Abbraccia i baraccati e li fa pregare

Ieri al campo profughi di Ponte Mammolo, l’abbraccio del Papa ai poverelli in mezzo a un gruppo di equadoregni, con intorno africani, afghani, pakistani, ucraini, rom. Lo chiamano “Papa”, “Padre”, lo ringraziano della sorpresa, gli avvicinano i bambini e lui dice “Ora preghiamo il Padre del Cielo”. Il “Padre nostro” lo dice in castellano, dopo aver chiesto quanti lo conoscono: “Tutti, siamo latino-americani”. Li benedice, chiede preghiere. Se Francesco uscisse di più. Se i parroci avessero tutti il cuore di don Aristide che l’ha portato da chi più ne aveva bisogno e meglio poteva capirlo.

30 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Così poco dopo il Papa ha parlato ai barboni che ha incontrato in un locale della parrocchia di San Michele Arcangelo: “Il fatto che la gente non sa il vostro nome e vi chiama i ‘senzatetto’ e voi sopportate questo: è la vostra croce e la vostra pazienza. Ma nel cuore di tutti voi, vi prego di essere sicuri, c’è lo Spirito Santo”.

    http://it.radiovaticana.va/news/2015/02/08/papa,_parrocchia_guerra_opera_del_demonio,_solo_ges%C3%B9_%C3%A8_pace/1122271

    9 Febbraio, 2015 - 18:50
  2. Luigi Accattoli

    Così sabato Francesco aveva parlato dei senzatetto alla plenaria del Consiglio per i laici: “Le città presentano grandi opportunità e grandi rischi: possono essere magnifici spazi di libertà e di realizzazione umana, ma anche terribili spazi di disumanizzazione e di infelicità. Sembra proprio che ogni città, anche quella che appare più florida e ordinata, abbia la capacità di generare dentro di sé una oscura ‘anti-città’. Sembra che insieme ai cittadini esistano anche i non-cittadini: persone invisibili, povere di mezzi e di calore umano, che abitano ‘non-luoghi’, che vivono delle ‘non-relazioni’. Si tratta di individui a cui nessuno rivolge uno sguardo, un’attenzione, un interesse. Non sono solo gli ‘anonimi’; sono gli ‘anti-uomini’. E questo è terribile”.

    9 Febbraio, 2015 - 18:59
  3. giorgio

    Ci sono in continuazione nuove poverta’ e ci si chiede se i tempi odierni sono meno duri di quelli antichi. Impossibile rispondere, se non fare riferimento alle beatitudini.

    9 Febbraio, 2015 - 20:37
  4. picchio

    ho visto il video 🙂 🙂

    9 Febbraio, 2015 - 20:43
  5. Francesco73

    Il video del campo di Ponte Mammolo è bellissimo, in un quadrante di lamiere, fango e fumi risaltano la sorpresa dell’arrivo di questo vecchio prete argentino vestito di bianco e la corsa festosa, incredula, di bambini, madri, padri, i volti della povertà ma anche della dignità, della speranza e della gioia. Poi colpisce questa allegra truppa, col papa in mezzo forse pure più contento di loro.
    Sono immagini che mi hanno richiamato tre cose: il grido delle periferie di tutto il mondo, convocate in quel momento a Roma; i fotogrammi di un bellissimo documentario RAI su Oscar Romero, mandato qualche tempo fa; il camminare di Gesù lungo le strade della Galilea: sono venuto per i diseredati, per gli ignudi, per gli affamati, per chi non ha tetto e riscaldamento, per chi non ha un nome, per quelli che nessuno vede.
    Le scene papali più belle e dense degli ultimi anni, per me.

    9 Febbraio, 2015 - 21:42
  6. picchio

    grazie francesco73 🙂 🙂

    9 Febbraio, 2015 - 23:50
  7. FABRICIANUS

    Ringrazio anch’io Francesco73 per il suo commento.

    10 Febbraio, 2015 - 0:25
  8. discepolo

    Ma cosa dici Sara? Lascia stare Benedetto! Prima di Francesco i papi erano tutti dei principi rinascimentali, nella chiesa non c’era la carità.
    ma non lo sai che la carità cristiana l’ha inventata Bergoglio?

    10 Febbraio, 2015 - 9:16
  9. Rosa

    Discepolo, ma perché continui ad alimentare questa contrapposizione? Per opporti ad una graduatoria ne alimenti un’altra. Ringraziamo Dio per tutti i Papi che abbiamo avuto, per la santità’ espressa da ognuno con i talenti che Dio ha donato loro.

