Alle primarie del Pd, al gazebo della Madonna dei Monti, voto per Nicola Zingaretti: per l’apprezzamento della sua leadership regionale e per aiutare l’ammaccato partito di cui sono elettore a dare un segno di novità. Nei commenti metto il link alle mie opzioni nelle precedenti primarie e alle ragioni del mio distacco da Renzi e dai renziani.
Alle primarie del Pd voto Zingaretti
18 Comments
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Le altre volte avevo votato così:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/domani-alle-primarie-romane-del-pd-voto-giachetti/
http://www.luigiaccattoli.it/blog/ho-rivotato-renzi-e-spero-che-metta-giudizio/
http://www.luigiaccattoli.it/blog/un-ciaone-al-giovane-renzi-che-va-a-sbattere/
http://www.luigiaccattoli.it/blog/voto-renzi-e-la-rumba-i-chi-cambia/
http://www.luigiaccattoli.it/blog/andro-a-votare-per-rosy-bindi/
Per le ragioni del mio allontanamento da Renzi e di un iniziale apprezzamento per Zingaretti, puoi vedere qui – e segnalo le ragioni dell’allontanamento, dettagliate nel primo commento al post:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/domani-voto-gentiloni-zingaretti-visini/#comments
Caro e rispettato Luigi,
“tot capita, tot sententiae”,
ergo sileo.
Vale, et per tuum suffragium!
Giuseppe traduci l’ultima riga… mi appello alla tua misericordia linguistica…
Caro Luigi, scusami se a volte esagero.
La traduzione dell’ultima riga è questa:
“Stai bene, anche per mezzo del tuo voto”
E’ una cosa beneaugurante, no? Accetta anche la mia affettuosa Buona Notte!
Semper vale, Aloisi!
Giuseppe grazie della traduzione… pare che l’affluenza sia stata buona… infatti al gazebo della Madonna dei Monti dove ho votato io c’era una fila lunga che girava intorno alla piazza… dunque il tuo augurio legato al voto ha avuto efficacia…
Caro Luigi.
Confesso che stavolta alle primarie non volevo recarmi; poi il dibattito tra i tre candidati su Sky e un po’ di lettura per sommi capi delle varie piattaforme mi hanno convinto ad andare ai gazebo.
Ho votato Maurizio Martina, un po’ perchè l’ho ritenuto l’unico tra i tre a poter parlare ai giovani e giovanissimi, un po’ perchè firmava il suo programma economico Tommaso Nannicini che ho sempre seguito con interesse e un po’ perchè -lo ammetto- mio coetaneo e lombardo come me. (Scusate le congiunzioni ripetute).
Mentre scrivo, pare si possa dare ormai per certa la vittoria di Nicola Zingaretti. Auguri al nuovo segretario.
Il PD svolta e con oggi chiude la stagione renziana.
E’ il corso della vita.
Dove svolti però il PD non lo so. Rinasce l’Ulivo? Chissà…
Contento della partecipazione odierna (guai se fosse stata inferiore), ma va tenuto presente che le primarie sono sempre andate bene e il Paese rimane (ahimè dal mio punto di vista) saldamente a destra. Vedremo in futuro.
Buona settimana.
Fabrizio io credo che il nuovo segretario abbia il compito di incoraggiare la ricerca di un’alternativa alla politica del rilancio basato sull’aumento del debito… immagino che Zingaretti possa risultare affidabile in questo stante la sua immagine di politico concreto senza tentazioni demagogiche…
Luigi, la politica è l’arte del possibile. Per sapere cosa è possibile bisogna esaminare la realtà. Non per nulla la repubblica è una COSA di tutti. Ma il bello è che tutti non la pensano allo stesso modo, perciò per governare democraticamente è necessario trovare un compromesso. Del resto lo stesso nome “partito” indica che esso rappresenta una parte della società. Immagino che Renzi, quando propose la legge elettorale maggioritaria, intendeva rendere possibile il governo di un solo partito. Ma non gli è stato permesso.
