“Perdona in fretta, bacia adagio” aveva scritto in un suo sito Ruslana Korshunova, la ragazza del Kazakistan che si è gettata da un nono piano a New York l’altro ieri. Aveva vent’anni e faceva la modella. Nelle sue note, il sentimento della velocità della vita: “Sogno di volare, ma il mio arcobaleno è così lontano”. Velocità e sorpresa: “Io so perché i miei amori finiscono. Io sono imprevedibile. Ma perché ho paura?” Sono stato ad Alma Ata dove Ruslana era nata e ho negli occhi le donne kazake che hanno avuto madri che cavalcavano nella steppa e che immaginavo non avessero mai paura. Un abbraccio a Ruslana che ha conosciuto la fretta e la paura.
A Ruslana che diceva: “Perdona in fretta, bacia adagio”
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Proprio oggi parlavo con un Medico-Endocrinologo della vicenda di Ruslana….
Triste vicenda, che mi ha colpito molto….Il medico mi raccontava che stanno aumentando notevolmente i problemi psicologico-depressivi, anche nelle ragazze….
Perchè???? Questo con il medico non ho avuto modo di approfondirlo…
Luigi e amici-amiche del pianerottolo voi cosa ne pensate?? E che dire della diffusione di alcool e di droghe???
Un abbraccio a Ruslana…
Un caro saluto a tutti!
F.
Credo che bisogna avere un carattere forte per assimilare un mondo come l’America e come quello della moda o dello show business in generale.
Quando i nostri emigranti arrivavano qui, lo facevano spinti dalla fame, dalla disperazione, dal bisogno , e non si lasciavano illudere dalle luci e dal benessere (almeno non la maggioranza).
La fragilita’ che vediamo nelle nuove generazioni , e specie in quelle dell’est europeo, la dice lunga sull’innocenza ancora presente in questi popoli che sono stati “lasciati indietro” dal mondo che corre…almeno psicologicamente ,intendo.
Per correre, per essere parte di questo mondo in fuga verso il futuro, c’e’ bisogno di una struttura granitica alla base (religione, ideali, famiglia,educazione…chiamatela come vi pare) che ti dia sempre la possibilita’ di guardare e aggrapparti alle solidita’ dei valori profondi, quando stai vacillando.
Troppo alcool e troppe droghe che promettono la felicita’ e danno solo inferno. Troppa velocita’ in qualunque cosa, neppure piu’ la bellezza di assaporare i sentimenti. Troppi anni consumati in mesi…
Troppe volte stiamo leggendo e ascoltando di suicidi giovanili….
Viviamo in una società della fretta, una società “liquida” (Bauman) che brucia tutto in un attimo e non lascia agli adolescenti ed ai giovani il tempo di crescere, di maturare. Vengono meno i padri, il dialogo tra le generazioni, e la paura di non farcela, di non reggere la “concorrenza” con chi è al “top” distrugge molte persone. Dobbiamo recuperare il valore del silenzio, della contemplazione, dell’attesa.
Non ha senso cercare capri espiatori. Ma chi ha messo in testa alle ragazze che bisogna avere per forza un corpo “così”, che è meglio puntare a fare la modella o la velina piuttosto che studiare, che bisogna per forza comparire in TV, sui giornali e sulle riviste più stupide che vivono di gossip ha certamente una grande responsabilità.
La abbraccio anche io, nel fiorire della bellezza c’è peraltro qualcosa che rende la tragicità di certi destini ancora più ingiusta e inaccettabile.
Il mio benvenuta nel blog a principessa! Dalle tue parole credo di capire che tu viva in America, se è vero un doppio grazie per scriverci da così lontano. “Anni consumati in mesi”, hai detto bene. Chiunque abbia la possibilità di vivere un qualche recupero del tempo lento si impegni a farlo a nome di tutti.
Grazie per l’accoglienza e per le belle parole che mi riserva.
Si’ vivo negli Stati Uniti e cerco di rimanere al passo con l’Italia seguendo giornali e blog grazie al computer.
L’ho sempre ammirata molto e, durante un mio recente viaggio in Italia, l’ho anche incontrata in un ristorante a Borgo Pio, ma non ho avuto il coraggio di interrompere il suo pranzo.
Ho fatto del suo consiglio una modalita’ di vita da qualche tempo e spendo le mie giornate molto piu’ lentamente di quanto facessi in precedenza, specie cercando di assaporare ogni momento e il suo particolare aroma che parla all’anima .
