Alessandro Frigiola e il dono dell’esperienza

Ho formato 282 cardiochirurghi in quindici Paesi e questa è per me la massima soddisfazione. Che senso avrebbe la vita se non dessi agli altri la mia esperienza?“: parole di Alessandro Frigiola, cardiochirurgo infantile che organizza missioni in Paesi privi di ospedali. Un uomo di valore che mi piacerebbe conoscere e al quale brindo con un bicchiere di Vino Nuovo.

7 Comments

  1. Gioab

    “Ho formato 282 cardiochirurghi in quindici Paesi e questa è per me la massima soddisfazione. Che senso avrebbe la vita se non dessi agli altri la mia esperienza?“

    Sarebbe stato meglio se avesse formato 282 discepoli seguaci dl del Regno ? O sono più utili 282 medici che curano per un poco ma il risultato infine non cambia ?

    “Poiché l’addestramento corporale è utile per un poco; ma la santa devozione è utile per ogni cosa, giacché ha la promessa della vita d’ora e di quella avvenire.” ( 1Tim 4.8)

    “Continuate dunque a cercare prima il regno e la Sua giustizia, e tutte queste [altre] cose vi saranno aggiunte.” ( Mt.6.33)

    5 Agosto, 2012 - 4:15
  2. L orenzo

    Caro Gioab,
    comalè allora che Gesù si aggirava per la Palestina guarendo e risanando, sapendo che trattavasi di cure pro tempore e a risultato definitivo zero?
    Capisco la vis polemica e il maneggiare i versetti come clava( sforzo del tutto inutile), ma io mi terrei alla larga dalla sofferenza reale delle persone.

    5 Agosto, 2012 - 9:51
  3. Gioab

    @ Lorenzo
    Distinto Lorenzo, legittimo a parte sua pensare al maneggiamento dei versetti, ma io la vedo diversamente. Dal mio punto di vista, ciò che nei vangeli viene definito “miracolo di guarigione”, per me non è un “miracolo” fisico, quanto un miracolo “spirituale”.

    Senza voler entrare nel merito di cosa sia “miracolo” Può leggere qui cosa si intende per miracolo quando e come questo avvenga, mi limito a suggerirle di pensare che Dio non può andare contro le stesse leggi fisiche da lui stesso stabilite, pena lo stravolgimento dell’universo e senza voler porre limiti alla Divina Provvidenza, non si capirebbe perché mai Dio avrebbe dovuto far morire “il suo unico Figlio” per salvare l’umanità ubbidiente (“ i molti ubbidienti” non tutti i dissidenti ). Avrebbe potuto anche in quel caso fare un bel miracolo ed evitargli un sacco di problemi. Quindi se Dio stesso si sottopone alle sue leggi, per dimostrarsi “Giusto”, non si capirebbe perché mai Egli stesso dovrebbe derogare dalle sue leggi per accontentare qualche cattolico desideroso di prodigi fantastici. (Statue piangenti, lenzuoli meravigliosi, sangue che si liquefa ecc. manca solo la levitazione dato che hanno inventato anche la transustansazione.) E dove andrebbe a fiire la fede di fronte a tali immensità ? Non ci sarebbe spazio per il dubbio.
    Stravaganze di chi incapace di farsi curare spiritualmente va in cerca di qualche medico fantastico che lo curi fisicamente anche senza laurea in medicina.

    Vero che la scrittura dice: “E andava in giro per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, e predicando la buona notizia del regno e guarendo fra il popolo ogni sorta di malattia e ogni sorta d’infermità. E la notizia di lui si sparse in tutta la Siria; e gli condussero tutti quelli che stavano male, afflitti da varie malattie e tormenti, indemoniati ed epilettici e paralitici, ed egli li guarì.” ( Mt. 4.23-24)

    Nulla però impedisce di intendere che le malattie e i tormenti non fossero “spirituali” e che l’insegnamento e la predicazione da Lui impartito aprisse le menti alla speranza e alla comprensione di molti dubbi e incertezze definiti “mali” Altrimenti non si capisce come mai nessuna cronaca del tempo abbia mai registrato tali “innaturali prodigi” da nessuna parte.

