Sono andato a vedere il Gay Pride e l’ho guardato tutto ma camminando all’incontrario, per la via dei Fori Imperiali: andavano verso Piazza Venezia e io verso via Labicana. Di sicuro c’era un significato nel mio andamento rovesciato. Nei commenti balbetto dell’altro.
Al Gay Pride ma risalendo la corrente
31 Comments
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.
Quando scorreva il popolo Gay quasi mi sentivo con loro nella domanda di diritti. Ma arrivavano i carri, ne ho visti cinque o sei, e la bruttura era insostenibile.
Gli slogan erano sul mogio e il bigio. CHIUDETE IL VATICANO / GUANTANAMO MENTALE – L’AMORE TRA UGUALI / NON E’ COSI’ DIVERSO – GAY / OK – ROMA PAPALE / ANCHE NOSTRA CAPITALE.
C’era un’autobotte con la scritta in fiancata: “Per la valorizzazione delle differenze / Acea abbraccia ogni tipo di famiglia”. Acea: Azienda Comunale Energia e Ambiente. Pensa tu.
C’erano gruppi cristiani e buddisti, nonché “atei razionalisti”. Ma tutti dignitosissimi e lontani dai carri. Anche qui ci sarà un significato.
Un trenino con i bambini delle “famiglie arcobaleno”. Li ho benedetti al volo. Come ogni bimbo del corteo. Erano tanti.
Sulla destra del corteo una sposa in bianco a fare foto davanti al Colosseo. Entusiasmo dei gay nel saluto alla coppia etero.
Maglietta con scritto VOLGARITA’ / E DOLORE. Memoria dolente del collega Elémire Zolla: nel 1986 ero con lui alla Sinagoga di Roma, in rappresentanza del Corsera, per la visita di Giovanni Paolo. “Volgarità e dolore” lo pubblicò nel 1962. Quella scritta conteneva il corteo.
Una scritta che mi pare una sintesi perfetta .
Sarebbe utile rileggere da una parte il Satyricon di Petronio, dall’altra la lettera di San Paolo ai Romani.
http://osservatoriogender.famigliadomani.it/canada-bestialita-gli-atti-sessuali-uomini-animali-leciti-purche/
Però, sarò tonto, ma mi sfugge che c’entra Elemire Zolla con il Gay Pride: se qualche amico mi vorrà spiegare il nesso gliene sarò grato.
Piuttosto, mi perdonerete tutti l'”off topic”, ma sono quasi 5 mesi che è morto Giulio Regeni, ed è tutt’ora insoddisfatta la domanda di verità e di giustizia avanzata dai familiari, dai parenti, dagli amici e da tanta parte dell’opinione pubblica italiana: trovo intollerabile che il governo egiziano prenda in giro fino a questo punto il nostro paese, e trovo inaccettabile l’inerzia del governo italiano; credo che, come italiani, non dobbiamo cessare di mantenere alta la nostra attenzione su questa vicenda e non dobbiamo smettere di chiedere, appunto, verità e giustizia per questo nostro ragazzo.
Buona domenica al “pianerottolo” !
Roberto Caligaris
Roberto non so il perché di quella maglietta: non era di massa, ne ho vista una sola. L’ho segnalata perché chi sa ci informi. Sotto la scritta non c’era il rimando a Zolla, non c’era nulla. Immagino che fosse un pensante sciolto che avendo buone letture ha preso da Zolla tre parole che bastavano a dire il gay pride. Gli attribuisco un’intenzione autocritica.
Volgarita’ e dolore
Non c’è bisogno di andare al Gay Pride caro Luigi , in qualunque seminario romano potresti avere lo stesso spettacolo di volgarità, mentre il dolore non è certo degli orgogliosi partecipanti (he anzi lo fanno per piacere) ma solo degli spettatori.
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-quelle-orge-gay-nei-seminari-e-latv-dei-vescovi-sdogana-gli-lgbt-16426.htm
la lobby gay all’interno della Chiesa è oggi più potente che mai e nessuno òa può contyrastare perchè ha l’appoggio dell’autorità..