Per rimanere nel PD, il problema di questo partito, sempre più spezzettato, è la sua sinistra composta da presunti detentori della verità politica, che però sono pochissimi e dividenti. Ma la sinistra, come nessun altro partito, penso, non governerà mai da sola. La realtà è quella che è. E da essa bisogna partire per governare. Zingaretti è una parte di una parte della società italiana. Gli auguro che si sappia adoperare per il bene anche di chi non ha partecipato all’elezione parziale del segretario del PD.
Un bel saluto, caro Luigi.
A proposito dei votanti Zingaretti. E’ stato votato dal 70% dei partecipanti alle primarie. Cioè Zingaretti non è stato votato da 59.127.000 italiani. Ne dovrà tenere conto. E’ il bello e l’interessante della VERA POLITICA.
Di nuovo un bel saluto a te, Luigi caro e a tutti.
Rif. 9.30 – Numeri a caso
Considerazioni matematiche fuori da ogni razionalità
A Luigi Accattoli.
Con rif. a 11.59 cancellami pure. Non mi dispiace!!!
E mi fermo qui. Ciao!
Amigoni ex pulpito locutus est, causa finita est!…
🙂
Per quanto mi riguarda il PD è morto e sepolto.
Cara Clodine, non trovi niente di irrazionale in quanto scritto da me?…
Anche per me il PD è morto e sepolto.
Un caro saluto, Clodine.
Penso anche io che l’intervento di Di Melchiorre, non me ne voglia, sia stato poco avveduto. Ragionamenti del genere li faceva Berlusconi quando c’erano le manifestazioni contro i suoi governi, ma se i numeri sono significativi vuol dire che evidentemente qualcosa si sta muovendo e chi è politicamente intelligente cerca di capire cosa c’è dietro quei numeri, senza sminuirli.
Il PD è morto è sepolto? Sebbene la dirigenza del partito abbia fatto di tutto per suicidarlo, c’è ancora una fetta importante di cittadini che ritiene che un partito collocato fra il centro e la sinistra abbia ancora qualcosa da dire. E poi il consenso è diventato talmente volatile che nel giro di poco tempo le cose potrebbero cambiare. Salvini sembra in questo momento il mazziere della situazione politica, ma non è detto che le carte le giochi tutte giuste. Niente è così incerto come la politica (quella italiana soprattutto…).
Alberto Farina
A “Otto e mezzo” di stasera – Anche questa ci mancava
‘In Italia non si votava da 10 anni’
Gaffe di Lorella Cuccarini è virale
Imbarazzo in studio e ironia sui social.
Qui niente ironia
Risultato di una mia ricerca:
“Se la democrazia dà i numeri
Da Platone ai giorni nostri, il governo della maggioranza alla prova della matematica: per risolvere (o lasciare insoluti) i problemi della politica. Per diventare politica concreta in un dato paese con un dato numero di partiti, la democrazia ha bisogno di matematica e deve conoscere la logica. Per 2500 anni le migliori menti si sono esercitate a risolvere il problema della misura del consenso e della sua traduzione in governo. L’impressione è che non ne siano venute a capo.
E l’Italia? Szpiro non ne parla, ma se n’è occupato Andrea Levico, autore di “Vota X”. Ne emerge chiaramente che «la varietà quasi sbalorditiva di formule elettorali in uso nei diversi Paesi non nasce da meri esercizi di fantasia, bensì è strettamente connessa con la varietà dei sistemi politici e costituzionali. Insomma, ogni legge elettorale ha un senso all’interno del sistema costituzionale e politico in cui opera. E non dobbiamo chiederci quale ci piace di più, ma quale può funzionare e quale no». Auguriamoci che gli eletti si pongano questa domanda. E che rispondano secondo coscienza.”
Ovviamente nel rispetto di chi la pensa diversamente da questi studiosi.