con cui s’intendevano perseguire e punire sempre più severamente i “bravi”, che, invece, continuavano ad imperversare indisturbati.
Mi prendo, a questo punto, la libertà di cambiare discorso: dal 1° gennaio dell’anno scorso (quindi è, ormai, trascorso un anno) è stata da Luigi introdotta la regola della firma, con proprio nome e cognome, apposta ad ogni intervento; vorrei, dopo un anno, chiedere a Luigi nonché agli amici del “pianerottolo” la cortesia di esprimere un parere sul risultato apportato alla vita di questo blog dall’avvento di quest’innovazione “regolamentare”.
Anticipo la mia opinione: per me, il saldo finale è, tutto sommato, positivo; a Luigi e ad ognuno di voi (se lo vorrete) la parola.
Ciao a tutti !
Roberto Caligaris
caro roberto caligaris
riispondo alla tua richiesta di “esprimere un parere sul risultato apportato alla vita di questo blog” dall’innovazxione di doversi firmare nome e cognome.
io sono una dei pochi che ho continuato a scrivervi , ( magari con tuo grande disappunto … 🙂 ) ma se vai a vedere a caso un post di un gennaio passato che so questo:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/de-mattei-e-gli-altri-piu-cattolici-del-papa/
troverai gli interventi di tanti che oggi sono scomparsi da questo blog:
UbiHumilitas, Nino, Matteo, Fiorenza, ElsaF, Mabuhay, il Moralista , Leonardo,
Gioab, ecc. ecc.
E’ un fatto positivo che ora non vi scrivano più sul blog? mah, secondo me no.
certo allora c’erano più discussioni accese, alcuni si offendevano, si arrabbiavano, poi facevano pace, ma che importano gli insulti, le risse, i bronci, le riappacificazioni, un blog deve essere VIVO, spontaneo, verace , stimolante , come un basso napoletano, non il trionfo del “politicamente corretto”.
questo è il mio modesto parere. aridatece Matteo e Leonardo!
Sono d’accordo solo in parte con Maria Cristina.
Effettivamente fino a un anno fa il blog era più vivo e gli interventi, dietro l’anonimato, erano più liberi e più appassionati (ma anche, forse, più personali e talvolta più profondi). Mi domando solo se questo dipenda solo dall’obbligo della firma o anche da uno stile più “soft” che Luigi ha voluto proporre al blog attraverso post più pacati e argomenti meno divisivi (penso in particolare alla politica, pochissimo trattata rispetto agli anni precedenti, anche se gli spunti ci sarebbero stati, ma anche alla necessità di rasserenare gli animi rispetto al pontificato di Bergoglio).
In ogni caso, facendo un bilancio, mi possono mancare gli interventi di Sara o di Lycopodium, che arricchivano sempre il dibattito, e magari le provocazioni ironiche di Franti, ma di certo non mi mancano le trivialità e l’aggressività di altri che ora non voglio nemmeno nominare. Ci sarebbero state altre soluzioni per impedire a questi ultimi di avvelenare le discussioni del blog (cenurandoli, bandendoli…), ma se Luigi ha ritenuto che questa fosse la migliore, preferisco continuare su questa strada piuttosto che ritrovare quesi due/tre intolleranti e aggressivi “bulli” che volevano azzittire con lka violenza verbale chi non la pensava come loro.
Da Matteo ricevo questo messaggio:
Carissimo Luigi, Maria Cristina Venturi il 3 gennaio 2017 @ 20:22,
scrive sulla scomparsa di tanti tra cui me stesso.
Vorrei che la Maria Cristina sapesse che io rimango attivo nel blog, anche se solo nella lettura. Vorrei che sapesse che per me è un ottimo esercizio quello di leggere soltanto e non reagire, perchè le cose che la Maria scrive, mi fanno soltanto soffrire e, la mia reazione non sarebbe da signore…
No. Io sto bene nel mio silenzio di lettore, i commenti degli opinionisti per me sono solo un appendice non necessaria alle riflessioni di Luigi che mi aiutano tanto nella mia povera vita. Grazie a te Luigi se mi dai questa possibilità di intervento. Matteo
C’è una certa differenza, e piuttosto rilevante, tra il “non essere signori” (grazioso eufemismo) o comunque non rispettare le elementari regole della buona educazione e del “galateo” di un blog e il fare bullismo.
Qui qualcuno faceva del bullismo, non dimentichiamolo.
E per favore non equipariamo le intemperanze verbali di qualcuno, magari per eccesso di passione, con le volagarità e le offese inaccettabili (ed espresse con odio e cattiveria) di altri.