Magari fra un anno ci sarà la parata dell'”orgoglio gay clericale”.
La volgarità trionfa, il dolore appartiene solo agli spettatori rimasti cattolici.
se Elemire Zolla fosse ancora vivo credo che non scriverebbe più libri: si limiterebbe a piangere dalla disperazione.
L’ex- abate di Montecassino docet:
http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/altro-che-pecorelle-smarrite-io-vado-cerca-cazzi-whatsapp-112874.htm
Da “Volgarità e dolore” di Elemire Zolla:
Si entra nell’industria culturale per ottenere ogni “apparenza “possibile basta rinunciare ad ogni sostanza, alla nozione di reale e falso.
Ogni contatto con l’industria culturale attesta volgarità e soffocato dolore.
Adorno interrogato su quel che attesta volgarità rispose :
Essere dalla parte della propria degradazione”
Da “Volgarità e dolore ” di Elemire Zolla
La BELLEZZA è la mediazione, la media fra l’unità poetica e l’infinito della Tradizione. La mediazione fra singolarità irripetibile e permanenza è operata dalla crocifissione, che è bilancia fra cielo e terra. Soltanto nella tortura estrema dell’uomo-dio è dato di conciliare Dio e l’uomo, poichè il contatto fra il mondo e la divinità non può che essere la tortura estrema, unico modo per il mondo, per la volgarità, di toccare il santo.
UBI TESAURUS TUUS IBI COR TUUS
se il tuo tesoro per te è il tuo corpo, i piaceri del tuo corpo, il sesso, etero od omo, lì sarà il tuo cuore. Non sarà con Dio, ma solo col tuo corpo e coi suoi piaceri.
La volgarità è un modo di essere, quel modo che vede nei piaceri del corpo l’unico tesoro di questa vita.
“il dolore appartiene solo agli spettatori rimasti cattolici.”
A) definire il concetto di ” rimasto cattolico”.
B) ci sono cattolici che sfilano anche nei gay pride, come correttamente riportava anche la cronaca per sommi capi di Luigi.
C) una delle bufale colossali della disinformatia è che il presunto proliferare di gayetudine all’interno dei seminari sia dovuto alla presenza della OMOSPECTRA che pullula nelle loro ossessioni omofobiche ( sisisi, omofobiche al 1000%).
Finge di scordare, il popolo di pudibondi collitorti, che questo è un problema che allunga le sue radici ben ben ben prima che questo tema diventasse di gran moda….
🙂
Ecco, letto il commento delle 19.23, rettifico.
Ossessioni SESSUOFOBE, prima ancora che omofobe.
“Il dolore non è certo degli orgogliosi partecipanti, ( che anzi lo fanno solo per piacere), ma degli spettatori.”
Quando chi scrive questa perla di sensibilità avesse tempo di mollare per un attimo i suoi pregiudizi da caserma, forse potrebbe informarsi del mondo di dolore che ancora oggi ( 2016) circonda una persona omosessuale, specie all’inizio, specie da ragazzo, specie fuori da certi ambienti….
Ringrazieranno come al solito le persone omosessuali che avessero la ventura di leggere i commenti di questo blog, nel constatare come la foglia di fico del ” io non ce l’ho con gli omosessuali, che rispetto , ma con la pratica della omosessualità che condanno ” vola via al primo refolo di vento e lascia la squallida realtà per quella che è: un cumulo di pregiudizi grande come una casa.
La volgarità è un modo di essere?
Vero.
Difatti difficile trovare qualcosa di maggiormente volgare, becero e greve del pezzo che MCVenturi ci ha linkato.
Mi riferisco al pezzo su La Nuova Bussola quotidiana, meglio precisare.
Dopo la strage di Orlando, una preghiera per le vittime.
Mi unisco a Nico nella preghiera per le vittime di quella tremenda, inconcepibile strage.
