«Sono molto felice che l’Usus antiquus vive adesso in una piena pace della Chiesa, anche presso i giovani, appoggiato e celebrato da grandi cardinali. Spiritualmente sarò con voi. Il mio stato di “monaco in clausura” non mi permette una presenza anche esteriore. Esco dalla mia clausura solo in casi particolari, invitato personalmente dal Papa»: sono parole inviate da Benedetto al pellegrinaggio del “Summorum Pontificum”, pubblicate ieri. M’interessano per l’espressione “monaco in clausura”, avendola io usata a prefazione di un volume di testi benedettiani sul monachesimo pubblicato ora ora dall’Abbazia di Praglia. Nel primo commento l’incipit del mio scritto e il link al testo integrale. Un caloroso abbraccio a Papa Benedetto.
Aggiornamento al 27 ottobre. Ai commenti 5-7 parole dette oggi da Francesco su Benedetto “grande Papa”.
Incipit del mio testo intitolato “Il Signore mi chiama a salire sul monte”. La scelta monastica di Papa Benedetto che lascia il ministero petrino: Per indicare la condizione di vita che Benedetto ha scelto per se stesso lasciando il Papato, viene spontanea l’immagine del monaco. Non l’ha usata e non siamo sicuri che l’approverebbe, ma essa ci appare come la più appropriata volendo stare alle parole con le quali ci ha informati di sentirsi chiamato a “salire sul monte” e a vivere “ritirato” nel “servizio della preghiera”, “nascosto agli occhi del mondo”. Sono gli elementi che caratterizzano la vocazione monastica com’egli l’aveva tante volte trattata nel suo magistero.
Per vedere la copertina del volume con i testi di Papa Benedetto e la mia prefazione:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/prefazioni-e-capitoli/14913-2/
Mi associo di cuore all’abbraccio caloroso.
Mi unisco anch’io al ricordo e all’abbraccio affettuoso a Benedetto XVI.
Francesco dice che Benedetto domani apparirà più grande. Così ha parlato stamane il Papa inaugurando un busto di Benedetto XVI nella sede dell’Accademia delle Scienze: “Questo busto di Benedetto XVI rievoca agli occhi di tutti la persona e il volto del caro Papa Ratzinger. Rievoca anche il suo spirito: quello dei suoi insegnamenti, dei suoi esempi, delle sue opere, della sua devozione alla Chiesa, della sua attuale vita ‘monastica’. Questo spirito, lungi dallo sgretolarsi con l’andare del tempo, apparirà di generazione in generazione sempre più grande e potente”. Segue
Grandezza di Benedetto secondo Francesco. “Benedetto XVI: un grande Papa. Grande per la forza e penetrazione della sua intelligenza, grande per il suo rilevante contributo alla teologia, grande per il suo amore nei confronti della Chiesa e degli esseri umani, grande per la sua virtù e la sua religiosità […]. Certo di lui non si potrà mai dire che lo studio e la scienza abbiano inaridito la sua persona e il suo amore nei confronti di Dio e del prossimo, ma al contrario, che la scienza, la saggezza e la preghiera hanno dilatato il suo cuore e il suo spirito”. Segue
Ringrazio Dio per il dono di Benedetto. “Ringraziamo Dio per il dono che ha fatto alla Chiesa e al mondo con l’esistenza e il pontificato di Papa Benedetto. Ringrazio tutti coloro che, generosamente, hanno reso possibile quest’opera e questo atto, in modo particolare l’autore del busto, lo scultore Fernando Delia, la famiglia Tua, e tutti gli Accademici. Desidero ringraziare tutti voi che siete qui presenti ad onorare questo grande Papa”.
Un abbraccio caloroso a Benedetto XVI la cui statura spirituale è immensa.
Molto belle le parole, dette col cuore, di Papa Francesco verso Papa Ratzinger.
Una volta tanto concordo con Marilisa.
Non posso crederci. Questo è un autentico miracolo. 🙂
Tutti, adesso, baciano ed abbracciano Benedetto, lo lodano, lo amano.
Il bacio e l’abbraccio di GIUDA.
Mi associo ai saluti e agli auguri a papa Benedetto.
Ipocriti,sepolcri imbiancati, razza di vipere, rileggetevi il testo di Ratisbona a cui ieri avete crocifisso papa Benedetto , lo stesso papa che oggi falsamente
abbracciate:
http://www.huffingtonpost.it/2014/09/12/ratisbona-ratzinger-discorso-islam-scontro_n_5811360.html
Discepolo, perché non la smette di blaterare ? La pazienza ha un sacrosanto limite, non crede?
