«Sono giorni molto amari per tutta la politica e in particolare per il centrodestra. Ci sono immagini bruttissime, titoli sui giornali… C’è una sorta di separazione incredibile tra la politica e il Paese… Credo ci voglia un azzeramento totale all’interno del centrodestra»: così oggi nel suo blog il sindaco di Roma Alemanno. Quando uno parla con questa chiarezza del proprio schieramento forse merita di essere ascoltato. Lo dico anche per Renzi il rottamatore. C’è asfissia nella nostra politica, corruzione e asfissia, proviamo a prendere sul serio quelli che se ne accorgono.
Alemanno azzera mentre Renzi rottama
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L’unica vera “rottamatrice” finora è stata Renata Polverini. Gli altri si sono fermati ai buoni propositi e ad invitare altri a fare un “passo indietro”…
Onore al merito.
Infatti, la Polverini sta ancora dove stava, e se non avessero beccato i suoi con le mani nel sacco, avrebbe continuato imperterrita a razzolare nel porcile: come molti altri e forse anche peggio.
Non discuto, ma minacciando le dimissioni, cioè di far saltare tutto con le elezioni anticipate, ha costretto partiti e gruppi consigliari a rinnovarsi: ci sono state dimissioni e sono intervenuti i vertici. Non è poco.
Ha mostrato più coraggio di altri che si candidano alle primarie senza lasciare la poltrona di sindaco e che parlano solo della rottamazione dei “vecchi”, perchè non vedono l’ora di subentrare al loro posto.
Per carità, meglio Renzi di Bersani/D’Alema/Bindi e compagni, ma va dato atto alla Polverini di aver saputo mettere a repentaglio la “sua” poltrona e di aver saputo imporre una vera e propria “rottamazione” che fino a oggi pareva impossibile. Brava!
Mi pare che in altri partiti, onestissimi a parole più che nei fatti, le poltrone si siano difese con le unghie e i denti, nonostante scandali e spazzatura (mi riferisco a Bassolino e alla Iervolino).
Federico, tu non discuti. Neppure io… 🙂
Tanto per dire, l’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ha stanziato, per l’anno 2011, un contributo annuo per i gruppi di €uro 2.593.783,06 oltre a €uro 3.411.095,47 per il personale in carico ai gruppi.
Ma qui da noi non indaga e non rottama nessuno.
Emilia (Ro) magna: voce del verbo “magnare”…
«L’inerzia di una parte politica è comprensibile ma non scusabile»: così Mario Monti parlando a un convegno organizzato dal governo con l’Ocse, a proposito delle misure contro la corruzione.
e con questa frase Monti vince il Primo Premio Assoluto Alberoni per “L’ovvietà più ovvia detta dall’esimio cattedratico” ovvero “la Scoperta dell’acqua calda”
Beh, se gli 89 miliardi annui regalati alle regioni fossero stati usati in modo diverso, forse le strade di Roma e italiane in genere non sarebbero nello stato pietoso che sono. ( Vero Alemanno ?) Magari si pensano che ai turisti piacciono così e mettono in risalto la povertà di un popolo di scemi.
Così il cattolico Monti ha perso un’altra bella occasione di fare il vero tecnico cristiano. Ha rinunciato ad essere “equo” come aveva promesso e ha dimostrato di non saper fare buon uso delle ricchezze ingiuste. E’ il solito opportunista di turno, tutto fumo e niente arrosto. Tanto a lui i 72.000€ al mese chi glieli leva e la caica da Senatore a vita. Senza contare gli amici già titolari di pensioni da 32.000 al mese (vedi Amato) riassunti al capezzale del cadavere. Per arrotondare. Con tutti i giovani disoccupati che ci sono.
Alemanno ha torto, non ci vuole un azzeramento all’interno del centrodestra. L’azzeramento ci vuole all’interno di tutta l’italia. Siamo governati dall’Europa, a che ci serve un altro governo ? regioni province comuni e comunità montane ? Tanto non possono decidere nulla di diverso al di fuori di ciò che l’Europa decide. Tutti a casa. E’ tempo di cambiamenti…finalmente.
Luigi ci ha buttato sul piatto un tema estremamente attuale, estremamente critico ed importante per il nostro futuro.
Sarebbe bello riuscire a trattarlo con la pacatezza e l’oggettività necessarie per poter andare oltre gli sfoghi/istinti/fedi personali, ma non è facile, in quanto non abbiamo disponibile che una minima parte delle informazioni che sarebbe necessario conoscere.
