“Approvare la riforma, pur con i suoi limiti, ci appare come il passo da compiere in questo momento”: l’afferma l’editoriale dell’ultimo fascicolo di “Aggiornamenti sociali”, la rivista dei Gesuiti di Milano, intitolato “Chiamati a decidere”. Nei commenti i paragrafi finali dell’editoriale e un rimando all’analogo pronunciamento della “Civiltà Cattolica”.
Costituzione: “Aggiornamenti sociali” invita al sì
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Chiamati a decidere. Guardando alla storia del nostro Paese e ancor più al suo domani, approvare la riforma, pur con i suoi limiti, ci appare come il passo da compiere in questo momento, perché può meglio accompagnare e sostenere quanto fin qui è emerso nella società civile, pur sapendo che varie persone degne di stima e tanti amici della Rivista hanno un diverso avviso. L’attribuzione del voto di fiducia alla sola Camera dei deputati, se accompagnata da una legge elettorale che assicuri la formazione di una maggioranza senza mortificare la rappresentanza democratica, permette ai cittadini di attribuire in modo chiaro a una classe politica il compito di guidare il Paese e quindi chiedere conto della sua responsabilità se viene meno al compito affidato. Allo stesso modo il nuovo Senato potrà essere il luogo di confronto e mediazione tra interessi nazionali e regionali, a patto che, attraverso il necessario rodaggio, riesca a costruirsi un ruolo politico: anche le Regioni a statuto ordinario si sono ritagliate nel tempo uno spazio e hanno oggi una fisionomia ben diversa da quando iniziarono a operare nel 1970.
Accettare le incognite. È chiaro: la riforma non risolverà tutti i problemi del sistema politico italiano, ma può costituire un passaggio fondamentale e irrinunciabile. Non ci sono garanzie; ma bloccare ogni iniziativa perché non si sa ciò che potrebbe accadere sarebbe una condotta dettata dalla paura e dalla sfiducia; accettare le incertezze e le incognite di una novità, di cui si riconoscono pregi e difetti, significa sbilanciarsi verso il futuro e obbligarsi a ricercare un nuovo equilibrio. Significa anche confidare nelle forze resilienti che esistono e sono all’opera nella società e nelle istituzioni. In fondo, settant’anni di vita repubblicana ne sono la testimonianza.
Che scrisse Occhetta. Qui il mini saggio del padre Francesco Occhetta pubblicato il maggio scorso dalla “Civiltà Cattolica”: https://stefanoceccanti.files.wordpress.com/2016/05/occhetta.pdf
Qui la ripresa che ne avevo fatto allora nel blog:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/referendum-costituzione-civilta-cattolica-dice-si/
Il sostegno dei gesuiti italiani a Renzi non sorprende nessuno.
Per quanto mi riguarda è un motivo in più per votare NO.
Nel merito, sono i soliti argomenti che ormai abbiamo giù ascoltato e che convincono solo coloro che sono già orientati a votare Sì.
Trovo poi sbagliato il giudizio secondo il quale il Sì aprirebbe una nuova stagione di riforme mentre il NO la bloccherebbe per un ventennio: è evidente che capiterà il contrario. Con la vittoria del Sì questa riforma Renzi-Boschi-Verdini sarà congelata per anni (anche per via dei regolamenti attuativi, dei ricorsi e via dicendo…), mentre con la vittoria del No si partirebbe subito con una nuova legge elettorale e poi, nella prossima legislatura, con la proposta di nuove riforme (magari più condivise).
Ho attraversato un periodo di dubbio rispetto alla riforma Costituzionale per la quale saremo chiamati a votare, ma alla fine voterò SI’.
E’ dal mio modesto punto di vista, l’ultima occasione di riforma delle Istituzioni Repubblicane.
In caso di vittoria del No, di certo non finirà il mondo, ma il rischio di palude è altissimo.
Buona giornata a tutti.
Ma va là.
La palude è l’argomento (la scusa) con cui Renzi ha liquidato Letta e la vecchia ditta.
se c’è la volontà politica, anche con le istituzioni che abbiamo adesso, è possibile lavorare bene. Se non c’è la volontà politica qualsiasi riforma è inutile, non si combina niente.
La paura della “palude” non è un argomento.
I motivi per cui voto Sì sono ben indicati nell’articolo della rivista Aggiornamenti Sociali che mi permetto di fare miei.
L’argomento della palude è una semplificazione che comunque rivendico.
Io voto sì. La perfezione non mi attira né la vedo possibile in politica. Cercare la perfezione in politica è il modo migliore per fare niente. Anche perché niente sarà giudicato perfetto da tutti. Perché “Tot capita, tot sententiae”, indipendentemente dai Gesuiti… Che io stimo.