Grazie ancora del benvenuto. E’ un piacere poter comunicare con lei e con tutti coloro che ho imparato a conoscee attraverso questo blog
Principessa credo di aver capito a quale trattoria eravamo – da Arlù – di quale tavolo e di quale compagnia si trattasse: eravate quattro donne e stavate alla mia sinistra, avendo io un solo ospite davanti a me. Trovo straordinario che tu mi abbia individuato nella rete e sulla terra senza che io sospettassi di nulla. Ma se è vero che anch’io ti ho retrospettivamente pescata, come amo immaginare, anche questo sarebbe qualcosa… E scommetto che tu sia quella delle quattro che si appassionava al maneggio di una macchina fotografica… Intanto un abbraccio.
Ancora un piccolo sforzo di memoria, sperando che non restera’ deluso visto che ero si seduta da Arlu’, ma non con le quattro signore che ricorda anche lei ( e anch’io) bensi un tavolo avanti. Comunque e’ vero che maneggiavo una macchina fotografica… Pero’!! quanto sa essere piccolo il mondo e grande allo stesso tempo, ma soprattutto sorprendente…Attimi che sguardi fugaci sanno trattenere a lungo nella vita…..
Posso permettermi un abbraccio anch’io?
Quando i nostri connazionali emigrarono non trovarono l’ America di oggi suppongo, per quanto fosse di gran lunga più emancipata, tuttavia, la realtà sociale era molto meno complessa di quanto non possa essere oggi, immagino. Personalmente non conosco l’America se non idealmente, ma che sia un caleidoscopio di realtà eterogenee è un fatto oggettivo: così distante dalla nostra cultura, dalla vecchia Europa che credo si, effettivamente se non si è abbastanza forti, se non si ha un retroterra esperienziale, ma anche culturale e tanto innato spirito d’avventura difficilmente se ne esce.
La voce delle sirene spinge assai lontano da Itaca, la stessa voce che credo abbia seguito la povera modella che ha trovato la morte in quella maniera così tragica, e non è la sola…quando la vista è abbagliata dall’illusione non resta che nebbia, e quando dalla nebulosa si dissipa e fa capolino la cruda realtà, se non si ha la forza interiore per gestirla la disperazione fa il resto, con quello che ne consegue, ed è sotto gli occhi di tutti. droga, alcol e quant’altro.
Non credo poi che le donne dell’ex unione sovietica o dei paesi slavi siano così sprovvedute, anzi, sono molto più audaci di quanto si possa immaginare. Sono molto forti e determinate, non si fanno scrupoli di sorta…per cui…A mio avviso non un problema legato al disagio attuale, e non colpisce una specifica categoria umana . In realtà è una malattia dello spirito: c’è sempre stata. Una mancanza di senso che rende tutto incolore e insapore..una vera malattia dell’ anima che solo un grande lavoro su se stessi, a volte, può aiutare, e non è scontato ci si riesca. Dio ci salvi e liberi da questo male oscuro.
Lo scorso autunno, era il 19 Ottobre per l’esattezza, alle 8 del mattino, una bella signora mia dirimpettaia-ci salutavamo tutte le mattine- ha lasciato questo mondo gettandosi dal terzo piano, e per essere sicura che l’impresa avesse buon esito ha trascinato il tavolo e vi ha posto sopra la sedia…e giù..si chiamava Elisa: mai avrei immaginato potesse soffrire tanto. Un tonfo e…ho ancora negli occhi la vestaglietta azzurra e le pantofoline…
Ancora dopo un anno ci chiediamo perché (?) ..solo Dio sa il perché..
Un abbraccio a principessa anche da parte mia…
L’america sarà bella .. ma Borgo Pio..è Borgo Pio !! Ci sono stata una decina di giorni fa a mangiare il gelato.. di quelli artigianali…il gestore era un romano verace verace.. con un diletto abbastanza “forbito”…non so se mi spiago!! Esilarante..
Scopro che Luigi va da Arlù!
E’ la tappa fissa di un mio periodico pranzo con un amico sacerdote, quando passa per Roma.
Una cucina semplice e dignitosa, nel serraglio super turistico di Borgo.
Mi auguro che nessuno di voi debba mai attraversare il “male di vivere” come ho fatto io. E’ il viaggio in se stessi piu’ buio, brutto e sofferto e non si puo’ comprendere il carico di dolore che porta con se’. Non vi annoiero’ con i particolari. E’ durato quasi otto anni, ora va molto meglio e il mio viaggio in Italia era un regalo a me stessa per essere riuscita ad uscirne.