Tra destra e sinistra, o almeno tra i loro programmi “teorici”, si è da sempre riscontrata da parte della destra una maggiore attenzione ai problemi della vita (aborto, matrimonio, divorzio, eutanasia, eccetera, con aborto e divorzio ormai abbandonati a sé stessi), mentre la sinistra è sempre stata più attenta ai problemi sociali, lavoro, povertà, assistenza sociale, condivisione della ricchezza, eccetera.
Il centro non è molto chiaro se cerchi di trarre beneficio da ambedue le versioni o cerchi di fare il pesce in barile.
Per noi occorrerebbe quindi mettere assieme un po’ di destra ed un po’ di sinistra, ma stiamo facendo i conti senza l’oste, che accomuna tutti.
E credo si sia ormai capito che il problema principale sta nell’etica che uno porta dentro, più che nelle teorie politiche di una parte o dell’altra.
Tre esperienze:
Anni 1980-90: l’azionista USA dell’azienda nella quale lavoravo aveva deciso di chiuderla, in quanto senza dare “mazzette” o commettere altre illegalità la concorrenza ci avrebbe soffocati. La decisione è stata poi di venderla, incrementandone la dote oltre le richieste per garantirle una vita più facile. Mi sembrava la soluzione migliore per tutti, ma poi è comunque andata male.
Fine anni 90. Figlio appena diventato ingegnere, difficoltà per trovare lavoro, proposta mia di mettere su una piccola azienda, ne avrebbe avuto le capacità. Risposta: non ci penso proprio, qui per portare avanti qualsiasi attività occorre comunque uscire dalla legalità, non me la sento.
Inizio 2000, lavoro da consulente. Ulteriore verifica che, quanto riguarda come procacciarsi gli affari, Tangentopoli non aveva cambiato nulla, altro che rendere più raffinati (e neanche troppo) le solite tecniche di vendita.
Oggi mi pare si sia ancora lì o peggio, mi pare ci sia anche dell’ignoranza sul come vanno gestite le nostre cose. Ovviamente penso che non sia giusto condannare tutte le persone che hanno fatto o fanno politica, ma il sistema è questo.
E purtroppo dobbiamo anche constatare che molti che si professano cattolici, nella migliore delle ipotesi non hanno capito nulla del cattolicesimo.
Prendere sul serio chi si accorge di questa terribile asfissia … si era fatto anche subito dopo tangentopoli, ha vinto un nuovo, ci si era sperato, ma non è andata bene né a lui né a chi lo ha sostenuto, e magari mollato troppo poco tempo fa, quando c’era già una bella evidenza di come sarebbe finita, troppo tardi.
Certo, occorre un nuovo, questo è sicuro. Come trovarlo? Non ho la soluzione, sarebbe troppo bello. Dico solo che una buon biglietto da visita potrebbe essere l’età, nell’ipotesi che non abbia ancora fatto in tempo ad assorbire il peggio, ma non è facilmente verificabile. Ma, ovviamente, non basta.
I proclami? Non mi bastano, vorrei vedere i programmi, i potenziali conflitti di interesse, un curriculum ben fatto, deve anche sapere come si governa una nazione, le tecniche relative, le discipline relative, ed oggi abbiamo scoperto che occorre anche saperne di politica almeno europea, sapercisi muovere dentro, siamo ormai interconnessi, non possiamo tirarcene fuori, non esistono più isole felici, non lo permette più il nostro sistema globale.
La buona volontà non basta.
E deve dimostrarci (e non so come si possa fare) di avere un’etica accettabile, un minimo di onestà, sarebbe la prima cosa, ma la più difficile da dimostrare.
Per ora cerco di basarmi su questo, ma ancora non vedo molti programmi sufficientemente chiari, che non dicano solo che occorre rinnovare, che vadano oltre gli slogan, ma che ci spieghino almeno un po’ come di fatto si intenderebbe agire, le priorità, dandone la logica e …… la copertura finanziaria.
«L’inerzia di una parte politica è comprensibile ma non scusabile» dice Mario Monti, ed ha ragione, perfettamente. Il non riuscire a sostituirsi alla parte dimostratasi inefficace moralmente e tecnicamente non fa certo onore.
