La comunità monastica di Deir Mar Musa el-Habasci in Siria – fondata dal gesuita romano Paolo Dall’Oglio – segnala un’irruzione di armati simile alle prima due irruzioni subite dai Trappisti di Tibhirine, in Algeria, nel 1996 e narrata nel film Uomini di Dio: Mercoledì 22 febbraio, verso le 18, una trentina di uomini armati hanno fatto irruzione nello stazzo del gregge del monastero dove si trovavano alcuni impiegati. Hanno messo a soqquadro gli ambienti chiedendo del padre responsabile e cercando armi e denaro. Uno dei pastori è stato costretto a condurre un gruppo degli armati fino a un’altra ala del monastero, dove sono state trattenute, in una stanza sotto sorveglianza, quattro sorelle, proprio al momento in cui si preparavano a scendere per la preghiera. Subito dopo, alcuni degli aggressori si sono avviati alla chiesa e vi sono entrati. La comunità monastica, riunita per la meditazione, ha ricordato loro che il luogo è consacrato alla preghiera e merita rispetto. Leggi qui l’intero comunicato. Ho conosciuto il padre Paolo il 6 maggio 2001 nel cortile della Moschea degli Omayyadi a Damasco, durante la visita di Giovanni Paolo. Il mio abbraccio a quell’uomo coraggioso, ai suoi “fratelli” e alle sue “sorelle”. Per una presa di contatto con la loro esperienza vedi il volume di Paolo Dall’Oglio, La sete d’Ismaele (Gabrielli 2011).
A Deir Mar Musa in Siria come a Tibhirine
13 Comments
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“Resta senza risposta anche la questione relativa al perché si cerchino delle armi in un monastero che ha scelto e diffuso la non-violenza da tanti anni.”
Ma non è del tutto senza risposta, si sa che i religiosi sono sempre stati “traffichini”, quando facevano espatriare i nazisti e anche i giudei tanto per fare conto pari. Vedi il povero Viganò e i corvi vaticani. Proprio oggi che ha ripreso vigore “l’affaire” Manuela. e la P4 di Repubblica.
Bertone parla di colombe. Mai viste le colombe nere col becco lungo !
Il lupo perde il pelo dice il proverbio…. Ma solo quello. E’ questione di travestimenti.
Mamma mia!!! Preoccupante. Molto preoccupante.
“i””Ma non è del tutto senza risposta, si sa che i religiosi sono sempre stati “traffichini”, quando facevano espatriare i nazisti e anche i giudei tanto per fare conto pari””/i”
La comunità monastica di Deir Mar Musa ha fatto espatriare i nazisti? Da dove tutto cio?
Tranquillo, Luis, sei nuovo di qui.
Il sentenziatore è profumatamente pagato (sul serio!) per mantenere vivo il nostro senso critico.
“Non ti curar di lui ma guarda e passa”
ok, il virgolettato me lo potevo risparmiare.
Chiedo scusa.
Grazie Nico,
terrò a mente il tuo consiglio.
@ Luis
“La comunità monastica di Deir Mar Musa ha fatto espatriare i nazisti? Da dove tutto cio? “
Ma sig. Luis, allora davvero non capisce….? Quando si parla di preti non si guarda tanto per il sottile, anche se si chiamano Legionari, Trappisti, Gesuiti, sempre preti sono. Tutta la storia della chiesa li ha caratterizzati come altruisti e benefattori, una volta, aiutando una volta i ladri una volta i poliziotti, tanto per essere neutrali, e una volta i peccatori. ( Ma dicono che è un chiacchiericcio di Satana ) Non dia retta… tutte calunnie ! Non lo sapeva ? Per questo ormai non si fida più nessuno.