Buona serata a tutti
Da bravo emulo di monsieur de Lapalisse, dico che ognuno vota quel che crede.
Non capisco per quale motivo tirare una palata di fango sui gesuiti, così, tanto per gradire.
Mi riferisco a Federico, in questo caso.
Fare niente?
Ma se dal 1948 ad oggi la Costituzione è GIA’ stata modificata una quindicina di volte e “riformata” due: nel 2001 (titolo V) e nel 2005 (poi bocciata da referendum nel 2006).
Ma per favore!
Se c’è la volontà politica si può riformare la Costituzione senza compromessi al ribasso, non condivisi e problematici da molti punti di vista, come è quello che andremo a votare il 4 dicembre.
Lorenzo?
Nessun fango, ma non condivido le loro posizioni, in questo caso come in altre occasioni.
Sono opinioni politiche sulle quali credo sia lecito dissentire.
AH bene, Fede. Mi era sembrato che avessi scritto che il fatto che i gesuiti avessero “appoggiato Renzi” ( in realtà appoggiano il sì, votato dal Parlamento, compreso molti che ora si agitano pro no) costituisse un motivo in più per votare NO.
Avrò letto male?
Che l’appoggio dei gesuiti al Sì sia un motivo per votare no è materia psichiatrica.
E’materia psichiatrica? No direi che e’materia politica. Quando un ordine religioso e’cosi’SCHIERATO politicamente come sono i gesuiti, deve anche mettere in conto che ci siano quelli che li identificano ormai con una certa parte politica. Quando i religiosi di un ordine invece che alle cose spirituali non solo si interessano SOLO di politica ma sono schierati apertamente per una parte politica devono mettere nel conto che loro si legano a quel partito o parte politica. E’ da anni che i gesuiti militano apertamente in una determinata parte politica. Nessuno mi puo’contraddire se dico che e’da anni che i gesuiti stanno da una “parte”per non dire da un partito. E’ovvio che militando per una parte politica i gesuiti abbiano perso la credibilita!di essere obbiettivi e super partes. E’ovvio che oggi chi dice geuita dice militante da una certa parte politica sempre la stessa.
Dunque non vedo nulla di psichiatrico se uno dice i gesuiti appoggiano questo?allora deve essere qualcosa. che giova al partito politico che hanno sempre appoggiato. E se una persona non e’di quel partito (che non nomino)ovviamente non si fida dei gesuiti.
E diro’anche che i gesuiti che pensano di essere all’avanguardia in realta’sono sempre alla retroguardia. Quando essere di sinistra era di avanguardia (fine 800 inizio 900) i gesuiti erano di destra. Adesso che invece essere di destra e’di avanguardia i gesuiti sono di sinistra. Sempre alla retroguardia
Difficile ragionare con categorie più obsolete, Maria Cristina.
La mia idea è che una persona matura e responsabile decida come votare non per disciplina di partito, non per schieramento, non per simpatia o antipatia, non per mandare a casa qualcuno e soprattutto NON CERTO PERCHE TIZIO O CAIO VOTANO IN UN CERTO MODO.
Ma ovviamente questo si limita a persone mature e responsabili!
“pazza idea”, direbbe Pattty Pravo…..
🙂
Come al solito qui si accoglie con disprezzo chi dissente dal pensiero dominante.
Non è un segreto che i gesuiti italiani sostengano da anni le posizioni delle varie coalizioni di centrosinistra (anche le più problematiche, anche di fronte a candidati e programmi palesemente in antitesi ai valori cattolici). Io sto da un’altra parte. Non credo che le posizioni dei gesuiti debbano per forza piacere a tutti. A me non piacciono le loro posizioni dei gesuiti, in politica come in altri ambiti, e rilevo che anche in questa circostanza siamo su fronti opposti.
Tutto qui, nessun fango, nessuna malattia psichiatrica (ammazza, però, ci andate giù pesante voi!): semplice e democratico dissenso.
E’ possibile ancora esprimere un dissenso o sarò condannato al gulag?
Quando alle ragioni di chi voterà SI per timore di paludi e immobilismo, trovo che siano ragioni debolissime e che nascondano una certa vigliaccheria.
La vigliaccheria di chi non è convinto dal testo della riforma nel merito (e chi lo è? è una riforma fatta malissimo che porterà conflitti istituzionali e problemi), ma non ha il coraggio di votare NO, per paura di disturbare il capo (Renzi) o di nuocere al proprio partito.
E infatti voteranno SI solo i militanti renziani e i disciplinati del PD.