Però i monaci in clausura non mandano messaggi, non si fanno i selfie, non incontrano gente, non incontrano i successori nei Giardini Vaticani se c’è bel tempo…
infatti tonizzo il papa emerito ha messo monaco di clausura tra virgolette…. 🙂
ma anche i monaci di clausura escono a volte e vedono gente: Thomas Merton è morto in Thailandia dove era andato per una serie di conferenze.
Diciamo che le suore di clausura non escono praticamente mai, agli uomini sono permesse molte più cose.
discepolo credi di essere giovanni battista redivivo??? datti una calmata
Ogni tanto torna a galla il discorso di Ratisbona, chiamato in causa ad uso e consumo dei propri convincimenti. Oggi da chi teme terribilmente l’ISIS e sue eventuali incursioni nel nostro paese.
Non credo che Ratzinger profetizzasse quel che oggi sta accadendo, e attribuirgli a posteriori il ruolo di profeta è puramente tendenzioso.
Il suo discorso aveva un’altra valenza, per molti versi condivisibile.
Ogni religione, ogni fede, non può prescindere dalla ragione. I fanatismi invece nascono dall’ignoranza che rinnega la ragione. Chi coltiva una fede intransigente ricorrendo all’alibi della dovuta totale sottomissione a Dio, è fuori strada e offende quello stesso Dio che agli uomini ha fatto dono di una mente pensante. È il caso dell’Islam (=sottomissione) in generale e, soprattutto, degli estremisti che si sono votati ad una violenza diabolica che niente ha a che fare con la religione, ed anzi la distorce col fare ricorso a ciò che di più lontano c’è da Dio: la violenza e l’odio, appunto. Un pretesto ripugnante per appropriarsi di un potere tutto terreno.
Ma a questo punto davvero possiamo e vogliamo dimenticare che in certi periodi anche i cristiani hanno fatto lo stesso e, appellandosi a Dio, hanno avuto brama di potere temporale? Dove stavano fede e ragione del cristianesimo, allora?
Comunque, mettere in campo quel discorso strumentalizzandolo ai fini della necessità di difendersi dai terroristi senza troppo parlare di dialogo, significa in un certo senso fare dei funambolismi pretestuosi sul senso del discorso stesso. Il che è anche peggio che equivocare per non aver compreso che il passaggio estrapolato e demonizzato era riferibile ad un imperatore bizantino di tanti secoli fa.
picchio scrive,
27 ottobre 2014 @ 19:42
“discepolo credi di essere giovanni battista redivivo??? datti una calmata”
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Ma no!
E’ semplicemente un metodo di autopsicoanalisi.
Talvolta ha effetti benefici per chi la pratica.
Si è accorto che ha un predecessore (grande predecessore, come molti altri “grandi che lo hanno preceduto).
Però non riesco ad esssere insincero: sono convinto che sia una “circostanza” del momento Nella pratica sta smentendo tutti i suoi predecessori, gli ultimidue in modo particolarmente sistematico.
Peccato abbia “bruciato” il nome “Francesco”, mai più nessun papa oserà…
Francesco e Benedetto sono in perfetta continuità nonostante la differenza di carattere (se si vuole la spontaneità s deve anche accettare che uno sia spontaneamente meno estroverso di Bergoglio non è che puoi imporre l’uniformità caratteriale per legge).
Però senza la novità non si vende nemmeno un francobollo e allora ci soffiano su.
Ieri ad esempio i giornali titolavano che Francesco riabilita Darwin…
(questo di 5 anni fa e non ho voglia di cercare altro: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/03/04/ora-anche-la-chiesa-accoglie-darwin.html)
Cose ridicole.
http://archiviostorico.corriere.it/1996/ottobre/24/Papa_riabilita_teoria_Darwin_co_0_9610241316.shtml
Questo del ’96 e già Pio XII in fondo aveva accolto la teoria.
Ma i giornalisti non possono spendere 30 secondi per fare una ricerca prima di scrivere??
http://www.huffingtonpost.it/2014/10/27/papa-francesco-big-bang_n_6053194.html?utm_hp_ref=italy
In quanto al big bang è stato pensato per la prima volta da un sacerdote e al massimo ha il difetto di essere fin troppo biblico (Dio disse luce sia e luce fu) infatti adesso prendono piede altre teorie (dalle stringhe al multiverso).
Tra parentesi già Origene aveva sposato l’idea di un universo ciclico.
Vedi Sara, io tengo sempre a puntualizzare che leggo, sto informato, e non mi piace parlare da tifoso da “Bar sport”.
