Tra le 17.30 e le 18.00 sono a Tv2000 per parlare del mio libro intervista con il priore della Certosa di Serra San Bruno e della visita che domani Benedetto farà a quella Serra calabra. Non fate finta di non saperlo!
Alle 17,30 sono su Tv2000 per la Certosa
24 Comments
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Non mancherò!
Il Vescovo di Locri: “Per tutta la regione sia un momento di grazia”
Un momento di gioia e un motivo di grazia per la terra, ha dichiarato invece il vescovo di Locri-Gerace, mons. Giuseppe Fiorini Morosini, in vista della storica giornata di domani: «Deve essere un momento di gioia per tutti noi cattolici di Calabria. La presenza del Papa, dovunque egli va, è sempre un motivo di grazia per la terra visitata e per la gente che incontra». «Il Papa – aggiunge – ci porta la benedizione di Dio, ci conferma nella fede, ci aiuta a leggere i problemi della nostra terra a partire dalla fede, ci incoraggia ad avere speranza e a non desistere mai dal combattere il male e dal fare il bene. Alcuni di noi andremo a Lamezia per partecipare di persona all’evento. La gran parte di voi non potrà; ma vi invito a seguire la diretta televisiva della S. Messa. Io avrò l’occasione di incontrarlo e chiederò per la nostra Diocesi la benedizione. Vi invito in modo particolare a seguire con attenzione quanto ci dirà con i suoi discorsi, che saranno sicuramente ispirati dallo Spirito santo».
«Come avviene per tutti i luoghi che visita – prosegue mons. Morosini – egli ci spiegherà la Parola di Dio facendo riferimento ai problemi della nostra terra. Sarà per tutti noi una grande lezione per come leggere la Bibbia con gli occhi aperti sulla storia che viviamo. Su questi discorsi ritornerò nei prossimi giorni, per cogliere le indicazioni utili alla nostra crescita nella fede e nell’impegno sociale e politico. Preghiamo per il Papa. Chiediamo al Signore che questa visita sia per tutta la Regione un momento di grazia e segni una spinta per il progresso della nostra terra».
Fantastico!! Ti sto guardando Luigi….
Ciao Luigi, intervista breve,ma intensa sulla tua esperienza e colloquio con il priore Certosino di Serra San Bruno.
Bello il passaggio sulle lacrime/sul significato del pianto, e quello sul canto notturno dei monaci!!
Un abbraccio!
F.
Caro Luigi, è stato un piacere vederti in Tv. Che dire ? Vuoi le mie impressioni ? Beh, è stato breve soli 4 minuti forse qual cosina meno e solo per parlare di monaci silenziosi e poco sorridenti non è il massimo della goduria. – Tutto il contrario di quello che il Vangelo prescrive. “Siate sempre allegri.” ( 1 Tess. 5.16)
Andando un po’ più sul concreto “Chi si isola cercherà [la sua propria] brama egoistica; irromperà contro ogni saggezza.””, ( Prov. 18.1) come fanno ad essere ubbidienti al vangelo se non parlano mai ? e stanno sempre da soli ?
Vedi ? “Per ogni cosa c’è un tempo fissato, sì, un tempo per ogni faccenda sotto i cieli: un tempo per nascere e un tempo per morire; un tempo per piantare e un tempo per sradicare ciò che è stato piantato; un tempo per uccidere e un tempo per sanare; un tempo per demolire e un tempo per edificare; un tempo per piangere e un tempo per ridere; un tempo per fare lamento e un tempo per saltare; un tempo per tacere e un tempo per parlare; Che vantaggio c’è per chi opera in ciò a cui lavora duramente?”( Eccl 3.1-9) e aggiungo se non fa com’è scritto ?
Abbandonando i monaci,al loro inutile isolazionismo devo dirti che mi hai sorpreso, Troppo ufficiale, troppo formale quasi impettito e ti è scappato (quasi) il sorrisino “sotto i baffi” ti è capitato una volta o due ma non hai ceduto all’ironia della domanda.
Il modo della cravatta era troppo grosso e la cravatta troppo formale denota vecchio stampo.
Anche il tuo interlocutore ha parlato di paradossi, meno male che non sono il solo. Non ho capto come fanno ad essere con tutti quando sono da soli. Scherzi dell’immaginazione ? E se devono essere sempre allegri perché piangono ?
E’ stato detto che l’umanità va dallo psicanalista perché non sa rivolgersi a Dio, aggiungo. e quelli che lo fanno in quel modo dovrebbero andarci loro ?