Ammiro il silenzio dei compagni bolscevici davanti alle “pateticita’” del Federico…probabilmente parente dell’altro… (BarbaROSSA), eroe dormiente, dice la leggenda… addormentato (o asfissiato?) coi suoi cavalieri in una caverna nelle montagne in Turingia e che presto si desterà e porterà l’Emilia Romagna alla sua antica grandezza.
Cosa c’è di patetico nel dire che si sperpera parecchio anche in Emilia-Romagna? Che mi piacerebbe che si controllassero i conti anche nella mia regione?
E’ patetico apprezzare la fermezza della Polverini?
O è patetico osare criticare la sinistra, che per Mabuhay evidentemente non sbaglia mai?
Sono patetico perchè critico la sinistra di Bersani e Vendola o perchè non mi fido delle promesse di Renzi?
Esprimere un punto di vista non è patetico, patetico è offendere il prossimo solo perchè si permettere di esprimere qualche idea che incrina la proprie pregiudiziali certezze.
Ma è da quel dì che c’è uno scollamento totale fra la politica e il Paese.
E mi sembra logico, dal momento che la politica per quasi vent’anni si è ridotta a far girare tutto il discorso della repubblica attorno ad una sola persona demagogica e populista, e a farne gli interessi ignorando il bene comune.
La politica è stata completamente affossata da una sola questione: fanno bene i giudici ad inquisire il premier o non vogliono prevaricare con il perfido intento, da “comunisti” quali sono, di toglierlo di mezzo?
Solo su questo dilemma si era avvitata la politica. Sembrava che questo fosse il principale argomento di cui discutere dentro i palazzi di potere e fuori.
E Alemanno se ne accorge solo adesso? Lui il cui partito appoggiava quella persona?
Questa è ipocrisia bella e buona.
Non può essere credibile, caro Luigi, un Alemanno che solo ora fa finta di vedere come stanno le cose.
Allora è comprensibile che Renzi si presenti come il “rottamatore”, come colui che vuole rinnovare una classe dirigente già vecchia.
Ma quando riceve tutte le benedizioni da un individuo che ha gettato allegramente il Paese nell’immobilismo più assoluto, allora è inevitabile che vengano molti dubbi.
Se il sindaco di Firenze non si smarca con decisione netta e chiara dall’ex premier, difficilmente riuscirà ad avere i voti del centro sinistra.
Potrà averne dal partito deluso del signor B. ma non a sufficienza da fargli conquistare la poltrona di primo ministro.
I giochi politici sono complessi, ma non difficili da capire.
Renzi vuole prendere due piccioni con una fava.
Non so se ce la farà, ad ogni modo ha smosso almeno un poco le acque stagnanti.
E anche questo, tutto sommato, è un merito.
Caro Federico B., in quanto residente nella sua stessa regione (io però sono romagnolo) posso capirla perfettamente. Gli altri no. Non ne hanno un’idea. Quanto al reverendo Mabuhay, che mi pare stia nelle Filippine, alle 15.55 ora italiana (che non so che ore siano laggiù) mi pare che fosse un po’ in stato confusionale, a giudicare da ortografia e logica del messaggio. Non gli badi.
Il Pdl è irrecuperabile. In tutti questi anni non si è potuta formare al suo interno una classe dirigente valida, per i tanti motivi che sono stati espressi da molti politologi. Sicché è divenuto spazio aperto ad affaristi e gente interessata a coltivare interessi personali. Alemanno arriva tardi.
Io credo che serva una rinascita morale del Paese. In questo i vescovi, dando come obiettivo primario per il prossimo decennio l’educazione, hanno colto bene quale sia la priorità. Perché non possiamo continuare a raccontarci la favola che gli italiani sono un popolo di grande senso civico ma sfortunatamente divenuto ostaggio di pochi politici disonesti. I politici non vengono da Marte. Se la corruzione è così diffusa è perché l’immoralità è molto diffusa.
Occorre investire e sperare nei giovani, che costitutivamente sono più idealisti, meno cinici e interessati a ricchezza e potere, sperando, come dice Marcello che non abbiano fatto in tempo ad assorbire il peggio da quelli che li hanno preceduti.
Io alle primarie andrò a votare per Renzi. Benché io ritenga Bersani una persona onesta e un tecnico capace, ritengo che la sua scelta di puntare nuovamente su un’alleanza con la Sinistra, nonostante gli esiti infelici delle passate esperienze, sia perdente. In questo probabilmente pesa il fattore anagrafico. Renzi è l’unico che, allargando la base elettorale anche al centro, può portare il Partito Democratico a vincere le prossime elezioni e a liberarsi dai pesanti condizionamenti della Sinistra di Vendola e Di Pietro.