Card. Ratzinegr Missa Pro eligendo Romano Pontefice:
“Avere una fede chiara, secondo il Credo della Chiesa, viene spesso etichettato come fondamentalismo. Mentre il relativismo, cioè il lasciarsi portare “qua e là da qualsiasi vento di dottrina”, appare come l’unico atteggiamento all’altezza dei tempi odierni. Si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie”
Smentita nero su bianco in un documento -sigh- “Magisteriale”:
“È una presunta sicurezza dottrinale o disciplinare che dà luogo ad un elitarismo narcisista e autoritario, dove invece di evangelizzare si analizzano e si classificano gli altri, e invece di facilitare l’accesso alla grazia si consumano le energie nel controllare” e anche contro quelli in cui “si nota una cura ostentata della liturgia, della dottrina e del prestigio della Chiesa, ma senza che li preoccupi il reale inserimento del Vangelo nel Popolo di Dio e nei bisogni concreti della storia.”
La smentita della “fede chiara”, la smentita di uomini e di un ruolo, ad esempio quello del “Prefetto dell’ex Sant’Uffizio”, gardacaso quello che ha fatto Ratzinger per più di vent’anni sotto Giovanni Paolo II.
Cosi come si sta “smentendo” Muller, oramai ridotto il suo ruolo a pura caricatura (devo citare tutto quello che ha detto Bergoglio e compagnia?).
Certi per “politicamente corretto” e per convenianza tacciono. Io no!
Ubi per me tra i due c’è continuità assoluta e lo dicono loro non io.
Il resto alla fine sono chiacchiere.
C’è continuità? Se si aspetto ancora di sapere:
Che fine ha fatto la “sporchizia nella Chiesa”? Pedofili, malversatori e lobby gay che fine hanno fatto?
Il tema del “relativismo imperante” morale e religioso – e aggiungo io, teologico- , che fine ha fatto?
Il tema Liturgico (Legem credendi lex statuat supplicandi) che fine ha fatto?
Il tema della corretta interpretazione del Concilio Vaticano II che fine ha fatto?
Il tema “antropologico” che tanto ha visto impegnati San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI che fine ha fatto?
Tema “antropologico” che è vastissimo, basti pensare a: eutanasia; matrimoni tra persone dello stesso sesso; adozioni concesse a persone dello stesso sesso; fecondazione artificiale eterologa; utero in affitto ecc.
Tra una “uscita” “novità”, “buongiorno e buonassera, buon pranzo e buona cena”, potrebbe dirci qualcosa. Siamo in tanti ad aspettare una risposta… (apetta e spera… -sigh-)
Come dice il vangelo:
“E quegli replicò: Allora, padre, ti prego di mandarlo a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento. Ma Abramo rispose: Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro. E lui: No, padre Abramo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno. Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi.”
Io la vedo così se uno vuol intendere intenda altrimenti come si suol dire in camper..
Dall’una e dall’altra parte ovvio.
http://www.ilsussidiario.net/News/Scienze/2008/11/1/DARWIN-Benedetto-XVI-creazione-ed-evoluzione-sono-compatibili-la-sfida-e-comprendere-il-libro-della-realta/8030/
Aggiungo questa perchè l’immagine di Benedetto e Hawking è molto bella.
🙂
Ubi,
mi sembra che una analogia con il vangelo di domenica sia una risposta possibile alla continuità tra i due papi, che anche io sostengo.
Nel Vangelo alla domanda su quale sia il comandamento più grande la risposta è un comandamento che raccoglie in sè tutta la legge di Dio.
Come dire: possiamo entrare nel dettaglio di ogni problema, approfondire ogni questione cercando di darne spiegazione analitica: chi ascolta, chi discute deve avere fede e trovare il senso complessivo dal quale scaturisce ogni specificazione, altirmenti tutto si riduce ad un elenco di legalismi.
Io penso che sia diverso solo il metodo di approccio. Non direi che Francesco non dia risposte.
Entrambe i metodi hanno due pericoli: specificare troppo i dettagli tende ad escludere, può tendere a discriminare (non ovviamente se l’ascolto è con fede e si cerca di capire il senso delle cose).
Viceversa affrontare il discorso in maniera più ampia può dare adito a interpretazioni più inclusive, più morbide. Se però l’ascolto è un ascolto di fede, dal principio generale si deduce naturalmente il dettaglio cercato.
o no?
“È una presunta sicurezza dottrinale o disciplinare che dà luogo ad un elitarismo narcisista e autoritario, dove invece di evangelizzare si analizzano e si classificano gli altri, e invece di facilitare l’accesso alla grazia si consumano le energie nel controllare” e anche contro quelli in cui “si nota una cura ostentata della liturgia, della dottrina e del prestigio della Chiesa, ma senza che li preoccupi il reale inserimento del Vangelo nel Popolo di Dio e nei bisogni concreti della storia.”