Dipende con quali occhi si guarda l’America! Senza dubbio e’ bellissima…in tutti i sensi. Ma e’ capace di darti l’impressione che qui tutto e’ piu’ facile che altrove e quando ti rendi conto che costruire una vita non e mai facile, comprendi anche che non e’ la nazione dove vivi cha fa la differenza, ma la nazione dove sei nato a farla profondamente e che ti vive dentro – non importa quanto cerchi di negarlo – con quelle famose radici che qualcosa significano.Le donne, da nessuna parte sono sprovvedute.Anzi!,durante le guerre e l’assenza degli uomini hanno saputo far marciare Paesi interi…Quello che intendevo dire e’ che bisognerebbe riconoscere loro,spesso,una delicatezza psicologica ( e qui si’ che i paesi dell’est europeo non sono stati aiutati ad inserirsi nel correre del pianeta) che ancora oggi e anche in nazioni come l’America si fa fatica ad accettare, nonostante la miriade di psico(logi-analisti-chiatri) presenti da queste parti.
Ruslana ha fatto il gesto estremo e percio’ siamo a conoscenza della sua sofferenza profonda e della bellezza che aveva dentro piu’ che fuori. Chi vive nel mondo “dorato” dei riflettori sperimenta il male di vivere amplificato di migliaia di volte. Senza qualcosa di roccioso a cui ancorarsi, e’ difficile uscirne.
Spero di riuscire a spiegarmi.
Facciamo un patto, visto che alcuni di voi sono a Roma, : quando andrete a Borgo Pio a mangiare o a prendere il gelato, fatelo anche per me…basta un piccolo pensiero mentre state godendo di quella meraviglia nel cuore della citta’. Vi abbraccio tutti, ringraziandovi dal profondo del cuore per questa accoglienza che mi state riservando……..averci avuto il coraggio di scrivere molto prima!!
Luigi, ho osato troppo ricambiando l’abbraccio?
Principessa ad abbraccio si risponde con abbraccio! Io mangio spesso da Arlù, trovandomi in zona per seguire gli evcenti vaticani. E’ dunque abbastanza che abbia indovinato almeno il giorno del nostro “incontro”… La memoria è il paese della meraviglia e ad avere il cuore puro dovrebbe bastare per riempire – a partire da ogni momento – il resto della vita.
Vedi, principessa, io credo che tutti nella vita, alcuni in maniera larvale, altri con manifestazioni più esplicite e profonde, entrino in quella dimensione di smarrimento, di non-gusto della vita, di buio senza via d’uscita.
Ci si sente -giusto per rendere l’idea- tali ad un cavallo chiuso in una stalla, senza pertugi, costretto a respirare il suo odore e quello del fieno mentre la sua natura è di correre, al vento, libero, in spazi sterminati.
E’ il timore che assale, quello di non essere in grado di farcela. Una certezza intima, interiore, di non possedere la forza necessaria a superare l’ostacolo, le montagne, diremmo, che appaiono insormontabili mentre altro non sono che sassi, pietre d’inciampo: fanno parte del paesaggio della vita entrano nel percorso di ciascuno.
Ma guai restare lì, pietrificati, immobili, senza tentare con le unghie e con i denti di risalire. Ci sorprendiamo a volte, nel vedere quanta forza possediamo in realtà, molta più di quanta si potesse anche solo sospettare di avere.
Io ritengo, ma è un mio pensiero, che la troppa sensibilità non sia mai un bene e che, visto che la virtù e nel mezzo, sia necessario arginarla per quanto possibile, fino a rendere la nostra faccia “dura come pietra” ,perchè è dannosa, non ci permette di avanzare nel cammino, ci blocca, ci fissa!
Il paradigma, per me che sono credente, è Gesù del quale non si finisce mai di penetrarne il pensiero. Ultimamente mi sono soffermata a riflettere sulla famosa: ” chi mette mano all’aratro e poi si volta indietro, non è degno di me”…ed è vero: guai voltarsi indietro, significa retrocedere, ovvero, cedere alla tentazione della cristallizzazione -così fu per la moglie di Lot, così per Orfeo nell’ Ade- occorre dunque andare avanti. Certo, la vita è dolore, si nasce e si muore piangendo, ma non siamo soli: il buon Dio ci ha creati come un miracolo e dotati di armatura per combattere la buona battaglia, non ci manca davvero nulla, siamo una meraviglia ai Suoi occhi. i Santi che ci hanno preceduti ne sanno qualcosa..
Principessa, sappi che ti sono vicina e ti penserò tutte le volte che mi recherò al centro storico, generalmente di Domenica: mi trattengo ai Fori Imperiali e salgo sul Campidoglio dove il ponentino soffia che è una meraviglia….ti vogliamo bene…perché più si è lontani più ci si sente vicini..e poi con Internet non esistono distanze…
A presto, ti abbraccio
Clo
Cara Clodine, io non so se tu abbia attraversato lo stesso “dolore” ma so che sei riuscita a cogliere alcune sfumature di “quello” stato d’animo in maniera quasi perfetta. Vi ricordate la poesia di Rilke intitolata “la pantera” ? Si avvicina molto alle sensazioni che si provano e anche alla impossibilita’ di comunicare.