La parola più interessante del discorso di Bagnasco è “anche”. “Anche alla Regione.” Si sveglia tardi Bagnasco ma sembra che sia al corrente che non solo alla Regione, ma ” anche” alla Regione. Come dire tutti ladri compresi quelli della Regione. Parola di Bagnasco. E poiché fa finta di dimenticare la vicenda Viganò, quell’”anche” include anche il Vaticano del quale però non dice nulla.
Che il monito di Bagnasco alla politica non è del tutto disinteressato lo rivelano le sue stesse parole : “Se non si vuole correre il rischio che «lo spettro dell’astensione» prevalga, bisogna lasciare da parte «presunzione e personalismi, strumentalità e isterie».”
Quindi lui non è interessato a moralizzare le coscienze, quanto è preoccupato che lo scollamento e l’indignazione delle persone tolgano a lui l’opportunità di essere sempre l’interlocutore preferito dei corrotti sempre proni, pronti a scappellarsi al suo passaggio e sempre pronti ai baciamano e ad esaudire ogni richiesta. Teme l’avvento di una più nuova e diversa classe di amministratori meno propensi ad inchinarsi allo straniero.
Dovrebbe proporsi lui alla guida del paese. Gi suggerirei di presentarsi alle elezioni. Come cittadino italiano ne ha l’opportunità. Perché non si presenta lui ? Sarebbe interessante vedere come lavorerebbe lui senza sporcarsi.
Sarebbe una bella sfida alla politica dei corrotti incapaci. Forse potrebbe prendere in esame l’esempio tedesco. Chi non paga l’odierna ‘decima’ in Germania, non potrà ricevere comunione, cresima, confessarsi, fare da padrino o madrina per i battesimi, avere un funerale religioso o entrare in organizzazioni religiose. Per potersi sposare con matrimonio religioso servirà una speciale autorizzazione del vescovo e il non cattolico dovrà mostrare rispetto per la fede e promettere di educare i figli secondo i precetti della Chiesa. Effetti simili a quelli per chi richiede lo sbattezzo da noi, sebbene questo non sia legato alle tasse.
Si preannunciano tempi nuovi considerato che ormai anche l’istruzione cattolica nelle scuole sta subendo qualche modificazione. Evidentemente l’Europa ha procurato un’accelerazione anche in questo senso.
Le dimissioni della Polverini mi sembrano un buon esito della vicenda. Ora lo sdegno va cavalcato per ottenere lo stesso risultato ovunque imperi il malaffare.
Il cardinale Bagnasco nella prolusione di metà pomeriggio al Consiglio permanente della Cei: “E’ l’ora di una solidarietà lungimirante, della concentrazione assoluta – senza distrazioni – sui problemi prioritari dell’economia e del lavoro, della rifondazione dei partiti, delle procedure partecipative ed elettive, di una lotta penetrante e inesorabile alla corruzione”.
Ancora il cardinale Bagnasco oggi pomeriggio: “Che l’immoralità e il malaffare siano al centro come in periferia non è una consolazione, ma un motivo di rafforzata indignazione, che la classe politica continua a sottovalutare. Ed è motivo di disagio e di rabbia per gli onesti“.
“Nella prima Enciclica che, asceso al Pontificato, dirigemmo a tutti i Vescovi dell’Orbe cattolico – mentre indagavamo le cause precipue di quelle calamità da cui vedevamo oppresso e angustiato il genere umano – ricordiamo d’aver chiaramente espresso non solo che tanta colluvie di mali imperversava nel mondo perché la maggior parte degli uomini avevano allontanato Gesù Cristo e la sua santa legge dalla pratica della loro vita,[…] Pertanto, come ammonimmo che era necessario ricercare la pace di Cristo nel Regno di Cristo, così annunziammo che avremmo fatto a questo fine quanto Ci era possibile; nel Regno di Cristo – diciamo – poiché Ci sembrava che non si possa più efficacemente tendere al ripristino e al rafforzamento della pace, che mediante la restaurazione del Regno di Nostro Signore.”