E del resto, se si vota nel merito, cosa c’entra l’eventuale futuro immobilismo? Nel merito questa riforma o piace o non piace. Se piace poco vuol dire che non convince e che, coerentemente, bisognerebbe votare NO, non cercare un appiglio, anche debolissimo, per dare comunque solo un sostegno al governo.
Questo è quello che penso io.
Voterò convintamente NO, nel merito (perchè non condivido queste riforme e specialmente la parte relativa al Senato e alle regioni) e nel metodo (non sono riforme condivise nemmeno dalle forze politiche che ufficialmente la sostengono: si sta creando una frattura tremenda nel Paese solo per compiacere l’egocentrinsmo di Renzi).
“Benedetto” Federico!!! Dare del vigliacco a chi voterà “Sì”, anche se, come pensa lei, per timore di paludi e immobilismo, non le fa onore. Mi permetta di dirglielo. Io, che non sono militante renziano né tanto meno disciplinato PD (sono naturalmente indisciplinato nel mio modo di pensare in molti altri campi) e voto Sì, rispetto lei che vota No. E le auguro anche buona giornata.
Ma quale malattia psichiatrica, Fede, quale gulag?!
:):):)
Ti piacerebbe un sacco,un pochetto di persecuzione che gratificasse il tuo vittimismo perenne. Mi spiace: il gulag sta nella tua immaginazione, la ” pazza idea” non era rivolta a te, ma alla speranza che il voto fosse per tutti un voto tranquillo e di sostanza.Intendiamoci: c’è un sacco di gente che vota e voterà proprio così: nel merito e convintamente. Ci sta, in entrambi i casi. Poi ce n’è tantissima altra che vota per ottenere altri scopi: ci sta anche questo, e pure questo è lecito.
Ciò detto, inutile nascondersi dietro il dito del dissenso: ovviamente permessissimo. Però, vediamo se riesco a spiegarmi meglio: se io dico:Federico Benedetti vota NO al referendum e ne da le ragioni x y e z , io non sono d’accordo, e resto della mia idea di votare SI, esprimo il mio dissenso nei confronti di qullo che dici. Se io dico: Federico Benedetti vota NO al referendum , e questa è una buona ragione per votare sì, io non esprimo il mio dissenso, io ce l’ho e me la prendo con Federico Benedetti.
Credo che pure in prima elementare potrebbero concordare.
“Muta le mutande” sostituendo il tuo nome con quello dei gesuiti, e vedi che il ragionamento fila.
Io voterò NO, principalmente perché mi fa paura il potere che avrebbe il Renzi di turno.
Abbiamo passato mesi e mesi in cui il Parlamento si è occupato solo di Cirinnà e non certo per colpa del bicameralismo, ma semplicemente perché Renzi voleva far passare ad ogni costo quella schifezza. Il bicameralismo non rallenta i lavori più di quanto li facciano rallentare altre cause.
Quanto al risparmio: ma mi faccia il piacere!
Poi riempire una delle due camere di gente che dovrebbe già essere superimpegnata con la carica per cui è stata eletta non mi entusiasma proprio.
De gustibus, Enrico, de gustibus….
🙂
Sono d’accordo con Enrico Usvelli e con le ragioni che sostengono la sua scelta.
Ho espresso dissenso da altre scelte in quanto (Lorenzo, stai bene attento) le ragioni addotte sono debolissime, poco convincenti e mi portano a pensare che la motivazione autentica sia un’altra. Anche quando a esprimersi sono i gesuiti.
Per questo Lugi M. ha pensato bene di parlare di materia psichiatrica!
Evidentemente c’è chi pensa che solo i pazzi non votino Sì?
Non mi piace questo modo di fare e di argomentare e sono contento di stare da un’altra parta, su un’altra riva del fiume. Lorenzo: sono contento di votare in modo diverso da gente così.
Aggiungo a Giuseppe che io non ce l’avevo con lui.
La mia è una considerazione più ampia: è da vigliacchi trovare scusanti (ripeto: deboli, inconsistenti) per votare una cosa che convince poco.
A votare Sì dovrebbe andare solo chi è convinto che si tratti di una buona riforma, utile al Paese. In caso di dubbio c’è il NO.
Mi sembra che qui più di una persona abbia espresso una posizione di questo tipo e ho usato una parola forte per esprimere il mio disappunto. Avrei potuto usare un eufemismo e dire “poco coraggioso” o ancora più forte e parlare di ipocrisia. La sostanza è quella. Rispetto il voto di tutti, e naturalmente anche quello di Giuseppe, a prescindere, ma disprezzo questo tipo di motivazioni/scusanti addotte.
Rispetto il tuo voto, ma disprezzo le tue motivazioni.
Perfetto.