    “ La ragione per cui non potevano credere è che di nuovo Isaia disse: “Ha accecato i loro occhi e ha indurito il loro cuore, affinché non vedano con gli occhi e non intendano il pensiero col cuore e non si convertano e io non li sani”. ( Gv. 12.39-40) Prendendo allora in esame questa profezia, si dovrebbe intendere che anche l’accecamento sia “fisico”, ma Gesù non ha mai accecato nessuno.
    Oppure:
    “Ma chi odia il suo fratello è nelle tenebre e cammina nelle tenebre, e non sa dove va, perché le tenebre hanno accecato i suoi occhi.” ( 1 Gv 2.11) Anche in questo caso l’accecamento non è fisico perchè almeno di giorno splende il sole ecc.
    Con questo non sto a dire che deve variare la sua linea di pensiero, solamente dico che non è pensabile che Dio abbia potuto far guarire alcuni e non altri contravvenendo l’ordine delle cose, dato che ciascuno deve scegliere a cosa credere. Nel caso del prodigio non c’è scelta ne spazio per la pseranza. Solo l’evidenza che annula il libero arbitrio.
    Semplicemente dico che certi episodi e scritture possono essere viste dal punto di vista spirituale e tutto tornerebbe ad essere armonioso : “Perciò Gesù disse loro: “La luce sarà fra voi ancora per poco tempo. Camminate mentre avete la luce, affinché le tenebre non vi sopraffacciano; e chi cammina nelle tenebre non sa dove va.” ( Gv. 12.35)
    Non penserà che Gesù sia una lampadina anche se è un faro no ?
    Stia bene

    5 Agosto, 2012 - 15:56
  4. L orenzo

    Caro Gioab, non se ne abbia a male.
    Né fari né lampadine.
    Per quanto sia clamoroso detto da una bestia come me, Gesù è la ragione , e la passione, della mia vita. Sentirne disquisire come di un “caso studio” per dimostrare tesi, mi fa lo stesso effetto che mi farebbe se lo sentissi fare sul matrimonio con mia moglie: ma questo, che dice?
    Mi perdonerà: non provo nessun interesse per chi moltiplica parole sul Vangelo cercando di far dire loro quello che vuol dire lui ( con la elle rigorosamente minuscola :)). Men che meno per quelli che usano la loro abilità da illusionisti verbali per scardinarne – senza parere- la sostanza chiarissima.
    Credo di non essere un buon interlocutore per le sue spericolate scalate oratorie, sa?
    Si passi un buon agosto!

    5 Agosto, 2012 - 16:54
  5. L orenzo

    …e comunque, tornando al caso d cui ci parla Luigi, trovo che potrebbe essere di gande ispirazione per tutti.
    In senso cristiano, dico.
    Se ci decidessimo a mettere la nostra esperienza a servizo di quelli che diciamo ” fratelli” ( non solo lavorativa, ma emotiva e di vita. Penso ai dolori vissuti, ai fallimenti, alle esperienze soffocanti di peccato) spaccheremmo le pareti di quelle torri inaccessibili che diventiamo vivendo, e daremo un senso concreto alla parola condivisione e fraternità.
    Finché io continuerò a parlare solo della MIA vita, delle MIE idde, del MIO lavoro, della MIA flicità, del MIO dolore ( tutti, si capisce ineguagliabili), pompando e ripompando il mio egone insaziabile, mi garantirò frustrazioni e rimpianti finche campo e me ne andrò, per quanto(!) abbia potuto realizzare al mondo, con questo sgradevole retropensiero: ma che senso ha avuto la mia vita?!
    Come viatico vacanziero, un sorso di Vino Nuovo sulla storia di Frigiola mi sento di consigliarlo a tutti:)

    5 Agosto, 2012 - 17:04
  6. Gioab

    @ Lorenzo
    “Per quanto sia clamoroso detto da una bestia come me, Gesù è la ragione , e la passione, della mia vita. Sentirne disquisire come di un “caso studio” per dimostrare tesi, mi fa lo stesso effetto che mi farebbe se lo sentissi fare sul matrimonio con mia moglie”