S.S.d.V.M. Pio XI, Quas primas, Roma, presso S. Pietro, il giorno 11 Dicembre dell’Anno Santo [1925]
Eppure avrebbe dovuto sapere che il vangelo diceva “Nessuno cuce una toppa di panno non contratto su un mantello vecchio; se no, tutta la sua forza tira da esso, il nuovo dal vecchio, e lo strappo diviene peggiore. E nessuno mette vino nuovo in otri vecchi; se no, il vino rompe gli otri, e si perdono sia il vino che gli otri. Ma si mette il vino nuovo in otri nuovi”. ( Marco 2.21-22)
Prima di instaurare un Regno nuovo bisognerebbe rimuovere quello vecchio, ma forse anche Bagnasco non lo sa. Dal 1925 non hanno fatto altro che andare a stringere la mano e ricevendo moltissime volte i governanti di quel vecchio governo responsabile “non solo che tanta colluvie di mali imperversava”dai quali hanno ricevuto moltissimi benefici, non ultima la dimenticanza per non pagare l’Imu. Chissà come fanno a buttare via il vecchio, per instaurarne uno nuovo in questo modo.
Scrive un blogger intelligente : “Che faccia tosta, dico io ! E’ come se un professore, alla fine dell’anno, inveisse contro i suoi stessi allievi chiamandoli ignoranti : non è evidente che un maestro ha le sue colpe,se la classe è ignorante? Questi vertici della chiesa che accusano gli italiani di immoralità dovrebbero chiedersi chi è che forma le coscienze di questo popolo, da secoli !
Nelle parole del cardinale c’è enunciato il loro fallimento !
Come si è visto, il pesce puzza sempre dalla testa…..
Le dimissioni delle Polverini sono certamente cosa che le fa onore, almeno alla fine ha chiuso bene.
Tuttavia, ammesso che la Polverini non fosse coinvolta in prima persona, rimane il fatto che suoi dipendenti si sono comportati in modo talmente scorretto da arrivare letteralmente al farsesco, e forse approfittando anche di certe regole “ufficiali” non proprio al meglio, direi totalmente fuori posto dopo tangentopoli.
In un’azienda privata l’azionista la avrebbe cacciata subito e le avrebbe intentato un procedimento di “azione di garanzia”, procedimento che porta un amministratore delegato, se condannato per cattiva gestione, a rispondere anche con i propri beni personali.
Stavolta il Codice Civile è forse più severo di altri codici.
Comunque le va fatto onore per la decisione finale, e, soprattutto, che serva da esempio ad altri presidenti di regione, osannati fino ad ieri da potenti organizzazioni sotto l’egida della nostra Chiesa.
Sono fatti, non maldicenza, osservazioni che dovrebbero essere utilizzate per correggerli, questi comportamenti sotto gli occhi di tutti, ed è sempre meglio tardi che mai.
“ «L’inerzia di una parte politica è comprensibile ma non scusabile»:”
Con la frase il cattolico Monti condanna anche se stesso. Anche lui ha fatto parte di quella parte politica “non scusabile”. E anche lui sa bene che per fare politica occorre ricevere il consenso e il consenso si ottiene trattando con i “traffichini” della politica.
Come dire, quando ci sono troppi galli nel pollaio non si fa mai giorno. Proprio per questo il Vaticano non è una democrazia ma una monarchia assoluta. Non può scaricare le sue responsabilità né condividere i suoi meriti. Ogni nave e ogni aereo ha un suo comandante, non ce ne sono due o tre o più.
Purtroppo non fa comodo a nessuno avere un “capo” perché può rivelarsi pericoloso evitare che ciascuno faccia i propri comodi.
Si potrebbe dire che non è “inerzia” della politica, ma è “attivismo” della politica nell’evitare che la responsabilità sia ultima e definita, ma che possa essere difficilmente identificabile con certezza avendo suddiviso le responsabilità con tanta efficacia. Forse l’inerzia è la sua quando si dimentica di presentare il regolamento per il pagamento dell’Imu per il Vaticano, quando si dimentica che può decidere tutta una serie di iniziative per le quali è stato messo lì, ma che si dimentica di applicare o di promulgare. E’ inierzia non scusabile anche questa.
Anche Lui non è molto diverso dagli altri.
“Sono tutti apostati e malfattori e ogni bocca pronuncia insensatezze.” ( Isa 9.7) E questo vale anche se va a messa la domenica e stringe la mano al papa.
“ Sono tutti cani muti; non possono abbaiare, ansimano, giacciono, amano sonnecchiare. Sono pure cani forti nel [desiderio del]l’anima; non hanno conosciuto sazietà.” ( Isa 56.10)
Nonostante le insinuazioni di Leopoldo, Renata Polverini di è dimessa. Tutti dicono che ne è uscita a testa alta. Personalmente mi auguro che non scompaia dall’agone politico.