Vabbeh, roba cattolica. Sei stato cmq sempre bravo preciso e compito. Bravo, sei paciuto.
p.s. fai attenzione la prossima volta alla forfora sul bavero.e magari la giacca anche sbottonata fa la sua figura se le idee che sono li dentro sono del tuo spessore. Un maglione sarebbe meno da curiale.
Odio gli americani che ogni volta che si alzano si abbottonano la giacca è deprimente, un formalismo da venditore di macchine usate.( il loro) Tu no! sei apparso distinto e quello ti ha fatto parlare poco era invadente ? Era pressante !
Ho visto troppo tardi l’annuncio. Spero che il programma si possa rivedere.
Tra le 17.30 e le 18 caro Luigi non c’eri. Ti ho perso e mi dispiace.
Ma sopratutto ti sto ascoltando e rivivendo, nelle tue parole, le mie numerose esperienze tra i monaci della trappa i quali, secondo la regola di S.Benedetto -non molto distante da quella di San Bernardo di Chiaravalle- osservano il silenzio per ” ascoltare”e proiettarsi in Dio. L’assenza di tutto [in primis del loro “io” della loro propria individualità] è un mezzo efficace per essere “ripieni” ” gravidi” di Grazia! Ti ascolto Luigi e nelle tue parole, specie quando accenni alle salmodie gregoriane che risuonano tra le nude mura nel momento più buio della notte, rivivo la stessa esperienza: soli, un senso di vuoto inaudito; soli dinnanzi a Dio, fuori dal tempo; soli col nostro niente. “Annulati”, perché” lo spazio si dilati e si raggiunga il cuore stesso dell’ umanità, per essere ovunque: tutto in tutti.
Penso che il programma venga replicato dopo le 23.
Antonella, lo puoi cercare anche su internet, ma certamente sarà replicato! Il dialogo tra Luigi e il giornalista è stato arricchente: un affresco sulla vita dei monaci così aderente alla realtà, e…affascinante, mirabile… mi ha fatto venire la nostalgia per quel silenzio. Un silenzio che non ci appartiene per certi aspetti, difficile da gestire per noi che siamo “fuori”, resi sordi dal rumore, dal frastuono del mondo. Se ci si accosta con la presunzione di uscirne appagati, si resta delusi. Li si è soli, soli, soli…noi…e….il silenzio, un silenzio che scava, come goccia, la pietra [le lacrime di cui si parlava nell’intervista]. Un vuoto abissale che solo Dio può colmare, un campo desertico che le nostre preghiere non bastano ad irrigare, la volontà non può nulla:…Solo Dio può far scendere l’acqua, Lui solo e nessun altro
Ciao Antonella, ciao Fab, ciao Mary ciao a tutti.
Marilisa in effetti quello spezzone del programma NEL CUORE DEI GIORNI è andato in onda con cinque minuti di anticipo rispetto a quanto previsto. Ero lì in attesa e mi hanno detto “anticipiamo”. Mi hanno poi spiegato che lo si può rivedere in internet, andando sul sito di TV2000, http://www.tv2000.it/, cercando il programma NEL CUORE DEI GIORNI e la data e l’ora di oggi – ma solo a partire da lunedì 10. Spero di aver ripetuto bene quello che mi hanno detto, generalmente quelle ricerche io non le so fare.
Nel sito di un cultore della storia dei Certosini – http://cartusialover.wordpress.com/2011/10/04/aspettando-la-visita-del-papa%E2%80%A6%E2%80%A6/ – si può vedere la copertina del libro e si può leggere il primo capitolo.
Grazie Luigi per la segnalazione del sito…che meraviglia! Non sai quanto sono felice. Non mancherò di leggere il tuo libro…puoi starne certo!
Ti abbraccio ciao!
Questo libro sui certosini è senz’altro molto bello. Ma bisognerebbe anche ricordare che esistono tanti altri “tesori nascosti” nella Chiesa, dei quali nessuno sa nulla. Però poi tutti tranciano i loro giudizi, talvolta veramente disarmanti (mi riferisco ovviamente ai vari teologi, matametici, opinion leaders ecc.)
@ antonella lignani
Mi perdona se le dico che i tesori nascosti non servono a nessuno ? Non producono !
I soldi sotto la mattonella si svalutano e dopo un po’ non valgono più niente, lo ha detto Gesù ricorda il talento sotto terra ?