    Perdoni il ritardo, della risposta ma non ho la connessione disponibile sempre e approfitto degli “hot spot” quando li trovo. Non ho mai inteso farle cambiare opinione, ho semplicemente esposto il mio modo di vedere e di leggere le Scritture che sono Sacre, perché mettono in risalto i desideri del cuore di ciascuno e non devo essere io il giudice.
    Cerco però di spiegare perchè ritengo certi modi di leggere preferibili ad altri. ( Sembra che anche il papa se ne stia accorgendo malgrado le rimostranze di Marilisa). Ciascuno trae l’insegnamento che vuole e decidere personalmente come intenderLe. Mi pare però strano che Gesù andò a predicare a quegli stessi che erano “i maestri” della Legge (ma non avevano compreso ) come insegna per es. il caso di Nicodemo che andò a farsi spiegare da Gesù la corretta interpretazione di notte ( Gv 3.2). E non deve meravigliare se il Vangelo dice : “Ma sappiamo che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato la capacità intellettuale di acquistare conoscenza del Vero.” (1Gv. 5.20) – Se dunque di una capacità intellettuale si tratta, evidentemente non si tratta di un sentimento, ma di “razionalità” o intelligenza che permette di capire che quel linguaggio non è sempre così chiaro come sembrerebbe ma va inteso alla luce o col faro di Colui che permette di avere una conoscenza ragionata e non basata sul sentimento. Altrimenti non si spiega perché una religione debba essere superiore o da preferirsi ad un’altra dato che in fondo tutte predicano il bene e la felicità dopo la morte. Ciascuno con un suo simbolismo e/o terminologia. Solo Gesù ha predicato la felicità sulla terra e la venuta di un Nuovo Regno per i giusti ( che sono “i molti” che accettano quella guida) e ha mandato i suoi amici a far conoscere la “venuta del Regno” che solleverà l’umanità dalla tribolazione di un mondo basato sull’avidità e il potere dell’uomo sull’altro uomo.

    “Non confidate nei nobili,
    Né nel figlio dell’uomo terreno, a cui non appartiene alcuna salvezza.
    Il suo spirito se ne esce, egli torna al suo suolo;
    In quel giorno periscono in effetti i suoi pensieri.
    Felice è colui che ha l’Iddio di Giacobbe come suo aiuto,
    La cui speranza è in Jehovah suo Dio,
    Fattore del cielo e della terra,”
    ( Sal 146.3-6)

    La parola che fu rivolta a Geremia da parte di Jehovah, dicendo: […] Non confidate in parole fallaci, dicendo: ‘Il tempio di Jehovah il tempio di Jehovah il tempio di Jehovah essi sono!’ Poiché se positivamente renderete buone le vostre vie e le vostre azioni, se positivamente eseguirete la giustizia fra un uomo e il suo compagno, se non opprimerete nessun residente forestiero, nessun orfano di padre e nessuna vedova, e non spargerete in questo luogo sangue innocente, e non camminerete dietro ad altri dèi per la vostra stessa calamità, io, a mia volta, certamente vi farò risiedere in questo luogo, nel paese che diedi ai vostri antenati, da tempo indefinito fino a tempo indefinito”’”.
    “Ecco, voi confidate in parole fallaci: non sarà certamente di nessun beneficio. Si può forse rubare, assassinare e commettere adulterio e giurare falsamente e fare fumo di sacrificio a Baal e camminare dietro ad altri dèi che voi non avevate conosciuto, e dovete forse venire e stare dinanzi a me in questa casa su cui è stato invocato il mio nome, e dovete dire: ‘Saremo certo liberati’, malgrado il compiersi di tutte queste cose detestabili? Questa casa sulla quale è stato invocato il mio nome è divenuta ai vostri occhi una semplice spelonca di ladroni? Ecco, io stesso [l’]ho anche visto”, è l’espressione di Jehovah .”

    Come si può notare non dice mica chi amerà Gesù sarà salvato, quanto piuttosto chi farà come è spiegato.
    Ma non faccia caso alle mie riflessioni. In fondo servono solo a me medesimo, a ricordarmi che quello è il modo, non ce n’è un altro.

    L’amore è in questo, non che noi abbiamo amato Dio, ma che lui amò noi[…] ” ( 1 Gv 4.10.21)
    Stia bene

    5 Agosto, 2012 - 22:26

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