La Regione Lazio ha perso un ottimo presidente. Chi sarà il prossimo: Emma Bonino, Marrazzo, Gasbarra, Miccoli?
Alemanno e la Polverini devono collaborare per proporre un nuovo centrodestra. Il Pdl non è irrecuperabile, ma occorrerà lavorare molto. Vedremo se ci riusciranno. In bocca al lupo.
@Grazie, Leonardo.
L’Emilia Romagna non è quel paradiso che la propaganda comunista (e degli epigoni, fino a oggi) ha sempre descritto. Quando finalmente si farà un po’ di luce, un po’ di pulizia? Comunque è la nostra terra e, amandola, cerchiamo di fare il possibile per migliorare le cose.
@Alexandros, Marilisa,
non crediate che il buon Renzi piaccia così tanto agli elettori di centrodestra. A loro piace soprattutto lo sforzo che Renzi fa per scacciare le vecchie volpi dal pollaio: i Bersani, i D’Alema, i Veltroni, le Bindi, le Finocchiaro, i Franceschini, i Fassino… Su questo troverà sempre il sostegno di tutti i sostenitori del centrodestra. Vai Matteo, cacciali via tutti!
Ecco però che anche senza le vecchie volpi il PD è sempre il PD, con tutti i pochi pregi e i molti difetti di sempre: giustizialismo, coop rosse, Repubblica e Unità, CGIL e la folla dei sindaci, vicesindaci, assessori, consiglieri, presidenti, fondazioni, cooperative, case del popolo… E come si fa a cambiare tutto? Per metterci cosa poi, chi? Il Matteo Renzi, già presidente della Provincia di Firenze, già sindaco di Firenze, già consigliere comunale, segretario provinciale del suo partito… Ma dai!
A Berlusconi piace lo spirito di rinnovamento che forse gli ricorda la novità di Forza Italia del 1994. Come allora forse è ciò che gli Italiani chiedono in questo momento. Vedremo poi se Renzi saprà essere all’altezza della situazione.
Naturalmente io non andrò alle primarie, non essendo sostenitore ed elettore del PD e della sinistra. Fate vobis.
@alexandros,
come nel 1993 anche oggi sembra che la gioiosa macchina da guerra della sinistra sia destinata a vincere le prossime elezioni, ma non è mica detto. Il Pdl non è irrecuperabile e dubito che Casini, nonostante la sua attuale strategia, alla fine accetterà di unirsi alle forze laiciste della sinistra. C’è ancora speranza.
L’esempio della Polverini dovrebbe fare arrossire di vergogna Errani e Vendola, presidenti di regione e indagati…
Federico B.
Tra i presidenti di regioni che si dovrebbero dimettere ci metteri anche il Presidente della Lombardia, non ti pare?
Che dire ? Sarà azzaramento o rottamazione ?
“«Ieri la diocesi di Aosta ha dato il saluto ufficiale ai canonici del Gran San Bernardo, che dopo quasi un millennio di storia lasciano la Valle d’Aosta a causa di quella che sembra un’irreversibile crisi di vocazioni».”
La Stampa Qui
Sempre i migliori che se ne vanno…. Forse.
Ogni scricchiolio anticipa la caduta della costruzione.
“In Germania niente soldi niente sacramenti.” Vatican Insider Qui
“Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.” ( Mt 10.8)
Del tutto evangelico. E’ rottamazione o azzaramento ?
@Marcello n.,
la vicenda è differente, Formigoni si dichiara innocente e che non c’è stata corruzione, nega l’ipotesi del reato.
Per Vendola ed Errani non ci sono dubbi e non possono chiamarsi fuori.
Nichi Vendola è indagato per concorso in abuso d’ufficio, Vasco Errani per faldo ideologico, al centro di uno “scandalo” (insabbiato) per i fondi alla coop del fratello.
Non facciamo di tutta l’erba un fascio.
Anche la Polverini si dichiara innocente, e si è dimessa, per questo la ho apprezzata.
Non apprezzo invece un capo che ha tanti dei suoi indagati, e continua come niente fosse.
Non ho nemmeno alcun dubbio che anche Vendola ed Errani debbano dimettersi.