Sa cosa mi colpisce di quella storia ? Il finale: ” ‘Schiavo malvagio e pigro, sapevi che mietevo dove non avevo seminato e che raccoglievo dove non avevo sparso? Ebbene, avresti dovuto dunque depositare il mio denaro d’argento presso i banchieri, e al mio arrivo avrei ricevuto ciò che è mio con l’interesse.” ( Mt.25.26-27)
Vabbeh che è una parabola, ma non le pare che spinga per l’avidità ? voleva l’interesse voleva. Ma le pare giusto ? invece di ricompensare la prudenza di colui che si rinchiude come sottoterra, per evitare le tentazioni del mondo, (per non perdere il talento) L’altro lo spinge a commerciare e vuole anche gli interessi ? Non le pare avido ? Gli interessi ? Quali interessi produrranno quelli che sono rintanati sottoterra ? Solo le proprie paure ? Che interessi potranno produrre ? La contemplazione ?
Dica lei !
“Simile est regnum caelorum thesauro abscondito in agro; quem qui invenit homo abscondit et prae gaudio illius vadit et vendit universa, quae habet, et emit agrum illum”.
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
Matteo 13, 44
Il mio era appunto un invito a scoprire questi tesori. Molti ne ha scoperti Luigi Accattoli in “Cerco fatti di Vangeki”.
http://feedproxy.google.com/~r/TheNewLiturgicalMovement/~3/LAio1iyI46o/sources-and-shape-of-carthusian-liturgy.html
Adesso su Rai1 il priore di Serra San Bruno stava spiegando cos’è il silenzio. Una volta le mie suore mi hanno regalato un libriccino, fatto da loro, su “I sette gradi del silenzio”. Ne sono rimasta ammirata, ma anche spaventata. Non ci si deve stupire del fatto che poi non imparino le regole del latino, che mi affanno tanto a spiegare (per iscritto, perché adesso non posso entrare da loro a fare lezione).
@ antonella lignani
Brava la signora che parla latino e insegna.
Infatti nella sua replica lei concorda con me. Il Regno nascosto nel campo non serve a nessuno. Non produce nulla. Non è utile.
Mentre chi lo scopre e si da fare per comprare il campo, non lo fa perché il campo è prezioso di suo perché produce qualcosa di utile ma è prezioso a motivo del il Regno ivi nascosto, che farà arricchire chi lo utilizza, compensandolo della perdita avuta dalla vendita dei suoi beni.
E il regno che arricchisce no il campo, non restare chiusi in silenzio in attesa che il tesoro cada in testa a chi non lo sa far nemmeno far fruttare.
“Perché “il regno dei cieli è simile a una rete a strascico calata in mare che radunò [pesci] di ogni specie. Quando fu piena la tirarono sulla spiaggia, e, sedutisi, raccolsero gli eccellenti in vasi, ma gli inadatti li gettarono via. Così sarà al termine del sistema di cose: gli angeli usciranno e separeranno i malvagi di mezzo ai giusti e li getteranno nella fornace ardente. Là sarà il [loro] pianto e lo stridore dei [loro] denti.” ( Mt. 13.47)
Allora il regno serve a pescare, non a stare rinchiusi a contemplare il silenzio per paura di perdere il talento. Il premio è la gioia che deriva dalla pesca non dall’astenersi dalla pesca. E rimanere in silenzio è come la storia dei ciechi che seduti per terra sebbene invitati dalla folla a fare silenzio non ci pensarono proprio.- :” seduti presso la strada, avendo udito che passava Gesù, gridarono, dicendo: “Signore, Figlio di Davide, abbi misericordia di noi!” E la folla disse rigorosamente loro di tacere; ma essi gridarono ancora più forte, dicendo: “Signore, Figlio di Davide, abbi misericordia di noi!” E Gesù, fermatosi, li chiamò e disse: “Che volete che vi faccia?” Gli dissero: “Signore, si aprano i nostri occhi ”. Mosso a pietà, Gesù toccò i loro occhi, e immediatamente ricevettero la vista, e lo seguirono”. ( Mt. 20.30-34)
Il più bel regalo ! Riuscire ad aprire gli occhi ! come Saulo ! Altro che silenzio, l’unica preghiera “urlata” “si aprano i nostri occhi”
Il tesoro si forma nel segreto. Poi sta a noi scoprirlo (con la grazia divina). Caro Gioab, mi sa proprio che stiamo dicendo la stessa cosa.
Caro Luigi, ho letto solo ora.. son curioso di vederti, quindi provo a cercarti in differita sul web…
Grazie a Principessa, così anch’io ho potuto vedermi, anche se sapevo quello che avrei trovato…
Buon Luigi,
mi ha divertito attualizzare
nella mia esperienza di mondo
con tre anni di militare a Cuneo,
talune belle espressioni che ho ascoltato in quella intervista.