Ha mai letto ? “La verità sui fatti serbo-croati negli anni quaranta
di Costante Mulas Corraine”
“Stepinac, arcivescovo di Zagabria, fu….” Il seguito qui
Papa Pacelli ruppe il suo silenzio sulla Yugoslavia il 2 Giugno del 1945: «Dobbiamo purtroppo lamentare in più di un paese uccisioni di preti, deportazioni di civili, esecuzioni di cittadini senza processo o per vendette private: e non meno tristi sono le notizie che ci provengono dalla Slovenia e dalla Croazia…». Pio XII, insomma, non aveva notizie quando il regime di Pavelic, da lui benedetto, ammazzava, squartava, affogava, decapitava, strangolava, seppelliva vivi e crocifiggeva centinaia di migliaia di Serbi, Zingari, Ebrei, Ortodossi; ma quando l’esercito partigiano di Tito cominciò a chieder conto di tutti questi misfatti, ecco che Pacelli sa tutto, è accorato, paternamente preoccupato, addirittura costernato.”
@Gioab
ripeto: cosa c’entra la comunità monastica di Deir Mar Musa con l’espatrio dei nazisti? Se non è in grado di fornire prove delle sue accuse se ne stia zitto.
Sulla vicenda del vescovo Stepinac lei ha riportato una visione distorta dei fatti (Uaar), si legga “Il caso del cardinale Stepinac“di Richard Patee e “Stepinac e gli ebrei“ di Alexandra Stefan, e scoprirà come questo vescovo coraggiosamente prese le difese dei perseguitati, condannando ogni processo contro gli ortodossi, vietando che venissero ribattezzati nel casi di passaggio al cattolicesimo, intervenne con lettera presso Paveli?, per scongiurare che non venissero uccisi serbi che non avessero una provata colpa di delitto, chiedendo il 20 novembre 1941 il “rispetto totale della persona, senza distinzione di età, sesso, religione, nazionalità e razza”. E’ documentato che Paveli?, non potendone più, fece pressione presso il Vaticano per ottenerne la destituzione, senza ottenere nulla.
E con questo chiudo la polemica.
Un saluto.
@ Luis
“ E con questo chiudo la polemica.”
E sua facoltà ! Ma almeno con il suo intervento, ha confermato che, anche volendo escludere ”l’opportunismo di convenienza e di scuderia” ciascuno vede il mondo con i propri occhiali.
Ergo chiedo, perché i suoi dovrebbero essere fatti con lenti migliori dei miei ?
Per questo motivo la religione non può che essere la singola comprensione, personale, individuale non pubblica e non di gruppo . Ciascuno può esaminare SOLO la sua verità come l’ha compresa, sempre che sia in buona fede e non debba difender le rovine di Fort Apache. ( Morirono tutti)
Stia sereno
“Paolo ci insegna che noi conosciamo Dio solo per mezzo delle sue opere e per mezzo della rivelazione, ma questa è pur sempre una conoscenza imperfetta,
da non mettersi a paragone con quella che avremo di Lui quando saremo alla sua presenza immediata, e lo vedremo a faccia a faccia.”Questo perché noi abbiamo due problemi:
il primo è che siamo delle creature e non possiamo comprendere appieno il Creatore, se così non fosse, allora Dio non sarebbe infinito e questo è impossibile.
Il secondo problema è che noi siamo distanti da Dio per via del peccato e, anche se redenti, costretti a convivere con esso.
E’ vero che Dio abita in noi e che noi dobbiamo farne esperienza, ma è pur sempre una nostra percezione parziale, perché inidonei alla percezione totale. Ma ciò che percepiamo è fondamentale e bastevole per la nostra salvezza, cioè l’Amore di Dio. Amando Dio e il prossimo ci “affacciamo” sull’immensità infinita dell’Amore di Dio, quello stesso Amore che ci ha creati.!
Alla prossima.
O.T.
Scusate l’off topic:
A Luigi e a tutte le amiche e gli amici del Blog, un caro saluto e una Preghiera dalla Basilica di Sant’Antonio in Padova.
Grazie Fabricianus, il luogo mi è caro e la tua preghiera un regalo!
Stamattina ho trovato, leggendo vinonuovo, questo link
http://settimocielo.comunita.unita.it/2012/02/22/i-colori-profondi-della-chiesa/
Non parla dei monaci di Deir Mar Musa, ma del ventre che li ha generati, che ci ha generati.
E speriamo stiano bene le trappiste di ‘Azeir!! Qualcuno sa qualcosa?