@Marcello,
non deve bastare l’indagine di un giudice, come ai tempi di Tangentopoli, per rendere automatiche le dimissioni. Non deve essere la magistratura a scegliere chi deve governare. Se Formigoni è, come dice, innocente, non deve essere tenuto alle dimissioni. Altra questione per Errani, che non può smentire i soldi al fratello, e Vendola, che ha addirittura rivendicato di aver fatto bene ad “abusare” del suo ufficio. Ma comprendo che essendo di sinistra, Vasco e Nichi possono fare e sostenere qualsiasi cosa… Sono votati a “scatola chiusa”, no?
@Federico B.
Sono perfettamente d’accordo che non deve bastare l’indagine di un giudice, ma, credo che quando uno si tiene in Regione una bella ragazza che tutto fa meno che la consigliera, che va in giro a raccattare le nipoti di Mubarak e non vado oltre su quello che ha fatto recentemente ancora nel ricco libro paga della Regione, quando si tengono per troppo tempo dei collaboratori indegni, ma perché mai non si dovrebbe dare le dimissioni, se non altro per dignità, e perché mai lo si sostiene ancora?
Per me la questione fondamentale è quella morale, che porta, in molti paesi del mondo, a dimissioni di amministratori pubblici per molto di meno.
I giudici …. Parliamo di mani pulite, che è ormai quasi storia, si può fare in modo più oggettivo. Si diceva che i giudici hanno cambiato la politica, hanno fatto crollare la prima repubblica o roba del genere.
Dopo la quantità dei fatti assodati, confessati, più che certi, direi che la politica la avevano cambiata per primi i politici, stravolgendone il senso, la morale, la dignità, il crollo della prima repubblica ne è solamente l’ovvia, tardiva e giusta conseguenza.
E con questo non voglio dire che tutti i giudici siano perfetti, sbagliano anche loro, e non mi riferisco solo a quello che è stato condannato in tutti i gradi per dei pasticci fatti nell’interesse di un importante personaggio politico, il cui avvocato è stato contestualmente condannato.
Errori giudiziari, comportamenti sbagliati di giudici ci sono stati, ed è grave.
Come per i chirurghi: quando sbagliano sono guai.
Ma non può essere un pretesto per negare, ormai, l’evidenza.
Lo so che questi ragionamenti sono un po’ empirici, ma dovrebbe bastare un decimo, un centesimo di quello che è venuto fuori da noi per varare immediatamente nuove leggi, prendere veri provvedimenti, far operare la giustizia con efficienza e condannare chi va condannato, giudici compresi. Lo ho visto accadere personalmente, non da noi, posso dilungarmi ma non è la sede.
Ripeto, il mio ragionamento è un po’ empirico ma vista la dimensione del fenomeno dovrebbe essere sufficiente.
E, sia chiaro, secondo me vale sia per la destra che per la sinistra che per il centro, un’ex del centro mi pare sia ancora in prigione per fatti di mafia o roba del genere, non seguo queste tristezze nei dettagli.
Ed i capi rispondono anche per i loro sottoposti, ovviamente sempre nei limiti dell’umanamente possibile, che, spesso, è molto di più di quanto si faccia credere.
E, per ultimo, la democrazia porta, bene o male, a far sì che i governi seguano quanto desiderano gli elettori, magari convinti a desiderarlo proprio dai politici.
Ed allora il problema vero credo che sia in noi elettori, che non abbiamo compreso, in numero sufficiente, quale sia la vera morale.
Il tema in oggetto riporta – abbastanza direttamente – ai “valori non negoziabili”. Mi pare che anche nel caso del Lazio c’è stata una sottile interpretazione del principio: non negoziare “i vili valori economici”, né con la coscienza né con gli elettori né con il buon senso del bene comune.
Tirare in ballo i valori non negoziabili mi sembra fuori luogo e mi da l’impressione di un tentativo di svilirli e relativizzarli.
Eppure di recente il Papa ai leader politici dei partiti dell’Internazionale democratico cristiana ha parlato chiaramente di un impegno prioritario, senza “cedimenti”, in difesa della vita, dal concepimento alla morte naturale, e della famiglia fondata sul matrimonio di un uomo e una donna. Li ha chiamati valori “irrinunciabili” per i cristiani. Il fatto che Benedetto XVI, in quell’occasione, abbia insistito su questi temi e non su altri (la corruzione, la lotta alla povertà, la scuola…) dovrebbe farci riflettere tutti, eletti ed elettori.