Roberto Caligaris
Mi unisco anche io alle Preghiere per le vittime della orrenda strage di Orlando.
Mi associo anch’io al ricordo di quei poveri ragazzi : una preghiera per loro.
Dice:indagini a 360 gradi, ma due piste sul tappeto.
O omofobia.
O terrorismo “isis”.
Mi pare ovvio che un cattolico condanni con orrore entrambi “i moventi”
Mi domando però perché non si consideri l’ipotesi di entrambi, che mi sembra la più realistica.
QUi da noi qualcuno ha detto: occhio a non strumentalizzare… è.casuale che siano stati colpiti omosessuali. Ma quale casuale?
Il terrorismo di questo tipo colpisce i luoghi simbolo della tolleranza e della convivenza pacifica che sono la caratteristica dell’occidente. E un locale gay, ne è esempio evidente, come tante altre realtà.
Si sono voluti colpire i gay in quel locale perché espressione di una convivenza pacifica e tollerante. ( aggiungo che forse i terrosristi isis non sanno che nemmeno in molti occidentali c’è ombra né voglia di tolleranza e di convivenza pacifica tra diversi….oppure lo sanno, e proprio su quello vanno a fare leva, chissà).
Si registra una nuova piega sugli sviluppi delle indagini sulla strage di Orlando.
Emerge , pare, un trascorso di frequentazioni/tendenze/pratiche (non è dato saperlo) omosessuali dello stragista.
Personalmente non vedo la gran sorpresa.
E’ conclamato che una buona fetta di omofobia è collegata a doppio a filo a omosessualità repressa o vissuta in modo schizzato.
Ma questo basta perché i trionfanti trinariciuti antigay italiani fioriscano di botto come le prataiole in primavera, sparando per il web il loro sollievo, immediatamente collegato a un più o meno implicito “COLPA LORO”. Prendiamo per esempio quelli di “No alla legge Cirinnà” che piazzano un post dal titolo eloquente “Era uno di loro” e piazzano lì il motivo del post stesso :
” Pensare che Scalfarotto, Arcigay e altre lobby stavano chiedendo leggi speciali a loro tutela. Già, avrebbero bisogno di leggi speciali per tutelarli da se stessi.”
Con lo stesso metro di acutezza e di intelligenza applicata al ragionamento, potrebbero criminalizzare , chessò, gli eterosessuali per via dei femminicidi.
Quel vecchio adagio sulla gravidanza perenne della madre degli scemi non tramonta mai.
Per chi pensasse che stia esagerando
https://www.facebook.com/597759570326768/photos/a.600261133409945.1073741828.597759570326768/724977450938312/?type=3&theater
Basterebbe un minimo di obiettività per riconoscere chi ha speculato sul sangue di quelle persone, parlando a sproposito di omofobia.
Addirittura qualcuno nel PD ha dato al colpa ai cattolici…
Ma in questo blog, si sa, va di gran moda prendersela con i tradizionalisti e gli “antigay”… Ma per favore!
Precisiamo: ” “i tradizionalisti” non esistono, se non per autodefinizione.
Gli antigay esistono eccome, così come esiste la loro omofobia, grande come una casa.
i peggiori omofobi sono sovente omosessuali che negano la loro omosessualità e spesso questa omofobia va a braccetto con l’ adesione ad una visione molto rigorista della religione. Non da molto in USA si è scoperto che un blogger cattolico estremante conservatore e omofobo era in realtà un omosessuale, come ha dovuto alla fine confessare costretto dall’evidenza e anni fa si scoprì che un pastore protestante del Colorado sposato e padre di 5 figli noto per le sue prediche di fuoco contro gli omosessuali aveva da anni una relazione omosessuale.
E il padre Urrutigoity, mandato via da Fellay perchè era un omosessuale con regolari rapporti sessuali e accolto in seguito dal vescovo, poi caduto in disgrazia , di ciudad dell’este in Paraguay, non tuonava forse contro l’omosessualità un giorno si e l’altro pure?
Cristina Vicquery