Sento dire che per affrontare bene la vecchiaia uno dovrebbe avere due pensioni o una figlia femmina. Io di pensioni ne avrò una ma di figlie ne ho tre, vado dunque avanti fiducioso. E immagino che almeno qualche passaggio in macchina me lo daranno i due figli maschi. Sono felice di osservare le due ragazze più giovani giocare con i bimbi della più grande. E’ bello guardarle dalla finestra quando escono di casa la mattina baruffando tra loro e una prende a sinistra per andare al liceo, l’altra a destra per raggiungere la Metro B che la porta all’università La Sapienza. – “Dopo aver generato Set, Adamo visse ancora 800 anni e generò figli e figlie”: Genesi 5, 4.
Adamo visse ancora e generò figli e figlie
9 Comments
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“Quattro figlie ebbe, e ciascuna reina,
Raimondo Beringhiere, e ciò li fece
Romeo, persona umile e peregrina”.
Beato te, Luigi. Io ho ‘solo’ due maschi (posso scriverlo, tanto non leggono questo blog) e li amo, ma ho sempre pensato che una figlia, per un padre, sia qualcosa di più: una regina, appunto. ma forse con questi pensieri è meglio che non ne abbia avute, ché le avrei viziate.
Sulla vecchiaia tendo ad avere una previsione più cupa: eutanasia di stato, obbligatoria e pagata dalla USL. Speriamo almeno che siano gentili.
Sono un pò più giovane non penso alla pensione, chissà mai se la avrò, Dio mi ha donato una figlia femmina che ha compiuto la scorsa settimana un anno, oltre al figlio maschio di 13 del quale vado troppo fiero.
Non so se camperò 800 e non me lo auguro, ma quelli che vivrò li vivrò per loro.
A Ggraceffa. Quel passo della Genesi continua così: “L’intera vita di Adamo fu di 930 anni. Poi morì”. A te che giustamente sei “troppo fiero” del tuo ragazzo tredicenne, dedico un post del 16 ottobre 2006, in cui applicavo ai figli adolescenti alcune immagini bibliche di “nobile andatura”.
A Leonardo. Saranno gentilissimi ma tu non dire che l’avevi previsto e vedi di ripagarli con un minimo di entusiasmo, come si fa con le sorprese. Luigi
beh, io mi sto avvantaggiando… a gennaio mi arriverà se Dio vuole il terzo figlio… in effetti è una femmina, si chiama Miriam e si aggiunge a Teresa e Pietro… quindi due figlie le ho messe in cascina…
Una pensione sa solo Dio se l’avrò… di sicuro ho avuto il dono dell’essere padre, che mi sta insegnando tanto.
Da un lato le risse, le discussioni politiche, gli scandaletti, le iene che sono solo sciacalletti. Dall’altro due figlie che si salutano allegre e vanno a scuola. C’è un senso di pace, in quest’immagine del mattino, che libera da ogni inferno mediatico quotidiano.
Quale senso potrebbe avere la mia vita senza mio figlio? Ho paura di aprire quella porta e trovare l’abisso dove si disperde il profumo dell’amore.
Fra breve toccherà anche a me scansarmi per fa posto al suo incedere maestoso.
Ma lo farò con piacere, sperando di avergli indicato la giusta strada.
Grazie per la dedica Luigi.
Belle le parole di chi nomina i figli con gratitudine. Grazie a quanti l’hanno fatto sul mio pianerottolo. Luigi
Non si investe sui figli. Ai figli occorre si diano “radici” e “ali”, fino all’estremo sacrificio senza spettarsi nulla in cambio.
Si diano radici affinché ricordino chi li ha generati, e rispettino chi li ha cresciuti con amore gratuito. Le ali, perché spicchino il volo, più in alto possibile, fino alla loro completa realizzazione.
Non si investe sui figli: i figli sono del mondo, e del cielo!