    10 Febbraio, 2015 - 9:29
  10. Sara1

    Discepolo mi è tornato in mente e l’ho scritto punto e basta.
    Fu dolce anche Ratzinger allora, anche se più timido e meno estroverso.
    Ringraziamo Dio che c’è continuità in queste cose. (del resto il Vangelo è quello c’è poco da fare)

    10 Febbraio, 2015 - 9:32
  11. Ben fatto!
    Parzialmente OT. Vista la situazione, sarebbe il caso di attivare la diplomazia vaticana (se non già attiva) e di iniziare a preparare un radiomessaggio stile Giovanni XXIII nel periodo crisi di Cuba. (Chi sono i merdaioli* lui l’ha detto e fatto capire in tutti i modi; se poi quelli che fanno finta di “non capire” pretendono che debba pure dire Nomi e Cognomi e ubicazione geografica, per capire allora siamo al colmo).
    Perchè se va’ di questo passo altro che baraccati, il massimo può essere una benedizione sui cadaveri dovuti all’ecatombe.

    *Ogni riferimento a capitalisti imperialisti, venditori di armi e infiamma-conflitti è puramente casuale.

    10 Febbraio, 2015 - 10:29
  12. picchio

    Sara
    fermo restando che anche l’udienza ai Rom di Benedetto era cosa buona e giusta, l’andare di papa Francesco tra quelle povere case di lamiera, in mezzo a loro è cosa molto diversa. Siamo su un altro piano. Benedetto era un papa teologo, Francesco un papa pastore.

    10 Febbraio, 2015 - 11:30
  13. FABRICIANUS

    Condivido ubihumilitas delle 10.29.

    10 Febbraio, 2015 - 13:06
  14. Sara1

    Sant’Egidio parlava allora di “evento senza precedenti” adesso abbiamo avuto un nuovo “evento senza precedenti” il prossimo Papa speriamo venga a preparaci il pranzo in casa altrimenti non è pastore ma teologo freddo e distante.

    Comunque me ne sono ricordata e l’ho postato. (allora mi colpì come una tenerezza soprattutto la preghiera all’Angelus per i bimbi morti)

    10 Febbraio, 2015 - 13:30
  15. picchio

    sara
    sono due eventi senza precedenti entrambi perchè di genere completamente diverso. Un’udienza e una visita dove vivono le persone, quasi sull’uscio delle loro povere baracche di lamiera, sono due cose molto diverse, non sono la stessa cosa. Come giustamente ha rimarcato Francesco73 uno è un gesto da “prete”. In questo senso non possiamo non rimarcare come Francesco nei suoi atti sia più prete, più pastore dei papi precedenti, non solo di Benedetto. Probabilmente perchè lui ha avuto il coraggio di ” fregarsene” dei lacci e lacciuoli che tenevano “imprigionato” il papa in Vaticano.

    10 Febbraio, 2015 - 15:42
  16. picchio

    come non posso dire che il mio Vescovo sia un pastore, mentre mi sento di affermarlo per il mio parroco che condivide da vicino, come molti altri preti, la vita delle persone a lui affidategli,cercando di portare il maggior numero di esse a Cristo.

    10 Febbraio, 2015 - 15:49
  17. Marilisa

    I gesti, gli atti, in genere sono quelli che rimangono più delle parole. Restano i momenti in cui si sono fatti e riportano alla memoria circostanze e persone, parole e sorrisi e lacrime di commozione.
    I messaggi, cioè, arrivano direttamente, esemplificati nella concretezza.
    Le parole, anche se belle, possono essere dimenticate, del tutto o in parte.

    10 Febbraio, 2015 - 18:01
  18. picchio

    Sara
    non solo non è uguale, ma neanche dovrebbe esserlo, uguale. E neanche il papa, anzi i papi, pensano che lo sia, altrimenti perchè ” perderebbero tempo” per salutare in modo personale i malati e i disabili che assistono alle udienze, ricevere le vittime di abusi, far visita ai carcerati, andare a Lampedusa?

    10 Febbraio, 2015 - 18:21
  19. Sara1

    Picchio mio fratello e mia madre l’anno scorso sono andati all’udienza del mercoledì, mio marito ad un’udienza in aula Nervi (con l’Ac) gli dico che per il loro il Papa non è stato Papa perché non gli hanno toccato le mani e non si sono fatto fare domande personali?
    Pensavo il senso del post fosse la sollecitudine verso i nomadi e basta.

