La mano tesa ortodossa e l’abbraccio di Papa Francesco è un mio articolo di bel garbo e di interminata erudizione pubblicato oggi dal “Corriere della Sera”, che rievoca come l’incontro di domani tra il Papa e il Patriarca sia stato proposto da Bartolomeo e segnala che già mezzo secolo addietro era stato Atenagora a cercare Paolo VI: “Costantinopoli ha minore corpo rispetto alla Chiesa di Roma ma ha uno spirito più pronto all’incontro”.
A Bartolomeo e Atenagora il merito del primo passo
16 Comments
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” è un mio articolo di bel garbo e di interminata erudizione”
Ammiro la tua modestia, Luigi.
Avanti sempre così, mi raccomando.
“Costantinopoli ha minore corpo rispetto alla Chiesa di Roma ma ha uno spirito più pronto all’incontro”.
C’ è da chiedersi il perché. Davvero.
Sarà forse che, avendo maggior peso globalmente, la Chiesa cattolica si sente superiore e aspetta l’omaggio e il primo passo degli inferiori?
O sarà che il Papa, umilmente, non vuole invadere il campo delle altre confessioni cristiane?
O sarà che il Papa ritiene inopportuno l’incontro con le altre chiese che fanno capo al Cristo, perché sorgerebbero questioni da parte dei cattolici tradizionalisti gelosi della loro cattolicità ?
O, infine, sarà che, tutto sommato, il Papa–questo Papa– ritiene più importante il dialogo con le religioni non cristiane, piuttosto che confrontarsi con quelle che già conoscono il Cristo?
O sarà che….
ho letto l’articolo con grande piacere.
Anche se detto da un eretico come me
non ti sarà di conforto
-:(
🙁
Comunque sia nato questo incontro, è di fatto bellissimo.
E’ nell’incontro che è possibile incrociare gli sguardi ed è nello sguardo che si possono comunicare cose che nessuna parola è capace di esprimere. Siamo così testimoni, anche in questo tempo così carico di tensioni, di un evento che può scardinare “vecchie” convinzioni e offrirci, per davvero, un viatico di novità.
Sento che siamo alla vigilia di qualcosa destinato a cambiare molto del nostro passato … non mi chiedete da dove attingo questa sensazione … l’unica risposta che posso dare risiede nelle emozioni che sgorgano dal mio cuore. Ed è proprio nel cuore che risiede lo Spirito Santo suggeritore di pensieri e di emozioni, di speranze e di visioni, … credo così di vedere con gli occhi del cuore un mondo nuovo che lascia dietro di se il “vecchio” che paralizza e che impedisce di godere del bello possibile. Un bello che si nutre di una relazione e di un dialogo fecondo che avrà sviluppi che, oggi, non riusciamo ad immaginare. Eppure ci saranno. Spero di vederli per gustarne i colori, i sapori e coglierne le sfumature … è il mistero di Dio che si materializza davanti a noi. Che Dio cii dia la forza di coglierlo in pienezza.
Il fatto che abbia citato S.Ignazio di Antiochia il giorno dell’elezione presentandosi sul balcone è stato qualcosa che ha colpito profondamente tutti gli ortodossi.Speriamo in bene.
stamattina ho letto questo bell’articolo:
http://www.americamagazine.org/content/all-things/when-pope-francis-asked-israeli-reporter-how-can-i-help
Preghiamo perchè tutto vada bene
Quando, Luigi, sono venuto, un paio di settimane or sono, ad ascoltarti alla Sala Dino Buzzati della Fondazione Corriere della Sera, a Milano, e t’ho sentito parlare proprio sul tema dell’attuale viaggio del Papa in Terra Santa, m’è sembrato, in quell’occasione, di cogliere dalle tue parole anche un concetto ulteriore, rispetto al bell’articolo apparso ieri sul “Corrierione”: sbaglio o quella sera hai pure affermato che la Chiesa di Costantinopoli ha anche così mostrato una sua, come dire ?, maggior “agilità” di decisione ed iniziativa rispetto alla (più “ingessata”) Chiesa di Roma ?
Alla tua “interpretazione autentica” correggere, se del caso, l’impressione che ho riportato del tuo pensiero.
Io, intanto, e dal mio ultimo banco, mi limito a pregare per il nostro Papa, ora a Betlemme.
Buona domenica.
Roberto 55
Il papa prega davanti al muro… un’immagine che merita di essere condivisa
http://www.repubblica.it/esteri/2014/05/25/foto/papa_francesco_prega_in_silenzio_davanti_al_muro_di_betlemme-87132838/1/#1
Roberto non ricordo le parole di Milano ma l’intenzione era la stessa dell’articolo.
Senza nulla togliere a Bartolomeo I e a Costantinopoli, oggi come non mai il mondo ortodosso guarda a Mosca. Se il dialogo tra cattolici e ortodossi ha compiuto pochi passi è per le resistenze della Chiesa Ortodossa Russa. Papa Francesco dovrà trovare il modo per riuscire là dove i suoi predecessori non sono riusciti: costruire un dialogo ecumenico e “abbracciare” fraternamente il Patriarca di Mosca.
“Costantinopoli ha minore corpo rispetto alla Chiesa di Roma ma ha uno spirito più pronto all’incontro”.
Secondo me ormai Luigi legge tutto in funzione di una deistituzionalizzazione globale,
Il mondo ortodosso mi pare variegato e c’è un po’ di tutto.
http://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/31104/
Meno corpo uguale più pronti all’incontro?
Bho penso ai gesuiti che hanno un’organizzazione quasi militare (obbedire Perinde ac cadaver) eppure sono apertissimi al dialogo.
A proposito:
http://www.emi.it/image/data/comunicati/CS%20Chi%20sono%20i%20gesuiti%20-%20inedito%20Bergoglio%20EMI.pdf
Molto interessante.
Una unione , non retorica ma sostanziale, colla Chiesa Ortodossa sarebbe oggi per la Chiesa cattolica un grande miracolo, una cosa assolutamente spirituale e non polit,ica, una cosa prodigiosa. Preghiamo perchè avvenga.