Breve parentesi metodologica per Federico: andare a votare per una cosa che convince poco- come ti esprimi tu in modo assai balzano – non solo ” è da vigliacchi”(?!!) ma è la sostanza stessa della democrazia. Se avessi aspettato di avere sotto il naso una ” cosa ” che mi convincesse moltissimo, senza riserve, non avrei mai dovuto votare una sola volta, manco una volta, da quando ne ho maturato il diritto.
E’ l’esatto contrario, se permetti: quasi impossibile che uno sia convinto al mille per mille di quello per cui vota, ci si attiene alla regola del meno peggio. E dunque, pur non convinto appieno e su tutto, uno vota su quello che maggiormente lo convince tra quelli che non lo convincono completamente.
Poi ci sono le debite eccezioni, cioè quelli che convinti lo sono pienamente. Ma non è che per questo il loro voto valga di piu’ o di meno.
Un voto è un voto: stop.
Il resto sono piroette e giravolte buone per la scena. Per esempio, tu dici : A votare Sì dovrebbe andare solo chi è convinto che si tratti di una buona riforma, utile al Paese. In caso di dubbio c’è il NO.
oH bella! Vale quest’altra:
A votare NO dovrebbe andare solo chi è convinto che si tratti di una pessima riforma, dannosa al Paese. In caso di dubbio c’è il SI.
🙂
Lorenzo,
ci sei o ci fai?
Questo è un referendum: le considerazioni fatte valgono solo ed esclusivamente per questo tipo di voto. Se uno non è convinto si tenga la Costituzione vigente e va sul sicuro.
Quando si vota per sindaci e Parlamento è un altro paio di maniche, ci mancherebbe!
Altrea chiosa: non disprezzo qualsiasi motivazione per il Sì. Ce n’è sicuramente di valide. Queste (la palude e per cinquant’anni nessuna riforma) non lo sono. Sono scuse, scorciatoie per giustificare un voto rassegnato che segue altre logiche (principalmente l’appartenenza allo schieramento di Renzi). Penso di poterle disprezzare.
Non pretendo che tu condivida quello che scrivo io, ma almeno sforzati di capirlo. Altrimenti si può anche discutere di altro.
Federico ama travisare. Non è da materia psichiatrica il votare no.
Lo è se lo si fa perché un altro vota no.
Anzi diciamo pure che è da dementi!
O perché un altro vota sì….
Non amo travisare.
Notavo solo che, al di là delle intenzioni, si tratta di un’espressione sproporzionata al tono della discussione.
Ma va bene così, ci sta anche questo, siamo abituati.
Eviterò di rispondere a Federico Benedetti in merito al tema “vigliaccheria” sulla c.d. “paura della palude”
Non ho tempo da perdere.
Ciao a tutti.
“….siamo abituati così”
Siamo, chi?!
Comunque, Fede, a tua precisa domanda, rispondo: ci sono, ci sono.
Quello che tu scrivi lo capisco fin troppo bene. Non richiede alcun particolare sforzo, lo capisce chiunque. Tu pensi di poter disprezzare(SIC), a capocchia, chi ti gira per la birignoccola.
Guarda che lo capisce anche un bambino di anni sei.
🙂
Anche i bambini capiscono come mai votate Sì.
Contenti voi…
federico
Ma va bene così, ci sta anche questo, siamo abituati.
sei passato al plurale maiestatis ora??
mi sembra un passo ovvio per chi disprezza le opinioni altrui..
cristina vicquery
Ecco i misericordiosi e accoglienti.
Ho seguito il vostro esempio ma ho ancora molto da imparare da voi.
A proposito di accoglienza, avete visto dove porta la politica per l’immigrazione del Governo? Il sindaco di Milano (Sala – PD renziano) invoca l’esercito.
Fabrizio Scarpino scrive, 15 novembre 2016 @ 14:51
Sono d’accordo con te; eviterò d’ora in poi di replicare ai commenti deliranti.
In effetti si commentano da soli.
Ciao Fides! Abbracci.
😉 😉
Baci e abbracci nel definire “deliranti” opinioni diverse dalle vostre.
Non vi fa onore, non evidenzia quella che la vostra ben nota accoglienza, misericordia e disposizione al dialogo.
Rispetto il proposito di non replicare, ma mi sento libero di interpretarlo come un’ammissione di debolezza delle proprie opinioni e di una incapacità di sostenere una discussione franca tra persone che esprimono liberamente opinioni legittime e diverse.
Abbracci!!
Amici Fabrizio e Luigi / Fides, come poter darvi torto ? Dissento da voi solo – come v’è noto – sul voto al prossimo “referendum” (che, per quel che mi riguarda, sarà “No”).
Buon fine – settimana !
Roberto Caligaris
Altro contributo caritatevole e misericordioso.