Abusi: cinque novità d’azione introdotte da Francesco

Francesco ha promulgato oggi il Motu proprio “Vos estis lux mundi” [Voi siete la luce del mondo] contenente “nuove misure al fine di prevenire e contrastare gli abusi sessuali commessi contro i minori, contro le persone vulnerabili o attuati con violenza, minaccia o mediante abuso di autorità”: così lo presenta il comunicato ufficiale. Nel primo commento descrivo il documento, nel secondo elenco le cinque maggiori novità normative di cui è portatore. Novità che poi dettaglio in altrettanti commenti. Alla fine metto dei link d’approfondimento.

9 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Frutto del summit. Il Motu proprio rappresenta il frutto maggiore del summit episcopale del febbraio scorso. Altri frutti erano venuti il 26 marzo con tre provvedimenti riguardanti la Curia Romana, la Città del Vaticano e il Vicariato della Città del Vaticano. Il nuovo provvedimento detta invece la nuova normativa per la Chiesa universale. E’ composto da un proemio seguito da 19 articoli, divisi in due titoli: il primo contiene le disposizioni generali e il secondo le disposizioni concernenti i vescovi e “coloro che sono in diritto a loro equiparati”. Stabilisce la procedura da seguire in tutta la Chiesa quando vengono segnalati fatti che possono configurare delitti di abuso sessuale.

    http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2019/05/09/0390/00804.html

    9 Maggio, 2019 - 23:46
  2. Luigi Accattoli

    Principali novità. “Vos estis lux mundi” contiene diverse novità. Indico le principali.

    1. Tutte le diocesi debbono stabilire entro un anno sistemi stabili e accessibili al pubblico per segnalare i casi di abuso sessuale e la copertura degli stessi.

    2. Tutti i chierici, i religiosi e le religiose sono tenuti a segnalare alle competenti Autorità ecclesiastiche gli abusi di cui vengano a conoscenza.

    3. Alla stregua degli abusi sui minori e sugli adulti vulnerabili vengono trattate le molestie o violenze per abuso di autorità: vengono cioè inclusi nella normativa i casi di abuso sulle religiose da parte dei chierici, o di abuso su seminaristi o novizi da parte dei superiori.

    4. La verifica delle segnalazioni contro i Vescovi vengono affidate al Metropolita della Provincia ecclesiastica.

    5. Per la prima volta vengono stabiliti dei limiti temporali entro i quali l’indagine deve essere svolta, nonché le modalità che devono essere seguite dal Metropolita, il quale può avvalersi del contributo professionale specifico dei laici.

    9 Maggio, 2019 - 23:47
  3. Luigi Accattoli

    Sistemi stabili. “Le Diocesi o le Eparchie, singolarmente o insieme, devono stabilire, entro un anno dall’entrata in vigore delle presenti norme, uno o più sistemi stabili e facilmente accessibili al pubblico per presentare segnalazioni, anche attraverso l’istituzione di un apposito ufficio ecclesiastico. Le Diocesi e le Eparchie informano il rappresentante Pontificio dell’istituzione dei sistemi di cui al presente paragrafo”: così stabilisce il primo comma dell’articolo 2. E’ evidente l’importanza di questa norma: la maggior parte delle diocesi non ha ancora un tale sistema. In Italia un ufficio nazionale di aiuto alle singole diocesi è stato realizzato solo in questi ultimi mesi. 

    9 Maggio, 2019 - 23:48
  4. Luigi Accattoli

    Obbligo di segnalazione. “Ogni qualvolta un chierico o un membro di un Istituto di vita consacrata o di una Società di vita apostolica abbia notizia o fondati motivi per ritenere che sia stato commesso uno dei fatti di cui all’articolo 1 [cioè definiti come abuso], ha l’obbligo di segnalare tempestivamente il fatto all’Ordinario del luogo dove sarebbero accaduti i fatti o ad un altro Ordinario”: così il comma 1 dell’articolo 3. Il comma 2 aggiunge che “chiunque può presentare una segnalazione concernente le condotte di abuso”. Ovvero: ecclesiastici e religiosi sono tenuti a segnalare, ma tutti possono farlo. Dalla pedagogia del silenzio, alla cultura della denuncia. 

    9 Maggio, 2019 - 23:48
  5. Luigi Accattoli

    Suore e seminaristi. Il primo comma dell’articolo 1 amplia il concetto di abuso estendendolo a ogni coazione d’autorità, anche oltre il coinvolgimento di minori e di persone vulnerabili, includendovi “i delitti contro il sesto comandamento del Decalogo consistenti nel costringere qualcuno, con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità, a compiere o subire atti sessuali”. Dunque anche suore o seminaristi adulti. 

    9 Maggio, 2019 - 23:48
  6. Luigi Accattoli

    Procedure contro vescovi. Com’è ovvio la normativa è complessa e dettagliata. Eccone un passaggio esemplificativo: “Salvo che la segnalazione [contro un vescovo] non sia manifestamente infondata, il Metropolita chiede tempestivamente al Dicastero competente l’incarico per avviare l’indagine. Qualora il Metropolita ritenga la segnalazione manifestamente infondata ne informa il Rappresentante Pontificio. Il Dicastero provvede senza indugio, e comunque entro trenta giorni dal ricevimento della prima segnalazione da parte del Rappresentante Pontificio o della richiesta dell’incarico da parte del Metropolita, fornendo le opportune istruzioni riguardo a come procedere nel caso concreto”. Così all’articolo 10. 

    9 Maggio, 2019 - 23:49
  7. Luigi Accattoli

    Limiti temporali. “Le indagini devono essere concluse entro il termine di novanta giorni”: così stabilisce l’articolo 14. Questo tempo breve è forse la novità che meglio dice l’intenzione del Papa che si agisca seriamente e non si insabbi nè si lascino dormire le istruttorie. 

    9 Maggio, 2019 - 23:49
  8. Luigi Accattoli
    10 Maggio, 2019 - 8:51
  9. Luigi Accattoli

    Mio suggerimento. Invito i visitatori che vogliano approfondire di dare la precedenza – tra i testi linkati al commento precedente – al cardinale Ouellet e all’arcivescovo Scicluna.

    Scicluna è l’uomo chiave per l’azione papale nell’intricata materia: non solo il più competente nella Santa Sede ma anche quello che impersona la continuità d’impostazione con il pontificato di Benedetto XVI che già da cardinale l’ebbe come diretto collaboratore dall’ottobre 2002 quando lo volle “promotore di giustizia” nella Congregazione per la dottrina della fede, e ancor più da Papa.

    Ouellet è da leggere per due motivi: da prefetto della Congregazione per i vescovi è il responsabile ultimo d’ogni iniziativa papale verso gli episcopati, e il motu proprio ha qui uno dei suoi fuochi; personalmente e per incarico papale è poi l’esponente della Santa Sede che ha dato una risposta diretta alla “rivolta” dell’ex nunzio Viganò che faceva leva sugli abusi per intimare a Francesco la rinuncia: “Il Papa si dimetta”. Su questo secondo motivo vedi qui:
    http://www.luigiaccattoli.it/blog/caro-confratello-vigano-esci-dalla-tua-clandestinita/

    10 Maggio, 2019 - 9:38

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