Non sono mancate nemmeno le maledizioni… scusate, ma non è questione di “signorilità” o di reazioni istintive.
Chi ha subito certe cose, magari nell’indifferenza generale, se ne ricorda bene.
Anche io me ne ricordo bene, caro Federico…molto bene, pertanto eviterei anche di parlarne, il solo ricordo mi genera ansia e angustia ….
Come dimenticarlo?
Ho perdonato, ho pregato per queste persone, in alcuni casi ho cercato la riconciliazione anche chiedendo scusa per primo (e senza ricevere mai una parola di scusa dagli altri, MAI), ma non mi sembra giusto sminuire la gravità di certi comportamenti. Non riesco proprio ad avere “nostalgia” di quelle parole e di quelle persone.
Cara Clodine,
un abbraccio e tanti cari auguri di buon anno!
Neppure io dimentico , caro Federico, ti capisco perfettamentante.
Un forte abbraccio a te e famiglia, ti auguro un felice anno nuovo e che ogni tuo progetto trovi realizzazione.
Sorry@ perfettamente…
M’inserisco “al volo” nuovamente per rivolgere all’amico Matteo (che anch’io so leggerci, seguirci, esser sempre – seppur silenziosamente – “dei nostri”) il più caro saluto; ricordo, poi, e pure saluto con affetto e simpatia gli amici Nino, Fiorenza, Mabuhay, Moralista, Ignigo74, Syriacus, Lycopodium, Sara, Alexandros (mio conterraneo e con-diocesano), Maioba, Francesco73 e Sumpontcura: non ho perso la speranza di vedervi tutti tornare nel “pianerottolo”.
‘Notte a tutti !
Roberto Caligaris
Mi unisco al saluto dell’amico Roberto verso tutte le persone da lui citate.
F.
Matteo ed io, su sua iniziativa, ci siamo scambiati saluti ed auguri tramite mail. Glieli rinnovo da qui, con tanta stima e cordialità.
Carissimi Giuseppe, Roberto, Fabrizio,
non dubito che Matteo possa essere, quando vuole, persona degna di stima, cordialità e amicizia, ma qui non è sempre stato così.
Spesso ha ecceduto e ha mostrato il peggio di se’ nei confronti miei e di altri.
Andate pure a rileggere certi suoi interventi. Gli amici e coloro che lo stimano cordialmente, in quelle occasioni, avrebbero potuto suggerirgli di scusarsi e di esprimere le sue legittime idee con un minimo di educazione e rispetto verso il prossimo.
Gli mando anch’io un saluto e il mio più sincero augurio di buon anno, ma in tutta franchezza spero che continui a leggere in silenzio.
Carissimo Federico, io non sto a rivangare il passato e perciò non mi addentro a ripesare le ragioni dell’uno e degli altri. Con Matteo ho un ottimo rapporto per e-mail, anche se rado, ma mi fa molto piacere che lui si ricordi di me. Come ti ringrazio del tuo “carissimo”.
Poco fa mi ha inviato una mail una suora che sta restaurando l’abito dell’Addolorata della chiesa di Castelbasso. Ha aggiunto queste parole che faccio mie e condivido con te e con tutti, per primo con Luigi:
“Approfitto per augurare una santa Epifania di Gesù: possiamo riconoscerlo veramente come Signore della nostra vita in tutte le situazioni dell’ordinarietà.”
Bellissimo, vero, questo augurio?
Caro Giuseppe,
non voglio nemmeno io rinvangare il passato, ci mancherebbe altro!
Volevo però spiegare le ragioni (e ci tengo) per cui Clodine ed io non proviamo nostalgia per una persona che sembra godere invece della simpatia e della stima tua e di Roberto.
Tra l’altro ci sarebbe anche un’altra persona, una signora, che ci andava giù parecchio pesante. Sarà un caso, ma nessuno l’ha nominata. Non lo farò nemmeno io. Già il fatto che nessuno senta nostalgia per la sua partecipazione mi ripaga di certe parole che, insistentemente, mi indirizzava.
Non la saluto nemmeno, perchè, conoscendola, non lo apprezzerebbe.
come te Giuseppe anche io ho un ottimo rapporto via mail con Matteo che saluto caramente. Un abbraccio Matteo.
cristina vicquery
Senza dubbio sapeva essere molto amichevole con quanti condividevano più o meno le sue idee. Il problema è come trattava chiunque osasse esprimere opinioni diverse dalle sue.
Mi spiace che i tanti amici che sono emersi in questa pagina non abbiamo voluto o saputo consigliarlo meglio.