Di queste parole ne faccio un bel quadretto, bene incorniciato, e lo appendo nell’ingresso di casa. Anzi lo replico in ogni stanza.
Una verità così grande merita tutti gli onori e deve essere messa in bella mostra.
Meno male che ogni tanto il Magistero va nella direzione giusta.
“Siamo in tanti ad aspettare una risposta… (apetta e spera… -sigh-)”
Sì, sperate pure. La speranza non costa niente, ma nel frattempo, per consolarvi un po’, potreste andare nella comunità settaria dei lefebvriani.
Lì avreste quella soddisfazione che vorreste, e noi che la pensiamo in modo diverso da voi, avremmo la soddisfazione ancora più grande di non sentire le vostre lagnanze che non fanno presa su chi, grazie a Dio, ha in testa quel tanto di sale che basta per riconoscere la verità e per mandare in cantina le anticaglie inutili, di cui perfino il buon Dio si è stufato.
La storia del “relativismo”, poi, è talmente idiota e patetica che non merita commenti di nessun genere.
Quel che mi dispiace è che sia stato il rimpianto ( da molti, non da tutti) Ratzinger a tirarla in ballo, tirandosi dietro un seguito di nostalgici di un passato più passato che mai.
Caro Ubi humilitas, per approfondire il tema sulla continuità-discontinuità consiglio di leggere bene i capitoli 34-39 della Evangelii Gaudium nei quali il papa semplicemente afferma che alcuni temi vanno “prima” di altri (non “al posto” di altri).
E in particolare segnalo il 38:
38. È importante trarre le conseguenze pastorali dall’insegnamento conciliare, che raccoglie un’antica convinzione della Chiesa. Anzitutto bisogna dire che nell’annuncio del Vangelo è necessario che vi sia una adeguata proporzione. Questa si riconosce nella frequenza con la quale si menzionano alcuni temi e negli accenti che si pongono nella predicazione. Per esempio, se un parroco durante un anno liturgico parla dieci volte sulla temperanza e solo due o tre volte sulla carità o sulla giustizia, si produce una sproporzione, per cui quelle che vengono oscurate sono precisamente quelle virtù che dovrebbero essere più presenti nella predicazione e nella catechesi. Lo stesso succede quando si parla più della legge che della grazia, più della Chiesa che di Gesù Cristo, più del Papa che della Parola di Dio.
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/apost_exhortations/documents/papa-francesco_esortazione-ap_20131124_evangelii-gaudium.html
Grazie Marcello, ma oltre il sorriso non riesco ad andare.
In una catechesi che mette in ogni salsa e tutti i giorni “uscità” “novità” “rinnovamento” “profetica” “scribi e farisei” ecc, mi sa che si è oscurato tutto, ma tutto proprio…
Capisco che è dura prenderne atto poichè lo è per me innanzi.
C’è gente che aspetta una parola concreta.
Ci sono anche nascituri che aspettano una parola concreta, nascituri che nel pancino della mamma solitariamente pensano:
“avrei voluto fare pure io come tutti la gara, la corsa come hanno fatto tutti i piccoli spermatozoi nelle epoche passate. Io invece sono stato “selezionato”.
Un altro pensa:
“che pazienza che ha questa donna che mi porta in grembo. Non è mia madre, non so di chi sono figlio e quando nascerò sarò orfano di papà e mamma, avrò due mammo. Ma io voglio mamma e papà come gli altri uffa!
Un altro ancora pensa dubbioso:
ma con questa ecografia mica mai staranno cercando la scusa per eliminarmi?
Ho sentito dire che a volte la fanno per eliminare i “difettosi”.
Noi, insieme a loro aspettiamo ancora unparola….
Ma quello che volevo farti notare è che alcuni temi “cattolici” vanno semplicemente in secondo piano rispetto ad altri (senza sparire), per una questione –direi- strategica.
Quel bambino nella pancia della madre (di cui tu parli) non ottiene risposta oggi e non la otteneva ieri. Credo che converrai su questo.
E il papa, insomma, crede che quel bambino non ottiene risposta non perché noi cattolici non gridiamo abbastanza forte (la tesi di chi è preoccupato dal papato Bergoglio), ma perché noi cattolici non abbiamo educato i nostri possibili interlocutori con “temi propedeutici”, quali soprattutto l’annuncio del kerygma evangelico.
In questa strategia, il papa può sbagliare, ma non lo si può accusare di tacere.