Sto riscoprendo la mia fede, dalla quale mi ero allontanata. Sto riscoprendo il mondo, anche!… questo mio iniziare a comunicare con voi, per me, e’ un grande passo in avanti! Ogni giorno ce’ qualcosa di piu’che sapevo esistere ma che non cercavo piu’… e’ difficilissimo da spiegare.
E la gioia di parlare nella propria lingua!!……e’ impagabile!!
Grazie per l’affetto, per i pensieri e per la porta aperta alla comunicazione. Deve essere un’altra risposta a quelle preghiere che ogni giorno, sempre piu’ convinta, mi ritrovo a dire.Grazie davvero! e un abbraccio anche a te,Clodine per la disponibilita’ e la comprensione
Luigi caro, grazie per la risposta.Piu’ che la delusione per non essere la signora che lei ricordava, mi piace leggere la meraviglia di essere parte di un ricordo, di una memoria che comunque e’ restata. Se riuscissi a ritornare a Roma mi piacerebbe invitarla a pranzo da Arlu’……..
In paradisum deducant te Angeli:
in tuo adventu suscipiant te Martyres,
et perducant te in civitatem sanctam Jerusalem.
Chorus Angelorum te suscipiat,
et cum Lazaro quondam paupere aeternam habeas requiem.
Bene che le presenze femminili aumentino: la valorosa Clodine (con gli occhi verdi!) non poteva essere dappertutto, e gli ambienti esclusivamente maschili – che pure hanno il loro fascino – se lasciati andare tendono, prima o poi, alla caserma (o al seminario, che fa lo stesso).
Un apprezzamento particolare per lo pseudonimo che si è scelto.
Principessa, Clodine: grazie per quello che riuscite a comunicare, nelle righe e fra le righe. Il buio del tunnel, la lucina che appare in fondo… Non voglio dire nulla, stasera: resto qui a leggere e rileggere. E a pregare, per come posso. Davvero, grazie.
IL mio personale benevenuto a principessa….
Un affettuoso saluto a Clodine, Luigi e tutti voi.
Stasera pregherò anch’io, come Sump, per come posso…e ringrazio Clodine e principessa per la loro delicatezza. Grazie di cuore. Dio vi benedica.
F.
benevenuto…benvenuto volevo dire….SCUSATE.
[Approposito di donne…
Breaking news (!) :
2008-07-02 21:20
COLOMBIA, LIBERATA INGRID BETANCOURT
BOGOTA’ – Ingrid Betancourt e altre 15 persone tenute in ostaggio dalle Farc sono state liberate con un blitz dalle forze armate colombiane. Lo ha annunciato il ministro della difesa colombiano Manuel Santos.
Insieme alla franco-colombiana Betancourt, da piu’ di sei anni ostaggio delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia, sono stati liberati tre cittadini americani e undici soldati colombiani, ha aggiunto Santos. ]
Carissimi, siete riusciti a commuovermi con le parole di benvenuto e per l’abilita’ di comprendere e saper leggere tra le righe
Io mi sono permessa di intervenire su questo specifico argomento perche’ ho “sentito” molto vicine a me le sofferenze che hanno potuto condurre la giovane Ruslana al tragico passo che ha scelto di compiere.
Forse, con il tempo, riusciro’ a saper spiegare tutto della composizione di questo male.Per certo so comprendere il tipo di disperazione che ti conduce a scegliere di chiudere tutto, perfino gli occhi,nella illusione che la morte possa essere una cura.
Penso anche, pero’, a tutte/i coloro che convivono ogni giorno con questa sofferenza, che non vedono vie d’uscita,che non hanno familiari e amici che li aiutano, che la cultura dell’apparenza accompagna su queste tragiche sponde. Le nostre preghiere dovrebbero ricordare anche queste persone…
E riceviamo come dono per ciascuna donna al mondo la liberazione di Ingrid Betancourt ( a proposito di forza,coraggio,determinazione ecc…..)
Di nuovo, grazie a voi tutti per farmi sentire parte di un gruppo affiatato di amici, la commozione proveniente dalla gioia e’ un’altra cosa che ricordavo solo vagamente…
«Voglio ringraziare prima di tutto Dio e i soldati colombiani».
Sono state le prime parole pronunciate dalla Betancourt e raccolte dall’emittente radiofonica Caracol.
Gioiamo per la liberazione di Ingrid!! La sua testimonianza durante gli anni di prigionia, -come più volte ce ne ha parlato Luigi con i suoi post- aiuti tutti noi.
Buonanotte a tutti.
F.
Ingrid Betancourt: che donna, che storia, che bello tutto!!!!