Alla Porta d’Oro Anna gli si appese al collo

Anna se ne stava sulla porta e vedendo venire Gioacchino gli corse incontro e gli si appese al collo esclamando: ora so che il Signore Iddio mi ha benedetta“: così al capitolo 4 del Protoevangelo di Giacomo. L’abbraccio dei due nell’attesa del figlio. La mano di lei sulla barba di lui. La donna in nero che ha metà del volto nella luce, a figura del popolo che era nelle tenebre e che vide una grande luce.

10 Comments

  1. fiorenza

    “Preparo gli occhi alla Notte di Luce fermandoli sui colori di Giotto”, avevi detto. E così ora questo lo possiamo fare anche noi: preparare gli occhi è importante. E, comunque,entrare nel pianerottolo e trovare queste grandi finestre aperte sulla bellezza, è un’ esperienza molto forte. I cieli di Giotto: mai visto niente di più azzurro.

    21 Dicembre, 2012 - 23:44
  2. fiorenza

    Delle cose molto belle su questo incontro alla Porta d’Oro, su questo abbraccio e, più precisamente, sul bacio tra Anna e Gioacchino, le ho lette nel blog di cui vi dò il link (e qui ritroviamo Chiara Frugoni, di cui di recente ci hai detto quanto ti è cara, e, tra i commenti, anche un intervento del “nostro” Alessandro Iapino):
    http://robedachiodi.wordpress.com/2010/05/25/1297/

    21 Dicembre, 2012 - 23:55
  3. roberto 55

    Ma, poi, s’è saputo – perdonatemi questa domanda da “ultimo banco” – chi davvero ha scritto il Vangelo apocrifo di Giacomo ?

    Buon sabato a tutti !

    Roberto 55

    22 Dicembre, 2012 - 13:07
  4. Luigi Accattoli

    Roberto un bel saluto. Non se ne conosce l’autore. Si presenta come scritto da Giacomo a Gerusalemme: Giacomo “fratello del Signore”. Viene datato verso la metà del II secolo. La prima menzione del testo è in Origene (185-254), che nel Commentario al Vangelo di Matteo (probabilmente 246-248) accenna a un Vangelo di Pietro e a un “Libro di Giacomo”. Nel Decreto Gelasiano (databile 492-496) viene elencato tra le opere apocrife. Tra gli apocrifi è uno dei più antichi e dei più ampiamente accettati nei secoli, come attesta il ciclo giottesco degli Scrovegni.

    22 Dicembre, 2012 - 14:32
  5. roberto 55

    Grazie, Luigi: anni or sono, nella Cattedrale di Atles (se non erro: comunque, dalle parti del “Midi” francese), furono ritrovati resti di manoscritti attribuiti, mi pare, al protovangelo di Giacomo, e che, però, capisco dalle tue parole, Luigi, che non ne hanno chiarito il mistero sul suo autore.

    Ancora un caro saluto al “pianerottolo”.

    Roberto 55

    22 Dicembre, 2012 - 15:46
  6. discepolo

    OT
    visita a domicilio di oggi
    telefonato perchè un piccolino sta male ha fabbre altissima non riesce a respirare. visita a domicilio ( sono ancora uno dei pochi medici che fa le visite a domicilio mi accoglie un bel giovanotto , venti, ventidue anni, evidentemente non il padre del piccolino di colore… visito il piccolino e prescribo quello che c’era da prescrivere.. me ne vado saluto il giovanotto e gli chiedo -ma lei scusi chi è, lo zio??- No , mi risponde sono un volontario, noi facciamo volontariatao nelle famiglie degli immigrati.
    Bene! bravo! Dio la benedica!!!
    -Io non credo in Dio – mi risponde netto e sincero il giovanotto- ma comunque se lei ci crede dio bendedica piuttosto lei dottoressa , che è venuta…
    MMMa ei scusi chi è

    22 Dicembre, 2012 - 16:18
  7. Io direi: beati quelli che non dimenticano, e vivono la notte di Natale come un prodigio.

    22 Dicembre, 2012 - 17:24
  8. Nino

    Complimenti a Luigi per la scelta e la bellezza delle immagini che fanno da contorno ai titoli.

    Una bella iniziativa che spero diventi permanente, alleggerisce e arricchisce la pagina.

    Buon Natale, caro Luigi.

    22 Dicembre, 2012 - 22:17
  9. fiorenza

    Nell’attesa del Bambino, il tempo più benedetto è quello che si passa con i bambini (come fa il “nostro” pediatra che corrre a casa del piccolino che ha la febbre o come fa quel volontario…) o pensando a loro (cercando il dono che dia loro gioia). Oppure il tempo di silenzio che si passa con l’arte: quel tempo in cui lasciamo che l’arte sacra ci raggiunga e ci curi, e ci faccia compagnia, e si faccia dono che ci dà gioia (grazie per questo dono, Luigi).
    Insomma: o si sta con i bambini, o ci si fa bambini. Sì, sempre, certamente. Ma questo, che accade sempre, in questi gioni accade in modo “speciale”: si fa “evento”, che pare di non aver mai vissuto prima.

    22 Dicembre, 2012 - 23:42
  10. Penso che sia venuto il momento di fare ufficialmente gli auguri a tutti i frequentatori del pianerottolo e al nostro padrone di casa. Auguri!

    23 Dicembre, 2012 - 12:38

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