    10 Febbraio, 2015 - 19:48
  20. picchio

    sara
    è ovvio che per loro e per chiunque partecipi ad un’udienza il Papa è stato il Papa, come è altrettanto ovvio che un incontro personale è qualcosa di più profondo.

    10 Febbraio, 2015 - 20:19
  21. Sara1

    Perfetto però farei rientrare le udienze e in generale gli incontri di gruppo (molto gruppo) nell’ambito pastorale altrimenti o si da una parrocchia al Papa e lo lasciamo lì oppure si rischia di creare cattolici di serie a e altri di serie b. i primi a messa in 10 a Santa Marta i secondi a vedersela in via della Conciliazione dal maxischermo.

    Il gesto di Francesco è molto bello e parla del suo carattere e della sua vita a Buenos Aires però non assolutizzerei la necessità di avere un rapporto personale come segno di attenzione pastorale.

    10 Febbraio, 2015 - 21:09
  22. picchio

    se la metti su un piano di serie a e b, allora questo lo devi applicare anche ai tempi di Gesù: c’era chi aveva un incontro personale con lui, la Samaritana, Zaccheo, Matteo,…. chi stava immerso nella folla ad ascoltarlo. Quindi non la metterei in quel senso. Semplicemente qualcuno per fortuna, caso, intervento dello Spirito Santo, può avere un incontro più personale.

    Comunque io non ho mai, nella mia vita, partecipato a nessuna cerimonia papale, neanche ad una Messa o ad un Angelus, quindi probabilmente io sono di serie z.

    10 Febbraio, 2015 - 22:07
  23. Sara1

    Io ho visto Benedetto ad un incontro Ac qualche anno fa, da lontano ovviamente eravamo una folla.

    Che ci sia il colpo di fortuna per alcuni è cosa molta bella, però va bene anche se sei un puntino in mezzo alla folla.

    10 Febbraio, 2015 - 22:58
  24. Sara1

    p.s. a casa mia guardano Sanremo, giuro che sto sentendo Albano e Romina che cantano felicità.

    🙂 🙂

    Un bicchiere di vino con un panino la felicità…….

    10 Febbraio, 2015 - 23:01
  25. Marilisa

    Inutile negare che molti vanno a vedere il Papa spinti da curiosità più che per omaggiarlo.
    Questo è sempre avvenuto, con qualsiasi papa.
    Viene visto da parecchi–fede o non fede– come un personaggio, ed è normale che sia così. Molti altri lo vedono come fosse Gesù Cristo e ,come tale, lo adorano. E anche questo è risaputo.
    Resta il fatto che il Papa è il Pastore di tutti i credenti, sia che lo si veda da vicino sia che lo si possa ascoltare da lontano, mischiati tra la folla.
    Ma è indubbio che se Francesco si rivolge in modo particolare ad una cerchia abbastanza ristretta di persone e se abbraccia un ammalato o accarezza un bambino o stringe la mano a qualcuno, trasmette un calore umano che rimarrà indelebile nelle persone fatte oggetto di attenzione premurosa. È come rimediare in qualche modo a carenze di solidarietà di affetto che possono essere viste come malattie vere e proprie. In alcuni casi lo sono effettivamente.

    11 Febbraio, 2015 - 0:47
  26. Marilisa

    Il vero Pastore è quello che si prende cura soprattutto dei deboli, a cui si rivolge con compassione e tenerezza.
    Gesù faceva così e papa Francesco è alla sua sequela. Ce lo mostra in prima persona ponendosi come esempio per tutti noi.
    Direi che è quanto di più evangelico possa esserci.

    11 Febbraio, 2015 - 1:04
  27. Sara1

    Prendersi cura dei deboli ok però non serve che il Papa lo faccia “fisicamente”, Francesco ha parlato per la Siria, per l’Ucraina, per l’Iraq senza esserci mai stato un secondo vale di meno?
    Quando Benedetto parlò all’angelus richiedendo rispetto e fratellanza tra etnie e popoli il governo francese aveva l’intenzione di prendere i rom impacchettarli e rispedirli in Romania ,in quel caso parlare pubblicamente in loro difesa era sollecitudine pastorale uguale.
    L’immagine del Papa parroco è bella ma il Papa è il parroco del mondo non dimentichiamolo.

    http://roma.repubblica.it/cronaca/2015/02/10/news/papa-106998284/

    🙂

    11 Febbraio, 2015 - 8:28

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